LE MIGLIORI

-A seguire i resoconti mediatici, pare che la magistratura viva l'attuale riforma della giustizia come un'emergenza democratica, il colpo di grazia alla legalità repubblicana del 'quasi dittatore' di Arcore. E invece... [leggi in esteso]

-L'Italia demonizza la cattiva volontà dei tunisini, che non bloccano più le poche migliaia di immigrati irregolari diretti a Lampedusa, creando così ciò che il nostro governo ha definito uno tsunami umano: peccato che.. [leggi in esteso]

-Berlusconi indagato solo dopo la discesa in politica, e comunque sempre assolto? Non esattamente: ad esempio nel 1990 fu dichiarato colpevole di falsa testimonianza in merito alla sua affiliazione alla P2... [leggi in esteso]

-Quando Vendola affermava "Non c'è allarme criminalità, ma criminalità dell'allarme"... [leggi in esteso]

-La battaglia dei finiani per sbarazzarsi di Berlusconi è animata da sincero interesse per il Paese, o da un mero calcolo di convenienze politiche? Un indizio emerge da un'intervista del capogruppo Bocchino, che appena 20 giorni prima della rottura, si definiva entusiasta del Cavaliere.. [leggi in esteso]

10/12/2010- Il governo Berlusconi accusa i finiani di incoerenza per aver tradito il patto elettorale, ma al posto di sottosegretario con delega all'attuazione del suo programma, ci ha piazzato la Santanchè: una che nelle politiche 2008 aveva fatto campagna (tra le fila de La Destra di Storace) contro Berlusconi e il programma del Pdl. [leggi in esteso]

-L'agenzia europea del farmaco è finanziata dalle stesse ditte produttrici su cui dovrebbe vigilare. Incluse le imprese che realizzano i vaccini per la 'suina'. Un tale scandalo mette a rischio la salute di 400 milioni di cittadini Ue, ma incredibilmente non entra neppure di striscio nel dibattito politico. [leggi in esteso]

-Almeno un link tra Berlusconi e la mafia forse c'è.. [leggi in esteso]

-Il concorso esterno in associazione mafiosa, il presunto reato che aleggia su Dell'Utri e Berlusconi (come già su Andreotti), in realtà nel nostro codice penale non esiste nemmeno, tanto che c'è chi pensa di introdurlo. La tipica bizzarria giuridica all'italiana... [leggi in esteso]

-In ogni caso Khaled Sheik Mohammed non tornerà libero. L'ha assicurato l'Attorney general Eric Holder. E allora a che serve riprocessare a New York l'ideatore dell'11/9? [leggi in esteso]

-Missione afgana: zitto zitto il Pdl cambia i codici militari.. [leggi in esteso]

-Anche l'Inter dopo la Juve dentro Calciopoli. Finalmente c'è una prova.. [leggi in esteso]

-Berlusconi un mafioso: parola di Umberto Bossi! [leggi in esteso]

-Nemmeno la D'Addario esclude che Berlusconi potesse non sapere che lei era una escort, e non una semplice amica di 'Gianpi' Tarantini. Lo ammette lei stessa nel suo libro "Gradisca Presidente". Classica notizia che non esce.. [leggi in esteso]

-L'emergenza violenza nelle carceri tiene banco dalla morte del povero Cucchi. Tra le difese sdegnate delle forze dell'ordine messe sotto accusa. Ma in realtà in Italia manca proprio la normativa contro la tortura.. [leggi in esteso]

-L'inchiesta sulla guerra in Iraq sembra smascherare la malafede britannica, svelando che, già due anni prima dell'invasione anglo Usa, il gabinetto Blair ne discuteva la possibilità. Ma nessuno fa notare come, proprio in quelle riunioni, il rovesciamento di Saddam fu respinto in quanto giudicato illegale. [leggi in esteso]

-Ma l'immunità parlamentare non l'avevano abolita con Tangentopoli? Il caso Cosentino svela l'ipocrisia del dibattito sulla reintroduzione dello scudo anti-giustizia per i nostri politici: non era mai stato cancellato.. [leggi in esteso]

-Lo scandalo delle email hackerate:«Sul riscaldamento globale dati falsificati». [leggi in esteso]

-Una pandemia influenzale mieterà anche quest'anno almeno un milione di vittime in tutto il mondo. Ma non si tratta della suina H1N1, bensì del 'normale' virus che ogni inverno ci mette a letto, senza che i media o le case farmaceutiche lancino allarmi apocalittici..

-Il mistero del computer sotto l'acqua in casa del trans di Marrazzo: per la verità il pc era poggiato sulla vaschetta di destra del lavabo, e per giunta su un piano inclinato, mentre l'acqua scrosciava in quella di sinistra. Cadevano gocce anche sull'apparecchio solo perchè entrambi i rubinetti perdevano..

-Fini si erge a difensore della causa degli immigrati. Eppure fino a qualche tempo fa era l'araldo della battaglia per cacciarli. L'ennesima clamorosa capriola intellettuale di un voltagabbana seriale, nella più classica tradizione del machiavellico cinismo italico.. [leggi in esteso]

-La morte della trans di Marrazzo: omicidio o semplice incidente? Un indizio illuminante: sotto il corpo di Brenda ritrovate senza vita nel soppalco, non si trova la fuliggine dell'incendio. Dunque la poveretta si stese a terra prima che il fumo (certificato dagli inquirienti come la causa del decesso) si spandesse nel monolocale.

-L'Anm spara a zero sulla riforma del 'processo breve', paventando prescrizioni di massa per i procedimenti giudiziari. In realtà le prescrizioni in Italia ci sono già, e falciano almeno 1 milione di processi. [leggi in esteso]

-Berlusconi: un ruolo nelle stragi del 93? [leggi in esteso]

-La 'vera' riforma della giustizia di Berlusconi: quella per salvarsi lui.. [leggi in esteso]

-La Why not non era un'indagine basata su elementi solidi. I detrattori di De Magistris avevano ragione.. [leggi in esteso]

-La Svizzera non è più il paradiso degli evasori? L'Austria ne prende il posto. Ed essendo un membro Ue (dunque con diritto di veto) l'Europa non puà farci niente.. [leggi in esteso]

-Italia fanalino di coda dell'Occidente? Ma se per ricchezza media siamo secondi nel G20... [leggi in esteso]

-Il presunto omicidio di Brenda, la Trans di Marrazzo: ma appena qualche settimana fa aveva cercato di suicidarsi tagliandosi braccia e vene... [leggi in esteso]

-Un rapporto diretto tra i boss di Cosa Nostra e Berlusconi? Lo sostiene, per la prima volta, il pentito Spatuzza. [leggi in esteso]

-I privati nel servizio idrico pubblico? Ci sono già... [leggi in esteso]

-Gianfranco Fini è sincero quando prende le distanze dal Cavaliere. O sta solo recitando il solito copione da politico machiavellico di tradizione italica? Ai tempi dello strappo del predellino definiva l'iniziativa di Berlusconi una comica, poi ha sciolto An per confluire nel partito nato da quella comica.. [leggi in esteso]

-La Fao denuncia il boom del numero di affamati... negli Stati Uniti! [leggi in esteso]

-Mussolini? Una spia al soldo della 'perfida Albione'... [leggi in esteso]

-Processo Mills (imputato Berlusconi): secondo la stessa Corte, l'avvocato inglese prima testimoniò e poi fu pagato. Ma allora dov'è il reato? [leggi in esteso]

-Il miracolo dell'Hudson? Tutto merito dell'aereo [leggi in esteso]

-Il papello della presunta trattativa stato mafia è un documento attendibile? Un punto sembra però metterne in dubbio la veridicità. La richiesta nuemro sette tra quelle sottoposte dal vertice di cosa nostra, ovvero la chiusura delle super carceri, sarebbe stata annacronistica, ove scritta come si sostiene prima della strage di via D'Amelio: allora i boss della mafia erano ancora detenuti nelle prigioni ordinarie.

-Il rapimento di Quattrocchi? Gli italiani lo sapevano in anticipo. Ora lo confermano anche le carte processuali.. [leggi in esteso]

-Comincia ad emergere ciò che in molti avevano sospettato: il caso Saviano è stato un bluff mediatico. E senza la 'fatwa' camorrista ai suoi danni, non sarebbe mai esploso a livello editoriale, fino a diventare un novello Rushdie in salsa mafiosa.. [leggi in esteso]

-Il solito inutile polverone mediatico: anche senza lo scudo Alfano, Berlusconi non rischia nulla. La leggina sull'immunità delle alte cariche, bocciata dalla Consulta, il suo obiettivo lo ha infatti già raggiunto, dilazionando quel tanto che basta i procedimenti contro il cavaliere. [leggi in esteso]

-Di Pietro definisce una vergogna lo scudo Alfano, ovvero il tentativo da parte di Berlusconi di godere di un trattamento speciale davanti alla giustizia. Ma proprio il fondatore dell'Italia dei valori qualche mese fa aveva approfittato dell'immunità al parlamento europeo. Delle serie la legge sia uguale per tutti... tranne il sottoscritto. [leggi in esteso]

-La rivelazione di Martelli sulla trattativa mafia stato all'epoca della strage di Borsellino: le versioni dell'ex ministro della giustizia sono in realtà due, e confliggono. Quale di esse è quella vera? [leggi in esteso]

-Bocciatura del Lodo Alfano. Berlusconi sostiene di avere dalla sua il 68.7 per cento degli italiani. Ma quello è il giudizio sul suo operato al governo, mentre riguardo all'immunità delle alte cariche il 72 per cento degli italiani dice no. [leggi in esteso]

-Quando le 'dieci domande' a Berlusconi le faceva la Lega, e non riguardavano innocui gossip da cronaca rosa... [leggi in esteso]

-Il premio Nobel per la pace assegnato a Obama per la visione di un mondo libero dalle armi atomiche... eccetto però quelle di Israele. [leggi in esteso]

-Lodo Alfano sull'immunità delle alte cariche dello stato: il verdetto stesso da parte della Consulta, qualunque esso sia, potrebbe rivelarsi a sua volta non valido. Perchè per la prima volta nella storia repubblicana è stato un pubblico ministero, e non un giudice come la Carta vorrebbe, a sollevare l'eccezione di incostituzionalità.

-L'accordo raggiunto dal 5+1 con l'Iran a Ginevra avrebbe incassato la promessa iraniana a far arricchire l'uranio della discordia all'estero (in Russia e in Francia). In realtà questo sarebbe l'uranio destinato ad alimentare il reattore di ricerca di Teheran per la produzione di isotopi a scopo medico. E il regime degl ayatollah manterrebbe nel frattempo intatta la possibilità di arricchire il restante uranio per le future centrali nucleari in patria. [leggi in esteso]

-Tremonti e lo scudo fiscale: quando l'integerrimo Giulio (sper)giurava "mai più condoni"... [leggi in esteso]

-I Ris di Parma sono sotto inchiesta giudiziaria! Finalmente sui delitti 'imperfetti' di questi ultimi anni sta per emergere il vero 'colpevole'. Ma i media danno la notizia in un trafiletto o, la maggior parte, la nascondono del tutto. [leggi in esteso]

-Il ministro della giustizia italiano è indagato. Persino lui. Qualcuno ha sentito la notizia in qualche tg? [leggi in esteso]

-E se l'uomo non discendesse dalle scimmie? Uno studio pubblicato su Science lo mette in dubbio.. [leggi in esteso]

-Alberto Stasi, l'unico indagato per l'omicidio di Garlasco, scagionato dalle superperizie? Non esattamente. Anzi proprio da un esame sulle scarpe, l'accusa potrebbe riprendere forza.. [leggi in esteso]

-La comunità internazionale mette alle strette Teheran perchè rinunci ad un programma nucleare autonomo. Quando invece, secondo lo statuto dell'Aiea (agenzia atomica Onu) i Paesi in possesso della teconologia nucleare dovrebbero al contrario assistere quelli che ne sono privi a sviluppare il know how. Gli articoli in questione sono il due e il quattro.

-Obama costringe l'Iran ad aprire agli ispettori atomici Onu. Ma sulle ispezioni alle installazioni nucleari segrete di Israele, che mai ha ratificato il trattato di non proliferazione, neanche un cenno.. [leggi in esteso]

-Secondo gli iraniani Ahmaninejad ha vinto le elezioni in maniera legittima. Lo conferma ora un sondaggio 'a freddo' con supervisione accademica americana. [leggi in esteso]

-L'Iran non è una minaccia per Israele, e non si sta costruendo l'atomica. Sono perfettamente d'accordo due delle figure chiave nella crisi sull'Iran nucleare. Chi sono? Il ministro della difesa israeliano e il capo dell'agenzia atomica Onu. Della serie: ma allora ditelo.. [leggi in esteso]

-Per quella guerra il mondo aveva demonizzato la Russia, ma il conflitto in Ossezia era colpa dei giorgiani. E "l'altrogiornale" l'aveva detto in medias res. [leggi in esteso]

-Chi uccise Chiara di Garlasco? Anche una donna, o forse solo una donna.. [leggi in esteso]

-Il caso di Eluana Englaro? Fu eutanasia. La prova nella testimonianza del medico che la curò nelle prime ore dopo l'incidente fatale.. [leggi in esteso]

-I dati sull'aumento della produttività degli statali esibiti da Brunetta: se anche ci fosse stata, il campione statistico adoperato per misurarla è tutt'altro che scientifico.. [leggi in esteso]

-La rivoluzione anti fannulloni di Brunetta finisce in una bolla di sapone. Ovviamente nel silenzio dei gran di media.. [leggi in esteso]

-La polemica tra Brunetta e i giudici 'fannulloni'. E' vero che l'Italia spende per la giustizia più degli altri partner europei (4.8 mld l'anno contro i 3.4 della Francia), e che da noi ci sono 13.7 toghe ogni 100.000 abitanti (in Francia 11.9, 10.1 in Spagna), con ben 4.2 addetti non togati per magistrato (rispetto ai 2.5 dell'Olanda e ai 2 della Francia). Tuttavia i milioni di cause arretrate inevase nel nostro Paese si spiegano con 4 semplici parole: obbligatorietà dell'azione penale. Un principio sconosciuto nel resto del continente, che obbliga a dare corso ad ogni genere di denuncia, indipendentemente dalla sua solidità.

-L'Iran non era tenuto a comunicare in anticipo all'Aiea l'esistenza di un secondo sito di arricchimento dell'uranio. In punto di diritto internazionale, stavolta hanno ragione gli ayatollah. Lo conferma anche l'ex ispettore Onu per le armi di distruzione di massa Scott Ritter. [leggi in esteso]

-Altro che 'scoperta' di un sito nucleare iraniano segreto. L'esistenza di un secondo impianto di arricchimento a Qom era noto a tutti, media compresi, dal 2006. Le foto con le batterie anti missile a protezione dell'installazione avevano fatto il giro dell'mondo già allora, e lo stesso Obama ha ammesso che gli americani lo sapevano "da anni".. [leggi in esteso]

-Berlusconi e lo stalliere Mangano. Secondo i pm la sua presenza ad Arcore negli anni 70 sarebbe la prova dell'ambiguo legame, a sfondo ricattatorio, tra il Cavaliere e Cosa Nostra col tramite di Dell'Utri. Un fatto comunque è certo, il futuro premier, ora paladino della lotta alla criminalità, voleva pagare alla mafia un pizzo da 30 milioni: lo svela una telefonata tra Silvio e Dell'Utri intercettata il 29 novembre '83. [leggi in esteso]

-A sentire giornali e tv Obama avrebbe rinunciato, con decisione storica, allo scudo anti missile in Europa. Tutto il contrario: lo estende e lo rafforza. Parola del segretario di stato Hillary Clinton e del ministro alla giustizia Gates. [leggi in esteso]

-Briatore un martire del cinismo della Formula uno? In realtà anche prima del presunto scandalo in Renault, la fedina di Mr.Billionaire non era esattamente intonsa. [leggi in esteso]

-Tanto rumore per nulla: la mortalità del nuovo virus dell'influenza suina H1N1 è la metà di quella delle normali influenze stagionali: 0.4 ogni 1000 casi. Lo confermano i dati epidemiologici sui decessi mondiali registrati fino ad oggi.

-Italiani in Afghanistan in missione di pace? Ma se le cronache degli ultimi mesi sono zeppe di operazioni "search and destroy" portate avanti contro i Talebani proprio dalle nostre truppe... [leggi in esteso]

-La sentenza del Tar boccia l'alimentazione forzata (direttiva Sacconi) ai pazienti in stato vegetativo (come Eluana)? Assolutamente no. Della serie: un caso emblematico di manipolazione da parte dei media.. [leggi in esteso]

-Per la prima volta Ahmadinejad si tradisce, e ammette che forse in futuro l'Iran potrebbe dotarsi dell'atomica.. [leggi in esteso]

-Tutti contro l'Iran per le sue mire nucleari. E invece chi vìola davvero le regole internazionali in materia è Israele.. [leggi in esteso]

-L'Italia intera commossa dalle immagini dei bambini dei militari italiani uccisi a Kabul. Ma neanche un pensiero, nelle omelie, ai bambini rimasti vittime della strage. [leggi in esteso]

-Ciancimino? Un testimone inattendibile. Lo hanno appena sentenziato i giudici. Ma la grande stampa non dedica alla notizia nemmeno lontanamente i titoloni riservati a suo tempo alle indiscrezioni anti Berlusconi del figlio dell'ex sindaco di Palermo. [leggi in esteso]

-Il famoso maestro unico? Alla fine si rivela una bufala: alle elementari è facoltativo. E a decidere sono le singole scuole. [leggi in esteso]

-Le case ai terremotati abruzzesi in cinque mesi: un exploit senza precedenti? Tutt'altro... [leggi in esteso]

-Si diffonde il panico da influenza H1N1. Ma la mortalità del nuovo virus che atterrisce il mondo è persino inferiore, e di molto, a quella delle normali influenze stagionali: in Italia ad esempio le vittime annuali dell'influenza ammontano a 8000, mentre l'H1N1 ne mieterà, secondo le stime, sulla base dei decessi mondiali finora, qualche centinaio al massimo. Anche perchè colpirà soggetti mediamente più giovani. [leggi in esteso]

-Le case ai terremotati in Abruzzo: il nuovo miracolo di Berlusconi... Ma non secondo gli interessati.. [leggi in esteso]

-L'ombra di nuove inchieste per mafia incombe sul premier? In realtà il suo presunto grande accusatore l'ha già scagionato.. [leggi in esteso]

-Berlusconi tesse le lodi di Mike Bongiorno al funerale del presentatore scomparso. Ma finchè era vivo non si degnava nemmeno di richiamarlo.. [leggi in esteso]

-Caso Battisti. La corte suprema brasiliana potrà anche assolverlo. Ma dargli lo status di rifugiato spetta al governo e al presidente della repubblica. Atto che estinguerebbe automaticamente il processo d'estradizione. [leggi in esteso]

-Oggi Fini denuncia l'assenza di democrazia dentro Forza Italia. Ma quando il segretario di partito era lui, era anche peggio.. [leggi in esteso]

-Berlusconi spara a zero contro i giornali e promette querele. Ma il 13 febbraio 2006, quando Feltri fu condannato a 18 mesi per aver diffamato il defunto senatore Chiaromonte sul caso Mitrokhin, contro il malvezzo di condannare e denunciare i giornalisti, dichiarava all'Ansa: "Resto sconcertato alla notizia che Feltri venga condannato per un reato d'opinione. A questo punto è definitivamente urgente depenalizzare i reati a mezzo stampa".

-La legge contro lo stalking? Con buona pace dei toni da crociata della Carfagna, soltanto uno spot: nella pratica non cambierà nulla. [leggi in esteso]

-Se davvero era stato Boffo, e non un suo collaboratore tossicodipendente, a molestare via telefono, come mai le sue vittime sporsero denuncia querela alla procura di Terni contro ignoti, e non contro di lui, di cui pur conoscevano la voce e le intenzioni? E perchè una volta identificato come suo il cellulare incriminato, pur non potendo bloccare il procedimento d'ufficio per molestie, rimisero subito la querela?

-Il vero motivo della liberazione del terrorista libico Al Megrahi: l'autore della strage al jet di Lockerbie non era lui, ma gli iraniani. Lo affermavano i memo top secret della Dia statunitense che, nel caso del preannunciato appello contro la condanna, sarebbe venuti alla luce, cerando un imbarazzo senza precedenti al governo britannico. [leggi in esteso]

-Elezioni in Afghanistan: l'inchiostro è 'simpatico', e la celebrata correttezza del voto se ne va 'a rotoli'.. [leggi in esteso]

-Per mesi ci hanno ammorbato con la storia della banca svizzera costretta a dare i nomi degli evsori al governo Usa. Ma in realtà non è stato consegnato alcun nominativo.. [leggi in esteso]

-Il grande abbaglio collettivo del Superenalotto: le probabilità matematiche di centrare la combinazione vincente rimangono in realtà sempre le stesse, indipendentemente dalla durata del periodo di 'magra'. E sono per giunta una su 622 milioni.

-I media spacciano il jackpot del superenalotto italiano, che ha superato i 136 milioni di euro, come il più cospicuo del mondo e di tutti i tempi. Falso. Il record resterà saldamente appannaggio della lotteria Usa Big game, che nel 2000 distribuì a una giocata collettiva 350 milioni di dollari (298 milioni di euro). Ma anche il Powerball, la lotteria americana che si gioca attualmente, nell'ultima estrazione (la scorsa settimana) ha messo sul piatto un montepremi da 213 milioni di dollari (150 milioni di euro).

-Il grande imbroglio dei 50 milioni di americani esclusi dalla sanità. Un gioco di prestigio statistico dell'illusionista Obama.. [leggi in esteso]

-Tanto rumore per nulla: le gabbie salariale esistono già. Anzi, non sono mai davvero sparite. Semplicemente si chiamano con un altro nome.. [leggi in esteso]

-Emergenza disoccupazione? Non esattamente: non si trova un addetto su cinque.. [leggi in esteso]

-La Gelmini dà la pagella agli atenei, e stravince il nord: ma i parametri non sono affatto oggettivi e neppure meritocratici.. [leggi in esteso]

-Da oggi palpare una donna non è più reato. I molestatori gongolano.. [leggi in esteso]

-Italia patria degli incidenti ferroviari? Tutt'altro.. [leggi in esteso]

-Pacchetto razzista e fascista? In realtà il provvedimento sulla sicurezza riduce la pena! [leggi in esteso]

-Di Pietro e il lodo Alfano: tutti devono essere uguali davanti alla legge, afferma nella pagina pubblicata a pagamento sull'Herald Tribune. Eppure proprio lui... [leggi in esteso]

-Ma non era stato unanimemente definito 'un accordo storico'? Rivedere giornali e tg per credere... [leggi in esteso]

-Quelli che giuravano che non si sarebbero candidati: Grillo, Berlusconi, Di Pietro, Franceschini, Cofferati, Veltroni. Della serie un Paese fondato sulla coerenza.. [leggi in esteso]

-La Lega e la sanatoria immigrati: a parole giurava che l'avrebbe impedita, e invece... [leggi in esteso]

-Berlusconi che mette le mani sotto la camicetta di una delle sue ospiti di Villa Certosa. Questa la vera foto dello scandalo. Ma si sapeva già dal 2007: la classica notizia che esce ma 'non esce'... [leggi in esteso]

-Il reato (e il carcere) per chi ospita immigrati clandestini esistevano già dal 1998 e non è mai successo nulla. La polemica sulle badanti irregolari è la solita tempesta surreale.. [leggi in esteso]

-Nasce il reato di clandestinità? Non esattamente: al colpevole verrà comminata solo una multa, ch nessun clandestino avrà i mezzi per pagare. [leggi in esteso]

-La più grave recessione della storia Un problema solo occidentale.. [leggi in esteso]

-E ci avevano detto che era tutta una bufala.. [leggi in esteso]

-Il G8 è alle porte è Berlusconi si aspetta un'altra ondata di foto imbarazzanti. Ma il fotografo che le ha scattate assicura che non ci sono pose sconce. Se lo dice anche lui.. [leggi in esteso]

-Berlusconi un sessuomane (o womanizer, come lo definiscono i media anglosassoni)? In realtà al Premier il sesso potrebbe risultare impossibile: nel '96 gli tolsero la prostata all'ospedale S.Raffaele di Milano, in seguito a un tumore. E non era ancora troppo diffusa la metodica attraverso cui, pur asportando la zona prostatica, si lascia intatto un certo nervo maschile indispensabile per la 'copula'. Sempre che nel suo caso non sia stata necessaria una 'pulizia' ad ampio raggio su tutta l'area.

-Ma non c'era un'epidemia di morti bianche? [leggi in esteso]

-M.Jackson vittima di un banale errore medico: il suo dottore personale, tale Murray, gli ha praticato massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca sul letto, e non su una superficie rigida, come prescrive la tecnica. Lo rivela l'avvocato di Murray, nel raccontare che il polso della star batteva ancora..

-Anche se tutto fosse stato in regola, gli operai della Thyssen sarebbero morti lo stesso. Non lo afferma l'accusa ma la procura.. [leggi in esteso]

-L'influenza suina tocca un milione di casi solo negli Usa. Lo dice l'Associated press. Ma non doveva essere tutta una bufala mediatica? [leggi in esteso]

-Ma i giudici non erano i nemici del Cavaliere? Della serie: se passa il lodo Alfano, la responsabilità non sarà di Berlusconi.. [leggi in esteso]

-L'Iran era una democrazia... prima che gli americani, nel '53, la uccidessero con un colpo di stato. [leggi in esteso]

-Ma la Russia non era una finta democrazia nelle mani del quasi dittatore Putin? [leggi in esteso]

-Gli Israeliani non temono un Iran nucleare.. [leggi in esteso]

-Berlusconi a letto con una escort. Stavolta smentire non basterà: la voce stessa del Cavaliere è immortalata su nastro registrato. [leggi in esteso]

-Fu Mir Hossein Mousavi a violare per primo il trattato di non proliferazione, avviando in gran segreto il programma nucleare iraniano. Quando era un primo ministro stragista che prometteva la distruzione di Israele. Eppure il circo politico-mediatico delle anime belle, lo stesso che contestava l'embargo a Saddam, c'è cascato un'altra volta. Innalzando a nuovo idolo delle piazze l'oppositore di Ahmadinejad. Assurto nel volgere di pochi giorni a campione di democrazia e moderazione, se non ad erede delle storiche lotte di liberazione nel terzo mondo. Nessuno che si sia degnato di dare una scorsa alla biografia di cotanto eroe popolare. Forse per non scoprire che il vero cattivo della favola iraniana è lui, più del suo despota rivale. O che almeno è un grande attore. [leggi in esteso]

-L'Italia e i referendum di domenica: una repubblica fondata sulla frode costituzionale. [leggi in esteso]

-E se Ahmadinejad avesse vinto davvero? [leggi in esteso]

-Dai brogliacci delle intercettazioni di qualche tempo fa, Berlusconi, le ragazze e i favori. E questo non riuscirà a negarlo neanche Ghedini.. [leggi in esteso]

-Affermava di essere stato assolto, in realtà non è mai stato processato. Il padre di Noemi Letizia è tutt'altro che un cittadino al di sopra di ogni sospetto. E il mistero del perchè della sua amicizia con Berlusconi non può che infittirsi. [leggi in esteso]

-I veri risultati delle elezioni europee... [leggi in esteso]

-Giustizia: con l'indulto diminuiscono i recidivi, ma nessuno lo dice. [leggi in esteso]

-Gli italiani assenteisti? Non esattamente.. [leggi in esteso]

-La bufala della sconfitta di Fiat nella battaglia per Opel. [leggi in esteso]

-Processo Mills: tanto rumore per nulla. Il reato in realtà è già decaduto, grazie alla 'salva Previti' che ha accorciato i tempi di prescrizione. Un intero Paese si divide su un caso inesistente, senza saperlo.. [leggi in esteso]

-Berlusconi, il trucco c'è e si vede. Il Cavaliere si paragona da sempre all'uomo della strada: ma l'italiano medio si mette il fondotinta? [leggi in esteso]

-Anni di polemiche al vetriolo da parte della Lega sulla necessità di introdurre il reato di immigrazione illegale, ed ecco il risibile risultato nel celebrato decreto sicurezza: "l'istituzione del reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato prevede che l'immigrato irregolare sia punito con un'ammenda da 5.000 a 10.000 euro". Niente pene nè carcere, solo una multa, che nessun clandestino, essendo nullatenente, potrà mai pagare. Della serie quando la propaganda elettorale supera la realtà..

-Contributo statale del cento per cento per ricostruire le prime case degli aquilani? Solo in senso lato... [leggi in esteso]

-Arrivano i soldi per il terremoto... dai poveri. Il governo rivendica una velocità senza precedenti nella gestione del post sisma, ma della natura dei finanziamenti dirottati alle popolazioni sfollate non parla. [leggi in esteso]

21/5/09- Sbarca nelle scuole di Roma l'influenza suina A/H1N1: scherzo di natura o virus di laboratorio 'dal sen fuggito'? [leggi in esteso]

-Quando Berlusconi diceva a Prodi: quelle navi coi clandestini non vanno fermate, perchè il diritto non lo prevede.. [leggi in esteso]

-La giornalista americana scarcerata dall'Iran aveva davvero compiuto atti di spionaggio. La conferma viene dal suo stesso avvocato.. [leggi in esteso]

-Papa Ratzinger, in visita al museo israeliano dedicato alle vittime della soluzione finale, non fa alcun cenno all'Olocausto nazista. Forse perchè lui stesso militò tra le fila dell'esercito hitleriano.. [leggi in esteso]

-Berlusconi al compleanno di Noemi: un'improvvisata complice il maltempo, o una relazione ben più strutturata, come ha sostenuto la moglie Veronica? [leggi in esteso]

-Quando gli extracomunitari brutti e cattivi eravamo noi italiani.. [leggi in esteso]

-Proprio gli Usa finanziano il programma nucleare iraniano! Una delle più clamorose 'notizie che non escono degli ultimi anni. [leggi in esteso]

-Marchionne: il nuovo genio industriale italico che salva la Fiat e conquista il mondo? In realtà in Italia c'è soltanto nato, poi è cresciuto e ha studiato oltreoceano. Della serie: mi pareva strano.. [leggi in esteso]

-La Forleo era vittima di un errore. O se preferite di una persecuzione. Chi la risarcirà ora per mesi di violenta campagna di stampa ai suoi danni? Non certo i media, che nascondono la notizia tra i titoli interni.. [leggi in esteso]

-La mascherina anti influenza messicana, che viene usata regolarmente dai giapponesi o da passeggeri di altre nazionalità, non ha alcuna efficacia per eventuale contagio. Per evitare la contaminazione servirebbero delle protezioni a maglia molto fitta che però sono inutilizzabili proprio a causa della loro maglia a trama fittissima. Il contagio, inoltre, avviene solo attraverso goccioline di saliva o attraverso gli starnuti. Per evitare il contagio, quindi, sarebbe sufficiente stare alla larga da persone sconosciute.

-Quando l'Iran parla di pace con Israele. Ma la cosa non fa notizia.. [leggi in esteso]

2/5/09- Israele è uno stato 'canaglia'. Almeno in tema di armi di distruzione di massa. A dirlo non sono gli arabi, ma la diplomazia Usa, che dopo 50 anni di riserbo ammette l'esistenza di un arsenale atomico nel Pese ebraico, chiedendo ufficialmente (e pubblicamente) a Gerusalemme di aderire al trattato di non proliferazione. [leggi in esteso]

-Secondo Berlusconi era lo scandalo più grosso della storia della Repubblica. Per settimane Genchi è stato messo alla berlina con titoli a 9 colonne. Ma ora che la giustizia sgonfia il caso, i media e tv fan finta di niente. [leggi in esteso]

-La grande bufala del cemento con la sabbia di mare nelle aree terremotate d'Abruzzo. In realtà la sabbia e l'acqua sono dei componenti base di ogni calcestruzzo.. [leggi in esteso]

-L'Iran e l'attacco a Israele nella conferenza sul razzismo. In realtà anche la repubblica islamica di Ahmadinejad ha firmato, all'interno del testo approvato, il paragrafo 66 dove si afferma che "l'Olocausto degli ebrei non deve mai essere dimenticato". A dispetto del negazionismo di facciata..

20/4/09-Ma se un terremoto non è prevedibile, perchè affermavano che non c'era pericolo? [leggi in esteso]

-Un politico coerente: Gianfranco Fini? [leggi in esteso]

-Un politico con le idee chiare: Gianfranco Fini? [leggi in esteso]

-I reality sono sceneggiature truccate ad arte.. [leggi in esteso]

-Fritzl, un caso unico negli annali della psicopatologia sessual/criminale. Non esattamente... [leggi in esteso]

-29/3/09-Il calcolo dei disoccupati? Tutt'altro che certo e scientifico.. [leggi in esteso]

--Crisi mondiale? Non esattamente. La Cina quest'anno crescerà dell'8 per cento. L'India solo un filo meno. Quanto l'Italia in 30 anni. Per due miliardi e mezzo di abitanti delle Terra la crisi è un problema dell'Occidente... [leggi in esteso]

-Il procuratore della corte penale internazionale che ha emesso il mandato di cattura contro il presidente sudanese Bashir. Ovvero un giudice doppiopesista... [leggi in esteso]

-L'Iran non produce (ancora) uranio militare. A leggere i giornali di queste settimane pareva che l'agenzia atomica Onu avesse denunciato la raggiunta capacità da parte iraniana di farsi la prima bomba. Invece ha detto esattamente il contrario.. [leggi in esteso]

13/3/09- La mucca pazza alla base dell'Alzheimer. E c'è chi da tempo si riferiva all'epidemia del 2000 come a un polverone mediatico. Da Nature del 26 febbraio... [leggi in esteso]

-La grande bugia sul nucleare durata 22 anni: i referendum dell'87 non proibirono in alcun modo la costruzione di centrali atomiche in Italia.. [leggi in esteso]

-Obama e il ritiro dall'Iraq: tradita la madre di tutte le sue promesse. Cinquantamila soldati resteranno, anche con un ruolo da combattenti. Lo dice lo stesso Obama nell'integrale del suo discorso del 27 febbraio a Camp Lejeune. [leggi in esteso]

-A sentire giornali e tv sembrava che l'agenzia atomica dell'Onu avesse confermato il fatto che l'Iran poteva per la prima volta fabbricarsi un'atomica. Il rapporto Aiea afferma invece proprio il contrario: l'Iran ha abbastnaza uranio (ma quello lo ha già da tempo), eppure non lo ha arricchito quanto servirebbe per un'arma nucleare. [leggi in esteso]

-Sarkò e Carlà. Ora c'è la prova: più che una storia d'amore, una strategia di marketing mediatico... [leggi in esteso]

4/3/09- Il gioco delle tre carte di Obama: chiude Guantanamo, ma ne riapre un'altra capiente 5 volte tanto in Afghanistan. [leggi in esteso]

-La storica bufala sulla 'dittatura' di Chavez: in realtà potrà essere rieletto a vita solo se la gente continuerà a votarlo. Esattamente come un premier italiano o un presidente americano fino al 1951. E come 17 presidenti su 27 stati Ue. [leggi in esteso]

-Mentana spiega da Gad Lerner la vera storia delle sue dimissioni. L'ex uomo di punta delle news di Canale 5 pensava di essersi dimesso (per protesta contro la mancata interruzione del Grande Fratello nell'ultima sera di Eluana Englaro) soltanto dalla carica di direttore editoriale dell'informazione Mediaset. Non anche da conduttore di Matrix. Grande la sua sorpresa nello scoprire che i vertici dell'azienda consideravano interrotto l'intero rapporto professionale, a fronte di una rottura (a loro giudizio) del patto di fiducia. Sembrava strano che uno come 'Chicco' Mentana, alterego commerciale del giornalismo zuccheroso e bipartisan alla Bruno Vespa, avesse avuto un tale scatto di dignità, dopo anni di torpore alle dipendenze del Biscione di Arcore.

-Il governo vara i Tremonti bond per sostenere le banche, permettendogli di ripatrimonializzarsi a sufficienza da poter di nuovo prestare soldi alle piccole e medie imprese. Ma intanto le stesse grandi banche si erano offerte di prestare un miliardo alla solita Fiat... [leggi in esteso]

-L'Italia firma lo storico accordo di collaborazione sul nucleare con la Francia. Ci serve davvero il ritorno all'atomo? In realtà con le 4 centrali in programma dal 2020 in poi, copriremo solo il 25 per cento del fabbisogno di energia elettrica del nostro Paese. Ma il comparto elettrico rappresenta solo il 15 per cento dell'energia consumata in totale (fabbriche in testa).

-Guantanamo era l'unico carcere Usa all'estero dove vigeva la convenzione di Ginevra. E chiudono proprio quello.. [leggi in esteso]

-Gli Stati Uniti perdono la loro base in Asia centrale, essenziale per gestire il conflitto afgano e nella nuova guerra fredda con Mosca? Non esattamente.. [leggi in esteso]

-Le tangenti: una specialità...americana. [leggi in esteso]

25/2/09- Il premier salvato dal lodo Alfano. Ma i media italiani hanno quasi nascosto la notizia.. [leggi in esteso]

-Quanto rumore inutile sullo scontro tra Berlusconi e Napolitano: in realtà il capo dello stato non può respingere una legge più di una volta. Lo dice proprio la costituzione. [leggi in esteso]

18/2/09-Eluana: c'era una terza via, ma nessuno ci ha pensato. Curarla... [leggi in esteso]

-L'opposizione della Chiesa al distacco del sondino ha avuto un peso determinante nella battaglia sul destino di Eluana. Eppure proprio a Papa Wotyla fu concesso di "tornare al padre".. [leggi in esteso]

-Archiviazione per De Magistris. Giornali e tivù nascondono la notizia in un trafiletto o la oscurano del tutto. [leggi in esteso]

-E se avesse ragione il Brasile? "Al carcere di San Vittore si esercita la tortura a poche centinaia di metri dal Duomo". Lo ha dichiarato il presidente della Corte d'appello, Giuseppe Grechi, nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario dei penalisti. [leggi in esteso]

-Battisti un innocente perseguitato che non ha mai sparato a nessuno? Non secondo i suoi ex compagni.. [leggi in esteso]

-La lega contro i raccomandati in stile meridionale? Non quando si tratta del figlio del Boss...i [leggi in esteso]

-Almeno Eluana non ha sofferto. La morte straziante, propagandata per settimane dai sostenitori dell'alimentazione a oltranza,o dal padre di Terry Schiavo, non si è verificata. Perchè la donna è stata sedata già nel suo penultimo giorno di vita. [leggi in esteso]

-Tutto il fuoco delle polemiche che riguardano l'immigrazione clandestina si concentrano su Lampedusa. Ma gli sbarchi (Lampedusa compresa) rappresentano in totale solo il 15 per cento degli arrivi irregolari. E peraltro il 75 per cento dei 'lampedusani' fa richiesta di asilo politico, vedendosi riconoscere questo diritto come fondato nella metà dei casi. E anche per i restanti, se non si accerta la nazionalità dell'immigrato o non esiste un accordo bilaterale di riammissione col Paese d'origine, non si può rispedirli a casa. Altro che rimpatrio diretto dalla piccola isola siciliana..

-La costituzione testo sacro e inviolabile? Non secondo... la stessa costituzione [leggi in esteso]

-Secondo il padre Beppino e la sua amica del cuore, Eluana aveva espresso la volontà di non rimanere in coma, in caso le fosse accaduto un incidente. In realtà le testimonianze di altre sue amiche ed ex maestre sembrano contraddire questo racconto. o perlomeno restituiscono l'immagine di una ragazza meno manichea del previsto. [leggi in esteso]

-Il Pil del mondo quest'anno crescerà: dello 0.5 per cento. La Cina del 7-8 per cento. Forse sarebbe il caso di chiamarla per ciò che è: una crisi dell'Occidente industrializzato, non dell'intero pianeta. [leggi in esteso]

-Lo ammettono gli stessi israeliani: la proliferazione illegale delle colonie non si è mai fermata. E poi si lamentano del fallimento della Road Map.. [leggi in esteso]

-Nell'intero anno appena trascorso, l'aumento delle retribuzioni in Italia è stato del 3,5%, il più alto dal 1997. Forse una crisi ogni tanto non guasta... [leggi in esteso]

-Una nuova tivù di Berlusconi!! [leggi in esteso]

-La polizia giudiziaria svincolata dal controllo del pm: nelle pieghe dell'accordo sulla giustizia, una rivoluzione dalle conseguenze impensabili. Eppure nessuno ne parla.. [leggi in esteso]

-Indagati Idv non candidabili... eccetto Tonino. [leggi in esteso]

-La pistola che uccise la Politkovskaja veniva... dalla procura. [leggi in esteso]

-Quando Saviano stava dalla parte di Battisti.. [leggi in esteso]

-Stupratori in cella subito. Invece gli assassini no: per chi ammazza qualcuno (e per tutti gli altri reati) si va in galera immediatamente solo se sussistono rischi di fuga, reiterazione del fatto o pericolo di inquinamento delle prove. [leggi in esteso]

-Tanto rumore per Gaza: e lo Sri Lanka? Quando la guerra non fa cassetta... [leggi in esteso]

-Che Guevara tradito da... Castro. [leggi in esteso]

10/2/09- Cesare Battisti come il dottor morte di Auschwitz, Joseph Mengele. Vissuto decenni in terra carioca, con licenza di clonare un nuovo Fuhrer, insieme agli altri ricercati nazisti. O assimilabile agli aguzzini neri e rossi della dittatura (di alcuni dei quali la procura di Roma chiede invano la consegna), e alle squadre killer della polizia che ancora torturano nella patria del samba. Ecco il vero motivo che spinge Lula, e i suoi collaboratori ex guerriglieri, ad assolvere uno dei più truci terroristi dei '70. Il timore di dover rispondere, per analogia, delle atrocità dell'unico Paese latinoamericano che non ha mai fatto i conti col proprio passato. E dove secondo l'Onu tutt'oggi si vìolano sistematicamente i diritti umani. [leggi in esteso]

-Prima rivendica di non essere mai stato un militante armato, ma subito dopo si smentisce, affermando di aver fatto uso di armi per finanziare la sua organizzazione. Le contraddizioni del caso Battisti racchiuse in poche sincerissime righe... [leggi in esteso]

-Almeno sul figlio di Torregiani, ha ragione Battisti: in carrozzella non l'ha fatto finire lui, e nemmeno uno dei suoi complici. Lo dicono le carte della sentenza. [leggi in esteso]

-Il polverone sul presunto archivio Genchi: la solita distorsione mediatica. Il superconsulente non fece per De Magistris neppure una sola intercettazione. [leggi in esteso]

-Kakà è rimasto al Milan perchè è un ragazzo d'oro: in tutti i sensi... [leggi in esteso]

-Alitalia: italianità assicurata almeno per 4 anni? Non esattamente. [leggi in esteso]

-E i controllori del governo finirono sotto controllo... [leggi in esteso]

-La crisi mondiale ha dei precisi responsabili, con nomi e cognomi.. [leggi in esteso]

-Carlà le ha molto lunghe, ma le sue bugie hanno gambe cortissime.. [leggi in esteso]

30/1/09-Hamas: una creazione israeliana... [leggi in esteso]

-Ma non dovevano diminuire le tasse? (La vittoria sul centro sinistra era maturata sulla scia di una campagna contro Prodi e Visco, dipinti come sanguisighe fiscali..) [leggi in esteso]

-L'addio a Bush da parte di Obama: "Era un buono che ha fatto il meglio che si poteva". Non esattamente da messia del cambiamento... [leggi in esteso]

-E se Madoff fosse innocente? [leggi in esteso]

-Obama un clandestino alla Casa Bianca? [leggi in esteso]

-Israele non avrebbe utilizzato il fosforo bianco in maniera illegale. Quando a dirlo è la Croce rossa internazionale.. [leggi in esteso]

-Israele criminale di guerra, per le bombe su Gaza? La risposta all'eterno dilemma la dà il diritto internazionale.. [leggi in esteso]

-Il Riesame ha dichiarato legittime le ispezioni pro De Magistris da parte della procura di Salerno contro quella di Catanzaro. Ma la grande informazione italiana oscura in blocco la notizia. Uno dei peggiori casi di occultamento mediatico.. [leggi in esteso]

-Israele avrebbe potuto eliminare la minaccia di Hamas ed Hezbollah già da diversi anni. Con un innovativo laser antimissile. Ma gli interessi del suo complesso militar-industriale hanno avuto e continuano ad avere la meglio.. [leggi in esteso]

-Israele non rioccupa la Striscia? Almeno un pezzo sì, e probabilmente per sempre.. [leggi in esteso]

-Quando la Lega non voleva Malpensa. (E visti i risultati della campagna contro Alitalia e il dehubbing, forse non la vuole ancora..) [leggi in esteso]

- Delle oltre mille vittime palestinesi a Gaza sono sì responsabili gli isrealiani, ma se l'Egitto non avesse tenuto chiuso il valico di Rafah, i civili inermi avrebbero potuto trovare una via di fuga nel Paese di Mubarak. Come accade di solito in tutte le guerre. E sotto le bombe di Gaza non sarebbe rimasto quasi nessuno, visto che molti dei 15.000 combattenti di Hamas si sono già nascosti all'estero o confusi tra la popolazione civile.

-Passa il reato di immigrazione clandestina, titolano i giornali. In realtà è come non fosse tale: la pena prevista non è il carcere ma un'ammenda. Che per clandetsini senza un euro in tasca non rappresenta certo un deterrente. La solita pantomima a uso e consumo mediatico..

14/01/09- Hanno torturato consapevolmente. I ruoli si invertono, e stavolta a 'confessare' sono gli americani.. [leggi in esteso]

-E' la prova regina della malafede di Hamas. La dimostrazione che il suo vero obiettivo -aldilà della retorica vittimista- non è la nascita di uno stato palestinese indipendente e sovrano, bensì la guerra infinita contro Israele. Tutto parte da una semplice domanda: che ci fanno dei campi profughi palestinesi nella Striscia di Gaza, a inizio 2009? [leggi in esteso]

-Moggi assolto dalle accuse di aver frodato gli sportivi italiani? A leggere i giornali sembrerebbe proprio così. E invece non ancora.. [leggi in esteso]

-I leghisti criminalizzati dagli alleati di governo e dall'opposizione per la richiesta di una tassa sul permesso di soggiorno: in realtà il provvedimento era già in fase di approvazione, e i seguaci di Bossi chiedevano al contrario uno sconto! [leggi in esteso]

- E ora le dittature diventano due: Abu Mazen dal 9 gennaio è il dittatore della Cisgiordania. Proprio come i capi di Hamas a Gaza.. [leggi in esteso]

-Si parla tanto del diritto di Mosca ad adeguare il prezzo scontatissimo del gas all'Ukraina (179 $ per 1000 m3 invece di 450). Neanche una parola però, sul fatto che anche il transito sul territorio di Kiev Putin lo paga a prezzo politico: 1.7 miliardi per 1000 metri cubi ogni 100 km, invece dei 3.7 chiesti dagli ukraini.

-Ma quale crisi. E' shopping compulsivo... [leggi in esteso]

-Ma non ci avevano sempre detto che lo scioglimento dei ghiacci sarebbe equivalso al tracollo climatico del pianeta? [leggi in esteso]

10/01/08- Bush 'il guerrafondaio': ora è ufficiale, ha bloccato l'attacco di Israele all'Iran. E insieme una probabile terza guerra mondiale (nucleare) con teatro il Medioriente. [leggi in esteso]

-Ancora circa le vere responsabilità nella rottura della tregua... Ecco la cronaca originale dell'attacco israeliano di novembre, scritta quando nessuno poteva immaginare conseguenze tanto importanti. [leggi in esteso]

-La reazione di Israele al lancio di razzi da Gaza è sproporzionata oppure no? La risposta nel rispettivo numero di vittime in campo ebraico e palestinese, durante gli ultimi dieci anni. [leggi in esteso]

3/1/09/- Hamas? Una creazione del Mossad.. [leggi in esteso]

-Dopo ventidue anni il miracolo si è ripetuto. L'Italia, definita con sprezzo dai sudditi di sua Maestà il 'sick man' o malato d'Europa, ha superato di nuovo i primi della classe inglesi. [leggi in esteso]

-I primi a violare la tregua a Gaza? Gli israeliani, già a inizio novembre, col bombardamento di un tunnel al confine. Gli stessi quotidiani ebraici riportano la notizia con grande evidenza. [leggi in esteso]

-Tanto rumore per nulla. Il governo ci aveva costruito la campagna elttorale, sul niet al controllo francese su Alitalia, e sulla difesa di Malpensa. Nemmeno nove mesi dopo, la resa ai transalpini e quella dell'aeroporto meneghino ai rivali di Fiumicino. E, aproposito, non cambia neppure il nome della compagnia: la Cai ritorna ufficialmente a chiamarsi Alitalia. [leggi in esteso]

-La crisi economica mondiale: una manna... [leggi in esteso]

-Inflazione da euro? Esattamente l'opposto. Il confronto fra decenni fa paiazza pulita dei luoghi comuni.. [leggi in esteso]

-Il ritiro deglli americani dall'Iraq entro il 2011? La solita bufala mediatica... [leggi in esteso]

-Infuria la polemica sull'età pensionabile delle donne, dopo la proposta di Brunetta di equipararla a quella maschile. In realtà solo in teoria uomini e donne vanno in pensione a 65 e 60 anni: l'età effettiva di pensionamento in Italia, secondo eurostat e Inps, è di 58.4 anni per gli uomini e 57.2 per le donne. Ossia, considerato il surplus di lavoro usurante e non retribuito svolto dalle signore in famiglia, praticamente identica.

-La battaglia di Brunetta per innalzare l'età pensionabile delle donne a quella degli uomini. Qualcuno lo avverta che per le donne restare al lavoro fino a 65 anni è già possibile oggi... [leggi in esteso]

-Il Pdl e Berlusconi attaccano il Pd sulla questione morale: da quale pulpito... [leggi in esteso]

-Secondo i giornali arriva anche in Italia la pillola abortiva: ma se c'è già da un sacco di tempo in almeno una trentina di ospedali!?... [leggi in esteso]

-'L'eroe' iracheno del lancio di scarpe contro l'invasore Bush, già beatificato dalle opinioni pubbliche dell'intero mondo arabo, si scioglie al primo interrogatorio come una pera cotta: pentendosi e chiedendo scusa per iscritto, supplicando Al Maliki di "essere buono"... [leggi in esteso]

-Dietro la truffa di Madoff (la più grande di sempre a livello finanziario, 50 miliardi $) un familismo in perfetto stile 'italiano'. E poi il Paese degli inciuci eravamo noi... [leggi in esteso]

-La crisi finanziaria? Per noi italiani in realtà è un vantaggio: ci fa calare il debito pubblico... [leggi in esteso]

-Accordo al ribasso sul clima in Europa. Berlusconi esulta, l'opposizione lo fustiga. In realtà l'Italia inquina poco.. [leggi in esteso]

-Il colpo di stato del premier canadese! [leggi in esteso]

-Il 60° della dichiarazione universale dei diritti umani dell'Onu: il Vaticano non l'ha mai sottoscritta. [leggi in esteso]

-Ma l'università italiana è proprio il carrozzone marcio che da ogni parte si descrive? Forse no... [leggi in esteso]

-Si stenta a crederci, ma invece che eliminare le province e comunità montane, in Italia ci apprestiamo ad introdurre un ennesimo livello di enti locali nuovi di zecca. Si chiameranno GECT... [leggi in esteso]

-Il ragazzo morto negli scontri in Grecia: ucciso da un colpo di rimbalzo [leggi in esteso]

-Italia superindebitata? Non esattamente: sommando debito pubblico e privato, come sarebbe più corretto fare, non facciamo peggio di Francia o Spagna. E stiamo meglio di Usa e Gb. [leggi in esteso]

-Quando a chiedere un'iva bassa era la Fininvest... [leggi in esteso]

-Il 2008 sarà l'anno più freddo della decade. Che fine ha fatto il riscaldamento globale? [leggi in esteso]

-Quando Berlusconi corteggiava Di Pietro, sapeva benissimo chi era e cosa aveva fatto. La scusa del "non lo conoscevo ancora" non regge.. [leggi in esteso]

-La vera guerra? Non in Iraq nè in Afghanistan: è in messico, ma nessuno ne parla. [leggi in esteso]

10/12/08- L'accordo sul ritiro dall'Iraq entro il 2011: fosse stato per Obama, la data si sarebbe spostata in avanti! [leggi in esteso]

-Scuole private, la Cei protesta e il governo ripristina i fondi... Ma che fine ha fatto l'art.33 della costituzione? [leggi in esteso]

-La più grande rapina della storia della repubblica. Il colpevole? Ovviamente le banche... [leggi in esteso]

-La vincitrice dell'isola dei famosi, Vladimir Luxuria, ridiventa l'eroina di una parte della sinistra 'operaia'. Ma se c'è una che non ha mai lavorato è proprio lei: per anni, col falso alibi della disoccupazione, ha preferito prostituirsi, pur avendo una laurea da 110 in lingue, e vivendo in una grande città come Roma. [leggi in esteso]

-Il ritiro dall'Iraq entro il 2011? Tutt'altro che deciso. I media vendono la pelle dell'orso prima del tempo: sarà la popolazione irachena a decidere tutto con un apposito referendum. [leggi in esteso]

-Ma gli Usa non erano in crisi nera? [leggi in esteso]

-Due dei terroristi di Mumbai parlavano Marathi: un po' strano per essere dei pakistani... [leggi in esteso]

-Le motivazioni della sentenza su Bolzaneto smentiscono l'assoluzione.. [leggi in esteso]

-Olindo e Rosa separati per tre anni o forse per sempre, oltre che condannati all'ergastolo? Non esattamente. [leggi in esteso]

-Il mistero del braccialetto indù al polso dei terroristi 'islamici' di Mumbai.. [leggi in esteso]

-Il bluff della Gelmini: tanto sulle università che per le elementari, la famosa 'riforma' ha calato le braghe... [leggi in esteso]

-Il mea culpa di BUsh: "L'Iraq è stato un errore". [leggi in esteso]

-Melanina anche nel latte americano: ma non era uno scandalo dei 'barbari' cinesi? [leggi in esteso]

-I nomadi non rapiscono i bambini.. [leggi in esteso]

4/12/08- Il geniale Tremonti?!... [leggi in esteso]

30/11/08-I retroscena che scagionerebbero Olindo e Rosa.. [leggi in esteso]

-Tra le italiane, questa si candida ad essere la 'migliore' notizia che non esce del 2008: Brunetta, il crociato anti fannulloni, risulta lui stesso tale. La prova nell'esiguo numero delle sue reali votazioni alla camera dei deputati dall'insediamento in primavera fino ad oggi: solo il 18 per cento. [leggi in esteso]

-Finalmente la conferma ufficiale da parte di una fonte terza sul campo: la guerra in Ossezia fu scatenata dai georgiani, non dai russi. A dirlo sono gli osservatori dell'Osce. [leggi in esteso]

-I nostri politici ci vendono da settimane la frottola di un'Italia messa meglio degli Usa e del resto del mondo, quanto a crisi bancario-finanziaria. E invece le nostre maggiori banche sono meno solvibili della media Ue (e le altre banche europee fanno peggio delle americane)... [leggi in esteso]

-Il nuovo braccio destro di Obama è figlio di un terrorista... [leggi in esteso]

-Obama, il 'pacifista' guerrafondaio... [leggi in esteso]

-Ma allora aveva ragione Marx? [leggi in esteso]

-La Melanina cinese ha scatenato il panico solo sul mercato del latte. In realtà, siccome la davano e continuano a darla agli animali insieme al mangime, ha contaminato l'intera catena alimentare... [leggi in esteso]

-Le elementari un orgoglio nazionale. Non proprio... [leggi in esteso]

-In America non esiste un'agenzia federale che abbia autorità di supervisione o vigilanza sull'industria dei sistemi di votazione. [leggi in esteso]

-La vittoria di Hamilton nel mondiale di F1 continua a scatenare le teorie complottiste dei tifosi Ferrari contro il tedesco Glock, reo di aver fatto passare il pilota nero all'ultima curva. Ma lo stesso team manager del cavallino Domenicali lo assolve per un motivo tecnico inedito.. [leggi in esteso]

-Il proprietario di un carro attrezzi scagionerebbe Sollecito e Amanda: la macchina scura da lui notata davanti al cancello della casa dell'omicidio di Perugia, aveva a suo dire una targa 'vecchia', e Raffaele possedeva una macchina nuova, mentre la Knox proprio non aveva la patente. [leggi in esteso]

-In borsa le macchinine della Mattel superano per capitalizzazione le macchine della General Motors. E dire che gli Usa si definivano una Federazione di stati fondati sulle automobili.. [leggi in esteso]

-La polemica sulle classi separate per gli immigrati? Un mero circo mediatico. Ecco cosa dichiarava il 27 ottobre la Gelmini al Corriere della sera... [leggi in esteso]

-I salvataggi e i bailout sono sufficienti per non far affondare le istituzioni finanziarie nell'attuale crisi mondiale? Ma se neanche volendolo, in tutto il pianeta ci sarebbero abbastanza soldi... [leggi in esteso]

-Le elezioni presidenziali americane: non si tratta di una consultazione elettorale diretta. In realtà i grandi elettori potrebbero anche scegliere un candidato diverso da quello che i suoi concittadini gli hanno indicato. E a volte è successo davvero.. [leggi in esteso]

-Il mostro austriaco Josef Fritzl iniziò la sua 'carriera' non rinchiudendo la figlia, ma sua madre [leggi in esteso]

-La manifestazione di Veltroni al Circo Massimo: i media internazionali si bevono la bufala dei due milioni e mezzo di partecipanti contro Berlusconi. [leggi in esteso]

10/11/08- Finalmente emerge la verità sulla breve guerra estiva tra Russia e Georgia. E a confermare che la colpa è tutta georgiana sono gli osservatori internazionali Osce. [leggi in esteso]

-Il lodo Alfano doveva sospendere i processi per le più alte cariche dello stato, non distruggerli. E invece... [leggi in esteso]

-Il lodo Alfano non blocca solo i processi. In realtà elimina anche la stessa possibilità di fare indagini sulle più alte cariche dello stato... [leggi in esteso]

-Ma l'America è una vera democrazia? Non esattamente... [leggi in esteso]

-La guerra dei numeri tra Italia e Ue sui tagli alle emissioni inquinanti. Non solo il nostro governo brandisce consapevolmente le cifre dello scenario peggiore (sui 7 ipotizzati dalla stessa Unione Europea), ma dimentica di sottrarre ai costi per il rispetto del protocollo di Kyoto il risparmio nell'import di idrocarburi, e nei costi per contrastare l'inquinamento. Senza contare l'aumento del Pil che deriverebbe dall'indotto delle operazioni di adeguamento. Come spiega Edoardo Zanchini di Legambiente rispettivamente "per l'Italia la Ue stima un taglio di 7.6 miliardi l'anno dell'import di idrocarburi e di 0.9 nei costi anti smog". Dunque il nostro Paese addirittura finirebbe per gfuadagnarci, una volta a regime, 600 milioni di euro l'anno. Sempre esclusi i benefici di lungo termine sul piano dello sviluppo nel settore delle rinnovabili e di contestuale crescita occupazionale.

-Anche Travaglio nelle 'quote marron': condannato in primo grado in sede penale, diventa anche lui un pregiudicato, ironia della sorte lo salva dal carcere l'indulto berlusconiano... [leggi in esteso]

-Per anni il centro destra ha bollato la storia delle frequenze negate a Europa 7 come una laggenda creata ad arte dalla sinistra antiberlusconiana. Ma ora c'è la prova che era tutto vero... [leggi in esteso]

-Joe l'idraulico? Un impostore mediatico... [leggi in esteso]

-Il bailout (salvataggio) di Bush anti crisi finanziaria affidato -in qualità di capo del nuovo Ufficio sulla stabilità finanziaria- a uno dei stessi papaveri di quella stessa casta che ha fatto crollare il sistema: l'ex vice presidente della banca d'affari Goldman Sachs... [leggi in esteso]

-Cancellato il diritto costituzionale allo sciopero? Sarebbe una decisione comunque storica. ma nessuno ne parla... [leggi in esteso]

-Amanda e Raffaele vengono descritti dagli amici come due ragazzi normali. Insomma nessun segno premonitore che possa far pensare a loro come a degli assassini a sfondo sessuale. E invece... [leggi in esteso]

-Proprio grazie all'esplosione della bolla finanziaria i prezzi scendono. E la chiamano crisi... [leggi in esteso]

-Saviano diventa il nuovo Rushdie dopo la presunta confessione di un pentito circa un attentato ai suoi danni da parte dei camorristi. In realtà l'informativa non nasce dalla deposizione diretta del pentito casalese, ma dalle dichiarazioni di un medico, che confidandosi con un poliziotto avrebbe raccontato discorsi a loro recepiti durante una cena a Milano. [leggi in esteso]

-John McCain un eroe di guerra? No, piuttosto un criminale di guerra... [leggi in esteso]

-Il processo al rumeno che uccise la Reggiani. Troppe notizie che non escono, e precisamente quelle che scagionerebbero Mailat... [leggi in esteso]

-Le 'mitiche' agenzie di rating non riuscite a prevedere nemmeno questo gigantesco terremoto finanziario 2008. I voti alle banche sull'orlo del fallimento sono rimasti altissimi (doppie A) fino a un momento prima del crollo. Dietro a un fallimento in apparenza imbarazzante si cela il solito conflitto d'interessi ignoto al risparmiatore medio. Ossia il fatto che Moody's, Standard and poor's e Fitch non sono enti istituzionali e nemmeno terzi o indipendenti. I loro nilanci dipendono anzi direttamente dai soggetti controllati (banche, finanziarie e quant'altro), i quali pagano le tre agenzie per avere l'assegnazione di un rating. E come si può facilmente intuire... il cliente ha sempre ragione. [leggi in esteso]

-La Mambro e Fioravanti passano per due martiri della destra, ingiustamente condannati per la strage di Bologna in mancanza dei veri colpevoli. Ma se anche per quella tragedia fossero innocenti, nessuno pubblicizza mai gli altri omicidi di cui si sono macchiati... [leggi in esteso]

-La leggenda del Fondo Monetario Internazionale che parla di una nuova grande depressione [leggi in esteso]

-Ecco come l'amministrazione Bush ha affrontato la bufera del nuovo '29 finanziario. Molto indicativo!... [leggi in esteso]

-L'assalto di fine agosto degli ultrà napoletani alle Fs? La tipica bufala... [leggi in esteso]

-Il mondo spazzato dalla crisi finanziaria. Si parla in termini catastrofici di borse in calo, calo dei consumi, banche sull'orlo del fallimento e recessione, nuovo '29. Ma in Etiopia forse la vedono con occhi un po' diversi: Secondo il World food program 10 milioni di etiopici saranno alla fame entro marzo 2009, la peggiore crisi umanitaria dal 1984. A fronte di aumenti del 330 per cento degli alimentari in un anno, e una popolazione duplicata dal 1980.

-La rapina con sequestro di Oj Simpson? Un trappolone organizzato ad arte: la camera del reato era stata microfonata in anticipo... [leggi in esteso]

21/10/08- Le elementari gioiello nazionale e le medie anello debole? Forse il contrario... [leggi in esteso]

-Sorpresa Iran: se la comunità internazionale ci assicura la fornitura di combustibile nucleare, fermeremo l'arricchimento, afferma il delegato iraniano all'Aiea Soltanieh. La notizia è tra le più importanti degli ultimi mesi, ma nessuno se la fila. Inclusi guarda caso Usa e Israele... [leggi in esteso]

-Ma non avevano vinto le elezioni presentandosi come i risanatori dell'Italia, contro lo statalismo prodiano? Le cifre svelano l'inganno... [leggi in esteso]

-Berlusconi ha vinto: non verrà mai più condannato nel processo Mills. Ma i media italiani non spiegano la notizia...

-La Gelmini 'licenzia' decine di migliaia di insegnanti dalla scuola italiana. Ma davvero da noi è necessario tornare al maestro unico perchè "siamo il Paese europeo con più docenti"? In realtà gli altri Paesi non includono nelle cifre del personale docente nè gli insegnanti di religione (che altrove non sono pagati dallo stato o non esistono proprio), nè quelli di sostegno ai bambini in difficoltà, i cui costi vengono calcolati sotto la voce sanità e non sotto quella istruzione.

-700 miliardi di dollari per salvare i pescecani di Wall street. A tanto ammonta il piano di salvataggio varato dal governo Usa. Ma se la preoccupazione era che saltasse l'intero sistema, finendo per travolgere i milioni di comuni americani che hanno contratto mutui e investito con quelle istituzioni, bastava garantire (con una cifra infinitamente più modesta) i singoli cittadini eventualmente travolti. Invece dell'ennesimo regalo agli amici potenti ecco cosa si poteva fare con quei 700 miliardi, oltre che mantenere in vita per 1000 anni tutti gli abitanti del pianeta che vivono con un dollaro al giorno... [leggi in esteso]

-La melanina nel latte cinese? Non fa male se a berla non è un bimbo piccolo. A smontare la psicosi planetaria, non un blog di sovverisivi, ma la Food and Drug administration in persona... [leggi in esteso]

-Il grande orecchio Telecom che dossierava mezza Italia? Una altrettanto grande bufala. Ma ovviamente la stampa 'nasconde' la notizia... [leggi in esteso]

- «La prostituta lasciata seminuda per terra? S’è fatta male da sola» [leggi in esteso]

-E se il rumeno accusato dell'assassinio della Reggiani fosse innocente? Peraltro Mailat non è un Rom, ma un rumeno-tedesco... [leggi in esteso]

5/10/08- La cordata della nuova Alitalia? Un'azienda per la vendita all'ingrosso di articoli di merceria! E dire che il problema della compagnia è sempre stato un management di non addetti ai lavori... [leggi in esteso]

-Ora c'è la prova: la colpa dei rincari del petrolio è dei carburanti vegetali... [leggi in esteso]

1/10/08- L'altra settimana, come sapete, lo Stato USA è intervenuto, a spese dei suoi cittadini, per salvare le banche. Quello che forse non tutti sanno è che questo provvedimento non è il primo nel corso della storia. In tre altre occasioni si sono avuti degli interventi analoghi. Ve li elenco. Nel 1989 fu creata la cosidetta "Resolution Trust Corporation" per risanare il collasso di centinaia di casse di risparmio. La Resolution t.c. si fece carico di interi istituti di credito, costando allo Stato 125 miliardi di dollari, ma non distrusse il sistema capitalistico. Combinazione, in quel periodo moriva un altro sistema, quello comunista, ma non il capitalismo. Altri due provvedimenti del genere sono stati realizzati durante la Grande Depressione. Nel 1932 fu creata la Recostrution Finance Corporation, incaricata di salvare banche ed aziende e vide quasi tutti i propri prestiti restituiti. La Home Owners' Loan Corporation, un'altra creazione fatta in quegli anni, quando chiuse aveva addirittura un piccolo profitto.

-Ma non era colpa della Cgil se la firma del personale di volo per il salvataggio di Alitalia stava saltando? Stando al governo e ai media che lo sostengono il cattivone della storia era solo Epifani, il quale pare avesse prima accettato e poi disdetto l'accordo, sempre a mezzo lettera. In realtà la prima delle due missive era a firma Filt Cgil, la seconda l'avevano sottoscritta le altre sigle sindacali ribelli di cui nessuno parlava. E infatti la quasi totalità dei piloti e degli assistenti di volo non era rappresentata da Filt Cgil bensì da Anpac (900 piloti), Up (300 piloti), Anpav(500 assistenti), Avia (300 assistenti), Sdl ecc. Il bluff si è scoperto quando la Cgil ha firmato, ma per chiudere l'accordo c'è voluta tutta un'altra nottata di trattative e concessioni alle sigle di cui sopra. [leggi in esteso]

- La crisi di Alitalia colpa dei dipendenti fannulloni e privilegiati? Esattamente il contrario. [leggi in esteso]

-Tra i soci della cordata Cai che sta rilevando Alitalia su input del governo Berlusconi, figura anche il fondo Equinox di Salvatore Mancuso: nella cui compagine, che ha sede in Lussemburgo, si trova anche la Fininvest di Berlusconi. Tanto un conflitto d'interessi in più o in meno...

-Il governo ha regalato o no l'Alitalia alla cordata di imprenditori amici? In effetti la Banca Leonardo, incaricata dall'esecutivo di valutare in qualità di advisor terzo gli asset buoni della compagnia da vendere alla Cai, tutto è fuorchè indipendente. Tra i suoi azionisti figurano infatti alcuni dei soci della cordata salva Alitalia: Benetton, Ligresti, Tronchetti Provera. Come stupirsi se poi il prezzo del salvataggio è di soli 300 milioni di euro, quando solo gli slot vengono valutati dalla stampa specializzata 7-800 milioni, e il parco aerei da solo almeno 1 miliardo...

-I due commercianti milanesi che hanno ucciso a sprangate il giovane di colore Abba ladro di biscotti Ringo e già autore di qualche furtarello: per una certa parte dell'opinione pubblica sfiancata dalla microcriminalità degli immigrati, bisognerebbe riconoscere agli assassini le attenuanti dell'esasperazione. Della serie non si ruba a gente che lavora onestamente. E invece anche i due commercianti, padre e figlio, erano pregiudicati, e loro stessi proprio per reati contro la proprietà: il primo per rapina a mano armata (pena scontata di 10 anni), l'altro per furto.

-Lo svizzero Yves Rossy, che per primo sorvola la Manica su ali 'proprie': i media lo vendono come colui che ha realizzato il sogno dell'uomo uccello di Leonardo Da Vinci. In realtà le sue ali erano "jet propelled", e gli permettevano di raggiungtere la velocità di 125 miglia l'ora. E anche l'atterraggio è avvenuto in modo sicuro solo garzie a un paracadute ad hoc.

-L'Alitalia a pochi giorni dal fallimento? Ce lo ripetono da settimane. In realtà l'attuale commissariamento non fa venir meno per sei mesi licenze e autorizzazioni all'attività per le società che operano nei servizi pubblici essenziali. Lo stabilisce l'art.1 del decreto legge 134 varato a fine agosto dal governo. Dunque, fondi permettendo, Alitalia potrebbe continuare a volare fino a febbraio 2009.

-La nuova guerra fredda tra Russia e Occidente per il mancato ritiro dalla Georgia? Tutta colpa di un errore di traduzione dal francese. Ovvero, come a volte i dettagli facciano la storia. Una incredibile chicca della serie 'lost in translation'... [leggi in esteso]

-La bufera finanziaria mondiale lui l'aveva paventata, denunciando l'assenza di regole in tempi non sospetti, e ora tutti lo guardano come un guru. Peccato che il 'geniale' Tremonti quelle stesse regole in Italia abbia provveduto a rimuoverle... [leggi in esteso]

-A leggere i giornali sembra che la crisi di Alitalia pesi in toto sulle spalle dei suoi privilegiatissimi dipendenti: e invece si scopre che il costo del lavoro ammonta solo al 16 per cento del fatturato della compagnia. Nella prima compagnia al mondo, tale AirFrance si tocca il 29! Insomma, se Air France acquistasse Alitalia, per equiparare tutti i dpiendenti del gruppo dovrebbe alzare gli stipendi a quelli italiani...

-Panico nelle borse di tutto il mondo? Giornali e tv fanno a gara per consigliare al risparmiatore investimenti tranquilli e sicuri in questo momento di bufera. Niente di più sbagliato: questo è proprio il momento migliore per investire in borsa. Si comprano azioni quando hanno toccato il fondo, non quando sono al top: ma a qualcuno non fa piacere che la gente comune mangi la foglia... [leggi in esteso]

-Gli orsi naufraghi erano una bufala... [leggi in esteso]

-Un intero Paese impegnato a salvare qualche migliaio di impiegato dell'Alitalia, che comunque un posto lo troverebbero lo stesso, anche se licenziati in tronco, vista la continua espansione del trasporto aereo. Senza contare che nel frattempo godrebbero di sette anni di ammortizzatori sociali. Ma agli altri lavoratori italiani che ogni anno perdono il posto senza la minima garanzia, chi ci pensa? [leggi in esteso]

-Tutti a discettare sul maestro unico e su grembiule si grembiule no. Mentre la vera notizia che non esce è ben altra... [leggi in esteso]

23/9/08- Il governo addossa a Epifani la mancata firma per il salvataggio Alitalia. Ma in Cgil comanda proprio lui? A quanto pare non sembra... [leggi in esteso]

-Obama che ammette la sua fede musulmana? Ma quale lapsus: una distorsione a mezzo stampa senza precedenti. Anzi...da manuale. [leggi in esteso]

-Nuova crisi del '29 si abbatte sugli Usa? Piccolo dettaglio: nel secondo trimestre 2008 l'economia americana 'in crisi' è cresciuta del 3.3 per cento (quanto l'Italia in un decennio o giù di lì). Sono inoltre cresciuti i consumi di beni non primari (tv, lavatrici, computer), e l'indice di Chicago sui consumi e la vendita di case sono in salita. Mentre nel 1930 il Pil Usa crollò del 9 per cento, la disoccupazione arrivò al 25 per cento e la ricchezza prodotta durante la grande depressione giunse a dimezzarsi. Forse ai media serve un minimo di prospettiva...

-Malpensa vergogna, firmato Bossi: per la serie la coerenza non è il mio forte... [leggi in esteso]

-Si minaccia da mesi il fallimento di Alitalia: in realtà prima del fallimento, per legge si va in amministrazione straordinaria, in modo da garantire comunque il servizio pubblico. [leggi in esteso]

-Il federalismo migliora l'efficienza gestionale? Non esattamente. E neppure nella mitica Padania... [leggi in esteso]

-Tanto rumore per nulla. Ricordate la bufera mediatica sui conti italiani nel Lichtenstein? Era appena la scorsa primavera. Ora si scopre che era tutto un fuoco di paglia. Ma stavolta la notizia finisce nei trafiletti... [leggi in esteso]

-Tante discussioni e polemiche sulla riforma delle elementari gelminiana. Come fosse il problema essenziale alla base del declino italiano. E' esattamente l'opposto: nel nostro Paese spendiamo troppo per le elementari (6835 euro ad alunno contro una media Ocse di 6252), mentre per l'rodine di studi fondamentale per lo sviluppo di una nazione, l'università, siamo clamorosamente sotto (8026 contro 11512). E i finanziamenti alle università vengono ulteriormente ridotti! [leggi in esteso]

-Proibizionismo: la grande bugia mediatica dei test su strada... [leggi in esteso]

-La nuova legge sul 'federalismo': ulteriori tasse e più soldi a Roma... [leggi in esteso]

-Il povero ragazzo di colore ucciso a sprangate a Milano per il furto di qualche biscotto non era comunque uno stinco di santo. Per montare lo stereotipo dell'omicidio a sfondo razzista si fa su di lui il classico santino, e invece il ragazzo, operaio di 19 anni, aveva già alle spalle precedenti penali per due furti.

-Adesso si scaglia contro il revisionismo dei suoi colonnelli, ma solo pochi anni fa definiva Mussolini il più grande statista del secolo. L'ennesima prova di indecente opportunismo da parte del leader di An Fini. [leggi in esteso]

-L'esperimento sul Big Bang al Cern di Ginevra. Pericolo scampato, scrivono i giornali, nessun buco nero 'involontario' inghiottirà la Terra. Perchè come spiega Margherita Hack: "«Per il momento è stato solo dimostrato che la macchina funziona ora dobbiamo aspettare che vada a regime». E in effetti è decisamente troppo presto per parlare, e anche per tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo di fine del mondo. La gigantesca macchina funziona per il momento a appena un decimo della sua potenza e solo nelle prossime settimane (qualcuno dice addirittura a inizio 2009) i due fasci saranno accelerati a una velocità quasi pari a quella della luce e posti in collisione. Sarà allora che cominceranno a arrivare le vere notizie.

-Vittoria di Bush in Iraq? Il comandante sul campo, smentisce (per la seconda volta....) [leggi in esteso]

-Dura reprimenda del ministro dell'interno Maroni circa la presenza di centinaia di pregiudicati tra gli hooligans napoletani che hanno devastato la stazione Termini e svariati treni. Peccato che anche, ossia lo stesso ministro degli interni italiano in carica, sia un pregiudicato: condannato in via definitiva a 4 anni e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale durante la perquisizione nella sede della Lega Nord di via Bellerio a Milano. Quando si dice il buon esempio...

-La grande bufala degli attentati aerei con esplosivo liquido... [leggi in esteso]

-L'abolizione dell'Ici? Quasi una goccia nel mare delle tasse sulla casa: nel 2007 gli immobili hanno prodotto 42.8 miliardi in imposte, ora senza l'Ici 39 ( e mezza Ici l'aveva già abolita Prodi..). [leggi in esteso]

15/9/08-La Gelmini predica contro i favoritismi della classe insegnante meridionale, ma lei stessa ne ha approfittato per diventare avvocato: in un Paese serio, appena la notizia fosse stata di pubblico dominio, il ministro dell'istruzione si sarebbe dimesso per la vergogna, ma non in Italia. [leggi in esteso]

-I draconiani tagli al personale dell'Alitalia: perchè mai, se l'indice di produttività pro capite è largamente superiore alla media della concorrenza? Forse il cancro della compagnia va cercato altrove... [leggi in esteso]

-Le migliaia di morti della guerra in Ossezia erano una bufala. Le cifre ufficiali, condivise da entrambi i contendenti (inquirenti russi tramite l'agenzia Itar Tass e governo di Tblisi), parlano di 412 vittime in totale. [leggi in esteso]

-Berlusconi ha firmato uno storico accordo risarcitorio con Gheddafi. E' la fine della diatriba coloniale con la Libia, dichiara il Cavaliere. Nessuno fa notare che è stato deciso di incaricare delle commissioni tecniche bilaterali ad hoc per un lavoro di chiarimento dei molti punti giuridici oscuri, da svolgersi anche dopo la famosa firma tra il nostro premier e Gheddafi. Il che la dice lunga sulla volontà dei libici di chiudere una volta per tutte la partita.

-Alitalia rimarrà italiana? Malgrado i proclami del Cavaliere in realtà la garanzia dura solo 5 anni. Ed Air France si avvia a diventare già da ora l'azionista di maggioranza relativa. [leggi in esteso]

-L'immigrazione non aumenta la criminalità... [leggi in esteso]

-Gli Usa hanno effettivamente collaborato alla guerra in Ossezia dando una mano ai georgiani, come denuncia Putin. La prova negli Humvee sequestrati dai russi [leggi in esteso]

-Adesso anche l'Osce conferma: a mentire è stata la Georgia. [leggi in esteso]

-Newsweek dopo anni di critiche ha finalmente partorito un servizio elogiativo dei meriti di Berlusconi. In realtà l'autore del pezzo non è un giornalista americano, bensì il trentottenne milanese Jacopo Barigazzi, già collaboratore di Finanza e Mercati e Adnkronos. Non proprio un testimone 'esterno'...

-L'Occidente contro la Russia per il riconoscimento dei separatisti osseti e abkhazi e il mancato ritiro totale dalla Georgia. Ma se invece si parla di Kosovo, allora la secessione, per Bush e i suoi alleati, diventa legale (come due mesi e mezzo di bombardamenti Nato sulla Serbia stato sovrano). E il Tibet? Quando sono i monaci a chiedere l'autodeterminazione, allora è tutto normale. E che dire del mancato ritiro Usa da Iraq e di quello israeliano dai territori palestinesi? Evidentemente la coerenza è dote richiesta solo ai russofoni... [leggi in esteso]

-I primi ad attaccare sono stati i georgiani. La conferma da diplomatici e militari americani ed europei. Ma ora addirittura dal viceministro della difesa di Tblisi in un'intervista al Financial Times. [leggi in esteso]

-La prermanenza di truppe russe in Georgia non è illegale. Anzi, uno dei sei punti del cessate il fuoco patrocinato da Sarkozy, che ha messo fine alla guerra in Ossezia, prevede espressamente "misure di sicurezza rinforzate" rispetto al già previsto diritto di pattugliare città georgiane e controllare zone 'cuscinetto' codificato dalla missione di peacekeeping Osce e dai trattati di pace russo-georgiani fin dal 1992 (anno del primo massacro di Tblisi ai danni dei separatisti osseti). In particolare secondo gli accordi degli anni 90 i russi possono far stazionare fino a 2600 peacekeepers oltre i confini di Ossezia e Abkhazia, ossia in terra georgiana a pochi km da Gori e Poti. [leggi in esteso]

-La storia del negato ingresso alla musulmana col niqab nel museo veneziano. Nessuno in realtà le ha vietato la visita, men che meno il custode finito sotto accusa, e spacciato per campione dell'antifondamentalismo. E' stata lei a decidere di andarsene. Ma come al solito tv e grandi giornali, incredibilmente tacciono il 'dettaglio' che ribalta tutto... [leggi in esteso]

-Ecco finalmente la verità sul Tibet, svelata dalla massima sinologa italiana, oltre che fonte terza super partes. Un pezzo di informazione fondamentale che sui media mainstream non leggerete mai... [leggi in esteso]

- Nel 'vero' medagliere l'Italia batte in proporzione Usa e Cina! [leggi in esteso]

-Sullo storico risultato di Phelps, primo a vincere 8 medaglie alle Olimpiadi, l'ombra di un centesimo galeotto. [leggi in esteso]

-Abolita l'Ici? Nient'affatto: cambia il nome ma è solo una partita di giro... [leggi in esteso]

-La piccola McCann rapita da un giro di pedofili? In realtà la dritta, citata come sicura dai quotidiani britannici, è giunta da fonte anonima... [leggi in esteso]

-Esisteva davvero un accordo di non belligeranza reciproca tra palestinesi e Italia ai tempi della prima Repubblica, con annessa libertà di contrabbandare esplosivi sul nostro territorio? Si riapre il dibattito politico giudiziario su quel presunto patto, che avrebbe 'involontariamente' determinato la strage alla stazione di Bologna. Ma allora come si spiega l'attentato palestinese all'aeroporto di Fiumicino del 1985?

-La dominazione cinese del Tibet? Un toccasana... [leggi in esteso]

-La prima a violare le regole del diritto internazionale non è stata la Russia ma proprio la Nato.. [leggi in esteso]

-I due turisti olandesi assaliti a Roma. Nessuno evidenzia che si erano accampati in un casale di proprietà privata, senza alcun rispetto per le rogole civiche [leggi in esteso]

-Quando i soldati in Georgia sono americani, allora nessuno grida allo scandalo... [leggi in esteso]

-La Robin tax la stiamo pagando noi... [leggi in esteso]

-Il Berlusconi anti rifiuti glorificato da Newsweek come salvatore dell'ambiente: E invece... [leggi in esteso]

-Gli ultimi incidenti agli Eurostar? Colpa dei macchinisti, non delle ferrovie...malgrado la retorica. [leggi in esteso]

-Annuncio dell'accordo sul ritiro delle truppe Usa dall'Iraq: i classici conti senza l'oste (in questo caso il parlamento iracheno), ma l'informazione ci casca con tutte le scarpe... [leggi in esteso]

-Bush incolpa la Russia di aver aggredito la Georgia. In realtà, fino a poche ore prima dell'attacco georgiano ai peacekeepers russi in Ossezia, proprio la Rice aveva intimato a Saakashvili di fermarsi, per non fornire pretesti a un intervento russo. E' la conferma che a scatenare la guerra è stata Tbilisi. [leggi in esteso]

-Ricordate la bufera sulle impronte ai bambini rom? Tipica storia all'italiana: il danno d'immagine a livello mediatico globale è stato formidabile, ma queste famose impronte non sono mai state prese! [leggi in esteso]

-Chi ha vinto la partita a scacchi nel Caucaso tra Russi e americani? Certamente i primi, a giudicare dal risultato pratico e poco pubblicizzato della crisi: "La Rice dà ai peacekeeperspiù poteri", (Associated Press) [leggi in esteso]

-L'abominevole uomo delle nevi, mezzo uomo e mezzo scimmia: forse esiste. Ne parla pure la Cnn.. [leggi in esteso]

-Allarme sicurezza? Reati in calo del 10 per cento. E il merito è del governo Prodi... [leggi in esteso]

-L'acqua del rubinetto più sana di quella in bottiglia? Non esattamente... [leggi in esteso]

-L'antidoping alle olimpiadi di Pechino: mai tanti controlli come stavolta. Peccato però che gli atleti vengano testati solo al momento delle gare, e non lo siano stati affatto durante gli allenamenti. Il doping non serve infatti ad andare forte solo durante le competizioni, ma pure a rinforzare fisico ed abilità negli anni che precedono il grande appuntamento. Consentendo un potenziamento generale, allenamenti più rigidi o diete più severe. Grazie ad esempio al testosterone, all'ormone della crescita, a Fenfluoramina e Sibutramina, ma anche all'Epo o alla Cera. Basterà interromperne l'assunzione appena prima dell'inizio della manifestazione sportiva per non dare modo ai controllori del Cio di trovare tracce. Lo denuncia uno dei massimi esperti italiani di lotta al doping, Massimo Donati.

16/8/08- Tante critiche dall'Europa sulla politica delle impronte nei confronti di categorie specifiche introdotta dal governo Berlusconi per combattere l'immigrazione selvaggia. Eppure proprio il consiglio dei ministri della giustizia e dell'interno dell'Ue ha varato l'1 dicembre 2000 l'Eurodac, una banca dati continentale delle impronte digitali di chi chiede asilo o tenta di entrare nei Pesi dell'Unione. Obiettivo iniziale, impedire agli asilanti di fare domanda contemporaneamente in più stati membri. Il sistema è tuttora in fase di realizzazione.

-Per la prima volta i palestinesi dicono che potrebbero rinunciare a un proprio stato autonomo da Israele! [leggi in esteso]

-La polemica sulle impronte ai bambini rom? Tutta una inutile pantomima. Perchè sotto i 14 anni le impronte non sono affidabili... [leggi in esteso]

-Berlusconi aveva accusato Prodi di bloccare la crescita dell'Italia, promettendo che un cambio della guardia a suo favore avrebbe fatto ripartire l'Italia. E' successo esattemente il contrario, eppure gli italiani continuano a identificare i due anni scarsi dell'Unione prodiana con un momento di crisi, e gratificano Berlusconi con un indice di gradimento record tra gli statisti occidentali. Misteri del meccanismo di formazione del consenso o colpa dei media? [leggi in esteso]

-Attirandosi le ire di Bush, i russi sostengono che l'integrità territoriale georgiana è ormai da dimenticare, perchè l'Ossezia del sud non intende più tornare sotto il giogo di Tbilisi. E' vero: gli osseti si sono già espressi al 99 per cento per l'indipendenza dalla Georgia in un apposito referendum tenutosi nel novembre 2006

-Lo stereotipo mediatico di una Cina nemica dei diritti umani, ingigantito dalla copertura sulle olimpiadi, ha completamente oscurato una notizia di portata storica: quasi in contemporanea con l'inizio dei giochi, il regime comunista ha introdotto una nuova legge che prevede punizioni per le autorità che coi loro abusi provochino rivolte di massa e arresti ingiustificati.

-Tutto l'Occidente accusa Putin di imperialismo da guerra fredda per la dura reazione militare contro la Georgia. In realtà la Russia non ha fatto altro che obbedire al mandato che l'Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (l'Osce) aveva affidato, alla fine di un primo conflitto degli anni 90, proprie alle truppe russe di stanza in Ossezia del sud e in Abkazia. Ovvero difendere l'autonomia de facto di quelle regioni dal giogo di Tiblisi. E a maggior ragione da un pesante attacco militare da parte della Georgia ai danni delle popolazioni civili, come quello verificatosi nei giorni scorsi (per quanto innescato da scontri tra indipendentisti locali e soldati e civili georgiani). La cosa incredibile semmai è che l'Osce avesse incaricato dell'operazione di peacekeeping una delle parti in causa invece che un contingente neutrale.

-Migliaia di morti per la nuova guerra nel Caucaso? Una panzana buona per i media in un periodo di magra da burning stories... [leggi in esteso]

-Il suicidio del presunto colpevole delle morti da Antrace negli Usa. Secondo l'Fbi era l'autore delle missive contaminate del 2001. In realtà proprio Bruce Ivins, per 18 anni scienziato presso il laboratorio di biodifesa federale di Fort Detrick, è colui che ha analizzato i ceppi di Antrace incriminati per conto della stessa Fbi, dopo essere stato interrogato, perquisito e sottoposto alla macchina della verità già sei anni fa. Davvero poco credibile che si sia voluto incriminare da sè, fornendo agli inquirenti la prova della propria colpevolezza. Peraltro Ivins ha passato gli ultimi anni ad inventare un vaccino contro l'Antrace, brevettando due scoperte cruciali per lo sviluppo del vaccino geneticamente modificato della VawGen, l'azienda californiana che ne ha appunto rifornito il governo ameericano dopo il 2001. Non a caso Ivins è stato nel marzo del 2003 fra i tre bioscienziati a ricevere la Decoration for exceptional civilian service, la più alta onorificenza del Dipartimento per la difesa.

-Precari saltuari? Anche per loro adesso c'è speranza di essere assunti... [leggi in esteso]

-La grande bugia di Tienanmen: non fu una rivolta di studenti contro il comunismo, ma di lavoratori contro il caos e la corruzione innescati dall'introduzione da parte di Deng Xiaoping delle riforme capitalistiche. Il santino di una primavera di Praga in salsa cinese è tutto opera dei media occidentali... [leggi in esteso]

-Il genocidio in Ruanda: responsabili i francesi... [leggi in esteso]

-L'Italia a crescita zero mentre le imprese fanno utili record grazie all'export: ma non ci avevano detto per anni che la salute economica del Paese coincideva con quella del mondo industriale [leggi in esteso]

-Minoranze represse nella Cina comunista? In realtà le minoranze etniche sono le uniche esentate dalla politica del figlio unico. E dunque in prospettiva destinate a surlcassare demograficamente la razza dominante.

10/08/08-La lobby dei diritti umani rimpiange i tempi del Tibet indipendente: quelli di una teocrazia illiberale... [leggi in esteso]

-Pechino sotto una cappa di smog? "Come le città italiane 10 anni fa" [leggi in esteso]

-Doping, controlli inaffidabili. "Procedure poco trasparenti" Una ricerca pubblicata da "Nature" rivela: "Il sistema di controllo è nel caos". "Spesso si stronca la carriera degli atleti senza fare accertamenti rigorosi". [leggi in esteso]

-Arriva l'esercito...ma non per la 'ndrangheta... [leggi in esteso]

-Tanti anni passati a denunciare il conflitto di interessi di Berlusconi, e ora? Anche Veltroni e i Ds si fanno la tv! [leggi in esteso]

-Uno stato dell'Ue, la Gran Bretagna, coinvolto in prima persona nelle rendition e nelle torture extragiudiziali. La notizia deflagra come una bomba sui media anglosassoni, ma in Europa nessuno ne parla. Forse sono troppo occupati a dare dei razzisti all'Italia... [leggi in esteso]

-5000 esuberi per salvare Alitalia? "Mai visti..." [leggi in esteso]

-Emergenza sicurezza? Ma se quanto a omicidi in Italia siamo gli ultimi d'Europa!... [leggi in esteso]

-«Sono stata io la prima Carlà di Sarkozy» [leggi in esteso]

-Per la prima volta il Pakistan ammette che nei ranghi dei suoi 007 ci sono dei filotalebani... [leggi in esteso]

-Le morti bianche? Cifre gonfiate... [leggi in esteso]

-Bossi e il gestaccio all'inno, e le tirate leghiste contro Garibaldi 'colpevole' dell'unità d'Italia. Qualcuno li avverta che è precisamente opera di nordisti: Garibaldi, Mazzini e Mameli sono di Genova, Cattaneo di Milano, i fratelli Bandiera veneziani, Luciano Manara bergamasco. L'unità d'Italia l'hanno fatta i 'barabba' milanesi del 1853, i popolani di Milano delle cinque giornate, i veneziani della resistenza all'impero austriaco.

-Quali regioni italiane hanno la più alta spesa pubblica pro capite? Non indovinereste mai. Sono la Campania, che nella media tra 2002 e 2006 ha toccato i 5300 euro a testa e la Calabria, 5250. La Lombardia ne spende 13.700, il Veneto 10.850. La Sicilia 5450. Il Piemonte 11.500. Praticamente il Nord e il centro spendono il doppio che sud e isole.

-All'Iran niente nucleare, ma nel frattempo gli Usa hanno siglato un accordo di assistenza atomica (con annessa fornitura del combustibile) al programma dell'India. Paese che, a differenza dell'Iran, non ha mai aderito al trattato di non proliferazione e ha già testato illegalmente diverse bombe nucleari.

-Se la politica non ci mettesse lo zampino forse Karadzic potrebbe dormire sonni tranquilli: finora non una delle 161 persone indiziate dal Tribunale dell'Aja per crimini di guerra nell'ex Jugoslavia è stato riconosciuto colpevole di genocidio, incluso quello di Srebrenica

6/8/08- L'accordo che gli americani tentano di imporre all'Iraq, circa la permanenza futura di truppe e basi Usa, non avrebbe comunque alcun valore legale. Ecco perchè... [leggi in esteso]

-Le accuse di Tavaroli a Fassino circa la firma di un esponente Ds su un presunto conto tangentizio estero (l'Oak Fund): una bufala nella bufala. Infatti sul documento macchiato, a cui l'ex n.1 della sicurezza Telecom fa riferimento, la firma in questione non era di Fassino ma di D'Alema! Inutile dire che non un telegiornale ha rettificato la notizia: d'altronde Fassino è ormai un ex, mentre D'alema è ancora il grande burrattinaio dei Ds... [leggi in esteso]

-Le motivazioni della Cassazione sulla sentenza di condanna della mamma di Cogne descrivono un delitto "compiuto con razionale lucidità", e una "madre assassina per futili motivi, fredda, lucida, manipolatrice, con grandi capacità di alterazione della scena, di depistaggio, di recitazione e manipolazione". Ma allora, se la signora Franzoni non era pazza, e nemmeno affetta da un fantomatico temporaneo stato crepuscolare, perchè è stata condannata solo a metà della pena prevista per un omicidio compiuto "con modalità poarticolarmente efferate"? Ovvero a 16 anni invece che a 30 o all'ergastolo? Evidentemente l'antigiuridico sillogismo del non poteva non essere nessun altro che lei, deve aver lasciato tracce di un qualche ripensamento inconscio nella mente stessa dei giudici...

-A leggere i giornali italiani sembra che l'Europa abbia accusato l'Italia di trattamenti inumani e razzismo nei confronti dei Rom. Ma il Consiglio d'Europa non ha niente a che vedere con le istituzioni dell'Ue. [leggi in esteso]

-Tronchetti Provera nega ogni suo coinvolgimento nell'opera di presunte intercettazioni del suo ex capo sicurezza in Telecom, Tavaroli. E allora quelle nei confronti dei giocatori dell'Inter? [leggi in esteso]

-Il network Telecom del geniale team segreto di intercettatori e maghi del computer smascherato da un signor Bianchi. Della serie il Paese di Pulcinella... [leggi in esteso]

-Il polverone Telecom: in realtà non c'è nessuna prova di intercettazioni abusive! Incredibile ma vero... [leggi in esteso]

-Militari schierati nelle città per contrastare l'emergenza sicurezza: la montagna ha partorito un topolino, svelando il carattere solo mediatico elettorale dell'operazione. Per strada a Milano solo 170 uomini in più, a Roma 195, a Palermo 50, a Torino 80. In totale in pattuglia andranno 1000 uomini su 3000, gli altri finiranno in parti uguali a fare i piantoni fissi ad ex Cpt e obiettivi sensibili (per lo più ambasciate), tutti siti peraltro già vigilati...

-Quando i torturatori sono arabi ai danni di altri arabi, la notizia non fa il giro del mondo... [leggi in esteso]

-Ma l'immunità dei politici anche per reati penali (ossia non 'funzionali') non esiste già? [leggi in esteso]

1/8/08- Ma il conflitto d'interessi non era il cavallo di battaglia della sinistra contro Berlusconi? Tra poco non più... [leggi in esteso]

-Dietro alla lunghissima latitanza di Karadzic si celava un accordo con gli Usa... [leggi in esteso]

-La cattura di Karadzic riapre il dibattito sui crimini della guerra balcanica. Ma a quelli in quota Nato/Ue nemmeno un cenno. Eppure... [leggi in esteso]

-Detenzione extragiudiziale a tempo indefinito e annesse torture contro i presunti terroristi di Al Qaeda. Tutta colpa di Bush? Non esattamente. Ecco la conferma che l'avallo legale è venuto in entrambi i casi da istituzioni del sistema giudiziario americano. [leggi in esteso]

-Tante polemiche sulle impronte ai Rom, e nessuno che si accorge di un prelievo ben più invasivo ed arbitrario... [leggi in esteso]

-Il Pdl difende il lodo Alfano rimarcando che i processi stoppati, incluso quello Mills contro Berlusconi, riprenderanno non appena la carica istituzionale cesserà. La verità è che il processo Mills per l'attuale premier è ormai morto e sepolto per sempre. E con esso anche l'altro procedimento contro il Cavaliere per frode fiscale sui diritti tv Mediaset. Ecco perchè... [leggi in esteso]

-Trecento miliardi per garantire il rifinanziamento dei mutui e altre centinaia per salvare Fannie Mae e Feddie Mac. E Qualche mese fa il salvataggio della banca Bears Stearn. Tutto a spese del contribuente Usa: ma gli Stati Uniti non predicavano la religione del libero mercato, criticando da sempre la politica di aiuti pubblici nella vecchia Europa? Evidentemente la regola vale solo quando riguarda gli altri...

-Il miracolo di San Silvio coi rifiuti partenopei: una mezza bufala. A meno di non chiamare Napoli solo la downtown della metropoli flegrea, dimenticandosi di periferie e hinterland. Qualcuno avverta la Cnn... [leggi in esteso]

-Le impronte ai bambini Rom hanno monopolizzato i titoli dei giornali per settimane. Ma ora che Maroni fa un'indecorosa marcia indietro, la notizia viene nascosta in un trafiletto! [leggi in esteso]

-La lega e il suo storico anti-europeismo: poi al momento clou gli uomini di Bossi votano compatti per la 'sottomissione a Bruxelles! [leggi in esteso]

-Tremonti ha soppresso l'alto Commissariato per la lotta alla corruzione. Proprio quando scoppia una nuova tangentopoli in Abruzzo e Trasparency international mette il BelPaese, quanto a bustarelle, dietro a Macao e Botswana. [leggi in esteso]

-Riccò e Piepoli licenziati dalla squadra Saunier Dival dopo la positività al Tour. Ma colui che li ha cacciati con toni molto severi, il responsabile del team Mauro Gianetti, nel '94 quando era in forza alla Mapei era nientemeno che un sostenitore del doping-free. E infatti in seguito ha avuto seri problemi per l'assunzione di sostanze illecite.

-I rifiuti in Campania hanno dato al mondo l'immagine del solito sud trascurato e pasticcione. E invece... [leggi in esteso]

-Impiegati pubblici assenteisti fannulloni? In realtà secondo la Ragioneria dello stato i giorni di assenza per malattia nel pubblico impiego sono 10.5 all'anno contro i 9.6 del privato: grosso modo gli stessi, forse anche meno considerato che nel settore statale la percentuale di donne arriva al 50 per cento, e le donnesi sa, spesso rimangono incinta...

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-"Va subito detto che le predette indagini non evidenziavano situazioni atte a riscontrare incassi diretti di denaro contante in conseguenza delle dazioni effettuate da Angelini (..a Ottaviano Del Turco)...". Firmato il Gip che ha ordinato l'arresto per tangenti del governatore Ds dell'Abruzzo. Della serie che Paese... [leggi in esteso]

-Storica svolta nei rapporti Usa Iran. Dopo 30 anni i primi colloqui diretti. O almeno così titolavano i giornali tra ieri e oggi. In realtà... [leggi in esteso]

-Berlusconi porta in trionfo Bertolaso celebrando la 'fine' dell'emergenza rifiuti a Napoli. Neanche una parola da tg e giornali su come l'eroico commissario è arrivato a questo risultato: violando le regole ambientali e sulla tutela della salute pubblica. Lo confermano i verbali degli interrogatori dei suoi due ex bracci destri, Michele Greco e Marta di Gennaro. I quali hanno ammesso proprio in questi giorni gli addebiti della procura sullo smaltimento illecito dei rifiuti stradali. [leggi in esteso]

-La cosiddetta minaccia iraniana: quanto è credibile? Stando ai precedenti non troppo. Teheran almeno in tempi moderni non pare aver attaccato nessun altro stato, mentre a mettere in atto un colpo di stato in Iran, detronizzando il leader costituzionalmente eletto Mohammed Mossadegh, furono nel 1953 proprio gli Usa e la Gran Bretagna. Replicando con l'appoggio militare e logistico alla sangionosissima (500.000 morti)invasione irachena dell'Iran per tutti gli anni 80.

19/7/08- In realtà si era capito da tempo. Da quando alla gara di Lucerna Pistorius aveva ottenuto sì il suo personale di 46.25, ma non il minimo per partecipare ai giochi di 45.55. Eppure la stampa mondiale ha preferito ricamarci sopra senza farlo presente. Ora la conferma ufficiale: l'atleta senza gambe del Sud Africa non andrà alle olimpiadi. Quattro altri corridori del suo Paese han fatto tempi migliori per la staffetta nazionale dei 4x400. L'annuncio dalla federazione sudafricana. Alla fine l'autorizzazione del tribunale arbitrale della Iaaf è stata inutile: era solo tutto un grande spot.

-Il governo Berlusconi aveva vinto le elezioni promettendo fuoco e fiamme sul tema sicurezza e sul taglio delle tasse. Ma ora fa tutto il contrario: taglia i fondi per forze dell'ordine ed esercito, e aumenta il prelievo fiscale. [leggi in esteso]

-Quello di Eluana Englaro rischia di essere un caso di eutanasia? Tecnicamente no... [leggi in esteso]

-Le morti bianche e gli infortuni sul lavoro? In calo, e in media con l'area Euro. E se non fosse per gli stranieri, sarebbero ancora di meno. [leggi in esteso]

-La sentenza sulla sorte di Eluana Englaro scatena i mastini anti eutanasia del Vaticano. Eppure proprio Ratzinger l'aveva teorizzata in un caso del genere... [leggi in esteso]

-L'indicibile si dice Oltreoceano... [leggi in esteso]

-Berlusconi, piuttosto che Fini, Casini o Napolitano, da qui ai prossimi 5 anni potranno impunemente uccidere, rubare, struprare, macchiarsi di pedofilia o di qualunque altro reato del codice penale. E continuare a farlo per un numero infinito di volte senza rischiare la galera, e nemmeno un processo, finchè non si conclude la legislatura. Questo prevede il lodo Alfano approvato dalla maggioranza. Montesquieu, il teorico della divisione tra i poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) nello stato moderno, diceva: "tutto sarebbe perduto se il medesimo uomo facesse le leggi, ne eseguisse i comandi e giudicasse delle infrazioni". Ma persino lui avrebbe faticato a immaginare tanto. Peraltro esiste già un Paese il cui detentore del potere esecutivo (in questo caso il presidente della Repubblica) gode della stessa incredibile impunità per tutti gli anni del suo mandato (minimo sette): ed è proprio la Francia. [leggi in esteso]

-Il colpo gobbo della liberazione della Betancourt rilancia Uribe. Ma secondo le Farc non si è trattato di un escamotage ben congegnato, bensì del frutto del tradimento di due suoi uomini, Cèsar e Gafas. Sui giornali però finisce nelle brevi... [leggi in esteso]

-L'Occidente contro l'Iran per le 3000 centrifughe double use con cui il regime degli ayatollah potrebbe arricchire l'uranio anche per eventuali testate atomiche. Ma in realtà si può arricchire l'uranio pure senza centrifughe, attraverso la diffusione gassosa. Proprio gli Usa e il Regno Unito ci riuscirono senza... [leggi in esteso]

13/7/08- Berlusconi finanziatore del terrorismo islamico? [leggi in esteso]

8/7/08- Berlusconi e il caso Mills, alla base del lodo Alfano e del blocca processi: se anche fosse colpevole manca la prova. Da ieri è ufficiale. Perchè allora non farsi processare? [leggi in esteso]

-I predecessori di Gesù nel ruolo di Messia della tradizione ebraica... [leggi in esteso]

-Di chi la colpa dei rincari sui beni alimentari, che affliggono particolarmente i consumatori italiani? Ora c'è la risposta... [leggi in esteso]

-Lieto fine per la querrelle nucleare con la Corea del nord? Non esattamente... [leggi in esteso]

-Quando era Di pietro a volere una legge contro le intercettazioni selvagge e le violazioni giudiziarie della privacy a mezzo stampa... [leggi in esteso]

-L'enorme bufala dello 'storico' accordo sulla Tav... [leggi in esteso]

-Berlusconi e il conflitto di interessi: un lontano retaggio del suo passato da imprenditore? Non esattamente: si è appena comprato un'altra tv... [leggi in esteso]

3/7/08 -Come mai se succede in Italia, invece che in una cittadina austriaca, la notizia non fa il giro del mondo? [leggi in esteso]

-Lo scontro tra Berlusconi il Csm e il Capo dello stato. Tanto rumore per nulla: i pareri della magistratura sono ininfluenti, e Napolitano dopo un primo rifiuto deve comunque firmare qualunque legge... [leggi in esteso]

-Il Lodo Schifani bis sospenderà tutti i procedimenti penali per le più alte cariche dello stato. Tranne l'alto tradimento e l'attentato alla costituzione riguarderà tutti i reati. Dunque, se per assurdo Berlusconi o uno degli altri beneficiari dovessero macchiarsi di un omicidio, piuttosto che di atti di pedofilia, truffa allo stato o qualunque altro crimine non collegato alla loro funzione istituzionale, non potranno essere processati e spediti in galera sino alla fine della legislatura quinquennale.

-Secondo Formigoni e i suoi assessori il sistema sanitario lombardo funziona egregiamente. Prova ne sia che, a loro dire sarebbero stati proprio i controlli degli ispettori regionali a far scoprire le magagne alle clinica 'degli orrori' Santa Rita. Cosa che nelle altre regioni non avverrebbe. Peccato che la verità sia un tantino diversa... [leggi in esteso]

-Il nuovo lodo Schifani sull'immunità della alte cariche dello stato. Berlusconi cita il precedente francese, e invece si tratta di una prima mondiale per un premier. [leggi in esteso]

-Finalmente la risposta sul dilemma Tfr: ha fatto bene chi non si è fidato della gestione privata... [leggi in esteso]

-L'Ue non vieta la schedatura razziale, nemmeno quella dei bambini: Maroni può stare tranquillo... [leggi in esteso]

- La blocca processi? Esiste già da 10 anni», e la inventò il governo Prodi, con l'avallo di Scalfaro e del Csm, che allora non ebbe nulla da obiettare... [leggi in esteso]

-Tanto can can per il decreto blocca processi (o salva premier) varato da Berlusconi. E lui che lancia strali di fuoco contro il 'cancro' dei giudici che vorrebbero detronizzarlo. Ma nessuno entra nel merito: il Cavaliere è o meno colpevole nel processo Mills? [leggi in esteso]

-Avevano vinto contro Prodi definendolo Mr.Tasse e promettendo un calo della pressione fiscale appena tornati al governo. Ma dal Dpef di Tremonti emerge che la pressione fiscale rimarrà costante fino al 2013 (termine della legislatura berlusconiana). [leggi in esteso]

-Italia eliminata agli europei: la Figc ci guadagna. Il mancato premio ai giocatori in caso di vitooria finale (5 milioni di euro) sopravanza i costi della spedizione e di Casa Azzurri (2.4 milioni). Inoltre in federcalcio incassano dall'Uefa il gettone di partecipazione (7.5 milioni), quello per il pareggio con la Romania (0.5), per la vittoria con la Francia (1) e il passaggio ai quarti (2), arrivando a un montepremi di 11 milioni.

-Il centro destra aveva vinto le elezioni promettendo un giro di vite sul fronte della microcriminalità e dei reati predatori contro i cittadini. Ma poi con la nuova norma blocca processi stoppa proprio i procedimenti che a tali reati si riferiscono: giudicandoli meno gravi!!... [leggi in esteso]

-L'autogol dell'Irlanda: il suo no al trattato di Lisbona, motivato da un'attitudine 'indipendentistica' profonda, respinge in realtà il primo documento che riconosce agli stati Ue la possibilità di recedere dall'adesione all'Unione. [leggi in esteso]

-Il clamoroso caso del tendine 'sbagliato' alla clinica degli orrori. Non solo non c'è stato scambio, ma si trattava anzi della tecnica più usata dagli specialisti: per la ricostruzione di un crociato si privilegia un tibiale rispetto a un rotuleo. A volte le intercettazioni ingannano.. [leggi in esteso]

-Berlusconi si avvia a un'epocale giro di vite sulle intercettazioni. Per evitare che i pm continuino a far filtrare i verbali ai giornalisti. In realtà nessuno ricorda che l'attuale disciplina di legge prevede la segretezza dei testi delle intercettazioni solo fino al momento in cui il soggetto indagato o i suoi difensori non ne abbiano avuto conoscenza.

-Troppe intercettazioni e troppo costose? Non esattamente.. [leggi in esteso]

-La centrale nucleare sicura esiste già. Un prototipo da 300 megawatt dell'impianto tanto atteso dall'umanità, quello di quarta generazione che elimina per sempre il pericolo di incidenti (come quello sloveno) e disinnesca il problema delle scorie, è perfettamente in funzione da 6000 ore, oltre otto mesi, in uno stabilimento in Russia. Grazie alla tecnologia di una ditta milanese. Qualcuno ne informi Scajola... [leggi in esteso]

-E' la sfida decisiva per stabilire chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca. Ma a giocarsela non sono Obama e Hillary contro McCain. Bensì due personaggi semi-sconosciuti al grande pubblico: l'ex accusatore di Bill Clinton Bob Barr e l'avvocato storico dei consumatori Ralph Nader. [leggi in esteso]

-Per la giustizia ha ucciso suo figlio. Ma pur non essendo stata riconosciuta incapace di intendere e di volere, e nemmeno seminferma di mente, Annamaria Franzoni non passerà in carcere più di 5 anni. [leggi in esteso]

23/5/08-Polemiche al calor bianco sull'introduzione nel pacchetto sicurezza del reato di immigrazione clandestina. Nessuno fa notare che il carcere per clandestini e irregolari era già previsto dalla Bossi Fini in vigore dal 2002. [leggi in esteso]

-Berlusconi e i suoi alleati hanno vinto le elezioni accusando Prodi dell'invasione di immigrati e della conseguente emergenza sicurezza. Gli elettori non si sono accorti di un minuscolo dettaglio: la legge sull'immigrazione in vigore sotto il governo Prodi era sempre la Bossi Fini. Il governo del professore non è mai stato in grado di varare la 'sua' legge Amato Ferrero per i noti dissidi nella ormai ex maggioranza.

-Scajola promette il ritorno al nucleare per abbattere la bolletta energetica italiana. In realtà il nucleare oggi costa più delle altre fonti, fossili in particolare. [leggi in esteso]

-Mentre ci lementiamo e imponiamo misure draconiane contro gli immigrati, la nostra costituzione, a noi italiani, non pone alcun limite per l'emigrazione all'estero, sancendolo quale diritto. Lo afferma l'art.35. [leggi in esteso]

-Abolita dal governo della Lega l'unica imposta davvero territoriale: lo strano caso dei federalisti anti Ici.. [leggi in esteso]

-Italia invasa dai Rom? Non esattamente.. [leggi in esteso]

-Un danno irrecuperabile di proporzioni globali, non solo per Napoli ma per l'intera Italia. Così tutti i commentatori sulle ricadute della crisi rifiuti in Campania. In realtà la perdita di fatturato ammonta solo a 64 milioni di euro. Un'inezia. [leggi in esteso]

-Secondo Maroni e soci la normativa europea permetterebbe di espellere i comunitari (nel caso specifico i rumeni) sprovvisti del minimo vitale. Ma una risoluzione del 15 novembre 2007 del parlamento europeo chiarisce una volta per tutte che tra i motivi per espellere tali soggetti non possono figurare quelli economici. La frase precisa è "not to be invoked economic ends". E rappresenta l'interpretazione ufficiale del massimo organo Ue sulla controversa direttiva 38/2004. [leggi in esteso]

-Le parole di Travaglio sul presidente del senato scatenano furibonde reazioni da parte del centro destra, e innescano un nuovo 'editto bulgaro'. Eppure ciò che il giornalista ha detto in tv lo aveva ammesso lo stesso Schifani, nel verbale della deposizione al tribunale di Palermo. [leggi in esteso]

-Isteria ingiustificata sul fronte sicurezza? In Italia nel 2007 solo 593 omicidi su 58 milioni di abitanti. Mentre in una città di 600.000 abitanti come Baltimora ce ne sono 300 l'anno, e 200 a in una da 300.000 come New Orleans.

-Tante polemiche sulle amicizie pericolose di Schifani, che pur non hanno mai prodotto nulla di penalmente rilevante. Silenzio assoluto invece sull'imbarazzante passato del nuovo sindaco di Roma Alemanno. Che fu arrestato tre volte: per aver picchiato uno studente con mazze da baseball nel 1981, per aver lanciato una molotov all'ambasciata russa l'anno seguente, e nell'89 per aver cercato di bloccare la visita di Bush senior.

-Il tentativo di rapimento della bimba di Ponticelli da parte di una rom riaccende le parnoie sugli zingari ladri di minori. Ma nessuno si azzarda a far notare che i destinatari del mercato di compravendita dei bambini rubati dai nomadi rom sono coppie sterili di italiani... [leggi in esteso]

-L'omicidio del branco neofascista di Verona. Forse è degli amici della vittima la colpa della scazzottata da cui ha avuto origine la tragedia.. [leggi in esteso]

-La cosiddetta emergenza sicurezza: secondo i sondaggi e il sentire comune è peggiorata, ma i numeri, che non sono nè di destra nè di sinistra, dicono il contrario. Peraltro, riguardo alla presunta epidemia stupri, si dà la colpa agli immigrati, mentre il 69 per cento per cento delle violenze avviene in famiglia, e non viene quasi mai denunciata. [leggi in esteso]

-A tradire l'accordo non è stata l'Italia, ma Air France: l'accordo originario prevedeva l'impegno a sviluppare un multihub Malpensa compresa. E si parlava di collaborazione e integrazione, non di acquisizione. Ecco il comunicato stampa originale dall'archivio Alitalia, rintracciabile all'indirizzo: http://corporate.alitalia.com/it/press/press/2001/detailpage.aspx?componentUri=tcm:6-258 [leggi in esteso]

-Avevano promesso due 'partiti unici'. Le liste elettorali hanno rivelato l'inganno di due mini-coalizioni (Pdl con Lega e Mpa, e Pd con l'Idv). Ora Di Pietro rinnega anche la promessa del gruppo parlamentare unico.. [leggi in esteso]

-Il colmo dei colmi... [leggi in esteso]

-Ma perchè ora tutti i precari non fanno causa all'azienda? [leggi in esteso]

-Il genocidio silenzioso dell'ethanol for food: secondo l'Onu con 232 kg di granoturco si riempie il serbatoio di un'auto con 50 litri di etanolo. Oppure si alimenta un bambino per un anno..

-Berlusconi ha dato per anni la colpa del flop del suo secondo governo (2001-2006) alla crisi seguita all'11 settembre. E anche stavolta, visto l'esito delle elezioni, gli italiani devono avergli creduto. In realtà secondo l'Eurostat nel 2001 il Pil italiano crebbe molto: l'1.8 per cento. E nel 2002 ancora di mezzo punto. La crisi arrivò invece nel 2003 (crescita zero).

-La crisi americana dei subprime, che ha sua volta innescato una recessione mondiale. Si poteva evitare con un'adeguata vigilanza delle istituzioni preposte? In realtà la Fed non ha alcun compito di intervento su di esse, e dunque nemmeno alcun potere di sorveglianza sulle banche d'affari. Tradizionalmente il compito della Federal Reserve era quello di garantire (supervisionando e regolando) la stabilità delle banche commerciali (le banche che raccolgono depositi e prestano alle imprese) elargendo i suoi prestiti, non di quelle d'affari (che non prendono depositi e operano principalmente nel sottoscrivere titoli).

-L'America che vota oggi è più misogina che razzista: il 76 x100 si dichiara pronto a un presidnete nero, solo il 63 a uno donna.

-Il Pdl trionfa e il Pd perde? Esattamante il contrario. Lo svela l'Istituto Cattaneo analizzando i risultati delle elezioni del 13 aprile. [leggi in esteso]

-Cellulari più pericolosi del fumo.. [leggi in esteso]

-Grillo ambientalista? Macché, consuma come un intero paese. [leggi in esteso]

-Berlusconi si candida a gestire l'emergenza rifiuti mentre l'Ue appioppa all'Italia una condanna per la gestione delle discariche negli anni del suo secondo governo. [leggi in esteso]

-Terrorismo islamico in Italia? Per ora l'unico a fare attentati è stato un italiano già leghista (appena arrestato)...ma contro l'islam. [leggi in esteso]

-Bush ammette di aver approvato di persona le torture. [leggi in esteso]

-I romborsi elettorali ai partiti: non solo un tradimento rispetto al referendum del '93 con cui gli italiani dissero mai più al finanziamento pubblico. Ma anche il triplo rispetto alle spese effettive: la rapina del secolo.. [leggi in esteso]

-La gazzara di Berlusconi sull folle disegno delle schede elettorali, che indurrebbero all'errore. In realtà fu il suo governo a concepire così le nuove schede, prescrivendolo nero su bianco in un apposito decreto formato da Castelli. Addirittura negli allegati in fondo al decreto c'è un fac simile della scheda elettorale identica a quella con cui si vota il 13 aprile, e per cui Amato è stato definito un malato mentale da esponenti vicini al Pdl. [leggi in esteso]

-Lo strano federalismo all'italiana. [leggi in esteso]

-Chiudere il partito di Erdogan è ammissibile, dice la Corte Suprema. [leggi in esteso]

-Il governo non si rassegna al dietrofront di Air France, e insiste per regalargli Alitalia: paradossalmente dalla cessione della nostra compagnia di bandiera i francesi ci guadagnerebbero, spendendo 138 milioni di euro e incassandone 370. La terra di Fiumicino ne vale infatti 300, eil 2% di Air France Klm posseduto da Alitalia ne vale 70. Aerei e rotte sono omaggio.

-Omicidio Hariri: l'indagine Onu sembra aver concluso che furono dei criminali locali, non la Siria. Se l'avessero appurato prima, forse il Libano si sarebbe risparmiato l'ultima guerra tra l'Hizballah filosiriano e Israele.

-Il distacco di un gigantesco iceberg in Antartide: i media di tutto il mondo lo vendono come una prova del riscaldamento globale. In realtà è tutto il contrario.. [leggi in esteso]

-Sembra che l'intera economia nazionale, il made in Italy e la regione Campania siano in crisi nera per lo stop alle mozzarelle di bufala. Nessuno dice che l'export della pregiata mozzarella bufalina costituisce solo il 16% del totale della produzione. [leggi in esteso]

-Sullo stop internazionale alla mozzarella di bufala si grida al complotto. In realtà dovremmo ringraziare l'Europa e il mondo per aver fatto sapere agli italiani che una parte delle mozzarelle campane contiene diossina sopra i limiti. Che erano in effetti destinate al mercato interno, e non all'esportazione. Ma il nostro ministro non ci aveva avvertito.. [leggi in esteso]

-Quando Walter, su Alitalia, parlava come Silvio. [leggi in esteso]

-Il primo uomo mamma della storia: una enorme bufala. [leggi in esteso]

-Alitalia in crisi costretta a un taglio drastico del personale? Ma se qualche giorno fa mentre infuriava la polemica sugli esuberi di Air France sono state assunte 401 persone a Fiumicino: addetti ai bagagli e al check in di Alitalia servizi, precari da anni. [leggi in esteso]

-Padoa Schioppa e Spinetta insistono sulla deadline del 31 marzo, come data ultima entro la quale raggiungere un accordo con l'acquirente di Alitalia, sia esso Air France o una cordata italiana. Ma nella lettera di accettazione dell'offerta francese firmata lo scorso 18 marzo dal ministro dell'economia in cairca, non si parla di alcuna scadenza per la presentazione di eventuali offerte concorrenti. E quella da parte di Air France si realizzerà concretamente, con l'acquisto della azioni della compagnia di bandiera italiana, non prima del prossimo giugno. [leggi in esteso]

-Gli Usa hanno cancellato la Cina dalla black list sui diritti umani poche ore prima dell'inizio della repressione in Tibet. Eppure il rapporto allegato alla cancellazione, firmato proprio dal Dipartimento di stato, dice che Pechino ha tutt'altro che abbandonato le 'maniere forti' contro gli oppositori. E le vicende tibetane di queste ore ne sono la conferma sul campo. [leggi in esteso]

-A una domanda del magistrato che gli chiedeva, riferendosi al suo aggressore, "Lei lo ha mai visto?", il sopravvissuto e unico testimone oculare della strage di Erba, Mario Frigerio, rispose: No. mai visto...dopo 23 anni". [leggi in esteso]

-Risolvere l'emergenza rifiuti a Napoli quasi da un giorno all'altro. All'irrisorio prezzo di una quindicina di milioni di euro. Liberare le strade bypassando completamente la raccolta differenziata, e mandando in pensione per sempre siti di stoccaggio, discariche, impianti di compostaggio, inceneritori. E contemporaneamente ricavandone 5 volte l'energia per chilo rispetto a un termovalorizzatore. Con spese di costruzione 33 volte inferiori, e un impatto ambientale zero in termini di fumi e scorie. Il tutto racchiuso in uno spazio equivalente a una palazzina, per giunta mobile. [leggi in esteso]

-"Per fortuna di Alitalia c'è Silvio Berlusconi che impiegherà tutto il suo talento per risolvere un problema che altri non hanno saputo risolvere". Queste le parole pronunciate da Berlusconi...il 17 febbraio del 2004. Quando era ancora presidente del consiglio. Come è andata a finire è sotto gli occhi di tutti.

-A sorpresa la Ue sorpassa gli Usa. [leggi in esteso]

-Lo psicodramma collettivo delle morti bianche affolla quasi quotidianamente i titoli di giornali e tg. In realtà la cosiddetta emergenza è in calo: Nel 2007 le morti sul lavoro in Italia sono state 1.260, il 6 per cento in meno rispetto all'anno precedente. Il numero degli infortuni, invece, è stato di 913.500, l'1,5 per cento in meno rispetto al 2006. Lo evidenzia la relazione nazionale dell'Inail presentata oggi, a Torino, dal direttore generale, Pietro Giorgini, e dal ministro del lavoro, Cesare Damiano. [leggi in esteso]

-Secondo le ultime statistiche il pil del Tibet nel 2003 era cresciuto di 28 volte rispetto al 1978. La Cina infatti ci ha investito miliardi di dollari. E lo chiamano neo colonialismo...

-"Gli iscritti di An decideranno in autunno se sciogliersi nel Pdl, ma solo se anche Forza Italia e le altre forze politiche avranno valori, programmi e regole condivise". Parola di Fini in Videochat col Corriere della sera. Alla faccia del partito unico...

-Lo scandalo dello spionaggio sui passaporti dei tre candidati alla Casa Bianca: il sospettato n uemro uno è Obama... [leggi in esteso]

-La sinistra: "Ai precari Walter vende bufale". Il quotidiano Liberazione: parla di salario minimo per tutti invece nel suo piano di governo c’è un compenso per i "collaboratori dipendenti", che non esistono. L’ex ds Salvi: "Nel programma del Pd la promessa dei 1000 euro al mese non c’è, andrebbe multato per pubblicità ingannevole" [leggi in esteso]

-In patria sono contro la secessione basca. Ma in Kosovo fanno la guardia a quella degli albanesi dalla Serbia. I soldati spagnoli. [leggi in esteso]

-L'agenzia garante per le comunicazioni (Agcom) giudica fortemente squilibrata a favore del Pdl di Berlusconi l'informazione tv Mediaset. Il Cavaliere si è sempre difeso dalle accuse sul conflitto d'interessi sostenendo che in realtà le sue televisioni non lo avevano favorito. Invece i dati dicono che su Tg4 il Pdl ha avuto visibilità per il 56.35% del tempo contro il 15.66 del Pd. Sul Tg5 36.62 contro 24.78.Su Studio aperto 38.35 contro 22.20. Il tg più equilibrato risulta proprio il Tg3, definita da Barlusconi Telekabul: 31.86 al Pdl e 31-16 al Pd. [leggi in esteso]

-Trentennale della morte di Moro: Cossiga afferma su Repubblica che... [leggi in esteso]

-Mistero Eichmann: «Salvò 800 ebrei» [leggi in esteso]

-I giudici turchi : è fuori legge il partito del premier al governo. [leggi in esteso]

-Processo di Erba. Dietro la strage non ci sarà stata una vendetta trasversale di ex compagni di carcere di Azouz o una ritorsione nata nel mondo degli spacciatori, ma nel caso, gli indizi proprio non mancherebbero. A partire dalle minacce subite durante la detenzione del marito da Raffaella, alla quale era anche intestato l'appartamento di Merone dove i parenti di Azouz spacciavano droga. [leggi in esteso]

-Della tortura, sotto forma di waterboarding, sapevano tutti leader delle camere Usa, oltre che della comunità dell'intelligence. Da almeno sei anni. E solo uno non si dichiarò d'accordo. Anzi la preoccupazione era che l'annegamento simulato per estrarre informazioni dai presunti terroristi, potessse non funzionare. [leggi in esteso]

-E adesso anche lo sperma artificiale. Malgrado i mugugni di Ruini e c., proprio l'uomo diventa sempre più simile a Dio... [leggi in esteso]

17/3/08- Al processo di Erba Rosa Bazzi e la sua denuncia di violenza carnale nei confronti di Azouz: La procura di Como ha da tempo aperto un fascicolo che vede Azouz indagato. Ma il fascicolo è definito improcedibile dagli stessi magistrati. Non è infatti mai stata presentata querela formale da parte della donna. Un atto indispensabile nei casi di violenza sessuale.

-Berlusconi vende come una novità rivoluzionaria la presentazione del nuovo 'partito unico' del centrodestra alle elezioni di aprile. In realtà quella da lui guidata è la solita coalizione a più teste. [leggi in esteso]

-La tortura in America non è vietata. Dopo infiniti tentativi di svicolare e/o minimizzare, è il presidente a sancirlo ufficialmente... [leggi in esteso]

-L'innocua sceneggiata di Cassano con l'arbitro punita con 5 giornate di squalifica. Mentre a Nedved per aver tirato i capelli a un avversario solo due... [leggi in esteso]

-L'sms di Sarkozy alla ex moglie: Cecilia nega di averlo mai ricevuto. [leggi in esteso]

-Solo una parte minoritaria del gettito in più incassato nel 2007 dallo stato è frutto della lotta all'evasione. E stavolta ad ammetterlo è Visco in persona. [leggi in esteso]

-Di Pietro, il campione della politica 'pulita', non è poi così lindo... [leggi in esteso]

-Il mistero della borsa mancante sullo sfondo della strage di Borsellino. [leggi in esteso]

-Più di 100 volte sulle preferenziali. L'autista del Cayenne che causò col suo suv lo schianto a Porta Vittoria, «incastrato» dalle telecamere e più volte multato. Le infrazioni sono nei faldoni del Nucleo radiomobile dei vigili. Ogni cartella, un verbale. Una disinvoltura che accomuna molti stranieri. [leggi in esteso]

-La foto di Obama in costume tradizionale africano islamico fa il giro del mondo. Non accede lo stesso per una foto della Clinton con la figlia, entrambe col velo islamico, in visita nel 1999 ad Amman dalla regina Noor di Giordania. Nè quella, speculare a quella di Obama, di Bill Clinton in abiti tradizionali islamici africani durante una visita in Nigeria nell'aprile 2001.

-Nel disinteresse generale, il direttore supremo dell'intelligence americana, Michael McConnell, si è clamorosamente rimangiato il tranquillizzante rapporto (o Nie) sulla retromarcia degli iraniani nella corsa all'atomica, che lui stesso aveva diffuso a inizio dicembre. Arrivando persino a indicare una data per la prima bomba degli ayatollah: inverno 2009. In un'ipotetica classifica delle più recenti notizie che non escono, questa finirebbe ampiamente in testa. [leggi in esteso]

-Con la violazione della risoluzione Onu 1244, il Kosovo ha rivendicato il proprio diritto 'naturale' alla secessione dalla Serbia. Ma se ora facessero lo stesso i kosovari di etnia serba, concentrati a nord del fiume Ibar (e in poche enclavi a macchia di leopardo più a sud), la prospettiva del governo di Pristina cambierebbe radicalmente. A chiarirlo, in una dimostrazione di rara incoerenza, è stato il premier kosovaro Thaci, il quale ha affermato: "Capiamo e rispettiamo le reazioni pacifiche, conformi alla legge, ma non permetteremo che si metta in questione l'integrità territoriale del Kosovo. Non permetteremo a nessuno di prendere anche un solo centimetro del Kosovo". Insomma, esattamente quanto va affermando proprio la Serbia di fronte alla secessione 'illegale' da parte della sua ex provincia a maggioranza albanese.

5/3/08- Gli Usa danno la colpa della mancata liberazione dei prigionieri di Guantanamo al rifiuto europeo di accogliere questi novelli apolidi. Che ove rientrassero nei loro Paesi, malgrado il venir meno delle accuse di terrorismo, rischierebbero grosso. Una domanda sorge spontanea: ma perchè mai allora non vengono accolti sul suolo americano? [leggi in esteso]

-Esiste anche una minima chance che quanto racconta lo stragista di Erba, Olindo Romano, sul presunto lavaggio del cervello da parte dei carabinieri, corrisponda alla verità? I verbali dell'interrogatorio 'incriminato' tolgono ogni dubbio. [leggi in esteso]

-La rottura tra Berlusconi e l'Udc: tutta una pantomima. In Sicilia sostengono insieme il candidato alla presidenza Lombardo. E anche in Friuli, a Roma, e in molte altre città dove il partito di Casini sarà alleato del Pdl, la Rosa bianca di Tabacci sarà costretta ad andare da sola, malgrado la 'fusione' nel polo di centro a livello nazionale. [leggi in esteso]

-Di Pietro il moralista araldo dell'antipolitica e del grillismo nella battaglia contro le quote 'marron' in parlamento: in realtà un indagato col partito zeppo di inquisiti. [leggi in esteso]

-Gli antidepressivi... Una gran bufala. Il sospetto ci era venuto da tempo: non sarà semplicemnete che la vita, per molti, non è proprio il massimo? [leggi in esteso]

-Altro che provocazioni culturali. Non di sola arte campa l'artista. Graziano Cecchini, noto per le pierinate futuriste(fontana di Trevi in rosso e palline colorate giù da Trinità dei monti) ha messo in moto il merchandising. Registrando due marchi: Rossotrevi, con Oliviero Toscani e Futurzig. Il secondo è anche un sito. Ha inoltre disegnato una linea di occhiali e una di jeans. In cantiere anche un fumetto, un corto, un viedogioco, un libro e una mostra. Solo parte del ricavato andrà in solidarietà. Per la prossima performance nel mirino Parigi.

-Le auto a bioetanolo inquinano più del petrolio? [leggi in esteso]

-Ferrara vittima della sindrome di Klinefelter come il feto abortito dalla donna di Napoli al centro delle polemiche sulla legge 194? Impossibile. Lui stesso ha ammesso di aver inseminato con successo tre volte le sue compagne (che poi peraltro abortirono). Chi ha quella sindrome è sterile (oltre che glabro, ritardato mentale e alto).

-Berlusconi definisce uno scandalo l'alleanza con 'l'orribile' e 'manettaro', giustizialista e forcaiolo Di Pietro, da parte di Veltroni. Ma se fu proprio il Cavaliere a proporre all'allora pm un posto da ministro degli interni! Il 6 dicembre '94 Di Pietro annunciò le sue dimissioni, e 9 mesi prima, subito dopo le elezioni, Berlusconi gli aveva chiesto di entrare a far parte del suo governo enientemeno che nel ruolo più delicato, ossia come ministro dell'interno.

-Walter un rassicurante moderato, incompatibile con la sinistra estrema? O solo il classico uomo politico cinico e strumentale, pronto a cambiare posizione per mero calcolo? Della serie, quando la coerenza è tutto... [leggi in esteso]

1/3/08- Il famoso sms di Sarkozy all'ex moglia prima di sposarsi con la Bruni ("Se torni annullo tutto"). Il presidente francese aveva fatto causa al Nouvele observateur per falso e uso di falso. Denunciando in particolare l'autore dello scoop Airy Routier. Il quale, convocato dalla polizia giudiziaria, ha ora affermato di aver sì utilizzato fonti "serie e affidabili", ma ha ammesso di non aver personalmente visto il messaggino e soprattutto di non esser sicuro della data in cui fu inviato. Ossia del dettaglio essenziale per collegare l'ultimo invito a Cecilià e le nozze con la Bruni. A Routier verrà dunque contestato di non aver professionalmente verificato l'infornmazione ricevuta.

-Rosa e Olindo non colpevoli? Più che la testimonianza del Frigerio o la controversa macchia di sangue sull'auto, un particolare può risultare decisivo per inchiodarli, mentre anche in libreria cominciano a comparire i primi libri 'innocentisti': una ferita a un dito alla mano di Rosa coperta con un cerotto e un'escoriazione al polso del marito, notate dagli inquirenti proprio all'indomani della strage. Lo ha riferito al processo Luciano Gallorini, lo storico comandante dei Cc di Erba. Colui che fin dalla notte del delitto volle vederci chiaro nell'alibi dei due presunti stragisti, andando a bussare alla loro porta.

-Per chi votano in maggioranza i giovani? Tradizionalmente si pensa che le loro preferenze si indirizzino a sinistra. E invece... [leggi in esteso]

-Cossiga: «I francesi provocarono la strage di Ustica». [leggi in esteso]

-Record 'storico' del prezzo petrolio? Non proprio... [leggi in esteso]

-Il gran rifiuto di Spielberg ai giochi olimpici cinesi. In realtà se non fosse stato per le preesioni di Pechino su Karthoum, in Darfur non ci sarebbero mai stati i peacekeepers dell'Onu. [leggi in esteso]

-Colpo finale alla paradossale crociata anti pedofili di Rignano. [leggi in esteso]

-Ferrara presenta alle prossime elezioni una lista contro l'aborto. Lo fa in maniera strumentale o è semplicemente coerente fino alle estreme conseguenze? Ebbene, non molti sanno che 'Giulianone' è stato complice di ben tre aborti, ovvero, secondo la sua definizione, di un omicidio perfetto. Lo rivela lui stesso. [leggi in esteso]

-Coerenza di Casini nel rifiutare il partito unico con Berlusconi? Tutt'altro. Cesa, a nome dell'Udc aveva già firmato l'accordo per la nascita del partito unico del centrodestra. E proprio Casini, al sorgere della sua costituente (29 luglio 2005), inviò un messaggio che recitava così: "Appoggio con forza la nascita di un partito dei moderati italiani da creare entro l'autunno per rispondere ai nostri elettori". [leggi in esteso]

-Ma il Pdl è un vero partito, o la solita alleanza elettorale? Buona la seconda... La conferma dallo stesso Berlusconi, che a Unomattina dice: "Casini faccia un piccolo sacrificio sul simbolo. Venga con noi e faremo un gruppo unico". Così Silvio Berlusconi rinnova l'appello all'Udc in vista delle elezioni del 13 e 14 aprile. "Il nome del marchio - spiega Berlusconi - non è una rinuncia, Casini potrebbe tenere la sua forza politica e la sua organizzazione". [leggi in esteso]

-Il Partito della libertà non è un vero partito, malgrado si definisca tale. Alle politiche di aprile si presenterà l'ennesima coalizione o listone elettorale formata da Fi, An, Mussolini, Rotondi, Pensionati ecc. Nessuno di questi soggetti sta sciogliendo il suo partito. E non è detto che lo farà nemmeno dopo. [leggi in esteso]

-Il legame tra forte uso dei cellulari e cancro esiste. Anche qui le prime prove scientifiche, ottenute da un'indagine in Israele. [leggi in esteso]

-Biocarburanti uguale più gas serra. Le prime prove scientifiche, targate Princeton. [leggi in esteso]

-Ancora sulla 'coerenza' di Fini sullo scioglimento di An nel Pdl, rispetto al 'ribelle' Cssini. Così appena un mese fa (il 16 dicembre 2007) il leader di Alleanza Nazionale si esprimeva in un'intervista su Libero: "Il Cavaliere ha fatto tutto da sè. Ha messo in piedi i circoli della libertà con la Brambilla, poi ha creato il Pdl senza nemmeno avvertire i suoi amici di Fi, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare, dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa. Non siamo postulanti. I progetti si ideano assieme e si realizzano assieme, per chi vuole andare lontano. Non ho nulla di cui scusarmi". [leggi in esteso]

-L'Udeur stoppa la riforma dei regolamenti parlamentari La riforma dei regolamenti parlamentari, in questa legislatura, non si farà. Oggi in conferenza dei capigruppo di Montecitorio è tornata la richiesta bipartisan di metter mano, prima del voto, alle regole dei lavori della camera, ma è arrivato lo stop dell'Udeur che vanifica un'ipotesi di lavoro che necessitava dell'unanimità.

-I Romano non erano gli unici vicini con cui Raffaella Castagna e il marito Azouz avevano dei dissapori. Raffaella aveva un debito di 3500 euro con un'altra vicina di casa che aveva querelato il Marzouk in seguito a uno spintone datole durante un litigio. Partì la querela ma le parti trovarono un accordo economico affinchè venisse ritirata. Tre colleghe di Raffaella hanno inoltre testimoniato che la Castagna si sentiva spiata e pedinata, ma non solo dai Romano.

-L'annuncio dell'indipendenza del Kosovo avverrà probabilmente il 17 febbraio. Se l'Italia la riconoscerà, allineandosi a molta parte d'Europa e agli Usa, sarà l'ennesima violazione del diritto internazionale: la risoluzione 1244 dell'Onu riconosce la sovranità della Serbia su quella regione a maggioranza albanese. E i 2683 soldati italiani della KFor-Nato sono lì appunto per farla rispettare. Altro che nuova missione di polizia a guida italiana per impedire scontri dopo la (illegale) dichiarazione d'indipendenza.

-Il testa a testa tra Hillary e Obama al supermartedì è finito in parità. Ma ai democratici converrebbe candidare il nero Barak. Perchè nei sondaggi contro l'ormai certo candidato repubblicano Mc Cain viene dato per vincente a novembre con lo 0.7, mentre la Clinton perderebbe con l'1.8.

-La fusione tra Berlusconi e Fini. Ma il presidente di An, appena qualche settimana fa, in occasione della 'svolta' del predellino, non aveva detto quanto segue? "Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare col teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio sia chiaro a tutti che, almeno per quel che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi". [leggi in esteso]

-Le nozze tra Sarkozy e la Bruni potrebbero essere nulle. Lo scrive Le Figaro interpellando esperti francesi del diritto di famiglia: c'è una prassi formale che non è stata rispettata, ossia il fatto che le cerimonie devono essere pubbliche e quindi le porte dell'Eliseo avrebbero dovuto rimananere aperte.

10/2/08- A causa della caduta del governo prodi i banchieri coinvolti in inchieste giudiziarie per vicende connesse alle loro funzioni, come Cesare Geronzi di Mediobanca, non avranno sorprese negative per i loro incarichi. Le due norme che avrebbero dovuto regolare la presenza ai vertici di banche o assicurazioni di manager indagati o condannati, saltano. Ecco dunque cui prodest la caduta anticipata dell'esecutivo...

-«Appoggio con forza l'idea di un partito dei moderati italiani da creare entro l'autunno per dare tempestiva risposta di discontinuità ai nostri elettori». Era l'agosto del 2005 e Pier Ferdinando Casini parlava così.

-Supertuesday in America: islamici costretti a tifare il guerrafondaio repubblicano McCain, perchè tanto Obama che Hillary, secondo i canoni coranici, sono infedeli da pena capitale. [leggi in esteso]

-Si vota ad aprile: autogol di Berlusconi. Se si fosse votate anche solo a giugno, o comunque dopo il 10 maggio, il nuovo presidente della repubblica nel 2013 lo avrebbe eletto con ogni probabilità la maggioranza del Cavaliere. E lui stesso avrebbe potuto imporre la propria elezione al colle più alto, assicurandosi di rimanere al centro della politica italiana per altri sette anni da quel momento. Il mandato di Napolitano scade infatti il 10 maggio del 2013, e la legislatura che comincerà in primavera, appena prima, il 13-14 aprile 2013. A guadagnarci in questo caso è dunque Veltroni, il quale tuttavia aveva provato anche lui a buttarsi la zappa sui piedi, chiedendo elezioni ritardate di un anno.. [leggi in esteso]

-Alla base della caduta di Prodi c'è stata la rivolta dei piccoli partiti, Mastella in testa, contro l'ipotesi di una nuova legge elettorale, innescata a sua volta dal referendum 'Guzzetta' ammesso pochi giorni prima dalla Corte costituzionale. Ovvero dall'organo chiamato a garantire la costituzionalità di referendum e leggi della Repubblica. Peccato però che la stessa Corte sia in una condizione di incostituzionalità: dopo le dimissioni di uno dei suoi membri, nella consulta siedono e votano in 14 invece del plenum di 15 prescritto dalla costituzione. [leggi in esteso]

-Olindo e Rosy si proclamano innocenti. E in effetti molti elementi sembrano non tornare. Ma nessuno parla di un episodio che, ove i due fossero del tutto estranei alla mattanza di Erba, risulterebbe difficilmente giustificabile. Il comandante della stazione dei carabinieri di Asso, Salvatore Melchiorre, ha raccontato di un pedinamento da parte dei coniugi Romano ai danni di Raffaella Castagna molti mesi prima della strage. La seguirono in auto fino alla stazione delle nord di Asso. La giocvane, spaventata, chiamò i carabinieri e questi, impegnati altrove, fecero intervenire la polizia locale. Dopo la strage, Melchiorre spedì il verbale di quella giornata convulsa in procura.

-Il falso mito delle preferenze: la loro abolizione, col 'porcellum', avrebbe espropriato i cittadini del loro diritto di scegliersi i candidati. A parte il fatto che le liste le hanno sempre formate i partiti e non gli elettori, nemmeno il sistema maggioritario con cui gli italiani hanno eletto i parlamentari fino alle elezioni 2006 non prevedeva alcuna scelta. (Ad esempio, quando i Ds decisero di candidare Di Pietro al Mugello, e Ferrara schierò Ferrara, gli elettori non vennero assolutamente consultati.

-I giornali di tutto il mondo sparano contro l'obbrobrio genetico: 'creato un embrione con tre genitori (due madri). E' la solita bufala a sensazione: Si tratta infatti della fecondazione in vitro di un ovulo di donna portatrice di malattie mitocondriali con uno spermatozoo. Una volta formato l'embrione monocellulare si preleva il nucleo (che contiene quindi il dna paterno e materno) e lo si trapianta nell'ovulo nell'ovulo senza nucleo di una seconda donna che ha il dna di mitocondri sano. Ma il secondo ovulo è privo di nucleo. Dunque non c'è scambio genetico tra mitocondri e nucleo. Non esiste quindi pericolo alcuno che il dna mitocondriale della seconda donna si mescoli con quello dei genitori di partenza.

-Il primo kamikaze in Israele in un anno fa strage a Dimona. Lo stato ebraico punta l'indice contro l'abbattimento temporaneo del muro di Rafah da parte dei parte dei palestinesi di Gaza. In realtà il kamikaze non è entrato da Rafah in Israele, bensì in Egitto, e da lì, attraverso il deserto del Sinai egiziano nel sud di Israele. Dunque il problema più che Gaza è la frontiera israeliana con l'Egitto.

7/2/08-Tante polemiche sulla legge elettorale in vigore, definita una porcata dal suo stesso autore (Calderoli). Si dice che non avrebbe dato all'Unione di Prodi la forza necessaria per governare. In realtà L'Unione al senato aveva perso le elezioni, andando sotto di 300.000 voti rispetto al centro destra. Se ci fosse stato ancora il vecchio mattarellum (il predecessore del 'porcellum') il governo Prodi non avrebbe mai ottenuto la fiducia a palazzo Madama neanche coi senatori a vita.

-Controlli su Tav e metro Roma La truffa Il cemento «cattivo» potrebbe causare rischi alla stabilità e la durata di opere pubbliche e non in tutta Italia. Ecco l'elenco. [leggi in esteso]

-La frode record alla Socgen: se la dirigenza della banca non fosse intervenuta a bloccare ogni operazione appena scoperto il movimento, il trader 'solitario' Kerviel sarebbe andato in pari coi guadagni del 2007, anno in cui aveva guadagnato, sempre in maniera illecita 1.4 miliardi di euro. Quando lo hanno bloccato era infatti sotto di una cifra simile. Il resto, fino ad arrivare a 5 miliardi è stato l'effetto del ritardato ritorno sul mercato del trading di Socgen e delle sue mosse intempestive in un mondo dove il timing è tutto. [leggi in esteso]

-L'Eudeur passa come il partito di fango per le nomine politiche nelle Asl campane, intercettate dalla procura di Capua Vetere. In realtà in Italia è uno dei soggetti partitici meno sporchi dal quel punto di vista: Nella lottizzazione dei direttori generali Asl, pubblicata dal Sole 24 ore: il 28.6 (79 in tutto) è targato Ds, il 25 Margherita, 22.1 Fi, 5.1 An, 4.7 Lega nord, 3.6 Sdi, 2.5 Udc, 1.8 Rifondazione, 1.8 Udeur (5 in totale). Solo i comunisti ne han di meno con lo 0.4 (1 solo). Il solo Pd ha il 54 per cento di tutti i direttori. Perfino in Campania l'Udeur è in netta minoranza: il 48 per cento dei direttori è di area(e dunque nomina) Margherita, il 26 Ds.

-Tante polemiche sull'esclusione di Pistorius dalla olimpiadi di Pechino. Nessuno però dice che in ogni caso non avrebbe potuto partecipare: il tempo di qualificazione per i 400 metri è 45"95, mentre Oskar a Roma gareggiò in 46"90.

31/1/08- L'endorsment del New York Times per Mc Cain e la Clinton. Attenzione: non è l'espressione dei giornalisti che ci lavorano, ma della proprietà, e dunque della famiglia Sulzberger, che ha il controllo diretto della pagina dei commenti e degli editoriali. Il direttore e i giornalisti, che contano per il restante 98 per cento del giornale, si occupano solo di notizie, inchieste, analisi e della prima pagina, che non contiene mai un commento.

-Nuova perizia sulla morte dell’ultrà: «Il proiettile fu deviato da una rete» [leggi in esteso]

-Ancora sul rogo della Thyssen: di fronte alle fiamme violentissime sviluppatesi in seguito a un piccolo incendio che a sua volta ha sciolto la gomma di un tubo, facendolo rompere e schizzare olio, anche un numero superiore di estintori sarebbe stato del tutto inutile.. [leggi in esteso]

29/1/08- L'azione dei leader del centro destra si ispira ad ideali politici di coerenza, nell'interesse della nazione, oppure a guidarli è solo il desiderio di potere personale ad ogni costo? Una risposta definitiva viene dal magico ricompattamento tra Berlusconi Fini e Casini all'indomani della caduta di Prodi: tutti per uno come i tre moschettieri, mentre fino a pochi giorni fa dichiaravano ormai morta la loro alleanza. [leggi in esteso]

-Quando i leader dell'Unione giuravano: mai un governicchio, se cade Prodi subito alle urne. [leggi in esteso]

-La caduta di Prodi? Se il senato non fosse stato tenuto per 1 anno e 8 mesi in una condizione di illegalità, si sarebbe potuta evitare. Chi è causa del suo mal... [leggi in esteso]

-La produzione di bestiame mondiale è responsabile di più gas dell'intero sistema dei trasporti. Il consumo di carne raddoppierà entro il 2050, se non varieremo l'alimentazione. La bistecca fa male alla Terra [leggi in esteso]

-Col più serio studio di sempre, firmato dall'Oms, spariscono 450.000 morti dalla mattanza irachena, ma nessuno lo sottolinea a dovere: perchè farebbe la differenza tra una guerra (giusta o sbagliata che sia) e un genocidio imperialista. [leggi in esteso]

28/1/08- A giorni la dichiarazione unilaterale d'indipendenza del Kossovo. La Serbia chiede alla comunità internazionale il rispetto della risoluzione Onu che impediva la secessione degli albanesi. Ma se anche Belgrado fosse tenuta al rispetto del diritto, e dunque a un trattamento non discriminatorio della minoranza albanese kossovara, le conseguenze sarebbero ingestibili anzitutto per i serbi: se i kossovari fossero rappresentati in parlamento, avrebbero almeno 80 delegati sugli attuali 250, ossia una pattuglia in grado di condizionare fortemente ogni scelta politica.

-Ogni volta che un governo cade in anticipo, raddoppia, per gli anni di legislatura mancante, il finanziamento pubblico ai partiti. Dunque Prodi e c. ( e con loro le opposizioni), grazie al prematuro crollo, verranno premiati con un bonus da 700 miliardi di vecchie lire. La persistenza dei finanziamento statale tradisce peraltro da ormai 15 anni la volontà popolare. [leggi in esteso]

-L'Italia lasciata dal governo Prodi 2 sarebbe in declino rispetto agli anni del Berlusconi 2? Non esattamente... Crescita annua del Pil 1.9 contro 0.1, rapporto deficit pil 2 contro 4,1, disoccupazione al 5.6 contro l'8, rapporto debito pil 104 contro 106.2, export +2.5 contro un -0.5, rapporto avanzo primario pil 2.9 contro 0.4, investimenti dall'estero 28.1 mld contro 20. Solo l'inflazione è al 2.6 contro il 2.2 (eppure gli anni del cavaliere furono quelli dell'euro!)

-Giuliano Ferrara, il campione della battaglia anti aborto fu lui stesso complice di aborti. E' lui stesso a rivelarlo: "Ho raccontato di essere stato complice di 3 aborti. Li ho vissuti come un delitto morale, un atto di violenza contro me stesso, le mie compagne di allora, e contro le creature che oggi avrebbero 25, 30, 35 anni. Dietro questa battaglia c'è anche la nostalgia della paternità mancata.

-I parlamentari più assenteisti nella XV legislatura (Prodi 2) al 20 dicembre 2007: alla camera vince Berlusconi col 98.51 x100 di assenze (4623) su 4693 votazioni, secondo è Denis di Fi (93.8), quinto e settimo Cicchitto e Bondi, sempre di Fi (89.8, 87.4). Al senato in testa c'è Dell'Utri di Fi (41.06), secondo è Ghedini di Fi (38.6). Insomma gli azzurri tiferanno anche per l'Italia, ma ...da casa.

-Ma i contractors della Blackwater erano davvero colpevoli? [leggi in esteso]

-La causa della situazione fallimentare di Alitalia sarebbe Malpensa? Dicono ben altro i dati pubblicati nei giorni scorsi dalla Prealpina (Fonte SEA) relativi ai Load Factor (indice di riempimento passeggeri) delle rotte intercontinentali che verrano spostate a Fiumicino perchè “non porfittevoli”. [leggi in esteso]

-"Non è reato scaricare musica da internet". La Procura di Roma chiede di archiviare l’inchiesta sugli indirizzi web più cliccati da chi condivide brani e film senza pagare. Il pm: "Fenomeno diffuso, di difficile criminalizzazione". [leggi in esteso]

27/1/08- "Così Ahmadinejad uccideva i dissidenti". Esce in Francia una biografia che svela l'attività del presidente iraniano nei servizi segreti. Il suo macabro soprannome: "L'uomo del colpo di grazia" [leggi in esteso]

-Biocombustibile, l'altra faccia della medaglia Gli agrocomunbustibili sono più nocivi per l'ambiente di quelli fossili. [leggi in esteso]

-I cellulari dell'aereo di turisti italiani caduto in Venezuela suonavano ancora a ore dalla sciagura... [leggi in esteso]

-Thyssengroup: davvero colpa dei tedeschi? Non esattamente [leggi in esteso]

-Totò Cuffaro scagionato una volta per tutte dall'accusa di Mafia? Ma se c'è una seconda inchiesta in corso... [leggi in esteso]

-Sulla Pausini piovono grammies e telegatti. E' la più grande artista musicale italiana di sempre per tutto il mondo. Nessuno che faccia notare come il disco grazie a cui ha ottenuto questi premi è una raccolta di canzoni già celebri di altri cantautori, da Baglioni a Grignani a Cocciante. Lei ci mette solo una voce e un'interpretazione non proprio fuori dalla norma.

-Di Pietro contro la regione Campania e Pecoraro sullo scandalo rifiuti: l'ex pm si propone come la faccia pulita della politica. In realtà Tonino parla per bocca del suo capogruppo regionale campano, Nicola Marrazzo, la cui famiglia gestisce proprio una ditta di smaltimento rifiuti. La quale nel 2004 è stata interdetta per legislazione antimafia.

23/1/08- Grande azienda la Rai. Soprattutto molto professionale... Berlusconi, a margine dell'avviso di garanzia giuntogli per la telefonata con Saccà, afferma: "In Rai non c'è nessuno che non sia stato raccomandato. A partire dal direttore generale, che non è certo stato scelto con una ricerca di mercato". (18 gen '08)

-Contrada accusato solo da pentiti inattendibili in cerca di vendetta? Non esattamente... Nella lista dei testimoni contro di lui financo una schiera di autorevolissimi magistrati, oltre a colleghi poliziotti e altri incensurati vari. [leggi in esteso]

-Cuffaro festeggia per una condanna a cinque anni che però lo scagiona dall'accusa di favoreggiamento alla Mafia. E annuncia proprio per questo che non si dimetterà da presidente della Sicilia. In realtà la sentenza non lo scagiona affatto... [leggi in esteso]

-La nuova bufera su Mastella e sua moglie? Tutto nato da una banalissima multa... [leggi in esteso]

-Cala il gelo sui catastrofisti Il caldo del 2007 è un bluff Per gli estremisti del clima doveva essere «l’anno più afoso di sempre». Ma le temperature sono invariate e la neve è arrivata persino a Bagdad [leggi in esteso]

18/1/08- Ecco il motivo vero per cui le ecoballe della Campania non si possono smaltire facilmente o o riciclare come tutti gli altri rifiuti urbani: perchè sono anche il frutto di 20 milioni di tonnellate di rifiuti tossici inviati dal nord nella terra di Bassolino. In questo caso, la raccolta differenziata non sarabbe comunque servita. Della serie 'è tutta colpa dei soliti meridionali'... [leggi in esteso]

-Forse anche De magistris non vaneggiava. Ma la notizia certo non aprirà i giornali... [leggi in esteso]

-L'emergenza rifuiti in Camapnia. Tutta colpa della mancata realizzazione del termovalorizzatori? Non esattamente: se anche si fossero fatti, non si sarebbe risolto il problema dello smaltimento dei milioni di ecoballe accatastate ovunque sul territorio. Esse infatti non possono venire bruciate negli inceneritori, poichè non si sa cosa ci sia dentro. E' notorio che sostanze tossiche da lavorazione industriale e da scarto di radiologie ospedaliere sono state assemblate con rifiuti ordinari. Due anni fa alcune ecoballe furono portate a Terni per lo smaltimento e si rivelarono radioattive contaminando l'inceneritore. La Stessa Germania si era detta pronta a stoccarle a grande profondità nel sottosuolo, non a incenerirle.

-Chi ha ragione nella diatriba tra i difensori del Papa e i prof della Sapienza, che non lo vogliono all'inaugurazione dell'anno accademico? La raccolta di riferimenti anti-modernisti e anti-Galileo in un testo di Ratzinger c'è davvero. Ma il pontefice la cita appunto per prenderne le distanze. Leggere per credere. [leggi in esteso]

-Fermare i rifornimenti bellici non è un atto da galera, ma 'di valore morale e sociale'. Sentenza epocale pro pacifisti. [leggi in esteso]

-«L’emergenza rifiuti è un danno per l’immagine del Paese». Parola di Massimo D’Alema, ministro degli Esteri, che nei giorni scorsi ha lodato la decisione prodiana di nominare il prefetto Gianni De Gennaro commissario straordinario in Campania. Si tratta di dichiarazioni, parole appunto. Nei fatti, la realtà è ben diversa e l’Ama, la municipalizzata del Comune di Roma che si occupa dell’igiene urbana, lo sa bene. La Farnesina è debitrice nei confronti dell’azienda di ben 3.961.981 euro per il mancato pagamento della Tari, la tariffa urbana sui rifiuti. Il ministero degli Esteri, però, non è stato il solo a «sorvolare» su questo balzello ed è in buona compagnia. Ama vanta un credito di 3.171.678 euro anche nei confronti del ministero delle Comunicazioni (uffici postali compresi). Di minore importo la morosità del ministero della Salute (2.170.994 euro) e di quello delle Infrastrutture (2.037.897 euro).

-Ecco la prova che la Forleo non 'vaneggiava': ma sul maggior quotidiano italiano solo un trafiletto nelle pagine interne. [leggi in esteso]

-La querrelle sull'eventuale concessione della grazia a Bruno Contrada, l'ex superpoliziotti condannato per collusione con la mafia. Napolitano ne stoppa l'iter in quanto non ci sarebbe stata alcuna richiesta formale da parte dell'interessato (o del suo avvocato). In realtà secondo la legge potrebbe concedergliela anche in assenza di richiesta, sua sponte. [leggi in esteso]

-La vendita di Alitalia ai francesi porterà un ridimensionamento delle rotte per Malpensa? Ma se la legge europea impone a chi non usa gli slot di metterli sul mercato... [leggi in esteso]

-L'emergenza rifiuti in Campania. Il solito sud inetto e pasticcione che ci imbarazza davanti al mondo? Non esattamente: la colpa di tutto è del mancato completamento del termovalorizzatore di Acerra, la cui responsabilità è tutta di una grande ditta del nord, l'Impregilo (dietro Fibe spa). Altro che Bassolino and company... [leggi in esteso]

-Epidemia menengite in Italia? In realtà, secondo il capo dipartimento prevenzione e comunicazione del ministero della salute, il prof.Donato Greco, l'Italia è il Paese europeo con la più bassa incidenza di meningite (il 10 per cento della popolazione, sei milioni di persone, ha il meningococco in gola ma è portatore sano)

- Il legittimo erede della Bhutto non è il figlio, nè tantomeno il marito. In ordine 'dinstico' e femiliare viene prima la sorella minore e unica figlia ancora in vita del patriarca Ali Bhutto. [leggi in esteso]

10/1/08- Arriva la Ru486 in Italia? Ma se c'è già da un sacco di tempo...! [leggi in esteso]

-I caucus dell'Iowa hanno dato il via alle primarie per la scelta dei candidati per le presidenziali Usa. In realtà queste 50 primarie eleggono i 2.864 delegati (cui vanno aggiunti senatori, deputati, governatori e altre cariche pubbliche invitate automaticamente, per un totale di 4.366 partecipanti) che poi parteciperanno alla convention democratica a Denver (Colorado) dal 25 al 28 agosto; e i 2379 delegati alla convention repubblicana a Minneapolis (Minnesota) dal primo al 4 settembre. Di fatto i delegati di ogni stato sono vincolati nella convention a votare per i candidati per cui si è espressa la loro base, ma in teoria i delegati di molti stati potrebbero persino votare per un candidato diverso (lo stesso avviene per il voto presidenziale: in alcuni stati, i Grandi Elettori che eleggono il presidente potrebbero anche sconfessare il voto popolare del proprio stato). Inoltre si tratta pur sempre delle primarie dei partiti democratico e repubblicano, mentre eventuali candidati indipendenti, come Bloomberg (o in passato Perot o Nader) potranno comunque presentarsi alle elezioni, e modificarne gli esiti, senza passare da alcun caucus o primaria di sorta.

-Il trionfo di Obama e Huckabee ai caucus 2008 dell'Iowa, e la caduta di Hillary e Giuliani. Ma quanto ci si può fidare di questi primi risultati nel piccolo stato del midwest? Nel 1992 Bill Clinton vi ottenne un misero tre per cento. E anche nella successiva primaria in New Hampshire arrivà solo secondo tra i democratici, dietro un tale senatore Paul Tsongas.

-Il petrolio ha raggiunto quota 100 dollari. Record storico, sparano i giornali. In realtà il record risale al primo trimestre 1980(per effetto della rivoluzione iraniana e della guerra Iran Iraq). Dai 35 dollari al barile si balzò a 35, che però a prezzi attualizzati a oggi valgono 80 dollari odierni. E la punta massima di quel periodo è stata calcolata dagli economisti fino a 105 dollari attuali.

1/1/08- La Corea del nord inadempiente circa le promesse di un anno fa sul disarmo nucleare. La deadline scadeva alla mezzanotte del 31 dicembre 2007. [leggi in esteso]

-Il tragico assassinio della Bhutto, ovvero chi è causa del suo mal pianga sè stesso... [leggi in esteso]

-La Bhutto aveva fatto i nomi di chi secondo lei voleva e aveva già tentato di ucciderla: il figlio di Bin Laden! La prova su un video di Youtube a quest'indirizzo: http://blog.wired.com/27bstroke6/2007/12/in-a-prescient.html [leggi in esteso]

-Sarkozy sotto tiro in patria per la storia da copertina con la Bruni. definita una love story stile scarface. Al 'rozzo Nicholàs si contrappone la figura da statista di Mitterand, dimenticando un dettaglio: anche l'allora presidente socialista andava ospite per le vacanze in Egitto, e non di un amico miliardario ma di un dittatore (Mubarak), e per giunta in compagnia di un amore clandestino, Anne Pingeot, e della loro figlia segreta, Mazarine. Proprio tutto un altro stile...

-Ma l'Iran ha davvero smesso di aspirare all'atomica nel 2003? E allora, perchè procurarsi dalla Korea del nord, ancora nel 2005, 18 missili in grado di traportare testate nucleari? [leggi in esteso]

-Chi ha ragione nella disfida tra Generale Speciale e Pdoa Schioppa e Visco? Le interpretazioni più varie si sprecano, ma nessuno fa riferimento alla legge, che non lascia spazio a dubbi. Articolo 1 della legge 23 aprile 1959, n.59: "Il corpo della Guardia di finanza dipende direttamente ea tutti gli effetti dal ministro delle finanze".

-Le intercettazioni del 'Moggi 2'. L'ex manager juventino ha continuato ad esercitare un'influenza nel mondo del calcio anche dopo la squalifica quinquennale. In realtà la sua suqalifica e quella di Giraudo non sono state mai notificate a Uefa e Fifa, come sarebbe stato possibile già dal giorno delle sentenza della corte federale con commissario della Figc Guido Rossi, il 25 luglio 2006.

-L'uranio russo è in Iran. La notizia dovrebbe essere l'apertura di tutti media del mondo, e invece se va bene finirà nelle brevi. [leggi in esteso]

-Una rivista di Pechino rivela i conti segreti del Grande timoniere: al momento della morte un patrimonio di 55 milioni di euro [leggi in esteso]

-Il generale Speciale ha vinto il ricorso al Tar. In realtà non verrà mai reintegrato a capo della Guardia di finanza. malgrado ciò che titolano tutti i giornali. Il perchè lo spiegano i difensori del presunto reintegrato: "Speciale dovrebbe essere reintegrato nei ruoli dell'amministrazione militare di provenienza, ovvero l'esercito, e lui ormai come ufficiale delle forze armate è in pensione". Senza contare che il comando della Gdf è un incarico fiduciario nella esclusiva disponibilità dell'esecutivo, non ancora della magistratura amministrativa.

-La tragedia alla Thyssenkrupp. I dibattiti sull'epidemia di morti bianche impazzano. Ma dal 2002 al 2006 gli incidenti mortali sul lavoro nella provincia di Torino sono diminuiti del 34.8 per cento, e in Piemonte del 25.2. Contro un calo del 9.1 nell'intera Italia. Sono dati Inail. In diminuzione anche il dato complessivo degli infortuni sul lavoro (mortali e non)negli ultimi 5 anni: -9.2 in provincia di Torino e -10.3 in Piemonte, contro un -6.5 in Italia. Considerando poi loa sola industria manifatturiera, -19.5 a Torino, -18.2 in Piemonte, -14.4 in Italia.

-L'Italia pecora nera dell'inquinamento? Questa l'immagine diffusa dalla stampa nei giorni del vertice climatico di Bali. Eppure non esattamente così. Considerando il rapporto Pil/CO2, al nostro Paese spetta un valore di emissioni di 0.31. Sotto la media mondiale dello 0.51, sotto Cina e Usa (0.60 e 0.55), Regno unito (0.34), Giappone e Spagna (0.35), India (0.36), Germania (0.41).

-La Forleo si è inventata tutto? Per sapere come si sono svolti if atti bisognerebbe ascoltare Fusco e Blandini. mentre il Csm sente solo Blandini. Cioè l'oste. Il quale giura che il vino è ottimo: lui si guardò bene dall'accennare a D'Alema, anzi fu la Forleo a manifestargli preoccupazione per il ministro degli esteri. Purtroppo la cosa è inverosimile: non avendo nè i brogliacci nè le trascrizioni, la Gip non conosceva ancora il contenuto delle intercettazioni. Fusco, sentito dalla procura di Brescia, conferma la versione Forleo. Se l'avesse sentito anche il Csm difficilmente avrebbe affermato che le dichiarazioni della Forleo non han trovato riscontro. In realtà il Csm ha però acquisito le carte del processo di Brescia. Dunque non può che trattarsi di prevenzione 'politica'.

-Anche Alkleanza Nazionale cambbia nome. Mentre Fini rimprovera Berlusconi di aver fatto solo un restyling di facciata, si avvia a fare lo stesso. [leggi in esteso]

-La nuova emergenza morti bianche sulla scia del rogo alla Thyssenkrupp. In realtà dal 1995 al 2004 gli incidenti mortali sul lavoro sono calati del 25 per cento. E in Europa, secondo gli ultimi dati disponibili, il numero delle disgrazie fatali su 100.000 occupati è nel nostro Paese di 2.5: sotto la media dell'Ue a 12 (2.8), e pari alla media dell'Ue a 15. Sotto il dato della Francia (2.7), di Belgio (2.9), Lussemburgo(3.2), Spagna(3.7), Austria(5.3), Portogallo (6.7). E appena sopra Finlandia, Germania e Irlanda(2.4, 2.2 e 2.2).

-Vicenda De Magistris. L'avevamo scritto, su L'altrogiornale, in tempi non sospetti. Ora la conferma arriva dalla cassazione. Emerge comunque che la violazione della legge Boato non sarebbe avvenuta sull'onda della polemica sul trasferimento chiesto da Mastella: risaliva infatti al 20 aprile 2007, non all'autunno. [leggi in esteso]

-La Forleo e le pressioni da sinistra, smentite da Imposimato. Chi mente? Quando due rondini fan primavera.. [leggi in esteso]

Dicembre 2007- Il candidato principe alle elezioni Usa per i repubblicani, Rudy Giuliani, già eroe da sindaco di New York durante l'11/9, fa affari con uno dei complici della strage newyorkese. Per la serie pecunia non olet. [leggi in esteso]

-Il voto di Cossiga che ha salvato il governo Prodi non era valido? [leggi in esteso]

-Il nuovo rapporto dell'intelligence Usa che sembra scagionare l'Iran dall'accusa di mirare alle armi nucleari. Ma a leggerlo in integrale dice ben altro: l'allarme è giustificato, e il punto di non ritorno vicinissimo nel tempo. [leggi in esteso]

-Le elezioni in Russia un trionfo per Putin? Non esattamente. La maggioranza di cui dispone alla Duma è anche meno forte della precedente. Con la quale peraltro non aveva finora cambiato la costituzione per poter tornare alla presidenza, pur avendone già i numeri. Il 'golpe bianco' poteva dunque già farlo da tempo. Ora, malgrado gli allarmi dei media, è addirittura meno probabile. [leggi in esteso]

-La questione salariale. Ma davvero i salari sono crollati negli ultimi anni? [leggi in esteso]

-Anche Ds e Margherita non si sono sciolti. E cercano tessere e contributi. [leggi in esteso]

-La polemica sulla pubblicazione delle intercettazioni sull'inciucio Rai-Mediaset ai tempi del governo Berlusconi. Malgrado ciò che si pensa non c'è stata, come quasi sempre in questi casi, una illecita fuga di notizie: la fase istruttoria, nel processo per bancarotta della società dell'ex sondaggista Crespi, è chiusa da tempo, e tutti gli atti relativi sono stati depositati nella cancelleria del tribunale di Milano a disposizione delle parti, e dunque sono pubblici. Il segreto istruttorio, con l'eccezione dei parlamentari, fu abolito nell'89. Repubblica ha pubblicato estratti di brogliacci della Finanza già depositati e disponibili. [leggi in esteso]

-Azouz si era venduto le foto dei suoi familiari, da vivi e da morti. [leggi in esteso]

-Ancora dubbi sulla strage di Erba. [leggi in esteso]

-La vicenda dei due fratellini scomparsi a Gravina di Puglia, Ciccio e Tore. 'Piccolo' dettaglio fondamentale che non esce circa il rapporto del padre Filippo Pappalardi, appena arrestato, coi due bambini che aveva avuto dall'ex moglie Rosa Carlucci. Ossia la violenza operata dal padre su uno di loro L'ambientale dell'8 giugno, tre giorni dopo la sparizione, è agghiacciante. La Carlucci commenta col suo nuovo convivente Nicola Nuzzolese: "quando trovano i bambini facciamo parlare direttamente loro di tutti i maltrattamenti che abbiamo avuto e poi vediamo se sono pazza io o il padre...li devono far parlare i bambini. Quello non vuole che Ciccio deve venire da me, se nò deve dire che cosa gli è stato fatto, capito Nicola? CI E' STATO VIOLENTATO. Il figlio mio ha una condanna di quelle mai viste". E il 9 giugno 2006 sempre lei a Nuzzolese: "Ciccio diceva...papà deve pagare il male che mi ha fatto". Ecco perchè Ciccio aveva paura che il padre lo uccidesse, anzi era sicuro che sarebbe accaduto, e lo aveva detto a mamma Rosa.

-Finisce la dittatura vaticana e neocon sulla ricerca genetica. [leggi in esteso]

-Trionfali cronache dal vertice di Annapolis su tutti i media mondiali. La pace è a portata di mano? In realtà Hamas ha già detto che le decisioni assunte nella conferenza americana sono carta straccia. E di annunci di negoziati per riprendere la road map poi non rispettati ce ne sono stati a bizzeffe anche in passato. Inoltre anche da Israele è già giunto un primo stop. Ovviamente poco pubblicizzato.. [leggi in esteso]

-Ci siamo. I sostenitori occulti del programma nucleare iraniano hanno gettato la maschera. Da lunedì mattina e fino a giovedì, gli uomini dell'Aiea, l'agenzia dell'Onu che dovrebbe tenere a freno le ambizioni di Tehran, sono invece impegnati a impacchettare col loro marchio le barre di uranio russo, così da poterle poi spedire alle centrali degli ayatollah. Che le aspettano invano da oltre due lustri. [leggi in esteso]

-Berlusconi afferma di non aver mai detto che Forza Italia si sarebbe sciolta. Ma il sonoro del suo discorso ai gazebo di piazza San Babila, trasmesso da tutte le tv e ancora negli archivi multimediatici dei più disparati siti di informazione, testimonia che lo disse eccome: "Oggi nasce ufficialmente un nuovo grande partito: Il partito del popolo italiano della libertà. Anche Forza Italia si scioglierà in questo movimento". "Forza Italia - ha proseguito Berlusconi - si sciogliera' nella nuova formazione politica. Forza Italia e' un nome che ha contato ma che contribuira' a dare forza alla nuova formazione politica e a renderla piu' grande". "Sono le 7 milioni di firme rccolte - ha aggiunto - che oggi stesso ci spingono a questo nuovo futuro della politica italiana. Io spero che aderiranno tutti, nessuno e' escluso. Dare vita a questa nuova creatura che sara' la protagonista di liberta' e democrazia nei prossimi decenni". "Il popolo delle liberta' e' - ha ancora detto Berlsconi - aperto a tutti, lo vogliono tutti i cittadini. Prova ne e' che i sette milioni che hanno firmato non erano tutti elettori di Forza Italia. Si sono recati ai gazebo per dire basta alla situazione attuale, uniti contro la frammentazione e per fronteggiare la sinistra sotto i diktat della sinistra estrema. Questo e' cio' che la gente vuole". [leggi in esteso]

28/11/07- Il dubbio ci era venuto, e lo avevamo scritto su questo giornale all'indomani dell'annuncio di Berlusconi (esattamente 9 notizie fa). Oggi la conferma: Forza Italia non si scioglie! [leggi in esteso]

-Il caso del capo dei vigili di Roma Giovanni Catanzaro cacciato da Veltroni: la sua auto aveva comunque diritto di esporre il pass invalidi, in quanto trasportava, al momento in cui è stata parcheggiata, una donna invalida di 86 anni dotata appunto del suddetto pass. L'unico errore è stato quello di esporre sul cruscotto, per un banale lapsus, il documento vecchio, che l'anziana credeva smarrito e aveva invece poi ritrovato, al posto di quello nuovo regolarmente valido. [leggi in esteso]

-Eccola qui nero su bianco la prova che gli alleati del Cavaliere avevano già ufficialmente siglato -nel corso di una cerimonia a palazzo Wedekind alla vigilia delle ultime politiche- il loro via libera alla nascita del partito unico del centro destra. Ovvero quando Fini e Casini spingevano e Berlusconi recalcitrava. [leggi in esteso]

-Universi paralleli e viaggi nel tempo? Esistono davvero... [leggi in esteso]

-La repressione contro l'uso di cannabis funziona? Secondo i dati dell'osservatorio sulle droghe di Lisbona non sembra. L'Italia è in testa alla lista europea dei consumatori con l'11 per cento di adulti che han fumato uno spinello nell'ultimo anno. Siamo al primo posto. Cechi, Regnio Unito, Francia, Austria e Germania. Mentre l'Olanda dei coffee shop delle canne libere è all'ultimo posto per consumi, sotto la media continentale.

-Ancora incongruenze dal giallo di Erba... [leggi in esteso]

-Il nuovo partito annunciato da Berlusconi corrisponde davvero alla fondazione di un nuovo soggetto politico, oppure si tratta di un semplice cambio di nome da Forza Italia a Partito del popolo/della libertà? La risposta l'ha data lo stesso Berlusconi ai parlamentari azzurri. Non solo nella nuova formazione non si scioglieranno dunque, come hanno già indicato, An, Lega, Udc, e nemmeno La destra di Storace. Ma la stessa Forza Italia... [leggi in esteso]

-Veltroni aveva appena lanciato la proposta di "un sistema proporzionale, senza premio di maggioranza". Proposta che il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, bocciava senza mezze misure: "Non ci sono i tempi: la legge proporzionale annunciata da alcuni (Veltroni) riporterebbe l'Italia indietro nel tempo a quando non si sapeva per chi si stava votando". Era l'11 novembre 2007. Meno di 6 giorni prima dell'annuncio di Piazza S.Babila, con cui il Cavaliere ha a sua volta comunicato di essere favorevole a un ritorno al proporzionale. Per liberare la politica dai "parrucconi" Quando si dice la coerenza. [leggi in esteso]

18/11/07- Berlusconi annuncia la nascita del nuovo Partito del popolo delle libertà e l'appoggio a una riforma elettorale di stampo proporzionale, decretando la fine della Cdl. Sostiene che il processo sia nato dal basso in modo democratico, col via libera dato da 10 milioni di elettori ai gazebo di Fi. Piccolo dettaglio 'trascurabile': ai suddetti gazebo i cittadini erano stati chiamati a firmare per mandare via il governo Prodi, non certo per fornire l'avallo al nuovo partito o alla rinuncia al maggioritario.

-Nessuna traccia biologica dei coniugi Romano nella casa del massacro di Erba. E i due che, intercettati, sembrano proclamare almeno l'innocenza di lui. [leggi in esteso]

-Tanto rumore per nulla. Pare che l'Italia abbia vinto una battaglia fondamentale contro la pena di morte in sede Onu. Ma si tratta solo della possibilità di sottoporre all'assemblea generale a metà dicembre una risoluzione sulla moratoria alle esecuzioni capitali. E in quella sede assumerà comunque valore morale (non vincolante pratico) solo se i 192 Paesi la approveranno votando a favore.

-L'Iccp, l'organismo Onu che un giorno sì e l'altro pure diffonde i suoi rapporti catastrofici sul riscaldamento globale, in verità non è una vera comunità scientifica. Ne fanno parte 2500 scienziati, ma tutti di nomina intergovernativa, non uno specchio fedele e obbiettivo del mondo scientifico.

-Per due anni politici e media hanno cavalcato la storia dell'assassinio di Hina, la ragazza pakistana ufficialmente uccisa dal padre con un delitto d'onore, perchè tradiva i valori dell'Islam e della tradizione per una 'dissoluta' way of life di stampo occidentale. In realtà suo padre abusava di lei sessualmente. E proprio per questo Hina l'aveva già denunciato. [leggi in esteso]

-Un ultrà 'diverso', l'esatto contrario del teppista da stadio. Questa il santino cucito su misura dalla stampa per Gabriele Sandri, il ragazzo ucciso mentre andava a vedere a Milano la partita della Lazio. E invece era anche lui un facinoroso della domenica: e proprio per questo nel 2002 era stato denunciato e sottoposto al Daspo. [leggi in esteso]

-Ancora sull'editto bulgaro anti-Biagi. Dal testo del discorso di Berlusconi a Sofia si omette in realtà una frase pronunciata in chiusura, rispondendo a precisa domanda dei giornalisti presenti allora alla conferenza. Alla stampa che gli chiedeva se Biagi Santoro e Luttazzi avrebbero dovuto lasciare la Rai, il Cavaliere rispose infatti: "Ove cambiassero, nulla ad personam, ma siccome non cambieranno...". Dunque, se anche la cosiddetta cacciata è poi avvenuta con ogni probabilità per un eccesso di zelo dei dirigenti della tv pubblica, andava esattamente incontro alle aspettative del neo-premier. Il quale, pur non avendo poteri diretti su viale Mazzini, era pur sempre il capo della maggioranza al cui controllo sottostava a sua volta la commissione di vigilanza (di nomina politica) che governa i destini del consiglio di amministrazione della Rai. Ciò non toglie comunque che Biagi non fu mai licenziato dalla tv di stato, nè il suo programma cancellato, bensì spostato in altra collocazione per questioni di marketing pubblicitario non proprio campate in aria (rilanciare la sfida degli ascolti nella fascia presidiata da Striscia). La scelta di non rifarlo e di interrompere i rapporti con l'azienda fu sua.

-Dal 21 dicembre vengono rimossi i posti di frontiera tra Italia ed est Europa. Ma nessuno ne parla. E' la classica notizia che non esce, dalle conseguenze, comunque la si pensi, epocali. [leggi in esteso]

-L'editto bulgaro contro Biagi. Al funerale si riaccendono le polemiche contro tra le figlie e Berlusconi sulla scomparsa del grande giornalista dal video per cinque anni. Il capo di Forza Italia si proclama innocente. Chi ha ragione? Una prima risposta viene dalla lettura della frase incriminata, pronunciata il 18 aprile 2002 mentre il Cavaliere era a Sofia in qualità di premier. Inoltre, nessuno lo dice, ma Biagi non fu mai licenziato. La sua trasmissione, Il Fatto si concluse come da contratto a fine stagione, e in seguito fu lui a rifiutare le proposte della Rai per altri programmi o altre collocazioni orarie dello stesso 'Fatto'. Rescindendo poi il contratto per andare in causa sua sponte. [leggi in esteso]

-Polemiche infinite e una gestazione travagliatissima per il 'nuovo' decreto sulle espulsioni di rom e nomadi rumeni. In realtà dallo scorso 6 febbraio è già in vigore una sua perfetta fotocopia: il decreto n.30, in attuazione della direttiva 38 del 2004. Inoltre, anche se la direttiva europea proibisce l'allontanamento dei comunitari stranieri senza mezzi di sostentamento, l'art.21 del decreto Amato n.30 del 6 febbraio 2007 ne prevede invece la possibilità (il provvedimento di allontanamento può altresì essere adottato quando vengono a mancare le condizioni che determinano il diritto di soggiorno dell'interessato). E infatti il ministro amato ha ricordato in una lettera al Corriere di aver già utilizzato questa fattispecie, allontando dall'Italia alcuni comunitari in base all'articolo 21 del decreto n. 30. [leggi in esteso]

-In fumo il 'martirio' mediatico della Forleo, che piangendo confessa: "Mai parlato di pressioni istituzionali" Ma sul Corriere e sui principali giornali finisce in un trafiletto nelle pagine interne. [leggi in esteso]

-Gli Usa a parole stigmatizzano l'ultimo colpo di mano di Musharaff in Pakistan. Ma in realtà il Pentagono ha dichiarato che, a differenza degli aiuti puramente economici (poca cosa sul totale), il sostegno militare al Pakistan non verrà meno: dai 7 ai 10 miliardi di dollari di aiuti militari l'anno -ufficialmente classificati sotto la voce lotta al terrorismo filo telebano e qaedista- coi quali il generalissimo e bis-golpista puntella il proprio regime sul fronte interno. [leggi in esteso]

-La strage del cecchino di Guidonia (due morti e 15 feriti). Com'è possibile che una persona congedata per disturbi psichici dall'esercito possedesse armi? Il motivo è semplice: l'idoneità psicofisica viene stabilita solo al momento della prima concessione del porto d'armi. I successivi rinnovi, annuali rilasciati dal prefetto, avvengono senza più visite mediche della Asl o degli uffici medico legali militari o della polizia. Lo svela il segretario del Savip, il sindacato delle guardie giurate, Vincenzo del Vicario. Per la certificazione di abilità all'uso delle armi, nel caso del cecchino Spagnoli, faceva fede proprio la militanza nell'esercito.

6/11/07- Il rumeno Mailat Nicolae, l'assassino di Giovanna Reggiani, non avrebbe potuto essere espulso, perchè era nel nostro Paese solo da tre settimane, molto meno dei tre mesi richiesti dalla direttiva europea e dalla legge italiana per poterlo allontanare o riaccompagnare in patria. Anche col nuovo decreto sulla sicurezza in gestazione, non si sarebbe potuto prevenire rimandandolo in Romania, come l'opinione pubblica chiede di fare coi tanti suoi connazionali che risiedono nelle periferie italiane. [leggi in esteso]

-Dalla sentenza di Madrid sulla strage di Atocha, la classica notizia che non esce: non fu opera di Al Qaeda. [leggi in esteso]

1/11/07- Ieri la corte iberica lo ha confermato: i colpevoli della strage di Madrid furono gli islamici, condannati a 40.000 anni di carcere in totale, Piccolo dettaglio: mai avrebbero potuto realizzarla, se a fornirgli l'esplosivo non fosse stato uno spagnolo, o meglio il minatore Emilio Trashorras che ha gli vendette la dinamite della miniera Conchita in cambio di droga. Dunque gli attentati non saranno stati targati Eta, ma il fornitore delle bombe proveniva proprio dalle zone dell'indipendentismo basco zone. Trashorras è infatti un asturiano.

-La denuncia del giudice Clementina Forleo su presunte 'trame' istituzionali ai suoi danni. Ma a cosa si riferisce nello specifico il gip milanese? Si tratta di sospetti concreti o dell'ennesima sparata mediatica di un magistrato sotto pressione? Comuqnue la si giudichi, non si può negare che un episodio inquietante nelle vita recente della Forleo si sia effettivamente verificato. Pochi mesi fa, nel bel mezzo del ciclone intercettazioni Unipol, entrambi i suoi genitori sono morti in un incidente stradale in cui anche il marito si è salvato per miracolo. Minacce in quantità erano giunte all'anziana coppia a seguito delle indagini contro la politica svolte dalla figlia. Tanto da innsecare una denuncia contro ignoti alla procura di Brindisi. Solo una coincidenza?

-Le polemiche sul doppio rigore contro la Juve al S.Paolo di Napoli riaccendono l'eterno dibattito sulla necessità della moviola in campo. Si citano altri sport che la utilizzano con successo, come il rugby. Ma nessuno dice che anche nel calcio è già stata utilizzata, e non proprio in una partitella di provincia: l'istant replay è stato usato per espellere Zidane per la celeberrima testata a Materazzi, durante l'ultima finale mondiale

-Il referendum sulla secessione di Cortina dal Veneto. I media parlano di schiacciante vittoria dei sì. In realtà si tratta di un esito virtuale senza risvolti pratici. Che da solo non può portare all'agognato trasloco in Trentino della nota località sciistica. Perchè vi sia l'effetto pratico, le camere devono prima approvare una legge di modifica costituzionale. Peraltro non è ancora chiaro se la revisione dei confini regionali possa essere attuata senza ridiscutere il trattato internazionale De Gasperi-Gruber del 1946. E comunque, prima dell'intervento delle camere, la Corte costituzionale deve convalidare i risultati del referndum inviatigli dal prefetto, il consiglio dei ministri elaborare l'apposito disegno di legge da sottoporre al parlamento, e, last but not least, la regione Veneto e la provincia autonoma di Bolzano devono esprimere un parere non vincolante e trasmetterlo alle camere.

-Vi ricordate la vicenda dell'ex parlamentare dell'Udc Cosimo Mele e della sua notte brava base di sesso e droga che gli valse la proscrizione da parte dei colleghi? Ebbene, a distanza di qualche mese dalla 'crocifissione' mediatica, sembra emergere che alla squillo protagonista del fattaccio gli stupefacenti non li avrebbe dati lui. [leggi in esteso]

-Semplice come l'uovo di Colombo. Ecco la soluzione per combattere alla radice le gigantesche stragi causate dagli incidenti stradali in tutto il globo. Perchè allora non si fa' eppure basterebbe solo una legge... [leggi in esteso]

-I biocarburanti accrescono la fame nel mondo.. [leggi in esteso]

24/10/07- Le false stimmate di Padre Pio.. [leggi in esteso]

22/10/07- De Magistris, il pm di Cantanzaro che ha messo sotto indagine Mastella, ha iscritto il guardasigilli nel registro degli indagati, ipotizzando sulla base di intercettazioni telefoniche indirette i reati di finanziamento illecito dei partiti abuso d'ufficio e truffa, senza prima far chiedere (e ottenere) dal Gip l'autorizzazione alle camere. Ovvero senza fare ciò che la normativa (art.4-6 della legge 140 del 2003. cosiddetta Boato, e art.68 della costituzione) prescrive nel caso di un parlamentare. [leggi in esteso]

-Tanto rumore per nulla. Sulla vicenda della richiesta di trasferimento del Pm De Magistris da parte di Mastella, non sarebbe in ogni caso lui a decidere. Il ministro ha solo il potere d'iniziativa, ovverro di sottoporre alla Cassazione la proposta. Poi sono i giudici dell'apposita sezione, dunque sempre dei magistrati, a pronunciarsi in piena autonomia, nel corso di una specie di processo in cui De magistris avrà tutte le chance di difendersi e farsi difendere. Staisticamente metà delle proposte di trasferimento (finora su iniziativa del Pg della cassazione) di magistrati, circa la metà viene respinta. Peraltro, se non si fosse fatto della richiesta di trasferimento mastelliana un caso da martirio mediatico, l'inchiesta Why not non sarebbe mai stata tolta al Pm di Catanzaro, come accaduto attraverso la recente avocazione per incompatibilità tra lui e il ministro.

20/10/07- Benazhir Bhutto simbolo dell'aspirazione alla democrazia e al buon governo in Pakistan? Non esattamente: le accuse di corruzione non erano infondate, e la sua salita alla testa del Pakistan People's Party (e dunque dell'opposizione) avvenne per diritto familiare, dopo il padre e la madre. [leggi in esteso]

-La lotta per l'eredità di Pavarotti: il 'maestro' lasscia tutti a bocca sciutta. il tesoretto si rivela un monte di debiti. [leggi in esteso]

19/10/07- L'impianto nucleare proibito colpito da Israele in Siria? Tutto colpa di un'errata traduzione. Ovvero 'lost in translation'. [leggi in esteso]

-Ancora sulla richiesta di trasferimento di De Magistris.. [leggi in esteso]

-Prezzo del petrolio a livello record? In realtà, aggiustati all'inflazione, i 30 dollari dell'inizio anni 80 equivalgono oggi a 96-100. Lo ricorda il prof. della statale di Milano Marzio Galeotti.

15/10/07- Veltroni aveva promesso per anni che dopo l'elezione a sindaco di Roma l'avrebbe smessa con la politica. E se ne sarebbe andato in Africa a fare il cooperante. Oggi è diventato segretario del Partito democratico: primo giorno primo impegno non rispettato, un record. [leggi in esteso]

-Il nuovo partito del centro sinistra italiano non si chiama Partito democratico. La sigla ufficiale è L'Ulivo-Partito democratico, e infatti così viene chiamato nel manifesto del Pd, e infatti questa era la dicitura sulla scheda delle primarie. In pratica alle primarie del 14 ottobre gli italiani hanno votato per far nascere L'Ulivo! Forse già dal nome (oltre che dal fatto che le facce dei protagonisti sono sempre quelle) si può arguire che non si tratta esattamente di una rivoluzione. Almeno le altre volte, prima di fare flop avevano cambiato il nome (Cosa 1 o 2, Fed, Gad, Unione). D'altronde il marchio Partito Democratico in Italia esiste già, e lo ha registrato pochi mesi prima che iniziasse la marcia di avvicinamento della formazione veltroniana tale Gianfranco Danti di Padova. Ciò testimonia la totale sfiducia nel progetto che ancora fino al 2006 regnava nel centro sinistra rispetto alle chance del Pd di vedere la luce. Deve averli convinti il crollo delle quotazioni del governo Prodi in seguito alla prima finanziaria all'insegna delle tasse. Altrimenti qualcuno avrebbe provveduto a registrarne il copyright col giusto anticipo. [leggi in esteso]

-Mastella: "E' stato De Magistris a chiedere di essere trasferito" Rivelazione del Guardasigilli: "Aveva chiesto di essere spostato in un'altra procura prima della mia richiesta al Csm. La sua domanda è del 29 giugno". Il pm: "L'ho fatto per verificare la graduatoria di anzianità" "Dicono che io voglio ammazzare i magistrati, che li voglio mandare via, ma al Csm annuncio che Luigi De Magistris aveva già fatto domanda di trasferimento il 29 giugno, prima che io intervenissi sul caso". Lo ha detto il Guardasigilli Clemente Mastella nel suo intervento alla Conferenza nazionale sulla giustizia in corso a Roma. "Voglio che si faccia un po' di verità - ha aggiunto il ministro - io mi assumo le mie responsabilità sono il titolare di alcune cose che prima non c’erano, delle nuove norme che prima non esistevano, mi permettono di agire come ministro. Ma dire che non voglio combattere la mafia e che ostacolo la magistratura è distorcere la realtà". Il pm replica: De Magistris si difende e spiega che era la "richiesta che spesso i magistrati fanno per verificare la posizione in graduatoria di anzianità sul territorio nazionale". "Ho più volte ribadito, per chi non lo avesse ancora capito - aggiunge - che voglio rimanere a lavorare nella Procura di Catanzaro nei prossimi anni e che quindi nessuna volontà di trasferimento mi può essere attribuita. Anzi, tutt’altro". [leggi in esteso]

-Il Nobel della pace a Gore per meriti ambientali: Qualche tempo fa il Nashville Electric Service ci ha fatto sapere, perché l'America è un grande Paese, che la casa di Al Gore, venti camere da letto, tre saloni, piscina coperta e scoperta, consuma più elettricità in un mese di quanto una famiglia americana media ne consumi in un anno. Nel suo An Inconvenient Truth, premiato con l'Oscar per il miglior «documentario», l'ex vicepresidente sconfitto da Bush nel 2000 fa appello agli americani per ridurre il consumo di elettricità nelle loro case. Ebbene, negli Stati Uniti il consumo medio per casa è di poco superiore ai 10mila kilowatt-ora (kWh) all'anno, mentre nel 2006 casa Gore ha divorato circa 221mila kWh: più di 20 volte la media nazionale. Soltanto lo scorso agosto, Gore ha bruciato 22mila kWh, con una bolletta che sfiora i 1400 dollari. Dall'uscita di An Inconvenient Truth, poi, il consumo energetico di casa-Gore è cresciuto da una media di 16mila kWh al mese nel 2005 agli oltre 18mila kWh al mese del 2006. «Come portavoce del movimento per la lotta al global warming - ha dichiarato Drew Johnson, presidente del Tennessee Center for Policy Research - Gore dovrebbe dare il buon esempio agli americani». Non lo fa. ***Inoltre, pur riciclatosi come pacifista, fu sotto Clinton l'ispiratore dell'Iraqi liberationact che innescò il countdown per il cambio del regime di Saddam. E ancore prima, un acceso fautore del bombardamento del Kosovo. Piuttosto, il suo vero merito consiste nell'aver dato, porpio lui, il via a internet: fu lui a proporre le due leggi che trasformarono il sistema di comunicazione superveloce segreto del Pentagono nell'autostrada dell'informazione che oggi conosciamo. Ma a sfruttare internet sarebbero stati poi Al Qaeda e i terroristi islamici di tutto il mondo. Non proprio una rete della pace... [leggi in esteso]

-L'incidente che ha ucciso il piccolo di Bormio: L'avvocato Giuseppe La Capria ha ribadito come quella in cui è avvenuta la tragedia sia una strada vicinale, accessibile ai proprietari dei fondi vicini e non una pista ciclabile. "Nella sua drammaticità - ha aggiunto - si tratta di un omicidio colposo, mentre questi due ragazzi sono stati definiti degli assassini. Si doveva essere più cauti". "Per chi viene da Valdisotto c'è un solo cartello - ha detto La Capria, che è anche assessore ai lavori pubblici del comune di Bormio - su cui è scritto: Vietato l'accesso a esclusione dei proprietari e dei conduttori di fondi. Su quella strada - ha detto - non potevano quindi esserci né il mio assistito né la madre con il bambino".

-I legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, con tanto di nota ufficiale, sostengono che la consulenza dei Ris escluderebbe non solo la presenza di tracce compromettenti dei due stragisti di Erba nella loro casa. Ma soprattutto nell'appartamento di Raffaella Castagna, teatro dell'eccidio.

10/10/07- Forza Italia il partito dell'antipolitica e Berlusconi un Grillo ante litteram? Eppure Fi è appena stata l'unica formazione a votare contro alla camera al progetto di riduzione del numero di deputati e senatori. [leggi in esteso]

-Il protocollo sul welfare,appena sottoposto a referendum con esito positivo, migliora davvero anche la situazione dei precari, come affermano la triplice sidnacale e il governo? Non esattamente.. [leggi in esteso]

-Ma com'è che agli italiani piacciono così poco le tasse? All'indomani dell'infelice battuta di Padoa Schioppa, che in tv le ha definite "bellissime", si è riaperta l'eterna polemica sui 'tartassati'. A un'analisi superficiale il livello del prelievo fiscale in Italia sembra assolutamente in linea con la media dell'Europa a 13, anzi persino più basso di quello di alcuni nostri partner continentali (vedi la Francia). Il punto è che da noi la platea su cui si distribuisce il fardello di imposte e balzelli, è in realtà molto più ristretta di quanto i numeri ufficiali non dicano. Ciò che fa schizzare il dato del salasso statale -sommando alle imposte dirette nazionali e locali anche le occulte o indirette (Iva, accise, multe ecc.)- da un irrealistico 43.1% fino al 70% e oltre. Aldilà della provocazione statistica, una soglia comunque superiore all'attuale, e insostenibile per chi non ha mezzi per svicolare [leggi in esteso]

-Al referendum tra i lavoratori sul protocollo del Welfare possono partecipare pensionati, lavoratori, financo i disoccupati, presentando libretti, buste paga e iscrizione al collocamento. Ma non la categoria forse più interessata dall'accordo: i lavoratori atipici.

-Referndum tra i lavoratori sul Welfare. Ma l'accordo ha davvero superato gli effetti dello scalone previdenziale di Maroni, come pretende il governo? Giudicate voi: la legge Maroni prevedeva l'innalzamento a 62 anni nel 2014. Il protocollo firmato coi sindacati nel 2013. Un anno prima.

-Coi cellulari il rischio tumore sale del 20-30 per cento. Chi utilizza il cellulare da più di 10 anni vede aumentare le possibilità del 20 per cento di contrarre il glioma e del 30 per cento di ammalarsi di neuroma acustico. Il primo è un tipo di tumore maligno che colpisce soprattutto il tessuto nervoso del cervello, ed è difficilmente curabile; il secondo è una formazione benigna. La probabilità di incorrere in tumori è indiscutibile, almeno stando ad una ricerca condotta da due scienziati svedesi, Lennart Hardell dell'University Hospital di Orebro e Kjell Hansson Mild della Umea University, e pubblicata su 'Occupational Environmental Medicine'. I due ricercatori hanno analizzato 11 ricerche che dalla Svezia alla Danimarca, dalla Germania al Giappone e dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna hanno studiato l'evolversi di tumori al cervello e hanno scoperto che il fenomeno è in stretta relazione con l'uso dei cellulari e che i tumori si manifestano soprattutto sul lato della testa dove normalmente viene appoggiato il telefonino. In particolare si è rilevato un aumento dei glioma e dei neuromi acustici. I due ricercatori hanno voluto condurre loro stessi delle ricerche e la loro conclusione conferma quanto scoperto dagli studi internazionali. A tutt'oggi sono numerosi gli studi realizzati per verificare la pericolosità dei telefoni cellulari sull'uomo. La maggior parte ha concluso che il loro utilizzo non induce alterazioni alle cellule tali da ritenersi pericolose. Solo il mese scorso, ad esempio, un progetto voluto dal governo britannico e da varie società di telecomunicazioni inglesi, chiamato "Mobile Telecommunications and Health Research", aveva stabilito che "non è stata trovata alcuna relazione tra l'uso dei cellulari ed effetti dannosi sulla salute delle persone". Ma mai era stato realizzato una ricerca sui rischi dell'uso prolungato dei telefonini, mai cioè l'analisi si era soffermata su chi stesse utilizzando in modo continuo la telefonia mobile da almeno 10 anni. E questo perché - naturalmente - mancavano i dati. Ma ora questi dati ci sono, proprio perché i cellulari hanno avuto il loro boom a partire da una decina di anni fa. E i risultati dell'uso dei telefonini sugli effetti al cervello non sono certo incoraggianti. Ma cosa significa essere utilizzatori abituali dei cellulari? "Significa usare un telefonino, ma anche un cordless, per circa un'ora al giorno, che equivale a 2000 ore in 10 anni", hanno spiegato i due ricercatori al quotidiano Indipendent. Il consiglio è quello più ovvio: utilizzare il meno possibile il cellulare per lunghe conversazioni e soprattutto proibirne quasi completamente l'uso ai bambini, in quanto il loro cranio più fine fa arrivare con maggiore intensità le radiazioni al cervello e al sistema nervoso ancora particolarmente vulnerabile. Sottolinea Kjell Hansson Mild: "Se in 10 anni l'aumento dei tumori al cervello come conseguenza dell'uso dei telefonini è evidente, se non si interviene soprattutto nei più giovani, nell'arco di 20 o 30 anni si potrebbe avere una vera e propria epidemia". I ricercatori, inoltre, sottolineano l'importanza di studiare e mettere a punto apparecchi che siano il meno possibile emettitori di radiazioni proseguendo la strada già percorsa da quando vennero costruiti i primi cellulari ad oggi. (da La Repubblica dell'8 ottobre 2007)

-Anche Di Pietro, l'anti-Mastella e anti-casta, in elicottero a Monza. E l'anno scorso sul palco a premiare. E comunque l'aereo di stato di Mastella doveva fare quel tragitto lo stesso, e l'elicottero era dell'organizzazione del Gp. Perché L’Espresso non se la prende anche con tanti altri, come Antonio Di Pietro, "con figlio e amici al seguito", che per la stessa ragione hanno usato la navetta in elicottero da Linate? Se lo chiede Mauro Fabris, capogruppo dell’Udeur alla Camera, secondo il quale "nella gara a chi le spara più grosse l’Espresso questa volta ha superato ogni decenza". "Quello che vorrei denunciare è la strumentalità dell’attacco portato individualmente al ministro Mastella per l’utilizzo, a leggere L’Espresso, di un elicottero-limousine super lusso di una società privata, pagato da chissà chi". "Per colpire Mastella - spiega Fabris - L’Espresso dimentica (solo casualmente?) che il servizio navetta elicotteri da Linate all’autodromo di Monza, come in tutte le altre precedenti edizioni del Gp d’Italia, viene organizzato dalla società di gestione dello stesso autodromo a beneficio non solo delle autorità pubbliche, ma anche di tantissimi altri ospiti della manifestazione, giornalisti compresi". "Sono stato personalmente testimone del fatto che innumerevoli colleghi parlamentari, di maggioranza e opposizione, numerosi sottosegretari, finanche il ministro Di Pietro con figlio e amici al seguito, domenica scorsa hanno impiegato lo stesso servizio navetta utilizzato dal ministro Mastella. La domanda sorge allora spontanea - sottolinea il capogruppo dell’Udeur - perché L’Espresso con il suo articolo compie un’azione di killeraggio politico solo contro il Guardasigilli?". [leggi in esteso]

-L'antipolitica? Picco nel 2001, oggi è in calo fra gli italiani. Sondaggio sorprendente dell'università di Siena, all'apice del grillismo. L'onda mediatica di Grillo non ha effetto sugli italiani. Dalla ricerca-sondaggio "L'Immagine della politica ed il buongoverno" -condotta su un campione di 801 cittadini e 143 politici(parlamentari, consiglieri regionali e di capoluoghi provinciali) da Paolo Bellucci e Pierangelo Isernia per il Laps(Laboratorio di analisi politiche e socialei dell'università di Siena)- emerge che gli italiani semplicemnete conservano un pluridecennale atteggiamento di sfiducia nei confronti della politica, addirittura meno accentuato che in passato. Insomma la disaffezione sembrerebbe in calo: oggi è sotto il 60 per cento, mentre all'inizio del 2006, pochi mesi prima dell'elezione di Prodi, era al 60. Dati comunque lontani dai picchi del 1972 e di metà 2001, quando si avvicinò a 65. Anche nel 1985, 1990 e 1975 la disaffezione superava quella odierna. Per trovarne di meno occorre tornare al periodo 1959-1970. (Fonte del grafico sulla disaffezione alla politica fra 1959 e 2007: Laps, Icpsr, Itanes, Segatti).

-Quando Grillo votava per Berlusconi! (e distruggeva i computer) [leggi in esteso]

-Occultò le prove: indagato il detective del caso Maddie Fidarsi o no della polizia portoghese che conduce l'inchiesta sul caso della scomparsa della piccola Maddie? A porre legittimi dubbi sull'operato degli inquirenti locali è stato ieri il Mail on Sunday con le ultime rivelazioni sul detective che ha preso parte all'interrogatorio della mamma della bambina, Kate McCann prima che questa venisse formalmente indagata insieme al marito. L'ispettore capo Goncalo Amaral, al vertice della polizia giudiziaria di Portimao è anch'esso formalmente indagato e sotto inchiesta sospettato di aver occultato delle prove in un caso che risale al 2004 e che, incredibilmente, riguardava anch'esso la scomparsa di una bambina, Joana Cipriano di otto anni. Il suo corpo non venne mai ritrovato, ma del suo omicidio venne ritenuta colpevole la madre Leanor che fu condannata a sedici anni di carcere. I difensori di Leanor sostengono che la confessione della donna le fu estorta da Amaral con una serie di violenze inaudite delle quali per la prima volta un giornale britannico pubblica anche le prove. Dopo la loro incriminazione formale Gerry e Kate hanno fatto capire di essere sicuri che la polizia stia cercando d'incastrarli nel tentativo disperato di chiudere un caso dove fino ad una settimana fa non esisteva neppure uno straccio di prova. La polizia pare convinta che la bimba sia morta, ma il corpo finora non è stato ritrovato. Dalle indagini intanto si è scoperto che non sono di Maddie i frammenti di capelli recuperati nell’auto presa a noleggio dai suoi genitori. Una scoperta che mette in serio dubbio la tesi per cui gli esami del dna testimoniavano che i McCann avevano utilizzato la macchina per spostare il corpo della figlia. Intanto nei prossimi giorni la signora McCann dovrebbe venir interrogata dalla polizia britannica. I McCann hanno appena lanciato una costosissima campagna pubblicitaria per ritrovare la figlia. Ieri mattina il Sunday Times riportava la notizia che Richard Branson ha staccato un assegno di circa 150mila euro, per sostenere le spese legali dei McCann. (da Il Giornale)

1/10/07- Nei giornali è finita nelle brevi, ma può rivelarsi un elemento fondamentale nella vicenda dell'omicidio di Garlasco. [leggi in esteso]

-Il nostro senato è in una condizione di illegalità. Addirittura, se qualcuno si prendesse la briga di impugnarne le delibere partorite nell'ultimo anno e mezzo, potrebbe tentare di farle dichiarare nulle dinanzi alla magistratura. Eppure nessuno ne parla. [leggi in esteso]

-La Mattel si scusa con la Cina, ammettendo che la colpa dei giocattoli difettosi era sua! Ma chi risarcirà più il colosso asiatico per il danno d'immagine sui media di tutto il mondo? [leggi in esteso]

20/9/07- Ma quale scampato pericolo per il centro sinistra: nessuno pare rendersi più conto che andare sotto in parlamento su un voto di verso da quello di fiducia non implica la caduta del governo. [leggi in esteso]

-La discesa in politica di Beppe Grillo: il comico si propone come garante dell'assenza di condannati dalle sue liste, di cui "certificherà la trasparenza". Peccato che anche lui, proprio lui, abbia sulla sua fedina penale una condanna definitiva a un anno e tre mesi! [leggi in esteso]

-Ancora Veronesi sui presunti embrioni'chimera' approvati in Gran Bretagna «In realtà è un ulteriore passo avanti nell' ottica di evitare rischi di clonazioni a fini riproduttivi. E' lo sviluppo della soluzione che aveva proposto la commissione da me insediata nel 2000 quando ero ministro della Sanità. La tecnica di trasferimento nucleare per produrre cellule staminali autologhe (Tnsa). E se allora la proposta di quella commissione, a cui avevano preso parte diversi scienziati cattolici, non fu nemmeno presa in considerazione dal governo successivo oggi torna di attualità. Qual è il problema? Se si prende un ovulo di donna, lo si svuota del patrimonio genetico e vi si inserisce del Dna del paziente si cominciano a creare staminali embrionali (ma il processo viene fermato all' inizio e non si crea un embrione) terapeutiche per il paziente stesso. Proposta congelata dal terrore che qualche genetista pazzoide potesse portare avanti lo sviluppo del processo fino alla clonazione umana vera e propria. Questo timore (perché finora l' etica della scienza non ha mai portato a un clone umano) viene annullato del tutto della tecnica approvata dagli inglesi: usando un uovo di mucca o di pecora e inserendo in esso il Dna del paziente si arriva alle staminali senza alcun rischio di clonare a fini riproduttivi. E' la Natura stessa che farebbe abortire un eventuale sviluppo. Minotauri, centauri, sirene sono frutto della mitologia. In Natura sarebbero destinati ad abortire. Quindi una via che garantisce anche dall' ipotesi del "genetista pazzo". E una garanzia di riuscita: perché le cellule staminali sono autologhe, della persona stessa. Senza i rischi di fallimento collegati al rigetto». ***E, in his own words, l'inventore in persona degli embrioni chimera, lo scienziato inglese Stephen Minger che ha ottenuto coi colleghi di Newcastle ed Edinburgo l'autorizzazione a lavorarci: Noi prendiamo una cellula di una persona affetta da una malattia genetica e la inseriamo nell’ovocita di una mucca svuotato del nucleo. La nuova cellula, stimolata da impulsi elettrici, comincerà a duplicarsi come se l’ovocita fosse stato fecondato ed ecco l’embrione. Sono delle cellule in un piattino. Una vita allo stato potenziale. Anche il mio sperma potrebbe diventare una vita ma non finisco in prigione se ne muore un po’. Quando l’ovocita viene fecondato e comincia a dividersi «inizia la vita». Solo che senza il trasferimento in utero non può diventare un essere umano. -Ma perché allora non usare ovociti umani?- Guardi qui. Non sappiamo quanti ovuli ci vorranno per fare una linea di cellule. In Corea non ne sono bastati duemila. Sarebbe immorale sottoporre centinaia di donne a una stimolazione ormonale per una procedura così sperimentale. Perché non usare, invece, i gameti delle mucche destinate al macello?.

-A sei anni dall'11 settembre Osama ancora non risulta inquisito per le stragi di quel giorno. [leggi in esteso]

-Pavarotti un'analfabeta musicale?!... Lo si volle accostare a Beniamino Gigli e, ripeto, per bellezza di timbro e chiara dizione ne era un erede. Ho un prezioso ricordo d'un testimone oculare quanto autorevole. Interpretava questo ruolo al Massimo di Palermo sotto la bacchetta del grande e burbero Antonino Votto. Rientrando il Maestro in camerino dopo la recita, borbottava: «Nunn' è ccosa!». Perché un direttore di tal calibro era scontento d'un delizioso tenore? Pavarotti possedeva in radice difetti da definirsi in radice che i pregi della giovinezza dissimulavano ma non potevano cancellare. Egli era un analfabeta musicale, nel senso che non aveva mai appreso a leggere la notazione musicale: le opere doveva impararle a fatica nota per nota con un tapeur paziente. Questo è ancora il meno. Egli era a-ritmico per natura, non era possibile inculcargli se non in modo vago la nozione della durata delle note e dei rapporti di durata. L'Opera lirica non è il canto del muezzin, è prodotto di accompagnamento orchestrale e richiede voci che s'accordino fra loro. S'immagini Pavarotti nel Sestetto della Lucia di Lammermoor..(Paolo Isotta dal Corriere del 7 settembre)

-Polemica Bush Bremer sullo smantellamento dell'esercito di Saddam, ritenuto dagli analisti il grande errore alla base del ginepraio post bellico. Ma non è stato nè Bush nè Bremer a smantellarlo: si auto-dissolse già dalle prime ore dell'invasione americana. I suoi membri buttarono le divise per paura di essere presi di mira dai 'liberatori', ed entrarono in clandestinità, spesso anche armata. Peraltro non si sarebbe comunque potuto tenere in piedi un esercito formato da soli sunniti, minoranza nel Paese. [leggi in esteso]

7/9/2007- Grandi polemiche per il via libera britannico agli 'embrioni chimera', metà uomo metà animale. In realtà non si tratta di embrioni in senso proprio. Ossia di forme di vita allo stato embrionale che, ove non distrutte, porterebbero alla nascita di un individuo. Quei cosiddetti embrioni non potrebbero mai dar vita ad un individuo, in quanto tali entità cellulari sono prive del potenziale per riuscirci: si tratta dinfatti del prodotto (per clonazione) di cellule somatiche umane (non cellule uovo) e di cellule uovo animali, ma private del loro nucleo. Peraltro la creazione di cellule ibride col ricorso al dna umano nelle ricerche zootecniche a fini farmaceutici è già prassi. E comunque non si tratta di una novità, come dicono i media: già nel 2003 scienziati cinesi annunciarono a Shangai ibridi di cellule umane e di conigli. [leggi in esteso]

-Gli scarcerati per indulto, alla fine costano il doppio dei detenuti. Sono le conclusioni di una ricerca condotta su dati Istat e Abi da due economisti italiani specializzatisi in Usa: Giovanni Mastrobuoni, assistant professor al Collegio Carlo Alberto di Torino e Alessandro Barbarino della Federal Reserve Board di Washington. [leggi in esteso]

-Combustibile dall'acqua? Il sogno degli alchimisti potrebbe diventare realtà. [leggi in esteso]

-La Brambilla registra il marchio del nuovo partito delle libertà...Ma non l'aveva già registrato Adornato "presso i competenti uffici italiani" già "nella primavera del 2005, quando è cominciato il percorso costituente"? [leggi in esteso]

-I conflitti d'interesse delle agenzie di rating dietro la crisi sui subprime che sconvolge le borse. [leggi in esteso]

-Strage di Ferragosto della n'drangheta in Germania. Una fonte della polizia ribalta lo stereotipo della faida, che secondo la Bild non c'entrerebbe. [leggi in esteso]

-Per l'omicidio di Garlasco si parla poco dei due misteriosi sms una delle cugine Cappa, Stefania, mandò la sera del 14 agosto a una conoscente: "Ho fatto una cazzata non guardare i tg Mediaset e Rai". E un altro il giorno dopo: "Compra La Provincia e gli altri giornali che tutti ne parlano". Anche Lucrezia, l'amica con cui Stefania è rimasta al tel. dalle 9.30 alle 11 il giorno del delitto, ha raccontato di aver ricevuto sms analoghi.

-Bossi rilancia lo sciopero fiscale. Ma i dati dicono che più che di Roma ladrona bisognerebbe paerlare di federalismo rapace: Un lento, inesorabile salasso. Gli uffici di riscossione degli enti locali lavorano a pieno ritmo e le tasche degli italiani si ritrovano sempre più vuote. È quanto emerso da uno studio realizzato dalla Cgia di Mestre, che ha lanciato un nuovo allarme sull’insostenibile pressione fiscale alla quale sono sottoposti i contribuenti. In undici anni, dal 1995 al 2006, comuni, province e comunità montane hanno più che raddoppiato le proprie entrate, da 38 a 96 miliardi di euro. Un’escalation inarrestabile, pari ad un aumento percentuale del 111%. Più del 10% ogni anno. Sono dunque le tasse locali che vanno a incidere sempre più sui bilanci familiari. Ed è attraverso l’esazione locale che lo Stato stringe sempre più il torchio fiscale. Già, perché nello stesso periodo l’amministrazione centrale ha aumentato le entrate solo del 12,1%, passando dai 304 miliardi di euro del ’95 agli attuali 339 miliardi. L’associazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre che ha curato questo studio, sottolinea come tutti i dati raccolti siano da intendere al netto dell’inflazione. Dunque, sotto accusa finiscono sindaci e governatori, più dei governi. «Sicuramente - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - molte amministrazioni locali hanno calcato la mano e non sempre alle imposte pagate sono stati corrisposti dei servizi alla cittadinanza qualitativamente e quantitativamente accettabili». L’accusa è in sintonia con la protesta della Lega Nord, per la quale l’esazione fiscale non è giustificata dai servizi resi. «Tuttavia - spiega Bortolussi -, negli ultimi anni i comuni hanno assunto un gran numero di nuove competenze e funzioni, senza ricevere in cambio un corrispondente aumento dei trasferimenti. Anzi, lo Stato centrale li ha pure ridotti». L’equazione è semplice: i comuni si devono occupare di molte faccende e lo Stato non allarga i cordoni della borsa? Sindaci ed assessori fanno da sé, e aumentano le tasse locali. L’unica via di uscita è il «federalismo fiscale»: «Così - conclude Bortolussi - si responsabilizzano gli enti locali, consentendo loro di trattenere sul territorio gran parte delle risorse prodotte».

-Chi ha ragione tra Ferrari e Mc Laren? ...Coughlan «mostra l’email relativa al fondo a Martin Whitmarsh, chief operations officer di McLaren ». Il quale, contrariamente a quanto si è detto fino a oggi, non gli dice di distruggerla ma «gli suggerisce di approfondire la questione con Paddy Lowe, il direttore degli ingegneri ». Non solo: «Coughlan fornisce uno schema del fondo a Mr. Lowe, che lo porterà alla Fia. Poi mostra anche l’email con i dettagli dell’ala posteriore: anche questi saranno consegnati alla Fia». Siamo ormai arrivati al Gran premio d’Australia (18 marzo). La stagione di F1 è al debutto, ma, come si vede, molto è già successo: aMelbourne la McLaren avanza un ricorso alla Federazione per indagare sul fondo Ferrari. Su che basi l’ha presentato? «È la conoscenza dei nostri documenti riservati—concludono i legali di Maranello — che ha consentito di avanzare il reclamo ». Secondo Ron Dennis se non fosse stato per i disegni di Stepny la Ferrari avrebbe continuato a correre con la macchina illegale con cui aveva vinto il Gp d'Australia. [leggi in esteso]

-Con la Biagi meno precari. Ora lo riconosce anche la Repubblica. [leggi in esteso]

-Pertini rivendicò l'attentato di via Rasella: come un resistente iracheno ante litteram... [leggi in esteso]

-Dietro l'Iran nucleare c'è...l'Onu! [leggi in esteso]

-Prodi indagato dall'inchiesta 'Why not': le bugie hanno le gambe corte.. [leggi in esteso]

22/7/07- D'ora in avanti niente più sbarchi abusivi e traversate di fortuna: i clandestini arriveranno sulle nostre coste in prima classe, travestiti da turisti o "visitatori", per poi dileguarsi nelle nostre città. Senza neppure chiederci il permesso, e senza rischiare l'espulsione per i primi 90 giorni. In un silenzio mediatico assordante, tra poco più di una settimana gli aspiranti immigrati irregolari extracomunitari potranno infatti entrare in Italia liberamente, con solo gli spiccioli in tasca. E da qui, altrettanto liberamente, raggiungere qualunque altro Paese dell'Europa a 15. Protetti da una nuova legge del governo Prodi le cui modalità attuative, attese a giorni con decreto ministeriale, daranno il via effettivo a una paradossale autocertificazione degli ingressi da parte degli stessi extracomunitari. Inclusi quelli di nazioni a rischio terrorismo [leggi in esteso]

-In Italia D'alema e Prodi finiscono sotto accusa da parte del centro destra per la 'folle' ipotesi/proposta di colloqui con Hamas, definiti indispensabili per risolvere la nuova crisi palestinese. Nessuno si accorge che proprio nelle stesse ore il super falco Bush ha proposto ad Hamas di partecipare a una conferenza di pace sulla Palestina, e che Hamas ha peraltro rifiutato con forza. [leggi in esteso]

13/7/07- Il ritiro prodiano dall'Iraq? Una mezza bufala, oltre che la classica notizia che non esce. L'Italia si è solo spostata a Baghdad, e per giunta con ruoli di grande responsabilità. [leggi in esteso]

25/6/07-Alla fine di chi è il merito del famoso tesoretto: del passato governo Berlusconi o del suo successore Prodi? Lo ha chiarito una volta il governatore di Bankitalia Draghi, che ha scritto quanto segue: "Poco più della metà dell'incremento delle entrate è riconducibile alla dinamica dei salari, al proseguire del rialzo azionario e dei tassi d'interesse, all'incremento del prezzo del petrolio. Un'ulteriore 30 per cento è attribuibile agli interventi della finanziaria 2006. Circa il 5 per cento ad alcuni fattori favorevoli verificatisi nell'anno. Sulla parte residua ha influito il contrasto all'evasione". Insomma per Bankitalia la guerra ai disonesti vale solo per il 15 per cento dell'extragettito. [leggi in esteso]

-CALCIO, COVISOC: INTER 2005/06 SENZA REQUISITI: non doveva partecipare al campionato che poi vinse a tavolino. Secondo la Covisoc "Se l'Inter avesse evidenziato le perdite connesse alle plusvalenze fittizie, sarebbe saltato l'equilibrio e il club nerazzurro non avrebbe superato i parametri richiesti per l'iscrizione al campionato 2005-2006". E' quanto afferma la Commissione per la vigilanza sulle società calcistiche, nella relazione consegnata al pm Carlo Nocerino nell'ambito dell'indagine sul falso in bilancio che coinvolge Inter e Milan, indagine in prossimità di chiusura. Nel registro degli indagati sono iscritti il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, il vicepresidente Rinaldo Ghelfi, e l'ex dirigente Mauro Gambaro, e l'amministratore delegato e vicepresidente vicario del Milan Adriano Galliani.

-Volevano solo informazioni? Non proprio.. L’ex governatore di Bankitalia rivela al Pm: "All’inizio del 2005 i diesse sono venuti da me a chiedere se si poteva fare la fusione con Bnl e Montepaschi. Io li ho ascoltati...". Antonio Fazio resta Antonio Fazio. «Io debbo governare i fatti», dice al pm Francesco Greco. E proprio perché il pianeta politico sa che, quando era governatore della Banca d’Italia, lui «governava i fatti», Fassino e Bersani vanno da lui ad esporgli un piano. «Sono venuti da me - rivela Fazio ai giudici milanesi che lo interrogano sulla scalata Antonveneta - Fassino ed altri (poi dirà che gli «altri» era Pierluigi Bersani) a chiedermi se si poteva fare una grande fusione Unipol-Bnl-Montepaschi». E nel suo stile, aggiunge: «Io li ho ascoltati». L’ex governatore svela ai magistrati un comportamento dei vertici dei Ds ben diverso da quello finora accreditato. Fino all’interrogatorio di Fazio (pubblicato dal Sole 24 Ore), Fassino ha sempre detto che erano i vari Consorte ed altri a chiamarlo e ad informarlo dell’andamento di un negoziato (nel caso specifico della scalata Unipol alla Bnl). Ora si scopre dalle parole di Fazio un ruolo attivo della Quercia nella definizione di operazioni finanziarie di quel periodo. Fino al punto di disegnare una grande aggregazione fra Unipol, Bnl e Montepaschi: banca, quest’ultima, rimasta esclusa (per il momento) dalle fusioni bancarie. Tant’è che l’incontro con Fassino, Fazio lo inquadra nei «primissimi mesi del 2005 o la fine del 2004». Insomma, prima che dell’estate dei «furbetti del quartierino», della scalata all’Antonveneta da parte di Fiorani e della Bnl da parte di Unipol. Anche se poi la magistratura e la Guardia di finanza hanno verificato che le due operazioni erano strettamente collegate fra loro. Un’altra novità contenuta nell’interrogatorio di Fazio è il ruolo di Pierluigi Bersani, oggi ministro per lo Sviluppo economico, ai tempi responsabile economico dei Ds. E sarebbe stato proprio per quel ruolo ricoperto nel partito che Bersani avrebbe accompagnato Fassino in Banca d’Italia. Nel suo entourage l’incontro con il governatore viene declassificato a presa di contatto, ad uno scambio di idee sul sistema del credito, all’illustrazione di scenari bancari. Tutto nell’ambito del ruolo istituzionale, fra un responsabile economico che segue il segretario del partito (promotore dell’incontro) ed il governatore della banca centrale. Tant’è che viene anche ricordato come proprio in quel periodo i rapporti fra la Quercia e Fazio non fossero fra i migliori, vista la presentazione di una proposta di legge che puntava ad introdurre il mandato a termine per il numero uno della Banca d’Italia. Mandato a termine poi introdotto con la riforma della legge sul risparmio: legge non votata dall’attuale maggioranza. Ma al di là della rivelazione sul ruolo di Fassino e Bersani, dall’interrogatorio con i magistrati emerge il profilo del «governatore Fazio»; e di come ha gestito le vicende bancarie di quell’estate del 2005 (ed anche quelle precedenti). «Nelle considerazioni finali del 2004 - racconta l’ex governatore - avevo detto: al consolidamento manca un’altra grande operazione: era Bnl-Montepaschi che poi non si è potuta fare». E spiega perché non favorì la fusione fra Banca di Roma con Antonveneta, preferendogli la cordata di Fiorani della Popolare italiana. Quello che lo chiamava nella notte promettendogli «un bacio in fronte» come ringraziamento per il via libera all’operazione da parte della Vigilanza. «Ma le regole esistono e dovrebbero essere rispettate», commenta Greco. «Se possibile...», risponde Fazio.

16/6/07- Paris Hilton privilegiata? Tutto il contrario.. [leggi in esteso]

-Che fine han fatto gli americani duri e puri che rimproveravano l'Italietta quando proponeva di scendere a patti e intavolare trattative con la resistenza afghana o con quella irachena? Adesso loro vanno ben oltre, e finanziano una parte della guerriglia irachena.. Dal NyTimes del 12 giugno.. BAGHDAD, June 10 — With the four-month-old increase in American troops showing only modest success in curbing insurgent attacks, American commanders are turning to another strategy that they acknowledge is fraught with risk: arming Sunni Arab groups that have promised to fight militants linked with Al Qaeda who have been their allies in the past. American commanders say they have successfully tested the strategy in Anbar Province west of Baghdad and have held talks with Sunni groups in at least four areas of central and north-central Iraq where the insurgency has been strong. In some cases, the American commanders say, the Sunni groups are suspected of involvement in past attacks on American troops or of having links to such groups. Some of these groups, they say, have been provided, usually through Iraqi military units allied with the Americans, with arms, ammunition, cash, fuel and supplies. American officers who have engaged in what they call outreach to the Sunni groups say many of them have had past links to Al Qaeda in Mesopotamia but grew disillusioned with the Islamic militants’ extremist tactics, particularly suicide bombings that have killed thousands of Iraqi civilians. In exchange for American backing, these officials say, the Sunni groups have agreed to fight Al Qaeda and halt attacks on American units. Commanders who have undertaken these negotiations say that in some cases, Sunni groups have agreed to alert American troops to the location of roadside bombs and other lethal booby traps. But critics of the strategy, including some American officers, say it could amount to the Americans’ arming both sides in a future civil war. The United States has spent more than $15 billion in building up Iraq’s army and police force, whose manpower of 350,000 is heavily Shiite. With an American troop drawdown increasingly likely in the next year, and little sign of a political accommodation between Shiite and Sunni politicians in Baghdad, the critics say, there is a risk that any weapons given to Sunni groups will eventually be used against Shiites. There is also the possibility the weapons could be used against the Americans themselves. American field commanders met this month in Baghdad with Gen. David H. Petraeus, the top American commander in Iraq, to discuss the conditions Sunni groups would have to meet to win American assistance. Senior officers who attended the meeting said that General Petraeus and the operational commander who is the second-ranking American officer here, Lt. Gen. Raymond T. Odierno, gave cautious approval to field commanders to negotiate with Sunni groups in their areas. One commander who attended the meeting said that despite the risks in arming groups that have until now fought against the Americans, the potential gains against Al Qaeda were too great to be missed. He said the strategy held out the prospect of finally driving a wedge between two wings of the Sunni insurgency that had previously worked in a devastating alliance — die-hard loyalists of Saddam Hussein’s formerly dominant Baath Party, and Islamic militants belonging to a constellation of groups linked to Al Qaeda. Even if only partly successful, the officer said, the strategy could do as much or more to stabilize Iraq, and to speed American troops on their way home, as the increase in troops ordered by President Bush late last year, which has thrown nearly 30,000 additional American troops into the war but failed so far to fulfill the aim of bringing enhanced stability to Baghdad. An initial decline in sectarian killings in Baghdad in the first two months of the troop buildup has reversed, with growing numbers of bodies showing up each day in the capital. Suicide bombings have dipped in Baghdad but increased elsewhere, as Qaeda groups, confronted with great American troop numbers, have shifted their operations elsewhere. The strategy of arming Sunni groups was first tested earlier this year in Anbar Province, the desert hinterland west of Baghdad, and attacks on American troops plunged after tribal sheiks, angered by Qaeda strikes that killed large numbers of Sunni civilians, recruited thousands of men to join government security forces and the tribal police. With Qaeda groups quitting the province for Sunni havens elsewhere, Anbar has lost its long-held reputation as the most dangerous place in Iraq for American troops. Now, the Americans are testing the “Anbar model” across wide areas of Sunni-dominated Iraq. The areas include parts of Baghdad, notably the Sunni stronghold of Amiriya, a district that flanks the highway leading to Baghdad’s international airport; the area south of the capital in Babil province known as the Triangle of Death, site of an ambush in which four American soldiers were killed last month and three others abducted, one of whose bodies was found in the Euphrates; Diyala Province north and east of Baghdad, an area of lush palm groves and orchards which has replaced Anbar as Al Qaeda’s main sanctuary in Iraq; and Salahuddin Province, also north of Baghdad, the home area of Saddam Hussein. Although the American engagement with the Sunni groups has brought some early successes against Al Qaeda, particularly in Anbar, many of the problems that hampered earlier American efforts to reach out to insurgents remain unchanged. American commanders say the Sunni groups they are negotiating with show few signs of wanting to work with the Shiite-led government of Prime Minister Nuri Kamal al-Maliki. For their part, Shiite leaders are deeply suspicious of any American move to co-opt Sunni groups that are wedded to a return to Sunni political dominance. With the agreement to arm some Sunni groups, the Americans also appear to have made a tacit recognition that earlier demands for the disarming of Shiite militia groups are politically unachievable for now given the refusal of powerful Shiite political parties to shed their armed wings. In effect, the Americans seem to have concluded that as long as the Shiites maintain their militias, Shiite leaders are in a poor position to protest the arming of Sunni groups whose activities will be under close American scrutiny. But officials of Mr. Maliki’s government have placed strict limits on the Sunni groups they are willing to countenance as allies in the fight against Al Qaeda. One leading Shiite politician, Sheik Khalik al-Atiyah, the deputy Parliament speaker, said in a recent interview that he would rule out any discussion of an amnesty for Sunni Arab insurgents, even those who commit to fighting Al Qaeda. Similarly, many American commanders oppose rewarding Sunni Arab groups who have been responsible, even tangentially, for any of the more than 29,000 American casualties in the war, including more than 3,500 deaths. Equally daunting for American commanders is the risk that Sunni groups receiving American backing could effectively double-cross the Americans, taking weapons and turning them against American and Iraq’s Shiite-dominated government forces. Americans officers acknowledge that providing weapons to breakaway rebel groups is not new in counterinsurgency warfare, and that in places where it has been tried before, including the French colonial war in Algeria, the British-led fight against insurgents in Malaya in the early 1950s, and in Vietnam, the effort often backfired, with weapons given to the rebels being turned against the forces providing them. Maj. Gen. Rick Lynch, commander of the Third Infantry Division and leader of an American task force fighting in a wide area between the Tigris and Euphrates rivers immediately south of Baghdad, said at a briefing for reporters on Sunday that no American support would be given to any Sunni group that had attacked Americans. If the Americans negotiating with Sunni groups in his area had “specific information” that the group or any of its members had killed Americans, he said, “The negotiation is going to go like this: ‘You’re under arrest, and you’re going with me.’ I’m not going to go out and negotiate with folks who have American blood on their hands.” One of the conditions set by the American commanders who met in Baghdad was that any group receiving weapons must submit its fighters for biometric tests that would include taking fingerprints and retinal scans. The American conditions, senior officers said, also include registering the serial numbers of all weapons, steps the Americans believe will help in tracing fighters who use the weapons in attacks against American or Iraqi troops. The fighters who have received American backing in the Amiriya district of Baghdad were required to undergo the tests, the officers said. The requirement that no support be given to insurgent groups that have attacked Americans appeared to have been set aside or loosely enforced in negotiations with the Sunni groups elsewhere, including Amiriya, where American units that have supported Sunni groups fighting to oust Al Qaeda have told reporters they believe that the Sunni groups include insurgents who had fought the Americans. The Americans have bolstered Sunni groups in Amiriya by empowering them to detain suspected Qaeda fighters and approving ammunition supplies to Sunni fighters from Iraqi Army units. In Anbar, there have been negotiations with factions from the 1920 Revolution Brigades, a Sunni insurgent group with strong Baathist links that has a history of attacking Americans. In Diyala, insurgents who have joined the Iraqi Army have told reporters that they switched sides after working for the 1920 group. And in an agreement announced by the American command on Sunday, 130 tribal sheiks in Salahuddin met in the provincial capital, Tikrit, to form police units that would “defend” against Al Qaeda. General Lynch said American commanders would face hard decisions in choosing which groups to support. “This isn’t a black and white place,” he said. “There are good guys and bad guys and there are groups in between,” and separating them was a major challenge. He said some groups that had approached the Americans had made no secret of their enmity. “They say, ‘We hate you because you are occupiers’ ” he said, “ ‘but we hate Al Qaeda worse, and we hate the Persians even more.’ ” Sunni militants refer to Iraq’s Shiites as Persians, a reference to the strong links between Iraqi Shiites and the Shiites who predominate in Iran. An Iraqi government official who was reached by telephone on Sunday said the government was uncomfortable with the American negotiations with the Sunni groups because they offered no guarantee that the militias would be loyal to anyone other than the American commander in their immediate area. “The government’s aim is to disarm and demobilize the militias in Iraq,” said Sadiq al-Rikabi, a political adviser to Mr. Maliki. “And we have enough militias in Iraq that we are struggling now to solve the problem. Why are we creating new ones?” Despite such views, General Lynch said, the Americans believed that Sunni groups offering to fight Al Qaeda and halt attacks on American and Iraqi forces met a basic condition for re-establishing stability in insurgent-hit areas: they had roots in the areas where they operated, and thus held out the prospect of building security from the ground up. He cited areas in Babil Province where there were “no security forces, zero, zilch,” and added: “When you’ve got people who say, ‘I want to protect my neighbors,’ we ought to jump like a duck on a june bug.” E dell'1 giugno.. BAGHDAD, June 1 — After several days of fierce skirmishes between Al Qaeda and other Sunni fighters in the insurgent-dominated Amariyah neighborhood of western Baghdad, terrified residents on Friday holed up in their homes and said Iraqi and American forces drove through the streets warning them not to come outside. More than a dozen people were killed this week as Amariyah erupted in violence between Al Qaeda and the Islamic Army of Iraq in what appears to be the first sustained large-scale fighting inside Baghdad between Al Qaeda and other Sunni insurgent groups. It remained unclear whether the fighting was driven by differing ideologies and broad objections to Al Qaeda’s tactics, or was merely a battle for control in Amariyah, a large district near Abu Ghraib prison, by two insurgent factions that not long ago were allies. The battles came amid a fresh report that violence within the capital is once again increasing, three months into the United States troop escalation, while American forces southwest of the capital continued to search for two soldiers captured by insurgents last month. Three American soldiers were abducted May 12 when insurgents launched a coordinated attack on their patrol of vehicles near Mahmudiya. Five soldiers, including one Iraqi, were also killed in that attack, and the body of one captured soldier was later recovered. Military officials said today that tests have concluded that a male body fished out of the Euphrates River on May 27 is not one of the two American soldiers still missing. The body was found about 20 miles from Baghdad, just west of the village of Iskandariah. The military had earlier said the body did not initially appear to be either of the two soldiers, but that DNA testing was necessary to be certain. “It was not one of our soldiers,” said Maj. Webster Wright, a spokesman for the Second Brigade Combat Team of the 10th Mountain Division. He said the body, which appeared to be an Arab male, would be returned to Iraqi local government officials. “We’re pretty sensitive to making sure we do this the right way, but we don’t know where the body came from.” Maj. Wright said troops continued to collect information from local residents. “Obviously, as time goes on, the information is becoming less and less available,” he said. “But the information we are getting is more detailed. We are checking out everything we are getting, but still waiting for that one piece of information that shows us where they are.” With American troops pushing out into insurgent-dominated districts of Baghdad, Baquba and other areas, May was the deadliest month for U.S. forces, with at least 122 troops killed, since the November 2004 Marine and Army invasion of Fallujah. The news service Agence France-Presse reported today that Iraqi civilian deaths soared by almost a third in May, following a temporary decline in April. The Iraqi government has lately refused to release data on civilian casualties, and reliable information on the rate of violent deaths is hard to come by. But the A.F.P. report said information gathered from the ministries of interior, health and defense found at least 1,951 Iraqi civilians killed in May, a 30 percent increase from April. The numbers for May were similar to civilian deaths in March, the first full month of the troop “surge,” the report said. Also today, Iraqi state-run television reported that Abdul Aziz al-Hakim, one of the country’s most powerful figures, has returned from Iran where he had sought treatment for a tumor. The return of Mr. Hakim came one week after it was disclosed that his main Shiite rival in Iraq, radical cleric Moktada al-Sadr, had returned from Iran. Mr. Hakim, leader of the Supreme Islamic Iraqi Council, one of the two most powerful Shiite parties in Iraq, had earlier said he traveled to the United States and to Iran for treatment of “limited infections” and a “limited tumor.” Other reports have specified lung cancer.

12/6/06- Quando a dire facci sognare non erano D'Alema e Fassino ma Berlusconi...(ecco perchè il cavaliere resta stranamente in silenzio sulla vicenda delle intercettazioni della sinistra) ...A proposito delle telefonate del caso Antonveneta-Bnl, come sempre quando qualche politico finisce nelle intercettazioni, si dicono cose ben oltre i confini della realtà. Il fatto è noto: informata dalla Procura dell’esistenza di 73 chiamate registrate sulle utenze dei furbetti del quartierino che - nel pieno delle scalate bancarie - parlavano con politici (Fiorani con i forzisti Berlusconi,Comincioli, Grillo e Cicu, Consorte con i ds Fassino, D’Alema e Latorre), la gip Clementina Forleo ne ha ordinato la trascrizione a una società di consulenza. Manca quella di Berlusconi con Fiorani per un banale errore dei pm, la cui richiesta è finita nel fascicolo sbagliato. Ma per fortuna si sa che cosa contiene: il 12 luglio 2005 il Cavaliere è a cena con Gnutti, che a un certo punto gli passa al telefono Fiorani, poi questo racconta tutto a Gnutti in una successiva chiamata: «Ho sentito il Presidente, commosso della cosa (l’ok di Fazio alla scalata Antonveneta, ndr)». E Gnutti: «Gli ho detto che andremo avanti con Rcs e che ci deve dare una mano». Fiorani: «Digli di chiamare il Number One (Fazio, ndr)». Gnutti: «Gli ho detto che, se non ci dà una mano, la sinistra prende tutto». Fiorani: «Ne parleremo domani a voce... La sinistra ci ha appoggiato più del governatore». E ancora: "La telefonata dimenticata Gianpiero Fiorani: "Ho sentito il presidente (Berlusconi, ndr), commosso della cosa (il via libera appena comunicato dal governatore Fazio al patròn della Banca popolare di Lodi per la scalata all'Antonveneta, ndr)". Emilio Gnutti: "Io gli ho detto che andremo avanti con Rcs e che ci deve dare una mano...". Fiorani: "Digli di chiamare il Number One (Antonio Fazio, ndr)". Gnutti: "Gli ho detto che, se non ci dà una mano, la sinistra prende tutto". Fiorani: "Ne parleremo domani a voce... La sinistra in questo momento ci ha appoggiato più di quanto abbia fatto il governatore" (telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza, per conto della Procura di Milano, la sera del 12 luglio 2005, tra i finanzieri indagati Fiorani e Gnutti. Quest'ultimo era a una cena elettorale col premier Berlusconi a Valeggio sul Mincio).

-Come al solito, sulla vicenda del giorno non 'esce' un piccolo dettaglio, il più importante. Alle pressioni di Visco sui trasferimenti nella Gdf lombarda manca il movente: a lavorare sulle intercettazioni Unipol, e dunque a far uscire i brogliacci sulla stampa, imbarazzanti per il centro sinistra, furono e sono gli uomini della polizia valutaria di Roma. Non i tre ufficiali della tributaria lombarda che Visco voleva rimuovere. Peraltro sui tre da trasferire, due, il gen.Leandro Minervini (finora capo di stato maggiore per l'Italia nord occidentale) e il ten. col. Virgilio Pomponi(attuale capo ufficio operazioni) avrebbero dovuto nelle intenzioni di Visco essere trasferiti proprio a Roma. E in realtà nessuno degli ufficiali in questione furono poi trasferiti. [leggi in esteso]

-Il governo Prodi dovrebbe dimettersi per aver silurato il generale Speciale? Si tratta di un atto eversivo come denuncia la Cdl? Tutt'altro: la normativa assegna al ministro del tesoro la nomina del comandante generale della finanza, e dunque anche la sua eventuale rimozione/sostituzione.

- Prima rimosso il capo di stato maggiore in sole ventiquattr'ore Poi cambiata l'intera catena di controllo delle Fiamme Gialle a Milano Quando Tremonti epurò il vertice della Gdf Dossier Visco sulle sostituzioni della Cdl D'Ambrosio: "Domani spiegherò perché Speciale è pericoloso" Quando Tremonti epurò il vertice della Gdf Dossier Visco sulle sostituzioni della Cdl Per fulminare Romano Prodi e la sua evanescente maggioranza sul caso Visco-Speciale, per rendere nitida la gravità di un brutale tentativo di spoils system nella Guardia di Finanza, Silvio Berlusconi ha usato un argomento di indubbia efficacia: "Io mi domando se fosse successo a noi...". Bene. E' successo. Cinque anni fa. Quando - ministro dell'Economia Giulio Tremonti - venne prima rimosso in ventiquattro ore il capo di stato maggiore della Guardia di Finanza, perché ritenuto politicamente inaffidabile, e quindi avvicendata l'intera catena di comando delle Fiamme Gialle a Milano: il comandante regionale, il comandante provinciale, il comandante del nucleo regionale di polizia tributaria. Non si levò un fiato. Nessuno ebbe a indicare inopportuni incroci con le allora indagini sui diritti tv di Mediaset, né che tra i promossi ai nuovi incarichi vi fosse l'aiutante di campo del ministro Tremonti. Non ci fu il tempestivo e preoccupato intervento dell'Avvocatura Generale per verificare la limpidezza professionale degli ufficiali che venivano messi alla porta. Non furono sollecitate lettere allarmate alla Procura della Repubblica. Non fu chiamato in causa il capo dello Stato. La vicenda non ha nulla di segreto, ha il pregio di mettere a nudo qualche ipocrisia e, per quel che se ne sa, è tra quelle che il viceministro Visco, in questi giorni, ha ricostruito nel suo dossier consegnato a Palazzo Chigi e di cui il senato discuterà domani. I fatti, dunque. Settembre 2001. Giulio Tremonti è da qualche mese il nuovo ministro dell'Economia. Comandante generale della Guardia di Finanza è il generale di corpo d'armata Alberto Zignani, anche lui nuovo nell'incarico (è stato nominato in marzo). Di fatto, la Guardia di Finanza ereditata dal governo di centrodestra è quella che, per quattro anni (1997-2001), ha governato e riformato il generale Rolando Mosca Moschini, uno dei migliori e più brillanti ufficiali del nostro esercito, apprezzato all'estero, integrato per lungo tempo nei comandi Nato. Mosca Moschini, oggi consigliere militare del Presidente della Repubblica, è fumo negli occhi per il centrodestra. Nella sua lunga stagione di comando in viale XXI aprile ha aggredito un grumo di potere che ha coltivato, con il rancore, voglia di rivincita. Si è liberato di Nicolò Pollari, sostituendolo dopo neppure due mesi con un nuovo capo di Stato Maggiore, il generale Giovanni Mariella, un pugliese solare, un galantuomo di buon carattere che, di fatto, nel settembre 2001, quando Moschini lascia il comando ne raccoglie l'eredità. Mariella dura poco. Alla fine di settembre del 2001, il centrodestra se ne libera in ventiquattro ore, sostituendolo con il generale Nino Di Paolo. Delle ragioni della sua destituzione il comandante generale Zignani non offre nessuna spiegazione. Né, soprattutto si comprende, perché, una volta avvicendato, Mariella finisca nel magazzino delle scope del Comando. Per lui non ci sono incarichi di prestigio. Non ci sono poltrone da vicesegretario del Cesis (che, a quanto pare, sono invece un esito di carriera naturale se gli ex capi di stato maggiore si chiamano Nicolò Pollari ed Emilio Spaziante). C'è solo un lungo esilio da comandante interregionale della Guardia di Finanza dell'Italia meridionale. Fino a quando, quattro mesi fa, non se lo porta via una malattia fulminante. Ai suoi funerali a Napoli, lo scorso 24 febbraio, nella basilica di san Francesco di Paola, in piazza Plebiscito, sono presenti sia il comandante generale Roberto Speciale che l'ex comandante Mosca Moschini. Ed è lui a pronunciare un ricordo che convince Speciale a lasciare infuriato la chiesa prima del feretro, per un caffè al "Gambrinus" insieme al suo seguito di ufficiali. Ma torniamo a quell'autunno 2001. Perché accade qualcosa di più. Contemporaneamente alla destituzione di Mariella, su sollecitazione di Tremonti, viene ridisegnata competenza e gerarchia degli uffici periferici del II Reparto, l'intelligence della Guardia di Finanza (che Mariella, prima di diventare capo di Stato maggiore, ha comandato), stanza di scambio e compensazione con il Sismi, la nostra intelligence militare. Delle informazioni che raccoglieranno sul territorio, i "nuovi" reparti informazione non risponderanno più al Comando generale, ma ai comandi regionali. La "riforma" coincide con l'allontanamento di alcuni dei responsabili del reparto informazioni a Milano, come a Roma. Rende i comandanti regionali centri nevralgici nella raccolta delle informazioni, accrescendone il potere. E annuncia quel che accadrà nell'ottobre del 2002. In un unico giro di avvicendamenti, viene sostituita l'intera catena di comando della Guardia di Finanza di Milano. Il comando interregionale della Lombardia viene assegnato al generale Emilio Spaziante. Uomo di Pollari, suo luogotenente in una piazza che esprime la nuova classe dirigente politica, i suoi interessi economici. Comandante provinciale è nominato il colonnello Rosario Lo Russo. Ma, soprattutto, al Nucleo regionale di polizia tributaria arriva il colonnello Stefano Grassi. L'ufficiale è aiutante di campo del ministro Tremonti. Ha lavorato al ministero dell'economia insieme a Marco Milanese, capo della segreteria del ministro, altro brillante ufficiale della Finanza che ha avuto quale suo compagno di corso Dario Romagnoli, poi passato allo studio tributario di Milano dello stesso Tremonti. Gerardo D'Ambrosio, allora procuratore della Repubblica di Milano, oggi senatore dei Ds, ha un ricordo sfumato di quegli avvicendamenti. Sicuramente non prese carta e penna per redigere lettere allarmate. "Perché - dice - la legge stabilisce che il procuratore della repubblica e il procuratore generale non hanno alcun potere di intervento sui trasferimenti di ufficiali al vertice della catena di comando locale della Guardia di Finanza a meno che non si tratti di ufficiali di polizia giudiziaria. Perché in questo caso, non solo devono essere informati ma è addirittura necessario il loro consenso. Sicuramente, nessuno in quell'occasione, al contrario di come mi pare sia invece accaduto nel caso Visco, venne a sollecitare un mio interessamento a quel che stava accadendo". Aggiunge l'ex Procuratore: "La verità è che da questa storia ho tratto delle convinzioni che, domani, proverò a comunicare all'aula del Senato. Un ufficiale come il generale Speciale è pericoloso innanzitutto per la Guardia di Finanza. Se le cose fossero andate come lui dice, un anno fa avrebbe dovuto prendere la porta e denunciare Visco alla competente Procura di Roma per poi dimettersi un minuto dopo. Non mi risulta lo abbia fatto. Perché?". (da La Repubblica)

5/6/07- Oggi chiede le dimissioni di Prodi, ma quando a perdere era lui, le amministrative erano un'altra cosa. Da notare che nei suoi cinque anni di governo, tra 2001 e 2005, Barlusconi ha perso appunto tutte le elezioni locali o amministrative intermedie svoltesi in quel periodo. "Il mio governo prosegue fino al termine della legislatura. Le elezioni nazionali sono un'altra cosa e non si possono paragonare con queste amministrative dove, complice il tempo meraviglioso, la data avanzata, la fine delle scuole e la voglia di andare fuori città si è avuto un risultato determinato solo da cinque elettori su dieci. E' chiaro che se si fosse trattato di una elezione per decidere il governo del Paese, l'affluenza sarebbe stata completamente diversa. Sappiamo tutti che gli elettori del centrodestra sono dei liberali individualisti, mentre quelli della sinistra sono disciplinati e irregimentati [sic]" (Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, dopo la sconfitta alle elezioni amministrative, sito di Forza Italia, 28 giugno 2004).

-Sconfitta del centro sinistra alle amministrative 2007? Non esattamente.. [leggi in esteso]

-Il conflitto tra quaedisti infiltrati nei campi palestinesi in Libano ed esercito dei cedri prende di 'sorpresa' il governo Siniora? Eppure i qaedisti con tutti i loro mortai, razzi, cinture esplosive e armi pesanti, non avrebbero mai potuto entrare nei campi profughi se gli uomini dell'esrcito libanese posizionati all'esterno degli stesso non avessero chiuso un occhio. Quanto alla sicurezza, i campi Unrwa all'interno si autogestiscono attraverso giovani e improvvisate milizie palestinesi, ma all'esterno tocca ai libanesi..

-Quel giorno l'italiana rimasta uccisa nel metrò era sotto l'effetto di della droga: Vanessa Russo, la giovane di 23 anni uccisa dopo essere stata colpita con un ombrello in un occhio nella stazione metropolitana di Termini a Roma, aveva assunto metadone la mattina dell'aggressione avvenuta il 26 aprile scorso. E' quanto emerge dai risultati delle analisi tossicologiche realizzate sui prelievi effettuati durante l'esame autoptico. La giovane, secondo le indagini, aveva assunto metadone, un antagonista dell'eroina, presso il Sert del quartiere Montesacro. Vanessa, secondo gli accertamenti emersi durante l'inchiesta, era stata in precedenza in terapia con metadone presso il centro di Villa Maraini per una dipendenza da sostanze stupefacenti che risalirebbe ad almeno quattro anni fa. La difesa di Doina Matei, la giovane romena accusata di omicidio volontario, chiede di esaminare con attenzione quanto emerso. "Se fosse accertata tale circostanza e in particolare che Vanessa aveva assunto metadone - ha detto l'avvocato Giuseppe de Napoli, legale di Doina Matei - allora sarebbero da valutare le circostanze dell'aggressione e in particolare lo stato emotivo di Vanessa. Sia ben chiaro, tuttavia, che le analisi tossicologiche sono state richieste dalla procura". Secondo l'accusa, sostenuta dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dal pm Sergio Colaiocco che hanno formalizzato nei confronti della romena, a carico della quale il Riesame ieri ha confermato la custodia cautelare in carcere, l'assunzione di metadone non cambia la qualificazione giuridica del reato. Intanto il console della Romania nella capitale ha chiesto alla procura della Repubblica di Roma di poter incontrare in carcere Doina Matei, la ragazza di 23 anni accusata dell'omicidio di Vanessa. (22 maggio 2007)

-Ecco chi sono gli evasori... Il fior fiore delle grandi aziende italiane, come Fiat, Ferrari, Alitalia, Conad, figura nell'elenco di chi non paga le tasse in Italia, perché dichiara reddito zero o in perdita. Lo afferma un'indagine della Cgia di Mestre sulle dichiarazioni al Fisco nel 2004. Secondo gli artigiani mestrini, al Fisco non verserebbe nulla circa la metà delle grandi imprese nazionali. Nell'anno preso in esame il 41,3\% delle grandi imprese italiane ha messo a bilancio una perdita, l'8,5\% un reddito pari a zero. Una casistica che riguarda quasi 400 mila società di capitali ed enti commerciali. Ma secondo la Cgia c'è di più: in quell'anno fiscale il 17\% dei giganti della realtà produttiva italiana ha dichiarato redditi inferiori a 10 mila euro. Per il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, questi dati spingono a puntare le luci «su chi conta di più in questo paese e a focalizzare l'attenzione e le polemiche sulle grandi realtà industriali». Nella classifica delle aziende italiane che dichiarano redditi in perdita (elaborazione su dati Mediobanca 2004) figura la Fiat, colosso di 22 mila 735 dipendenti e un fatturato di oltre 16 miliardi di euro, che tre anni fa ha dichiarato una perdita di oltre un miliardo 649 milioni di euro. Oppure Trenitalia (fatturato da 4 miliardi 784 milioni 943 mila euro) con una perdita di 327 milioni 674 mila euro. E ancora il Gruppo Alitalia - un fatturato di 4 miliardi 64 milioni 973 mila euro - con una perdita di 810 milioni di euro. La Cgia cità inoltre i casi di P Wind telecomunicazioni (del gruppo Wind telecomunicazioni) che con un fatturato di quattro miliardi 273 milioni 989 mila euro aveva chiuso il 2004 in rosso di 391 milioni 200 mila euro. Altri esempi, rileva la Cgia, riguardano Enel.it (gruppo Enel), 1.256 dipendenti, un fatturato 440 milioni di euro, che due anni fa ha dichiarato un reddito in perdita pari a 7 milioni di euro. Così come la Ferrari (Gruppo Fiat) - oltre tremila dipendenti - con un fatturato di un miliardo 512 milioni 275 mila euro, ma una dichiarazione in perdita di 26 milioni 650 mila euro.

-Prodi inviso agli italiani dopo il primo anno di governo? Non più di Berlusconi ai suoi tempi... [leggi in esteso]

-LEGGE BIAGI Non sono d'accordo con Treu In un'intervista alla Repubblica uscita ieri (20 marzo) il presidente della Commissione lavoro del Senato, Tiziano Treu, imputa alla legge Biagi "un proliferare di tipologie contrattuali delle quali non si sentiva per niente il bisogno". Poiché la questione è di scottante attualità politico-legislativa, chiedo a Treu di essere più preciso su questa proliferazione, che a me non risulta affatto: quali sono i nuovi tipi di contratto introdotti dalla legge del 2003, che andrebbero "sfrondati"? A me risulta che un aumento rilevante delle forme possibili di rapporto di lavoro si è verificato tra il 1997 e il 1998, quando lo stesso Treu era ministro del Lavoro: è del 1997 l'introduzione in Italia del lavoro temporaneo tramite agenzia - rispetto al quale la legge Biagi non ha cambiato una virgola - così come il riconoscimento e la prima regolazione degli stages per i giovani in uscita da scuola e università. È del 1998 il riconoscimento del job sharing, altrimenti detto "lavoro gemellato", a opera di una circolare ministeriale, che la legge del 2003 si è limitata a trascrivere parola per parola. La legge Biagi, poi, non ha fatto altro che regolare - sempre in modo più rigoroso rispetto all'ordinamento precedente - e a denominare in modo nuovo alcuni tipi di rapporto di lavoro già esistenti. Così, prima del 2003 c'erano due tipi di contratto di formazione e lavoro, di cui uno ad alto contenuto formativo, che è stato sostituito dal nuovo "apprendistato professionalizzante", e uno a basso contenuto formativo, che è stato sostituito e fortemente limitato nel suo possibile campo di applicazione con il "contratto di inserimento". Prima del 2003 le imprese private potevano attivare le collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co.) senza alcun vincolo, né formale né sostanziale; ora queste collaborazioni sono sostituite dal "lavoro a progetto", che comporta per le imprese maggiori vincoli e oneri, oltre che alcuni diritti per i lavoratori, prima inesistenti. La severa legge sui contratti a termine del 1962 prevedeva già, esplicitamente, la possibilità di assunzione per rapporti di durata inferiore a dodici giorni per lavori occasionali, consentendo addirittura, in questi casi, la pattuizione orale, senza alcuna formalità particolare. Ora, la legge Biagi disciplina questi rapporti battezzandoli "lavoro a chiamata" ( job on call), imponendo vincoli e restrizioni formali e sostanziali che prima non c'erano. Qualcuno nella maggioranza si propone di sopprimere questa norma; ma nessuno ha chiarito se ciò significhi che sarà vietato assumere un cameriere per un banchetto della durata di un solo giorno, oppure una hostess per un congresso che dura solo una settimana, come si è sempre fatto, o se ciò significhi invece privare questi rapporti della disciplina protettiva disposta dalla legge del 2003, che prima mancava del tutto. In entrambi i casi sarebbe, dal punto di vista politico e pratico, una sciocchezza. Il solo tipo di contratto nuovo introdotto dalla legge Biagi è il cosiddetto staff leasing, cioè la somministrazione di lavoro stabile. Ma si tratta, appunto, di lavoro stabile, cui si applica l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, mentre esso non è soggetto al licenziamento collettivo: per questo aspetto è dunque lavoro più stabile ancora di quello a tempo indeterminato alle dipendenze di una grande impresa. La nuova legge lo ha previsto per quella miriade di servizi - pulizia, portineria, call center, ricerche di mercato, ecc. - che oggi vengono svolti in forma di appalto di servizi, per lo più da aziendine dove lo Statuto dei lavoratori non si applica; se questi servizi venissero svolti in forma di staff leasing, oltre alla maggiore stabilità sarebbe garantita ai lavoratori anche la parità di trattamento rispetto ai dipendenti dell' impresa committente. È questo il nuovo tipo di contratto di lavoro che dovrebbe essere soppresso? E chi mai dovrebbe trarre vantaggio da questa soppressione? (Pietro Ichino dal Corriere del 21 marzo).

-L'emergenza pensioni e la presunta necessità di introdurre scaloni o scalini e rivedere coefficienti per evitare la debacle della spesa futura. In realtà l'età media pensionistica effettiva in Italia è di 62 anni, nella media europea. Inoltre l'incidenza delle pensioni sul pil è di un punto un punto e mezzo più alta perchè tiene conto dell'assistenza(assegni di anzianità o invalidità), che non dovrebbe venire calcolata insisme alla spesa previdenziale.A parità ci dati siamo addirittura nella media bassa a livello europeo.

-La 'nuova' Juve del 'dopo' Moggi? Non esattamente.. Dalle dichiarazioni di Maurizio Capobianco, dirigente del team tra '84 e 2005: La Semana? "Gestisce tutte le attività che ruotano attorno allo stadio e agli impianti. Cosa che, almeno fino a quando c'ero io, ovvero marzo 2006, faceva a prezzi maggiorati del 20%, così come il contratto oltremodo oneroso stipulato con Juventus prevedeva. Va detto che la Semana è per il 30 per cento della Juve, per l'altro 70 di una ragnatela di fiduciarie che portano a Giraudo". Che però adesso non ha più nulla a che vedere con la Juventus. "Che mi risulti Semana è sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2 per cento della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C'è ancora Bettega, è consulente: io me lo ricordo Bettega in società, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. Oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (ad di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano... Ma se si sono tenuti persino Bertolini". Bertolini, quello che andava in Svizzera a comprare le sim per Moggi? "Sì. È ancora lì. Fa l'osservatore ufficiale con tanto di presentazione nell'ottobre 2006 sul sito internet Juventus. Ma dico: è implicato con uno degli scandali peggiori della storia del nostro calcio e noi ce lo teniamo..." Non si è mai accorto della rete svizzera di Moggi? "Solo frammenti... Una volta viene da me la signora Gastaldo, ex-dirigente amministrativa e mi dice: "Questo Bertolini, ma che ci fa con tutte 'ste schede svizzere?"... Era disperata perché Bertolini quando riceveva l'ordine da Moggi andava da lei, prendeva tre-quattro mila euro in contanti e se ne andava in Svizzera. E così rimaneva un buco nella cassa. E la signora Gastaldo (in società fino al 2005, ndr), che è una persona molto seria e pignola, un paio di volte ricordo che mi chiese di vendere a privati degli orologi e dei preziosi della società per colmare il buco creato". ***E sempre dalla dichiarazioni di Capobianco emerge qualcosa sull'intoccabile Lippi: Uno degli aspetti più singolari contenuti nel documento compilato dall'ex addetto al back-office (l'ufficio acquisti) della Juve è quello relativo al rapporto, da sempre controverso, tra i bianconeri e le automobili. "Avvalendosi del contratto con la Fiat - è scritto nelle carte - l'amministratore delegato provvedeva a rendere disponibili a terzi degli autoveicoli (...) anche dopo la conclusione del loro rapporto di lavoro". A dimostrazione di ciò, Capobianco allega due documenti, entrambi "relativi all'auto destinata al signor Lippi Marcello, commissario tecnico della nazionale, per l'anno 2005". E... «Dopo la contestazione dei tifosi in occasione di Juventus-Bologna, ho avuto tanti messaggi di solidarietà e di incoraggiamento, tra cui anche quello di Luciano Moggi». Parola di Alessio Secco, ds bianconero, che non può certo negare il rapporto particolare che lo lega da tempo a Lucianone. Secco non sceglie però il momento opportuno per esternare il legame con l'ex re del calcio italiano. Quel nome infatti, non s'ha da fare, specie dopo l'intervista rilasciata una settimana fa a Repubblica da Maurizio Capobianco, nella quale l'ex dirigente juventino affermava quanto la nuova Juventus non possa essere considerata così distante dalla vecchia: «oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (ad di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano... Ma se si sono tenuti persino Bertolini».

-La nascente authority contro i conflitti d'interesse? Tutto fuorchè indipendente: Con la nuova procedura si crea addirittura un più forte legame con l'esecutivo, dato che al consiglio dei ministri il testo della riforma assegna il potere di revocare il collegio delle autorità

-Nel giorno del Family day (12 maggio), qualche riflessione illuminante sui Dico: Cercate i Dico nel Vangelo Il Vangelo non marcia nel Family day. I fautori, laici, preti, suore, monsignori, teologi, sono animati da sacro fervore per la famiglia e da sacro furore contro i Dico; ma, per quanto mi risulta da una lunga quotidiana consuetudine col Vangelo, sono lontani dallo spirito e della lettera di quella che dai cristiani viene venerata come Parola di Dio. Il movimento popolare da cui sono nati i Vangeli è di un «radicalismo etico» che oltrepassa e in parte ribalta la cultura e la teologia tradizionali del tempo. «Si trattò all'inizio di un movimento di contestazione culturale e di abbandono delle strutture della società», compresa la struttura familiare (G. Theissen, La religione dei primi cristiani, Claudiana, 2004). «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo» (Luca 14,16). Parole forti, da contestualizzare. Ma proprio questo è l'etos di fondo del Vangelo che viene riproposto in molti altri momenti della vicenda di Gesù. «Ecco là fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti. Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: E chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?. Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Matteo 12,46). Oppure: «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione... padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Lo so che non c'è solo questo. C'è anche la trasformazione dell'acqua in ottimo vino a un banchetto nuziale. Ma la presa di distanza di Gesù dalle strutture della società ebraica del tempo, dal Tempio, dal Sabato e dai legami familiari, resta, vistosa, predominante, talvolta positivamente provocatoria. Anzi è proprio a causa di un tale atteggiamento che fu messo a morte dai difensori delle strutture tradizionali del tempo: vuol distruggere il Tempio, la Legge, e quindi la famiglia, questa l'accusa. Non era vero, voleva purificare, guarire le strutture tradizionali, andare oltre. Come non è vero oggi che nuove forme di convivenza distruggono il matrimonio. Un orizzonte nuovo di valori universali si apre in realtà nel Vangelo col superamento del concetto patriarcale di famiglia: da tale oltrepassamento nasce la comunità cristiana, la nuova famiglia, «senza padre» o meglio con un solo padre «quello che è nei cieli». È questa una intrigante contraddizione per il Family-day. Non voglio dire che per difendere la famiglia tradizionale, «naturale» essi dicono, sarebbero disposti a rifiutare Gesù se tornasse oggi. Ma certo è lontano dallo spirito e dalla stessa lettera del Vangelo questo loro mettere il «sabato», la tradizione, le norme, al di sopra dell'uomo e della donna. È in contrasto col messaggio di Gesù la loro opposizione al riconoscimento pubblico di qualsiasi forma di unione, come quelle previste dai Dico, che non sono affatto contro il matrimonio ma sono basate su valori universali più ampi: la solidarietà, l'amore responsabile, il rispetto dell'altro e dell'altra qualunque sia il loro orientamento sessuale. «Uno dei discepoli gli disse: Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre. Ma Gesù gli rispose: Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti» (Matteo, 8,22). Non viene forse voglia di dire la stessa cosa nei confronti dei fautori del Family day? Morti che seppelliscono morti, da lasciare alla loro intransigenza funeraria. (da Il Manifesto)

-Legge sul conflitto d'interessi. Prodi la definisce una "legge americana, americana, americana". Sottintendendo che non si può prendere a modello gli Usa solo quando fa comodo. Ma negli Usa in realtà non esiste alcuna legge che impone a un politico la cessione delle proprie aziende a un blind trust, o addirittura la loro vendita. E neppure nel Regno Unito o in Germania. [leggi in esteso]

-Perchè tante lotte in Turchia sull'elezione di un presidente islamico? Perchè Chi decide nella repubblica turca non è il parlamento e neppure il governo. Chi decide è il Consiglio di sicurezza nazionale che nomina, raccomanda e prende decisioni in ambito interno, internazionale e sociale. Questo consiglio è costituito dal presidente della repubblica, il premier, tre ministri, quattro generali e un segretario generale nominato con l'approvazione delle forze armate. I generali governano attraverso il consiglio di sicurezza. Per questo, perdere il presidente significa perdere un pezzo di potere. E questa è la ragione vera della crisi che si sta consumando in Turchia. Ma l'esercito vuole il potere assoluto. Ci sono stati solo due presidenti eletti senza il consenso dei militari. Celal Bayar fu schiacciato dal golpe del 1960 e condannato a morte. La sentenza fu sospesa ma Bayar rimase in carcere per anni. Il secondo presidente inviso ai militari è stato Turgut Ozal, morto nel 1993 di infarto. I suoi familiari sostengono che in realtà fu a causa di un lento avvelenamento. Il processo di elezione del presidente era legale, svolto come previsto dalla Costituzione varata dopo il golpe dell' '80. Ma quel processo è stato bloccato dall'intervento dei militari. E dalla decisione della Corte costituzionale formata da giudici kemalisti.

-Legge sul conflitto dìinteressi. Il blind trust nel caso di Berlusconi non sarebbe comunque la soluzione. Non è certo cieco l'imprenditore-governante che spinge una legge come la Gasparri o approva l'incentivo all'acquisto del decoder. Inoltre quando uno rimane il proprietario della baracca, anche se essa viene affidata a una gestione 'cieca', i dipendenti dell'azienda ci vedono benissimo, e sanno chi è o tornerà prima o poi ad essere il vero padrone. Ma soprattutto è impossibile immaginare una gestione cieca di tv, giornali, assicurazioni ecc. Al politico in conflitto d'interessi basterà comprare un giornale per sapere tutto su come vengono gestite. Un esempio c'è già sotto gli occhi di tutti. La legge Frattini ha già imposto a Barlusconi la gestione separata della proprietà del Milan, costringendolo a rinunciare alla presidenza. Risultato: oggi Berlusconi fa persino la formazione della squadra. E ancora..."L’inidoneità può essere motivata sotto diversi punti di vista. In primo luogo, quello normativo. Se negli Stati Uniti con l’Ethics in government Act del 1978 è diventato quasi una regola a diversi livelli dell’amministrazione, lo stesso non può dirsi in Italia dove «non manca un regime ordinario e diffuso sulle incompatibilità». Vi è poi una peculiarità di questo istituto: esso concerne beni mobiliari o che possano essere facilmente convertiti in beni mobiliari di modo che il fiduciario (trustee) possa reinvestirli agevolmente senza che il proprietario venga a conoscenza dei settori nei quali è stato impiegato. «Non è casuale - aggiunge l’ex presidente della Consulta - che la legislazione negli Usa abbia imposto il blind trust in alternativa a una dichiarazione avente i caratteri della “denuncia finanziaria”». Insomma, è uno strumento di prevenzione alla radice dei conflitti. Ben diversa è la «gestione cieca» di imprese, soprattutto se di notevoli dimensioni. «È comunque alla luce del sole - precisa - e l’interessato può conoscerne condizioni e assetti contingenti». Costringere Silvio Berlusconi al blind trust, quindi, non eliminerebbe il potenziale conflitto".

-Il blind trust secondo il nuovo Ddl anti conflitto-d'interessi: la decisione finale sarà comunque sempre della classe politica al potere in quel momento. E se la maggioranza prima o poi dovesse tornare a Berlusconi... E' infatti possibile scegliere: o vendere o affidare tutto a questo trust. Nel primo caso si dovrà predisporre tra i due soggetti "un piano concordato". Se tutto avviene secondo le regole e le indicazioni del nuovo garante, quest'ultimo dovrà rilasciare una dichiarazione di sostanziale "via libera". In caso contrario, c'è la decadenza contro la quale il Parlamento potrà opporsi con la maggioranza dei due terzi degli aventi diritto entro 30 giorni dall'accusa del Garante.

-Ma la colpa non è dell’uomo I cambiamenti climatici sono sempre esistiti e il responsabile è un gigante che si chiama Sole Quella del riscaldamento globale (Rg) antropogenico è la più grande mistificazione globale degli ultimi 20 anni. Qui la parola chiave è «antropogenico»: il riscaldamento globale attuale è reale, nel senso che la temperatura media globale è, oggi, più elevata che 300 anni fa, ma l'uomo non c'entra niente. L'attuale Rg cominciò alla fine nel 1700 (fig. 1) quando l'industrializzazione non esisteva e la popolazione mondiale era meno di 1 miliardo di anime e ha continuato sino al 1940, quando l'industrializzazione era ancora nella sua infanzia e limitata a pochissime nazioni e la popolazione mondiale meno di un terzo della odierna (fig. 2). Per più di tre decenni, dal 1940 fino al 1975, invece, in pieno boom economico e demografico, la temperatura scese (tanto da far temere, 30 anni fa, il rischio di una imminente era glaciale), ma riprese a salire in piena recessione economica. Insomma, l'attuale Rg è occorso in tempi incompatibili con la teoria della sua causa antropica. Ma è occorso anche in luoghi incompatibili con quella teoria: se il riscaldamento a terra fosse dovuto all'aumento di gas serra in atmosfera, allora, per il meccanismo stesso dell'effetto serra, se ne dovrebbe osservare uno ancora maggiore ad alcuni chilometri sopra le nostre teste, ma né le sonde su palloni aerostatici né i satelliti osservano il riscaldamento atteso della troposfera. Un riscaldamento antropogenico, quindi, nei momenti e nei luoghi sbagliati. Variazioni di temperatura ci sono sempre state. Se andiamo indietro nel tempo (fig. 1), il pianeta patì la piccola era glaciale tra il 1400 e il 1800: dipinti dell'epoca testimoniano la Laguna di Venezia e il Tamigi ghiacciati, usati come piste di pattinaggio e attraversati dai carri (l'ultimo festival sul Tamigi ghiacciato si ebbe nell'inverno 1813-14). E tra il 1000 e il 1300 ci fu il periodo caldo medioevale, con temperature di 2-3 gradi superiori a quelle odierne, quando Erik il Rosso andò a colonizzare la Greenland, Terra Verde, allora; e quando, racconta Chaucer, fiorivano i vigneti anche nel nord dell'Inghilterra. Andando ancora indietro nel tempo, sino all'età del bronzo, vi fu quel che i geologi chiamano massimo Olocenico, con temperature, per oltre 2 millenni, 2-3 gradi superiori alle odierne, e alle quali ben sopravvissero gli orsi polari, della cui estinzione oggi ci si preoccupa contro l'evidenza che la loro popolazione è, oggi, più numerosa che nel secolo scorso. Se non le attività umane, cosa causa allora il riscaldamento, oggi come nel passato? Bisogna innanzitutto essere consapevoli che tutte le attività degli oltre 6 miliardi di esseri umani sono un nonnulla rispetto all'attività di quel gigante, lassù nel cielo, che è il nostro sole. Le macchie solari sono, sappiamo oggi, intensi campi magnetici che appaiono durante periodi d'elevata attività solare, ma per secoli e da molto prima che se ne conoscesse la natura gli astronomi ne hanno registrato il numero, e dai dati raccolti si può notare tra il 1645 e il 1715 una drastica riduzione nel numero delle macchie solari (minimo di Maunder, dal nome dell'astronomo inglese che osservò la circostanza). Quanto il numero di macchie solari sia un attendibile indicatore del clima lo scoprirono il ricercatore danese Friis-Christensen e i suoi collaboratori, che nel 1991 dimostrarono la stretta correlazione tra attività solare e temperatura globale in tutto il periodo compreso fra il 1860 e il 1990. Per escludere che quella correlazione fosse una semplice coincidenza, andarono indietro nel tempo per altri 400 anni e, di nuovo, accertarono la stretta correlazione tra attività solare e temperatura globale (fig. 3). Il Sole influenza il clima non solo, direttamente, col suo calore ma anche, indirettamente, attraverso le nuvole, che hanno un potente effetto rinfrescante. Le masse di nuvole si formano anche grazie all'interazione del vapore acqueo dagli oceani con le particelle di raggi cosmici provenienti dall'esplosione di stelle lontane giunte alla fine della loro vita: le molecole di vapor d'acqua colpite dai raggi cosmici diventano nuclei di condensazione da cui si formano le nuvole. Quando il sole è più attivo, cioè quando il campo magnetico da esso è più intenso, i raggi cosmici (che sono particelle elettricamente cariche) sono maggiormente deviati da quel campo magnetico: ne consegue un più debole flusso cosmico cui corrisponde una minore formazione di nuvole e quindi un maggiore riscaldamento. La potenza di questo effetto è diventata chiara solo recentemente, dopo che si sono confrontate, nel corso degli anni, le temperature globali con il flusso di raggi cosmici, scoprendo, ancora una volta, una stretta correlazione tra temperatura globale e flusso cosmico, con la prima che aumenta ogni volta che il secondo diminuisce, e viceversa: il clima è controllato anche dalle nuvole, queste sono controllate dal flusso di raggi cosmici a sua volta controllato dall'intensità del campo magnetico dal Sole, cioè dalla attività della nostra stella (fig. 4). In conclusione, la congettura antropogenica del Rg dovrebbe essere oggi considerata pura speculazione metafisica sconfessata dai fatti reali. (da Il Giornale del 5 maggio)

-Un litro di benzina, senza il peso delle tasse(Iva e accise) imposte dallo stato, costerebbe meno di uno di acqua minerale, di latte o di caffè. Lo illustrano i sindacati dei benzinai (Faiba Aisa-Confesercenti, Fegica-Cisl, Figisc Anica-Confcommercio): un l di benzina 0.43 euro, di acqua minerale 0.54, di latte 1.29, di caffè 17.34.

-La Cdl accusa il nuovod Ddl Ferrero Amato sull'immigrazione. Ma la Bossi Fini funzionava davvero, o era tutta una farsa? Stando agli ultimi dati disponibili, nel 2005(ultimo anno in cui fu in vigore sotto un governo di centro destra) gli stranieri con un provvedimento di allontanamento sono stati 119.923, ma quelli effettivamente rimpatriati sono stati il 45.3 per cento.

-Il 30 aprile l'arbitro De santis, intervenendo con Moggi e Cesari a 'Lunedì di rigore' su Antenna 3 Lombardia, ha raccontato di aver ricevuto "telefonate non solo da Moggi, ma da tutti i dirigenti, anche dall'Inter con Facchetti. Molte telefonate,e alcune dal tono forte".

-C'è un nuovo filone di indagine nell'inchiesta della procura di Napoli sul sistema di corruzione che pilotava le partite dei campionati italiani. E va dritto dritto sul torneo 2005-2006, quello che fino a ieri nessuna intercettazione era riuscita a sondare. La notizia circola da qualche giorno, ma ieri è arrivata la conferma: tutto parte dalle schede telefoniche comprate dalla Ring Mobile Liechtenstein dall'estate 2005 alla primavera 2006. Un'acquisto (fatto da Moggi tramite Bertolini) in tutto e per tutto simile al sistema con cui negli anni precedenti tramite le schede svizzere erano state coperte le comunicazioni tra i vari arbitri. Venerdì scorso il pezzo di Bruno Bartolozzi sul Corriere dello sport raccontava che una di quelle «Sim», la numero 41764329584, ha interagito con il telefono di Moggi, ma anche con quello degli arbitri Massimo De Santis e Salvatore Racalbuto «quando Racalbuto e De Santis ricevevano le telefonate ed erano impegnati sul campo erano arbitri o quarto uomo di partite di Inter e Milan. \ Il sospetto è che il personaggio misterioso della sim sia qualcuno che ha avuto un ruolo importante nel 2005-2006». I sospetti sembrano girare attorno alle figure più importanti di quel campionato, in particolare all'interno dell'Associazione nazionale arbitri. In quell'anno Maurizio Mattei prese il posto della coppia Bergamo e Pairetto come designatore arbitrale, e Tullio Lanese era ancora a capo dell'Aia. Per aggiungere tasselli al mosaico i pm Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice puntano anche sull'interrogatorio degli arbitri Paparesta e Dondarini previsto per la prossima settimana. (da Il manifesto)

-In Italia c'è una spesa pubblica abnorme? Non certo quella 'sociale': è stata nel 2006 il 26.4 per 100 del pil, contro il 31 di Francia e Germania, e il 31.5 di media dell'Ue a 15. Per la famiglie poi spendiamo il 4.4 contro l'8.5 della media europea.

3/5/07-Delitto metrò: "Iniziò Vanessa" Roma,teste conferma lite tra le ragazze Tra le tante testimonianze sfavorevoli a Doina Mattei, la rumena accusata di aver ucciso Vanessa Russo nella metro di Roma ferendola con un ombrello, spunta un teste, una donna, la cui versione confermerebbe quanto raccontato dalla principale indagata ai giudici. "Vanessa ha spinto una delle due ragazze che ha reagito colpendola con un ombrello a mo' di spada all'altezza del viso". La teste, 24anni, ha ricostruito - come riporta il "Corriere della Sera" - la lite, fornendo una versione che coincide con quella di Doina Mattei, la principale indagata del delitto. La 24enne era seduta accanto alle tre ragazze, l'italiana e le due rumene. Quest'ultime si sarebbero alzate per avvicinarsi alle porte per scendere. Lo stesso avrebbe fatto Vanessa. A questo punto, racconta la testimone, la vittima avrebbe urlato: "Ma che c... mi spingi?". "L'italiana ha dato una spinta" Uscita dal vagone, dopo pochi metri la teste vede Vanessa Russo dare una spinta a una delle due straniere. In una attimo la rumena alza l'ombrello, colpendola mortalmente. "Immediatamente io e un'altra signora abbiamo cercato di aiutare la ragazza ferita che perdeva molto sangue dalla bocca, dal naso e da un occhio". Per Vanessa, non ci sarà nulla da fare. Sempre dai verbali - si legge sul "Corriere" - la teste, pur non essendone sicura, ritiene probabile un tentativo di furto, dal momento che la vittima aveva con sé uno zainetto a tracolla.

-Collina garante dell'onestà degli arbitri italiani, miglior arbitro del mondo, nonchè designatore unico pro tempore? Eppure dalle intercettazioni in viva voce su Calciopoli diffuse dal sito del gruppo L'espresso Repubblica, emerge chiaro il suo ruolo nello scandalo.. "Repubblica" mette in rete i file audio delle intercettazioni: le voci inconfondibili di Moggi&Co L'immaginazione dei tifosi italiani su toni e voci, unici misteri finora insoluti delle telefonate che hanno portato allo scandalo di Calciopoli, è finita. Dopo i testi integrali delle intercettazioni pubblicate dalla stampa, i commenti e i pareri degli esperti, da ieri sul sito web della Repubblica è possibile ascoltare in versione integrale alcune delle conversazioni cruciali della lunga e interminabile telenovela sulle partite truccate. "Ecco Moggi & co. come non li avete mai sentiti", questo il sottotitolo che accompagna l'esclusiva del gruppo Espresso. Tra gli arbitri anche il più noto, Collina, offre uno spettacolo telefonico insospettabile. A telefono con l'addetto agli arbitri del Milan, Leonardo Meani, gli rivela tutto il sistema Moggi, nei minimi particolari. "Lui (Moggi) conosce prima di tutti gli arbitraggi, la torta di Perugia - che costò alla Juve il titolo del 2000 - era già fatta". I due cercano di organizzare un incontro segreto per Collina con l'amministratore del Milan, ex presidente di Lega, Adriano Galliani.

-Sentenza d'appello di Cogne. Filtrano le prime motivazioni della condanna, ridotta dai giudici a 16 anni dai 30 del primo grado in quanto la Franzoni sarebbbe stata a loro dire vittima di una "nevrosi isterica". Eppure l'unica vera perizia psichiatrica sulla mamma di Samuele, condotta durante il processo di primo grado, la giudicò perfettamente sana, anche e soprattutto con riferimento al malore del giorno in cui fu ucciso il figlio. Gli esiti, che proponiamo qui di seguito, non sono stati acquisiti agli atti del processo poichè risultava "mancante la relazione svolta in carcere su Annamaria", come ha denunciato nella sua controarringa finale l'avvocato della Franzoni Elena Savio. La seconda perizia, cui Annamaria si è rifiutata di sottoporsi, e che parla di una nevrosi ansiosa, è stata svolta in secondo grado solo sulla base delle carte processuali, di interviste tv e intercettazioni telefoniche, senza mai incontrare o interrogare direttamente l'imputata. [leggi in esteso]

-Berlusconi assolto nel processo Sme-Ariosto dopo 12 anni? Non esattamente: la sentenza datata 27 aprile non lo assolve perchè il fatto non sussiste, ma per non averlo commesso lui, bensì il suo legale con fondi del suo gruppo. Dunque si conferma che l'atto di corruzione del giudice Squillante ci fu, e i soldi, che arrivarono attraverso il conto di Previti(allora legale di Berlusconi), erano soldi Fininvest. Dato che Berlusconi era all'epoca (marzo 1991) il padrone di Fininvest, la sua assoluzione appare quantomeno singolare. Se fosse stata applicato lo stesso principio (poteva non sapere) coi cassieri di tangentopoli, la Dc di Forlani e il Psi di Craxi non sarebbero mai crollati. [leggi in esteso]

-Se l'Occidente non vuole perdere del tutto la guerra in Afganistan e in Iraq, abbandonandoli al terrore qaedista e alla pulizia etnica, esiste un'unica soluzione tecnica, esattamente opposta al disimpegno: innalzare oltre quota mezzo milione il numero di truppe in ciascuno dei due Paesi. Parlarne è considerato politicamente scorretto, eppure figura tra gli abc della dottrina militare. Abbiamo consultato i manuali da campo ufficiali dell'esercito e della marina Usa: è di 1 a 50 la proporzione tra il numero dei soldati combattenti e quello dei residenti necessaria a stabilizzare uno stato teatro di insurrezioni e scontri civili, sigillandone al contempo i confini. Dunque per pacificare l'Iraq, popolato da 26.7 milioni di persone, servirebbero 534.000 GI, grosso modo quanti ne aveva Saddam. E addirittura 620.000 uomini (Nato e non) per un Afganistan con 31 milioni di abitanti, grande una volta e mezzo la nazione araba. La paradossale verità è che in entrambi i casi la situazione è andata fuori controllo non in seguito alla permanenza dei contingenti, ma per la loro scarsa consistenza. Ferma rispettivamente a 162.000 e 49.000 unità, ossia 1 ogni 165 residenti e 1 ogni 632. A poco servirà aumentarli di qualche migliaio, come annunciato di recente. Specie se continuasse lo stillicidio dei ritiri certi o possibili, non ultimi quello di Blair da Bassora o dell'Italia da Kabul. Occorre una rivoluzione strategica che capovolga il senso della presenza militare americana e alleata nel mondo. Dirottando ad esempio nelle vere zone di crisi quegli 1.5 milioni di militari professionisti che gli Stati Uniti mantengono, ormai inoperosi, in migliaia di installazioni e mezzi navali attorno al globo. Mentre un pugno di riservisti della domenica vengono mandati allo sbaraglio contro il fior fiore del nazismo jihadista. [leggi in esteso]

-Aviano- L'Italia di Prodi è uno stato canaglia? Sembra l'ennesima provocazione ma non lo è. Perchè al pari delle nazioni che violano il diritto internazionale, anche il nostro Paese ospita sul proprio territorio armi di distruzione di massa in spregio ai trattati. Lo provano per la prima volta alcune foto scattate dalla stessa Us Air Force nella base americana di Aviano (Pordenone), fortunosamente scampate alla censura. Le immagini immortalano una recente esercitazione all'Ispezione sulla Sicurezza Nucleare. Che si svolge nelle basi Usa dove sono dispiegate bombe atomiche allo scopo di certificarne operatività e stoccaggio. Il sospetto che sul suolo italiano fossero rimasti ordigni nucleari anche dopo la guerra fredda, c'è da tempo. Ma sia i comandi statunitensi che i nostri governi si son sempre rifiutati di ammetterlo. Onde evitare di render conto della violazione del Trattato di non proliferazione (TNP) ratificato dall'Italia in sede Onu. Un imbarazzo tanto più evidente per una classe dirigente di sinistra, che giusto con D'Alema avallò il debutto della nuova generazione di atomiche targate Clinton. Il popolo dei pacifondai sbaglia bersaglio. Se si volevano contestare le contraddizioni dell'Unione in tema di servitù militari, il vero obiettivo dovevano essere Aviano e Ghedi (Brescia). Che a differenza della Ederle di Vicenza ospitano illegalmente 90 bombe termonucleari, dalla potenza corrispondente a 900 volte quella di Hiroshima. Si tratta delle B61 bunkerbusting, del modello che armerebbe gli F16 in caso di attacco all'Iran. Peraltro Aviano è attualmente sottoposta a lavori di ampliamento, l'ultima tranche approvata in comune nel 2004 dalla giunta Ds Margherita. E nelle future palazzine troveranno posto proprio i paracadutisti della Ederle sulla via del Medioriente. Della presenza di atomiche nel Belpaese si favoleggia da sempre. Analisti quali Arkin e Norris ne hanno stimato il numero per il Natural resources council. Nessuno è però stato in grado di esibire la pistola fumante. Senonchè gli americani hanno una mania per le foto. E ne scambiano di continuo nella community dei veterani. Logico che tra tanti scatti ne sfugga qualcuno compromettente. Come quello dell'aviere di prima classe Isaac G.L.Freeman, nell'archivio dell'Aeronautica Usa col codice VIRIN 020502-F1443F-001 . La didascalia parla chiaro: "BASE AEREA DI AVIANO, Italia (AFIE)- Avieri del 31mo squadrone del genio civile di stanza qui si preparano all'esercitazione per l'Ispezione sulla sicurezza nucleare (NSI) il 2 maggio (2002). I manager della sicurezza delle armi passeranno in rivista e approveranno tutto l'equipaggiamento, e svolgeranno test operativi per assicurare che gli addetti alla bonifica dell'esplosivo di artiglieria siano mantenuti al riparo dalla contaminazione radioattiva". Ecco come l'AFI 91-101 Air Force Nuclear weapons surety Program definisce la sicurezza nucleare: "Materiale, personale e procedure che contribuiscono a sicurezza e affidabilità delle armi nucleari e alla garanzia che non ci saranno incidenti, detonazioni non autorizzate o inconvenienti nel raggiungere il bersaglio". La lista delle procedure viene poi riaggiornata. L'ultima volta il 24/10/2006 con la Aviano air base instruction 21-204. La quale al punto 1.12.7 tradisce la vera natura delle testate quando raccomanda alle unità che si occupano di volte di deposito (WS3) di "riferirsi al Programma di sicurezza delle armi nucleari AFI 91-101 nel riposizionare o evacuare aerei e armamenti". Gettando una luce sinistra sul livello di sicurezza al punto 1.11.1: "Il comandante del 31mo gruppo vieta il sorvolo dei rifugi aerei non protetti da WS3 come previsto dal Nuclear surety Program". Le procedure di trasporto seguono la Dir. 60-12 Nuclear surety management for WS3, e l'AFI 11-299 Nuclear airlift operations. Esiste una Nuclear inspection checklist per le Usa Air forces in Europe. Prevenire incidenti nucleari spetta invece al rilevatore ADM 300. In un'altra illuminante foto, scattata sempre ad Aviano dall'aviere Nichole Adamowicz il 22/4/2003 (sigla 030422F9105A004), si vede il serg.Timothy Vaughn mentre "calibra il kit dell'ADM 300 per la scoperta di radiazioni, prima di testare gli assetti speciali della Air Force". L'ispezione nucleare inaugurale del 31mo fu effettuata con successo sotto il primo governo Prodi a maggio '96. A seguito di una crisi in cui gli Usa minacciarono la Libia con le B61. Anche la prima ispezione a Ghedi ebbe luogo sotto Prodi (giugno '97). La decisione di tenere 480 testate in 8 basi europee fu di Clinton con direttiva NSC74. Nell'aprile '99 il governo D'Alema sottoscrisse, senza sottoporlo al parlamento, un accordo sulla pianificazione nucleare collettiva Nato, stabilendo che "l'alleanza conserverà forze nucleari adeguate in Europa". Nel solco della dir. 60 clintoniana sull'uso di atomiche contro "governi e soggetti non statali che minaccino Usa e alleati con armi di distruzione di massa". Quanto alla giurisdizione, gli americani hanno il controllo delle bombe ad Aviano, e pure a Ghedi nonostante sia un aeroporto italiano e i nostri Tornado si addestrino a usarle. E'così in virtù di un trattato segreto del '54. E dello Shell agreement del '95, che assegna al comando americano "pieno controllo sull'equipaggiamento Usa". Tutto ciò senza alcuna ratifica parlamentare, come prescriverebbe l'art 80 della costituzione per i trattati internazionali. E il motivo è lampante. Con la legge 131 del '75 l'Italia ratificò il TNP, che all'art.II recita: "Ciascuno degli stati non nucleari si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi né il controllo su di essi, direttamente o indirettamente". La legge 185 del '90 e la Corte dell'Aja ci vietano inoltre "importazione e transito di armi nucleari". Le B61, aldilà del "mancato disarmo completo a una data vicina", cui impegnava noi e gli Usa l'art.VI del TNP, costituiscono una proliferazione: essendo l'ultima covata di atomiche tattiche dispiegate dopo il crollo dell'Urss. Vigilare toccava agli ispettori dell'Aiea. Forse troppo distratti da Saddam. **Le foto in questione potete vederle al seguente indirizzo: http://www.vialebombe.org/node/27 Oppure cliccando su google 'vialebombe.org francesco ruggeri' ecc. **Aggiornamenti:Il governo Prodi ha un'altra gatta da pelare in tema di servitù militari. L'inchiesta pubblicata su queste pagine, circa le armi nucleari americane presso la base di Aviano, ha infatti prodotto in febbraio (2007) un'interrogazione al ministro della difesa. L'On.Tana De Zulueta, citando alla camera come pistola fumante le foto che mostravano lo svolgimento di esercitazioni per la sicurezza nucleare nella base friulana, ha sollecitato una risposta urgente sulla presenza di atomiche nel nostro territorio in violazione del Trattato di non proliferazione. Sottolineando il fatto che si tratta di ordigni tattici 'bunkerbusting'. Non destinati alla deterrenza passiva in stile guerra fredda, e dunque sotto questo profilo "non indispensabili alla sicurezza nazionale". Bensì ad essere utilizzati in eventuali fasi d'attacco, proprio in funzione delle ridotte dimensioni, e della loro estrema portabilità nei teatri esteri una volta stivati sui caccia F18. Il materiale relativo all'interrogazione è inoltre stato allegato a una causa intentata da 5 pordenonesi presso il tribunale della città. La cui prima udienza è fissata il 23 marzo. Tissino, Mayer, Negro, Giacobini e Rizzardo chiedono "l'immediata rimozione delle atomiche", in quanto espongono il territorio ad attentati

-Un nostro pezzo del 2 febbraio 2007, ancora più attuale, visto il ruolo da protagonista di Bankitalia nell'attuale evolversi della vicenda Telecom: I 'furbetti di via Nazionale' hanno colpito ancora. La riforma berlusconiana che avrebbe potuto riportare la Banca d'Italia nell'alveo della legalità, attraverso il ritorno in blocco del suo capitale allo stato, viene vanificata in un silenzio assordante dal disegno di legge sulle authority, approvato due giorni fa dal governo Prodi. Permettendo così al gruppo Banca Intesa, che dopo la fusione con S.Paolo detiene in pratica il controllo della nostra banca centrale, di metter le mani insieme ai soliti alleati sul nuovo Fondo infrastrutture (o F2i) annunciato dal Tesoro. Per la cui creazione è appunto necessario il via libera da parte di Bankitalia. Ossia dell'ente incaricato di vigilare sulla futura gestione di F2i "nell'interesse dei consumatori e dell'integrità del mercato", come per qualunque altra società di gestione del risparmio o Sgr. Il conflitto d'interessi appare ancora più evidente ove si consideri che il 51% della proprietà dello strategico Fondo è stato assegnato dal governo a banche amiche senza alcuna gara. E che gli art.9 e 10 della legge sul risparmio (la 262) affidano appunto all'Istituto di via Nazionale il compito di "garantire la concorrenza" e "prevenire conflitti d'interessi nella gestione dei patrimoni di organismi d'investimento collettivo…e nella prestazione di servizi d'investimento". Ad esempio limitando le mire espansionistiche di Banca Intesa S.Paolo. Già padrona del 50% del mercato bancario italiano, grazie alle nozze autorizzate nel 2006 guarda caso da Banca d'Italia. "La Sgr partirà non appena avuto il via libera dalla Banca d'Italia". Chissà se Vito Gamberale, neo amministratore delegato di F2i, ha colto l'involontaria ironia delle sue parole alla conferenza di presentazione del Fondo. Come dire: le banche avranno la maggioranza nella Sgr non appena Bankitalia, dove esse sono maggioranza, darà l'ok. Su 1 miliardo di dotazione iniziale, Intesa S.Paolo e Unicredit controlleranno 150 mln l'una, il Monte dei Paschi di Siena il 5.7% e a seguire banche minori spesso legate ai gruppi citati. Il resto verrà rastrellato in obbligazioni. Il 14.3% finirà alla Cassa depositi e prestiti, il cui capitale è al 30% di azioniste di Intesa, quali le fondazioni Cariplo, Compagnia S.Paolo, Carisbo. Nel mirino del super fondo, la rete fissa elettrica e quella del gas, piuttosto che quelle telefoniche, autostradali, televisive, oltre ad infrastrutture stradali, portuali, aeroportuali o ferroviarie: l'armatura di base del Paese, fino a un indebitamento di 12 miliardi. Con Bankitalia chiamata dalla legge a vigilare per conto dei risparmiatori su "regole, rischio finanziario e stabilità patrimoniale" della Sgr. In nome di una "sana e prudente gestione dei soggetti vigilati" e poi della "competitività del sistema, osservanza della normativa e correttezza dei dati". Garantendo altresì sul "livello debitorio degli azionisti bancari" e " un elevato grado di concorrenza dei mercati di intermediazione, funzionale alla vigilanza". Insomma sul rispetto delle norme, che però a via Nazionale non osservano neppure in casa propria. La cacciata di Fazio non ha azzerato lo scandalo dell'illecita privatizzazione della banca centrale italiana, all'origine dei mancati controlli nei recenti scandali finanziari. Anzi. Se prima la maggioranza delle quote nell'assemblea dei partecipanti era in mano a 4 banche, ora Intesa S.Paolo detiene da sola il 44.4% del suo capitale (il 27.2 del vecchio gruppo Intesa Bci + il 17.2 della ex S.Paolo Imi). E con il 6.3 dell'alleata Generali supera il 50%. Sommando poi le quote delle altre banche vicine alla sinistra e compagne nell'avventura F2i, come Unicredit col 10.9 e Monte Paschi col 2.5, s'arriva al 65%. La legge 262 del 2005 avrebbe dovuto ridare allo stato la maggioranza del capitale, usurpato dalla banche private in violazione dell'art.3 del precedente statuto. In realtà si limitava a promettere la "disciplina delle modalità di trasferimento entro 3 anni delle quote di partecipazione al capitale di Banca d'Italia in possesso di soggetti diversi dallo stato o enti pubblici". Ma il disegno di legge appena varato in consiglio dei ministri fa molto peggio. Sostituendo l'unico passaggio chiave, sul trasferimento delle quote non statali, con un generico riferimento all'introduzione entro 1 anno dal decreto di "limiti al possesso delle quote": senza specificare di chi e in che misura. Ancor più ambiguo il riscritto statuto dell'era Draghi, che in tema di quote afferma: "la titolarità è disciplinata dalla legge". Vincolandone tuttavia il trasferimento "al consenso del Consiglio superiore, nel rispetto dell'indipendenza dell'Istituto". Fu d'altronde Draghi a caldeggiare la "necessità di riconsiderare le scelte del legislatore circa l'assetto proprietario". Ovvero la malcelata volontà degli attuali azionisti di perpetuare il conflitto d'interessi, salvato in extremis dall'ultimo consiglio dei ministri. E aggravato dalla scelta di affidare anche assicurazioni e fondi pensione alla vigilanza di Bankitalia, malgrado tra i suoi azionisti figurino le Generali. All'estero sarebbe impensabile. In Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Usa, le banche centrali sono ovviamente di proprietà statale. Anche da noi era così, finchè la privatizzazione delle fondazioni bancarie del '99 non innescò la violazione della norma che garantiva la maggioranza pubblica delle quote. Anche allora c'era un governo di sinistra. Corsi e ricorsi. Al pari del refrain delle banche per camuffare l'inciucio. L'assemblea dei soci non ha poteri in Bankitalia, sostengono in coro. Ma è l'esatto contrario: ad essa spetta eleggere il Consiglio superiore, il quale a sua volta nomina il Direttorio, organo al quale il nuovo statuto trasferisce la competenza su ogni atto a rilevanza esterna dell'Istituto. Sempre del Consiglio superiore è la vigilanza interna, e toccano all'assemblea societaria nominare i sindaci, approvare il bilancio, cambiare statuto. E ripartire gli utili tra gli azionisti: 45 mln l'anno sottratti alla collettività, a fronte di un investimento di 156.000 euro (!). Ora, col debutto di F2i, la farsa si tramuterà in burla. Quando le banche in questione si attribuiranno un onorario milionario per autogestire la vigilanza sul Fondo più lucroso del panorama finanziario. Tutto di loro proprietà.

-La liberazione di Abu Omar, prima 'vittima' accertata di una rendition nel nostro Paese, ha suscitato un coro di consensi a sinistra, dove della battaglia contro gli arresti preventivi hanno fatto un simbolo. Anche quando, come nel caso dell'ex clerico di viale Jenner, a confermare la sua patente di terrorista è un mandato di cattura dei magistrati. Senonchè, appena poche ore prima della sua scarcerazione, il governo Prodi aveva mancato all'appuntamento con la firma della Convenzione internazionale dell'Onu che proibisce appunto analoghi 'rapimenti'. E obbliga le nazioni firmatarie ad indagare sui casi sospetti, condannandone i responsabili e risarcendo al contempo le vittime. Mica male come prova di incoerenza, per un esecutivo che aveva vinto le elezioni nel nome della discontinuità antiamericana. E che si ritrova invece proprio al fianco di Bush, nel difendere la più completa libertà d'azione dei giustizieri a stelle e strisce pure se non rispetta l'etichetta. La lista aggiornata dei firmatari ce l'ha fornita nel tardo pomeriggio di ieri il portavoce dell'Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite. E in quella lista l'Italia per ora non figura. Esattamente come Usa, Gran Bretagna, Germania, Polonia, Cechia o Romania. Ossia i Paesi più coinvolti (insieme al nostro) nello scandalo delle renditions. Mentre hanno firmato Francia, Belgio, Svezia, Austria, Portogallo, Croazia, Finlandia, tanto per stare all'Europa. O grandi democrazie come il Giappone e l'India. In tutto 57 ministri degli esteri hanno detto sì il 6 febbraio in quel di Parigi, al battesimo ufficiale della 'Convenzione per la protezione di tutte le persone dalla sparizione forzata'. La quale agli art.1 e 2 vieta "arresto, detenzione o rapimento attuati da agenti di uno stato o da persone che agiscono con l'autorizzazione o l'acquiescenza di uno stato, seguiti dall'occultamento della persona scomparsa, ciò che la pone fuori dalla protezione legale". Rimarcando che questo è vietato in "qualunque circostanza possa venire invocata a giustificazione: di guerra o di minaccia di guerra o di emergenza di ordine pubblico". Per i firmatari sussite l'obbligo di "investigare e perseguire i responsabili di ogni caso e i loro superiori", anche sulla base di sospetti. Adeguando il proprio sistema giudiziario. Nessun ordine 'dall'alto' potrà più servire a giustificarli. Come pure non potrà essere rifiutata l'estradizione degli indiziati. L'art.5 definisce questa specifica tipologia di reato -inclusa la detenzione in luogo segreto-addirittura "un crimine contro l'umanità, ove sistematica". Alle vittime spetta una riparazione "in termini materiali, economici e di pubblica riabilitazione". A vigilare sull'osservanza dell'accordo, un Comitato ad hoc, con poteri di ispezione all'interno dei singoli stati, e la possibilità di portare i casi irrisolti davanti all'assemblea generale Onu. Una volta svelato il contenuto della Convenzione parigina, l'assenza della firma italiana appare meno misteriosa. La spiegazione sta in un unico sostantivo: imbarazzo. Quello del ministero degli Esteri, che interpellato scarica la competenza sulla Giustizia e viceversa. E quello di un Prodi che si trova fra le mani la patata bollente del processo all'ex n.1 del Sismi gen. Pollari e ai 26 agenti Cia, di cui la procura ha chiesto invano il rinvio a giudizio, previa estradizione, per il rapimento nel 2003 di Abu Omar. Com'è noto, la difesa di Pollari ha tentato di chiamare a testimone anche l'attuale presidente del consiglio, depositario a suo dire di un segreto di stato che scagionerebbe il generale. Al che, il premier ha dapprima smentito che ci fosse un segreto di stato, per poi contraddirsi in un'intervista di martedì scorso al giornale indiano The Hindu, e con la decisione di sollevare un conflitto di attribuzione dinanzi alla consulta per bloccare il processo di Milano. Per giunta Abu Omar, appena scarcerato, ha preannunciato la richiesta di un risarcimento miliardario. La scelta di evitare problemi dribblando l'appuntamento con la firma -peraltro condivisibile da quanti vedono nei fermi extragiudiziali il solo deterrente al fascismo islamico- cozza nel caso di Prodi in maniera ancor più stridente col suo passato da presidente della commissione Ue. Parlando a nome dell'Unione davanti all'assemblea Onu il 20 dicembre, il delegato di turno il finlandese Lintonen aveva infatti affermato: "l'Ue dà il benvenuto all'adozione della Convenzione sulle sparizioni forzate come uno dei maggiori traguardi nei diritti umani. L'unione perciò invita tutti gli stati Onu a firmarla durante la cerimonia di Parigi del 6 febbraio".

-Da un nostro pezzo di inizio marzo 2007, la madre di tutte le notizie che non escono su Berlusconi: una legge del 1957 ne decreta non l'incompatibilità, ma addirittura l'ineleggibilità! In quanto titolare di concessioni statali di notevole entità economica: "...la legge 361/1957. La quale all'art.10 proclama 'non eleggibili coloro che risultino vincolati con lo stato per concessioni di notevole entità economica'. In ossequio all'art. 51 della costituzione, che prescrive la possibilità di candidarsi per "tutti i cittadini in condizioni di uguaglianza". Da ormai 13 anni gli esponenti del centro sinistra dipingono Berlusconi come il 'mostro' della repubblica italiana. Il pericolo supremo per la democrazia del Paese, un'anomalia di proporzioni planetarie. E anche in questi giorni, per giustificare la permanenza al governo in assenza di solide maggioranze, hanno agitato il solito spauracchio. Chiedendo il sostegno dell'opinione pubblica per scongiurare 'l'inusitato rischio' di un ritorno del cavaliere. Contro il quale promettono da sempre di fare argine, cancellando ogni traccia del suo passaggio e facendo in modo che la presunta minaccia non si ripresenti. Tuttavia, appena preso il potere, i nostri eroi sembrano improvvisamente cambiare idea. Per effetto di un contrappasso nient'affatto casuale -e per la gioia dei tanti fans di Silvio- si dimenticano in blocco dei provvedimenti punitivi che assicuravano di voler varare, con la massima urgenza, contro l'eterno nemico e il suo lascito politico. Al solo scopo di restare attaccati alla poltrona. E' successo così anche stavolta. In un anno di governo Prodi, nessuna delle norme anti Berlusconi che avevano caratterizzato una parossistica campagna elettorale, ha poi visto la luce. Dalla madre di tutte le promesse, la legge sul conflitto d'interessi, alla cancellazione (a costo zero) delle cosiddette leggine ad personam, sino all'abolizione della Bossi Fini, della Biagi o dello scalone. Ma soprattutto nessuna di esse compare più tra i 12 punti irrinunciabili del documento programmatico, su cui l'esecutivo ha ritrovato l'intesa per andare avanti. Delle due l'una: o non si trattava di misure davvero necessarie e impellenti, o forse alle sinistre conviene tener viva ad arte l'immagine del 'babau' esterno, unico collante di un'alleanza strumentale. Sperando al contempo di ammansire un avversario che sotto banco corteggiano, in vista delle larghe intese per la legge elettorale. L'avevano giurato agli elettori in tutte le lingue. Se ci darete l'incarico di governare, una severa disciplina sul conflitto d'interessi sarà la nostra prima fatica. Per non ripetere la svista del '96-2001, quando 5 anni di Ulivo mancarono l'obiettivo. Ovvero il sogno proibito di Prodi e compagni: forzare Berlusconi ad uscire dalla politica, costringendolo altrimenti a vendere le tv. A giudicare dai toni apocalittici pareva ne andasse della democrazia. Ebbene, a nemmeno 11 mesi dal debutto dei comunisti al governo, il Cavaliere può dirsi al sicuro. Scorrendo i punti non negoziabili del nuovo dodecalogo, al n.10 si parla sì di soluzione alle incompatibilità, quelle però tra sottosegretariati e scranni parlamentari. Neanche un vago accenno alle aporie mediatiche di sua emittenza. A prescindere dalla controriforma Gentiloni del sistema radiotivù -parimenti assente dalla lista- che nell'era digitale e del pay per view si limita a spedire sul satellite la cenerentola Rete 4. Eppure nelle 281 pagine del programma dell'Unione, un intero capitolo si intitolava "Risolvere il conflitto d'interessi". Definito "opaco intreccio tra politica e affari, da quando Berlusconi è in campo". In realtà, un disegno di legge pro forma la commissione affari costituzionali l'avrebbe anche licenziato, ad opera del ds Violante. Ma già le truppe mastellate hanno adombrato un niet ("perchè dare uno schiaffo all'opposizione?", disse il Guardasigilli). E dal fronte della sinistra giustizialista (come da vari commentatori) viene giudicato una fotocopia del precedente testo Frattini. Al punto che, quand'anche il parlamento lo approvasse, a loro dire nascerebbe morto. In quanto non prevede l'ineleggibilità per i beneficiari di concessioni tv che prima non vendano i propri network. Bensì il semplice passaggio della gestione aziendale a un blind trust (fondo cieco). Scelto d'intesa con un garante dallo stesso politico coinvolto, e solo in caso di incarichi di governo. In altre parole, l'editore in questione rimarrebbe comunque proprietario di televisioni e giornali. E fintanto che si trovasse all'opposizione, compreso il periodo della campagna elettorale, non dovrebbe nemmeno farli amministrare dal blind trust. Quindi, una volta eletto, nulla gli impedirebbe di modificare la legge. Sul banco degli accusati è dunque finito Violante. Al quale i critici del ddl già rinfacciano un ambiguo intervento alla camera del 28/2/2002, in cui rivolgendosi all'on. Anedda lo invitava a "consultare Berlusconi perchè lui sa che gli è stata data garanzia, non da adesso, nel '94, che non sarebbero state toccate le televisioni". Citando di contro un'allusione di D'Alema alla legge 361/1957. La quale all'art.10 proclama "non eleggibili coloro che risultino vincolati con lo stato per concessioni di notevole entità economica". In ossequio all'art. 51 della costituzione, che prescrive la possibilità di candidarsi per "tutti i cittadini in condizioni di uguaglianza". L'altro grande fronte su cui l'esecutivo di Prodi ha brillato per inerzia è quello delle 'leggi vergogna', come le chiamava con apparente disprezzo l'allora opposizione nei 5 anni di Berlusconi. La riforma del diritto societario, meglio nota come depenalizzazione del falso in bilancio, non è mai stata abrogata. Malgrado il programma dell'Unione lo prevedesse esplicitamente. Inoltre, a sentire il ds Brutti "non è la cosa più urgente" cancellare la Cirami, o legge sul legittimo sospetto indiziata di allungare i tempi per favorire la prescrizione. Riguardo invece alla ex Cirielli, che stando alla Cassazione invaliderebbe l'81% dei processi per corruzione, proprio un ddl Brutti langue in commissione giustizia senza che se ne cominci a discutere. La Consulta ne ha per giunta cancellato la parte che limitava la prescrizione ai processi non aperti, moltiplicando così il numero dei procedimenti interessati. La stessa legge Pecorella sarebbe ancora in vigore, se la Corte costituzionale non avesse dichiarato illegittimo il divieto all'appello dei pm. Come lo è quella sulle rogatorie. Cui va aggiunto il mancato innalzamento del quorum richiesto dall'art.138 per modificare la costituzione, previsto dal programma per impedire ulteriori riforme elettorali ad coalitionem. Ma persino al fantomatico editto bulgaro l'Unione non ha posto rimedio: Luttazzi, Guzzanti e Beha sono fuori dalla Rai, Biagi ci tornerà dall'uscio di servizio (Rai 3 ogni 7 giorni) e Santoro è ricomparso grazie ai tribunali. Non risulta infine incluso nel dodecalogo l'azzeramento delle principali leggi che hanno caratterizzato l'azione del governo Berlusconi. Nel programma originale dell'Unione, improntato a una netta discontinuità, si garantiva "l'abrogazione della Bossi Fini e il superamento dei Centri di permanenza temporanea" in tema di immigrazione; il "superamento" della legge 30 (o Biagi) e relativi decreti sul lavoro, ritenuti precarizzanti. E in materia di previdenza, la "eliminazione dell'inaccettabile gradino che innalza bruscamente l'età pensionabile". Si prometteva altresì la "piena applicazione dell'art.11", che vieta il ricorso alla guerra per la soluzione di controversie internazionali, del trattato di Kyoto sulle emissioni inquinanti, e la riforma del segreto di stato contro le renditions. Impegnandosi financo ad istituire una commissione d'inchiesta sul G8 di Genova. Inutile dire che neanche uno di questi punti è stato realizzato. E sulla base delle anticipazioni e dei disegni di riordino messi in cantiere, è praticamente certo che nemmeno in futuro lo sarà.

- Mentre la comunità internazionale cerca disperatamente di stoppare le ambizioni nucleari dell'Iran, c'è un'agenzia dell'Onu, l'Aiea, che mantiene tuttora attivi dei progetti di cooperazione tecnica con il programma nucleare iraniano, sostenendolo gratuitamente con know how e apparecchiature hi-tech. E a dispetto del più classico dei conflitti d'interesse, si tratta della medesima agenzia incaricata di controllare, attraverso i suoi ispettori, che l'Iran non si fabbrichi la bomba atomica. Lo dimostra un report riservato, di cui possediamo la versione integrale, approvato dagli stati membri dell'Agenzia all'ultima riunione generale lo scorso 8 marzo. Il documento, malgrado le intenzioni di facciata, prevede sì lo sbandierato (e pur sempre tardivo) taglio di alcuni programmi di assistenza, ma non di quelli più importanti sul fronte della realizzazioni di centrali e tecnologia nucleare. Che anzi si moltiplicano, con il paradossale via a ulteriori nuovi progetti targati 2007. Il documento si intitola "Cooperazione tra la Repubblica Islamica d'Iran e l'Agenzia alla luce della risoluzione 1737". Ovvero del provvedimento Onu di fine dicembre 2006, che ha imposto rigide sanzioni sull'acquisizione all'estero da parte iraniana di conoscenze e materiali nucleari, per aver violato le regole del trattato di non proliferazione. Uno stop valido in teoria per tutti i Paesi membri, ma evidentemente non per 'i cugini' dell'Aiea. L'ente responsabile di aver fornito a Teheran, dal 1975 ad oggi, le tecniche dual-use indispensabili per compiere il balzo verso le armi nucleari. Governata non a caso da un board in cui le nazioni del terzo mondo hanno la maggioranza: con in testa stati canaglia (oltre che aspiranti potenze nucleari) quali Siria, Cuba, Libia, Bielorussia, e l'unico stato musulmano con l'atomica, il Pakistan. Tra tutte le storie che ci è capitato di raccontare, questa è certo una delle più kafkiane. Ma lasciamo che a parlare siano i fatti. O meglio l'elenco dei progetti in questione, messi in fila nel suddetto report Aiea. "Numero del progetto IRA4035: Rafforzamento delle capacità di commissionamento e start-up dell'impianto ad energia nucleare di Bushehr. Obiettivi: assistere l'organizzazione atomica iraniana (Aeoi) nel rafforzare le sue capacità per la realizzazione della prima centrale nucleare del Paese, attraverso la fornitura di consulenza tecnica basata su codici e procedure internazionali standard e collaudate. Campo di applicazione: reattori. Anno di approvazione: 2005. Status del progetto: attivo". Altri progetti sensibili, anch'essi attivi, investono poi lo "Studio di fattibilità sul Reattore di ricerca di Tehran, al fine di determinare la possibilità pratica di ammodernarlo" (IRA9016), partito nel 2001; e "Avanzamento della capacità dell'agenzia atomica iraniana per il controllo delle installazioni e le attività nucleari" (IRA9017), del 2003, affiancato nel 2007 dal gemello IRA9018. O ancora l'IRA3006, lanciato quest'anno per "sviluppare la documentazione richiesta per la concessione di una licenza di costruzione di un deposito nucleare", o l'RAS3009 del 2007 "Per rafforzare le infrastrutture di gestione dei rifiuti radioattivi e gestire le fonti radioattive sigillate". I progetti sin qui citati hanno ricevuto un ok pieno e senza riserve da parte del board Aiea. Ve ne sono invece altri che, almeno in teoria, dovrebbero essere valutati di volta in volta in base alle disposizioni dell'art.16 della famosa risoluzione 1737. Il quale però concede l'assistenza nucleare all'Iran in caso di scopi "alimentari, agricoli, medicali, di sicurezza". E soprattutto per non meglio specificati "altri scopi umanitari". A chiarire cosa si intende ci pensa il nostro report, che a pagina 2 cita ad esempio "equipaggimento e assemblaggi del carburante per reattori nucleari ad acqua leggera", proprio come quello di Bushehr. E appena più avanti si includono tra gli altri scopi umanitari "tutte le attività relative ai bisogni di base e al benessere umano". Insomma di tutto di più, come dimostra un secondo elenco di progetti Aiea ancora attivi, di cui beneficia anche l'Iran: "RAS4025: Rafforzare le capacità di ammodernamento e rifornimento di strumentazione nucleare", del 2005; "RAS4027: Mantenere e rifornire gli strumenti nucleari con la moderna elettronicaper garantire servizi di qualità", del 2007; "RAS4028: Migliorare i sistemi di gestione delle centrali nucleari così da integrare produzione e risorse umane in modo tale da assicurare un successo di lungo termine nell'acquisizione dell'energia nucleare". Sempre del 2007, come pure RAS0047, 0050 e INT0081, che offrono "programmi di training nelle scienze nucleari applicate", "rafforzamento delle capacità delle risorse umane nella scienza nucleare per la diffusione di tecnologie nuove o più avanzate", e il "miglioramento delle applicazioni di scienza e tecnologia nucleari per lo sviluppo attraverso l apartecipazione a meeting, corsi specializzati e attività d'istruzione". Per chi non lo sapesse, la centrale di Bushehr è proprio quella al centro delle polemiche per il grande reattore ad acqua leggera. Che una volta ultimato dovrebbe funzionare con uranio russo arricchito, malgrado l'opposizione americana. Mentre verrebbe impiegato nell'impianto ad acqua pesante di Arak, l'uranio naturale che sempre l'Aiea aiutò l'Iran a reperire nelle miniere locali, con appositi progetti di sostegno nei '90. Quale il "Target selection for uranium prospection", conclusosi nel 1999. Solo i precedenti progetti IRA completati tra 1994 e 2005 sono ben 52. Incluso uno per la "Ricerca sul nucleo del reattore", e altri tre dedicati a Bushehr. Ma l'aspetto più sconcertante è che tocca sempre agli uomini dell'Aiea monitorare sul corretto utilizzo del nucleare in Iran. Controllati e controllori finiscono dunque per coincidere. Da un lato il budget dell'Agenzia atomica si fonda sui progetti di sostegno tecnico, grazie a cui il nucleare viene diffuso in oltre 134 Paesi. Al contempo i suoi ispettori dovrebbero garantirne l'uso a scopi meramente civili. Accade invece che siano più spesso i Paesi beneficiari degli aiuti a porre sotto ricatto l'Aiea, limitando a loro piacimento l'attività degli ispettori. Proprio l'Iran, non più tardi del 12 febbraio scorso, ha preteso e ottenuto da El Baradei la rimozione del capo ispettore, il belga Chris Charlier. Un tipo poco incline a chiudere un occhio. E appena qualche giorno prima, a 38 ispettori Aiea era stato negato a tempo indefinito il visto per l'ingresso nel Paese. Lo statuto interno dell'Agenzia la obbligherebbe a selezionare le nazioni meritevoli di riceverne il sostegno. Ciò malgrado, il "Central Criterion" alla base del processo valutativo, indica tra i fattori agevolanti per la cooperazione "il fatto che il governo richiedente la consideri una priorità nazionale", insieme a un'analisi costi/benefici sui "vantaggi comparativi del nucleare per promuoverne lo sviluppo socio economico". Se la nazione richiedente sia o meno uno stato pacifico, non è essenziale. D'altronde dal 2007 è un apposito programma Aiea, il RAS9051, ad insegnare agli iraniani le procedure con cui il "Nuclear security plan 2006-2009" dell'Agenzia cerca di prevenire "atti disonesti riguardanti impianti nucleari, e traffico di materiale nucleare illecito". Incredibile ma vero. L'indirizzo dove leggere in originale il report Aiea di cui abbiamo parlato, è il seguente: http://www.iaea.org/Publications/Documents/Board/2007/gov2007-07.pdf

-Dietro all'attuale impasse della strategia occidentale in Afghanistan si cela un grande equivoco di natura geopolitica. Nel martoriato Paese asiatico le truppe della Nato non stanno combattendo contro un ristretto gruppo di estremisti 'stranieri' fuori dal tempo e dalla storia, come si è soliti pensare. Perchè in un certo senso i cosiddetti Taleban non esistono, se non in quanto archetipo astratto creato dai media a proprio uso e consumo. Gli 'Studenti coranici' sono solo il braccio armato di una ben più vasta nazione, non disegnata sulle mappe, ma di cui 50 milioni di individui si sentono parte da almeno tre secoli: il Pashtunistan. I suoi abitanti parlano un'unica lingua, hanno tradizioni comuni, persino una bandiera, e vivono senza reali barriere fisiche o militari in regioni geograficamente contigue. Situate fra le aree tribali e le province autonome del Pakistan, da sempre patria di movimenti separatisti 'di liberazione', il turbolento Kashmir indo pakistano, e ancora la frontiera con l'Iran, l'Afghanistan meridionale e gli innumerevoli campi profughi afghani dell'intero quadrante. Da queste comunità, dove i confini divisori tracciati in epoca coloniale non sono mai stati riconosciuti, provengono i mujaheddin e i mullah talebani. Compreso il carceriere dell'inviato di Repubblica Mastrogiacomo, Dadullah, originario della tribù pakistana dei Kakar. I quali dopo la fuga da Enduring freedom lo dotarono di un Land Cruiser con cui battere le madrasse della frontiera per rimotivare i giovani pashtun alla guerra santa contro gli 'invasori'. E' infatti grazie a queste antiche popolazioni che i Talebani riescono a trovare riparo, a ricevere armi, reclute, addestramento e sostegno finanziario per la loro jihad di 'liberazione' anti occidentale dei domini pashtun. Non a caso, nei volantini di propaganda si autodefiniscono "combattenti per la libertà". Giusto come li definivamo noi ai tempi dell'invasione sovietica, prima di cambiargli nome. La verità è che son sempre gli stessi, e identici sono i loro tetri obiettivi: estendere la sharia e l'emirato islamico, già realizzati oltre frontiera (ad esempio in Waziristan), anche al sud est dell'Afghanistan. Considerato una provincia occupata del redivivo Pashtunistan. Qualunque soluzione del vespaio afghano passa dunque per un'analisi globale delle sue radici etnico-religiose. Che sposti finalmente il fuoco operativo nei luoghi dove il problema si alimenta, ovvero nelle porose zone di confine oltre frontiera. Nel dicembre 2001 ci trovavamo nei pressi di Tora Bora. Gli americani ultimavano l'offensiva aerea che avrebbe spazzato via la legione di Al Qaeda dal dedalo di tunnel sulle montagne bianche. Mentre i Talebani si erano dissolti come fantasmi al pallido sole invernale. I famigerati studenti di teologia sembravano acqua passata. Impossibile immaginare che sei anni dopo sarebbero ricomparsi minacciosi. Eppure ci azzardammo a pubblicare la previsione di un comandante locale, reduce della jihad contro i sovietici. Il quale assicurava che in primavera l'esercito dei turbanti neri sarebbe risorto come fenice dalle ceneri. Aggiungendo una frase sibillina: nel frattempo i Talebani non erano affatto scappati, bensì tornati a casa. Mescolandosi tra pastori e contadini nei natii villaggi pashtun. Quel comandante non mentiva, e involontariamente ci svelò il segreto della forza dei mujaheddin. L'arma in più che gli aveva permesso di sconfiggere l'impero britannico, la Russia, l'India e l'Urss, nelle periodiche riedizioni del 'great game' afghano. Ciò che tuttora gli permette di tenere in sacco le truppe coalizzate di 35 Paesi. Si tratta di una parolina magica di otto lettere: retrovie. Rimbalzata in questi giorni per bocca dell'ex generale Mario Arpino. L'unico a far notare che la strombazzata campagna preventiva della Nato in atto nel sud può essere soltanto propedeutica alla vera battaglia, quella per "tagliare le linee ai Talebani sigillando i confini". Nessun gruppo guerrigliero può sopravvivere anni a una guerra asimmetrica senza rifornimenti e un ricambio continui. Ma è proprio a livello logistico che i Talebani godono di un formidabile vantaggio. Poichè lungi dall'essere stranieri sono dei pashtun. In questa zona montagnosa del mondo, a ridosso del Karakorum, l'etnia prevalente. Mai prona agli artificiosi confini tracciati dai colonialisti del 19° secolo per dividerne le sorti, sentendosi da sempre parte di un ideale Pashtunistan culturale, religioso, e quindi anche politico. Per queste tribù, la Durand line che divide per 2450 km il Pakistan dall'Afghanistan è carta straccia. Frutto di un accordo truffa firmato nel 1893 da un re afghano che non sapeva l'inglese con il rajà britannico dell'epoca. Per giunta già scaduto, avendo una validità di 100 anni. In effetti, aldilà dei formalismi burocratici, il puzzle etnico non si è mai frantumato. Pashtun sono gli abitanti della provincia pakistana del nord Balochistan (capoluogo Quetta, grande da sola come l'Italia). Unita dalla pista di Chaman e Spin Boldak con le province afghane sorelle di Helmand (teatro del rapimento di Mastragiacomo), Kandahar, Zabol, Oruzgan e Nimruz. E analoga comunanza etnica sussiste tra le Federal administered tribal areas pakistane, Waziristan in testa, e le province afghane di Paktia, Paktita e Khost. Oppure tra le North west frontier province pakistane (intorno a Peshawar) e le confinanti province afghane di Kabul, Logwar, Nangarhar, Ghazni, Panjshir, Konar, Laghman (epicentro Jalalabad). I Pashtun che vivono sul lato pakistano sono 30 milioni, in Afghanistan 15. Ma le tribù e financo le famiglie sono le stesse. Cosicchè le rare guardie di frontiera sono abituate a chiudere entrambi gli occhi sui traffici di uomini e cose tra un versante e l'altro della Durand, varcata ogni giorno da più di 200.000 persone e 40.000 veicoli. Altre tessere del mosaico pashtun filo talebano si trovano poi nelle North areas e nell'Azad (capitale Muzaffarabad) del Kashmir pakistano. Le quali confinano a loro volta da un lato con l'Afghanistan, dall'altro con il Jammu e Kashmir indiano dei musulmani indipendentisti, che manco a dirlo non hanno mai riconosciuto il confine col Pakistan, o Line of control. A completare il quadro ci si mettono pure 3 milioni di profughi afghani senza documenti, dispersi nelle aree tribali pakistane di confine, e 900.000 a cavallo del bordo ovest tra Farah e Iran. L'81% di essi sono pashtun, e 1 milione almeno vivono di traffici illeciti, contrabbando di armi, droga e documenti falsi, all'esterno dei campi Onu. Qui, come nel resto delle zone tribali citate, eserciti ufficiali e polizie non mettono piede. I clan si autogestiscono secondo un millenario corpus di leggi (il Pashtunwali) e la sharia. In un simile caos, impregnato di fondamentalismo e mutua solidarietà etnica, i Talebani sguazzano. Senza contare che un filone deviato dei servizi pakistani (Isi) continua a sostenere il cordone ombelicale tra mujaheddin e aree tribali. Funzionale a mantenere l'Afghanistan fuori dall'orbita dell'eterno nemico indiano e dei consueti alleati Iran e Tagikistan. Come impone la politica ricattatoria dei partiti islamici per non far cadere Musharraf. Il quale, per compiacere i suoi scomodi compagni di governo, nel settembre scorso ha definitivamente regalato ai Talebani il Waziristan, già autoproclamatosi nel 2005 "emirato islamico", tra un'impiccagione e l'altra, in un apposito cd video. Il dittatore di Islamabad ha firmato con gli 800.000 membri delle tribù locali un accordo di pace suicida, che vieta ogni azione 'ostile' dell'esercito pakistano in quel primo pezzo di Pashtunistan liberato. www.laltrogiornale.com

-Si raccolgono le firme per i nuovi referendum elettorali. Ma in realtà non cambierebbero nulla: anche se si parla di lista singola al posto di coalizioni, i partiti o i gruppi politici potranno comunque sempre unirsi prima delle elzioni in un'unica lista, per poi dividersi in gruppi parlamentari, come permette la legge, dopo l'esito elettorale. [leggi in esteso]

-L'ambasciatore Usa Spogli bacchetta l'Italia, dopo il ritiro di AT and T dalla contesa per Telecom, denunciando la preponderanza della politica, che ha preannunciato lo scorporo in chiave pubblica della rete fissa (il cosidetto ultimo miglio di Telecom) rispetto alle regole del mercato. Ma ciò che non dice è che proprio negli Stati Uniti accade ben di peggio: nelle aziende telefoniche e di telecomunicazioni in genere, in quanto considerate strategiche, gli stranieri non possono detener più del 25 per cento. Lo stabilisce una legge federale. [leggi in esteso]

-Il protocollo di Kyoto, anche se applicato, non servirebbe a nulla. It's not as if the U.N. has ignored global warming until now. The first international agreement was forged by the U.N. at the Earth Summit in 1990, at which industrialized countries vowed to reduce greenhouse gas emissions to 1990 levels by the year 2000. Then again in 1997, when it became apparent the countries involved would fail to meet these relatively modest commitments, industrialized countries signed the Kyoto Protocol, an agreement to make even deeper cuts: reducing emissions an average of 5 percent below 1990 levels between 2008 and 2012. Recent emission estimates and measurements indicate greenhouse gas emissions in developed countries are increasing, not decreasing. So they will fail once again. Of course, current climate change agreements don't cover many of the worlds' largest greenhouse gas emitters, including the U.S. and China. The U.S. decided not to sign on to the treaty because it felt it would harm the economy and because developing countries were not participants. China, expected to be the largest emitter of greenhouse gasses by the end of 2007, has steadfastly refused to make any commitments to reduce greenhouse gas emissions. Amazingly, all this talk of how to prevent global warming has become almost completely disconnected from what we can actually do. According to the National Center for Atmospheric Research, if all Kyoto signatories met their greenhouse gas reduction targets -- no cheating allowed -- it would only slow the estimated future warming between .07 and 0.19 degrees Celsius. In other words, it would take between 5 and 13 additional Kyoto-style agreements to prevent a mere 1 degree of warming. No government dare suggest the type of draconian energy rationing that would be required to meet this goal.

-Al nord più fannulloni che al sud.. Sondaggio sull’assenteismo del "Sole 24 Ore". A Napoli nessun controllo sui dipendenti comunali . A sorpresa bocciata Bolzano e promossa Siracusa Premessa d’obbligo: non esiste la categoria dei «dipendenti pubblici fannulloni». Insomma, quelli che - in termini sbrigativi - vengono bollati con l’etichetta dei «soliti statali scansafatiche». Ma se non esiste la categoria dei «fannulloni», esistono eccome gli impiegati che fanno dell’assenteismo la propria ragion d’essere. Una condizione fisica e mentale che prescinde da preconcetti di ordine geografico, del tipo: il Sud batte la fiacca, mentre il Nord fa gli straordinari. No, la filosofia del travet accidioso è in realtà molto più trasversale. E la dimostrazione viene dal sondaggio pubblicato ieri su Il Sole 24 Ore che spazza vecchi luoghi comuni, confermandone però altri. Ad esempio si è sempre detto che nel settore privato si lavori di più rispetto a quello pubblico; i dati raccolti dal giornale della Confindustria evidenziano che è vero e la prova viene dal confronto sulla media dei tassi di assenteismo: che nella grande impresa si ferma al 13 per cento, mentre nel pubblico impiego vola al 20 per cento. E veniamo ora ai numeri che sgombrano il campo da pregiudizi duri a morire come, appunto, quello sulla contrapposizione tra un Sud impegnato a girarsi i pollici e un Nord tutto preso a consumarsi non solo i pollici, ma tutte le dita di entrambe le mani. Peccato che le cose non stiano così. Sapete infatti qual è la città con i dipendenti comunali più assenteisti? Bolzano, con una media di 38,9% giornate di assenze all’anno. E sapete qual è il capoluogo con i dipendenti comunali più presenti d’Italia? Siracusa, con appena 2 giorni di assenze all’anno. Ma com’è possibile che Bolzano sia diventata, inaspettatamente, capitale degli statali imboscati? Qui - spiega Il Sole 24 Ore - il tasso di assenza è spinto in alto soprattutto dai permessi retribuiti. Tanto che il dipendente-tipo del capoluogo dell’Alto Adige ha «saltato» nel 2005 più di un mese (ferie escluse): in pratica il 15,4% dei 252 giorni lavorativi dell’anno. Un tasso di assenteismo che addirittura raddoppia se si conteggiano anche le ferie e le assenze non retribuite come i distacchi e le maternità lunghe. Seguono La Spezia, Reggio Emilia e Como: tutte città del Nord che precedono il primo capoluogo meridionale della classifica, vale a dire Vibo Valentia; ma subito dopo la città calabrese, ecco tornare nella hit importanti capoluoghi settentrionali come Cesena, Firenze, Aosta e Trieste. (da Il Giornale e da Il sole 24ore)

-Cho Seung hui, l'autore della strage nel campus di Virginia Tech aveva in passato dato fuoco alla stanza di un dormitorio e minacciato un attentato in due lettere anonime: perchè l'università non l'avevagià cacciato?

-Dopo la più grande strage da armi da fuoco della storia americana tutti citano il secondo emendamento, che autorizzerebbe il possesso di armi da parte dei civili. La portavoce di Bush, la Perino, lo riafferma subito dopo la mattanza. Ma a leggerlo in originale, la legge in questione dice ben altro: II Amendment A well regulated Militia, being necessary to the security of a free State, the right of the people to keep and bear Arms, shall not be infringed II EMENDAMENTO Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, non si potrà violare il diritto dei cittadini di possedere e portare armi.

-Tutti i disoccupati dovrebbero per legge percepire una forma di assistenza pecuniaria dallo stato. Il fatto che oggi ciò non accada è incostituzionale. Infatti l'art.38 della costituzione recita che: "Art. 38. Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. l'assistenza privata è libera."

-Emergenza morti bianche? Non proprio. Secondo l'Inail erano 1478 nel 2002, 1449 nel 2003, 1328 nel 2004. Nel 2006 sono state 1280. La media nel triennio 2003-2005 è stata di 1328 morti l'anno. In quattro anni un calo di 200 unità circa. Nel 2005 erano scese del 2.8 rispetto al 2004, nel 2006 dell'1.3 rispetto al 2005. Inoltre gli incidenti sul lavoro in Italia sono stati in totale 3085 l'anno ogni 100.000 occupati, in Germania 3586, in FRancia 4397, in Spagna 6520 (nel 2003) in Portogallo 3979(2003), in Belgio 3300, Nella sola Finlandia 2853 e in Austria 2703. La media Ue 15 è 3221. [leggi in esteso]

-Lo scudetto 2004-2005, revocato alla Juventus e non assegnato, dovrebbe andare all'allora secondo piazzato, il Milan. Dalle conclusioni dell'indagine della procura di Napoli sugli illeciti juventini, emerge infatti l'alterazione di un'ulteriore partita, Juve Milan 0-0 del 18 dicembre 2004, e la totale estraneità di Galliani dall'inchiesta giudiziaria.

-Malgrado lo stereotipo non arriva con gli sbarchi la gran parte dei clandestini in Italia. Dall'ultima relazione di Palazzo Chigi sui servizi segreti: il 64 per cento sono stranieri col permesso di soggiorno scaduto, i cosiddetti overstayers entrati comunque legalmente; chi varca fraudolentemente le frontiere terrestri è il 23 per cento, mentre chi sbarca sulle coste solo il 13.

-Juve ancora nella bufera. Rischia di finire in serie C di Gian Piero Scevola Se verrà provato l’illecito nella sfida col Milan potrebbe retrocedere all’ultimo posto dell’attuale campionato di B La giustizia sportiva è in stato di massima allerta. La chiusura dell’inchiesta da parte della Procura di Napoli, condotta dai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, ha provocato uno choc, l’ennesimo, per il mondo calcistico nostrano. Le tormentate giornate estive quando imperversava il calcio-scandalo o Moggiopoli, chiamatelo voi come volete, potrebbero ripetersi tra due o tre mesi, con un’ennesima estate caldissima. Tante le novità, con 15 nuove partite che non comparivano nei precedenti avvisi emessi lo scorso anno dai magistrati napoletani. Ciò si deve ai nuovi elementi acquisiti dai pm di Napoli dopo la trasmissione delle intercettazioni che erano state disposte dalla Procura di Torino, nonché all’esame dei tabulati delle telefonate fatte da diversi cellulari nella disponibilità dell’ex dg juventino Luciano Moggi. Tra i nuovi indagati tre arbitri, un assistente e il dg del Messina Mariano Fabiani. A Moggi i pm hanno contestato presunti illeciti (l’ipotesi è di concorso in frode sportiva) in relazione a tutte le 15 nuove partite finite sotto inchiesta. Nello stesso tempo sono uscite dalle indagini napoletane tre gare che figuravano nei precedenti avvisi. Tra queste la famosa Reggina-Juventus quando, secondo l’accusa, l’arbitro Paparesta sarebbe stato «sequestrato e chiuso a chiave» nello spogliatoio da Moggi. Gli atti relativi a questa vicenda sono stati stralciati e trasferiti per competenza territoriale alla Procura di Reggio Calabria e c’è da aspettarsi ulteriori indagini con relativi indagati. Fa sensazione, nell’elenco dei 48, la presenza di ben 5 arbitri internazionali: Bertini, De Marco, Messina, Paparesta e Rodomonti (quest’ultimo ha smesso di arbitrare), con il bergamasco Messina che sembrerebbe il più inguaiato, così come l’aretino Bertini (si sarebbe adoperato per favorire il club di Moggi) nel caso venisse provato l’illecito sportivo in Juventus-Milan. Francesco Saverio Borrelli, capo Ufficio indagini, è in febbrile attesa degli atti che, visti i buoni rapporti precedenti, la Procura di Napoli gli farà avere in breve tempo. Sono già stati allertati i vice perché possano esaminare nel più breve tempo possibile i nuovi faldoni, ovvero tutti gli atti non entrati nella precedente inchiesta e quindi non valutati. E qui si pone il caso giuridico-sportivo mai verificatosi: se venisse provato l’illecito bianconero-moggiano nella gara del 18 dicembre 2004 col Milan, i bianconeri rischierebbero seriamente la retrocessione in serie C. In sede sportiva infatti, a differenza del penale, non esiste l’istituto della «continuazione» (art. 81 del codice penale), quindi il fatto nuovo sarebbe assolutamente autonomo e si configurerebbe un nuovo illecito punibile nel campionato di competenza (l’attuale di serie B per i bianconeri) con la retrocessione all’ultimo posto e, quindi, in serie C1. Ben difficilmente però gli organi giudicanti arriveranno a una così drastica conclusione: toccherà infatti prima alla Commissione disciplinare nazionale, unica per tutte le Leghe, e successivamente alla Corte Federale (presidente Pasquale De Lise) stabilire le eventuali sanzioni richieste dal procuratore federale Stefano Palazzi. Stesso discorso per il Messina, new entry tra le società che, se acclarato l’illecito realizzato dal suo ex ds Mariano Fabiani nelle gare con Fiorentina, Reggina, Siena e Parma, verrebbe retrocesso all’ultimo posto nell’attuale campionato, con serie B assicurata. È l’ulteriore dimostrazione che, malgrado le dure pene date prima dalla Caf, ridotte poi dalla Corte federale e quasi annullate dalla Camera di conciliazione del Coni, il secondo atto di Moggiopoli è ancora tutto da decifrare sperando che la giustizia sportiva non finisca ancora in una burletta. Tre arbitri gestiti da big Luciano di Marcello Di Dio Bertini, subito sospeso, Paparesta e Pieri contattati con le schede fornite da Moggi Roma - Bertini e Tagliavento, così come gli assistenti Foschetti e Ivaldi, designati e poi sostituiti nel giro di poche ore. Se l’ufficio indagini della Figc è pronto a riattivarsi sul fronte arbitrale, la prima iniziativa la prende proprio il capo dei fischietti Cesare Gussoni, dopo un vertice d’urgenza con il presidente della Figc Abete. Bertini non dirigerà quindi Genoa-Bologna di stasera (al suo posto l’internazionale, Trefoloni), stesso discorso per Tagliavento e Ivaldi, nella terna di Lecce-Juve (Pantana e Grilli i cambi), stop anche per Foschetti, assistente di Rimini-Cesena (spazio ad Alessandroni). Ma la lista dei «sospesi» è destinata ad allungarsi: sono diciotto in totale i nomi ancora in organico alla Can - gli altri dieci sono ormai dismessi - presenti nella lista «nera» della Procura di Napoli. Ecco che lo stesso destino toccherà oggi ad altri sei arbitri (De Marco, Dondarini, Messina, Paparesta, Pieri e Rocchi) e a otto assistenti (Alvino, Ambrosino, Baglioni, Contini, Griselli, Niccolai, Papi e Rossomando). Nessuno di loro comparirà nelle designazioni per la giornata di serie A e per qualche settimana ci sarà una vera e propria emergenza con 33 soli arbitri a disposizione del designatore. «Quando arriveranno notizie nuove dalla giustizia ordinaria, non metteremo la testa sotto la sabbia come gli struzzi», annunciò un Gussoni appena eletto presidente dell’Aia. E ieri ha sottolineato dopo il via libera alla sostituzione di arbitri e guardalinee: «È una bufera attesa, questa decisione è presa allo scopo di garantire serenità allo svolgimento dell’attività agonistica». La sospensione sarà però breve per la maggior parte del gruppo in attività. Infatti la situazione più grave è per quattro di loro, gli arbitri internazionali Bertini, Paparesta, Pieri e il guardalinee Ambrosino, i cui nomi compaiono in alcune delle nuove 15 partite finite nel mirino. Il barese, finito nella bufera la scorsa estate per l’omessa denuncia dell’episodio di Reggina-Juventus in cui fu chiuso nello spogliatoio del «Granillo» da Luciano Moggi (prese tre mesi di squalifica dalla Caf), ma anche per la storia del dossier su Biodiesel (otto mesi di stop per l’Aia), adesso risulterebbe far parte della «cupola», insomma di quell’associazione il cui obiettivo, secondo i pm, era «commettere una serie di delitti di frode in competizioni sportive». Il fischietto internazionale, così come Bertini, Pieri e Ambrosino, faceva parte del gruppo di arbitri che veniva contattato su utenze mobili («gestori svizzeri», recita l’ordinanza), le cui schede erano fornite dallo stesso Moggi, per «reiterati contatti personali... finalizzati al conseguimento di una consolidata egemonia sia all’interno del settore arbitrale, sia in generale in seno alla Figc». Si aggrava quindi anche la posizione di Bertini, assolto in secondo grado, e a cui ora viene imputato il capo d’accusa di associazione a delinquere e diverse partite pro Juve e pro Messina. Così come quella di Pieri, già comparso nell’ordinanza del luglio scorso riguardante il filone Reggina. Fra i tredici arbitri (compresi quelli non più in attività) che emergono dall’ordinanza, Rocchi e Tagliavento non presentano elementi nuovi rispetto a quelli per i quali sono stati già giudicati e assolti. Così Moggi & C decisero queste 15 sfide di Carmine Spadafora Interventi diretti di arbitri e guardalinee in cinque gare della squadra bianconera e il solito sistema delle ammonizioni preventive Napoli - Quindici partite inedite che non comparivano nelle informazioni di garanzia emesse nei mesi scorsi dai pm Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice, sono venute alla luce con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, consegnato ieri a 48 indagati. Tra questi Luciano Moggi, che compare in tutte e 15 le nuove partite finite sotto la lente dei pm napoletani. Eccole. Udinese-Brescia 1-2 (26-9-04) Luciano Moggi, Antonio Giraudo e l’arbitro Antonio Dattilo «compivano atti fraudolenti - scrivono i pm nell’avviso - consistiti ad opera del Dattilo, nella dolosa ammonizione dei calciatori Pinzi, Muntari e Di Michele e nella dolosa espulsione del calciatore Jankulovsky, tutti in forza all’Udinese, successivo avversario della Juventus. Così che il calciatore Jankulovsky veniva conseguentemente squalificato dal giudice sportivo per l’incontro dell’Udinese con la Juventus». Siena-Juventus 0-3 (23-10-04) Indagati: Moggi e Mariano Fabiani, ds del Messina, «quali istigatori» e l’arbitro Paolo Bertini «che si adoperava per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di Moggi». Juventus-Chievo 3-0 (31-10-04) Indagati Moggi e Fabiani, con l’arbitro Tiziano Pieri, che si sarebbe adoperato per far vincere il club bianconero. Messina-Reggina 2-1 (31-10-04) Indagati Moggi e l’arbitro Racalbuto, che avrebbe dolosamente ammonito il calciatore Mesto della Reggina, successivo avversario della Juventus. Mesto, diffidato, fu poi squalificato. Messina-Fiorentina 1-1 (28-11-04) Indagati Moggi, Fabiani, il quarto uomo Dattilo e l’arbitro Paparesta, questi ultimi due accusati di essersi adoperati «per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra del Fabiani». Juventus-Milano 0-0 (18-12-04) Moggi e Fabiani sono accusati di avere compiuto «atti fraudolenti finalizzati a influire sul risultato» della partita, il cui esito sarebbe poi stato determinato dall’arbitro Bertini. Roma-Parma 5-1 (19-12-04) La coppia Moggi-Racalbuto è accusata di aver falsato la sfida: dolosamente espulso Pisanu e ammonito Contini, del Parma, poi squalificati per la partita successiva con la Juve. Brescia-Bologna 1-1 (6-1-05) Moggi, Fabiani e Paparesta sono accusati di aver truccato anche questa partita: l’arbitro dolosamente ammoniva i giocatori Guana e Mannini del Brescia, diffidati e quindi squalificati per l’incontro successivo col Messina di Fabiani. Cagliari-Juventus 1-1 (16-1-05) Moggi in qualità di istigatore e l’arbitro Racalbuto truccano anche questa partita, consentendo alla squadra del dg bianconero «il raggiungimento di un risultato favorevole». Messina-Parma 1-0 (23-1-05) Moggi e Fabiani ancora una volta «istigatori» mentre l’arbitro Bertini e il «quarto uomo» Dattilo, si adoperavano per la vittoria del club del ds siculo Fabiani. Sampdoria-Siena 1-1 (30-1-05) Paparesta ammonisce «dolosamente» il doriano Inzaghi, già diffidato che, quindi, salta la partita con la Juventus di Moggi, istigatore con Fabiani. SIENA-MESSINA 2-2 (13-2-05) Moggi e Fabiani, attraverso l’arbitro Bertini, riescono ad ottenere «un risultato favorevole» alla squadra del ds siciliano. Palermo-Lecce 3-3 (20-2-05) L’arbitro De Santis, dolosamente ammonisce i giocatori del Lecce, Pinardi e Rullo, poi squalificati per la partita con il Messina. Istigatore di questo ennesimo match truccato, Luciano Moggi. Reggina-Messina 0-2 (13-3-05) Moggi, Fabiani e l’assistente di gara Marcello Ambrosino «compivano atti fraudolenti finalizzati a predeterminare il risultato» favorevole al Messina. Lazio-Juventus 0-1 (24-4-05) La Juve di Moggi doveva vincere a tutti i costi, e vince. Indagati, oltre al dg bianconero, Fabiani e l’assistente di gara Ambrosino. [leggi in esteso]

-Tutti i buchi del paniere Fuori sei milioni di italiani Via la coperta, dentro il piumino da letto. Fuori la torta gelato dentro i gelati multipack... Ogni anno l'Istat modifica una quindicina delle 540 "posizioni rappresentative" Tutti i buchi del paniere. Fuori sei milioni di italiani Statisticamente parlando, l'11,1 per cento dell'Italia non esiste. Al centro è scomparso il 12,5 per cento della popolazione, al Sud il 19,4 per cento, nelle isole addirittura il 35,4. E dato che le statistiche sono una cosa seria, oltre che in percentuale, sappiamo anche quanti sono - in termini assoluti - gli italiani che non esistono: 6.510.879. Per legge infatti tutti i comuni capoluogo devono comunicare, ogni mese, la variazione dei prezzi al consumo che permettono di calcolare l'indice nazionale. Ma siamo in Italia e 22 dei 107 capoluoghi di provincia, semplicemente, "non dispongono di personale adatto" alla bisogna e quindi, altrettanto semplicemente, "non comunicano". Così, spiega l'Istat in un documento ufficiale, "i punti vendita coinvolti nella rilevazione mensile sono circa quarantamila e nel complesso sono circa quattrocentomila le quotazioni di prezzi raccolte sul territorio ogni mese". Ma "i comuni che concorrono al calcolo dell'indice nazionale sono 85". Non è poi un grosso problema, in un Paese nella cui Capitale può scomparire - e poi riapparire per questione di mancati rimborsi - un quartiere di centosettantamila persone. Nei documenti interni dell'Istat si chiama "Quartiere Zero", con tanto di maiuscole, ed è una specie di entità filosofica in cui, il 21 ottobre del 2001, sono stati infilati a forza tutti i cittadini che non venivano rintracciati per il censimento decennale. Risultato: un quartiere-fantasma grande come le città di Cagliari, Parma, Prato o Modena, misteriosamente scomparso nel nulla. E poi riemerso, come un'Atlantide al contrario, perché lo Stato aveva tagliato 150 milioni di euro alla Regione Lazio alla voce Sanità e il Campidoglio è corso a mettere a disposizione i dati dell'anagrafe, per dimostrare che la gente del Quartiere Zero è viva e vegeta. Magari non si sa dove abiti, su che macchina viaggi e dove abbia trascorso la notte del 21 ottobre 2001. Ma esiste e fa scattare il diritto ai rimborsi. E non basta. "Abbiamo controllato migliaia di tabulati" spiega in uno studio Aldo Carra, che ha realizzato per conto dell'Istituto ricerche economiche e sociali della Cgil una "Radiografia delle rilevazioni Istat". "Su 79 mesi esaminati sono emerse tantissime ripetizioni fortemente concentrate in alcuni comuni: a Sondrio, Foggia, Campobasso, Trapani, Catania, Cosenza le ripetizioni di prezzo, mese dopo mese, sono tanto elevate da far supporre che la rilevazione venga effettuata per molte voci, ogni tre mesi. E l'effetto della mancata rilevazione periodica produce una sottostima dell'inflazione. Soprattutto quando essa subisce una accelerazione".

-Iraq, la protezione affidata a mercenari Gigi Malabarba Martedì 3 aprile scorso è stato definitivamente approvato al Senato il decreto che rifinanzia le missioni militari italiane all'estero e tutta l'attenzione si è giustamente concentrata sull'Afghanistan. Non torno sul disastro di quel voto di guerra, che segna una svolta anche per la sinistra pacifista, ormai allineata alle decisioni della Nato, persino sulle trattative per gli ostaggi. Ma l'assoluto distratto silenzio sull'Iraq non è perdonabile, rotto da un interrogazione al ministro D'Alema del senatore di Sinistra critica, Franco Turigliatto, e da analogo atto della deputata del Prc, Elettra Deiana, su un dato inquietante: l'uso di «milizie private» a protezione dei civili italiani. Andate a vedere su Internet che cos'è l'agenzia britannica Aegis Defence Services e scoprirete che si tratta di un esercito privato - mercenario è il termine giuridico corretto - con sede a Londra e attività in sei paesi: Stati Uniti, Bahrein, Kenya, Nepal, Afghanistan e Iraq. Il fondatore dell'agenzia, Tim Spicer, ha una carriera di capo di tagliagole per violazione sistematica dei diritti umani in Nuova Guinea e Irlanda del Nord. Il Ministero della Difesa Usa ha stipulato nel 2004 un contratto biennale con questo signore, rinnovato nel 2006, di ben 293 milioni di dollari per svolgere generali funzioni di sicurezza. I contractors legati ad agenzie britanniche in Iraq sono circa 30 mila, su un totale che supera i 100 mila uomini armati e non dispongono di regole d'ingaggio definite. Non sono formalmente «combattenti», ma neanche «non combattenti», essendo stati massicciamente impiegati in azioni di rastrellamento e rappresaglia persino nella capitale Bagdad. Sicuramente hanno affiancato i militari americani negli episodi di tortura nel carcere di Abu Ghraib. A novembre le truppe italiane si sono ritirate dall'Iraq, decisione encomiabile del nuovo governo. Sono restati i tecnici «impegnati nella ricostruzione». Che abbiano a che fare in realtà da un lato con gli interessi dell'Eni e dall'altro con i Prt sotto comando Usa, ossia che facciano parte tuttora dell'occupazione del paese che a parole abbiamo abbandonato, lasciamo stare (si fa per dire...). Ovviamente i tecnici devono essere protetti. «Al fine di garantire l'incolumità dei civili presenti a Nassiriya» il ministero della Difesa italiano, nel decreto di rifinanziamento delle missioni all'estero, ha stanziato 3.498.000 euro per stipulare un contratto con un'agenzia di sicurezza presente in Iraq: l'Aegis. Altro segno di spostamento a sinistra della politica estera italiana? La comunità irlandese negli Stati Uniti, capeggiata dal reverendo McManus, protestò vivacemente con Donald Rumsfeld per la scelta sciagurata di impiegare siffatti personaggi, secondo quanto riferisce il Washington Post. Alcuni esponenti della sinistra nel parlamento italiano, credo con buona dose di ignoranza, si sono spinti a dire che in Iraq è meglio un mercenario di un carabiniere. Quando il governismo a tutti i costi travolge ogni principio... Forse tecnici italiani non servono in Iraq, ma, se vanno protetti, l'esternalizzazione in mano ai tagliagole mi sembra una pessima scelta. Speriamo che l'apprezzato ministro D'Alema possa smentire questo sospetto che, da solo, vanificherebbe la decisione del ritiro delle truppe.

-Afghanistan: Il generale Usa delle torture a capo dei militari italiani Domenica prossima al quartier generale Isaf, a Kabul, si svolgerà la «cerimonia del cambio di comando»: esso passerà dal generale britannico David Richards al generale statunitense Dan K. McNeill. Chi lo ha deciso? Il presidente degli Stati uniti che - come già annunciato il 21 settembre scorso dal segretario Usa alla difesa - ha «nominato» il gen. Dan K. McNeill perché sia riassegnato in Afghanistan con l'incarico di comandante dell'Isaf/Nato. Tale decisione - ha sottolineato il 26 settembre il portavoce dell'Isaf, maggiore Luke Knittig - permetterà di «unificare due separati comandi, quello delle forze della coalizione a guida Usa, con a capo il generale Usa Karl Eikenberry, e quello delle forze internazionali che ora operano sotto la Nato». (Manlio Dinucci) Da domenica, dunque, anche il contingente italiano in Afghanistan sarà agli ordini diretti di un generale statunitense. Verrà in tal modo vanificato quanto affermato nella «Mozione in materia di missioni italiane all'estero» votata il 14 luglio 2006 dopo un lungo tira e molla con la sinistra radicale e con il quale fu risolto il contenzioso sul primo rifinanziamento della missione deciso dal governo Prodi: «In territorio afghano l'Italia non è più in alcun modo impegnata militarmente nell'ambito della missione Enduring Freedom». Con l'unificazione di tutte le forze direttamente nella catena di comando del Pentagono, di fatto anche il contingente italiano opererà nel quadro di Enduring Freedom. Rientra così dalla finestra quello che è uscito dalla porta. Il gen. McNeill, che da domenica concentrerà nelle sue mani i due comandi, era nel 2002-2003 comandante della Combined Joint Task Force 180, la forza dell'Operazione Enduring Freedom in Afghanistan, di cui faceva parte la Task force Nibbio, un contingente italiano di mille soldati costituito nel 2003 prima da alpini della B. Taurinense e quindi da parà della Folgore. Come informa lo Stato maggiore della difesa (13 ottobre 2003), il contingente italiano contribuì allora alla «neutralizzazione/distruzione di sacche di terrorismo», tra l'altro fermando «4.170 persone sospette». Proprio in quel periodo, sotto il comando del gen. McNeill, si verificarono nella base Usa di Bagram i casi di tortura venuti alla luce successivamente. Due sono stati documentati: quelli dei prigionieri Habibullah e Dilawar, morti durante o subito dopo gli «interrogatori». In una intervista nel febbraio 2003, il gen. McNeill attribuì queste morti a «cause naturali», specificando che Dilawar era morto per una occlusione alle arterie coronariche. Una inchiesta del New York Times (17 settembre 2004) appurò invece che «i patologi militari avevano descritto entrambe le morti quali omicidi causati da percosse». Sarà questo generale a quattro stelle dell'esercito statunitense a comandare tra qualche giorno anche le forze italiane in Afghanistan. In che modo allora l'Italia potrà dare quel «segno di discontinuità» - richiesto dal capogruppo di Rifondazione-Sinistra europea alla commissione esteri del senato - ridefinendo «come stare in Afghanistan e con quali obiettivi»? Si elude così ancora una volta la questione nodale, ossia che le forze italiane in Afghanistan sono inserite sempre più nella catena di comando e controllo del Pentagono e, di conseguenza, sottratte all'effettivo controllo del parlamento e dello stesso governo, legando sempre più il nostro paese alla strategia statunitense. E alla richiesta di inviare in Afghanistan «meno truppe combattenti e più genio per la ricostruzione» così ha risposto la segretaria di stato americana Condoleeza Rice il 26 gennaio scorso: «Sono d'accordo coi miei colleghi europei: la nostra è una missione umanitaria, e la forza militare da sola non può garantire la sicurezza. Allo stesso tempo, però, dobbiamo riconoscere che il progresso politico ed economico dipende da una dura sicurezza». Ci penserà il generale McNeill, che ha già dato prova di come si può garantire in Afghanistan la «sicurezza». -U.S. general now leads NATO forces in Afghanistan Updated Sun. Feb. 4 2007 7:53 AM ET Associated Press KABUL, Afghanistan -- The highest-ranking U.S. general to lead troops in Afghanistan took command of 35,500 strong NATO-led force Sunday, putting an American face on the international mission after nine months of British command. Gen. Dan McNeill replaced British Gen. David Richards at the helm of NATO's International Security Assistance Force at a time of increased violence and just before an expected uptick in fighting as spring settles in. McNeill, who served as coalition forces commander in Afghanistan in 2002-03, told several hundred people gathered for a change-of-command ceremony that ISAF's mission was to facilitate Afghanistan's reconstruction so the "Afghan people might enjoy self-determination, education, health and the peaceful realization of their hopes and dreams." "We will quit neither post nor mission until the job is done or we are properly relieved," McNeill said. The appointment of McNeill, one of only 11 four-star generals in the U.S. Army, raises the profile of the American mission here two weeks after the U.S. Department of Defense extended the tour of 3,200 10th Mountain Division soldiers. There are now 26,000 U.S. troops in Afghanistan, the highest number since U.S.-led troops ousted the Taliban in 2001 for hosting Osama bin Laden. About 14,000 American forces fall under NATO command; 12,000 troops focused on training Afghan forces and special operations fall under the U.S.-led coalition. During his nine months as commander, Richards oversaw the bloodiest year in Afghanistan since 2001. About 4,000 people died in insurgency-related violence in 2006, according to an Associated Press count based on numbers from U.S., NATO and Afghan officials. Richards also was a prominent backer of a controversial peace plan in the southern town of Musa Qala. Under that October deal between the government and village elders, NATO, Afghan and Taliban soldiers were not allowed into the town. But that agreement apparently fell apart on Wednesday and Thursday, when an estimated 200 Taliban fighters overran Musa Qala. Only 90 minutes before the handover ceremony on Sunday, a NATO airstrike killed a senior Taliban leader riding in a car near Musa Qala, spokesman Col. Tom Collins said. Collins said the Taliban leader was killed within that 3-mile zone with the approval of the Afghan government. He said no NATO or Afghan forces were on the ground in Musa Qala. Collins didn't immediately name the person killed in the strike, but Mohammad Wali, a Musa Qala resident, said the airstrike killed a Taliban leader named Mullah Abdul Gafoor and some of his associates while they were riding in a truck through a small village just outside Musa Qala. Another resident, Lal Mohammad, told The Associated Press on Saturday that the fighters in Musa Qala were being led by Gafoor, the hardline militia's corps commander in western Afghanistan during the Taliban regime. Gafoor's brother, Mullah Ibrahim, and eight other suspected Taliban militants were killed late last month in a NATO airstrike just outside Musa Qala, which prompted Gafoor to lead the militants into the town, Wali said. Musa Qala saw intense battles between Taliban fighters and British troops last summer and fall. The fighting caused widespread damage to the town of around 10,000 inhabitants, most of whom were forced to leave. British forces withdrew from Musa Qala in October after the truce, which turned over security to local leaders and prevented NATO forces from entering the town. Richards, who was replaced Sunday as NATO's commander, told the AP on Saturday that "very surgical and deliberate" force would be used to evict the fighters from Musa Qala, where he said the alliance's strategy of avoiding military action has driven a wedge between residents and Taliban insurgents. Richards also oversaw NATO's largest-ever ground battle, a fight in southern Afghanistan in September to oust between 1,000 and 2,000 Taliban fighters who had massed for an assault on Kandahar city, the Taliban's former stronghold. "There was last year some skepticism about NATO," Richards said at the ceremony Sunday. "Today that has gone." The Taliban made a "good attempt" at an offensive last fall but failed and won't again try to take on NATO troops in a mass battle, Richards said in an interview on Saturday. Richards in September warned that Afghanistan was at a tipping point and that if life did not improve for Afghans over the winter many would switch their allegiance to the Taliban. He said he is now optimistic NATO will succeed and that he was "delighted" that his warning may have spurred the U.S., Britain and Poland, among other nations, to commit more troops and money. Along with the additional 3,200 troops, the Bush administration last month said it would ask Congress for $10.6 billion to train and equip the Afghan army and for reconstruction. Also Sunday, a suicide bomber in an explosives-filled car attacked a NATO convoy outside the town of Kandahar, said Haji Razaq Khan, a police official. No NATO troops were injured in the blast and the bomber was killed, he said.

14/4/07- Etero o gay, la scelta non è libera "Un gene decide il gusto sessuale" Etero o gay, la scelta non è libera "Un gene decide il gusto sessuale" ROMA - Quando si parla di "desiderio" sessuale bisogna sapere che la scelta che ognuno fa non è poi così libera come si pensa, ma è guidata da un "programma" ben preciso definito dal cervello. Sempre più ricerche, infatti, dimostrano che gli uomini eterosessuali possiedono circuiti neurali che li spingono a cercare nelle donne il loro appagamento del desiderio, mentre nei gay tali circuiti sarebbero diversi. I cervelli delle donne invece, sembrano essere organizzati soprattutto per cercare uomini che, almeno apparentemente, sappiano provvedere a loro ed ai loro figli. Stando alle ultime ricerche - riassunte in un articolo apparso sul New York Times - mentre un uomo nasce con un indirizzo sessuale ben definito, nelle donne questo lo è di meno e succede spesso che l'indirizzo lesbico si manifesti in età adulta. Il cervello dunque, risulta essere un "organo sessuale" davvero importante anche se esso si comporta in modo assai diverso negli uomini e nelle donne. Spiega Larry Cahill dell'Università della California che ha pubblicato una ricerca sull'argomento su Nature Reviews Neuroscience: "Che il cervello nei due sessi abbia comportamenti diversi è un dato di fatto, anche se va contro il senso comune. Le aree della corteccia, ad esempio, la parte del cervello che lavora per le elaborazioni di più alto livello, sono più spesse nelle donne. L'ippocampo, dove vi sono le basi della memoria occupa una frazione più grande nel cervello femminile". Una differenza notevole è poi il fatto che il cervello degli uomini è, in linea di principio, orientato sessualmente verso le donne. La prova più diretta giunge dai casi di incidenti durante le circoncisioni, in cui i bambini che hanno perso il pene e sono stati allevati come femmine, nonostante un forte incitamento sociale a comportarsi come tali, da adulti mostrano un desiderio sessuale diretto alle donne e non agli uomini. "Se non si riesce a far sì che un maschio senza pene per tutta la vita sia attratto dai maschi, quali altre condizioni psicosociali potrebbero indirizzare un maschio ad essere gay?", sottolinea Michael Bailey, esperto di orientamento sessuale alla Northwestern University (Usa). E dunque chi lo orienta verso questa scelta? È presumibile che la mascolinizzazione del cervello che avviene ad opera di un gene noto come SRY ancora in fase fetale, plasmi alcuni circuiti neurali che fanno si che gli uomini desiderino le donne. Se così è, questi circuiti sono collegati in modo diverso nei gay. Ma chi induce questa diversità? Secondo Bailey vi deve essere un indirizzo genetico. Ed è la prova-gemelli che lo dimostrerebbe. I gemelli monovulari sono spesso al centro delle ricerche sull'ereditarietà perché possiedono un patrimonio genetico identico e quindi eventuali differenze di comportamento sessuale tra un gemello e l'altro non dovrebbe derivare da un'origine genetica. Basandosi su questa considerazione Bailey ha condotto ripetute ricerche e stando ai risultati, se un gemello monovulare risulta omosessuale, nel 52% dei casi lo è anche l'altro. La percentuale scende al 22% nel caso di gemelli biovulari, cioè con caratteristiche cromosomiche leggermente diverse. (da Repubblica)

-Le tasse che negli Usa aiutano i poveri e mantengono i servizi sociali le pagano solo i ricchi. Just in time for tax filing season, the Tax Foundation and Congress' Joint Committee on Taxation have compiled some useful facts about the federal tax system. Following are a few worth thinking about as taxpayers write their annual checks to Uncle Sam. c In 2005, the federal government took $2.4 trillion out of the pockets of the American people. To put this number into context, it is about the same as the size of the entire U.S. economy in 1959 in inflation-adjusted terms. Only two other countries on Earth have economies as large as our federal government: Germany and Japan -- and Germany just barely makes the cut, with a gross domestic product of $2.7 trillion. China, which everyone is so alarmed about, has an economy significantly smaller than the federal government, with a GDP of $1.9 trillion -- about equal to what the U.S. raises just from taxes on individuals. c Contrary to popular belief, the vast bulk of federal taxes are paid by the wealthy. According to the JCT, in 2006, 53.7 percent of all federal income taxes were paid by those with incomes of more than $200,000. Those with incomes between $100,000 and $200,000 paid 28.3 percent of all individual income taxes. Thus those with incomes of more than $100,000 paid 82 percent of the total. They also paid 44.4 percent of all payroll taxes. c Those with incomes below $40,000 paid no federal income taxes at all in the aggregate; the positive liability for those who paid anything was more than offset by tax rebates from the Earned Income Tax Credit for many more who paid nothing. In total, the EITC put $41 billion into the pockets of low-income workers in 2005 -- 91 percent of it was paid to those with no income tax liability. However, according to the Tax Foundation, three-fifths of Americans believe it is wrong for anyone to pay no taxes at all, that everyone should pay something to finance the government. c So-called tax loopholes -- deductions and exclusions that reduce one's tax liability -- are mainly used by the middle class, not the wealthy. The largest tax expenditures are exclusions for pension contributions and health benefits for workers. Among the largest deductions are those for mortgage interest and state and local taxes. In 2005, taxpayers saved $62 billion in taxes due to the mortgage interest deduction, with 72 percent of that going to those with incomes below $200,000. The child credit saved taxpayers $46 billion -- almost all of it claimed by the middle class. Just $8 million went to those with incomes of more than $200,000. c Unsurprisingly, three-fifths of taxpayers believe their taxes are too high; only 2 percent think they are too low. About a third of taxpayers would support a cut in government services to achieve further tax cuts; just 8 percent favor bigger government financed with higher taxes. c Support for fundamental tax reform is high; four-fifths of taxpayers believe the tax system is too complex; just 3 percent believe it is fine the way it is. By better than a 2-to-1 margin, taxpayers would be willing to give up major tax deductions, such as that for mortgage interest or state and local taxes, to get lower income tax rates. c Almost all taxpayers think the top federal income tax rate of 35 percent is too high. More than 90 percent of taxpayers believe the top rate should be no higher than 29 percent, with 70 percent saying 19 percent should be the maximum. c The Alternative Minimum Tax is a rapidly growing federal tax. Originally designed to tax only the rich, increasingly it is a tax on the middle class. In 2005, the AMT affected only 1.3 percent of those with incomes between $50,000 and $100,000. Unless Congress acts, this percent will rise to 42.8 percent this year and more than 50 percent next year. This illustrates the problem with all soak-the-rich tax proposals -- eventually they end up taxing the middle class, too. For years, Republicans have largely ignored the problem of the AMT -- enacting temporary patches to the tax cut to keep the problem from getting worse, but not even attempting a permanent fix. The latest patch expired at the end of 2006 which is why such a sharp rise in the percentage of taxpayers affected by the AMT projected. So, Democrats really have a gun to their heads -- they must do something on the AMT by year's end. But because they have pledged to pay for all tax cuts, they must therefore raise taxes somehow to pay for an AMT fix. Republicans aren't likely to offer much help in that area, making tax policy in 2007 an interesting spectator sport.

-La celebre equazione sarebbe stata anticipata nel 1903 da De Pretto E=mc2: "Tutto merito dell'italiano Olinto" La tesi di un docente di matematica dell'Università di Perugia, ripresa dal quotidiano britannico "The Guardian" STRUMENTI VERSIONE STAMPABILE I PIU' LETTI INVIA QUESTO ARTICOLO MILANO - L'equazione della relatività di Einstein non sarebbe, in realtà, di Albert Einstein, bensì di un matematico autodidatta italiano, Olinto De Pretto. La sconcertante rivelazione arriva dal serissimo giornale inglese “Guardian” che già otto anni fa aveva raccontato la genesi della celebre formula della relatività (il tempo e il movimento sono relativi alla posizione dell’osservatore, se la velocità della luce è costante), altrimenti conosciuta come E=mc2 (l’energia è uguale al prodotto della massa per il quadrato della velocità della luce) e che nell'edizione di martedì scorso ha riproposto la controversa questione circa la primogenitura dell’equazione forse più famosa al mondo. Stando a quanto si racconta, il 23 novembre del 1903 l'italiano De Pretto, un industriale di Vicenza con la passione per la matematica, avrebbe pubblicato sulla rivista scientifica Atte un articolo dal titolo “Ipotesi dell’etere nella vita dell’Universo”, in cui sosteneva che “la materia di un corpo contiene una quantità di energia rappresentata dall’intera massa del corpo, che si muovesse alla medesima velocità delle singole particelle”. Insomma, la celebre E=mc2 spiegata parola per parola, anche se De Pretto non mise la formula in relazione con il concetto di relatività, ma con la vita dell’universo. Secondo la ricostruzione fatta dal professor Umberto Bartocci, docente di Storia della matematica all’Università di Perugia, questo difetto nell’impostazione di De Pretto sarebbe stato il motivo per cui inizialmente il significato dell’equazione non venne capito. Solo successivamente, nel 1905, lo studioso svizzero Michele Besso avrebbe avvisato Albert Einstein del lavoro svolto due anni prima da De Pretto e delle conclusioni alle quali era arrivato, che il geniale fisico e matematico avrebbe poi fatto sue, senza tuttavia attribuire alcun merito all’italiano. Questa, ovviamente, è la tesi di Bartocci, alla quale il professore ha dedicato pure un libro, pubblicato nel 1999 da Andromeda: Albert Einstein e Olindo De Pretto – La vera storia della formula più famosa del mondo, dove viene appunto spiegata la teoria della “contaminazione einsteiniana” ad opera di De Pretto, morto nel 1921. «De Pretto non scoprì la relatività – ha riconosciuto Bartocci – però non ci sono dubbi sul fatto che sia stato il primo ad usare l’equazione e questo è molto significativo. Sono anche convinto che Einstein usò le ricerche di De Pretto, sebbene questo sia impossibile da dimostrare». Nel corso degli anni ci sono poi state altre polemiche circa i contributi scientifici che avrebbero permesso ad Einstein di scoprire e rendere pubblica la rivoluzionaria formula nel 1905 e fra questi, particolarmente importanti si dice siano state le ricerche del tedesco David Hilbert. Sembra, però, impossibile porre fine alla controversia e nemmeno Edmund Robertson, professore di matematica dell’Università di St.Andrew, è riuscito nell’intento: «Una grande parte della matematica moderna è stata creata da gente a cui nessuno ha mai dato credito, come ad esempio gli Arabi – ha raccontato Robertson al Guardian - Einstein può avere preso l’idea da qualcuno, ma le idee stesse arrivano da ogni parte. De Pretto merita sicuramente credito per gli studi che ha svolto e il contributo che ha dato, se queste cose si possono provare. Ma ciò non toglie, comunque, che la genialità di Einstein resti indiscutibile». Il dubbio persiste, le polemiche pure, la sola certezza è proprio quell’equazione E=mc2, di cui tutti, almeno una volta, hanno sentito parlare. The mathematical equation that ushered in the atomic age was discovered by an unknown Italian dilettante two years before Albert Einstein used it in developing the theory of relativity, it was claimed yesterday. Olinto De Pretto, an industrialist from Vicenza, published the equation E=mc2 in a scientific magazine, Atte, in 1903, said Umberto Bartocci, a mathematical historian. Einstein allegedly used De Pretto's insight in a major paper published in 1905, but De Pretto was never acclaimed, said Professor Bartocci of the University of Perugia. De Pretto had stumbled on the equation, but not the theory of relativity, while speculating about ether in the life of the universe, said Prof Bartocci. It was republished in 1904 by Veneto's Royal Science Institute, but the equation's significance was not understood. A Swiss Italian named Michele Besso alerted Einstein to the research and in 1905 Einstein published his own work, said Prof Bartocci. It took years for his breakthrough to be grasped. When the penny finally dropped, De Pretto's contribution was overlooked while Einstein went on to become the century's most famous scientist. De Pretto died in 1921. "De Pretto did not discover relativity but there is no doubt that he was the first to use the equation. That is hugely significant. I also believe, though it's impossible to prove, that Einstein used De Pretto's research," said Prof Bartocci, who has written a book on the subject. Einstein's theory held that time and motion are relative to the observer if the speed of light is constant and if all natural laws are the same. A footnote established the equivalence of mass and energy, according to which the energy (E) of a quantity of matter (m) is equal to the product of the mass and the square of the velocity of light (c). Now known as: E=mc2 . The influence of work by other physicists on Einstein's theory is also controversial. A German, David Hilbert, is thought by some to have been decisive. Edmund Robertson, professor of mathematics at St Andrew's University, said: "An awful lot of mathematics was done by people who have never been credited - Arabs in the middle ages, for example. Einstein may have got the idea from someone else, but ideas come from all sorts of places. "De Pretto deserves credit if his contribution can be proven. Even so, it should not detract from Einstein."

10/4/07- Fu la loro intervista televisiva prima dell'arresto da parte iraniana, in cui rivelavano la loro attività di spionaggio contro il regime degli Ayatollah, a mettere sull'avviso le autorità di Tehran, spingendole all'azione. Un aspetto che getta una luce di ridicolo sulla vicenda degli ostaggi britannici. TV interview 'tipped off' Iran about ship's intelligence role Iranian intelligence officers told the 15 British captives they first became suspicious about their activities after watching an interview with one of them on British television. Families of the hostages said that their loved ones had told them the Iranians had made the claim soon after capturing them. The revelation is likely to raise questions about the Ministry of Defence's decision to allow the media to accompany Cornwall, the ship on which the service personnel were based, and report on its activities. Article continues On 13 March - 10 days before the 15 were seized - Channel 5 broadcast an interview with Captain Chris Air, one of the captured Royal Marines, in which he stated that his crew's role was to liaise with Iraqi vessels to 'let them know we are here to protect them, protect their fishing and to stop any terrorism or any piracy in the area'. The Iranian interrogators told their captives, who were seized while travelling in two dinghies during a patrol, that this had alerted them to Cornwall's role. However, Channel 5 said it had taken care to edit the footage so as not to jeopardise the frigate's activities or the safety of the hostages once they had been taken by the Iranians. The full footage of the interview with Air was not released to the media until after the hostages had been released. In the footage that was held back, Air confirmed the ship was engaged in collecting information on the Iranians from passing shipping traffic. 'It's partly a hearts and minds type patrol,' Air said. 'Secondly, it's to gather int [intelligence] if they do have any information, because they're here for days at a time. They can share it with us whether it's about piracy or any sort of Iranian activity in the area, because obviously we're right by the buffer zone with Iran.' The MoD confirmed last night that the Iranians had made the claim that they had become interested in Cornwall's activities after learning about it on British television, but denied the decision to allow the ship's crew to be interviewed while on active duty had jeopardised the mission. 'HMS Cornwall's activities in the north Arabian Gulf are legitimate and open,' a spokeswoman for the MoD said, pointing out that the ship's presence in the area was well known. 'Details of her activities as part of the Combined Task Force 158 are published on both the MoD and Royal Navy websites. Also, as a Type 22 frigate, it would be hard to miss her physical presence.' The MoD's decision to allow media access to Cornwall had been welcomed by newspapers and broadcasters keen to tell the story of the navy's role in patrolling the seas off Iraq. Also on board the frigate was a BBC film crew and a journalist from the Independent But as attention now turns to the MoD's role in handling the affair, questions are likely to be asked as to whether lessons will have to be learnt regarding the media's relationship with the armed forces.

-Italia meno violenta degli altri partner europei. Altro che emergenza sicurezza, gli omicidi da noi sono nella fascia tra 0.7 e 1.3 ogni 100.000 ab.. La media europea è 1.2. Finlandia e Belgio si situano nella fascia 1.8-2.5, con un picco di 2.8 appunto in Finlandia. Gb, Olanda, Francia, Grcia sono nella fascia 1.3-1.8. Lo afferma l'ultimo rapporto (fino dati 2005) di Transcrime, l'istituto di ricerca sulla criminalità transnazionale delle università cattolica di Milano e di Trento.

-Soldati italiani e nostre missioni estere male in arnese? In realtà i soldi crescono, è solo questione di come li si spende... Con la finanziaria 2007 il bilancio della Difesa è salito da 17.78 mld a 18.15. Grazie ad alcuni correttivi il ministero ha inoltre portato gli investimenti a 21 miliardi con un +13x100, collocando l'Italia al settimo posto mondiale per spese militari. Tra questi correttivi: 1.7 mld al fondo nuovi investimenti, 350 mln per il mantenimento della difesa. Che si sommano a 1 mld per la nuova portaerei Cavour, 3.5 mld per 10 nuove fregate, 6 mld per 121 nuovi caccia Efighter. Mentre alla manutenzione dei mezzi attuali vanno solo 50 mln di euro!

- Raciti investito da un poliziotto? Il verbale: «Guidavo, c'era fumo» La testimonianza sull'Espresso. «Nuove indagini» chiede la difesa del minorenne in carcere per la morte dell'agente durante il derby Catania-Palermo Ucciso da un collega. Investito dal fuoristrada che un poliziotto stava guidando in retromarcia e «alla cieca», nella sera del 2 febbraio scorso, per allontanarsi dal caos degli scontri davanti allo stadio Massimino. È l'inquietante ipotesi dell'Espresso, che oggi rilancia la tesi cardine dell'avvocato Giuseppe Lipera a difesa del diciassettenne arrestato per l'omicidio dell'ispettore catanese Filippo Raciti. Il settimanale pubblica un verbale col racconto dello stesso agente che guidando il Discovery avrebbe colpito Raciti. Il documento è datato 5 febbraio, prima che sul minorenne si addensassero le accuse che lo tengono ancora in carcere, col suggello del Riesame. L'agente scelto L.S., 46 anni, ricostruisce quella folle serata dall'inizio, dall'arrivo dei tifosi palermitani a Catania, per assistere al derby; per arrivare al momento clou quando, intorno alle 20,30, la situazione era già degenerata. «In quel frangente sono stati lanciati alcuni fumogeni, uno dei quali è caduto sotto la nostra autovettura sprigionando un fumo denso che in breve tempo ha invaso l'abitacolo - dice - Raciti ci ha invitato a scendere dall'auto per farla areare. Il primo a scendere è stato Raciti. Proprio in quel frangente ho sentito un'esplosione, e sceso anch'io dal mezzo, ho chiuso gli sportelli lasciati aperti sia da Balsamo che dallo stesso Raciti ma non mi sono assolutamente avveduto dove loro si trovassero poiché vi era troppo fumo. Quindi - continua l'agente - allo scopo di evitare che l'autovettura potesse prendere fuoco, mentre era in corso un fitto lancio di oggetti e si udivano i boati delle esplosioni, chiudevo gli sportelli e, innescata la retromarcia, ho spostato il Discovery di qualche metro». Il punto più interessante arriva subito dopo: «In quel momento ho sentito una botta sull'autovettura e ho visto Raciti che si trovava alla mia sinistra insieme a Balsamo portarsi le mani alla testa. Ho fermato il mezzo e ho visto un paio di colleghi soccorrere Raciti ed evitare che cadesse per terra». Il poliziotto poi verrà adagiato sulla stessa macchina e trasportato in ospedale, dove morirà poco dopo. Gli inquirenti si metteranno a setacciare i filmati ripresi dalle telecamere all'esterno dell'impianto, e individueranno nel diciassettenne arrestato il ragazzo che colpisce Raciti con una sbarra di metallo, tra le 19.04 e le 19.09. Quel colpo viene ritenuto fatale, anche se per ancora un'ora - come dimostra il racconto di quell'agente e anche di altri - sarà in piena attività di «contenimento» degli ultras; secondo la Procura presso il tribunale dei minorenni di Catania questo sarebbe compatibile con una lesione al fegato che avrebbe avuto effetti «ritardati», consentendo a Raciti di non sentire alcun malore per almeno sessanta minuti. Ci sono però quattro costole rotte che, secondo la ricostruzione del perito della difesa Giuseppe Caruso, non solo non avrebbero potuto consentire all'ispettore di correre e bloccare pure qualche tifoso senza avvertire dolore, ma sarebbero più compatibili con l'urto del fuoristrada che con il colpo di barra affondato dal ragazzo. La perizia medica di Caruso, insieme al verbale del poliziotto, è al centro del ricorso presentato in Cassazione da Lipera e dalla collega Grazia Volo contro la decisione del tribunale del Riesame di non scarcerare il diciassettenne. E certo solleva dubbi sulla soluzione del caso raggiunta molto in fretta. Per questo gli avvocati che non hanno mai smesso di proclamare innocente il ragazzo arrestato, chiedono ora al gip Alessandra Chierego una nuova consulenza medico-legale «con esperti di chiara fama e non escludendo l'ipotesi della riesumazione del corpo dell'ispettore». Altri spiragli dovrebbe aprirli il Ris di Parma, a cui è affidata la perizia sugli oggetti sequestrati dopo gli scontri. «Per tutelare le forze dell'ordine da eventuali speculazioni, il governo intervenga immediatamente per fare chiarezza sulla notizia...», chiede ora il parlamentare della Margherita Riccardo Villari, sollecitando «risposte certe e definitive». Da parte degli inquirenti ieri riserbo e silenzio. Due mesi di stranezze e ipotesi alternative S.Pi. 2 febbraio 2007, Catania-Palermo, muore un poliziotto, al termine di scontri ripresi in diretta tv: tutti i media concordano, è colpa degli ultras. La mattina dopo, nei bar, ovunque, si discute di come una bomba carta possa uccidere un uomo, Filippo Raciti, ispettore della Polizia di Stato. Secondo giorno: non è stata una bomba carta, è stato un colpo inferto al poliziotto, probabilmente in un corpo a corpo, probabilmente da qualche teppista, sicuramente con qualcosa che il resto della ciurma ha sradicato allo stadio. Gli hanno spappolato il fegato. Nessuno, neanche L'Espresso, riporta una notizia particolare, le prime stranezze: come mai i cancelli della curva del Massimino erano aperti, fatto insolito, proprio quando il pubblico defluisce per il caffè nell'intervallo, proprio nel momento in cui arrivavano i palermitani? Figuriamoci se si parla delle retate, della presenza di fascisti negli scontri e del trattamento dei tifosi in questura. I tg stringono il cerchio: gli inquirenti hanno i video, non sarà difficile scorgere il momento dell'impatto del colpo mortale su Raciti. E intanto si parla di modello inglese e di problemi sociali. Arriva l'autopsia. Il Corriere dello Sport è l'unico giornale a riportare una notizia che apparirà e scomparirà nel volgere di una giornata: «Il medico legale che ha effettuato l'autopsia, Giuseppe Ragazzi, ha notato all'altezza dell'organo distrutto una ferita, o meglio un livido, di dieci centimetri. A forma di stella». Questa notizia risveglia qualcuno che fino a quel momento aveva ritenuto più saggio farsi i fatti propri e prender per buone le verità della tv. Sul web partono versioni alternative, ma sono pur sempre fatte dagli ultras e allora i quotidiani preferiscono sparare in prima pagina i disegni della Procura di Catania. E' necessario un disegno, perché il video che doveva inchiodare il teppistello diciassettenne non mostra il momento dell'impatto. Le teorie sul web, con tanto di foto di lacrimogeni con chiusura a forma di stella, non vengono prese in considerazione. Forse questa teoria è annebbiata da eccesso di complottismo, ma se non altro evidenzia incongruenze nella ricostruzione ufficiale dei fatti, per la prima volta, sul web, non sui giornali. Qualcosa a quel punto si muove, qualcuno comincia a ficcarci il naso. Il G8, Aldrovandi e tanti altri casi: il curriculum delle forze dell'ordine non è immacolato. Il casco opaco di Raciti, ricordo del G8 genovese, riporta alla mente notti di irruzioni e false prove, presentate sotto forma di «brillante operazione». I buchi dell'indagine sono troppi, almeno per qualcuno, e soprattutto cominciano a uscire dai cassetti della Procura verbali e testimonianze. L'Espresso l'8 febbraio pubblica un articolo in cui viene messa in dubbio la ricostruzione dell'accusa. A quel punto tutti i giornali diventano più coraggiosi: chi ha ucciso Raciti? Viene dato spazio all'ipotesi dell'avvocato che difende il ragazzo accusato di omicidio: in una nota della Digos sarebbe riportata una conversazione tra uno degli arrestati e i suoi genitori, in cui viene detto che Raciti sarebbe stato colpito da «un colpo di sportello», verosimilmente di un'auto della Polizia. E' il colpo di scena che precede l'ultimo scoop. (da Il Manifesto) E ancora da Il Giornale: Il delitto Raciti minuto per minuto. Ecco la verità dell’ultrà arrestato È il drammatico faccia a faccia tra il magistrato e l’ultrà del Catania arrestato per la morte dell’ispettore Filippo Raciti. Un interrogatorio incalzante per il minorenne A. S. che prima nega e alla fine confessa praticamente tutto, tranne l’omicidio. Il pm dei minori Angelo Busacca lo incalza con l’ausilio delle numerose prove raccolte dalla polizia. Parola per parola ecco la «sfida» dell’8 febbraio tra accusatore e accusato, presente la mamma di quest’ultimo. PM: «Si è capito che la cosa che aveva colpito l’ispettore Raciti, per via di uno strappo che gli si è fatto proprio sulla giubba lato destro, potesse essere questo lavabo, cioè un pezzo di ferro scippato, parliamoci chiaro, dai bagni. Dalle fotografie che ci sono questo pezzo di ferro tu lo prendi e lo butti contro... i carabinieri. Adesso tu tieni conto di tutto questo, mi dici, se vuoi rispondere. Io prendo le fotografie e ce le vediamo una a una, eh?». AS: «Voglio rispondere». PM: «Questo lavabo, questo pezzo di ferro l’hai avuto nelle mani, l’hai visto, girava, era in terra, dimmi tu, forza... AS: «Non lo so (...). L’ho preso in mano, però non mi ricordo che... pezzo è che sta dicendo lei». PM: «E che cosa ne dovevi fare con questa cosa che hai preso?» AS: «Niente, volevo solo per passare, uscire dalla porta (...) facendomi spazio in modo che si allargavano (...)». PM: «Allora tu hai avuto nelle mani qualcosa, me lo sai descrivere, era di legno, plastica, ferro?». AS: «Non era di ferro, era d’acciaio... no di lamiera, leggero. L’ho preso, l’ho gettato e me ne sono andato»». PM: «Ma l’hai gettato per terra o contro i poliziotti?». AS: «L’ho gettato a metà altezza, non l’ho gettato ad alta altezza, alle gambe». PM: «Ti ricordi se hai colpito così dei... ». AS: «Non ho colpito a nessuno (...) si sono allargati ed è arrivato a terra quell’oggetto e non ha colpito nessuno(...)». (Il pm fa presente al diciassettenne che le tracce sulla divisa dell’ispettore sembrano compatibili con l’«arma» usata). PM: « (...) Ricordati quello che ti ho detto prima, noi non stiamo dicendo che tu volevi ammazzare Raciti... ». AS: «Perché non… ho la capacità di agire». PM: «Ma neanche di striscio li hai presi?». AS: «No, no, non c’era nessuno». PM: «E se non c’era nessuno a chi l’hai tirato?». AS: «Non l'ho preso, non l’ho preso perché si sono allargati prima che arrivasse l’oggetto, non sono arrivato a prenderlo, non l’ho preso». PM: «Senti, a parte te, altri l’hanno preso e l’hanno buttato questo coso qua?». AS: «Può essere di sì ma non li ho visti» (Le foto ora immortalano il momento esatto dello scontro) PM: «Tu l’hai tirato una volta, sai indicare dove hai preso il pezzo di alluminio?». AS: «Sotto la tribuna vicino i bagni». PM: «Vicino ai bagni, vicino a queste specie di inferriata (...)». AS «Sì, era a terra, non ho visto chi ce l’aveva messo». PM: «All'altezza delle tracce lineari bianche che sono sul terreno cosa hai fatto?». AS: «Mi sono fermato e l’ho gettato, è arrivata quasi vicino al limite della porta ma non è stato questa... perché l’ho fatto prima (...) ». PM: «Se i poliziotti non si scansavano l’avrebbe colpito quest’oggetto di ferro?» AS: «È possibile però in un punto dove non faceva male, l’ho gettata altezza delle gambe, in modo che anche se li prendevo non gli facevo tanto male (...). PM: «Tu come hai visto sei entrato nel bagno». AS: «Sì e sono riuscito». PM: «Ti sei nascosto, ti sei preso il pezzo e l’hai buttato contro i poliziotti». AS: «Sì». PM: «Glielo facciamo sentire a tua madre e a tuo padre che è così?». AS: «Così è. Però non li ho presi». PM: «Questo è suo figlio signora». AS: «Però non l’ho preso, non l’ho preso, è sicuro che non l’ho preso (...) ero sempre col pensiero di non prendere ai poliziotti (...) casomai alle gambe in modo che faceva soltanto qualche graffio oppure si faceva qualche ematoma e basta». PM: «Bella, bella figura che fai». AS: «E lo so grazie». PM: «Bravo». AS: «Grazie». PM: «Bravo. Ca ni cunsumasti a tutti quanti un campionato, bravo». AS: «Grazie». PM: «L’hai colpito o no?». AS: «No, non l'ho colpito (...) questa è la verità (...) ». PM: «E a quello l’emorragia gli viene un’ora dopo». AS: «Ma gli sto dicendo quando l’ho lanciato io non ho preso a nessuno perché si sono allargati perché l'hanno visto partire, si sono allargati, questa qua è la pura verità, se non ci crede non so... ». (Il pm mostra foto ancora più dettagliate dei tafferugli). PM: «Tra queste persone quindi ti dico che c’era Raciti (...) questo è il lancio dell’oggetto che adesso vedrai che finisce completamente fuori dalla porta (...). Ti posso dire che questa è l’unica volta che quell’oggetto viene preso da qualcuno e questa è l’unica carica che hanno fatto i poliziotti. Ci arrivi col ragionamento a capire che cosa significa? (...). L’hai visto il filmato? Quando l’hai tirato tu il ferro è finito là?» AS: «No, no, no... non è finito là quando l’ho tirato io». (L’ultrà cade in contraddizione. Ammette d’aver mentito sulla maglietta indossata, è un dettaglio importante per l’indagine). PM: «E perché mi hai detto che non te l’eri cambiata prima?». AS: «Ero preso di panico... ». PM: «Di panico da che cosa, l’hai tirato tu?». AS: «No, no». PM. «Perché ti dobbiamo credere ora?». AS. «Non lo so, è vero, ho sbagliato prima a non dire tutta la verità (...)». PM: «E allora che cosa ci sei venuto a raccontare fino adesso?». AS: «Non sono io che gli ho ammazzato l’agente (...) ». PM: «Hai mentito fino ad ora?». AS: «Sì, ho mentito. Ho mentito, ho sbagliato e l’ammetto». (Scorre il video delle scene con il pezzo di lavabo lanciato) AS: «Ecco, sì, questo qua sono io, vada avanti (...). Io questa cosa l’ho lasciata poi subito dentro la mischia, se vede poi ci sono altri ragazzi che prendono la cosa». PM: «E quando l’hai tirato allora ’sto coso (...) ?» AS: «L’ho lanciato prima a terra, proprio perché neanche c’era arrivato e poi l’hanno preso gli altri ragazzi a mezza altezza e mi sciddicau 'nterra perché era troppo pesante per me». Pm: «Tu mi hai detto si sono spostati "ed è volato mezzo dentro e mezzo fuori", ma che stiamo scherzando?». AS: «E gliel’ho detto... ora gli dico le cose vere, non gli sto dicendo... Sì, ho sbagliato e ho sbagliato, mi ero preso di panico invece non l’ho lanciato (...). C’erano altri ragazzi incappucciati che io non so neanche chi sono». PM: «Tu perché l'hai portato là?». AS: «Io l’ho trovato lì... ». PM: «Da qua a là chi gliel'ha portato io o tu?». AS: «Io anche». PM: «E perché l'hai portato là?». AS: «Perché glielo volevo lanciare e poi non l'ho lanciato». PM: «E chi l'ha lanciato?». AS: «Non lo so, non lo so chi era (...) ». PM. «L’avete lanciato o avete fatto... lo sai cos’è un ariete? Tipo quando si deve sfondare un portone a buttarlo così no, tu mi devi dire se l’avete lanciato (...)». (È la domanda clou dell’inchiesta. AS risponde così) AS: «Io ho spinto solo una volta, ho levato subito le mani, e poi mi sono allontanato, non ho visto più l’oggetto che direzione ha preso (...). Non ho visto se l’oggetto è tornato indietro oppure è partito, se è andato a vuoto oppure come ha detto lei... a contatto (...)». (Il pm chiede al ragazzo se dopo aver visto le foto e i filmati si riconosce nella persona col cappellino blu che scaglia il pezzo di metallo) AS: «Sì, sono io». E aggiunge: «(...) Stavano caricando… poi arrivato a un certo punto lo stavo trasportando da solo, si sono aggiunte a me altre 4 persone che erano avanti a me, altre 6 persone che erano davanti che hanno hanno preso insieme a me questo oggetto e l’abbiamo scaraventato (...). Non so dire chi erano, e come non ho visto che è arrivato l’oggetto alla polizia così non ho riconosciuto nessuno di quei ragazzi perché erano tutti coperti in viso». -Aggiornamento: Guerra di filmati sulla morte di Raciti Un nuovo video mostra l'ispettore capo avvicinarsi ferito e barcollante al Discovery della polizia. «E' la prova che era già stato colpito» E' una battaglia di filmati e di orari quella che si sta svolgendo ormai da settimane sul caso Raciti. Dopo le rivelazioni dell'Espresso che, riportando le dichiarazioni a verbale di un agente, ha lanciato l'ipotesi di un banale incidente alla base della morte dell'ispettore catanese, durante gli scontri del 2 febbraio per il derby Catania-Palermo, ora sbuca un altro filmato che ridarebbe fiato alle accuse nei confronti del minorenne arrestato per l'omicidio. Ha atteso una settimana la polizia etnea, prima di rispondere con altre immagini alle ipotesi difensive basate sul verbale del collega di Raciti, che ammetteva di aver guidato a marcia indietro il Discovery della polizia, di aver sentito «un botto» e di aver visto Raciti che si portava le mani alla testa e subito dopo si accasciava. Nel nuovo film, scovato tra quelli girati da un'emittente televisiva locale durante i disordini, si vede ancora Raciti, intorno alle 20.15 (ossia, 15 minuti prima del presunto impatto col fuoristrada) che si appoggia allo sportello del Discovery e mostra di trascinare con fatica la gamba destra. Sarebbe un'altra prova, dicono gli investigatori, che l'ispettore stava già cominciando a sentire gli effetti della botta presa almeno un'ora prima - lo scontro con il ragazzo arrestato è fissato tra le 19.04 e le 19.09 - e che gli ha spappolato il fegato. Il «botto» con il Discovery invece, per la polizia non ci sarebbe proprio stato. O meglio, sarebbe stato invece un colpo dato allo sportello da un terzo collega, che invitava così l'autista a fermarsi, per far salire Raciti che stava sempre più male. Sì, è una battaglia di filmati (è soprattutto una ripresa ad accusare il minorenne, immortalato dalle telecamere all'esterno dello stadio Massimino, mentre si lancia con un pezzo di lavello divelto dai bagni verso gli agenti, tra cui Raciti) e di orari (può il colpo mortale esser stato sferrato alle 19, e aver avuto effetto solo dopo le 20,30?), e anche di perizie mediche, ovviamente. Che divergono nettamente. I due consulenti della difesa infatti negano che il grave trauma al fegato e soprattutto le quattro costole rotte evidenziate dall'autopsia, possano essere state provocate dall'eventuale colpo di lavello - ma tra le presunte armi c'è anche una spranga di ferro - ed escludono che comunque chi abbia subito tale trauma possa continuare a correre per oltre un'ora, senza mostrare difficoltà. Ora il nuovo filmato, su cui la polizia ha inviato un'informativa alla Procura del tribunale per i minorenni, mostra comunque una sofferenza dell'ispettore, «trascina palesemente con fatica la gamba», dicono i suoi colleghi. E questo sarebbe in linea con la tesi dei periti dell'accusa, secondo cui è possibile che gli effetti di tali traumi e dell'emorragia interna possano evidenziarsi anche fino a un'ora dopo. «Ma c'è un altro film girato 3-4 minuti dopo il presunto scontro in Curva nord col ragazzo - ribatte il legale del minorenne, Giuseppe Lipera - in cui si vede Raciti correre contro i tifosi. Segno che comunque stava bene, e che è stato colpito dopo...». Lipera continua anche la battaglia di ricorsi. Sta per presentare il terzo al tribunale del Riesame, chiedendo la scarcerazione - fin qui negata - del ragazzo, che è in cella ormai da due mesi. Inoltre, si è rivolto ancora alla Cassazione contro l'ordinanza del gip Alessandra Chierego che il 3 aprile ha rigettato la richiesta di una nuova perizia medico-legale collegiale, che «sarebbe una scelta di chiarezza che scioglierebbe ogni dubbio e, ne siamo certi, dimostrerebbe definitivamente l'innocenza del ragazzo», afferma l'avvocato. Intanto dal carcere il presunto omicida si è sfogato ieri in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: «Sono uno stupido, ma non un assassino...».

-Il governo ha eliminato per legge le ricariche telefoniche. Ma come si fa a spacciare il più dirigista e statalista dei provvedimenti, quello di un esecutivo che introduce una forma di controllo dei prezzi, con una liberalizzazione?

-Nel mondo politico Usa si discute della possibilità di un 'impeachment di Bush. Ma se cacciano lui, diventa presidente Cheney, ovvero il più falco di tutti nell'amministrazione americana, la vera anima nera del governo in carica..

- La vicenda Telecom è lo spunto per ricordare uno dei paradossi del sistema telefonico italiano. All'estero gli utenti non paganao infatti gli sms: perchè al gestore in realtà non costano nulla. Anche da noi dovrebbe essere così: nella rete Gsm ci sono in pratica due reti, la rete dati ufficiale per il traffico vocale, e quella ausiliaria di segnalazione, funzionale alla prima, che permette di instaurare la chiamata ecc. Gli sms viaggiano sulla seconda, quando non è occupata da traffico vocale. Essa ci sarebbe in ogni caso (e comunque anche i costi di avviamento iniziale sono ormai quasi ammortizzati).

8/4/07-Affare Telecom. Analisti e governo, se non prenderà corpo un salvataggio 'italianista', auspicano un intervento quantomeno dei giganti telefonici europei, per evitare una colonizzazione 'tex-mex'. Lo stato italiano ha escluso fin dall'inizio qualunque ipotesi di nazionalizzazione "antiliberale" della Telecom. Eppure, qualora se ne impadronisse la France Telecom, controllata dallo stato francese con una quota del 32.5 x100, o la Deutsche Telekom, primo azionista la Repubblica federale di Germania con il 15 x100, non si tratterebbe forse di nazionalizzazioni, per giunta da parte di stati esteri? E anche per l'ipotesi di una cordata delle banche italiane, fortemente criticata dal centrodestra: come non considerare che se la spagnola Telefonica si mangiasse la nostra Telecom, essa finirebbe in mano tra gli altri a due banche iberiche, Banco Bilbao e Caixa, che insieme ne detengono l'11.6? Senza contare che pure nella stessa nella DT un gruppo bancario detiene il 15 x100.

-Terrà fede il governo Prodi al famoso dodecalogo su cui avrebbe ritrovato l'intesa per continuare la legislatura? In realtà il documento , che avrebbe dovuto nelle intenzioni del premier essere firmato da tutti i rappresentanti della coalizione di governo, non è mai stato firmato nemmeno da uno di loro. A riferirlo, insieme al racconto della concitata riunione di governo in cui si consumò la macata sottoscrizione, fu Pannella, che con Boselli si oppose alla firma, in quanto il docnumento non conteneva alcuno dei punti più importanti, da Pacs alle pensioni.

-L'eterno interrogativo sulla precarizzazione del lavoro... A tre anni dall'introduzione della legge Biagi, si possono finalmente paragonare il terzo trimestre 2003 (in cui la legge entrò in vigore) e il terzo 2006, grazie agli ultimi dati Istat sulle forze lavoro. In generale 'occupazione è salita di 715.000 posti, si è ridotta l'occupazione indipendente (-226.000 unità, 6.009.000 addetti in totale) ed è aumentato il lavoro dipendente(+834.000 unità, 16.992.000 addetti). Ma a fronte di 124.000 posti in più a termine(da 2.125.000 a 2.249.000, +5.8), i posti fissi sono cresciuti di 711.000 (da 14.032.000 a 14.743.000 +5), e il lavoro a tempo pieno è cresciuto di 716.000 unità, con un incremento del partime di 69.000 posti.

8/1/07- Italia primatista mondiale di denito pubblico tra i Paesi sviluppati? No. Il record ce l'ha un Paese di solito simbolo di efficienza, industrie vincenti ed export: il Giappone, con il 173 per cento di debito lordo sul Pil. Noi siamo ben lontani a 120. Da notare che i presunti primi della classe, ad esempio gli Usa o la Germania, non stanno comunque a zero, bensì a 62 e 71. E nell'area Euro la media è 79.

-Ancora sul caso ospedali infetti. Il terreno su cui sorge l'Umberto I è di proprietà del demanio per cui alla dirigenza dell'ospedale non è consentito fare interventi strutturali. ***Peraltro le infezioni registrate al policlinico Umberto I oggetto dell'inchiesta dell'Espresso sono inferiori sia alla media nazionale che internazionale. ***Comunicato stampa degli ospedali svizzeri (H+) del 26/1/06 in occasione della giornata nazionale d'igiene delle mani: "In Svizzera si ammalano ogni anno per infezioni contrratte in ospedale 70.000 persone. Il problema riguarda dal 2 al 14 per cento (media 8 ndr) dei ricoverati. Il 50 per cento del personale ospedaliero non si disinfetta le mani secondo le istruzioni prima di recarsi dal paziente". ***Da Hospitalinfection.org, negli Usa: 1. Infections contracted in hospitals are the fourth largest killer in the United States, causing as many deaths as AIDS, breast cancer and auto accidents combined. One out of every twenty hospital patients gets an infection. That's two million Americans a year [2], and an estimated 103,000 of them die. [3] 2. The single most important way to reduce hospital infection, according to the federal Centers for Disease Control and Prevention, is for doctors and other health care workers to clean their hands in between treating patients. Research indicates that doctors clean their hands before treating a patient only 48% of the time, and this rate is significantly worse at some hospitals. [4] 3. Hospital infections add $28 billion to $30 billion to the nation's health costs each year. For example, a serious bloodstream infection increases a hospital stay by eleven extra days and adds, on average, $57,000 to a patient's hospital bill. [5] Who pays? You do, regardless of who you are. Insurers pay. Employers who provide workers' health coverage pay. Taxpayers who foot the bill for Medicare, Medicaid, and other government programs pay. (9000 morti l'anno solo in California secondo ass.di consumetori e responsabili sanitari). ***E in GB: Thursday October 14, 2004 The Guardian The number of deaths from infections picked up in hospital, including the so-called superbug MRSA, is four times higher than the government's official figure, campaigners claimed yesterday. The MRSA support group said that the government's tally of 5,000 deaths a year comes from statistics compiled in 1994 (su 100.000 contagi secondo l'NHS, ndr). Their analysis of statistics from official bodies suggests that the real number of annual deaths is closer to 20,000. ***Ma quello di Gatti è uno scoop? Riferisce il direttore delPoliclinico Ubaldo Montaguti: «Un anno fa, quando abbiamo presentato il progetto di ristrutturazione dell'ospedale, sono stato il primo a denunciare una condizione di degrado inaccettabile, risultato di oltre 30 anni di abbandono. Ho fatto vedere io stesso al sindaco Walter Veltroni e al governatore Marrazzo(e a Striscia la notizia, ndr) una parete da cui colano le feci dei bagni sovrastanti».

-La condanna a morte di Saddam. Dallo statuto del Tribunale speciale iracheno: Article 24 First: The penalties that shall be imposed by the Court shall be those prescribed by the Iraqi Penal Code No (111) of 1969 Dunque condannato in ossequio alle leggi che sotto il suo stesso governo erano in vigore. -Ma la condanna eseguita dal premier Al Maliki senza la prevista firma del consiglio presidenziale, è legale? Si, perchè.. Under Iraqi law, any death sentence must be certified by the council made up of Iraq's president and two vice presidents. Iraqi President Jalal Talabani, a Kurd, has opposed the death penalty in the past but has also said he would deputize a vice president to sign an execution order on his behalf. Vice President Tariq al-Hashemi, a Sunni like Saddam, might also be reluctant to certify the execution. The other vice president, Adil Abdul-Mahdi, is a Shiite. Ma dallo statuto del tribunale speciale: SECTION NINE Enforcement of Sentences Article 27 First: Sentences shall be carried out in accordance with the Iraqi legal system and its laws. Second: No authority, including the President of the Republic, may grant a pardon or mitigate the punishment issued by the Court. The punishment must be executed within 30 days of the date when the judgment becomes final and non-appealable. ***Peraltro le infezioni registrate al policlinico Umberto I oggetto dell'inchiesta dell'Espresso sono inferiori sia alla media nazionale che internazionale. ***Comunicato stampa degli ospedali svizzeri (H+) del 26/1/06 in occasione della giornata nazionale d'igiene delle mani: "In Svizzera si ammalano ogni anno per infezioni contrratte in ospedale 70.000 persone. Il problema riguarda dal 2 al 14 per cento (media 8 ndr) dei ricoverati. Il 50 per cento del personale ospedaliero non si disinfetta le mani secondo le istruzioni prima di recarsi dal paziente". ***Da Hospitalinfection.org, negli Usa: 1. Infections contracted in hospitals are the fourth largest killer in the United States, causing as many deaths as AIDS, breast cancer and auto accidents combined. One out of every twenty hospital patients gets an infection. That's two million Americans a year [2], and an estimated 103,000 of them die. [3] 2. The single most important way to reduce hospital infection, according to the federal Centers for Disease Control and Prevention, is for doctors and other health care workers to clean their hands in between treating patients. Research indicates that doctors clean their hands before treating a patient only 48% of the time, and this rate is significantly worse at some hospitals. [4] 3. Hospital infections add $28 billion to $30 billion to the nation's health costs each year. For example, a serious bloodstream infection increases a hospital stay by eleven extra days and adds, on average, $57,000 to a patient's hospital bill. [5] Who pays? You do, regardless of who you are. Insurers pay. Employers who provide workers' health coverage pay. Taxpayers who foot the bill for Medicare, Medicaid, and other government programs pay. (9000 morti l'anno solo in California secondo ass.di consumetori e responsabili sanitari). ***E in GB: Thursday October 14, 2004 The Guardian The number of deaths from infections picked up in hospital, including the so-called superbug MRSA, is four times higher than the government's official figure, campaigners claimed yesterday. The MRSA support group said that the government's tally of 5,000 deaths a year comes from statistics compiled in 1994 (su 100.000 contagi secondo l'NHS, ndr). Their analysis of statistics from official bodies suggests that the real number of annual deaths is closer to 20,000. ***Ma quello di Gatti è uno scoop? Riferisce il direttore delPoliclinico Ubaldo Montaguti: «Un anno fa, quando abbiamo presentato il progetto di ristrutturazione dell'ospedale, sono stato il primo a denunciare una condizione di degrado inaccettabile, risultato di oltre 30 anni di abbandono. Ho fatto vedere io stesso al sindaco Walter Veltroni e al governatore Marrazzo(e a Striscia la notizia, ndr) una parete da cui colano le feci dei bagni sovrastanti».

-Contemporaneamente, e per la prima volta in assoluto, il capo dei negoziatori di Teheran, Alì Larijani, spiega il 5 gennaio che nel caso si profili un attacco il suo Paese non rispetterà l’impegno a utilizzare l’energia nucleare solo per scopi pacifici. «Siamo contrari a possedere armi nucleari, useremo la tecnologia nucleare in modo pacifico e nell’ambito del Trattato di non proliferazione - afferma Ali Larjani da Pechino - ma in caso di minaccia la situazione potrebbe cambiare». I leader iraniani, da parte loro, non sembrano attenuare la carica aggressiva. A Pechino Larijani non risponde agli avvertimenti del presidente Hu Jintao, che afferma di «condividere le preoccupazioni internazionali sulla questione nucleare» e invita l’Iran a offrire «una seria risposta alla risoluzione dell’Onu». A Teheran il vicepresidente Golarem Aghazadeh, capo dell’Agenzia atomica iraniana, annuncia l’immagazzinamento di oltre 250 tonnellate d’esafloruro di uranio pronto per l’arricchimento in una serie di tunnel resistenti a qualsiasi attacco nella zona di Isfahan. A chiudere il coro contribuisce il presidente Mahmoud Ahmadinejad spiegando che «la burocrazia non fermerà gli sforzi della Repubblica Islamica per dotarsi della tecnologia nucleare. La nostra risposta alle vostre prepotenze - aggiunge - è farvi crepare di rabbia, la rabbia che covate per i nostri eccellenti risultati in campo nucleare».

-Il terrorismo è davvero la prima emergenza mondiale? Eppure.. The number of Americans killed as a result of international terrorism since the 1960's gives us a benchmark from which we can correctly identify and target other dire dangers to our very way of life. - Allergic reactions to peanuts - Accident causing deer - Lightning strikes That's correct - all of the above have killed an equal number of Americans since 1960 as terrorism. E contro i 2996 morti del Wtc, Joseph Mercola, un medico americano che scrive su internet, cita alcune cifre per confronto. Le cifre hanno la loro eloquenza, non c’è che dire. Per incidenti d’auto, in USA muoiono 45 mila persone l’anno: nessun allarmismo prego, c’è un’industria dietro, che merita rispetto. Per AIDS, 13 mila persone l’anno: non c’è da preoccuparsi, è uno degli effetti collaterali di uno stile di vita molto apprezzato e promosso sui media e dalla pubblicità. Ci mancherebbe che i governi si mettessero a fare, sulla cosiddetta «categorie a rischio», controlli polizieschi asfissianti come quelli che impongono ai viaggiatori negli aeroporti. Quanto alle «morti iatrogene», causate cioè da errori medici, di somministrazione o chirurgici, a lungo la cifra dei morti è stata valutata sui 250 mila all’anno. Ora un libro, «Death by Medicine», dei dottori Gary Null, Carolyn Dean, Martin Feldman, Deborah Rasio e Dorothy Smith, ha cercato di accumulare tutti i dati disponibili. Ecco alcuni loro risultati: Per «reazioni avverse ai farmaci» muoiono 106 mila americani l’anno. Per «errori medici o diagnostici», 98 mila. Per «piaghe da decubito», 115 mila. Per infezioni ospedaliere, 88 mila. Per «procedure non necessarie», 37.136. A seguito di operazioni chirurgiche, 32 mila morti. Il numero di «malati esterni» agli ospedali che muoiono è di 199 mila. Ben 108.800 muoiono per «malnutrizione» di tipo iatrogeno, ossia per alimentazioni ordinate dai medici. Nel complesso, secondo i dottori sopra citati, la medicina tecnologica, la farmacologia industriale e la chirurgia esagerata ammazzano, ogni anno, 783.936 americani. Un solo farmaco della Merck, il Vioxx (anti-dolorifico ampiamente usato contro le artriti e i dolori mestruali) ha sterminato tra 60 e 130 mila persone. Dicesi 783.936. Poiché le morti in USA per qualsiasi causa sono ogni anno 2,4 milioni, bisognerà dedurne che un americano su tre muore di mala-medicina. Per competere con queste cifre, Al Qaeda dovrebbe dirottare e far precipitare, diciamo, sei Jumbo-jet al giorno per un intero anno: cosa impossibile anche per i kamikaze più decisi, armati che siano di taglierino o di lozione dopo-barba. Un americano ha il 16.400 per cento di possibilità in più di morire per mano dell’industria sanitaria, che di Osama bin Laden. ***1. Infections contracted in hospitals are the fourth largest killer in the United States, causing as many deaths as AIDS, breast cancer and auto accidents combined. One out of every twenty hospital patients gets an infection. That's two million Americans a year [2], and an estimated 103,000 of them die. [3]

6/1/07- Scoppia il caso cliniche sporche sull'onda dell'inchiesta di Gatti dell'Espresso. I Nas vanno all'Umberto I e il ministro della sanità Turco annuncia un'indagine nazionale. In realtà... Il ministero, inoltre, sottolinea che le infezioni ospedaliere sono da anni costantemente sotto osservazione nel nostro Paese, che ha da tempo adottato Linee guida molto dettagliate per far sì che si possano ridurre al minimo i rischi di contagio durante le fasi del ricovero. Il numero di infezioni ospedaliere in Italia appare da anni in linea con i dati registrati negli altri Paesi europei, con unincidenza media tra il 4,5% e il 7% dei ricoveri (pari a circa 450.000/700.000 casi, con una mortalità dell1%, 4500-7000) a fronte del 3,6% della Germania e del 13% della Svizzera. E bene tuttavia sottolineare - aggiunge la nota - che solo il 30% delle infezioni ospedaliere è facilmente evitabile con ladozione di semplici regole igieniche, che vanno dal lavaggio delle mani al rispetto di norme per la cura delle ferite e per la pulizia del paziente durante lassistenza. Laltro 70% è legato alle condizioni cliniche del paziente e alla sempre maggiore incidenza di batteri resistenti agli antibiotici. Per contrastare tali fattori sono stati messi a punto dallIstituto superiore di sanità strumenti di controllo dellantibiotico-resistenza, presente soprattutto in alcuni ceppi di batteri come il Pseudomonas aeruginosa, lo Stafilococco aureus, lEnterobacter, lo Stenotrophomonas maltophilia e lAcinetobacter. ***Page 1 WHO/CDS/CSR/EPH/2002.12 Prevention of hospital-acquired infections A practical guide 2nd edition World Health Organization Department of Communicable Disease, Surveillance and Response Frequency of infection Nosocomial infections occur worldwide and affect both developed and resource-poor countries. Infec- tions acquired in health care settings are among the major causes of death and increased morbidity among hospitalized patients. They are a significant burden both for the patient and for public health. A prevalence survey conducted under the auspices of WHO (in 1987) in 55 hospitals of 14 countries representing 4 WHO Regions (Europe, Eastern Mediterranean, South-East Asia and Western Pacific) showed an average of 8.7% of hospital patients had nosocomial infections. At any time, over 1.4 million people world- wide suffer from infectious complications acquired in hospital (3). The highest frequencies of nosoco- mial infections were reported from hospitals in the Eastern Mediterranean and South-East Asia Regions (11.8 and 10.0% respectively), with a prevalence of 7.7 and 9.0% respectively in the European and West- ern Pacific Regions (4). (picchi del 40% in Asia e Africa sub sahariana e Latin America e dell'1 in pochi Paesi in Europa, ndr). The most frequent nosocomial infections are infec- tions of surgical wounds, urinary tract infections and lower respiratory tract infections. The WHO study, and others, have also shown that the highest preva- lence of nosocomial infections occurs in intensive care units and in acute surgical and orthopaedic wards. Infection rates are higher among patients with increased susceptibility because of old age, under- lying disease, or chemotherapy. Impact of nosocomial infections Hospital-acquired infections add to functional dis- ability and emotional stress of the patient and may, in some cases, lead to disabling conditions that re- duce the quality of life. Nosocomial infections are also one of the leading causes of death (5). The eco- nomic costs are considerable (6,7). The increased length of stay for infected patients is the greatest contributor to cost (8,9,10). One study (11) showed that the overall increase in the duration of hospi- talization for patients with surgical wound infections was 8.2 days, ranging from 3 days for gynaecology to 9.9 for general surgery and 19.8 for orthopaedic surgery. Prolonged stay not only increases direct costs to patients or payers but also indirect costs due to lost work. The increased use of drugs, the need for isolation, and the use of additional laboratory and other diagnostic studies also contribute to costs. Hospital-acquired infections add to the imbalance between resource allocation for primary and sec- ondary health care by diverting scarce funds to the management of potentially preventable conditions. The advancing age of patients admitted to health care settings, the greater prevalence of chronic dis- eases among admitted patients, and the increased use of diagnostic and therapeutic procedures..

-Eutanasia a Welby? Afferma Riccio, il medico che l'ha eseguita: "Ho sedato Welby perchè non avesse più percezione. La sedazione di solito ha un doppio effetto: abolisce la coscienza e può rilassare i muscoli, anticipando di qualche minuto la morte. Ma nel suo caso la sedazione ha migliorato la respirazione(una volta tolto il respiratore), perchè gli faceva consumare meno ossigeno. E ha duqnue ritardato di qualche minuto il decesso".

-Secondo il decreto che apre le porte d'Italia a rumeni e bulgari, in seguito all'ingresso nell'Ue dall'1 gennaio, questi potranno restare in Italia per turismo solo 3 mesi. Poi solo chi avrà la carta di soggiorno quinquennale per motivi di lavoro o di studio. Dietro presentazione ai centri per l'immigrazione di un contratto di lavoro(solo in alcuni settori: lavoro dirigenziale e altamente qualificato, agricolo, turistico alberghiero, domestico, metalmeccanico ed edilizio) o dell'iscrizione a una scuola. Ma nella pratica non è così: Non avere la carta di soggiorno non comporterà comunque sanzioni amministrative, nè potranno in ogni caso essere espulsi, in quanto cittadini con passaporto europeo, se non per motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza e sanità pubblica.

-Con la Casa delle libertà c'era meno spesa pubblica? Solo nella sanità dal 2000 al 2004 la spesa sanitaria in Italia è passata da 69.3mld di euro a 87.

-Di chi la colpa delle stragi del sabato sera? Secondo ETSC (European transport safety control) nel 2002-2004 solo il 3 per cento dei patentati italianiè stato controllato con l'etilometro, rispetto al 16 per cento della media europea e al 38 dei Paesi più severi. In francia si effettuano 7-8 mln di controlli l'anno, in Spagna 3-4. In Italia 200.000. Su 35 mln di patentati è una probabilità di controllo ogni 175 anni. Le cifre vengono dall'ASAPS, Associazione sostenitori amici della polizia stradale, dunque bisogna crederci.

-Ieri(18 dicembre 2006) la prima corte d' assise ha depositato le motivazioni delle prime cinque condanne per «terrorismo internazionale» dopo l' 11 settembre. Smentendo i colleghi del caso Daki, la corte ha giudicato «certo» che la cellula capeggiata dall' egiziano Merai e dal mullah Fouad aveva «finalità di terrorismo»: propugnava una «jihad violenta» fin «dal ' 97-' 98»; e «nel 2002-2003» ha inviato combattenti in Iraq «non solo per contrasto armato» contro «la guerra Usa», «ma anche per spargere terrore sulla popolazione», come confermano le intercettazioni dove «ci si gloria della decapitazione dei nemici e si cercano persone disposte ad immolarsi come i kamikaze giapponesi». Valorizzando i primi pentiti dell' integralismo, Jelassi Riad e Chokri Zouaoui, la sentenza dichiara provati anche «piani per attentati in Italia». Unico assolto, Abderrazak Mahdjoub: non è chiaro «oltre ogni ragionevole dubbio» che fosse proprio lui «lo sceicco» al telefono, perché in teoria «è possibile che tra Amburgo e la Siria ci fosse negli stessi giorni un altro fondamentalista Abderrazak».

-Le sanzioni all'Iran anti nucleare? Una farsa... Escluso dal bando commerciale il materiale fissile necessario a una normale centrale nucleare: su richiesta russa che sta aiutando l'Iran a costruire la sua prima centrale a Bushehr da 800 mln$ in funzione entro 2007. Inoltre sempre su richiesta russa la risoluzione non impone il bando sui viaggi all'estero delle 12 persone coinvolte nei programmi missilistici e nucleari. Chiede solo ai Paesi membri di esrcitare controlli sui loro movimenti.

- Inutili i riconteggi, il centrodestra, o meglio l'opposizione, non riuscirà comunque a prendersi la rivincita. Perchè a decidere alla fine è l'assemblea (parlamentare) degli eletti, dovela maggioranza è di chi in ogni caso ha vinto le elezioni, anche se i risultati del riconteggio ribaltessero l'esito precedente. Ecco cosa dice la legge elettorale: Art. 4 [ Regolamento della Giunta delle elezioni; Capo I: funzioni, organi e poteri della giunta ] 1. Nell'ambito dell'attività di verifica dei risultati elettorali, la Giunta può sempre disporre, su proposta del relatore o di un componente, sino alla convalida definitiva dell'elezione da parte dell'Assemblea, la revisione delle schede nulle, bianche e contestate, nonché, ove necessario, delle schede valide e di tutti i documenti elettorali. 2. Successivamente alla convalida definitiva delle elezioni, la verifica dei risultati elettorali avanti alla Giunta può essere riaperta soltanto a seguito di specifica deliberazione dell'Assemblea, su proposta della Giunta, nei seguenti casi: a) se la convalida sia l'effetto di un errore di fatto risultante dagli atti o dai documenti del procedimento; b) se risulti che la convalida è stata deliberata sulla base di elementi riconosciuti falsi dalla Giunta o dichiarati falsi dall'Autorità giudiziaria con sentenza anche non definitiva; c) se dopo la convalida siano assunti agli atti uno o più documenti decisivi, ovvero siano sopravvenuti o siano stati scoperti nuovi elementi che, da soli o uniti a quelli valutati nel procedimento per la verifica, dimostrino in maniera inequivoca la mancanza dei presupposti necessari per la convalida.

- Wednesday January 3, 2007 Guardian Unlimited A detainee's arm hangs outside his cell at Camp Delta in Guantanamo Bay A detainee's arm hangs outside his cell at Camp Delta in Guantanamo Bay. Photograph: Mike Brown/EPA Captives at Guantánamo Bay were chained hand and foot in a fetal position to the floor for 18 hours or more, urinating and defecating on themselves, an FBI report has revealed. The accounts of mistreatment were contained in FBI documents released yesterday (pdf) as part of a lawsuit involving the American Civil Liberties Union, a civil liberties group. In the 2004 inquiry, the FBI asked nearly 500 employees who had served at Guantánamo Bay to report possible mistreatment by law enforcement or military personnel. Twenty-six incidents were reported, some of which had emerged in earlier document releases. Article continues Besides being shackled to the floor, detainees were subjected to extremes of temperature. One witness said he saw a barefoot detainee shaking with cold because the air conditioning had bought the temperature close to freezing. On another occasion, the air conditioning was off in an unventilated room, making the temperature over 38C (100F) and a detainee lay almost unconscious on the floor with a pile of hair next to him. He had apparently been pulling out his hair throughout the night. In October 2002, one interrogator squatted over a copy of the Qur'an during intensive questioning of a Muslim prisoner, who was "incensed" by the tactic, according to an FBI agent. On another occasion, an agent was asked by a "civilian contractor" to come and see something. "There was an unknown bearded longhaired d (detainee) gagged w/duct tape that had covered much of his head," the FBI document said. When the FBI officer asked if the detainee had spit at interrogators, the "contractor laughingly replied that d had been chanting the Qur'an non-stop. No answer how they planned to remove the duct tape," the report said. After an erroneous report of Qur'an abuse prompted deadly protests overseas in 2005, the US military conducted an investigation that confirmed five incidents of intentional and unintentional mishandling of the book at the detention facility. It acknowledged that soldiers and interrogators had kicked the Qur'an, had stood on it and, in one case, had inadvertently sprayed urine on a copy. An FBI agent called W also heard that female interrogators would sometimes wet their hands and touch detainees' faces in order to disrupt their prayers. Such actions would make some Muslims consider themselves unclean so they would stop praying. The detention of terrorist suspects at Guantánamo Bay has been strongly criticised by human rights groups. In a rebuff for the Bush administration, the US supreme court last year rejected its claims that detainees at the facility were not entitled to the protection under the Geneva convention. The department of defence consequently issued a memo stating that prisoners would in the future be entitled to such protection.

-No del Vaticano all'eutanasia di Welby, per bocca del ministro della salute della santa sede Javier Barragan. Addirittura a Welby si nega il funerale. Ma nel caso di Woytila... Giovanni Paolo II in seguito a una crisi respiratoria venne tracheotomizzato e mentre lo trasportavano in ospedale per mettergli un respiratore artificiale decise che no, niente macchine, lui avrebbe fatto ritorno alla casa del padre. Rifiutando l'intervento medico che avrebbe potuto tenerlo ancora in vita. Woityla fu acclamato santo subito..

-Saddam uomo Cia e dell'occidente: The transformation of Saddam Hussein from ally to enemy Hailed by President Bush as an act of “justice,” former Iraqi president Saddam Hussein was executed on the morning of December 30. Hussein’s trial, Bush averred, had been a “fair” one. Yet there was little that could be regarded as fair and legal about the proceedings. The court itself was established at the Bush Administration’s behest. U.S. dollars financed the proceedings, and U.S. officials provided aid, training and direct involvement. The trial was fraught with problems. Three of Hussein’s lawyers were murdered and many defense witnesses were intimidated into silence. The trial was a U.S.-directed effort, intended to paint the occupation of Iraq in the best light. The U.S. and British invasion had, we are reminded by Western officials, overthrown this particular tyrant. But tyrants, like war criminals, are in the eye of the beholder, and actions that might win praise and support for one man might be condemned for another. Saddam Hussein found himself on both sides of that equation at one time or another. How does it happen that a man can be regarded as a friend and ally one day, and an enemy the next? How is it that as praise fades away, that same man comes to deserve capture and death? Is it because his behavior has changed, or because there has been a transformation in perception? At one time, Saddam Hussein was backed and promoted by the U.S. His brutal methods were regarded as effective measures in furthering U.S. objectives. But as his actions began to threaten U.S. interests, he earned opprobrium. In his early years, Saddam Hussein was on the CIA payroll. Contacts began in 1959, when the agency sponsored him as a member of a small team assigned to assassinate Iraqi Prime Minister Abd al-Karim Qasim. The Prime Minister had made himself a target by committing the unpardonable sin of taking his nation out of the anti-Soviet Baghdad Pact. Hussein was set up in an apartment across the street from Qasim’s office and told to observe his movements. But CIA plans received a setback when the attempted assassination on October 7, 1959 was conducted in so inept a manner that it failed to achieve its objective. An over-anxious Hussein fired too soon, killing Qasim ’s driver and only wounding the Prime Minster. Following the botched attempt on the Prime Minister’s life, CIA and Egyptian intelligence agents helped Hussein to escape to Tikrit. From there he crossed into Syria and then to Beirut, where the CIA provided him with an apartment and put him through a short training course. Even at that young age, a former U.S. intelligence official recalls, Hussein “was known as having no class. He was a thug – a cutthroat.” But he did have excellent anticommunist credentials. From Beirut he was eventually sent to Cairo, where he remained under the watchful eye of his CIA handlers and made frequent visits to the U.S. embassy to meet with agency officials. U.S. hostility towards Qasim had not abated, and he was eventually killed in a Ba’ath Party coup in 1963, after which the CIA gave the Iraqi National Guard lists of communists they wanted to see imprisoned and executed. According to former U.S. intelligence officials, many suspected communists were killed under the personal supervision of Hussein. As one former U.S. State Department official put it, “We were frankly glad to be rid of them. You ask that they get a fair trial? You have got to be kidding. This was serious business.” With his image burnished through such accomplishments, Hussein first went on to become head of Iraqi security and then in 1979, president of the nation. He remained allied with the U.S. during his first decade in power as he ordered the arrest of communists and other political opponents by the thousands. Nearly all would be tortured or killed. (1) In 1980, Saddam Hussein sent Iraqi troops to invade Iran in an attempt to seize territory by force of arms. The resulting war dragged on for eight years, causing immense destruction and costing the lives of 1.7 million people in one of the twentieth century’s worst wars. Relatively early in that war, in December 1983, President Reagan sent envoy Donald Rumsfeld to Baghdad to meet Iraqi President Saddam Hussein and offer American assistance. Rumsfeld told Hussein that the U.S. wanted full relations and “would regard any major reversal of Iraq’s fortunes as a strategic defeat for the West.” Just one month before, State Department official Jonathan Howe had informed Secretary of State George Schultz that Iraq was using chemical weapons against Iranian forces on an “almost daily basis.” It was also well known by then that the Hussein government was engaging in widespread repression. Many thousands of individuals were being imprisoned, tortured, executed or sent into exile. Howard Teicher worked for the National Security Agency when he accompanied Rumsfeld on that mission. Teicher recalls, “President Reagan decided that the United States would do whatever was necessary and legal to prevent Iraq from losing the war with Iran,” and formalized a policy of assisting Iraq in a National Security Decision Directive [NSDD] which Teicher helped draft. CIA Director William Casey “personally spearheaded the effort to ensure that Iraq had sufficient military weapons, ammunition and vehicles to avoid losing the Iran-Iraq war. Pursuant to the secret NSDD, the United States actively supported the Iraqi war effort by supplying the Iraqis with billions of dollars of credits, by providing U.S. military intelligence and advice to the Iraqis, and by closely monitoring third country arms sales to Iraq to make sure that Iraq had the military weaponry required.” CIA personnel visited Iraq on a regular basis to provide surveillance intelligence gathered by U.S.-supplied Saudi AWACS planes in support of the Iraqi war effort. Both the CIA and the Defense Intelligence Agency directly assisted an Iraqi offensive in February 1988 by electronically “blinding” Iranian radar for three days. “The United States also provided strategic operational advice to the Iraqis to better use their assets in combat,” Teicher said. “For example, in 1986, President Reagan sent a secret message” through Egyptian President Hosni Mubarek, acting as an intermediary, “to Saddam Hussein telling him that Iraq should step up its air war and bombing of Iran,” and “similar strategic operational military advice was passed” to Hussein through meetings with various heads of state. Teicher “personally attended meetings in which CIA Director Casey and Deputy Director Robert Gates “noted the need for Iraq to have certain weapons such as cluster bombs and anti-armor penetrators in order to stave off Iranian attacks.” The CIA supplied cluster bombs to Iraq through Cardoen, a Chilean company. More than sixty officials of the U.S. Defense Intelligence Agency were involved in the program that not only provided Iraq with intelligence on Iranian positions, but actually helped Iraq to develop tactical battle plans as well as plans for air strikes. Although it was well known by the later stages of the war that Iraqi forces were routinely using chemical weapons against the Iranians, American support for Iraqi offensives continued. “The use of gas on the battlefield by the Iraqis was not a matter of deep strategic concern,” recalled a former high-ranking Defense Intelligence Agency official. U.S. leaders were more interested in ensuring the defeat of Iran. The Pentagon “wasn’t so horrified by Iraq’s use of gas,” remembered a former official involved in the program. “It was just another way of killing people – whether with a bullet or phosgene, it didn’t make any difference.” Saddam Hussein received unstinting support throughout his war with Iran. His crimes were never an issue. Not, that is, until he miscalculated and invaded Kuwait in 1990 in another attempted land-grab. This war, however, was not on the U.S. agenda, and Hussein’s reckless action triggered an attack by the U.S. and Great Britain, along with the imposition of UN sanctions. (2) That Saddam Hussein was once regarded as a friend of the West is rarely mentioned these days. As long as he directed internal repression and external wars at those U.S. policy makers loathed, he could count on support. It was only when his actions went against U.S. interests that he was suddenly transformed into a tyrant and criminal. His methods had not changed. Only the Western perception of him had shifted, because he no longer served the purposes of global capital. The U.S. did much to create Saddam Hussein and others like him. It is impossible to avoid concluding that the trial of Saddam Hussein was little more than a case of selective justice, meant to provide post-justification for an invasion that was itself a grave violation of international law. Saddam Hussein’s crimes were real enough, but those acts would never have brought him to trial had he continued to operate within the parameters sketched for him by the West. The trail of Saddam Hussein is hailed as a triumph of justice, despite the fact that it was initiated and guided by an occupying power. Yet one wonders. Who will judge the Western powers that stand in judgment? Gregory Elich is the author of Strange Liberators: Militarism, Mayhem, and the Pursuit of Profit http://www.amazon.com/Strange-Liberators-Militarism-Mayhem-Pursuit/dp/1595265708 He is on the Board of Directors of the Jasenovac Research Institute and on the Advisory Board of the Korea Truth Commission. His articles have appeared in newspapers and periodicals across the world, including the U.S., Canada, South Korea, Great Britain, France, Zimbabwe, Yugoslavia, Russia, Denmark and Australia. --------------------- In 1959, Richard Sale of UPI reports, ' According to another former senior State Department official, Saddam, while only in his early 20s, became a part of a U.S. plot to get rid of Qasim. According to this source, Saddam was installed in an apartment in Baghdad on al-Rashid Street directly opposite Qasim's office in Iraq's Ministry of Defense, to observe Qasim's movements. Adel Darwish, Middle East expert and author of "Unholy Babylon," said the move was done "with full knowledge of the CIA," and that Saddam's CIA handler was an Iraqi dentist working for CIA and Egyptian intelligence. U.S. officials separately confirmed Darwish's account.' CIA involvement in the 1959 assassination attempt is plausible. Historian David Wise says there is evidence in the US archives that the CIA's "Health Alteration Committee" tried again to have Qasim assassinated in 1960 by "sending the Iraqi leader a poisoned monogrammed handkerchief." 2) After the failed coup attempt, Saddam fled to Cairo, where he attended law school in between bar brawls, and where it is alleged that he retained his CIA connections there, being put on a stipend by the agency via the Egyptian government. He frequently visited US operatives at the Indiana Cafe. Getting him back on his feet in Cairo was the second episode of US aid to Saddam. 3) In February of 1963 the military wing of the Baath Party, which had infiltrated the officer corps and military academy, made a coup against Qasim, whom they killed. There is evidence from Middle Eastern sources, including interviews conducted at the time by historian Hanna Batatu, that the CIA cooperated in this coup and gave the Baathists lists of Iraqi Communists (who were covert, having infiltrated the government or firms). Roger Morris, a former National Security Council staffer of the 1960s, alleged that the US played a significant role in this Baath coup and that it was mostly funded "with American money.". Morris's allegation was confirmed to me by an eyewitness with intimate knowledge of the situation, who said that that the CIA station chief in Baghdad gave support to the Baathists in their coup. One other interviewee, who served as a CIA operative in Baghdad in 1964, denied to me the agency's involvement. But he was at the time junior and he was not an eyewitness to the events of 1963, and may not have been told the straight scoop by his colleagues. Note that some high Baathists appear to have been unaware of the CIA involvement, as well. In the murky world of tradecraft, a lot of people, even on the same team, keep each other in the dark. UPI quotes another, or perhaps the same, official, saying that the coup came as a surprise to Langley. In my view, unlikely. There really is not any controversy about the US having supplied the names of Communists to the Baath, which rooted them out and killed them. Saddam Hussein was brought back from Cairo as an interrogator and quickly rose to become head of Baath Intelligence. So that was his first partnership with the US. [Note: The account in 1-3 above was challenged once I put it up by two retired US government officials who had positions of responsibility in the Middle East in this period. The alternative account of one of them is here. I have to say that their response has shaken my confidence in the foregoing, though not in what follows. The 1963 Baath government only lasted 8 months, and was overthrown by officers who had been around Qasim. The military wing of the Baath, which was heavily Shiite, was relentlessly pursued by the new government, and was virtually wiped out. The largely Sunni civilian party, however, survived underground. 4) In 1968, the civilian wing of the Baath Party came to power in a second coup. David Morgan of Reuters wrote, ' "In 1968, Morris says, the CIA encouraged a palace revolt among Baath party elements led by long-time Saddam mentor Ahmed Hassan al-Bakr, who would turn over the reins of power to his ambitious protégé in 1979. "It's a regime that was unquestionably midwived by the United States, and the (CIA's) involvement there was really primary," Morris says. ' As I noted in The Nation, in their book Unholy Babylon, "Darwish and Alexander report assertions of US backing for the 1968 coup, confirmed to me by other journalists who have talked to retired CIA and State Department officials." It was alleged to me by one journalist who had talked to former US government officials with knowledge of this issue that not only did the US support the 1968 Baath coup, but it specifically promoted the Tikritis among the coup-makers, helping them become dominant. These included President Ahmad Hasan al-Bakr and his cousin Saddam Hussein, who quickly became a power behind the throne. 5) The second Baath regime in Iraq disappointed the Nixon and Ford administrations by reaching out to the tiny remnants of the Communist Party and by developing good relations with the Soviet Union. In response, Nixon supported the Shah's Iran in its attempts to use the Iraqi Kurds to stir up trouble for the Baath Party, of which Saddam Hussein was a behind the scenes leader. As supporting the Kurdish struggle became increasingly expensive, Mohammad Reza Shah Pahlevi of Iran decided to abandon the Kurds. He made a deal with the Iraqis at Algiers in 1975, and Saddam immediately ordered an invasion of Iraqi Kurdistan. The US acquiesced in this betrayal of the Kurds, and made no effort to help them monetarily. Kissinger maintained that the whole operation had been the shah's, and the shah suddenly terminated it, leaving the US with no alternative but to acquiesce. But that is not entirely plausible. The operation was supported by the CIA, and the US didn't have to act only through an Iranian surrogate. Kissinger no doubt feared he couldn't get Congress to fund help to the Kurds during the beginnings of the Vietnam syndrome. In any case, the 1975 US about-face helped Saddam consolidate control over northern Iraq. 6) When Saddam Hussein invaded Iran in 1980, he again caught the notice of US officials. The US was engaged in an attempt to contain Khomeinism and the new Islamic Republic. Especially after the US faced attacks from radicalized Shiites in Lebanon linked to Iran, and from the Iraqi Da`wa Party, which engaged in terrorism against the US and French embassies in Kuwait, the Reagan administration determined to deal with Saddam from late 1983, giving him important diplomatic encouragement. Historians are deeply indebted to Joyce Battle's Briefing Book at the National Security Archives, GWU, which presents key documents she sprung through FOIA requests, and which she analyzed for the first time. I wrote on another occasion, ' Reagan sent Rumsfeld to Baghdad in December 1983. The National Security Archive has posted a brief video of his meeting with Hussein and the latter’s vice president and foreign minister, Tariq Aziz. Rumsfeld was to stress his close relationship with the U.S. president. The State Department summary of Rumsfeld’s meeting with Tariq Aziz stated that “the two agreed the U.S. and Iraq shared many common interests: peace in the Gulf, keeping Syria and Iran off balance and less influential, and promoting Egypt’s reintegration into the Arab world.” Aziz asked Rumsfeld to intervene with Washington’s friends to get them to stop selling arms to Iran. Increasing Iraq’s oil exports and a possible pipeline through Saudi Arabia occupied a portion of their conversation. . . . The State Department, however, issued a press statement on March 5, 1984, condemning Iraqi use of chemical weapons. This statement appears to have been Washington’s way of doing penance for its new alliance. Unaware of the depths of Reagan administration hypocrisy on the issue, Hussein took the March 5 State Department condemnation extremely seriously, and appears to have suspected that the United States was planning to stab him in the back. Secretary of State George Shultz notes in a briefing for Rumsfeld in spring of 1984 that the Iraqis were extremely confused by concrete U.S. policies . . . "As with our CW statement, their temptation is to give up rational analysis and retreat to the line that US policies are basically anti-Arab and hostage to the desires of Israel.” Rumsfeld had to be sent back to Baghdad for a second meeting, to smooth ruffled Baath feathers. The above-mentioned State Department briefing notes for this discussion remarked that the atmosphere in Baghdad (for Rumsfeld) had worsened . . . the March 5 scolding of Iraq for its use of poison gas had “sharply set back” relations between the two countries. The relationship was repaired, but on Hussein’s terms. He continued to use chemical weapons and, indeed, vastly expanded their use as Washington winked at Western pharmaceutical firms providing him materiel. The only conclusion one can draw from available evidence is that Rumsfeld was more or less dispatched to mollify Hussein and assure him that his use of chemical weapons was no bar to developing the relationship with the U.S., whatever the State Department spokesman was sent out to say. ' 7) The US gave practical help to Saddam during the Iran-Iraq War: ' As former National Security Council staffer Howard Teicher affirmed, “Pursuant to the secret NSDD [National Security Directive], the United States actively supported the Iraqi war effort by supplying the Iraqis with billions of dollars of credits, by providing US military intelligence and advice to the Iraqis, and by closely monitoring third country arms sales to Iraq to make sure that Iraq had the military weaponry required.” The requisite weaponry included cluster bombs. . . ' Richard Sale of UPI also reported that military cooperation intensified: ' During the war, the CIA regularly sent a team to Saddam to deliver battlefield intelligence obtained from Saudi AWACS surveillance aircraft to aid the effectiveness of Iraq's armed forces, according to a former DIA official, part of a U.S. interagency intelligence group. . . According to Darwish, the CIA and DIA provided military assistance to Saddam's ferocious February 1988 assault on Iranian positions in the al-Fao peninsula by blinding Iranian radars for three days. ' 8) The Reagan administration worked behind the scenes to foil Iran's motion of censure against Iraq for using chemical weapons. I wrote at Truthdig: ' The new American alliance might have been a public relations debacle if Iran succeeded in its 1984 attempt to have Iraq directly condemned at the United Nations for use of chemical weapons. As far as possible, Shultz wanted to weasel out of joining such a U.N. condemnation of Iraq. He wrote in a cable that the U.S. delegation to the U.N. “should work to develop general Western position in support of a motion to take ‘no decision’ on Iranian draft resolution on use of chemical weapons by Iraq. If such a motion gets reasonable and broad support and sponsorship, USDEL should vote in favor. Failing Western support for ‘no decision,’ USDEL should abstain.” Shultz in the first instance wanted to protect Hussein from condemnation by a motion of “no decision,” and hoped to get U.S. allies aboard. If that ploy failed and Iraq were to be castigated, he ordered that the U.S. just abstain from the vote. Despite its treaty obligations in this regard, the U.S. was not even to so much as vote for a U.N. resolution on the subject! Shultz also wanted to throw up smokescreens to take the edge off the Iranian motion, arguing that the U.N. Human Rights Commission was “an inappropriate forum” for consideration of chemical weapons, and stressing that loss of life owing to Iraq’s use of chemicals was “only a part” of the carnage that ensued from a deplorable war. A more lukewarm approach to chemical weapons use by a rogue regime (which referred to the weapons as an “insecticide” for enemy “insects") could not be imagined. In the end, the U.N. resolution condemned the use of chemical weapons but did not name Iraq directly as a perpetrator. ' 9) The Reagan administration not only gave significant aid to Saddam, it attempted to recruit other friends for him. ' Teicher adds that the CIA had knowledge of, and U.S. officials encouraged, the provisioning of Iraq with high-powered weaponry by U.S. allies. He adds: “For example, in 1984, the Israelis concluded that Iran was more dangerous than Iraq to Israel’s existence due to the growing Iranian influence and presence in Lebanon. The Israelis approached the United States in a meeting in Jerusalem that I attended with Donald Rumsfeld. Israeli Foreign Minister Ytizhak Shamir asked Rumsfeld if the United States would deliver a secret offer of Israeli assistance to Iraq. The United States agreed. I traveled with Rumsfeld to Baghdad and was present at the meeting in which Rumsfeld told Iraqi Foreign Minister Tariq Aziz about Israel’s offer of assistance. Aziz refused even to accept the Israelis’ letter to Hussein.” It might have been hoped that a country that arose in part in response to Nazi uses of poison gas would have been more sensitive about attempting to ally with a regime then actively deploying such a weapon, even against its own people (some gassing of Kurds had already begun). ' 10) After the Gulf War of 1991, when Shiites and Kurds rose up against Saddam Hussein, the Bush senior administration sat back and allowed the Baathists to fly helicopter gunships and to massively repress the uprising. President GHW Bush had called on Iraqis to rise up against their dictator, but when they did so he left them in the lurch. This inaction, deriving from a fear that a Shiite-dominated Iraq would ally with Tehran, allowed Saddam to remain in power until 2003.

-Da oggi 25 euro di ticket per i codici bianchi ai pronti soccorsi(15 x 100 del totale, 2700 l'anno). E grosse polemiche contro Prodi. In realtà in 12 regioni esistevano già. Ad esempio in Lombardia si pagavano 35 euro, in Emilia 23. In Friuli Venezia Giulia da 7.74 a 12.91. in Abruzzo da 21 a 36 euro. In Sardegna 15, a Bolzano da 15 a 50. E poi anche in Val D'Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche: stesso ticket delle prestazioni specialistiche. Sempre in Lombardia ticket da 46 euro contro i 36 stabiliti a livello nazionale con la finanziaria, per le prestazioni specialistiche(più i 10 euro a ricetta fissi per tutti gli italiani). Dunque in molte regioni addirittura la finanziaria sembrerebbe abbassare il ticket sul pronto soccorso. Invece all'art796 comma p della finanziaria si afferma: "la quota fissa per codici bianchi è di 25 euro...fatte salve le disposizioni assunte dalle regioni che pongono a carico degli assistiti oneri più elevati".

-(29 dicembre, 2006) Corriere della Sera Primi risultati della missione Andrill: trivellato il fondo marino fino a 1.284 metri «Il ghiaccio dell' Antartide? Si è sciolto e riformato 50 volte» Gli scienziati: surriscaldamento anche nell' antichità. Hanno brindato sui ghiacci dell' Antartide il giorno di Natale gli scienziati italiani, neozelandesi, americani e tedeschi del Progetto Andrill. Festeggiavano il record di profondità di 1.284 metri raggiunto trivellando il fondo marino: mai si era raggiunto questo limite scavando le rocce del Continente Bianco. Ma altri brindisi si aggiungevano presto analizzando le carote prelevate, le quali dimostravano che negli ultimi 50 milioni di anni la calotta glaciale antartica per cinquanta volte si era espansa e ritirata in seguito al riscaldamento e poi al raffreddamento del pianeta. «La piattaforma di Ross dove è avvenuta la perforazione - spiega Carlo Alberto Ricci, presidente della Commissione scientifica per l' Antartide - si è disintegrata più volte e alcuni di questi episodi sono attribuiti a condizioni climatiche di 2-3 gradi centigradi più calde delle attuali e simili a quelle previste da alcuni modelli per i prossimi 50-100 anni». Il fenomeno dovuto al riscaldamento nel passato è legato a cause naturali perché si è trovata coincidenza con le variazioni dell' orbita della Terra intorno al Sole dalle quali dipendeva un periodico maggiore avvicinamento all' astro. Tale aspetto già studiato si somma ad un altro che sembra prevalere in epoche più remote oltre un milione di anni. Ogni 40 mila anni, infatti, un altro riscaldamento si ritiene provocato dalla variazione dell' asse terrestre che oscilla tra i 21 e 25 gradi: adesso è nel mezzo, a 23 gradi. «Con le prime analisi dei sedimenti abbiamo scoperto - precisa Ricci - che l' Antartide reagisce subito alle variazioni climatiche restringendo o ampliando la sua superficie. Ciò è molto importante perché si offre come un ambiente prezioso per capire le conseguenze di quanto accade oggi mentre assistiamo ad una velocità nel riscaldamento mai registrata finora nella storia della Terra per il quale forse anche l' uomo è responsabile». Una ennesima conferma della situazione arriverà alla fine di gennaio quando gli esperti dell' Onu renderanno pubblico a Parigi il nuovo rapporto sul cambiamento climatico il quale prevede un aumento della temperatura variabile tra 2 e 4,5 gradi entro il 2100, come anticipava ieri il quotidiano Le Monde. Il Progetto Andrill nasce per iniziativa di Stati Uniti, Nuova Zelanda, Germania e Italia che partecipa con una quota del 20 per cento equivalente a 1,5 milioni di euro. Ora si è conclusa la prima fase durata un anno. La prossima, altrettanto lunga, permetterà di andare ancora più lontano nel tempo ricostruendo la storia climatica del pianeta negli ultimi 50 milioni di anni cogliendone le variazioni naturali più ampie. L' Italia è protagonista attraverso il Programma nazionale di ricerca in Antartide e nel caso specifico riunisce scienziati delle Università di Siena, Parma, Roma-La Sapienza, Milano-Statale e Bicocca, oltre all' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l' Enea e il Cnr. Ora si aspettano i risultati del Progetto Taldice condotto in parallelo sempre dal Programma Antartide a Talos Dome, una zona ad alcune centinaia di chilometri dal punto in cui è in corso Andrill coordinato dagli americani. Taldice, invece, è a guida italiana (gli altri Paesi sono Francia, Germania, Regno Unito e Svizzera) e consente di vedere più in dettaglio che cosa è accaduto sulla Terra. In queste settimane si sta scavando e si è arrivati a circa mille metri di profondità con l' obiettivo di toccare i 1500 metri. In tal caso la perforazione è nel ghiaccio e permetterà di leggere con precisione nei campioni le variazioni climatiche degli ultimi 150 mila anni analizzando le tracce rimaste dei gas e delle polveri presenti nell' atmosfera, dei loro effetti ambientali, delle variazioni della radiazione solare o delle eruzioni vulcaniche. Quest' anno le ricerche al Polo Sud costate 19 milioni di euro sono state possibili raccogliendo fondi da vari enti e tagliando altri progetti. Ciò ha consentito di rispettare gli impegni delle collaborazioni internazionali già avviate ma ha impedito lo svolgimento di ulteriori attività. La Base Zucchelli è infatti rimasta quasi vuota: solo dieci scienziati erano presenti invece dei trenta solitamente al lavoro. Il costo ordinario di un anno di ricerche è di circa 30 milioni di euro e per la prossima stagione il ministro dell' Università e della Ricerca Fabio Mussi ha promesso il soddisfacimento delle necessità e, anzi, un loro rafforzamento. Ma per il momento è solo una prospettiva alla quale dovrà essere aggiunta la decisione se partecipare o meno al piano dell' Anno Polare Internazionale. Si tratta di un imponente studio varato dall' International Council for Science e dallo World Meteorological Organization allo scopo di conoscere meglio i meccanismi che interessano le zone polari in relazione al resto della Terra. Ciò comporterà da parte italiana un investimento di altri cinque milioni di euro per i prossimi due anni. Gli organismi scientifici nazionali hanno aderito in linea di principio all' iniziativa, ma, naturalmente, occorrono le risorse per affrontarla. Caprara Giovanni

-Ancora sulla partecipazione popolare alle manifestazioni di piazza, su tutti i fronti partitici: Nel febbraio 03 la manifestazione a Piazza S.Giovanni delle sinistre fu valutata dalla questura in 650.000 presenze (per gli organizzatori 3 milioni). Lo scorso 2 dicembre Berlusconi Fini e Bossi hanno portato nella stessa piazza secondo la questura 700.000 presenze(per loro 2 milioni). Chi ha ragione? Facciamo un semplice calcolo: I metri quadrati di Piazza s. Giovanni e dello spazio al di là della Porta sono 50.000, piazza del popolo a Roma 21.000, piazza Duomo a Milano 18.000 e a piazza del Plebiscito a Napoli 25.000. Anche calcolando 4 persone a metro quadro, non si può pensare che ce ne siano di più o altrettante fuori dalla piazza, come dimostrano le immagini dall'elicottero. Andiamo con ordine. Gli organizzatori più esperti reputano che a quota 250/270 mila persone si arriva se la piazza è piena fino alle mura, alla statua di San Francesco, fin sul limitare di via Emanuele Filiberto. Per salire a quota mezzo milione occorre invece che i manifestanti, diciamo i cortei di manifestanti premano e non riescano ad entrare nella piazza e, di fatto, restino lungo via Carlo Felice, dentro piazza di San Giovanni in Laterano, su piazzale Appio. «E questa situazione, per intenderci, è ciò che di solito accade in occasione del concerto organizzato dai sindacati il primo maggio». Ma come si fa a calcolare se i manifestanti sono ben più numerosi, se arrivano davvero a essere un milione o, magari, anche di più? In questura, gli esperti rispondono senza indugi: «Occorre che ci sia una folla immensa, e che persino camminare, in alcune zone, diventi complicato, se non addirittura impossibile». Un po’, spiegano, come accadde in occasione dei funerali di Enrico Berlinguer, «quando la folla era in coda fin dai via dei Fori Imperiali ». Però un milione di persone è un numero immenso, una roba, «per capirci, che poi s’è rivista solo per l’ultimo scudetto vinto dalla Roma o per la vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio, nel luglio scorso». In questura, per calcolare il numero dei manifestanti presenti in una piazza, fanno questo conteggio: immaginano che in un metro quadrato possa starcene uno, massimo due. Poi moltiplicano per la grandezza complessiva della piazza. «E questo—dice Claudio Velardi, manager della comunicazione, fondatore del quotidiano il Riformista, ma anche uomo del Pci, del Pds, uno che di folle s’intende, uno dei Lothar di Palazzo Chigi ai tempi di D’Alema (i consiglieri dell’allora premier che avevano la testa pelata come l’assistente del mago con i baffetti, Mandrake) — questo spiega bene perché tra le cifre degli organizzatori e quelle della questura c’è sempre una forbice enorme». La questura fa calcoli reali. «Molto reali. Il che, intendiamoci, non toglie nulla al successo di una manifestazione, ma i numeri veri sono, sempre, altri».

-La finanziaria è passata da qualche giorno con l'apporto determinante dei senatori a vita, tra le polemiche dell'opposizione. Eppure il 18 maggio '94 il primo governo Berlusconi passò proprio con la fiducia al senato per 159 voti a 158, con l'apporto determinante dei senatori a vita Agnelli cossiga e Leone. Inoltre la Cdl, prima dell'elezione di Napolitano a presidente della repubblica aveva candidato a quella carica proprio un senatore a vita, Andreotti. Mentre oggi definisce anacronistico questo istituto.

-Sanità italiana sprecona? Al contrario:lo dice il Ceis, Centro studi dell'università di Tor Vergata che ha presentato pochi giorni fa il ponderoso Rapporto sanità 2006 dedicato al governo del Ssn. Il rapporto spesa pil in Italia è sotto la media europea (8.4 x cento, nel 2004, inclusa la spesa privata, contro una media europea del 9. La crescita è inferiore al resto d'Europa, Finlandia e Danimarca escluse, dal 1990 a oggi. In tutti i Paesi la spesa è cresciuta più del Pil, ma l'Italia è stato tra i più virtuosi. In tutte le regioni del nord è sotto l'8 x 100 sul pil nel 2003, in Lombardia al 6.47, il più basso. Le previsioni per il 2007: Spesa sanitaria totale all'8.2-8.3 x100(123.8-124.7 mld), quella pubblica 6.8-7(102.7-105 mld), quella privata a carico del cittadino 1.3-1.4(19.7-21.1 mld). Lo stato finanzia il tutto solo per il 6.4-7, con un disavanzo tra 2 e 4.3. Nel 2004 Belgio 10.1, Canada 9.9, Austria 9.6, Francia 10.5, Germania 10.9, Grecia 10, Norvegia 9.7, Olanda 9.2, Portogallo 10, Svizzera 11.6, Usa 15.3, Ungheria 8.3. Media Oecd Turchia esclusa 8.9. Media primi 22 paesi Oecd 9.5. Media Ue a 15 9.

-Sorpresa: nel Paese di Zapatero, in Spagna i pacs non esistono. Non c'è una legge nazionale sulle coppie di fatto. E non sono nenache all'ordine del giorno dell'agenda politica. Il premier socialista(e agnostico) sostiene da sempre nozze e adozioni dei gay ma non una legge nazionale sulle coppie di fatto. L'unico partito ad aver presentato alla camera a ottobre 04 un disegno di legge sui pacs è stato invece il partito popolare (centrodestra9 dell'ex premier Aznar, il maggiore dell'opposizione, che equiparava tutti i diritti delle unioni gay con quelli delle unioni eterosessuali tranne che per l'adozione. Le sinistre affondarono la proposta popolare perchè volevano spianare la strada alle nozze omosessuali, approvate nel luglio 2005. Esistono sì pacs regionali, ma tutti diversi tra loro e solo in 11 delle 17 comunidades autonomas.

-La gaffe di Olmert dell'11 dicembre sul nucleare israeliano: ma più di 10 anni fa Shimon Peres, il padre del progetto dell'atomica ebraica, lanciò l'idea di una denuclearizzazione unilaterale in cambio della pace, ammettendo implicitamente il fatto che Israele possedeva armi atomiche. Dunque si sapeva pubblicamente già da anni, altro che scoop..

-La madre di tutte le sorprese: in Irak è boom dell’economia Ancora spari dopo il cessate il fuoco chiesto anche da Abbas e proclamato a partire dalle 22 di ieri Sangue tanto, come sempre. Ma ora anche soldi. Pochi, d’accordo; ma qualcuno inizia a farli. Ed è perlomeno un segnale di speranza in un Paese come l’Irak che sprofonda nella guerra civile. Secondo uno dei più autorevoli centri studi del mondo, il Global Insight, l’economia starebbe addirittura vivendo un boom, con una crescita che nel 2005 è stata del 17% e che nel 2006 dovrebbe attestarsi al 16%. Il settimanale Newsweek ci crede e nel numero di questa settimana racconta una Bagdad diversa, in cui, nonostante gli attentati, il mercato immobiliare corre, con prezzi che in tre anni sono più che centuplicati. Una Bagdad in preda alla febbre dell’automobile: la compravendita di vetture usate è in continua crescita e il numero di mezzi circolanti è così elevato da paralizzare il traffico della città: ingorghi e code sono ormai abituali, come se questa fosse la capitale di un normale, pacifico Paese in via di sviluppo. Una Bagdad che si scopre imprenditoriale: le aziende registrate alla Camera di commercio erano ottomila tre anni fa, ora sono trentaquattromila. E ce n’è persino una che nel 2005 ha realizzato utili per 333 milioni di dollari e che quest’anno conta di sfondare il mezzo miliardo. È la Iraqna, leader nella telefonia mobile. Auto e telefonini: un binomio irresistibile. Il problema è che l’Iraqna è l’unico grande successo. E che quei tassi di crescita da capogiro (peraltro non condivisi dalla Banca mondiale che per il 2006 stima l’aumento del Pil al 4%) si riferiscono a una realtà disastrata. Quando parti da zero o quasi basta poco per raggiungere le doppie cifre. E l’Irak allo zero era quasi arrivato, stremato da dodici anni di sofferenze sotto l’embargo dell’Onu e poi dalla guerra: nel 2003 la ricchezza nazionale crollò del 30% e molte delle ex industrie statali, chiuse temporaneamente, non hanno mai ripreso l’attività. Quando si leggono i dati sulla disoccupazione il sorriso si spegne: oggi sono senza lavoro tra il 30 e il 50% degli iracheni. Eppure nessuno muore di fame. Come accade in tutti i regimi dittatoriali, anche nell’Irak di Saddam Hussein le famiglie avevano l’abitudine di cautelarsi convertendo i propri risparmi in dollari, naturalmente in contanti e conservandoli nel materasso coniugale anziché in banca. Ora quel denaro circola e alimenta le vendite al dettaglio, soprattutto dei beni di prima necessità, ma anche di elettrodomestici, radio e televisioni ovvero di tutti i beni scarsamente reperibili ai tempi del raìs. Grazie anche alla Cina: i prodotti provenienti dall’Estremo Oriente sono così a buon mercato da essere accessibili anche a un consumatore, certo non agiato, come quello iracheno. L’altra buona notizia è che i salari sono aumentati del cento per cento, mentre le tasse sul reddito sono scese dal 45 al 15% (ammesso che qualcuno davvero le paghi). L’altra cattiva notizia è che la sicurezza erode gli investimenti delle aziende, che sono costrette a investire in guardie private e auto blindate fino a un terzo del proprio budget. Sono le contraddizioni di un Paese che, secondo gli economisti di Global Insight ha comunque grandi potenzialità: l’Irak sopravvive nonostante non abbia potuto ancora contare pienamente sulla sua risorsa più importante, l’industria petrolifera. Quando sarà davvero normale potrà volare. O almeno così pare. (da Il Giornale)

-I tre rapiti italiani dal Mend(Movimento per l'emancipazione del delta del Niger)(Russo,Arena, Dieghi, dipendenti Eni). Parla il suo leader Jomo Gbomo, il quale svela un 'dettaglio' importante: il Mend è cristiano, non musulmano. Sarà per questo che il rapimento non suscita la stessa attenzione mediatica e politica di quelli in Iraq? «Il Mend rappresenta la volontà della gente del Delta di controllare le risorse donate da Dio e di vivere in pace. Per anni abbiamo creduto che organismi come le Nazioni Unite fossero la nostra salvezza per evitare le sofferenze inflitte dal governo nigeriano e dalle compagnie petrolifere. Ora sappiamo che il nostro destino è solo nelle nostre mani». Volete creare uno Stato indipendente del Delta del Niger? «Ci battiamo per il controllo delle risorse energetiche e per un vero federalismo. La disgregazione della Nigeria sarebbe un disastro. La Nigeria deve mantenersi unita, ma con una legislazione che rispetta culture e religioni di tutte le comunità di questo Paese». È vero che siete aiutati da Al Qaida? «Siamo cristiani, per la stragrande maggioranza, e disprezziamo i gruppi fanatici come Al Qaida che hanno scarso rispetto della vita umana. Non saremo mai loro alleati. I musulmani nel Delta del Niger sono una minoranza insignificante di convertiti». Quanti uomini conta il Mend? «Quasi 5000 combattenti, dei quali 2000 attualmente attivi. Nella nostra regione i giovani sono disoccupati e se volessimo potremmo reclutare cinquemila uomini al giorno».

20/12/06- Caso Welby: fu la moglie a farlo intubare (la tracheotomia col respiratore artificiale) dopo le prime crisi respiratorie del 1997 e 2002. Malgrado lui le avesse detto di non volere quel trattamento. Ma il suo è o no un caso di eutanasia? In realtà avrebbe potuto morire d'inedia nell'arco di pochi giorni già dal 2002 (anno in cui il respiratore è diventato fisso). Infatti Welby ha sempre rifiutato la nutrizione artificiale e il sondino nasogastrico. Si nutriva autonomamente con un'alimentazione semiliquida, che sarebbe venuta meno in caso di sedazione, pur non staccando il respiratore. E le associazioni di cure palliative praticano quotidianamente la sedazione a pazienti terminali e non, per evitare sofferenze fisiche o psicologiche, senza violare alcuna legge nè incorrere in sanzioni. Il responsabile di Antea si era offerto di fare lo stesso con Welby, ma lui si è ostinato a pretendere il distacco del respiratore insieme alla sedazione. Ecco la lettera scritta dal dott.Casale di Antea.. Oggi sono contento di poter offrire ai lettori un documento assai interessante che ho ricevuto direttamente dal dott. Giuseppe Casale. Casale, che conosco personalmente, è il medico che valorosamente porta avanti da anni - insieme a tanti volontari - l'associazione Antea, che svolge un ruolo meritorio da anni nell'assistenza dei malati terminali. Casale è stato tirato in ballo sui giornali, come medico curante di Welby e il suo pensiero è stato come al solito sintetizzato, stralciato, ridotto, e spesso reso incomprensibile. Ecco quello che ha scritto, e che rende un quadro finalmente chiaro della intera vicenda. Mi sono trovato di fronte un uomo malato che vive in un appartamento di una periferia romana, al quarto piano con un ascensore stretto. E' in una piccola stanza, di fronte a lui solo un televisore. L'unica finestra è lontana dal letto, per cui non riesce a guardare fuori. L'unica persona ad assisterlo giorno e notte è la moglie, supportata da un'assistenza sociale attivata dal Comune per poche ore a settimana. Ho visto il Sig. Welby solo due volte. Lui è attaccato dal 1997 al respiratore e dal 2002 ne è completamente dipendente. Non ha una nutrizione artificiale e nemmeno un sondino nasogastrico, come erroneamente è stato riportato da un esponente del partito radicale nella trasmissione televisiva "Primo Piano" .Si nutre da qualche mese solo con un'alimentazione semiliquida. Nella seconda ed ultima visita da me effettuata il 25 novembre scorso, considerando la malattia di base (la distrofia muscolare), ho rilevato che le sue condizioni fisiche non fossero di una gravità tale da far supporre che stesse morendo. Il sig. Welby urinava naturalmente. Evacuava solo attraverso svuotamento ogni due, tre giorni, aiutato dalla moglie. La valutazione del dolore fisico da lui riferito era molto lieve, non assumeva farmaci per questo sintomo. Sicuramente ho rilevato un dolore psicologico e molta rabbia e ancora di più un profondo dolore spirituale .Quando parlo del dolore spirituale non intendo un dolore che riguarda la propria fede ma un dolore intimo, profondo ed esistenziale che può attanagliare chiunque di noi, sia ateo che credente. E' quando non si riesce a dare più senso alla vita come tale. Il sig. Welby è stato indirizzato all'Antea dall'Associazione Luca Coscioni. L'ho visto come dicevo solo due volte. Data la situazione clinica e sociale gli ho proposto l'assistenza presso la nostra struttura sanitaria Hospice Antea, ma si è rifiutato. Quindi gli ho proposto di assisterlo in casa , come siamo soliti fare con la nostra Unità Operativa di Cure Palliative Domiciliari, assicurandogli una forte presenza dei nostri operatori, che comprende anche l'assistenza psicologica e soprattutto spirituale. Il Sig. Welby non ha accettato neanche questa proposta. Allora gli ho prospettato una terapia ansiolitica e antidepressiva, in quanto assumeva un blando ansiolitico solo la sera, ma ha rifiutato. A questo punto l'unica soluzione era proporre una sedazione, anche perchè questa era la sua richiesta, ma soprattutto perché era l'unico strumento in mio possesso per curare la sua sofferenza. Lui aveva molta difficoltà a deglutire e le vene superficiali erano difficilmente reperibili e sclerotizzate, per cui ho proposto una sedazione per via sottocutanea, ma la richiesta del Signor Welby diventò molto specifica : "Voglio essere sedato e contemporaneamente staccato dal respiratore". Ho risposto che non potevo in quanto la sua era una vera e propria richiesta di eutanasia, e che comunque le modalità che gli avevo offerto erano una valida alternativa alla sofferenza. Gli ho assicurato che gli sarei stato vicino quando la morte lo avrebbe raggiunto naturalmente e lo avrei accompagnato fino all'ultimo minuto, e che sarebbe morto serenamente. Inoltre, dal punto di vista medico, ritenevo che durante la sedazione la morte sarebbe sopraggiunta in pochi giorni, per la normale evoluzione della malattia stessa,ed anche perché lui rifiutava qualsiasi forma di accanimento terapeutico, compreso l'utilizzo di aghi per la nutrizione per via endovenosa e il sondino naso gastrico per la nutrizione entrale,. La sedazione da me effettuata, ribadisco, sarebbe stata somministrata solo per non farlo soffrire e non per accelerare la morte o addirittura provocarla. In questo modo il respiratore artificiale non avrebbe influito se non in minima parte sul processo irreversibile a cui sarebbe andato incontro. Tutto ciò sarebbe stato effettuato rispettando il diritto alla autodeterminazione e allo stesso tempo si sarebbe evitata qualsiasi forma di accanimento terapeutico sulla sua persona, visto anche, il suo rifiuto ad accettare qualsiasi strumento per prolungare artificialmente la sua vita. Ricordo comunque che la sedazione non è un atto definitivo, ma è reversibile in quanto il paziente può essere svegliato qualora se ne ravvisi la necessità, anche se nel caso specifico sarebbe stato abbastanza improbabile che ciò potesse avvenire. Sono convinto che se il sig. Welby si fosse rivolto a noi prima, accettando le cure Palliative, avremmo avuto la possibilità di garantirgli una migliore qualità di vita, aiutandolo a riconsiderare la vita sempre degna di essere vissuta, seppure da malato. Dopo questa mia proposta il sig. Welby ha ribadito quanto già espresso: " voglio essere sedato e subito essere staccato dal respiratore". Tengo a precisare che, qualora avessi agito in tal senso, comunque contro la mia volontà e la mia etica di medico e di uomo, il mio nome, quello di Antea, e quello di tutte le Cure Palliative sarebbe stato strumentalizzato nella battaglia mediatica e politica condotta in nome dell'eutanasia. Battaglia di cui ritengo che il Sig. Welby sia in questo momento artefice e al tempo stesso vittima. E questo non posso e non voglio che accada mai. Sono contrario all'eutanasia, oltre che per motivi etici, nessun uomo deve e può togliere la vita ad un altro uomo, anche perché esistono i mezzi per aiutare le persone a non sentirsi sole, abbandonate, a non soffrire. Mezzi che possono evitare qualsiasi sofferenza per aiutare a valorizzare qualsiasi momento della vita: sono le Cure Palliative, e che io medico palliativista, ritenendole le più adeguate avevo proposto. Se applicate nel loro senso più profondo e con operatori professionalmente preparati, annullano la richiesta di eutanasia. E non lo dico come assioma, ma in base all'esperienza maturata attraverso l'assistenza che l'Antea ha garantito ad oltre 10.000 malati terminali non solo oncologici. Ricordo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene le Cure Palliative il mezzo più idoneo per prendersi cura dei pazienti in fase terminale.per accompagnare dignitosamente le persone sofferenti alla morte. Le Cure Palliative, mi piace sottolineare, sono contro qualsiasi forma di accanimento terapeutico e contro l'eutanasia. Purtroppo bisogna rilevare che nella società attuale si fa evidentemente prima a parlare di eutanasia, che prendersi cura degli oltre 140.000 malati terminali stimati in Italia ogni anno, quindi investire sulla formazione del personale e sulla realizzazione di centri e reti socio-sanitarie per le Cure Palliative. Mi dispiace, come medico e uomo, che mentre scrivo il Sig. Piergiorgio Welby stia soffrendo, e insieme a lui la moglie Mina. Mi dispiace soprattutto di non poterlo aiutare, come faccio ogni giorno, per molte persone, dai bambini agli ultranovantenni, in condizioni simili e a volte anche più gravi della sua, con l'èquipe dell'Antea e mediante le Cure Palliative. Giuseppe Casale Coordinatore Unità Operativa Cure Palliative ANTEA

-Sempre peggio lo scandalo della proprietà di Bankitalia. Non solo con la recentissima riforma dello statuto di novembre 2006 non è cambiato ancora nulla quanto alle banche azioniste del capitale di via Nazionale. Ma peggio, con la fusione di Intesa e S.Paolo fa sì che il gruppo controlli da solo il 44% della Banca d'Italia, e con l'alleato Generali superi il 50%.

15/12/06- Ancora sulla guerra delle cifre circa gli omicidi a Napoli, durante l'ultima presunta emergenza di novembre, rispetto a quelli di Milano. Per il cooordinatore del pool anticamorra e procuratore aggiunto Franco Roberti, anche se i dati di Mastella erano con ogni probabilità imprecisi, la sostanza non cambia. Pur considerando i dati dei distretti in entrambi i capoluoghi, gli omicidi di Napoli equivalgono grosso modo, tra 1 gennaio e 21 novembre 06, a quelli di Milano: aggiungendo ai 75 che il ministero conta tra 1 gennaio e 15 novembre, ma che corrisponderebbero solo ai dati di Napoli città e provincia, e dunque sommando anche i 30 del casertano e i 4 tra Avellino e Benevento, che fanno parte con Napoli del distretto di corte d'appello, si sale a 116. Contro i 103 del distretto di Milano (che i Lombardia non include solo Brescia, Bergamo, Crema, Cremona e Mantova). Se guerra è, lo è quindi in entrambe le aree.

-Vicenda presunti brogli. Le giunte per le elzioni decidono il riconteggio di schede bianche, nulle e contestate. Ma a che serve? Se uno schieramento avesse rubato dei voti ormai quelle schede figurerebbero tra quelle regolarmente votate!

-Caso Piergiorgio Welby. Il dibattito sull'eutanasia si infiamma. In realtà Welby non chiede il diritto a morire e basta. Questo già gli sarebbe permesso dalla normativa vigente senza responsabilità per chi gli staccasse il respiratore. In Italia un paziente lucido può sempre chiedere l'interruzione del trattamento sanitario o terapeutico. Il problema è che la morte per asfissia non è simpatica, e dunque lui chiede anche di sedarlo dopo il distacco dalla macchina che lo tiene in vita.

-Le tasse aumentate con la prima finanziaria del secondo governo Prodi? Non proprio... Le tasse calano invece di 580 milioni. Chi dice che le hanno alzate conteggiano infatti indebitamente, quali nuove tasse, 7.750 mld di recupero dall'evasione fiscale, 5.530 tra aumento entrate daimmigrati, contributi lavoratori autonomi e precari ai fini di una pensione più alta, e il trasferimento all'Inps del tfr per le imprese sopra i 50 dip.(eventuali oneri ampiamente compensati). Invece crescono in effetti le tasse sul fronte imposta successioni patrimoni, aumento bollo su auto grossa cilindrata, aumento aliquote oltre 75.000 euro, per un totale di + 3.950 mld. Ma contemporaneamente scendono di 4.530 grazie a riduzione irap, proroga agevolazioni fiscali, crediti d'imposta su investimenti e ricerca, minori tasse su redditi medio bassi, aumento detrazioni figli. Si tratta di una sintesi del ministero per l'attuazione del programma, ma i dati vengono dal bollettino economico della Banca d'Italia del novembre 2006.

-Dal rapporto sulla morte di Lady Stevens firmato dall'ex capo di Scotland Yard Lord Stevens il dettaglio fondamentale: dai rilievi effettuati lei e Dodi non avevano allacciato le cinture di sicurezza, altrimenti si sarebbero salvati. L'unico che l'aveva, l'agente di scorta Rees Jones, si è salvato.

- Il primo gennaio la Romania entra nell'Ue, e comincia per i rumeni la libera circolazione anche in Italia. Qualcuno paventa invasioni. In realtà nel Paese, in tumultuoso sviluppo economico, mancano operai. Nell'edilizia il deficit tocca il 50 per cento. E nel solo 2005 i permessi di lavoro per stranieri sono stati 10.000.

-Dal successore di Rumsfeld, Robert Gates la conferma indiretta di un Israele nucleare: è martedì 5 dicembre quando si lascia sfuggire... During his Senate confirmation hearing on Tuesday, Gates speculated on why Iran might be seeking the means to build an atomic bomb. “They are surrounded by powers with nuclear weapons: Pakistan to their east, the Russians to the north, the Israelis to the west and us in the Persian Gulf,” he said. Scatenando le reazioni stupite degli israeliani, abituati alla politica del don't ask don't tell.

-Il papa riconferma, bloccando l'uscita del cardinale brasiliano Hummes, il celibato dei preti cattolici. In realtà i cattolici sposati esistono già, nella chiesa orientale sotto giurisdizione vaticana.anche in quella cattolica, ma solo nei cosiddetti «riti orientali», quelli regolati con il Codice del diritto canonico delle chiese orientali, appunto. Nelle chiese greco-cattolica, siriaca, armena, copta, antiochena, melkita, etiope, e in tutte le comunità cattoliche dell'est Europa, si distingue la figura del monaco (non sposato) da quella del prete che può regolarmente sposarsi e avere figli. Sono chiese che hanno lo stesso papa di Roma e sono pienamente riconosciute dalla Santa Sede.Solo monaci e vescovi sono tenuti all'astinenza, mentre preti e diaconi possono rimanere sposati se hanno convolato a nozze prima dell'ordinazione. Peraltro anche S.Pietro, primo papa, era sposato: "Gesù, entrato nella casa di Pietro vide che la suocera di lui era a letto" (Matteo, 8,14)

-Bankitalia a fine novembre ha riscritto il suo statuto sulla scia della riforma del governo imposta dallo scandalo Fazio in relazione a Parmalat, furbetti del quartierino ecc. Ma la proprietà rimane ancora in mano alle banche private in violazione dello spirito oltre che della lettera della legge. La prudenza non è mai troppa L’unico punto sul quale il nuovo statuto rinuncia a ogni intervento riguarda la nota dolente degli assetti proprietari della Banca d’Italia. E non poteva essere diversamente, in quanto l’articolo 19 della legge sul risparmio affida questa materia a un regolamento governativo. Tuttavia, anche in questo caso c’è una novità di grande rilievo: lo statuto ribadisce che la disciplina delle quote di partecipazione spetta alla legge, ma sottopone il loro trasferimento al consenso del consiglio superiore su proposta del direttorio, al fine del rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza della Banca e di una equilibrata distribuzione delle quote. Una sorta, quindi, di "clausola di gradimento" degli organi interni della Banca con lo scopo esplicito di bloccare modifiche degli assetti proprietari in grado di influenzarne l’autonomia decisionale. Senza tornare sulle infinite discussioni circa il destino delle partecipazioni detenute dalle banche (che, è bene ribadirlo, nel passato non hanno mai consentito a queste di condizionare gli indirizzi di vigilanza) sono note le proposte di trasferimento allo Stato o ad altri enti pubblici. Vi sono problemi tecnici di non facile soluzione, come la esatta valorizzazione delle singole quote, ma, per essere più realisti del re, c’è anche il pericolo che il pingue patrimonio della Banca d’Italia generi qualche appetito di troppo. Poiché l’equilibrata composizione degli assetti proprietari insieme alla disponibilità di adeguate risorse è il presupposto essenziale per il buon funzionamento della banca centrale e soprattutto per la tutela della sua indipendenza, le nuove norme rappresentano una opportuna misura prudenziale, particolarmente apprezzata anche nel parere che la Banca centrale europea ha espresso sulla bozza di statuto. (2) E, come insegnano le convulse vicende del passato, in questo campo la prudenza non è mai troppa(da Lavoce.info)

-Altro che ritiro israeliano da Gaza (unico passaggio dalla palestina verso il mondo esterno)... The Agreement on Movement and Access, signed last November after the Israeli disengagement from Gaza, was meant to facilitate the movement of Palestinians and goods in and out of Gaza. It also promised Palestinian control over the Rafah crossing into Egypt by November 2006, after a transitional year of EU monitoring and Israeli video surveillance.But according to the United Nations Office for the Co-ordination of Humanitarian Affairs (OCHA), Palestinians are worse off than they were a year ago, in terms of their freedom of movement and their overall economic situation.Under the terms of the Agreement on Movement and Access, Israel had agreed to operate the Rafah crossing and other Gaza commercial crossings continuously, and to not close passages because of security incidents unrelated to the crossing itself.

-Ai funerali di Pierre Gemayel cori contro la Siria. Ma l'intervento siriano in Libano, contro cui Gemayel si era poi battuto fino al recente ritiro delle truppe di Damasco dal Pese dei cedri, era stato chiesto a suo tempo proprio dai cristiani maroniti. Il ministro dell' industria ucciso ieri, avvocato di 34 anni, era il più giovane deputato del Parlamento anche se era stato eletto nel giugno 2005 grazie al via libera del suo acerrimo nemico il generale Michel Aoun da sempre contrario ai signori feudali della guerra, come i Gemayel e alle loro milizie. Pierre Gemayel era inoltre uno degli esponenti del gruppo di politici cristiani fondato sotto gli auspici del patriarca maronita Nasrallah Butros Sfeir nel 2000 con l'obiettivo di far cessare l'influenza di Damasco iniziata nel paese dei Cedri nel 1976 quando proprio l'ultradestra cristiano-maronita invocò l'intervento di Damasco contro i palestinesi e le forze musulmane e progressiste che stavano prevalendo nel corso della guerra civile. Un intervento «provvidenziale» quello della Siria a fianco delle feroci milizie della destra maronita che permise a quest'ultime, guidate da Bechir Gemayel, di completare a colpi di inenarrabili massacri la pulizia etnica dei palestinesi, dei «non cristiani» e dei «cristiani progressisti» nella parte orientale di Beirut. Una pulizia etnica che vide la distruzione di interi quartieri come la Qarantina, sul porto, con oltre mille morti, e del campo palestinese di Tal al Zataar, dove oltre 4.000 palestinesi, arabi, e immigrati vennero massacrati durante un assedio durato oltre un anno. Un massacro avvenuto sotto gli occhi degli ufficiali dell'esercito israeliano, finanziatore e sostenitore delle milizie falangiste, e grazie all'intervento di Damasco. Dimentico di questo grande «favore» fattogli da Damasco Pierre Gemayel, come suo padre Amin, ha partecipato poi in questi ultimi due anni al lancio della coalizione pro-Usa e pro-Francia delle forze del «14 marzo» che, dalla primavera 2005, dopo l'assassinio dell'ex premier Rafik Hariri, assieme a forti pressioni internazionali, avrebbe spinto il regime di Bashar al- Assad a ritirarsi dal Libano. Pierre Gemayel, non era comunque un uomo di potere tanto che di lui si era parlato soprattutto quando, due anni fa, sostenendo la «superiorità genetica» dei cristiani libanesi argomentò che questi esprimevano «la qualità» contro la «quantità» dei musulmani. Un pilastro questo dell'idelogia del partito delle Falangi fondato da suo nonno Pierre nei primi anni trenta e da questi guidato dal 1937 al 1982 con al fianco, dagli anni settanta in poi suo figlio Bechir Gemayel, capo delle milizie e successivamente del partito stesso. Nel 1982 Bechir Gemayel fu eletto alla presidenza protetto dalle baionette israeliane ma venne ucciso nell'esplosione della sede centrale del partito ad Ashrafieh con gran parte dei dirigenti del partito prima ancora dell'insediamento. Nessun'altra famiglia come i Gemayel ha dato un contributo così rilevante alla nascita di una forma di ideologia di tipo vagamente popular-fascista con la quale l'ultradestra cristiano maronita, con alcuni settori dello stesso clero, ha cercato di dominare il paese dei cedri utilizzando il potere lasciato loro istituzionalmente dagli occupanti francesi e sancito nel «patto nazionale» del 1943 con la comunità sunnita. Ai cristiani, considerati maggioritari sulla base del censimento del 1932 (per questa ragione l'ultimo tenutosi in Libano), spettava la presidenza della repubblica con ampi poteri e il controllo dell'esercito, nonché la maggioranza dei deputati, ai sunniti la poltrona di premier e agli sciiti le briciole con la presidenza del parlamento. Un assetto istituzionale che già negli anni cinquanta non corrispondeva più alla realtà demografica, con una maggioranza musulmana, e che sarebbe stato messo in discussione prima nei moti del 1958, soffocati sul nascere dal primo sbarco dei marines e successivamente nel corso della guerra civile del 1975-1989 con oltre 150.000 morti. Guerra civile alla quale posero fine gli accordi di Taif del 1989-90 che imposero un riequilibrio parziale dei rapporti di forza a livello istituzionale con una diminuzione dei poteri del presidente maronita a favore del premier sunnita e che stabilirono una divisione a metà dei seggi del parlamento tra i musulmani, ormai oltre il 70% della popolazione, e i cristiani. Il tutto mettendo il paese sotto la tutela siriano-saudita, autorizzata dagli Usa. Questa intesa è stata poi rimessa poi in discussione negli ultimi tre anni proprio dal nuovo potere unipolare degli Usa decisi a disgregare, dopo l'Iraq anche la Siria e il Libano, premessa necessaria questa per imporre al mondo arabo una «pax israeliana» senza alcun ritiro dalla West Bank, dalle fattorie di Sheba e, soprattutto, dalle alture del Golan. (da Il manifesto)

-La procura militare di Roma ha chiesto che i due militari italiani accusati di aver sparato su un´ambulanza durante la "battaglia dei ponti" di Nassiriyia non siano processati. Un´archiviazione che non fa luce su tutti i dubbi, ma si basa su una convinzione maturata dal procuratore militare di Roma, Giovanni Barone. Ovvero che i due imputati – il caporal maggiore Raffaele Allocca che sparò contro il veicolo, e il maresciallo ordinario Fabio Stival che dette ordine di far fuoco – rispettarono le regole d'ingaggio e i principi di necessità e proporzionalità della reazione di fronte alla possibile minaccia. Ma quale minaccia? L´ambulanza nella ricostruzione dell´accusa viene definita «un veicolo non meglio identificato» (privo cioè di un segno distintivo che ne permettesse il riconoscimento) e abbandonato all'ultimo momento da uomini armati, disposti a «sacrificare la vita dei civili trasportati», per portare a termine un'azione «devastante». Secondo la procura è soprattutto «inspiegabile ed inquietante la presenza a bordo del mezzo di uomini armati, forse intenzionati ad approfittare della veste "protetta" dell'automezzo per portare a segno un'azione ben più devastante, anche a costo di sacrificare la vita dei civili trasportati e "abbandonati" al fuoco di reazione italiano». Ecco perché i due soldati, sempre secondo la procura militare di Roma, fecero bene a sparare. Per autodifesa, oltre che per assolvere il compito «consisteva nell'interdire il passaggio alla zona sud della città ai miliziani armati, cioè sostanzialmente nel bloccare il passaggio di elementi armati o ostili sui tre ponti». Nonostante la richiesta di archiviazione, l´accusa ha invece smentito l´ipotesi, avanzata dall´esercito italiano, che il veicolo fosse in realtà un´autobomba. Era la notte tra il 5 e il 6 agosto 2004 quando i militari italiani del reggimento Lagunari Serenissima, schierati in difesa dei tre ponti sull'Eufrate a sud di Nassiriya, si trovarono pesantemente coinvolti negli scontri con i seguaci del leader sciita Moqtada al Sadr. Una battaglia violenta durante la quale, come dice il rapporto redatto dal colonnello dei lagunari Emilio Motolese (reso noto qualche giorno fa) furono sparati più di 42mila colpi. venne colpita «un'autobomba diretta contro il contingente». Fu un filmato girato dal giornalista statunitense Micah Garen (che si trovava a Nassiriya "embedded" del contingente italiano) e trasmesso dai Tg nazionali a rivelare che durante quella notte fu colpita un'ambulanza che stava trasportava una donna in cinta all'Ospedale di Nassiriya. Bilancio: la morte della donna, della madre, della sorella e del marito 22.11.06

- La visita del Papa in Turchia e la scandenza del termine sui negoziati per l'ingresso nell'Ue riaccende il dibattito sulla possibilità che il Paese entri nell'Unione europea. In realtà, se anche i negoziati avessero successo, Chirac ha già promesso ai francesi di far giudicare l'accordo con un referendum ad hoc.

-Ancora sulla distorsione mediatica dell'emergenza a Napoli di fine ottobre. I dati ufficiali delle prefetture la mascherano definitivamente: tra agosto e settembre 2006 a Napoli ci sono stati 23 omicidi contro i 27 di Milano e i 22 di Roma. E anche tra gennaio e novembre 06 a Milano 103 contro i 75 di Napoli.

-Due note del Sismi allegate alla documentazione mandata dal procuratore Spataro alla commissione europea confermano che il Sismi era a conoscneza del rapimento di Abu omar e delle sue modalità già dal maggio 2003 (3 mesi dopo il sequestro del 17 feb), mentre Pollari e il governo Berlusconi hanno sempre negato e tuttora ufficialmente negano di averne mai saputo nulla. Da Statewatch.org i documenti originali: Documents sent to the European Parliament's committee investigating renditions in October 2006 by the Milan prosecuting magistrate Armando Spataro and Francesca Maria Longhi, the Italian lawyer representing rendition victim Abou Elkassim Britel, a Moroccan who has Italian citizenship, provide new details of the cover-up that followed the Abu Omar kidnapping, document the Italian authorities' knowledge of the Britel rendition, and refer to the possible rendition of an Egyptian national, Mohammed Morgan, from Italy to his home country in late September 2003. Another alleged rendition and details of Abu Omar cover-up A document confiscated in a flat used by SISMi (Italy's military intelligence service) in Rome on 5 July 2006, that was sent by investigating magistrate Antonio Spataro to the European Parliament's committee looking into renditions, indicates that SISMi provided false information to suggest that Mustafa Hassan Osama Nasr, aka Abu Omar, had absconded, and knew since at least 15 May 2003 that he was detained and being interrogated in a secret location in Egypt. The document contains a compilation of SISMi notes concerning the Abu Omar case. Abu Omar was kidnapped in Milan on 17 February 2003, before being taken to the U.S. airbase in Aviano (in Friuli-Venezia-Giulia), interrogated and flown to Egypt. Details of the investigations that were underway into the Al Qaida network in Italy, in which Abu Omar was suspected of being a key element in contact with Al Ansar in Iraq and the Egyptian Al Jihad network, as well as providing money and false documents to allow alleged members of terrorist groups to travel, are also included in the documentation. Claims in official SISMi documents that Abu Omar usually only carried photocopies of his documents but was carrying his authentic ones on the day of the kidnapping are dismissed as "false" by Spataro - this may have been a way to infer that the man had disappeared voluntarily by going underground. In reference to the Abu Omar case, a note by the research department dated 15 May 2003 includes an aside stating, "according to the CIA he is under arrest in Egypt, interrogated in a secret location". A note from SISMi dated 27 July 2003, details the allegations made by Abu Omar's wife in a note that was distributed outside mosques and Islamic centres accusing the Italian police and authorities of involvement in, and responsibility for, the kidnapping (he had been under surveillance until his kidnapping). She also criticised the Muslim community and its leaders for not doing enough to help her to find out what had happened to her husband. Commentary concerning the note claims that relatives living in Cairo had found out that Abu Omar was in an Egyptian prison and that responsibility for the kidnapping was still being attributed to the Egyptian intelligence services, which had denied its involvement. A note about an article published in Albanian newspaper Gazeta Shiqiptare on 5 September 2003 states that the author cited Italian secret service sources indicating two possible scenarios: a kidnapping by the Egyptian secret services, or that Abu Omar had voluntarily gone into clandestinity. Nonetheless, it later claims that the author probably used open sources, that is, reports from the Italian press, rather than obtaining the information directly from SISMi sources. A second alleged rendition is also referred to, that of the Egyptian national Morgan Mohammed. A "very reserved" SISMI note dated 30 October 2003 states that rumours in the Islamic community suggested that Morgan Mohammed was in detention in Egypt, and that three non-EU nationals had seen him being forced into a van in Vigevano, the town in Lombardy where he lived, around a month earlier. Reda Mohammed, an imam from Milan's Via Quaranta mosque, is reported as suggesting that the man had suffered the same fate as Abu Omar. The imam also reportedly argued that the Egyptian secret services' stategy to eliminate hostile elements could not be carried out without being tacitly allowed by Italian authorities. After noting that the "climate of fear" and "feelings of hostility" in Milan's two mosques were growing, the note claims that "from a different trusted context it has been learned that MORGAN was placed under arrest at the end of the past September in Cairo airport, on his arrival from Italy". Source Doc. 3458/06 Ris. Milan, 23.10.2006; from the prosecutor's office of the Italian Republic in Milan's tribunal, 4th department - Terrorism and subversion, to the President of the European Parliament investigation commission into the transfer and illegal detention of prisoners, Mr. Carlo Coelho.See: Submission by Spataro to the EP Committee (pdf): Rendition of Abou Elkassim Britel Francesca Maria Longhi, the defence lawyer representing the Moroccan national Abou Elkassim Britel, who acquired Italian citizenship in 1999, sent documents to the EP commission investigating renditions in October to add new details to those provided in her appearance before the commission on 14 September 2006. She had told the hearing about the abduction and interrogations undergone by Britel in Pakistan, his deportation to Morocco, where he was tortured, released, re-arrested as he made his way to Spain, and eventually sentenced to 9 years in prison on the basis of statements extracted through torture and reports from Italy that he was involved in terrorist activities. In spite of two years' surveillance and a lengthy judicial investigation into his activities which included a house search and telephone interceptions, Britel was not charged in proceedings against him in Italy. Longhi notes that after the case was shelved, she was granted access to the acts of the investigation, which confirm, "with absolute clarity the information that I gave, on the basis of a deductive process, during my evidence on 14 September". She stresses that the information proves that "the judicial authority, as well as the interior ministry, were in constant cooperation with the foreign secret services and were permanentntly conscious of every movement undertaken by the person I am representing and of any illegal act carried out against him, to be precise, since the time of the first arrest he suffered in Pakistan". The documents include: - the prosecuting magistrate's request for judicial proceedings against Britel to be shelved (dated 28 July 2006) due to the: "absolute lack of grounds of evidence of charge, which may be used in trial, that make it possible to claim that the people under investigation have taken part in an Islamic terrorist organisation that had as its purpose to carry out violent acts for goals of terrorism or of subversion of the democratic order" - the order by the judge for preliminary investigations decreeing the end of the judicial proceedings (doc. 9745/06, dated 29 September 2006), because: "the checks that have been undertaken, telephone interceptions and checks on bank accounts have not provided any support to the allegations" It also notes that the investigation was justified by evidence of contacts with suspects found in telephone records, evidence of religious fanaticism in documents found when Britel and his Italian wife Anna Pizzighini's house (she was under investigation as well) was searched and in intercepted telephone conversations, as well as evidence that could not be used in court, namely a reserved note about his having gone to a paramilitary training camp in Afghanistan, that he had suffered from malaria and a report that his name and address were found by a journalist in a Kabul apartment that was frequented by Al Qaida members. They are described as "certainly" not being sufficient "to support the charge of involvement in the Al Qaida terrorist organisation". - a third document, dated 22 May 2003, a reserved note by the police DIGOS (special operations) unit sent to the Bergamo prosecutor's office to pass on the "reserved" information that Britel was stopped for checks at the Melilla border crossing because he "had been identified in the past as someone who attended a paramilitary training camp in Afghanistan that was run by Al Qaida". The note also highlights that "in spite of an absence of elements to claim the involvement of Britel in the well-known Casablanca attacks, he is currently being interrogated". The document is described by Longhi as "enlightening" in reference to the information that she sent to the commission on 12 July 2006 about the illegality of Britel's arrest at the Melilla border crossing, and about false information that appeared in the Italian press about his case. Noting that there is plenty more information that requires explanation, she: "hopes that, having further and unquestionably clarified these serious circumstances, the Italian State may finally take a position to allow the immediate freeing of its citizen, [who was] found guilty by the Moroccan State on the strength of confessions that were extracted from him through torture and on the basis of hypothetical criminal acts that arose from the `interaction between the Italian secret services and the American ones, and those of some moderate Arab countries to place police forces in a condition to intervene, and some pre-emptive operation have been successful' " [emphasis in original], quoting from a statement made by Gianfranco Fini, the deputy prime minister in the Berlusconi government, that was reported in Corriere della Sera newspaper on 21 November 2001. Source Doc. A 2006 11668 - Documentation sent by Francesca Longhi to the commission investigating renditions, Bergamo, 28.10.2006; Corriere della Sera, 21.11.2006. Background: the Britel rendition Prior to giving evidence in September, Francesca Maria Longhi sent a large compilation of documents to the EP commission providing details of the rendition and of the circumstances surrounding it. These include a chronology of events provided by Britel's wife, based on Britel's own account of his experience when he saw her in March 2003, and her own harrowing efforts to obtain information, according to which: Britel flew to Iran from Rome on 17 June 2001, and found it difficult to return as a result of the 11 September 2001 terrorist attacks, the militarisation of the region and subsequent war in Afghanistan. He was detained on 10 March 2002 during a document check in Lahore (Pakistan) and taken to "Garden Town" police station, where his passport was [wrongly] deemed to be a fake, resulting in his being tortured, tied up and chained. Ten days later, he was taken to the Crime Investigation Department in Lahore for five days of interrogations that involved ill-treatment, violence and denial of sleep. Handed back to the police and subsequently to the Pakistani secret service, he was again tortured in two separate instances at the start of April, during one of which he admitted to things he was pressured to admit. On 5 May he was transferred to Islamabad to be interrogated by the FBI in a villa on four occasions. The Americans promised him money for information concerning Osma bin Laden and allowed him to see the Moroccan ambassador, whereas he was denied access to Italian diplomatic officials, which he repeatedly requested, ever since his arrest. On 24 May, he was blindfolded, handcuffed and loaded onto a US private aeroplane travelling to Rabat (Morocco). From there, he was taken to the unofficial detention centre in Tèmara, where the DST (Direction de la Surveillance du Territoire) holds several prisoners in illegal conditions, without access to lawyers, without informing their families, and in which abuses such as the routine use of torture and isolation have been reported by human rights organisations. On 11 February 2003, he was taken to Kenitra to his family and released after further questioning and inquiries into his activities did not result in any charges being brought against him. Nonetheless, his travel documents were not returned to him. On 26 February, Anna Pizzighini travelled to Morocco to finally see her husband, and found him in poor health conditions. A DST officer controlled him through telephone calls and frequent meetings, urging him to collaborate with them on his return to Italy, and to make his way back to Italy illegally, using false documentation. After her return to Italy in mid-March (he stayed on longer in Morocco), by telephone, Britel explained that he was being pressured to obtain false documents, but didn't want to do anything illegal. On 4 April, Britel told her that the Italian embassy agreed to issue a travel document for him to return to Italy. His wife returned to Morocco, and he explained that it was unlikely that he would be allowed to leave for Italy by aeroplane, as he didn't have a visa. The Italian embassy explained that it was impossible to accompany him to the airport, and he contemplated leaving through the Moroccan-Spanish border point in Nador/Melilla. He received the travel document on 12 May, and in the afternoon, he boarded a bus to Nador. On 15 May, he called to say that the Spanish and Moroccan police wouldn't let him through, and later claimed that he found someone who would help him across the border. It was their last contact, and on the next day the terrorist attacks in Casablanca took place. On 17 May, the Spanish television reported that an Italian Moroccan was arrested at the Melilla border crossing. On 19 May, a Moroccan newspaper reported his name and date of birth, alleging that he was arrested prior to the attacks as someone who may have been in contact with Al Qaida. Britel's wife went to the Italian consulate in Rabat, which had not received any information, and hired a lawyer who also informed her that it was impossible to obtain any further information, for the time being. She then went to the Moroccan justice ministry to enquire about her husband's whereabouts, and was told on 29 May that "Your husband is not under arrest", a claim to which she reacted by claiming that he was illegally detained without anyone knowing about it. She was encouraged to file a complaint, which she did, and was told that it would be investigated. After her return to Italy on 6 June 2006, she addressed a letter to the Moroccan justice ministry and then to several other Moroccan ministries. Her lawyer, Ms. Longhi addressed a letter requesting information to the Moroccan general prosecutor. Further correspondence between Longhi and the Italian courts, in which the lawyer calls for judicial inquiries into his client's activities to cease (1 April 2004), highlights that: - From 25 May 2002 to 11 February 2003, and again from 16 May 2003 to 10 September 2003, Britel was illegally held in Tèmara, a centre which has received criticism as a site where interrogations, secret detention and torture are practiced from NGOs including Amnesty International and the Fedération Internationale des Droits Humains (FIDH). - On 3 October 2003, a 15-year prison sentence was passed against Britel in Rabat for terrorist offences, before being reduced to nine years on appeal on 7 January 2004. - That the trial was summary, and contravened the procedural and substantive norms in Moroccan law in a number of ways, including the denial of texts that supported the defendant's case and the use of confessions obtained through torture and ill-treatment. - That the fact that Britel was under investigation in Italy, and newspaper reports about his case, had been important elements in the charges brought against him in Morocco, even though the investigations failed to lead to any charges against him, and newspaper reports were sometimes inaccurate. - the collection of documents that were sent to the EP Commission include: See: Full list of documents: de longhi-britel (37 documents and 2 Notes) - the judicial authorisation of investigations into Britel's activities (doc 1), and to extend them (2); - the repeated requests by defence lawyers that the case be shelved (3-5); - the letters that they sent to the newspapers Il Corriere della Sera and Eco di Bergamo (which also revealed details about Britel's wife, including her address) to complain about defamatory treatment (references to Britel as a mujahideen, and a 'sleeper', alleged involvement in the Casablanca bombings) and inaccurate reports published concerning Britel (6-7) and the lawsuits that were filed against the newspapers (8-10); - reports by AI (11 and 20), FIDH (18-19, 21) and Human Rights Watch (22) about torture and illegal detentions in Tèmara; - the travel document Britel was issued by the Italian embassy in Rabat, and related documents (12-14); - correspondence between Anna Pizzighini and Ms. Longhi (15); - correspondence between Anna Pizzighini and Ms. Longhi and Moroccan and Italian authorities (17, 23-25, 31-32, 34-35); - the text of sentences passed against him in Morocco (in Italian and Arabic, 26-29); - a statement by his wife, dated 12 February 2005, in which she asks for help from human rights organisations (33); - two articles from the Moroccan press about a prison hunger strike in which Britel was involved (36-37); - and two notes about translation work that Britel sought to carry out in Italy (notes 1 and 2). [compilation of docs to be linked in here] Two important issues arising from the documentation (apart from the rendition per se) include the effect of press reports published, and judicial initiatives undertaken, in Italy, on the treatment and court proceedings against people in their country of origin (for details of another case in which this is a matter of concern, see, Portugal: Renditions continue: Algerian prisoner abducted and deported, Statewatch news online, October 2006). Another is the fact that the intervention by the Italian embassy in Rabat was unable to have much effect beyond an improvement of Britel's conditions in prison and provision of information about his case, because Moroccan authorities consider his Moroccan nationality to be prevalent over his Italian one. However, the most important circumstance that can be ascertained from a look at these documents is the sense of impotence and the suffering inflicted on rendition victims and their close relatives.

-Esercitazioni anti terrorismo in corso sia il giorno delle bombe a Londra che l'11/9 a New York. Due curiose coincidenze. London Bombing Strange Coincidences Suggest Cover-up "At half past nine this morning we were actually running an exercise for a company of over a thousand people in London based on simultaneous bombs going off precisely at the railway stations where it happened this morning, so I still have the hairs on the back of my neck standing up right now." -- Former Scotland Yard Official Peter Power on BBC, 7/7/05 Dear friends, Many strange facts from highly credible sources have come in regarding the London bombings. The most astonishing is the following conversation which took place the afternoon of the London bombing on BBC radio. The BBC host interviewed Peter Power, Managing Director of Visor Consultants, which bills itself as a 'crisis management' advice company. Peter Power was a former Scotland Yard official. A Coincidence? POWER: At half past nine this morning we were actually running an exercise for a company of over a thousand people in London based on simultaneous bombs going off precisely at the railway stations where it happened this morning, so I still have the hairs on the back of my neck standing up right now. HOST: To get this quite straight, you were running an exercise to see how you would cope with this, and it happened while you were running the exercise? POWER: Precisely, and it was about half past nine this morning. We planned this for a company, and for obvious reasons I don't want to reveal their name but they're listening and they'll know it. And we had a room full of crisis managers for the first time they'd met. And so within five minutes we made a pretty rapid decision that this is the real one, and so we went through the correct drills of activating crisis management procedures to jump from slow time to quick time thinking. This audio clip is still available on the BBC website at: http://www.bbc.co.uk/radio/aod/fivelive_aod.shtml?fivelive/drive_thu To go directly to the above section, in the BBC Radio Player column on the left, click the >>15 min button at the top four times to fast forward to 17:04, where the statement is made. This clip will unfortunately be removed Thursday, July 14th, one week after the original broadcast. Mr. Power repeats these statements on ITN television. The two-minute video clip is available at: http://www.prisonplanet.com/articles/july2005/110705bombingexercises.htm Below is another excerpt on this matter from the website of CBC, Canada's public broadcasting TV network: http://www.cbc.ca/sunday/#night "CRISIS PLANNING: When there is an emergency like the London bombings, the public instinctively turns to professionals for help. We speak to two experts who are in Toronto today for the World Conference on Disaster Management. Adrian Gordon is the Executive Director of the Canadian Centre for Emergency Preparedness, and Peter Power is Managing Director of a London-based consulting firm that specializes in crisis management, Visor Consultants - which on the morning of July 7 was co-incidentally running a security exercise for a private firm, simulating multiple bomb explosions in the London Underground, at the same stations that were subsequently attacked in real life." And here is a two-minute video clip on CBC of Power telling his story: http://www.cbc.ca/MRL/clips/rm-lo/charles_disasters050711.rm Why didn't these astounding statements draw front-page coverage both in the UK and US? And why is Peter Power now backtracking on some of his earlier comments? This situation is strikingly similar to a situation on 9/11 which should have made front-page headlines that was reported in the Boston Globe: http://www.boston.com/news/packages/sept11/anniversary/wire_stories/0903_plane_exercise.htm "In what the government describes as a bizarre coincidence, one U.S. intelligence agency was planning an exercise last Sept. 11 in which an errant aircraft would crash into one of its buildings. But the cause wasn't terrorism -- it was to be a simulated accident. Officials at the Chantilly, Va.-based National Reconnaissance Office [NRO] had scheduled an exercise that morning in which a small corporate jet would crash into one of the four towers at the agency's headquarters building after experiencing a mechanical failure. The agency is about four miles from the runways of Washington Dulles International Airport." [So it was just a short hop for the NRO team to run over and secure the Pentagon. And by the way, the NRO has a budget estimated to be three times that of the US State Department]

- Lo scandalo SWIFT è sicuramente la notizia più censurata dell’anno. Lo scandalo scoppia questa estate quando il New York Times pubblica un’inchiesta nella quale denuncia che, nelle more della "War on Terror", il governo americano acquisisce ormai da anni la totalità dei dati del consorzio interbancario SWIFT, senza che il Congresso americano ne sia stato informato. Preoccupato per la privacy dei dati bancari dei cittadini statunitensi, il New York Times ha dato poco peso al fatto che per il circuito SWIFT transitino quasi tutte le transazioni interbancarie mondiali e che, quindi, il programma americano di sorveglianza aveva fatto stracci del segreto bancario non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa e nel resto del mondo. Il New York Times è stato aggredito dai repubblicani e dalla stampa amica del governo in quanto avrebbe tradito un segreto vitale per la sicurezza nazionale. Ingenuamente il quotidiano newyorkese ha fatto presente che era stata la stessa Amministrazione americana a dichiarare in più occasioni che i terroristi islamici avevano smesso di usare i circuiti interbancari per spostare il denaro, dopo che il programma statunitense di tracciamento bancario (peraltro ben pubblicizzato, anche se non nel dettaglio) si era rivelato efficace consentendo il sequestro di fondi e la cattura di alcuni terroristi. Il punto dolente per l’amministrazione USA non risiedeva, però, nel (poco) possibile danno alla "War on Terror", ma nel fatto che l’inchiesta del New York Times ha rivelato al mondo che gli USA spiano illegalmente e in gran segreto, dal 2001, tutte le transazioni bancarie del mondo. Dopo che qualcuno, evidentemente in privato, ha spiegato la questione al quotidiano americano, il suo editore ha sentito il dovere di scusarsi pubblicamente per la fuga di notizie. Lo scandalo ha avuto una modesta eco fuori dagli Stati Uniti, complice anche una scandalosa copertura offerta dall’informazione a ogni latitudine. Eppure il governo del Belgio, dove ha sede il consorzio SWIFT ha dichiarato illegale il trasferimento di dati all’amministrazione americana, la Svizzera ha riconosciuto la morte del segreto bancario e l’Unione Europea ha chiesto di discutere con urgenza la cosa con Washington. Tutto si è svolto in gran segreto per anni, l’amministrazione americana ha inviato alla filiale americana di SWIFT un “sub-poena” (un ordine gravato di minaccia penale) affinché trasferisse agli USA i dati relativi alle transazioni dei soggetti in odore di terrorismo. SWIFT, dichiarandosi non in grado di discernere i dati utili tra quelli che controlla, ha pensato bene di trasferire in blocco tutti i dati agli americani. SWIFT avrebbe informato della cosa i membri del consorzio (i banchieri centrali del G10), ma non è ancora stato possibile sapere in che termini. Non è stato neanche possibile sapere quali cautele abbia preso SWIFT, visto che ormai da mesi dice di aver provveduto in tal senso senza essere in grado di specificare cosa abbia fatto di diverso dal trasferire tout-court i suoi database agli americani. Hanspeter Thür, Commissario Federale per la Protezione dei Dati della Svizzera, ha dichiarato che “le banche svizzere hanno infranto la legge omettendo di informare i propri clienti che i dati delle loro transazioni sono stati trasferiti alle autorità americane”. Un’altra infrazione risiede nell’aver trasferito tali dati verso un paese con una legislazione relativa al segreto bancario meno rigorosa di quella svizzera, i cui quotidiani hanno concluso che il leggendario segreto bancario elvetico non esiste più. Secondo la Commissione per la Privacy dei Dati in Belgio, “dev’essere considerato un grave errore di giudizio da parte di SWIFT aver consentito che una massiccia quantità di dati personali sia stata posta sotto sorveglianza (statunitense) in maniera segreta e sistematica per anni senza alcuna reale giustificazione e senza un controllo indipendente come previsto dalla leggi del Belgio e da quelle dell’Unione Europea (…) anche i principi fondamentali della legge europea, quali quello della proporzionalità, del periodo limitato di conservazione, il principio di trasparenza, la necessità di un controllo indipendente e di un congruo livello di protezione dovevano essere rispettati”. Ma questo non è successo. La Commissione Europea e il Comitato Articolo 29 (che si occupa di Privacy) ci stanno ancora riflettendo, ma già il Belgio ha considerato illegale la vicenda, pur astenendosi dal prendere misure nei confronti di Swift, che per parte sua si ritiene esente da colpe in quanto avrebbe informato le banche centrali di Germania, Francia, Italia, Giappone, Olanda, Svezia, Svizzera, Regno Unito e USA e anche la BCE, senza aver avuto alcun riscontro negativo. Jean Claude Trichet, a capo della Banca Centrale Europea, ha cercato di lavarsene le mani affermando che “il compito di proteggere i dati personali è al di fuori delle competenze di controllo del Gruppo, dato che non è in relazione con il funzionamento dell’infrastruttura del mercato e con la stabilità finanziaria”. Trichet ha ammesso che le banche centrali del G10 furono informate (senza specificare in che termini) dell’iniziativa americana nel febbraio del 2002, ma che i banchieri restarono in silenzio poiché non considerarono un loro compito proteggere la privacy dei dati di SWIFT, in quanto la BCE e le banche centrali hanno solamente il compito di “proteggere l’infrastruttura di mercato e la stabilità finanziaria“. Alla fine però, anche Trichet ha dovuto ammettere che “ se abbiamo avuto un immenso, estremamente tragico, problema di protezione dei dati, forse questo potrebbe aver provocato qualche conseguenza in termini di stabilità finanziaria. La perdita della fiducia nella riservatezza delle operazioni bancarie è sicuramente in grado di minare la fiducia degli operatori e, di conseguenza, di danneggiare l’infrastruttura di mercato e la stabilità finanziaria”. In attesa di un prossimo incontro chiarificatore con gli USA, i rappresentanti della UE appaiono preoccupati, memori della vicenda per la quale si scoprì che gli USA impiegavano i dati della rete ECHELON per favorire le loro aziende a scapito di quelle europee. Preoccupazioni legittime, tenuto conto anche della sequenza affari persi negli ultimi anni da AIRBUS in favore di Boeing e da altre aziende europee nei confronti di quelle USA, sembra vigere in Europa la consegna del silenzio. Una consegna particolarmente rispettata in Italia, particolare facilmente verificabile usando un qualsiasi motore di ricerca con il termine SWIFT. La scorsa estate alcuni giornali hanno dato notizia del confronto tra Casa Bianca ed il New York Times, ma presentando la cosa come una faccenda squisitamente americana. Il Corriere della Sera, che è il quotidiano che ha prodotto più articoli in merito, è addirittura giunto ad affermare che la questione fosse relativa solo alle transazioni da e per gli Stati Uniti. Alcuni parlamentari di sinistra hanno passato la palla ad altri colleghi, ma poi la palla si è persa e non si è vista nemmeno un’interrogazione parlamentare su fatti di tale gravità. Al di là dei problemi relativi alla privacy e all’alterazione della concorrenza in favore degli USA, esiste anche un altro aspetto importante che però non sembra preoccupare nessuno dei politici italiani ed europei: gli USA, con i dati di SWIFT, sono in grado di tracciare e ricostruire la storia economica di uomini e partiti politici. Un dato di fatto abbastanza allarmante, vista la cifra etica e morale dimostrata dall’attuale Amministrazione nordamericana. Un dato ancora più allarmante se si considera che tali informazioni potrebbero essere usate per favorire formazioni politiche, funzionati pubblici e uomini politici “amici” di Washington, o per distruggere la reputazione di ex amici ed attuali nemici. Un enorme vantaggio competitivo e un altrettanto invadente potere di ricatto consegnato in segreto agli USA, la chiave dei conti correnti mondiali (si parla di miliardi di operazioni e milioni di conti bancari) consegnata alle agenzie che si occupano della sicurezza nazionale americana, che si sono moltiplicate in maniera esponenziale sotto l’Amministrazione Bush, senza che nessuno lo sapesse e senza nessun tipo di controllo su chi potesse avere accesso a questo tesoro dal valore incalcolabile. Una situazione che per il momento, a parte la richiesta di colloqui da parte della UE, ha avuto una sola conseguenza reale: la convocazione di un gruppo di studio tra i paesi asiatici al fine di costituire un consorzio simile a SWIFT, ma sottratto all’inutile sovranità europea. Articoli correlati (da altrenotizie.org)

-Ancora sull'origine del nucleare in Iran.. Il programma comincia nel '57. Gli Usa offrono aiuto per l'arricchimento dell'uranio. Nel '59 lo scià fa costruire il primo centro di ricerca nucleare all'università di Teheran. Gli Usa forniscono il reattore. Nel giugno '74 l'Iran acquista 5 reattori (e uranio) da dalla Francia e altri due dagli Usa. Quindi lo scià, che pure aveva firmato il trattato di non proliferazione nel '68, annuncua che l'Iran disporrà presto di armi nucleari. Nella lettera che l'ambasciatore americano scrisse a un collaboratore dello scià nel '74, anno in cui decollò davvero il programma nucleare iraniano (l'anno dopo lo shock petrolifero), si legge: "abbiamo preso nota dell'importanza prioritaria che sua Maestà imperiale attribuisce all'energia nucleare per lo sviluppo di fonti energetiche alternative. Questa è chiaramente un'area in cui possiamo utilmente dare il via a uno specifico programma di collaborazione e cooperazione". Qualche mese dopo il presidente Ford autorizzò la vendita di attrezzature per trattamento e arricchimento dell'uranio. In cambio l'Irano avrebbe comprato 8 reattori nucleari. Nell'accordo firmato, del valore di 15 mld di dollari, anche la costruzione di 8 centrali nucleari, per 8000 megawatt.

-Brogli del centrodestra alle ultime politiche 2006? Lo sostiene Deaglio in un film reportage. Complice un presunto software particolare giunto dall'America. In realtà anche se in alcune regioni si è sperimentato per la prima volta il voto elettronico, i conteggi ufficiali sono stati effettuati comunque sul cartaceo. E il Viminale non viene in contatto con schede o verbali dei seggi. I risultati sono accertati e quindi proclamati dagli uffici elettorali presso le corti d'appello e la corte di cassazione (composti da 83 magistrati). I quali hanno confermato i conti ufficiosi fatti a caldo dal Viminale sommando i dati comunicati informelmente via tel, fax o mail.

-Secondo lo statuto del Tribunale speciale dell'Iraq, quello che sta processando Saddam, ad essere condannati per crimini di guerra dovrebbero essere anche gli Usa: PART FOUR War Crimes Article 13. For the purposes of this Statute, “war crimes” means: a) Grave breaches of the Geneva Conventions of 12 August 1949: 2. Torture or inhuman treatment, including biological experiments; 5. Willfully denying the right of a fair trial to a prisoner of war or other protected person 7. Unlawful confinement; 8. Unlawful deportation or transfer; and b) Other serious violations of the laws and customs applicable in international armed conflict, within the established framework of international law, namely, any of the following acts: 1. Intentionally directing attacks against the civilian population as such or against individual civilians not taking direct part in hostilities; 2. Intentionally directing attacks against civilians objects, that is, objects which are not military objectives; 3. Intentionally directing attacks against personnel, installations, material, units or vehicles involved in a peacekeeping mission in accordance with the Charter of the United Nations or in a humanitarian assistance mission, as long as they are entitled to the protection given to civilians or civilian objects under the international law of armed conflict; 4. Intentionally launching an attack in the knowledge that such attack will cause incidental loss of life or injury to civilians or damage to civilian objects which would be clearly excessive in relation to the concrete and direct overall military advantage anticipated; 5. Intentionally launching an attack in the knowledge that such attack will cause widespread, long-term and severe damage to the natural environment which would be clearly excessive in relation to the concrete and direct overall military advantage anticipated; 6. Attacking or bombarding, by whatever means, towns, villages, dwellings or buildings which are undefended and which are not military objectives; 15. Declaring abolished, suspended or inadmissible in a court of law, or otherwise depriving, the rights and actions of the nationals of the adverse party; 21. Committing outrages upon personal dignity, in particular humiliating and degrading treatment; 25. Intentionally using starvation of civilians as a method of warfare by depriving them of objects indispensable to their survival, including willfully impeding relief supplies as provided for under international law; and 1.Violence to life and person, in particular murder of all kinds, mutilation, cruel treatment, torture. 2. Committing outrages upon personal dignity, in particular humiliating and degrading treatment; E ancora: PART THREE Crimes Against Humanity Article 12. a) For the purposes of this Statute, “crimes against humanity” means any of the following acts when committed as part of a widespread or systematic attack directed against any civilian population, with knowledge of the attack: 1. Murder; 2. Extermination; 3. Enslavement; 4. Deportation or forcible transfer of population; 5. Imprisonment or other severe deprivation of physical liberty in violation of fundamental norms of international law; 6. Torture; 7. Rape, sexual slavery, enforced prostitution, forced pregnancy, or any other form of sexual violence of comparable gravity; 8. Persecution against any identifiable group or collectivity on political, racial, national, ethnic, cultural, religious, gender or other grounds that are universally recognized as impermissible under international law, in connection with any act referred to in this paragraph or any crime within the jurisdiction of the Tribunal; 9. Enforced disappearance of persons; and 10. Other inhumane acts of a similar character intentionally causing great suffering, or serious injury to body or to mental or physical health. b) For the purposes of paragraph a): 1. "Attack directed against any civilian population" means a course of conduct involving the multiple commission of acts referred to in the above paragraph against any civilian population, pursuant to or in furtherance of a state or organizational policy to commit such attack; 2. "Extermination" includes the intentional infliction of conditions of life, such as the deprivation of access to food and medicine, calculated to bring about the destruction of part of a population; 3. "Enslavement" means the exercise of any or all of the powers attaching to the right of ownership over a person and includes the exercise of such power in the course of trafficking in persons, in particular women and children; 4. "Deportation or forcible transfer of population" means forced displacement of the persons concerned by expulsion or other coercive acts from the area in which they are lawfully present, without grounds permitted under international law; 5. "Torture" means the intentional infliction of severe pain or suffering, whether physical or mental, upon a person in the custody or under the control of the accused; except that torture shall not include pain or suffering arising only from, inherent in, or incidental to lawful sanctions; 6. "Persecution" means the intentional and severe deprivation of fundamental rights contrary to international law by reason of the identity of the group or collectivity; and 7. "Enforced disappearance of persons" means the arrest, detention or abduction of persons by, or with the authorization, support or acquiescence of, the State or a political organization, followed by a refusal to acknowledge that deprivation of freedom or to give information on the fate or whereabouts of those persons, with the intention of removing them from the protection of the law for a prolonged period of time. Part four Individual criminal responsibility Article 15 c) The official position of any accused person, whether as president, prime minister, member of the cabinet, chairman or a member of the Revolutionary Command Council, a member of the Arab Socialist Ba’ath Party Regional Command or Government (or an instrumentality of either) or as a responsible Iraqi Government official or member of the Ba’ath Party or in any other capacity, shall not relieve such person of criminal responsibility nor mitigate punishment. No person is entitled to any immunity with respect to any of the crimes stipulated in Articles 11 to 14. d) The fact that any of the acts referred to in Articles 11 to 14 of the present Statute was committed by a subordinate does not relieve his superior of criminal responsibility if he knew or had reason to know that the subordinate was about to commit such acts or had done so and the superior failed to take the necessary and reasonable measures to prevent such acts or to submit the matter to the competent authorities for investigation and prosecution.

-Roma, l'inganno della Lupa è "nata" nel Medioevo Scultura simbolo della città, si pensava che risalisse al V secolo avanti Cristo. Ora uno studio ne ha accertato l'età reale di ADRIANO LA REGINA Roma, l'inganno della Lupa
è "nata" nel Medioevo
La Lupa Capitolina OPERA d'arte celeberrima, simbolo di Roma e rappresentazione emblematica delle sue origini leggendarie, la Lupa capitolina è da sempre considerata uno dei capolavori dell'antichità. Compare nei manuali di storia dell'arte come oggetto di produzione etrusca. Già attribuita a Vulca, il grande scultore di Veio chiamato a Roma nel tardo VI secolo per decorare il tempio di Giove capitolino, la Lupa è stata più di recente giudicata opera di un artista veiente della generazione successiva, il quale l'avrebbe plasmata e fusa tra gli anni 480-470 avanti Cristo. È invece noto da tempo che i gemelli sono stati aggiunti nel 1471 o poco dopo quando il bronzo, donato da Sisto IV alla città di Roma, fu trasferito dal Laterano sul Campidoglio. Ora ci viene dimostrato, con argomenti inoppugnabili, che neanche la Lupa è antica. Per caratteristiche tecniche essa si inserisce infatti coerentemente nella classe della grande scultura bronzea d'epoca medievale, mentre per qualità formali può essere attribuita ad un periodo compreso tra l'età carolingia e quella propria dell'arte romanica. Nel 1997 il restauro della scultura fu affidato ad Anna Maria Carruba, una storica dell'arte restauratrice che da anni si dedica alla conservazione di bronzi antichi, la quale ha svolto accurate indagini intese anche a determinare la tecnica di fusione. Ne risultò che la scultura era stata fusa a cera persa col metodo diretto effettuato in un solo getto. Questa tecnica si evolve e si raffina in età medievale al punto di consentire la fusione di grandi bronzi, anche per l'esigenza di fondere le campane senza saldature e difetti, onde ottenerne purezza di suoni. I bronzi d'epoca antica, greci, etruschi e romani, si distinguono da quelli medievali per la fusione in parti separate, poi saldate tra loro. Secondo la tradizione Rhoikos e Theodoros, due scultori greci del VI secolo a. C., "i primi a liquefare il bronzo ed a fondere statue" nelle parole di Pausania, avrebbero trovato il modo di ottenere le fusioni più accurate. La loro innovazione può essere riconosciuta, e questo è un altro importante contributo originale di Anna Maria Carruba, non nell'invenzione della fusione, già nota da tempo per la piccola plastica, ma piuttosto nella scoperta della tecnica della saldatura di parti fuse separatamente mediante l'impiego di altro bronzo come materiale saldante, definita "brasatura forte". La tecnica adottata dal mondo greco, poi introdotta in Etruria ed a Roma, risulta estremamente più duttile nella costruzione dei volumi e dei sottosquadri, consentendo così di raggiungere risultati di grande ardimento compositivo e superando i limiti di stabilità imposti persino dal marmo, il più nobile dei materiali lapidei. Consente inoltre di ottenere livelli di qualità finissima nel plasmare le superfici, ed assicura infine un beneficio non secondario nel ridurre i rischi di fallimento durante i processi di fusione. La tecnica medievale di fusione in un solo getto comporta invece l'adozione di forme ben più rigide, meno libere nello spazio, ma con indubbi vantaggi sotto il profilo funzionale, com'è nel caso delle campane; solamente nel Rinascimento si sarebbero raggiunti con l'impiego di questa tecnica, ed è celebre l'esempio del Perseo di Cellini, risultati per qualità paragonabili a quelli che in antico erano stati ottenuti con la fusione in parti separate. La Lupa capitolina ha occupato una strana posizione nella storia dell'arte. Se si escludono alcuni studiosi dimenticati del XIX secolo, i quali ne avevano intuito l'origine medievale senza tuttavia dimostrarla, il contributo critico che oggi possiamo considerare il più importante tra quelli del Novecento è senz'altro dovuto ad Emanuel Ltwy, che basandosi solamente sull'analisi dei caratteri formali già nel 1934 escludeva la possibilità di attribuire la scultura alla produzione artistica etrusco-italica. La critica si è però prevalentemente orientata, dapprima con qualche riluttanza e poi più decisamente, verso una sua collocazione nel mondo antico, individuandone la provenienza di volta in volta in ambienti della Magna Grecia, di Roma, dell'Etruria. Nella prima metà del Novecento con Giulio Quirino Giglioli, in un clima di entusiasmo per la scoperta dell'Apollo di Veio e di rampante nazionalismo, la Lupa "minacciosamente pronta a tutelare il popolo che la venerava" fu considerata opera di Vulca. Maggior consenso è stato riscosso da Friedrich Matz (1951), il quale ha attribuito la scultura al decennio 480-470 avanti Cristo. Questa datazione perdura stranamente anche dopo l'acquisizione dei nuovi dati. Nel 2000, in occasione della sua presentazione dopo il restauro, la Lupa capitolina veniva ancora dichiarata senza alcuna esitazione, nella pubblicazione curata dai Musei Capitolini, il prodotto di una officina veiente degli anni 480-470. E quanto mai singolare che nel caso di un'opera di così ardua e sofferta classificazione siano rimaste inascoltate le indicazioni provenienti dalle indagini sulla tecnica di fusione eseguite durante il restauro. Anna Maria Carruba ha sottratto un capolavoro all'arte etrusca, restituendolo a quella medievale. Se fosse necessaria una conferma di questo risultato del suo lavoro basterebbe osservare come la storia dell'arte etrusco-italica non risenta in alcun modo della perdita: la Lupa, in quel contesto, ha costituito sempre una presenza "extra ordinem", irrazionale, estranea a qualunque forma di storicizzazione. Non a caso, infatti, a differenza di altri grandi bronzi quali la Chimera e l'Arringatore, essa ha attratto assai poco l'attenzione di coloro che negli anni recenti più si sono dedicati allo studio dell'arte etrusca. D'altra parte, la nuova datazione lascia intravedere ampie prospettive di studio. Sono ad esempio già più facilmente comprensibili alcuni rapporti di stile quali l'innesto di forme proprie della scultura sassanide del VII-VIII secolo nell'arte romanica. (L'autore, ex sovrintendente ai Beni archeologici di Roma, è professore di Etruscologia all'università "la Sapienza")

-Il governo prodi ha Chiesto la Fiducia ma vediamo cosa dice la costituzione al riguardo: Articolo 94 http://www.jus.unitn.it/cardozo/Obiter_dictum/cost/art94.htm a-Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. b-Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. c-Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. d-Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni. e-La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione. ------ Se e vero che il governo come descritto nell'art.94 comma a e b ha già ottenuto la fiducia quando si è insediato. Se il Voto contrario di una delle due Camere non comporta Obbligo di dimmissioni (comma c). Perchè allora il Governo continua a chiedere la fiducia quando già c'è l'ha?

-18/11/06 Polemiche dai banchi dell'opposizione sulla fiducia sulla finanziaria posta dall'Unione di Prodi. Ma Berlusconi la mise per ben 19 volte...

-Polemiche su Caruso che dichiara di aver piantato l'erba in parlamento. E i parlamentari che si drogano allora? 09/10/2006 Un deputato su tre fa uso di stupefacenti e scoppia la polemica Le "Iene" - protagoniste della omonima trasmissione televisiva - tornano alla ribalta con un test destinato a fare rumore. Un tampone che rivela se sono state assunte sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore è stato usato da una Iena 'in borghese': ha avvicinato 50 deputati con il pretesto di una intervista, facendo "tamponare" da una finta truccatrice la loro fronte durante le riprese. Risultato della prova: 16 onorevoli positivi sui 50 del campione analizzato. Ma secondo le maggiori associazioni antiproibizioniste, esperti e siti internet che si occupano dell'argomento droghe il test 'Drugwipe', utilizzato dalle Iene per 'incastrare' quei parlamentari che avevano fatto uso di sostanze stupefacenti, non sarebbe così attendibile come sostengono gli autori della trasmissione. A mettere sotto accusa per primo il test, che si fonda su 'liquidi immediati' prodotti dal corpo umano - come sudore e saliva - sono stati gli esperti dell'Istituto di medicina legale di Berna, in base ad uno studio condotto in alcuni paesi dell'Unione europea. In base a quanto riportato sul sito antiproibizionisti.it (punto di riferimento in Italia per il movimento teso alla liberalizzazione delle droghe leggere, ndr) il 'drugwipe' di cui sopra non sarebbe in grado di rilevare la presenza di THC, la sostanza attiva della canapa. Il grado di inaffidabilità per quest'ultimo stupefacente sarebbe dell'80-90% dei casi. Il motivo è che la sostanza attiva THC non è idrosolubile e non si ritrova quindi nella saliva o nel sudore. Bisognerebbe basare le conclusioni su una analisi delle urine incrociata con una del sangue. L'inchiesta delle Iene Un onorevole su 3 farebbe uso di stupefacenti, prevalentemente cannabis ma anche cocaina: lo rivela un test eseguito dalle Iene. L'esame, eseguito a loro insaputa su 50 deputati, e' il drug wipe, un tampone frontale che, spiega Davide Parenti, capo autore delle Iene, 'ha una percentuale di infallibilita' del 100%'. Il 32% degli 'intervistati' e' risultato positivo: di questo il 24% (12 persone) alla cannabis, e l'8% (4 persone) alla cocaina. "Le Iene ci ripensino". Lo chiede il senatore della Margherita Luigi Lusi a proposito delle anticipazioni di stampa secondo cui domani sera la trasmissione di Italia Uno trasmetterà una inchiesta sui deputati che farebbero uso di stupefacenti. "Qual è l'obiettivo delle Iene? Il rischio - continua l'esponente dielle - è quello di mandare in onda un'inchiesta 'alterata' perchè, stando alle anticipazioni, si baserebbe non solo su metodi da verificare, ma farebbe acqua da tutte le parti sia dal punto di vista dei diritti, sia della privacy e non ultimo dell'attendibilità medica, dando un messaggio distorto e falsato ai giovani che rappresentano proprio il pubblico principale di questa trasmissione". "A questo punto verrebbe da pensare che si tratti semplicemente di un metodo arbitrario e piuttosto superficiale per mettere alla berlina le istituzioni del paese. Un conto infatti - continua il senatore - sono le inchieste intelligenti, provocatorie e irriverenti a cui le Iene da sempre ci hanno abituati, un altro la ricerca a tutti i costi di sensazionalismo a scapito dell'attenzione che si dovrebbe invece ad un argomento cosi' serio e delicato quale quello trattato". "Chiedo a questo punto che i presidenti di Camera e Senato diano una loro valutazione su questa vicenda e - conclude Lusi - su quanto avvenuto ai parlamentari chiamati in causa a loro totale insaputa". Capezzone della Rosa nel Pugno commenta i test de 'Le Iene' sui deputati trovati positivi all'uso di droghe: 'Io l'ho sempre detto'. Se un cane poliziotto entra nei luoghi della 'politica ufficiale' - continua - prima gli va in tilt il naso e poi si arrende'. La Mussolini invece annuncia: 'Abbiamo attivato una petizione sul sito www.azionesociale.net. Vogliamo sapere chi tra i deputati usa droga e da chi la compra, ma soprattutto se la vende: ci manca solo l'onorevole-pusher. 09/10/2006 Inchiesta delle Iene: Un onorevole su tre fa uso di stupefacenti Un onorevole su 3 farebbe uso di stupefacenti, prevalentemente cannabis ma anche cocaina: lo rivela un test eseguito dalle Iene. L'esame, eseguito a loro insaputa su 50 deputati, e' il drug wipe, un tampone frontale che, spiega Davide Parenti, capo autore delle Iene, 'ha una percentuale di infallibilita' del 100%'. Il 32% degli 'intervistati' e' risultato positivo: di questo il 24% (12 persone) alla cannabis, e l'8% (4 persone) alla cocaina.

-Sempre a proposito della coerenza e delle responsabilità storiche dell'ex ministro della difesa Rumsfeld. Oltre all'Iraq anche la Corea del nord oggi nucleare...grazie a lui. The two faces of Rumsfeld 2000: director of a company which wins $200m contract to sell nuclear reactors to North Korea 2002: declares North Korea a terrorist state, part of the axis of evil and a target for regime change Randeep Ramesh Friday May 9, 2003 The Guardian Donald Rumsfeld, the US defence secretary, sat on the board of a company which three years ago sold two light water nuclear reactors to North Korea - a country he now regards as part of the "axis of evil" and which has been targeted for regime change by Washington because of its efforts to build nuclear weapons. Mr Rumsfeld was a non-executive director of ABB, a European engineering giant based in Zurich, when it won a $200m (£125m) contract to provide the design and key components for the reactors. The current defence secretary sat on the board from 1990 to 2001, earning $190,000 a year. He left to join the Bush administration. The reactor deal was part of President Bill Clinton's policy of persuading the North Korean regime to positively engage with the west. The sale of the nuclear technology was a high-profile contract. ABB's then chief executive, Goran Lindahl, visited North Korea in November 1999 to announce ABB's "wide-ranging, long-term cooperation agreement" with the communist government. The company also opened an office in the country's capital, Pyongyang, and the deal was signed a year later in 2000. Despite this, Mr Rumsfeld's office said that the de fence secretary did not "recall it being brought before the board at any time". In a statement to the American magazine Newsweek, his spokeswoman Victoria Clarke said that there "was no vote on this". A spokesman for ABB told the Guardian yesterday that "board members were informed about the project which would deliver systems and equipment for light water reactors". Just months after Mr Rumsfeld took office, President George Bush ended the policy of engagement and negotiation pursued by Mr Clinton, saying he did not trust North Korea, and pulled the plug on diplomacy. Pyongyang warned that it would respond by building nuclear missiles. A review of American policy was announced and the bilateral confidence building steps, key to Mr Clinton's policy of detente, halted. By January 2002, the Bush administration had placed North Korea in the "axis of evil" alongside Iraq and Iran. If there was any doubt about how the White House felt about North Korea this was dispelled by Mr Bush, who told the Washington Post last year: "I loathe [North Korea's leader] Kim Jong-il." The success of campaigns in Afghanistan and Iraq have enhanced the status of Mr Rumsfeld in Washington. Two years after leaving ABB, Mr Rumsfeld now considers North Korea a "terrorist regime _ teetering on the verge of collapse" and which is on the verge of becoming a proliferator of nuclear weapons. During a bout of diplomatic activity over Christmas he warned that the US could fight two wars at once - a reference to the forthcoming conflict with Iraq. After Baghdad fell, Mr Rumsfeld said Pyongyang should draw the "appropriate lesson". Critics of the administration's bellicose language on North Korea say that the problem was not that Mr Rumsfeld supported the Clinton-inspired diplomacy and the ABB deal but that he did not "speak up against it". "One could draw the conclusion that economic and personal interests took precedent over non-proliferation," said Steve LaMontagne, an analyst with the Centre for Arms Control and Non-Proliferation in Washington. Many members of the Bush administration are on record as opposing Mr Clinton's plans, saying that weapons-grade nuclear material could be extracted from the type of light water reactors that ABB sold. Mr Rumsfeld's deputy, Paul Wolfowitz, and the state department's number two diplomat, Richard Armitage, both opposed the deal as did the Republican presidential candidate, Bob Dole, whose campaign Mr Rumsfeld ran and where he also acted as defence adviser. One unnamed ABB board director told Fortune magazine that Mr Rumsfeld was involved in lobbying his hawkish friends on behalf of ABB. The Clinton package sought to defuse tensions on the Ko rean peninsula by offering supplies of oil and new light water nuclear reactors in return for access by inspectors to Pyongyang's atomic facilities and a dismantling of its heavy water reactors which produce weapons grade plutonium. Light water reactors are known as "proliferation-resistant" but, in the words of one expert, they are not "proliferation-proof". The type of reactors involved in the ABB deal produce plutonium which needs refining before it can be weaponised. One US congressman and critic of the North Korean regime described the reactors as "nuclear bomb factories". North Korea expelled the inspectors last year and withdrew from the nuclear non-proliferation treaty in January at about the same time that the Bush administration authorised $3.5m to keep ABB's reactor project going. North Korea is thought to have offered to scrap its nuclear facilities and missile pro gramme and to allow international nuclear inspectors into the country. But Pyongyang demanded that security guarantees and aid from the US must come first. Rumsfeld sat on ABB's board from 1990 to 2001, earning $190,000 a year. ABB is a European engineering giant based in Zürich, Switzerland; formed through the merger between ASEA of Sweden and Brown Boveri of Switzerland. In 2000 this company sold two light water nuclear reactors to KEDO for installation in North Korea, as part of the 1994 agreed framework reached under President Bill Clinton. The sale of the nuclear technology was a high-profile contract. ABB's then chief executive, Göran Lindahl, visited North Korea in November 1999 to announce ABB's "wide-ranging, long-term cooperation agreement" with the communist government. Rumsfeld's office said that the Secretary of Defense did not "recall it being brought before the board at any time". But ABB spokesman Björn Edlund told Fortune that "board members were informed about this project." Rumsfeld has also served in executive responsibilities of various local charities across the United States. From 1986 to 1989 he was appointed to serve as United Way Inter-governmental Affairs Director in Washington, D.C.. As a result of his foreign policy achievements as Inter-governmental Affairs Director, he was asked to serve the U.S. State Department. Given the title "foreign policy consultant", he held the role from 1990 to 1993.

-Le foreste non calano, aumentano. E nel 2050 saranno il 10% in più. Le foreste non danno retta alle minacce degli ambientalisti e, a dispetto dei pronostici, negli ultimi anni sono cresciute, soprattutto nelle nazioni benestanti. Un gruppo di scienziati finlandesi si è impegnato a calcolare gli ettari di superficie, la densità e la dimensione delle piante e, alla fine, è giunto alla conclusione che, dal 1990 al 2005, le foreste sono in espansione. Gli esperti dell’Università di Helsinki hanno pubblicato il loro studio sulla rivista americana Proceedings of the national academy of sciences. «Forest identity», cioè l’«identità delle foreste», rivela che, in 22 dei cinquanta paesi più verdi al mondo, la riforestazione funziona. In Cina e negli Stati Uniti, ad esempio, dove sono stati registrati i maggiori guadagni. In Connecticut, nel 1860 le foreste rappresentavano il 30% della superficie. Poi, all’inizio del ’900, c’è stato un «periodo di transizione», il passaggio graduale verso la riforestazione. Così, nel 2002, in Connecticut la superficie forestale era già salita al 60%: il doppio rispetto a metà Ottocento. Non tutte le aree sono così verdi: in Texas la transizione è cominciata solo quattro anni fa. Ma anche in Cina la porzione di territorio boschivo è aumentata, passando dai 96 milioni di ettari alla fine degli anni ’70 ai 143 milioni di ettari del 2000. Fra il 1990 e il 2005, la percentuale di foreste è cresciuta anche in Vietnam, mentre è diminuita drasticamente in Indonesia e nelle Filippine (che, insieme alla Nigeria, hanno fatto registrare il risultato peggiore). Il continente asiatico ha perso, in totale, 792mila ettari verdi fra il ’90 e il 2000 ma, negli ultimi cinque anni, ne ha già recuperati oltre un milione. E altri paesi asiatici - sostengono gli esperti - attraverseranno un periodo di transizione nei prossimi trent’anni. Le previsioni, quindi, sono positive, nonostante dal Brasile continuino ad arrivare pessime notizie. Nel paese sudamericano, infatti, le foreste tropicali sono ancora diminuite. Eppure, secondo gli studiosi, si registrerebbe una specie di compensazione in altre aree, come l’Amercia centrale e la Repubblica Dominicana. Anche i francesi possono godere di aree verdi sempre più vaste: dopo una lunga transizione, fra il 1830 e il 1960, le foreste sono aumentate di un terzo e, negli ultimi anni, sono cresciute ancora del 25%. In Giappone, la superficie forestale non aumenta dalla fine della Seconda guerra mondiale ma, nel paese del Sol Levante, il dato positivo riguarda la densità. Gli esperti di Helsinki, infatti, hanno preso in considerazione non solo l’area ricoperta dagli alberi ma, anche, la loro densità per ettaro e le loro dimensioni: perché le foreste sono tali se le piante sono abbastanza «voluminose» da poter essere utilizzate anche come legname nelle costruzioni. Polmoni veri, quindi, in grado di assorbire le emissioni di anidride carbonica. Il pericolo è rappresentato, piuttosto, dalla povertà, e dalle colture estensive. Nei paesi con un prodotto interno lordo pro capite superiore ai 4.600 dollari, l’espansione delle foreste è una realtà. Perché sono protette e tutelate, e perché l’agricoltura sfrutta le tecnologie più innovative, anziché nuovi terreni. Anche in Italia, come ha messo in luce un rapporto della Fao, la superficie forestale è in costante aumento dal 1990, tanto da rappresentare il 5% di quella totale europea. Pini e abeti - secondo le misurazioni del Corpo forestale - occupano oltre dieci milioni di ettari su 30 milioni: un terzo del territorio italiano. «I principali ostacoli alla transizione - hanno spiegato gli autori - sono le popolazioni povere in aumento, che utilizzano il legno per cucinare, lo vendono o lo distruggono per coltivare». Ma la tendenza verso un’agricoltura estensiva darà una mano anche alle foreste: gli esperti finlandesi prevedono un’espansione del 10% entro il 2050. Trecento milioni di ettari di foreste in più, come un’altra India. Tutta verde.

- Emergenza camorra a Napoli di fine ottobre inizio novembre 2006 (8 omicidi in 8 giorni). Si discute se mandare l'esercito e Bassolino e la Iervolino finiscono sul banco degli imputati. Tg e giornali ci aprono per giorni. Eppure.. La fotografia della Dia, nel 2006 meno omicidi per pax camorristica ROMA - Due clan camorristici dominano a Napoli: il cartello Misso-Mazzarella-Sarno e la cosidetta ’Alleanza di Secondiglianò. A rilevarlo è l’ultima relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) inviata oggi al Parlamento, che evidenzia come i due gruppi «si sono divisi buona parte dei traffici illeciti della città e della provincia, dopo aver superato i conflitti del passato e imposto la pax mafiosa anche ai gruppi satelliti». I DUE CLAN - Tra i fautori di questo assetto, rileva la relazione, si colloca Ciro Mazzarella, detto ’O’ Scellonè, uno dei capi storici della camorra partenopea che avrebbe stretto accordi con la famiglia Licciardi ed i gruppi ad essa collegati. Una zona ancora ad alta tensione è l’ area controllata dal clan Di Lauro, come attestano gli omicidi consumati nel primo semestre di quest’anno. Qualche ripercussione, nota la Dia, «potrà avere la scarcerazione, avvenuta il 6 giugno scorso, di Vincenzo Di Lauro, figlio del capo clan Paolo e suo alter ego, avvenuta per un vizio di forma dell’ ordinanza di custodia cautelare». La latitanza di Di Lauro potrebbe aiutare il sodalizio a riorganizzarsi, anche se la maggior parte degli affiliati sono transitati nel gruppo degli ’scissionistì. Tensioni si sono poi registrate nella zona centrale di Napoli, dove è proseguita una guerra interna al clan Misso, del rione Sanità, causata da una frangia di scissionisti facenti capo a Salvatore Torino, detto ’O’ Gassusarò. 20 OMICIDI IN PRIMI 6 MESI 2006 - Nel primo semestre del 2006, rileva ancora la Dia, la conflittualità tra i vari gruppi camorristici in Campania appare attenuta, come sembra indicare il calo degli omicidi rispetto allo stesso periodo del 2005: 20 contro 38. L’ esistenza di numerose aggregazioni criminali, costituite da pochi affiliati, disposte ad allearsi con il sodalizio al momento vincente, se da un lato determina un inasprimento delle tensioni tra clan, dall’ altro ne accentua la capacità di sopravvivenza in ragione della loro capillare presenza nei quartieri cittadini. SPICCATA IMPRENDITORIALITA’ CAMORRA - Le indagini condotte, spiega la Relazione, «confermano la capacità imprenditoriale della camorra, sempre più attiva nella gestione di attività economiche e finanziarie finalizzate al riciclaggio dei proventi illeciti, soprattutto nel settore immobiliare ed edilizio nonchè nella produzione e commercializzazione di prodotti industriali contraffatti». La Camorra, per la Dia, «tenta di controllare, direttamente o attraverso imprenditori che prestano le loro strutture societarie ai clan, porzioni di mercato che vanno dal parcheggio abusivo al calcestruzzo, dalla vendita ambulante al commercio della carne, dal mercato dei fiori alla produzione e vendita di capi di abbigliamento falsi». CICLO RIFIUTI NEL MIRINO - Anche nel ciclo dell’ illecito smaltimento dei rifiuti sono forti gli interessi della camorra, che, frequentemente, vede coinvolti sia i produttori dei rifiuti, sia i titolari dei siti di destinazione finale, discarica o centri di recupero ambientale. Le aree campane maggiormente colpite da reati ambientali, sono la zona compresa tra i comuni di Giugliano, Qualiano e Villaricca, per la provincia di Napoli e, per la provincia di Caserta, l’ area compresa tra i comuni di Casal Di Principe, Villa Literno, Castelvolturno, Santa Maria La Fossa. Gli omicidi di camorra in generale (anche fuori la zona di Napoli) sono stati nel primo semestre 05 27 contro i 38 dello 06. Altri 2 fino a luglio 06. In tutto il 2005 gli omicidi per camorra sono stati 71 contro i 122 dell'anno precedente. E in generale nel 2005 gli omicidi in Italia sono scesi da 711 del 2004 a 602. Quelli legati alle 4 mafie, da 203 a 138. Quelli delle 4 mafie tra primo sem.2005 e primo sem. 2006 scesi da 73 a 43.

-Ironia della storia: a cambiare la rotta in Iraq chiamato quale nuovo ministro della difesa Usa l'uomo che vendette le armi a Saddam. Iraqgate Scandal Gates was implicated in a secret operation to funnel military assistance to Iraq in the 1980s, as the Reagan administration played off the two countries battling each other in the eight-year-long Iran-Iraq War. Middle Eastern witnesses alleged that Gates worked on the secret Iraqi initiative, which included Saddam Hussein’s procurement of cluster bombs and chemicals used to produce chemical weapons for the war against Iran. Gates denied those Iran-Iraq accusations in 1991 and the Senate Intelligence Committee – then headed by Gates’s personal friend, Sen. David Boren, D-Oklahoma – failed to fully check out the claims before recommending Gates for confirmation. However, four years later – in early January 1995 – Howard Teicher, one of Reagan’s National Security Council officials, added more details about Gates’s alleged role in the Iraq shipments. In a sworn affidavit submitted in a Florida criminal case, Teicher stated that the covert arming of Iraq dated back to spring 1982 when Iran had gained the upper hand in the war, leading President Reagan to authorize a U.S. tilt toward Saddam Hussein. The effort to arm the Iraqis was “spearheaded” by CIA Director William Casey and involved his deputy, Robert Gates, according to Teicher’s affidavit. “The CIA, including both CIA Director Casey and Deputy Director Gates, knew of, approved of, and assisted in the sale of non-U.S. origin military weapons, ammunition and vehicles to Iraq,” Teicher wrote. Ironically, that same pro-Iraq initiative involved Donald Rumsfeld, then Reagan’s special emissary to the Middle East. An infamous photograph from 1983 shows a smiling Rumsfeld shaking hands with Saddam Hussein. Teicher described Gates’s role as far more substantive than Rumsfeld’s. “Under CIA Director [William] Casey and Deputy Director Gates, the CIA authorized, approved and assisted [Chilean arms dealer Carlos] Cardoen in the manufacture and sale of cluster bombs and other munitions to Iraq,” Teicher wrote. Like the Russian report, the Teicher affidavit has never been never seriously examined. After Teicher submitted it to a federal court in Miami, the affidavit was classified. The israeli intelligence officer Ben-Menashe also placed Gates in a 1986 meeting with Chilean arms manufacturer Cardoen, who allegedly was supplying cluster bombs and chemical weapons to Saddam Hussein’s army. Babayan, an Iranian exile working with Iraq, also connected Gates to the Iraqi supply lines and to Cardoen.Gates has steadfastly denied involvement in either the Iran-hostage caper or the Iraqgate arms deals. “I was accused on television and in the print media by people I had never spoken to or met of selling weapons to Iraq, or walking through Miami airport with suitcases full of cash, of being with Bush in Paris in October 1980 to meet with Iranians, and on and on,” Gates wrote in his memoirs. “The allegations of meetings with me around the world were easily disproved for the committee by my travel records, calendars, and countless witnesses.” But none of Gates’s supposedly supportive evidence was ever made public by either the Senate Intelligence Committee or the later inquiries into either the Iran hostage initiative or Iraqgate. Not one of Gates’s “countless witnesses” who could vouch for Gates’s whereabouts was identified.

-L'ingegner Zornitta è il principale sospettato di essere l'Unabomber. Ma nel caso le procure del triveneto ci avessero azzeccato, avrebbe commesso 6 dei suoi attacchi (Treviso 26 gen 05, Motta di livenza 13 mar 05, scatola di sgombri con ordigno inesploso acquistata in Friuli e ritrovata in Romania il 14 mar 05, Portogruaro 9 lug 05, Caorle 6 mag 06) mentre era già indagato, seguito, intercettato, ripreso h24 e la sua casa riempita di microspie e l'auto monitorata dal satellite.

-Abu Omar, presunta vittima delle torture americane, voleva passapporti americani per espatriare. Mohammed Reda, l'amico di Abu Omar, interrogato il 24 ottobre, ha ricostruito la storia dei 2 mln $ offerti ad Omar per negare il sequestro dall'Italia. Quando lesse sul Corriere dell'offerta chiamò la moglie Nabila Ghali, da cui apprese che al marito degli 007 egiziani fecero l'offerta, ma Omar la rifiutò chidendo 7 mln e passaporti americani per espatriare.

-Per i negazionisti dell'11 settembre.. [leggi in esteso]

-Brogli elettorali nelle presidenziali Usa del 2004? 28.Aug.2003 Diebold Voting Machine Controversy in Ohio (Photo of) Walden O'Dell--chief executive of Diebold Inc. and active in the re-election effort of President Bush--sent an Aug. 14 letter to central Ohio Republicans asking them to raise $10,000 in donations in time for a Sept. 26 Ohio Republican Party event at his home, saying that he is "committed to helping Ohio deliver its electoral votes to the president next year." O'Dell attended a strategy pow-wow with wealthy Bush benefactors - known as Rangers and Pioneers - at the president's Crawford, Texas, ranch earlier this month. The next week, he penned invitations to a $1,000-a-plate fund-raiser to benefit the Ohio Republican Party's federal campaign fund - partially benefiting Bush - at his mansion in the Columbus suburb of Upper Arlington. Walden W. O'Dell, Chairman of the Board, President, and CEO of Diebold, Inc. Walden W. O'Dell, Chairman of the Board, President, and CEO of Diebold, Inc. Voting machine controversy 08/28/03 Julie Carr Smyth Plain Dealer Bureau Columbus - The head of a company vying to sell voting machines in Ohio told Republicans in a recent fund-raising letter that he is "committed to helping Ohio deliver its electoral votes to the president next year." The Aug. 14 letter from Walden O'Dell, chief executive of Diebold Inc. - who has become active in the re-election effort of President Bush - prompted Democrats this week to question the propriety of allowing O'Dell's company to calculate votes in the 2004 presidential election. O'Dell attended a strategy pow-wow with wealthy Bush benefactors - known as Rangers and Pioneers - at the president's Crawford, Texas, ranch earlier this month. The next week, he penned invitations to a $1,000-a-plate fund-raiser to benefit the Ohio Republican Party's federal campaign fund - partially benefiting Bush - at his mansion in the Columbus suburb of Upper Arlington. The letter went out the day before Ohio Secretary of State Ken Blackwell, also a Republican, was set to qualify Diebold as one of three firms eligible to sell upgraded electronic voting machines to Ohio counties in time for the 2004 election. Blackwell's announcement is still in limbo because of a court challenge over the fairness of the selection process by a disqualified bidder, Sequoia Voting Systems. In his invitation letter, O'Dell asked guests to consider donating or raising up to $10,000 each for the federal account that the state GOP will use to help Bush and other federal candidates - money that legislative Democratic leaders charged could come back to benefit Blackwell. They urged Blackwell to remove Diebold from the field of voting-machine companies eligible to sell to Ohio counties. This is the second such request in as many months. State Sen. Jeff Jacobson, a Dayton-area Republican, asked Blackwell in July to disqualify Diebold after security concerns arose over its equipment. "Ordinary Ohioans may infer that Blackwell's office is looking past Diebold's security issues because its CEO is seeking $10,000 donations for Blackwell's party - donations that could be made with statewide elected officials right there in the same room," said Senate Democratic Leader Greg DiDonato. Diebold spokeswoman Michelle Griggy said O'Dell - who was unavailable to comment personally - has held fund-raisers in his home for many causes, including the Columbus Zoo, Op era Columbus, Catholic Social Services and Ohio State University. Ohio GOP spokesman Jason Mauk said the party approached O'Dell about hosting the event at his home, the historic Cotswold Manor, and not the other way around. Mauk said that under federal campaign finance rules, the party cannot use any money from its federal account for state- level candidates. "To think that Diebold is somehow tainted because they have a couple folks on their board who support the president is just unfair," Mauk said. Griggy said in an e-mail statement that Diebold could not comment on the political contributions of individual company employees. Blackwell said Diebold is not the only company with political connections - noting that lobbyists for voting-machine makers read like a who's who of Columbus' powerful and politically connected. "Let me put it to you this way: If there was one person uniquely involved in the political process, that might be troubling," he said. "But there's no one that hasn't used every legitimate avenue and bit of leverage that they could legally use to get their product looked at. Believe me, if there is a political lever to be pulled, all of them have pulled it." Blackwell said he stands by the process used for selecting voting machine vendors as fair, thorough and impartial. As of yesterday, however, that determination lay with Ohio Court of Claims Judge Fred Shoemaker. He heard closing arguments yesterday over whether Sequoia was unfairly eliminated by Blackwell midway through the final phase of negotiations. Shoemaker extended a temporary restraining order in the case for 14 days, but said he hopes to issue his opinion sooner than that. ======================================================================================================== Thursday, August 28, 2003 Election machine firm blasted By LEO SHANE III N-M Columbus Bureau http://www.thenews-messenger.com/news/stories/20030828/localnews/150004.html -------------------------------------------------------------------------------- COLUMBUS -- Democratic leaders want a major Republican fund-raiser blocked from becoming the state's new voting machines supplier, saying his presence puts in doubt the fairness of all Ohio elections. Wally O'Dell, CEO of Diebold Inc., this week sent out letters to central Ohio Republicans asking them to raise $10,000 in donations in time for a Sept. 26 Ohio Republican Party event at his home. His company, which specializes in security and election machinery, is one of three under consideration to supply new, electronic voting machines to replace punch card machines still in use in 71 Ohio counties. House Minority Leader Chris Redfern, D-Catawba Island, and Senate Minority Leader Greg DiDonato, D-New Philadelphia, on Tuesday petitioned Secretary of State Ken Blackwell to drop O'Dell's company from the list of potential suppliers, saying his presence could undermine Ohio's entire election system. "The whole point of this upgrade is to ensure fairness," Redfern said. "The inevitable appearance here is of a pay-to-play system." In his invitation, O'Dell states his support for the Republican Party and notes he is "committed to helping Ohio deliver its electoral votes to the President next year." Redfern said letting O'Dell supply the machines for that election after making such a bold statement would be foolish. Blackwell's office accused the Democrats of injecting party politics into a fair and open process. "Secretary Blackwell has worked very hard to keep the process free of partisan influence," said Carlo LoParo, spokesman for Blackwell. "Redfern and DiDonato want to exclude someone ... simply because they don't like their politics. That is disgraceful." LoParo said Blackwell will not attend O'Dell's event and will not benefit from his fund-raising, because all of the money will be earmarked for federal elections. But LoParo insisted that none of that was even considered by Blackwell during the bidding process and that his office is confident the process was free from favoritism. Upgrading the voting machines has proven to be problematic for Blackwell. Last week, he announced having the machines in place for next March's primary will be impossible because of security concerns with the new technology and funding delays in paying for the equipment. The American Civil Liberties Union has filed a federal suit saying punch-card machines are unfair and must be done away with before the March primary. And a potential supplier eliminated from consideration -- Sequoia Voting Systems -- has sued Blackwell's office over its dismissal from the process. The Sequoia lawsuit has prevented Blackwell from releasing information about the bidding process and three potential suppliers, but LoParo said that information will be made public once the legal issue is resolved. "This has been a well-documented and comprehensive bid process," he said. "We invite the highest level of scrutiny." Redfern said the least Blackwell should do is ask O'Dell to cancel the fund-raising event. "For appearances' sake, the best thing we can do is to remove Diebold from the process," he said. "Otherwise, we risk giving Ohioans the impression that our very election process itself is unfair." ======================================================================================================== homepage: homepage: http://www.cleveland.com/news/plaindealer/index.ssf?/base/news/106207171078040.xml phone: phone: 1-800-228-8272 dal quotidiano 'Cleveland plain dealer' -------------------------------------- Inoltre, riguardo a Blackwell: In his dual role, Blackwell seemed to replay the part of Florida Secretary of State Katherine Harris. In 2000 Harris also served as co-chair of the state's Bush-Cheney campaign while administering the election that first gave them the White House. In both cases, Harris and Blackwell termed the elections "highly successful."

-E dire che tutti i guai per Saddam cominciarono con l'invasione del Kuwait... Iraq may claim Jordan, Kuwait by Sunday 22 February 2004 Governing Council chief says territorial issues will be discussed The president of Iraq's interim Governing Council has said Baghdad would consider territorial claims over neighbouring Jordan and Kuwait in the future. "We need our Arab brothers around us. Now, we cannot discuss this matter with them at all, but in the future, we'll see," said Muhsin Abd al-Hamid, in response to a question from a Baghdad consultative council member. Shaza Hadi al-Ubaidi had asked Abd al-Hamid about the status of territory once linked to Iraq such as Jordan and Kuwait, at an extraordinary meeting of the 37-member consultative council. Jordan reaction A Jordanian government spokeswoman said Amman would demand an explanation of Abd al-Hamid's comments. "If the comments attributed to the current president of the interim Governing Council are confirmed, Jordan will demand clarifications from Iraq," Asma Khudr said in Amman. "We are convinced that these remarks do not reflect the opinion" of the Governing Council, she said. "If the comments attributed to the current president of the interim Governing Council are confirmed, Jordan will demand clarifications from Iraq" Asma Khudr, Jordanian government spokeswoman The special session of the consultative council was also attended by three representatives of the US-led coalition and journalists. Members of the council, which reflects Baghdad's majority Shia population, were elected by district committees across the capital on 1 July. Iraq invaded Kuwait under Saddam Hussein in 1990 and annexed the oil-rich Gulf country, before his troops beat a hasty retreat seven months later in the US-led 1991 Gulf war. During British rule after the first world war, two branches of the Hashemite royal family governed Iraq and Jordan. In 1958 King Husayn of Jordan and his first cousin King Faisal of Iraq declared an Arab Hashemite Federation between their countries. But the monarchy was overthrown in Iraq later the same year. Baghdad has for decades laid claim to Kuwait as an integral part of Iraq, arguing the emirate was artificially separated by the British colonisers. More Japanese troops Meanwhile, a second contingent of Japanese troops, a group of 140 soldiers, arrived in Kuwait on Sunday prior to deployment in Iraq. Japanese soldiers gather amid construction in the Samawa base The troops, who will beef up Japan's first military deployment since the second world war in a country where fighting is still underway, arrived at the Abd Allah Al-Mubarak military base 20km from the capital, Kuwait City, aboard a Boeing 747 chartered by the Japanese government. After training in Kuwait, the latest army contingent will move to Samawa, in southern Iraq, to join earlier Japanese deployments there, on a mission to join non-military "humanitarian and reconstruction" work. Nearly 100 Japanese ground troops are already on the ground in Samawa, 270km south of Baghdad. A total of 600 Japanese ground troops will be in Iraq by the end of March, with logistical support from about 400 air force and naval personnel in the region. Japanese military amphibious ship Oosumi and escort destroyer Murasame left Japan on Friday for Kuwait to transport equipment for ground troops being deployed to Iraq. About 150 sailors were aboard the 8900-ton Oosumi, while the 4550-ton destroyer Murasame was carrying about 180 people. AFP By You can find this article at: http://english.aljazeera.net/NR/exeres/6BAD9B67-1757-4BF0-9F2D-0A5260EA9ABC.htm *** NEXT PREVIOUS ITEM LIST TABLE OF CONTENTS FORWARD BACK NEW SEARCH Library of Congress Country Studies Do NOT bookmark these search results. Search results are stored in a TEMPORARY file for display purposes. The temporary file will be purged from our system in a few hours. Section 1 of 1 Oman Territorial Disputes Before the oil era, the gulf states made little effort to delineate their territories. Members of Arab tribes felt loyalty to their tribe or shaykh and tended to roam across the Arabian desert according to the needs of their flocks. Official boundaries meant little, and the concept of allegiance to a distinct political unit was absent. Organized authority was confined to ports and oases. The delineation of borders began with the signing of the first oil concessions in the 1930s. The national boundaries had been defined by the British, but many of these borders were never properly demarcated, leaving opportunities for contention, especially in areas of the most valuable oil deposits. Until 1971 British-led forces maintained peace and order in the gulf, and British officials arbitrated local quarrels. After the withdrawal of these forces and officials, old territorial claims and suppressed tribal animosities rose to the surface. The concept of the modern state- -introduced into the gulf region by the European powers--and the sudden importance of boundaries to define ownership of oil deposits kindled acute territorial disputes. Iran has often laid claim to Bahrain, based on its seventeenth-century defeat of the Portuguese and its subsequent occupation of the Bahrain archipelago. The Arab clan of the Al Khalifa, which has been the ruling family of Bahrain since the eighteenth century, in turn pushed out the Iranians in 1780. The late shah, Mohammad Reza Pahlavi, raised the Bahrain question when the British withdrew from areas east of Suez, but he dropped his demand after a 1970 UN-sponsored plebiscite showed that Bahrainis overwhelmingly preferred independence to Iranian hegemony. The religious leaders of the Iranian Revolution revived the claim to Bahrain primarily on the grounds that the majority of Bahrainis were Shia Muslims. Iranian secular leaders subsequently renounced the claim in an attempt to establish better relations with Bahrain. In 1971 Iranian forces occupied the islands of Abu Musa, Tunb al Kubra (Greater Tumb), and Tunb as Sughra (Lesser Tumb), located at the mouth of the gulf between Iran and the UAE. The Iranians reasserted their historic claims to the islands, although the Iranians had been dislodged by the British in the late nineteenth century. Iran continued to occupy the islands in 1993, and its action remained a source of contention with the UAE, which claimed authority by virtue of Britain's transfer of the islands to the amirates of Sharjah and Ras al Khaymah. By late 1992, Sharjah and Iran had reached agreement with regard to Abu Musa, but Ras al Khaymah had not reached a settlement with Iran concerning Greater Tumb and Lesser Tumb. Another point of contention in the gulf is the Bahraini claim to Az Zubarah on the northwest coast of Qatar and to Hawar and the adjacent islands forty kilometers south of Az Zubarah, claims that stem from former tribal areas and dynastic struggles. The Al Khalifa had settled at Az Zubarah before driving the Iranians out of Bahrain in the eighteenth century. The Al Thani ruling family of Qatar vigorously dispute the Al Khalifa claim to the old settlement area now in Qatari hands as well as laying claim to the Bahraini-occupied Hawar and adjacent islands, a stone's throw from the mainland of Qatar but more than twenty kilometers from Bahrain. The simmering quarrel reignited in the spring of 1986 when Qatari helicopters removed and "kidnapped" workmen constructing a Bahraini coast guard station on Fasht ad Dibal, a reef off the coast of Qatar. Through Saudi mediation, the parties reached a fragile truce, whereby the Bahrainis agreed to remove their installations. However, in 1991 the dispute flared up again after Qatar instituted proceedings to let the International Court of Justice in The Hague decide whether it had jurisdiction. (Bahrain refused the jurisdiction of the court, and as of early 1993 the dispute was unresolved.) The two countries exchanged complaints that their respective naval vessels had harassed the other's shipping in disputed waters. As one pretext for his invasion of Kuwait in 1990, Saddam Husayn revived a long-standing Iraqi claim to the whole of Kuwait based on Ottoman boundaries. Ottoman Turkey exercised a tenuous sovereignty over Kuwait in the late nineteenth century, but the area passed under British protection in 1899. In 1932 Iraq informally confirmed its border with Kuwait, which had previously been demarcated by the British. In 1961, after Kuwait's independence and the withdrawal of British troops, Iraq reasserted its claim to the amirate based on the Ottomans' having attached it to Basra Province. British troops and aircraft were rushed back to Kuwait. A Saudi-led force of 3,000 from the League of Arab States (Arab League) that supported Kuwait against Iraqi pressure soon replaced them. The boundary issue again arose when the Baath (Arab Socialist Resurrection) Party came to power in Iraq after a 1963 revolution. The new government officially recognized the independence of Kuwait and the boundaries Iraq had accepted in 1932. Iraq nevertheless reinstated its claims to Bubiyan and Warbah in 1973, massing troops at the border. During the 1980-88 war with Iran, Iraq pressed for a long-term lease to the islands in order to improve its access to the gulf and its strategic position. Although Kuwait rebuffed Iraq, relations continued to be strained by boundary issues and inconclusive negotiations over the status of the islands. In August 1991, Kuwait charged that a force of Iraqis, backed by gunboats, had attacked Bubiyan but had been repulsed and many of the invaders captured. UN investigators found that the Iraqis had come from fishing boats and had probably been scavenging for military supplies abandoned after the Persian Gulf War. Kuwait was suspected of having exaggerated the incident to underscore its need for international support against ongoing Iraqi hostility. A particularly long and acrimonious disagreement involved claims over the Al Buraymi Oasis, disputed since the nineteenth century among tribes from Saudi Arabia, Abu Dhabi, and Oman. Although the tribes residing in the several settlements of the oasis were from Oman and Abu Dhabi, followers of the Wahhabi (see Glossary) religious movement that originated in Saudi Arabia had periodically occupied and exacted tribute from the area. Oil prospecting began on behalf of Saudi oil interests, and in 1952 the Saudis sent a small constabulary force to assert control of the oasis. When arbitration efforts broke down in 1955, the British dispatched the Trucial Oman Scouts to expel the Saudi contingent. After a new round of negotiations, a settlement was reached whereby Saudi Arabia recognized claims of Abu Dhabi and Oman to the oasis. In return, Abu Dhabi agreed to grant Saudi Arabia a land corridor to the gulf and a share of a disputed oil field. Other disagreements over boundaries and water rights remained, however. The border between Oman and Yemen remained only partially defined, and, as of early 1993, border clashes had not occurred since 1988. Improving relations between Oman and the People's Democratic Republic of Yemen (PDRY, also seen as South Yemen)-- which was reunited with the Yemen Arab Republic (YAR, also seen as North Yemen) in 1990--offered some hope that the border would be demarcated. Earlier, the physical separation of the southeern portion of Oman from its territory on the Musandam Peninsula (Ras Musandam) was a source of friction between Oman and the various neighboring amirates that became the UAE in 1971. Differences over the disputed territory appeared to have subsided after the onset of the Iran-Iraq War in 1980. Data as of January 1993

-L'8 x 1000 'girato' alle missioni militari all'estero. Dei 110 mln di euro Prodi ha trovato in cassa solo 4.7, mentre erano pronte domande di enti idonei per 630. Ammette l'ex viceministro per l'economia di Berlusconi, Vegas, che 80 mln furono stornati solo alla missione irachena.

-Brogli alle ultime politiche in Italia? Le schede bianche sono crollate da 1.692.048 del 2001 a 445.497, 1.246.551 in meno. Maggiore partecipazione? Ma gli elettori al netto dei votanti all'estero sono stati di meno: 39.424.967 contro i 40.190..274 di 5 anni fa.

-Se fosse stato un islamico ci avrebbero aperto i tg. Ma l'attentatore suicida stavolta era cristiano.. The other kind of terrorist Wednesday, October 18, 2006 Hey, here's another addition to that gallery (inspired by Michelle Malkin) of terrorists who happen to be white fundamentalist fanatics: This charming fellow is David McMenemy, who decided to try to set the Edgerton Women's Health Clinic in Davenport, Iowa, on fire -- by dousing his car with gasoline and driving into it an apparent suicide-bombing attempt: A Michigan man described as a bookworm by relatives has wandered the Midwest since August, looking for a medical clinic to attack with his 2004 Saturn compact car, authorities said. It was dawn Monday when David Robert McMenemy approached Edgerton Women's Health Center in Davenport, which he mistakenly believed provided abortions. He entered the center's driveway off East Rusholme Street and then took a few moments to turn and configure the car to face straight into the lobby, Davenport Fire Marshal Mike Hayman said. The 45-year-old crashed the Saturn into the central lobby, coming to rest at the counter. When the car did not immediately burst into flames as he may have expected, police said he took gasoline that he had poured into a Gatorade bottle and spread it over the interior. "I lit it," McMenemy told investigators, and he exited the structure to surrender himself to startled Davenport firefighters. "He came out and said to our guys, 'There's no one in the vehicle, and that's my car. I did it,'" Hayman related. "Our commander on the scene was very surprised, and he took McMenemy to a squad car and turned him over to police." The health center would have been destroyed if its sprinkler system hadn't activated, police reported. Damage estimates were not available late Tuesday. McMenemy's family later professed amazement at this turn of events, but McMenemy in fact had a long history of mental instability. That's a theme running through a lot of these kinds of acts of terrorism, as I've noted before: Marking off rampages like Furrow's, Huff's, and Haq's as "isolated events" caused by mental illness is a cop-out, however. Because, as the case of David Lewis Rice made all too clear, these mentally unstable types are almost always stirred up and driven to their insane acts by haters of various stripes, the kind whose voices seem each day to be growing louder in our public discourse. These cultural vampires have developed a real knack for inspiring mentally unstable people into horrific acts of violence. Jennifer Pozner's Newsday column hits the target precisely: On Sept. 11, 2006, the fifth anniversary of the terror attacks that devastated our nation, a man crashed his car into a building in Davenport, Iowa, hoping to blow it up and kill himself in the fire. No national newspaper, magazine or network newscast reported this attempted suicide bombing, though an AP wire story was available. Cable news (save for MSNBC's Keith Olbermann) was silent about this latest act of terrorism in America. Had the criminal, David McMenemy, been Arab or Muslim, this would have been headline news for weeks. But since his target was the Edgerton Women's Health Center, rather than, say, a bank or a police station, media have not called this terrorism -- even after three decades of extreme violence by anti-abortion fanatics, mostly fundamentalist Christians who believe they're fighting a holy war. One can only imagine Malkin's reaction as well. Of course, in this case, the intended targets were the abortion providers in McMenemy's fevered imagination, but even more generically, it was women generally: Which brings us back to car bomber McMenemy. According to the Detroit Free Press (the only newspaper in the Nexis news database that reported his crime), he targeted the women's health center because he thought it provided abortions. It doesn't. (Oops!) It provides mostly low-income patients with pap smears, ob-gyn care, testing for sexually transmitted diseases, birth control, and nutrition and immunization programs for women and children. The attack caused $170,000 in property damage and left poor families without health care for a week. But long after Edgerton's water-logged carpets are removed, scorched medical equipment replaced and new doors reopened to the public, a culture of fear will linger among doctors, nurses, advocates and patients across the country, who will worry that they're next. Some frightened workers will quit their jobs; some women will be too scared to get the health care they need. When the fanatics of the religious right talk about being solely concerned about the life of the fetus, it's perhaps useful to take into account the broad effects of their fanaticism. Because then the reality of what they are about comes into focus. Being against abortion isn't about the sanctity of life. It's about controlling women. And the terrorists at whom they wink and nudge are part of how they keep them in line. Comments (18)

-Ormai è ufficiale, il taglio del 10% agli stipendi dei politici sotto Berlsuconi fu un bluff. I bilanci ufficiali del senato dicono che non è andata così Lo stanziamento del capitolo 1.2.1. (indennità parlamentare) parla infatti di un taglio del 5.51% per l'effetto combinato, parole testuali, "della decurtazione del 10% delle competenze in questione e del successivo incremento delle stesse, ipotizzato nell'ordine del 4.5%, che verrà applicato quando sarà disponibile il tasso di incremento delle retribuzioni della magistratura".

-Parte seconda: Lo prova il rapporto consegnato all'Onu dall'Iraq lo scorso 5 dicembre. Contenente, come richiesto dagli ispettori, la cronistoria dettagliata sull'origine dell'apparato bellico nazionale. Pur mentendo sugli sviluppi successivi, il regime è stato così costretto a un elenco preciso delle armi di distruzione di massa acquisite nel corso degli anni, con tanto di fattura delle ditte fornitrici. Le pagine erano 12.000, ma gli Stati Uniti, appropriatisi dell'unica copia della Colombia (presidente del consiglio di sicurezza), han consegnato ai membri non permanenti solo 3000 pagine, assenti quelle coi nomi delle ditte. Talpe dell'Agenzia atomica hanno però fatto filtrare comunque la lista incriminata, prendendola da una seconda copia all'ufficio ginevrino di El-Baradei. Tra le compagnie elencate, responsabili dello sviluppo (tra '75 e '93) del programma iracheno di armamamento nucleare, chimico, biologico e missilistico, almeno 24 sono a stelle e strisce: Honeywell, Spectra Physics, Semetex, TI Coating, Unisys, Sperry corp., Tektronix, Rockwell, Leybold vacuum systems, Finnigan-Mat, Hewlett-Packard, Dupont, Eastman Kodak, American Type culture collection, Alcolac International, Consarc, Karl Zeiss Us, Cerberus, Electronic ass., Int. Computer systems, Bechtel, EZ Logic data systems, Canberra industries, Axel electronics. Altre 86 sono poi le tedesche (da Bayern a Karl Kolb), 17 inglesi(Euromac, Terex), 8 francesi(Thomson, Aerospatiàle), 6 russe (Mars rotor, Livinvest). E non è la prima volta che dai rapporti Onu filtrano nomi di aziende. Nel 2002, l'ex ispettore Scott Ritter fornì un analogo elenco firmato Tarek Aziz all'associazione veterani della prima guerra del Golfo, vittime dell'omonima sindrome. I quali il 17 gennaio hanno intentato una causa da 1 miliardo di dollari presso la contea di Brazoria (Texas), contro la Alcolac di Baltimora, la Al-Haddad trading di Nashville, la Karl Kolb e la olandese Melchemie, esportatrici dei gas tossici diffusi per errore 12 anni fa nell'aria irachena. Già all'indomani del primo conflitto, il centro Simon Wiesenthal aveva inoltre pubblicato un elenco (The poison gas connection) frutto del lavoro delle prime ispezioni e di intelligence filo-israeliane. In esso, come in posteriori audizioni al Banking Commitee del Congresso, figurano 9 società italiane: Ausidet (precursori del gas Sarin per Montedison), Montedison(precursori del Sarin per Melchemie), Snia Techint(gruppo Fiat, laboratori per armi chimiche Al-Saad 16 e cellule nucleari per Thuwaitha), Technipetrole(impianto di antiparassitario Parathion simil-nervino ad Alashat), Snia Bpd(combustibile solido per razzi), Euromac Italy(programma nucleare), Banca nazionale del lavoro (finanziamenti per quasi 5000 miliardi in lire), Danieli(siderurgica per il centro missilistico Tadji), Ilva(acciai per il supercannone con Società delle fucine). Coinvolgimenti "indiretti" riguarderebbero invece Iveco/Deutz(veicoli per laboratori mobili), e ancora Cnen, Dea, Delf instruments, Enea, Firpas-Sel, Innocenti, Oip. Tutto questo commercio, in violazione dell'embargo per la guerra con l'Iran, cominciò dalla ripresa post ventennale dei rapporti diplomatici Iraq/Usa(e alleati), con la visita il 20 dicembre '83 dell'inviato speciale di Reagan per il Medio oriente (oggi ministro di Bush) Donald Rumsfeld al raìs di Baghdad. Formula di copertura le dual license, per produrre sostanze dall'ambiguo uso a fini civili oltre che militari. Prima Reagan poi Bush padre, disposero quindi miliardi in finanziamenti per garantire la vendita di armi con triangolazioni da Paesi terzi. Peccato che già al tempo della missione Rumsfeld si sprecassero i dispacci di Onu e Dipartimento di stato sull'impiego da parte di Saddam di gas Mostarda, Tabun e Nervino contro gli iraniani. Ma nella trascrizione del colloquio col dittatore, conservata al National security archive, non se ne fa cenno. Grazie anzi alla rimozione dell'Iraq dal novero degli stati terroristici, nel 1984 proprio dagli Usa giunsero anche i 45 elicotteri Bell 214 ST: tra quelli adoperati nell'88 per la strage chimica anti-curda ad Halabja. Poco prima che l'apprendista stregone iracheno si rivoltasse contro i suoi stessi incauti maestri. ywell (R, K) 2 Spectra Physics (K) 3 Semetex (R) 4 TI Coating (A, K) 5 Unisys (A, K) 6 Sperry Corp. (R, K) 7 Tektronix (R, A) 8 Rockwell (K) 9 Leybold Vacuum Systems (A) 10 Finnigan-MAT-US (A) 11 Hewlett-Packard (A, R, K) 12 Dupont (A) 13 Eastman Kodak (R) 14 American Type Culture Collection (B) 15 Alcolac International (C) 16 Consarc (A) 17 Carl Zeiss - U.S (K) 18 Cerberus (LTD) (A) 19 Electronic Associates (R) 20 International Computer Systems (A, R, K) 21 Bechtel (K) 22 EZ Logic Data Systems, Inc. (R) 23 Canberra Industries Inc. (A) 24 Axel Electronics Inc. (A) Zusätzlich zu diesen 24 Firmen mit Stammsitz USA werden in dem irakischen Rüstungsbericht knapp 50 Tochterfirmen ausländischer Unternehmen aufgeführt, die ihre Rüstungskooperation mit dem Irak von den USA aus betrieben. Außerdem werden die Washingtoner Ministerien für Verteidigung, Energie, Handel und Landwirtschaft sowie die Atomwaffenlaboratorien Lawrence Livermore, Los Alamos und Sandia als Zulieferer für Iraks Rüstungsprogramme für A-, B- und C-Waffen sowie für Raketen benannt. China 1 China Wanbao Engineering Company (A, C, K) 2 Huawei Technologies Co. Ltd (K) 3 China State Missile Company (R) Frankreich 1 Commissariat a l'Energie Atomique (A) 2 Sciaky (A) 3 Thomson CSF (A, K) 4 Aerospatiale and Matra Espace (R) 5 Cerbag (A) 6 Protec SA (C) 7 Thales Group (A) 8 Societé Général pour les Techniques Nouvelles (A) Großbritannien 1 Euromac Ltd-Uk (A) 2 C. Plath-Nuclear (A) 3 Endshire Export Marketing (A) 4 International Computer Systems (A, R, K) 5 MEED International (A, C) 6 Walter Somers Ltd. (R) 7 International Computer Limited (A, K) 8 Matrix Churchill Corp. (A) 9 Ali Ashour Daghir (A) 10 International Military Services (R) (im Besitz des brit. Verteidigungsministeriums) 11 Sheffield Forgemasters (R) 12 Technology Development Group (R) 13 International Signal and Control (R) 14 Terex Corporation (R) 15 Inwako (A) 16 TMG Engineering (K) 17 XYY Options, Inc (A) UdSSR/Russland 1 Soviet State Missile Co. (R) 2 Niikhism (R) 3 Mars Rotor (R) 4 Livinvest (R) 5 Russia Aviatin Trading House (K) 6 Amsar Trading (K) Weitere Länder Japan: Fanuc (A), Hammamatsu Photonics KK (A), NEC (A), Osaka (A), Waida (A) Niederlande: Melchemie B.V. (C), KBS Holland B.V. (C), Delft Instruments N.V. (K) Belgien: Boehler Edelstahl (A), NU Kraft Mercantile Corporation (C), OIP Instrubel (K), Phillips Petroleum (C), Poudries Réunies Belge SA (R), Sebatra (A), Space Research Corp. (R) Spanien: Donabat (R), Treblam (C), Zayer (A) Schweden: ABB (A), Saab-Scania (R) Erklärung: A = Atomwaffenprogramm, B = Biologisches Waffenprogramm, C = Chemiewaffenprogramm, R = Raketenprogramm, K = Konventionelle Waffen, militärische Logistik, Zulieferungen an das irakische Verteidigungsministerium und Bau militärischer Anlagen ------------------------------------------------ On 25 May 1994, the US Senate's Committee on Banking, Housing and Urban Affairs produced a report entitled "United States Chemical and Biological Warfare-related Dual-use exports to Iraq and their possible impact on the Health Consequences (sic) of the Persian Gulf War". This was the 1991 war which prompted our liberation of Kuwait, and the report informed Congress about US government-approved shipments of biological agents sent by American companies to Iraq from 1985 or earlier. These included Bacillus anthracis, which produces anthrax; Clostridium botulinum; Histoplasma capsulatum; Brucella melitensis; Clostridium perfringens and Escherichia coli. The same report stated that the US provided Saddam with "dual use" licensed materials which assisted in the development of chemical, biological and missile-system programmes, including chemical warfare agent production facility plant and technical drawings (provided as pesticide production facility plans). Yes, well I can well see why Saddam wasn't permitted to talk about this. John Reid, the British Home Secretary, said that Saddam's hanging "was a sovereign decision by a sovereign nation". Thank heavens he didn't mention the £200,000 worth of thiodiglycol, one of two components of mustard gas we exported to Baghdad in 1988, and another £50,000 worth of the same vile substances the following year. The United States Senate Committee on Banking, Housing and Urban Affairs stated in the report "U.S. Chemical and Biological Warfare-Related Dual Use Exports to Iraq," issued on May 25, 1994 : * "In October 1992, the Committee on Banking, Housing, and Urban Affairs, which has Senate oversight responsibility for the Export Administration Act (EAA), held an Inquiry into the U.S. export policy to Iraq prior to the Persian Gulf War. During that hearing it was learned that U.N. Inspectors identified many U.S.-manufactured items exported pursuant to licenses issued by the U.S. Department of Commerce that were used to further Iraq's chemical and nuclear weapons development and missile delivery system development programs." The report further explains: * "[T]he United States provided the government of Iraq with 'dual use' licensed materials which assisted in the development of Iraqi chemical, biological and missile-system programs...[Including] chemical warfare-agent precursors; chemical warfare-agent production-facility plans and technical drawings; chemical-warfare filling equipment; biological-warfare-related materials; missile-fabrication equipment and missile-system guidance equipment. [T]he same micro-organisms exported by the United States were identical to those the United Nations inspectors found and recovered from the Iraqi biological warfare program." 05/25/94 U.S.SENATE ------------------------------------------------ -"Riegle Report"(G o o g l e's cache of http://www.gulfweb.org/bigdoc/report/riegle1.html) U.S. Chemical and Biological Warfare-Related Dual Use Exports to Iraq and their Possible Impact on the Health Consequences of the Gulf War A Report of Chairman Donald W. Riegle, Jr. and Ranking Member Alfonse M. D'Amato of the Committee on Banking, Housing and Urban Affairs with Respect to Export Administration United States Senate, 103d Congress, 2d Session May 25, 1994 Table of Contents Introduction Chapter 1. Iraqi Chemical and Biological Warfare Capability Part 1 * Status of Iraqi Readiness to Use Chemical Weapons Against Coalition Force * Destruction of Iraq's Chemicals and Chemical Weapons by the United Nations * Chemical Warfare Doctrine and the Use of Combined Agent Warfare * Chemical Nerve Agents o Sarin (GB) o Soman (GD) o Tabun (GA) o VX Part 2 * Vesicants and Blood Agents o Lewisite o Cyanogen Chloride o Hydrogen Cyanide * Blister Agents o Mustard Gas * Related Chemical Agent Information * Biotoxins * Biological Warfare Capability * U.S. Exports of Biological Materials to Iran * UNSCOM Biological Warfare Inspections Part 3 * Biological Warfare Defense o Types of Biological Agents o Dissemination of Biological Agents o Defensive Measures * Iraq's Experience in the Use of Chemical Warfare Agents * Gulf War Syndrome: The Case for Chemical/Biological Agent Exposure Chapter 2. Group I Exposures: Reported Direct Exposure Events Part 1. Part 2. Part 3. Part 4: Reports by Coalition Forces of Iraqi Chemical Mines Located During Breaching Operations, Other Combat-Related Reports, and Conclusions Chapter 3. Reports of Exposure of Coalition Forces Resulting from the Fallout of the Bombings of Iraqi Chemical, Biological, and Nuclear Facilities (Group II) Part 1. * The Czechoslovak Chemical Defense Unit in the Persian Gulf and the Results of the Investigations of the Military Use of Poisonous Gases * Other Related Information * U.S. Unofficial Reports of Downwind Exposure Due to Coalition * Bombings of Iraqi Chemical and Biological Facilities * Weather Reports, Climatic Information, and Imagery Smoke Plume Data Part 2: Gulf War Weather. Part 3: Gulf War Weather (Continued). Part 4: Gulf War Weather (Continued). Part 5: Conclusions. Chapter 4. Other Identifiable Exposures Part 1 * Chemical/Biological Warfare Pre-Treatment Drug Reaction o Anthrax and Botulinum Toxoid Vaccines o Pyridostigmine Bromide (Group III) * Reported Contact with Iraqi Enemy Prisoners of War * Chemical Agent Resistant Coating (CARC)> * Depleted Uranium Ammunition * Environmental Exposures * Decontamination of Equipment Returned from the Persian Gulf * Theater Operations * Transmission Part 2 # Conclusions * Chemical/Biological Warfare Agent Exposure: Why Wasn't Everyone Affected? * Chemical/Biological Warfare Agent Exposure: Did the Military Know or Suspect that Individuals Were Exposed to these Hazardous Substances? * The Need for Immediate Primary Scientific Research and Advanced Medical Research * Conclusions Appendix - Material Safety Data Sheets * Chemical Nerve Agents o Tabun (GA) o Sarin (GB) o Soman (GD) o VX * Blister Agents o Sulfur Mustard (HD, THD) o Sulfur Mustard (HT) This report is derived entirely from unclassified sources. Approved for public release. Unlimited distribution is authorized. U.S. Senate Committee on Banking, Housing, and Urban Affairs. ------------------------- Return to Table of Contents INTRODUCTION In October 1992, the Committee on Banking, Housing, and Urban Affairs, which has Senate oversight responsibility for the Export Administration Act (EAA), held an inquiry into the U.S. export policy to Iraq prior to the Persian Gulf War. During that hearing it was learned that U.N. inspectors identified many U.S. - manufactured items exported pursuant to licenses issued by the U.S. Department of Commerce that were used to further Iraq's chemical and nuclear weapons development and missile delivery system development programs. On June 30, 1993, several veterans testified at a hearing of the Senate Committee on Armed Services. There, they related details of unexplained events that took place during the Persian Gulf War which they believed to be chemical warfare agent attacks. After these unexplained events, many of the veterans present reported symptoms consistent with exposure to a mixed agent attack. Then, on July 29, 1993, the Czech Minister of Defense announced that a Czechoslovak chemical decontamination unit had detected the chemical warfare agent Sarin in areas of northern Saudi Arabia during the early phases of the Gulf War. They had attributed the detections to fallout from coalition bombing of Iraqi chemical warfare agent production facilities. In August 1993, Senate Banking Committee Chairman Donald W. Riegle Jr. began to research the possibility that there may be a connection between the Iraqi chemical, biological, and radiological warfare research and development programs and a mysterious illness which was then being reported by thousands of returning Gulf War veterans. In September 1993, Senator Riegle released a staff report on this issue and introduced an amendment to the Fiscal Year 1994 National Defense Authorization Act that provided preliminary funding for research of the illnesses and investigation of reported exposures. When this first staff report was released by Senator Riegle, the estimates of the number of veterans suffering from these unexplained illnesses varied from hundreds, according to the Department of Defense, to thousands, according to the Department of Veterans Affairs. It is now believed that tens of thousands of U.S. veterans are suffering from a myriad of symptoms collectively labelled either Gulf War Syndrome, Persian Gulf Syndrome, or Desert War Syndrome. Hundreds and possibly thousands of servicemen and women still on active duty are reluctant to come forward for fear of losing their jobs and medical care. These Gulf War veterans are reporting muscle and joint pain, memory loss, intestinal and heart problems, fatigue, nasal congestion, urinary urgency, diarrhea, twitching, rashes, sores, and a number of other symptoms. They began experiencing these multiple symptoms during and after -- often many months after -- their tour of duty in the Gulf. A number of the veterans who initially exhibited these symptoms have died since returning from the Gulf. Perhaps most disturbingly, members of veteran's families are now suffering these symptoms to a debilitating degree. The scope and urgency of this crisis demands an appropriate response. This investigation into Gulf War Syndrome, which was initiated by the Banking Committee under the direction of Chairman Riegle, has uncovered a large body of evidence linking the symptoms of the syndrome to the exposure of Gulf War participants to chemical and biological warfare agents, chemical and biological warfare pre-treatment drugs, and other hazardous materials and substances. Since the release of the first staff report on September 9, 1993, this inquiry has continued. Thousands of government officials, scientists, and veterans have been interviewed or consulted, and additional evidence has been compiled. This report will detail the findings of this ongoing investigation. Since the Banking Committee began its inquiry, the position of the Department of Defense regarding the possible causes of Gulf War Syndrome has altered only when challenged with evidence that is difficult to dispute. Yet, despite the vast resources of the Department of Defense, several independent and congressional inquiries with limited resources continue to uncover additional evidence of hazardous exposures and suspicious events. The Department of Defense, when first approached regarding this issue by Committee staff, contended that there was no evidence that U.S. forces were exposed to chemical warfare agents. However, during a telephone interview on September 7, 1993 with Walter Reed Army Medical Center commander Major General Ronald Blanck, Committee staff was informed that the issue of chemical and biological warfare agent exposure had not been explored because it was the position of "military intelligence" that such exposure never occurred. Then, during a November 10, 1993 press briefing at the Pentagon, the Department of Defense acknowledged that the Czech government did detect chemical agents in the Southwest Asia theater of operations. After analyzing the results of the Czech report, the Department of Defense concluded that the detections were unrelated to the "mysterious health problems that have victimized some of our veterans." According to former Secretary of Defense Les Aspin, in some cases the wind was wrong and the distances too great to suggest a link. For instance, Seabees serving to the south and east of the detection site have complained of persistent health problems; but according to the Pentagon, the wind was blowing in the other direction at the time of the detections and the concentrations were too low to do harm over that kind of a distance. The fact is, no one has ever suggested that there was a link between the Czech detections and what occurred during the early morning hours of January 19, 1991 near the Port of Jubayl. (These two events will be described in detail in Chapter 2.) Former Defense Secretary Aspin said at the briefing that this incident could not have been from the Coalition bombings of the Iraqi chemical weapons facilities because the winds were blowing to the northwest. Yet according to available Soviet documents, the dispersal of chemical agents and other hazardous substances is controlled by other factors in addition to surface wind direction and velocity, such as topography, temperature, precipitation, vertical temperature gradient, and atmospheric humidity. These factors all contribute to the size and type of dispersal that will be observed. Unclassified visual and thermal satellite imagery confirms that the fallout from the bombings of Iraqi targets during the air and ground war moved to the southeast, with the weather patterns and upper atmospheric wind currents, towards Coalition force positions. (See Chapter 3.) According to a knowledgeable source who has requested confidentiality, the Czechs believed that the detections were caused by the weather inversion which occurred that day (January 19, 1991) as the weather front moved southward. The Czechoslovak chemical detection unit reported this information to U.S. command officials immediately, but the responding units were unable to confirm their findings when they arrived, according to the Pentagon. Nonetheless, at the November 10, 1993 briefing, the Department of Defense admitted that the Czech detections were believed to be valid. The Department of Defense failed to disclose that the Czechoslovak chemical detection team also detected yperite (HD) that morning. The presence of both of these agents in such close proximity could only reasonably be the result of one of two possibilities: (1) direct Iraqi mixed agent attack, or (2) fallout from the Coalition bombings of Iraqi weapons facilities and storage bunkers. Defense Department officials, having had possession of the Czech report for over a month, were at a loss to explain the chemical mustard agent detected by the Czechoslovak chemical detection team in the Saudi desert near King Khalid Military City on January 24, 1991. This despite the fact that both the Czechs and French claim that this detection was reported to U.S. command authorities during the Persian Gulf War. Additionally, during the Gulf War, the Czechs claimed that they detected Chemical nerve agent after a Scud missile attack. These statements, heretofore only reported in the press, have been confirmed by a member of the U.S. 1st Cavalry Division and by an entire platoon of a U.S. Army chemical detection unit who trained with the Czechoslovak Chemical detection unit near King Khalid Military City. These reports have not been addressed publicly by the Department of Defense and will be addressed in this report in Chapter 3. The contents of this report supports the conclusion that U.S. forces were exposed to some level of chemical and possibly biological warfare agents during their service in the Gulf War. Any review conducted by the Pentagon must extend far beyond the information being reported by the Czech Ministry of Defense. The Czech information, while important, represents just a small fraction of the evidence currently available, only some of which will be detailed in this report. It is now the position of the Department of Defense that it has no other evidence that U.S. forces were exposed to chemical agents. Yet this report contains descriptions and direct eyewitness accounts that provide evidence which suggest that gas was detected, along with many other events which may have been actual attacks on U.S. forces. This report supports the conclusion that U.S. forces were exposed to chemical agents. The assertion that the levels of nerve agents detected by the Czechs and others were not harmful is flawed. In subsequent requirements for chemical detection equipment, the Department of the Army acknowledges that the principal chemical agent detection alarm deployed during the war, the M8A1 was not sufficiently sensitive to detect sustained low levels of chemical agent and to monitor personnel for contamination. Further, U.S. Army Material Safety Data Sheets (MSDS) indicate that chronic exposures to levels of over .0001 mg/m3 for Sarin (GB) is hazardous and requires the use of protective equipment. (See appendix A.) The minimum level of chemical agent required to activate chemical agent detection alarm M8A1, commonly in use during the war, exceeds this threshold by a factor of 1,000. (See appendix A.) As the chemical agent alarms began to sound during the "air war," French, Czech, and many U.S. commanders confirmed that they were sounding from the fallout from the bombings. Over time, even at these levels, after repeatedly being told that there was no danger, many U.S. forces failed to take precautionary measures. Other report that the alarms were sounding so frequently that they were turned off. M8A1 alarms do not detect blister agents. The findings of this report prepared at the request of Chairman Riegle detail many other events reported by U.S. servicemen and women that in some cases confirm the detection of chemical agents by U.S. forces. In other cases these reports indicate the need for further detailed investigation. But still the question remains: Is exposure to these and other chemical agents the cause of Gulf War Syndrome? We have received hundreds of reports that many of these symptoms are being experienced by family members. Numerous developments have taken place over the last several months which suggest that, while chemical agents and other environmental hazards may have contributed to the Gulf War illnesses, bacteriological, fungal, and possibly other biological illnesses may be the fundamental cause. This position is supported by the following. First, Dr. Edward S. Hyman, a New Orleans bacteriologist, has treated a small number of the sick veterans and several of their wives for bacteriological infections, and has developed a protocol of treatment that has resulted in symptom abatement in many of his patients. Second, during the November 10, 1993 unclassified briefing for Members of the U.S. Senate, in response to direct questioning, then Undersecretary of Defense John Deutch said that the Department of Defense was withholding classified information on the exposure of U.S. forces to biological materials. In a Department of Defense- sponsored conference on counter-proliferation, held at Los Alamos National Laboratory on 6-7 May, 1994, Dr. Deutch admitted that biological agent detection is a priority development area for the Department of Defense, since there currently is no biological agent detection system fielded with any U.S. forces anywhere in the world. Third, the Department of Defense has named Dr. Joshua Lederberg to head its research team into the causes of Gulf War illnesses. Dr. Lederberg, among his other credits, is a Nobel Laureate and an expert in the fields of bacteriology, genetics, and biological warfare defenses. Fourth, in detailed informational interviews conducted of 400 Gulf War veterans, it has been learned that over 3/4 of their spouses complain that they have begun to suffer from many of the same debilitating symptoms. (See Chapter 4.) This report, like the one which preceded it, will discuss the relationship between the high rate of Gulf War illnesses among Group I individuals (those possibly exposed to a direct mixed agent event), and the lower rates among those in Group II (individuals exposed to the indirect fallout from coalition bombings of Iraqi chemical, biological, and nuclear targets) and Group III (individuals who suffered severe adverse reactions to the nerve agent pre-treatment pills). Despite the varying rates of illness between the groups, however, the symptoms are similar. While other possible causes of the Gulf War Syndrome such as petrochemical poisoning, depleted uranium exposures, and regionally prevalent diseases, have been discussed elsewhere and must be pursued, there is a great deal of compelling evidence which indicates that all of these possibilities must now be seriously considered. We believe, however, that no other explanations prove as compelling as the ones which will be presented in this report. This report includes a great number of first-hand accounts and other documentary evidence in addition to the anecdotal information that appeared in the print and electronic media during the Gulf War. It establishes convincingly that the Department of Defense assertions are inaccurate. We believe there is reliable evidence that U.S. forces were exposed to chemical and possibly biological agents. But regardless of whether U.S. forces were exposed or not, the entire official body of information, including all classified or heretofore unpublished information, available research data sets, case histories, and diagnostic breakdown information must be made available to independent civilian medical researchers in order to further the research into the causes of and treatments for these illnesses. Absent a release of information by the Department of Defense of the science which forms the bases for their theories, the Department of Defense position must be viewed by qualified scientists as anecdotal and unsubstantiated. Given that there is also a growing body of evidence indicating that spouses and children of Gulf War veterans are vulnerable to similar illnesses, the Department of Defense must now share all of its information with civilian, non-governmental researchers. These family members are civilians who may be at risk. This illness was first reported over three years ago. On February 9, 1994, Chairman Riegle sent a letter to Secretary of Defense William Perry asking that he release all U.S. military personnel from any oath of secrecy they may have taken regarding classified information specifically pertaining to chemical or biological warfare agent exposure in the Persian Gulf theater. This request was based on a recommendation of the National Academy of Sciences, National Institute of Medicine in their 1993 publication Veterans at Risk: The Health Effects of Mustard Gas and Lewisite. On May 4, 1994, the Secretaries of Defense, Health and Human Services, and Veterans Affairs responded to the Chairman's letter stating that there was no classified information on chemical or biological detections or exposures. This directly contradicts the statement of Deputy Secretary Deutch in his November 10, 1993 unclassified briefing to Members and staff. Why isn't the Department of Defense aggressively pursuing the answers to the questions surrounding of the events which may have caused illnesses being suffered by many Gulf War veterans? One possible explanation lies in a 1982 article. Then Senate Armed Services Committee Chairman John Tower wrote, "Chemical training in the United States armed forces is, at best, perfunctory. It is rarely conducted in a simulated contaminated environment and stocks of individual protective equipment are too limited, and therefore too valuable, to risk them in the numbers necessary to allow troops to operate in them for realistic training. As a result, most U.S. personnel are relegated to a minimal and highly artificial exposure to the problems and hardships entailed in performing their respective combat missions should they have to 'button up'." As numerous U.S. General Accounting Office (GAO) reports have noted, the U.S. was not much better prepared prior to the Gulf War than it was when Senator Tower wrote in his article.

-Condanna a morte di Saddam (4 novembre 2006): l'episodio di Dujail (148 condannati a morte per un attentato nei confronti del Raìs) è in realtà una delle poche stragi decise da un giudice sotto la dittatura di Saddam.-(Dal rapporto di Human rights watch di metà novembre 06: 2. Lack of ‘Linkage’ Evidence Relating to Knowledge and Intention: In the immediate aftermath of the assassination attempt, Saddam Hussein ordered an investigation. The precise parameters of the order were never established by the evidence. On October 14, 1982, the Revolutionary Command Council issued an order, signed by Saddam Hussein, authorizing the expropriation of lands in Dujail for the purposes of an “agricultural redevelopment” project and requiring compensation to be paid to the expropriated (except for certain persons detained in relation to the assassination attempt).274 On May 27, 1984, Saddam Hussein signed a document referring the cases of 148 individuals accused of involvement in the assassination attempt275 to trial before the Revolutionary Court;276 the referral was based upon the recommendation of legal advisors who reviewed a 361-page dossier of evidence compiled against the 148 individuals. The decision of the Revolutionary Court, convicting all 148 individuals and sentencing them to death by hanging, was issued on June 14, 1984, and on June 16, 1984, Saddam Hussein signed an order ratifying the death sentences.277 The death sentences appear to have been implemented in March 1985. The haste with which the accused persons were tried and convicted, and with which the death sentences were ratified, clearly raises real suspicions that the process was no more than part of a de facto plan to carry out extrajudicial executions. However, no evidence was presented from which the intent and state of knowledge of Saddam Hussein could be discerned or inferred in relation to these actions. The critical issue to be resolved in deciding whether this amounted to committing a crime against humanity is whether Saddam Hussein knew and intended that referring 148 persons to the Revolutionary Court would result in their conviction and execution. In the absence of direct incriminating evidence that Saddam Hussein and Revolutionary Court judge ‘Awwad al-Bandar expressly colluded with each other, evidence establishing that Saddam Hussein had knowledge about the way in which the Revolutionary Court functioned or that he directly controlled its proceedings would be needed. One would expect this evidence to set out the structure and actual functioning of the Revolutionary Court, its legal and practical relationship with the Office of the President, its legal and practical non-independence from the policies and will of the president, and its historical treatment of persons alleged to be a “security threat” against the state. As a corollary, to prove that former Revolutionary Court judge ‘Awwad al-Bandar was guilty of participating in a joint criminal enterprise to murder persons from Dujail.Neither the investigative judge nor the prosecution gathered any evidence concerning these issues. The laws creating the jurisdiction of the Revolutionary Court, its procedures, the methods of appointing its judges, and other relevant information were never put before the IHT trial chamber. The history of the use of special and exceptional courts by the former Ba’thist government to effect state policy, which was extensive, was also not the subject of evidence. These absences suggest that neither the investigative judge nor the prosecution had an adequate grasp of what international criminal law requires to be proved in order to convict a person accused of a crime against humanity, in the context of these actions. In a similar vein, no evidence was presented concerning the structure and internal organization of the several governmental institutions and security apparatuses that played a role in the events concerning Dujail, and what the leaders of these various institutions knew or could have been expected to know concerning the actions of their subordinates. For example, the Ba’th Party’s “Popular Army” militia was alleged to have played a role in the response to the assassination attempt against Saddam Hussein, by arresting suspects and delivering them to the custody of the General Intelligence Directorate and the General Security Directorate (Mudiriyyat al-Amn al-‘Amm) and in subsequently razing orchards in Dujail.279 Taha Yassin Ramadan was the national commander of the Popular Army, and appears to have been accused of having command responsibility280 for the acts of the Popular Army in Dujail. Yet no evidence was ever presented concerning the command structure of the Popular Army, the actual and legal authority of Ramadan as commander, who were his subordinates or who had actual command of the Popular Army in Dujail, and what the reporting lines were between Ramadan and his subordinates. Ramadan was also alleged to have been a member of an ad hoc committee comprising representatives of security agencies that was responsible for coordinating the response to the assassination attempt at Dujail, but the powers, membership, and structure of this committee were never the subject of any evidence. Important political organs such as the Revolutionary Command Council, the National Security Council, and the Office of the President all appear to have played a role in the response to the assassination attempt at Dujail. However, the membership, powers, and internal organization of these political organs was not the subject of any evidence, making it impossible to determine whether, for example, a report submitted to the National Security Council concerning the fact that nearly 800 persons from Dujail had been detained281 would have come to the attention of Saddam Hussein, Taha Yassin Ramadan, or Barzan al-Tikriti.275 The accused persons referred to the Revolutionary Court were charged under articles 156 and 175(2) of the Iraqi Penal Code of 1969, which criminalize intentional attempts to violate the independence, unity or security of Iraq. 276 The power of the then-president of Iraq to refer to the Revolutionary Court cases concerning threats to the internal or external security of the state was provided for in Revolutionary Command Council Decision No. 1016 of August 1, 1978, promulgated in Al-Waqa’i al-Iraqiya No. 1096 of August 14, 1978. 277 For the evident contradiction between the official record of 148 accused having been tried and sentenced, and reports that up to 46 had already died in custody prior to the trial, see Section IV,6.b, above.) - Ben altri gli eccidi di centina9ia di migliaia di sciiti e curdi, con armi chimiche e gas, perpetrate ad esempio nella campagna di Al Anfal e ad Halabja. Sul banco dei condannati insieme a lui dovrebbero esserci dunque le ditte occidentali e italiane che li vendettero le rami, e le amministrazioni Usa degli anni 80 che lo permisero, Rumsfeld in testa. Oggi gli americani si indignan, ma con Reagan (e poi Bush padre) lo appoggiarono e rifornirono di armi e anche di virus(!!!) quando già si sapeva che il regime baathista aveva usato il gas e le armi chimiche contro iraniani e curdi. Segue parte seconda... [leggi in esteso]

- Niente armi di distruzione di massa in Iraq? Hundreds of WMDs Found in Iraq Thursday , June 22, 2006 (da Foxnews.com) WASHINGTON — The United States has found 500 chemical weapons in Iraq since 2003, and more weapons of mass destruction are likely to be uncovered, two Republican lawmakers said Wednesday. "We have found weapons of mass destruction in Iraq, chemical weapons," Sen. Rick Santorum, R-Pa., said in a quickly called press conference late Wednesday afternoon. Reading from a declassified portion of a report by the National Ground Intelligence Center, a Defense Department intelligence unit, Santorum said: "Since 2003, coalition forces have recovered approximately 500 weapons munitions which contain degraded mustard or sarin nerve agent. Despite many efforts to locate and destroy Iraq's pre-Gulf War chemical munitions, filled and unfilled pre-Gulf War chemical munitions are assessed to still exist." • Click here to read the declassified portion of the NGIC report. He added that the report warns about the hazards that the chemical weapons could still pose to coalition troops in Iraq. "The purity of the agents inside the munitions depends on many factors, including the manufacturing process, potential additives and environmental storage conditions. While agents degrade over time, chemical warfare agents remain hazardous and potentially lethal," Santorum read from the document. "This says weapons have been discovered, more weapons exist and they state that Iraq was not a WMD-free zone, that there are continuing threats from the materials that are or may still be in Iraq," said Rep. Pete Hoekstra, R-Mich., chairman of the House Intelligence Committee. The weapons are thought to be manufactured before 1991 so they would not be proof of an ongoing WMD program in the 1990s. But they do show that Saddam Hussein was lying when he said all weapons had been destroyed, and it shows that years of on-again, off-again weapons inspections did not uncover these munitions. Hoekstra said the report, completed in April but only declassified now, shows that "there is still a lot about Iraq that we don't fully understand." Asked why the Bush administration, if it had known about the information since April or earlier, didn't advertise it, Hoekstra conjectured that the president has been forward-looking and concentrating on the development of a secure government in Iraq. Offering the official administration response to FOX News, a senior Defense Department official pointed out that the chemical weapons were not in useable conditions. "This does not reflect a capacity that was built up after 1991," the official said, adding the munitions "are not the WMDs this country and the rest of the world believed Iraq had, and not the WMDs for which this country went to war." The official said the findings did raise questions about the years of weapons inspections that had not resulted in locating the fairly sizeable stash of chemical weapons. And he noted that it may say something about Hussein's intent and desire. The report does suggest that some of the weapons were likely put on the black market and may have been used outside Iraq. He also said that the Defense Department statement shortly after the March 2003 invasion saying that "we had all known weapons facilities secured," has proven itself to be untrue. "It turned out the whole country was an ammo dump," he said, adding that on more than one occasion, a conventional weapons site has been uncovered and chemical weapons have been discovered mixed within them. Hoekstra and Santorum lamented that Americans were given the impression after a 16-month search conducted by the Iraq Survey Group that the evidence of continuing research and development of weapons of mass destruction was insignificant. But the National Ground Intelligence Center took up where the ISG left off when it completed its report in November 2004, and in the process of collecting intelligence for the purpose of force protection for soldiers and sailors still on the ground in Iraq, has shown that the weapons inspections were incomplete, they and others have said. "We know it was there, in place, it just wasn't operative when inspectors got there after the war, but we know what the inspectors found from talking with the scientists in Iraq that it could have been cranked up immediately, and that's what Saddam had planned to do if the sanctions against Iraq had halted and they were certainly headed in that direction," said Fred Barnes, editor of The Weekly Standard and a FOX News contributor. "It is significant. Perhaps, the administration just, they think they weathered the debate over WMD being found there immediately and don't want to return to it again because things are otherwise going better for them, and then, I think, there's mindless resistance to releasing any classified documents from Iraq," Barnes said. The release of the declassified materials comes as the Senate debates Democratic proposals to create a timetable for U.S. troops to withdraw from Iraq. The debate has had the effect of creating disunity among Democrats, a majority of whom shrunk Wednesday from an amendment proposed by Sen. John Kerry of Massachusetts to have troops to be completely withdrawn from Iraq by the middle of next year. At the same time, congressional Republicans have stayed highly united, rallying around a White House that has seen successes in the last couple weeks, first with the death of terror leader Abu Musab al-Zarqawi, then the completion of the formation of Iraq's Cabinet and then the announcement Tuesday that another key Al Qaeda in Iraq leader, "religious emir" Mansour Suleiman Mansour Khalifi al-Mashhadani, or Sheik Mansour, was also killed in a U.S. airstrike. Santorum pointed out that during Wednesday's debate, several Senate Democrats said that no weapons of mass destruction had been found in Iraq, a claim, he said, that the declassified document proves is untrue. "This is an incredibly — in my mind — significant finding. The idea that, as my colleagues have repeatedly said in this debate on the other side of the aisle, that there are no weapons of mass destruction, is in fact false," he said. As a result of this new information, under the aegis of his chairmanship, Hoekstra said he is going to ask for more reporting by the various intelligence agencies about weapons of mass destruction. "We are working on the declassification of the report. We are going to do a thorough search of what additional reports exist in the intelligence community. And we are going to put additional pressure on the Department of Defense and the folks in Iraq to more fully pursue a complete investigation of what existed in Iraq before the war," Hoekstra said.

- Divieti sui liquidi in aereo anche in Europa. Ma l'allarme di quest'estate era reale? Non proprio. Original URL: http://www.theregister.co.uk/2006/08/17/flying_toilet_terror_labs/ Mass murder in the skies: was the plot feasible? By Thomas C Greene in Washington Published Thursday 17th August 2006 Binary liquid explosives are a sexy staple of Hollywood thrillers. It would be tedious to enumerate the movie terrorists who've employed relatively harmless liquids that, when mixed, immediately rain destruction upon an innocent populace, like the seven angels of God's wrath pouring out their bowls full of pestilence and pain. The funny thing about these movies is, we never learn just which two chemicals can be handled safely when separate, yet instantly blow us all to kingdom come when combined. Nevertheless, we maintain a great eagerness to believe in these substances, chiefly because action movies wouldn't be as much fun if we didn't. Now we have news of the recent, supposedly real-world, terrorist plot to destroy commercial airplanes by smuggling onboard the benign precursors to a deadly explosive, and mixing up a batch of liquid death in the lavatories. So, The Register has got to ask, were these guys for real, or have they, and the counterterrorist officials supposedly protecting us, been watching too many action movies? We're told that the suspects were planning to use TATP, or triacetone triperoxide, a high explosive that supposedly can be made from common household chemicals unlikely to be caught by airport screeners. A little hair dye, drain cleaner, and paint thinner - all easily concealed in drinks bottles - and the forces of evil have effectively smuggled a deadly bomb onboard your plane. Or at least that's what we're hearing, and loudly, through the mainstream media and its legions of so-called "terrorism experts." But what do these experts know about chemistry? Less than they know about lobbying for Homeland Security pork, which is what most of them do for a living. But they've seen the same movies that you and I have seen, and so the myth of binary liquid explosives dies hard. Better killing through chemistry Making a quantity of TATP sufficient to bring down an airplane is not quite as simple as ducking into the toilet and mixing two harmless liquids together. First, you've got to get adequately concentrated hydrogen peroxide. This is hard to come by, so a large quantity of the three per cent solution sold in pharmacies might have to be concentrated by boiling off the water. Only this is risky, and can lead to mission failure by means of burning down your makeshift lab before a single infidel has been harmed. But let's assume that you can obtain it in the required concentration, or cook it from a dilute solution without ruining your operation. Fine. The remaining ingredients, acetone and sulfuric acid, are far easier to obtain, and we can assume that you've got them on hand. Now for the fun part. Take your hydrogen peroxide, acetone, and sulfuric acid, measure them very carefully, and put them into drinks bottles for convenient smuggling onto a plane. It's all right to mix the peroxide and acetone in one container, so long as it remains cool. Don't forget to bring several frozen gel-packs (preferably in a Styrofoam chiller deceptively marked "perishable foods"), a thermometer, a large beaker, a stirring rod, and a medicine dropper. You're going to need them. It's best to fly first class and order Champagne. The bucket full of ice water, which the airline ought to supply, might possibly be adequate - especially if you have those cold gel-packs handy to supplement the ice, and the Styrofoam chiller handy for insulation - to get you through the cookery without starting a fire in the lavvie. Easy does it Once the plane is over the ocean, very discreetly bring all of your gear into the toilet. You might need to make several trips to avoid drawing attention. Once your kit is in place, put a beaker containing the peroxide / acetone mixture into the ice water bath (Champagne bucket), and start adding the acid, drop by drop, while stirring constantly. Watch the reaction temperature carefully. The mixture will heat, and if it gets too hot, you'll end up with a weak explosive. In fact, if it gets really hot, you'll get a premature explosion possibly sufficient to kill you, but probably no one else. After a few hours - assuming, by some miracle, that the fumes haven't overcome you or alerted passengers or the flight crew to your activities - you'll have a quantity of TATP with which to carry out your mission. Now all you need to do is dry it for an hour or two. The genius of this scheme is that TATP is relatively easy to detonate. But you must make enough of it to crash the plane, and you must make it with care to assure potency. One needs quality stuff to commit "mass murder on an unimaginable scale," as Deputy Police Commissioner Paul Stephenson put it. While it's true that a slapdash concoction will explode, it's unlikely to do more than blow out a few windows. At best, an infidel or two might be killed by the blast, and one or two others by flying debris as the cabin suddenly depressurizes, but that's about all you're likely to manage under the most favorable conditions possible. We believe this because a peer-reviewed 2004 study (http://www.technion.ac.il/~keinanj/pub/122.pdf) in the Journal of the American Chemical Society (JACS) entitled "Decomposition of Triacetone Triperoxide is an Entropic Explosion" tells us that the explosive force of TATP comes from the sudden decomposition of a solid into gasses. There's no rapid oxidizing of fuel, as there is with many other explosives: rather, the substance changes state suddenly through an entropic process, and quickly releases a respectable amount of energy when it does. (Thus the lack of ingredients typically associated with explosives makes TATP, a white crystalline powder resembling sugar, difficult to detect with conventional bomb sniffing gear.) Mrs. Satan By now you'll be asking why these jihadist wannabes didn't conspire simply to bring TATP onto planes, colored with a bit of vegetable dye, and disguised as, say, a powdered fruit-flavored drink. The reason is that they would be afraid of failing: TATP is notoriously sensitive and unstable. Mainstream journalists like to tell us that terrorists like to call it "the mother of Satan." (Whether this reputation is deserved, or is a consequence of homebrewing by unqualified hacks, remains open to debate.) It's been claimed that the 7/7 bombers used it, but this has not been positively confirmed. Some sources claim that they used C-4, and others that they used RDX. Nevertheless, the belief that they used TATP has stuck with the media, although going about in a crowded city at rush hour with an unstable homebrew explosive in a backpack is not the brightest of all possible moves. It's surprising that none of the attackers enjoyed an unscheduled launch into Paradise. So, assuming that the homebrew variety of TATP is highly sensitive and unstable - or at least that our inept jihadists would believe that - to avoid getting blown up in the taxi on the way to the airport, one might, if one were educated in terror tactics primarily by hollywood movies, prefer simply to dump the precursors into an airplane toilet bowl and let the mother of Satan work her magic. Indeed, the mixture will heat rapidly as TATP begins to form, and it will soon explode. But this won't happen with much force, because little TATP will have formed by the time the explosion occurs. We asked University of Rhode Island Chemistry Professor Jimmie C. Oxley, who has actual, practical experience with TATP, if this is a reasonable assumption, and she tolds us that merely dumping the precursors together would create "a violent reaction," but not a detonation. To release the energy needed to bring down a plane (far more difficult to do than many imagine, as Aloha Airlines Flight 243 (http://en.wikipedia.org/wiki/Aloha_Flight_243) neatly illustrates), it's necessary to synthesize a good amount of TATP with care. Jack Bauer sense So the fabled binary liquid explosive - that is, the sudden mixing of hydrogen peroxide and acetone with sulfuric acid to create a plane-killing explosion, is out of the question. Meanwhile, making TATP ahead of time carries a risk that the mission will fail due to premature detonation, although it is the only plausible approach. Certainly, if we can imagine a group of jihadists smuggling the necessary chemicals and equipment on board, and cooking up TATP in the lavatory, then we've passed from the realm of action blockbusters to that of situation comedy. It should be small comfort that the security establishments of the UK and the USA - and the "terrorism experts" who inform them and wheedle billions of dollars out of them for bomb puffers and face recognition gizmos and remote gait analyzers and similar hi-tech phrenology gear - have bought the Hollywood binary liquid explosive myth, and have even acted upon it. We've given extraordinary credit to a collection of jihadist wannabes with an exceptionally poor grasp of the mechanics of attacking a plane, whose only hope of success would have been a pure accident. They would have had to succeed in spite of their own ignorance and incompetence, and in spite of being under police surveillance for a year. But the Hollywood myth of binary liquid explosives now moves governments and drives public policy. We have reacted to a movie plot. Liquids are now banned in aircraft cabins (while crystalline white powders would be banned instead, if anyone in charge were serious about security). Nearly everything must now go into the hold, where adequate amounts of explosives can easily be detonated from the cabin with cell phones, which are generally not banned. Action heroes The al-Qaeda franchise will pour forth its bowl of pestilence and death. We know this because we've watched it countless times on TV and in the movies, just as our officials have done. Based on their behavior, it's reasonable to suspect that everything John Reid and Michael Chertoff know about counterterrorism, they learned watching the likes of Bruce Willis, Jean-Claude Van Damme, Vin Diesel, and The Rock (whose palpable homoerotic appeal it would be discourteous to emphasize). It's a pity that our security rests in the hands of government officials who understand as little about terrorism as the Florida clowns who needed their informant to suggest attack scenarios, as the 21/7 London bombers who injured no one, as lunatic "shoe bomber" Richard Reid, as the Forest Gate nerve gas attackers who had no nerve gas, as the British nitwits who tried to acquire "red mercury," and as the recent binary liquid bomb attackers who had no binary liquid bombs. For some real terror, picture twenty guys who understand op-sec, who are patient, realistic, clever, and willing to die, and who know what can be accomplished with a modest stash of dimethylmercury. You won't hear about those fellows until it's too late. Our official protectors and deciders trumpet the fools they catch because they haven't got a handle on the people we should really be afraid of. They make policy based on foibles and follies, and Hollywood plots. Meanwhile, the real thing draws ever closer.

-Muro? No, inferriata condominiale... Padova - Un recinto per via Anelli Un’inferriata alta tre metri da ieri separa il quartiere degli immigrati dal resto della città. (da Il Manifesto del 10 agosto 2006) l provvedimento del Comune dopo la rissa del 26 luglio scorso: «così fermeremo gli spacciatori». L’ingresso consentito solo ai residenti. Che approvano. E che sarà successo mai nell’arco di un pomeriggio a Padova? Come annunciato, il Comune ha deciso di costruire una recinzione di acciaio lunga ottantaquattro metri e alta tre - molto simile a un muro, in effetti - che va a sostituire precedenti recinzioni condominiali, più volte divelte e comunque facilmente scavalcabili. Obiettivo: evitare che gli spacciatori possano darsela a gambe passando per via De Besi, quella che incrocia via Anelli. E’ indubbio: la separazione c’è, ed è proprio brutta da vedere. Ieri è stata costruita solo la prima parte del muro di acciaio, il resto del lavoro verrà terminato a settembre. «La realizzazione di questo muro, che a dire il vero un muro non è, era programmata da tempo. Va da se che questa non è la soluzione ed è una iniziativa come le altre - ha voluto sottolineare ieri l’assessore alla polizia municipale di Padova, Marco Carrai - La gente si sentiva in pericolo perché vedeva le persone saltare le normali reti del perimetro e entrare nei giardini attigui al complesso della Serenissima». Il comitato di quartiere plaude alla novità: «Con questa recinzione i residenti potranno vivere con un po’ più di tranquillità», dicono. Tra le prossime iniziative del Comune per «aumentare la percezione della sicurezza», l’installazione di nove telecamere (ce ne sono già otto sparse per il quartiere). Ma la progressiva militarizzazione del complesso della Serenissima non è cominciata ieri. Già dal 27 luglio, ad esempio, c’è un check point della polizia che dovrebbe sorvegliare gli ingressi nel complesso abitativo, promosso negli ultimi anni a uno dei centri della microcriminalità a Padova. Al momento, basta scarpinare per altri cinquanta metri dal check point e si entra tranquillamente nel quartiere (anche se i giri «strani» si sono indubbiamente ridotti). Da oggi in poi, però, secondo le previsioni del Comune l’ingresso sorvegliato dalla polizia dovrebbe diventare sul serio l’unico punto di accesso.

-The Swedish government knew in 2000 that Saddam Hussein's government demanded kickbacks from companies participating in the U.N. oil-for-food program, officials and news reports said yesterday. An unidentified Swedish company informed the country's embassy in Amman, Jordan, in 2000 that Iraq was demanding 10 percent "fees" on all deals as a way to circumvent U.N. sanctions on Saddam's regime, according to a Swedish Foreign Ministry document published on the Web site of Swedish Radio. The document was sent from the embassy in Amman to the Foreign Ministry and Swedish delegation at the United Nations in December 2000, Swedish Radio said. The document stated clearly that the extra fees violated U.N. sanctions, but it was "clear that an open Swedish engagement in this issue would negatively affect other Swedish business opportunities" in Iraq, it said. Anders Kruse, head of the Foreign Ministry's legal division, said Sweden had forwarded the information to the U.N. committee in charge of sanctions and was told the extra fees were widely known. "This was something that was more or less commonly known; that was the picture we received," Mr. Kruse said. "We could not do anything about it. There were no possibilities for us here in Stockholm to do something."

-Nel processo sul G8 sono finiti atti di un altro procedimento penale (archiviato) nei confronti di Carlo Giuliani. Il nome del giovane no global ucciso il 20 luglio 2001 a Genova era in un'indagine della Guardia di Finanza del 2000 per traffico di stupefacenti. Sono intercettazioni da cui emerge uno spaccato della vita di Carlo Giuliani, le sue difficoltà esistenziali, i problemi con le forze dell'ordine, le incomprensioni familiari. Soprattutto la ricerca di comunicazione e giustizia in un mondo che sembrava andar stretto alla prima vittima italiana dei Movimenti. C'è la madre di Carlo, Heidi, spesso addolorata per le disavventure del figlio, sempre pronta a riaccoglierlo a casa sperando di «riordinare» la sua vita. C'è il difficile rapporto tra Carlo e il padre Giuliano. Svariate volte è la mamma che fa da intermediaria per informare l'ex marito dei piccoli guai in cui incorre il ragazzo. Entrambi i genitori si mostrano preoccupati per la tendenza allo «sballo» di Carlo. Ma il padre si dimostra talvolta piuttosto insofferente, anche verso la «coscienza sociale» del figlio, ai suoi occhi colpevole di cacciarsi sempre nei pasticci. La sera del 2 febbraio 2000 Heidi telefona al marito. Gli riferisce del racconto lacunoso che Carlo le ha fatto di una sua «visita» ai carabinieri. Dice la mamma: «O aveva bevuto o fatto in una maniera spaventosa, due occhi che non ti dico, come ai bei tempi». Il padre è amareggiato: «Io non so più a cosa pensare» esclama. «Questo ci porta o alla pazzia o alla tomba, non lo so...». La mamma se la prende, stavolta, con l'ex marito: «È inutile, sai, credo sia negativo fare, insomma, un atteggiamento così, credo l'unica cosa di cui lui abbia bisogno è invece della nostra serenità e della nostra forza. Poi sai, che tu mi dica così quando tutte le volte che ti dicevo “eh, non è tornato” eccetera, mi dicevi “e basta, non rompere”, non me lo dire più, è il colmo». A dicembre del '99 Carlo discute col padre dopo averlo informato di esser stato fermato dai carabinieri che gli hanno sequestrato un coltello. Giuliano teme che stesse combinando qualcosa, Carlo nega sdegnato. «Carlo - dice il padre - a me non mi fermano quando passo per strada». Carlo: «Voi siete signori di 50 o 60 anni, a un ragazzo succede che lo fermano per strada». Padre: «Evidentemente qualcosa facevi». Carlo: «Ora devo pagare una multa di 150mila lire». Padre: «Mi preoccupa più che ti fermano, cioè una perquisizione perché stavi combinando qualcosa». Carlo: «A me succede ogni tre giorni che mi fermano, ti fermano perché è un regime del cazzo, funziona così». Padre: «Stupidaggini, adesso, il regime... piantala di dire cazzate». Carlo: «Uno stato di polizia funziona così». Padre: «Piantala di dire queste cazzate incredibili (...). Io sono libero di girare per tutte le strade del mondo». Carlo: «Tu! Tu! Ma un ragazzo di 20 anni che niente niente non è tutto perfettino...». Il padre rilancia: «Guarda che questa cosa non me la dai a bere». Carlo gli spiega che lo hanno fermato per caso due carabinieri che perquisivano un marocchino. Il papà ipotizza: «Gli hai detto “bastardi, che fermate un marocchino?”...». Carlo: «No, non gli ho detto niente». La situazione è pesante in casa Giuliani. Il papà, esasperato, non sa più cosa augurarsi per liberarsi «una volta per tutte» dai problemi provocati da quel figlio inquieto. «Speriamo di far presto un bel funerale». Solo una battuta infelice, che però manda su tutte le furie la mamma.

- I militari russi poi hanno sparato per primi e hanno fatto crollare il tetto della palestra, ammazzando metà della gente. Poi hanno sparato a tutti gli altri. Beslan, due anni dopo La verità sulle responsabilità della strage è venuta a galla. Ma nessuno pagherà Alle 9:30 di mattina del primo settembre di due anni fa, 60 terroristi ceceni – non 32 com’è stato sempre detto – presero in ostaggio 1.200 persone, tra alunni, maestre e genitori, nella scuola numero 1 di Beslan, nella repubblica russa dell’Ossezia del Nord. La polizia locale era a conoscenza del piano fin dalle 6:30, ma, corrotta dai terroristi, non mosse un dito per fermarlo. Dopo due giorni di stallo, il tragico epilogo: 331 ostaggi uccisi, di cui 172 bambini. La maggior parte di loro, oltre duecento, trovò la morte nel crollo del tetto della palestra, avvenuto a causa della prima esplosione, alle 13:03 del 3 settembre. Si disse che a causarla fu una bomba piazzata dai terroristi, e che il blitz delle forze speciali russe scattò solo dopo. La verità è venuta a galla. Ma fin dall’inizio, sopravvissuti e testimoni raccontarono un’altra verità, oggi confermata da un rapporto di 700 pagine stilato da Yuri Saveliev, scienziato russo esperto di esplosivi interpellato della commissione d’inchiesta della Duma russa. Secondo lo studio di Saveliev – basato su centinia di interviste, fotografie e filmati, e pubblicato pochi giorni fa – a sparare per primi furono i militari russi: due granate incendiarie termobariche ‘RPO-A’ lanciate sul tetto della palestra, che collassò provocando il primo massacro. Gli altri ostaggi, oltre cento, vennero trucidati dai colpi dell’artiglieria russa, che impiegò carri armati ed elicotteri da guerra. Pochissimi furono quindi gli ostaggi uccisi dai terroristi. Ma Putin continua a negare. Il Cremlino, che in questi due anni ha sempre censurato ogni versione dei fatti diversa dalla verità ufficiale, ha definito il rapporto “una deliberata falsificazione dei fatti”. Putin non ha mai voluto un’inchiesta indipendente su Beslan, chiesta a gran voce sia dai parenti delle vittime – fortemente critiche verso il governo russo – sia dalla comunità internazionale. Il processo sulla strage, condotto in Russia, ha escluso errori da parte delle forze armate russe e si è concluso pochi mesi fa con la condanna all’ergastolo del venticinquenne Nurpashi Kulayev, il solo superstite del commando terroristico.

-Polemiche sul velo tra Santanchè e imam di viale Jenner. Ma anche i cattolici... Anche nel Vangelo si dice che le donne sono inferiori e che debbono portare il velo, come recita la Prima lettera di San Paolo ai Corinzi: «Sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo. Ogni uomo che prega con il capo coperto manca di riguardo al proprio capo, ma ogni donna che prega senza velo sul capo manca di riguardo al proprio capo. (...) Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza. (...) Non è forse la natura a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli, mentre è una gloria per la donna lasciarseli crescere? La chioma le è stata data a guisa di velo. Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio».

- Chi ha fatto scoppiare la scintilla che ha dato inizio alla guerra di quest'estate tra Israele ed Hezbollah? Sono stati gli israeliani, sconfinando in in territorio libanese, a Aitaa al Chaab La prova? Il fatto che a distanza di diversi giorni non avessero ancora recuperato il rottamo del tank distrutto e i corpi dei soldati morti nel corso del rapimento che ha innescato il conflitto. Gli Hezbollah ne avevano aprofittato per rapire i due militi ebraici per scambiarli con Samir el Kantar e Yahia Skaff, detenuti in Israele, come preannunciato da tempo (operazione 'promise fulfilled').

- Invasione di immigrati in Italia? In realtà all'1 ennaio 2006 erano il 4.5% della popolazione totale (2.6 mln). In Germania l'8.8, in Spagna il 6.6.

3/11/06- Pollari si rilancia con la liberazione di Torsello, presentadosi al Tg2. Ma... Il nastro smonta la linea difensiva tenuta sino qui dal Sismi sulla vicenda. I due parlano e il generale ammette che fu il direttore a dare il via all'operazione. Il direttore del Sismi Nicolò Pollari ordinò agli uomini della prima divisione del controspionaggio il sequestro dell'imam Abu Omar. Concordò personalmente l'operazione con l'allora capo della Cia in Italia, Jeff Castelli, nel suo ufficio di Palazzo Baracchini, sede del ministero della Difesa. Gli uomini della prima divisione lavorarono alla preparazione del piano e quindi lo informarono della loro contrarietà. L'operazione venne portata a termine il 17 febbraio 2003. Eccolo, dunque il segreto. Nessuno avrebbe dovuto o potuto violarlo. Nemmeno la Procura di Milano. Perché il segreto doveva morire con l'unico uomo del Servizio, oltre il direttore, che lo custodiva: il generale Gustavo Pignero, che oggi lotta con una malattia terminale. Ma alle 9 del mattino del 2 giugno, un microfono nascosto incide su nastro oltre 60 minuti di una conversazione che riscrive alcuni passaggi chiave di questa storia. Marco Mancini, numero due del Servizio, è a colloquio con il generale Pignero e al generale strappa con l'inganno la confessione che vale uno scacco matto. Mancini chiede: "Ti ricordi Gustavo? Ti ricordi che l'ordine del sequestro arrivò dal direttore". E Pignero: "Sì me lo ricordo". Ancora Mancini: "E ti ricordi che dissi ai miei che dovevamo prenderlo? E ti ricordi che, dopo due giorni, ti dissi che non si poteva fare perché non siamo in Sudamerica?". "Sì, me lo ricordo". "Ti ricordi che non fui io a decidere il trasferimento a Roma di D'Ambrosio (il capo centro Sismi di Milano). Che io lo volevo mandare a Trieste?". "Sì". Mancini fa ammettere dunque a Pignero che l'ordine del sequestro arrivò direttamente da Pollari e che lui espresse il suo dissenso attraverso le vie gerarchiche. Pignero ammette che sulla vicenda Abu Omar ebbe con Pollari due incontri. Il primo, nell'inverno del 2002. "Sì, è vero, entrai nell'ufficio di Pollari mentre ne usciva Jeff Castelli (allora capo della Cia in Italia) e notai che aveva lasciato una busta sulla scrivania". Pignero fa riferimento alla lista dei 12 sospetti che la Cia intende rimuovere all'inizio del 2003. A Milano, Torino, Vercelli, Napoli. Ma, soprattutto, Pignero spiega che, sollecitato dalla Cia, Pollari ha immediatamente mobilitato lui e gli uomini della prima divisione che in quel momento comanda. E non è tutto. Stimolato, Pignero ricorda anche il secondo incontro con Pollari, quando torna a riferirgli del dissenso manifestato da Mancini all'operazione di sequestro: "Gli riferì che per noi l'operazione non si poteva fare e lui prese atto". [leggi in esteso]

3/10/06- La prima finanziaria di Prodi. Il governo afferma che l'irpef con le nuove aliquote cala per i redditi sotto i 40.000 euro. Ma non è così per chi guadagna da 15.000 a 26.000 euro(l'aliquota cresce da 23 a 27%), tra 28.000 e 33.500 euro(da 33 a 38).

26/9/06- Saranno le carte depositate presso il consiglio d’amministrazione a parlare. Non mi metterò mai in polemica con un’istituzione». È Marco Tronchetti Provera che parla. Siamo a Venezia, 20 settembre scorso: da cinque giorni non è più il presidente della Telecom. Quelle carte, quei verbali del Cda Telecom, ora sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza e sotto chiave negli uffici della Procura di Roma. In quelle carte c’è la «verità» di Tronchetti Provera su tutta la vicenda Telecom. La sua è una cronistoria puntale, dettagliata, puntigliosa. Con qualche interpretazione. E tanta cronaca. Ai primi di settembre - è scritto, in prima persona, nel verbale del Cda del 15 settembre - ho incontrato Prodi. In quell’occasione gli ho parlato dell’idea di scorporare Tim da Telecom. Il presidente del Consiglio non mi ha dato giudizi sull’operazione: il governo non interviene su iniziative di aziende private, mi ha detto. E per essere sicuro che l’operazione venisse condivisa - è sempre Tronchetti a parlare - sono rimasto sempre in contatto con Angelo Rovati.

19/7/06- Rapimento di Abu Omar. Se fu rapito la vera responsabilità è della magistratura (l'allora pm Dambruoso di Milano). Che aveva ordinato alla Digos di interrompere il pedinamento dell'imam proprio a ridosso del rapimento (da due mesi prima). 20/7/06-26/9/06- Notizie arretrate: -

- Petrolio a livello record oltre i 77 dollari. Ma in termini reali riferiti a ogi salì a 90 dopo la rivoluzione iraniana dell'80-81.

-Liberalizzazioni tassisti. In realtà col nuovo decreto (in entrambe le versioni) non cambia nulla. La liberalizzazione c'è già. C'è sempre stata. Ora come prima i comuni può vendere nuove licenze, quante vuole, a chiunque. Ad esso decidere sul numero delle licenze erogate. L'unica differenza è che prima serviva un concorso, ora basta pagare.

-Governo e vertici dei servizi hanno negato per tre anni il coinvolgimento dell'Italia nel rapimento di Abu Omar. E tuttora Berlusconi nega. malgrado la confessione di almeno 5 capocentro del Sismi di averlo pedinato. Ma c'è una vera prova, o la procura 'rossa' di Milano ha colpito ancora? La prova c'è. In una foto di Abu Omar scattata in via Guerzoni a Milano il 24 gennaio 2003, nello stesso luogo dove sarà rapito il 17 febbraio. Fu trovata dalla polizia in casa di Bob Lady, capo Cia a Milano. In un floppy. Contiene due strafalcioni: la didascalia dice : 12.24 hours/14 Jan 2003. Se fosse stata scritta da un americano non avrebbe scritto hours, e avrebbe indicato prima l'anno poi il mese e poi il giorno. Dunque la realizzò un italiano.

-ENERGIA: CATRICALA', POSSIBILE RIDURRE COSTO CIP6 L'energia elettrica prodotta dagli impianti cosiddetti Cip6 - da fonti rinnovabili e assimilate - e' "un retaggio del passato che appare in contraddizione con il nuovo contesto di liberalizzazione e determina un costo aggiuntivo in tariffa". Il presidente dell'Autorita' Antitrust Antonio Catricala' ritiene quindi che il sistema di incentivazione Cip6 possa essere riformato, il che permetterebbe anche di ridurre quel costo aggiuntivo che si paga in bolletta. Solo lo scorso anno il Cip6 e' costato al sistema oltre 5 miliardi, "con un impatto diretto sui consumatori di oltre 3 miliardi di euro". L'Autorita', annuncia Catricala', intende quanto prima segnalare l'anomalia del Cip6 a governo e parlamento "per la modifica radicale del modello, rinforzando l'iniziativa gia' opportunamente intrapresa dall'Autorita' per l'energia". (AGI) Macchine da soldi alimentate a Cip6 che non è un carburante, è un decreto) di Leonardo Libero Da qualche giorno, le prime tre o quattro pagine dei quotidiani sono occupate dallo "scandalo del calcio truccato". Scandalo che certo è grave, ma di "ambienti" danneggia solo quello del pallone e non nuoce, direttamente, all'economia nazionale. In materia di energia c'è ben di peggio, anche se nessun quotidiano, cartaceo o elettronico, sembra preoccuparsene troppo. Per esempio, in piena emergenza petrolifera il Paese del Sole è agli ultimi posti nell'utilizzo dell'energia solare, battuto perfino da Norvegia e Finlandia. Le cause principali sono due: l'ostruzionismo dell'Enel, che tratterò se mai un'altra volta, e il "regime Cip6" o meglio il "raggiro Cip6" perchè di una mega-truffa, in sostanza, si tratta: 30 miliardi di Euro, secondo una stima della X^ Commissione della Camera. Nel 1992, per apparenti scopi ambientali, il Comitato Interministeriale Prezzi, con delibera n. 6 (oggi nota appunto come "Cip6") stabilì che gli italiani pagassero l'elettricità il 6-7% in più e che il gettito del nuovo balzello denominato "componente tariffaria A3" - fosse impiegato per sostenere quella prodotta da fonti rinnovabili, pagandola a prezzi superiori a quelli di mercato. Purtroppo però in quel testo alle parole "fonti rinnovabili" fu aggiunto "o assimilate" e in seguito non furono mai fissati criteri certi con cui decidere se una fonte di energia fosse "assimilabile" alle rinnovabili. Fra le "fonti assimilate" fu quindi fatto passare di tutto e soprattutto scarti di raffineria petrolifera e rifiuti non biodegradabili, che sono fonti non rinnovabili e molto inquinanti. Col risultato che la maggior parte dei fondi Cip6 sono sempre andati alle fonti "assimilate" anziché alle rinnovabili vere; e anche da qui il grave gap italiano in quel settore. Il commentatore economico del Corriere della Sera Massimo Mucchetti, nel suo libro "Licenziare i padroni?" (Feltrinelli 2003) , sostiene che scopo principale del trucco fosse il salvataggio della Edison, uscita malconcia dal crak Montedison. Sta di fatto che, almeno nel 2003 e 2004 , Edison incassò oltre metà dei fondi Cip6 pagati per elettricità da "fonti assimilate" e i suoi bilanci di quegli anni dimostrano che quegli incassi costituirono oltre il 50% dei suoi ricavi complessivi. Ma c'è almeno un caso che in proporzione è ancor più grave. E' quello della Sarlux, del gruppo Saras - Moratti; che produce elettricità ricavandola dagli scarti petroliferi più inquinanti ed è palesemente stata creata per lucrare sul "regime Cip6". Nel 2004, ad esempio, essa ha avuto ricavi da vendite per 490.460.049 euro (pagina 338 del bilancio SARAS 2005), dei quali 361.670.000, cioè ben il 73,74% di provenienza "assimilate Cip6". Quell'anno ha infatti incassato il 10,3% dei 3.511.400.000 euro pagati dal GRTN per "assimilate" (dati Autorità per l'Energia). E di peggio, rispetto al caso Edison, c'è anche che Sarlux è nata solo nel 2000 e ha avuto una concessione ventennale (le altre sono quindicennali, stipulate intorno al 1992 e quindi con scadenze intorno al 2007). Per cui gli utenti elettrici italiani continueranno a pagare i sovrapprezzi "A3" fino al 2020 anche perchè Moratti possa acquistare giocatori per la sua Inter, senza doversi preoccupare troppo dei prezzi. A meno che il nuovo Governo decida, e provveda, diversamente.

-La presenza Nato è ulteriormente legittimata dalla risoluzione del CdS 1563 del 2004, dove tra l’altro si afferma la necessità di rafforzare l’Isaf con nuovo personale e nuovi mezzi. Quindi la richiesta all’Italia in tal senso è tutt’altro che peregrina! Isaf e Enduring Freedom erano state tenute distinte. Ma a partire dal 2004 si fa strada l’idea di una possibile sinergia tra le due Forze. Le Nazioni Unite legittimano non solo Isaf, ma anche Enduring Freedom. La più recente risoluzione del CdS sull’Afghanistan è esplicita al riguardo (ris. 1662 del 23 marzo 2006, par. 18), come lo erano quelle adottate dal 2004. Quindi è sbagliato dire che, a differenza dell’Isaf, le Nazioni Unite non hanno mai legittimato Enduring Freedom. Piuttosto è da segnalare che Enduring Freedom ha anche un aspetto marittimo, con il pattugliamento navale nel Golfo Arabico, cui partecipa l’Italia. L’operazione, iniziata dopo l’attacco alle Torri Gemelle, aveva lo scopo di colpire basi talebane in Afghanistan con mezzi in partenza da navi e di impedire il sostegno via mare in armi e uomini ai Talebani e Al Qaeda. Si trattava quindi di esercizio del diritto di legittima difesa collettiva. Il problema giuridico, qui, è il termine finale dell’azione in legittima difesa. Una volta sconfitti i Talebani, è giuridicamente sostenibile che l’azione in legittima difesa possa continuare? Si, secondo gli Stati Uniti, che concepiscono la lotta al terrorismo come una “guerra permanente”. No, se al contrario si parte dal principio, più plausibile sotto il profilo giuridico, secondo cui la legittima difesa deve cessare quando l’avversario sia stato debellato e il CdS abbia preso le misure necessarie per ristabilire la pace e la sicurezza internazionale. Navi da guerra possono legittimamente pattugliare l’alto mare e intercettare bandiere straniere nei casi ammessi dal diritto del mare, tra cui compare la pirateria, ma non la lotta al terrorismo. L’intercettazione e l’abbordaggio di una nave straniera può però sempre avvenire con il consenso dello Stato della bandiera, che generalmente viene dato quando si tratta di reprimere attività illecite. Quindi la presenza italiana nel Mare Arabico è del tutto legittima, purché il controllo dei traffici marittimi avvenga secondo i parametri stabiliti dal diritto internazionale del mare. Il Governo ha deciso di non aumentare in uomini e mezzi la presenza militare in Afghanistan. Una volta preso atto di tale decisione, occorre però stabilire regole d’ingaggio chiare e conformi all’impegno che la situazione richiede, ricordando che ormai la missione afgana è piuttosto una missione di peace enforcing che una missione di peace keeping. Quanto all’impegno navale e agli aspetti marittimi di Enduring Freedom, la partecipazione italiana, per poter essere giuridicamente ineccepibile, deve operare in conformità alle regole del diritto internazionale del mare che, tranne limitate e ben determinate eccezioni, postulano il consenso dello Stato della bandiera, quando s’intenda fermare e visitare una nave straniera. Natalino Ronzitti [*Professore ordinario di Diritto Internazionale nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università LUISS di Roma - Consigliere scientifico dell’Istituto Affari Internazionali] Da meno di una settimana l’Italia è al comando di un gruppo navale nel Golfo Persico, nel contesto della «guerra» internazionale al terrorismo lanciata dagli americani in Afghanistan e la sinistra radicale punta i piedi per non votare il rifinanziamento della missione. Non solo: fra i compiti italiani è prevista la scorta di «unità logistiche e mercantili» attraverso lo stretto di Hormuz, che possono essere dirette o provenienti dall’Irak. Dal 28 giugno il controammiraglio Salvatore Ruzittu è il nuovo comandante della Combined task force 152, un gruppo navale che nel contesto della missione «Enduring freedom» garantisce la sicurezza delle rotte marittime nel Golfo Persico centromeridionale. Il passaggio di consegne è avvenuto nel quartiere generale della V flotta Usa a Manama nel Bahrein e per questa Task force si tratta del primo comando italiano dopo americani ed inglesi. La Marina partecipa all’operazione che durerà sei mesi, con due unità, la nave Etna e la Comandante Foscari per un totale di 343 uomini, che sono partiti da Taranto l’8 giugno. La prima è l’unità comando, appositamente attrezzata, con a bordo reparti di fanti di Marina del Reggimento San Marco ed incursori. Fra i loro compiti è previsto l’abbordaggio di navi sospette, che potrebbero trasportare armi o terroristi di Al Qaida, bonifica dei fondali in caso di segnalazione di mine e protezione delle navi nei porti. Il Comandate Foscari è un pattugliatore di squadra che dispone di un armamento particolarmente indicato per contrastare minacce come piccole, ma veloci unità di superficie. Al Qaida ha già utilizzato nel golfo di Aden dei barchini minati contro la nave da guerra americana Uss Cole riuscendo quasi ad affondarla. Inoltre l’intelligence Usa segnala che i pasdaran iraniani hanno addestrato volontari kamikaze a bordo di moderni torpedo, pronti a lanciarsi contro le unità occidentali nel Golfo Persico in caso di bombardamento degli impianti di arricchimento dell’uranio di Teheran. L’area di operazioni più delicata della task force italiana è il vitale stretto di Hormuz dove americani ed iraniani si sono già scontrati in passato. Quella italiana è una delle tre task force navali, sotto il comando Usa di Tampa, in Florida, (Centcom), che operano dalle coste pachistane a quelle somale per garantire le vitali rotte mediorientali. Alle navi italiane possono venire aggregate, a seconda della necessità, anche altre unità, delle 17 diverse nazioni impegnate nell’area sotto il cappello di Enduring freedom. L’Italia partecipa a questa missione dal 2001 con operazioni di «interdizione di aerea comprensive di controllo ed ispezione al traffico mercantile», recita un comunicato della Marina. In pratica vengono pattugliate le principali linee di comunicazione marittime e controllate le navi in transito, soprattutto per debellare la pirateria ed i traffici illeciti, sia di armi che di droga. Interdizione ed ispezione servono anche a controllare che i terroristi di Al Qaida non cerchino nuovi nascondigli spostandosi via mare. Inoltre la task force ha il compito di scortare «unità logistiche e mercantili in transito per lo stretto di Hormuz» oltre a quello di «protezione delle piattaforme petrolifere». La scorta può riguardare non solo unità mercantili, ma pure navi militari considerate possibili obiettivi, dirette o provenienti anche dallo strategico porto di Um Qasr, nel sud dell’Irak. Con una cerimonia svoltasi il 28 giugno al Comando centrale delle forze navali Usa a Manama (Bahrain), il contrammiraglio italiano Salvatore Ruzittu ha assunto per sei mesi il comando della Task force combinata 152 (Ctf 152), formazione navale che opera nel Golfo persico. E' la prima volta - sottolinea la marina Usa - che le tre principali task force operanti in quest'area sono affidate a ufficiali non statunitensi: al comando delle altre due, la Ctf 150 e la Ctf 158, vi sono ora un contrammiraglio pachistano e un commodoro australiano. Ma, precisa, «anche se nessuna delle tre task force è in questo momento agli ordini di un ufficiale Usa, tutte e tre dipendono dal vice-ammiraglio Patrick Walsh che, a capo del Comando centrale delle forze navali Usa, comanda sia la quinta Flotta che le Forze navali combinate». Il contrammiraglio italiano, cui è stata affidata la Ctf 152, è quindi agli ordini del vice-ammiraglio Walsh, capo del Comando centrale delle forze navali Usa; questo dipende dal Comando centrale Usa, il cui quartier generale è a Tampa in Florida; a sua volta il Comando centrale dipende dal segretario alla difesa Rumsfeld e questi dal presidente Bush. Il contrammiraglio italiano è quindi inserito nella catena di comando statunitense. La Ctf 152, va precisato, non fa parte della Nato ma della marina Usa impegnata nell'operazione Enduring Freedom lanciata dal Pentagono nel 2001. Dalla stessa catena di comando dipendono le navi italiane Etna e Comandante Foscari che, aggiuntesi alla nave Euro già operante in Enduring Freedom, hanno portato a oltre 600 gli uomini impegnati in questa operazione. Perché le tre task force sono state affidate a ufficiali non statunitensi? Lo ha spiegato alla cerimonia di Manama il contrammiraglio John Miller, vice di Walsh: «Non possiamo condurre efficacemente operazioni di sicurezza marittima senza una coalizione pienamente integrata». L'«area di responsabilità» del Comando centrale delle forze navali Usa, estesa su quasi 20 milioni di km2, comprende il Golfo Persico, il Mar Rosso, il golfo di Oman e parti dell'Oceano Indiano su cui si affacciano 27 paesi. Qui la marina Usa da sola non ce la fa a effettuare «operazioni di sicurezza marittima», ha quindi bisogno di una «coalizione pienamente integrata», ossia di alleati che mettano a disposizione forze da integrare nella catena di comando statunitense. Quale «operazione di sicurezza marittima» deve svolgere la Ctf 152 affidata al contrammiraglio italiano? «La Ctf 152 pattuglia il Golfo persico settentrionale per fornire sicurezza a due stazioni offshore di pompaggio del petrolio iracheno» ( Navy Times, 30 giugno). Il governo italiano, dunque, mentre con una mano toglie le nostre truppe da Nassiryia dove erano state inviate soprattutto per difendere gli interessi petroliferi dell'Eni, con l'altra manda le nostre navi da guerra a difendere gli stessi interessi facendo sì che il petrolio iracheno venga pompato dalle grandi compagnie multinazionali sotto la protezione di Enduring Freedom. Non c'è quindi da stupirsi che, nel decreto di finanziamento delle missioni all'estero, siano aumentati i fondi per la partecipazione a Enduring Freedom. Operazione cui l'Italia partecipa ad alto livello, dato che 8 ufficiali italiani sono integrati nel Comando centrale Usa a Tampa. Il governo italiano intende in questo modo compensare il ritiro da Nassiryia con altre forme di cooperazione militare col Pentagono nello stesso teatro di guerra. Intende allo stesso tempo mantenere la presenza militare italiana in Afghanistan, sia nel quadro delle forze Nato sotto paravento Onu, sia in Enduring Freedom. Le nostre forze armate sono così inserite, direttamente e indirettamente, nella catena di comando del Pentagono e quindi sottratte all'effettivo controllo del parlamento e dello stesso governo. Chi vorrà affrontare in parlamento questo nodo politico, finora eluso? Le navi arrivate nel golfo in questi giorni svolgeranno comunque un ruolo importante: dal 28 giugno, infatti, il contrammiraglio Salvatore Ruzittu ha assunto il comando delle forze Nato che operano nell'Oceano Indiano («Task Force 152» o CTF 152) rilevando nell'incarico il comandante del 12mo Gruppo di portaerei della Marina Usa imbarcato sulla portaerei «Enterprise». E' la prima volta, sottolinea la Marina, che questa task force si trova sotto la guida di un ufficiale non americano. Il«CTF 152» sarà impegnato a «garantire la stabilità e la sicurezza delle vie di comunicazione marittime della regione medio orientale attraverso la condotta di operazioni per la sicurezza marittima». Già nel marzo scorso, in effetti, la fregata «Euro» ha partecipato a una esercitazione di caccia e difesa antisommergibile denominata «Arabian Shark» insieme agli alleati Nato e alla marina di Bahrein, Kuwait e Pakistan. A queste tre navi, impegnate nella missione «Resolute Behaviour», si aggiunge sempre nel quadro Nato di «Enduring Freedom» la fregata «Aliseo», impegnata dall’inizio dell’anno nella missione «Active Endeavour» nel Mediterraneo meridionale. Nell'odierno incontro con il ministro Arturo Parisi sarebbe bene che i capigruppo di Rifondazione comunista e Verdi chiedessero ulteriori «chiarimenti» sulla partecipazione italiana a Enduring Freedom decisa dal governo Berlusconi. Va anzitutto chiarito che non si tratta di una operazione Nato ma di una operazione del Pentagono. Le forze italiane che vi partecipano sono di conseguenza inserite nella catena di comando statunitense. Lo conferma il Ministero italiano della difesa: dopo aver definito Enduring Freedom una «operazione a guida Usa», specifica che «il Capo di stato maggiore della difesa delega l'impiego delle forze in teatro di operazioni al comandante in capo dell'operazione, ossia al comandante dell'area centrale degli Stati uniti a Tampa» (Missioni in corso al 5 giugno 2006). L'impiego delle forze italiane viene dunque deciso dal Comando centrale americano (nei cui ranghi sono inseriti 8 ufficiali italiani), a sua volta dipendente dal segretario alla difesa Rumsfeld e dal presidente Bush. In questo momento l'Italia partecipa a Enduring Freedom non solo con unità della marina inserite nella Combined Task Force 152 operante nel Golfo persico, affidata per sei mesi a un ammiraglio italiano che, nella catena di comando, è agli ordini del vice-ammiraglio Walsh, capo del Comando centrale delle forze navali Usa (v. il manifesto, 5 luglio). Vi partecipa anche con una unità dell'aeronautica: il 7° Reparto operativo autonomo (7° Roa). Esso è dislocato nella base aerea di Al Bateen ad Abu Dhabi (Emirati arabi uniti), dove operano unità dell'aeronautica Usa (380° stormo di spedizione e 763° gruppo di rifornimento in volo). Come informa l'aeronautica militare, il 7° Roa, che opera con velivoli C130J della 46ª Brigata aerea di Pisa, è «responsabile dell'immissione nei teatri operativi (missioni Isaf ed Enduring Freedom in Afghanistan e Antica Babilonia in Iraq) di tutto il materiale a supporto della logistica operativa nonché del personale in armi». Dal gennaio 2002 al gennaio 2006 ha compiuto circa 3.300 sortite per complessive 6.900 ore di volo, permettendo «l'immissione in teatro di circa 68.000 persone e un enorme quantitativo di materiale». E in marzo ha raggiunto le 7.000 ore di volo, «con lo sguardo rivolto al prossimo traguardo: il raggiungimento dei 70.000 passeggeri trasportati nei teatri operativi». I «passeggeri» e il «materiale» che il 7° Roa trasporta in Afghanistan sono sicuramente anche statunitensi. Esso opera infatti nel quadro di Enduring Freedom e allo stesso tempo di Isaf, l'operazione Nato dietro paravento Onu di fatto inserita nella catena di comando del Pentagono. L'Isaf - documenta il ministero italiano della difesa - ha «un costante e robusto coordinamento operativo con la struttura di comando e controllo già costituita per Enduring Freedom». E' questo comando a stabilire quali «passeggeri» e «materiale» deve trasportare in Afghanistan il 7° Roa. Non solo. Tra i 22 C-130J che l'Italia ha acquistato dalla statunitense Lockheed Martin (a un costo di oltre 50 milioni di dollari l'uno, più quello operativo), vi sono sei KC-130J allestiti per il rifornimento in volo dei cacciabombardieri. L'aeronautica riceverà inoltre quattro KC-767A, i più avanzati aerei del mondo per il rifornimento in volo, costruiti da Boeing e Aeronavali (Alenia Aeronautica/Finmeccanica). La scelta è strategica: con questi aerei-cisterna i cacciabombardieri italiani, compresi i Joint-Strike Fighter che l'Italia si è impegnata ad acquistare dalla Lockeed, potranno operare in lontani teatri bellici. Intanto questi aerei-cisterna potrebbero servire a rifornire in volo i cacciabombardieri Usa. Il Pentagono è riconoscente per tutto questo: il 26 giugno il gen. Philip Breedlove e il col. T.J. Koff hanno consegnato medaglie dell'aeronautica Usa al personale della 46a Brigata aerea di Pisa distintosi nell'«operazione umanitaria Enduring Freedom in Afghanistan» (come la definisce Il Tirreno, 27 giugno). Si possono dunque rifinanziare le missioni all'estero e accrescere i fondi per la partecipazione italiana a Enduring Freedom: quelli che mandiamo in Afghanistan non sono militari. Sono missionari.

-Al Qaeda link to July 7 sought By Massoud Ansari LONDON SUNDAY TELEGRAPH July 10, 2006 KARACHI, Pakistan -- Pakistani intelligence officials say they are on the trail of a British "go-between," the al Qaeda recruiter who reportedly introduced the July 7, 2005, bombers to Osama bin Laden's terrorist network, the Sunday Telegraph has learned. The wealthy British passport holder, who is of Afghan origin, is thought to use the nom de guerre "Abdul Rehman," which means "willing disciple of God." The Pakistani officials think that Rehman met the suspected attack ringleader Mohammad Sidique Khan, in a British mosque and later introduced him and fellow bomber Shehzad Tanweer to al Qaeda. Rehman's recruiting role could prove crucial in piecing together al Qaeda's role in the London bombings. Rehman, thought to be in his 50s, is thought to have fought against the Russians in Afghanistan. "When he was fighting against the Russians, he used to bring mujahedeen from the Western countries with him," an unidentified Pakistani official said. After the Russian withdrawal from Afghanistan, Rehman is thought to have recruited Muslim youths from the West to fight in Bosnia and Chechnya. "He is very rich and quite often arranged funds for the militant organizations, before and after 9/11," the official added. Rehman is thought to connect would-be terrorists to al Qaeda frontmen without necessarily being present when the two parties meet. He has succeeded in avoiding detection by operating on a small scale and exercising extreme caution, the official said. "He passes on these individuals or small groups only when he is convinced that these boys are real jihadists," the official said. The interest in Rehman's role developed only days after a video of Tanweer, in which he tried to justify his actions, was released to coincide with the first anniversary of the London bombings. The video also featured a statement by Ayman al-Zawahri, al Qaeda's second in command. Al-Zawahri said Khan and Tanweer had been trained "in the manufacture of explosives" at camps run by the terrorist network. Peter Clarke, the head of anti-terrorism at Scotland Yard, said last week that considerable uncertainty remained about exactly how, or whether, the July 7 bombers were linked to the terrorist network. "It is not easy to find out what happened," Mr. Clarke said. "Such information as we do have does suggest there is probably a link to al Qaeda. We need to know who else, apart from the bombers, knew what they were planning. Did anyone encourage them? Did anyone help them with money, accommodation or expertise in bomb making?" A Pakistani intelligence official said Rehman's role emerged in the interrogation of three militants arrested as they returned from Afghan terrorist training camps. He quoted one of the interrogated captives as saying: "Rehman had met with Khan in a mosque somewhere in [Britain], and Khan expressed his wish to obtain training to carry out terror attacks inside [Britain]." It had been known that Khan and Tanweer traveled together to Pakistan between November 2004 and February 2005. It is now suspected that Khan, at least, was taken to a remote tribal area of Pakistan or Afghanistan. He was then put through a "crash course" in explosives training. An intelligence official said: "This new course dispenses with much physical and mental training and lasts ... 10 to 15 days, while they impart various methods in explosives and detonators. This includes how to make suicide jackets, how to convert readily available goods like fertilizer into explosives, how to make car bombs and certain other tips."

-L'11 Settembre rappresenta una nuova giustificazione per dichiarare guerra? - No. E' successo in precedenza in Germania quando il Reichstag fu dato alle fiamme. I responsabili vestirono tedeschi cosi da farli apparire Comunisti e fecero sembrare invece che furono dei Russi ad appiccare il fuoco al palazzo del Parlamento Tedesco. I tedeschi fecero lo stesso con la Polonia. Vestirono prigionieri cosi da farli sembrare soldati tedeschi e li uccisero. In questo modo, fecero sembrare che soldati Polacchi stavano sparando a dei Tedeschi – cosa che venne utilizzata come scusa per invadere la Polonia. Ed è recentemente emerso che, qui negli USA, le Autorità pianificarono di inscenare una simile operazione, chiamata Operazione Northwoods: un piano pensato nel 1962 dal piu' alto leader militare Statunitense. Il piano consisteva nell'improvvisare un attacco terroristico in casa, sulle cose della Florida dove sarebbero stati uccisi Americani, abbattuto un aereo passeggeri, affondata una nave – e tutta la colpa sarebbe ricaduta sui Cubani. Dunque non c'e' niente di nuovo, sono tutte cose già fatte in passato. ? Quanto può diventare cinico un governo? - Anche la guerra del Vietnam venne scatenata grazie ad una bugia – gli eventi nel Golfo del Tonchino. Venne riportato che navi da guerra vietnamiti attaccarono navi americane nel Golfo del Tonchino. Tuttavia quei rapporti erano inventati. Il Presidente Lyndon B. Johnson ed il ministro degli esteri Robert McNamara sfruttarono quei rapporti per passare la Risoluzione del Golfo del Tonchino al Congresso – che era in realtà una dichiarazione di guerra. Morirono 50.000 Americani, centinaia di migliaia ne restarono tragicamente segnati. Venne utilizzato l'erbicida Agente Arancio per avvelenare fattorie e terre. Questo è quello che accade quando i governi e le elite al comando orchestrano le guerre. C'è davvero un apice di malvagità, un odio verso l'umanità. Lo dimostra Henry Kissinger che una volta dichiarò a proposito della guerra tra Iran ed Iraq: “Spero che si uccidano l'un l'altro,” o: “Il petrolio è un bene troppo importante per essere lasciato nelle mani degli arabi.”Questo accade dagli anni 50. Quando Dwight Eisenhower lasciò la sua presidenza disse che si sarebbe dovuto vigilare sull'espansione del Complesso Militare-Industriale.

- In «Onorevoli wanted» di Gomez e Travaglio l’identikit dei deputati e dei senatori coinvolti in vicende giudiziarie Storie, sentenze e scandali delle «quote marron» Peter Gomez, Marco Travaglio: «Quote marron»: Onorevoli wanted, di Peter Gomez e Marco Travaglio, con prefazione di Beppe Grillo, è pubblicato da «Editori Riuniti» ed è disponibile per l'acquisto online su Webster.it. MILANO - «I politici hanno un’etica tutta loro», osservava Woody Allen, «ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale». La citazione che apre Onorevoli wanted (Editori Riuniti), l’ultimo libro della premiata ditta Peter Gomez & Marco Travaglio, mette già in chiaro dove si vuole andare a parare: nell’unico Parlamento del pianeta (quello uzbeko, modestamente, viaggia a debita distanza) che al momento di andare in stampa possa vantare già 25 condannati in via definitiva, altri 8 in primo grado, più 17 imputati, 19 indagati, 10 prescritti e «un pugno di miracolati» dall’immunità, «assolti per legge» eccetera che porta il totale a una novantina su 900: uno su dieci, altro che l’Uzbekistan, fermo - informa Beppe Grillo - a 18 condannati. Con sublime perfidia, gli autori giocano sull’eufemismo che chiamai disabili «diversamente abili» e definiscono i nostri come i «diversamente onesti». Ben distribuiti, va detto: la «contro Navicella» di Gomez e Travaglio spazia dal centrodestra (65 eletti hanno problemi con la giustizia) al centrosinistra (17) setacciando archivi e carte giudiziarie. Il menu è vario, dalle mazzette alla banda armata. E comprende reati che a-volte non fanno notizia ma sono serenamente bipartisan come l’abuso edilizio: Domenico Nania, senatore An, superata una gioventù politica vivace (7 mesi per lesioni personali nell’ottobre ‘69) è stato condannato in primo grado (90 giorni di carcere più 15 mila euro) per aver trasformato in villa con piscina un «vetusto fabbricato rurale» a Barcellona Pozzo di Gotto (particolare gustoso: l’amico progettista diventò assessore all’urbanistica); il ds Vincenzo Visco se l’è cavata con 10 giorni, 20 milioni (di lire) e pena sospesa per la lunga storia di un rustico a Pantelleria (altro particolare gustoso: nel ‘95 tentò di usufruire del condono Berlusconi). Non mancano gli evergreen, dalle note e svariate disavventure giudiziarie di Berlusconi - che straccia D’Alema con sei prescrizioni a una: un presunto finanziamento illecito di 20 milioni dell’85, poi archiviato - all’«autogol» di Dell’Utri, che il 5 maggio ‘87 spiega al giudice perché tale Rapisarda non può essere mafioso, «il discorso fa ridere... in quanto proprio è uno che parla in maniera sconsiderata di tutto e di tutti e credo che sia anche una persona che non ha nessun senso dell’amicizia, nessun rispetto...». Del resto, delle carte degli interrogatori spuntano episodi memorabili come il calvario fantozziano del banchiere Fiorani che racconta al pm Greco di quando a Villa Certosa portò in dono a Berlusconi un cactus di 40 chili, «un dislivello di 500 metri sotto il peggior sole... caldo enorme... pungeva parecchio, la camicia era bucata... sudore micidiale...». O l’attuale segretario udc Lorenzo Cesa che nel ‘93 sospira a un pm: «Oggi mi sento più sereno, intendo vuotare il sacco». E racconta di quando il ministro del Lavori pubblici Prandini lo usava come collettore delle tangenti Anna, «chiesi al ministro cosa dovevo riferire al Cozzani (un imprenditore, ndr) e mi sentii rispondere che gli dovevo chiedere il 5 per cento dell’appalto», quindi il giovane Cesa porta al ministro «una borsa di plastica rigida piuttosto spessa»: tutto prescritto, nel frattempo. E poi «il fatto di comparire in questo libro non significa essere colpevoli». Restano le cifre. E la constatazione degli autori: «Il Parlamento come alternativa all’ora d’aria non è un bello spettacolo». * 82 fra condannati imputati, indagati e prescritti: 65 Cdl e 17 dell’Unione. Prima FI (29), poi An (14), Lega (8), Ds (6) e Margherita (6), Udeur (2) e Rifondazione (2). * 18 i casi di corruzione. Tra gli altri reati seguono: finanziamento illecito (16), truffa (10), abuso d’ufficio e falso (9), associazione mafiosa (8), bancarotta (7). Gian Guido Vecchi Corriere della Sera, 9 luglio 2006 l'articolo 9/7/2006 Parlamento poco onorevole - Modello Cesa da “L’espresso” n° 27 del 13/7/2006 Quasi un parlamentare su dieci è nei guai con la giustizia. Lo denuncia un libro sugli “onorevoli wanted” Commentando questa e le altre storie raccontate in ‘Onorevoli Wanted’, Beppe Grillo scrive: «Che i pregiudicati mi rappresentino in Parlamento e che siano pure pagati con le mie tasse non l’ho mai mandato giù. Le Camere sembrano comunità di recupero. Un nuovo inferno di Dante con i suoi gironi, o meglio, il paradiso dei delinquenti, dei prescritti, degli imputati e degli indagati. Gente che fa le leggi dopo averle violate, o mentre le viola, o prima di violarle. La via giudiziaria alla politica…». Come si fa a dargli torto? I numeri dei “diversamente onesti” o se preferite delle “quote marron", come le chiamano i due autori, tolgono il fiato. Su 900 e rotti rappresentanti del popolo italiano, 82 hanno guai con la giustizia. Come dire: quasi uno su dieci. Nel nuovo Parlamento (italiano ed europeo) siedono 25 condannati definitivi, otto condannati in primo grado, 17 imputati, 19 indagati, dieci prescritti più un pugno di miracolati da immunità, leggi vergogna e giudici distratti. Un lunghissimo elenco di nomi, storie e delitti puntualmente ricostruito in ‘Onorevoli Wanted’, il nuovo libro di Peter Gomez e Marco Travaglio (Editori Riuniti, prefazione di Beppe Grillo). Il primo contribuente alle quote marron è Forza Italia, con 29 eletti; seguono An con 14, l’Udc con dieci, la Lega con otto. Nell’Unione svettano Ds e Margherita (sei più sei), seguiti a distanza da Udeur e Rifondazione (due più due) e Rosa nel Pugno (uno). Quanto ai reati c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si va dalla corruzione (18 casi), al finanziamento illecito (16), passando per truffa (otto), abuso d’ufficio e falso (nove), associazione mafiosa (otto), bancarotta fraudolenta e turbativa d’asta (sette). Più una miriade di reati ai limiti dell’incredibile: omicidio, istigazione a delinquere, incendio, calunnia, concussione, abuso edilizio, attentato alla Costituzione, voto di scambio, fabbricazione di esplosivi, plagio e persino adulterazione di vini. Un campionario di vicende umane e giudiziarie che in qualunque paese avrebbero stroncato carriere pubbliche e private. Ma non Italia, dove il passaggio per le aule di tribunale (e spesso per le patrie galere) diventa invece un viatico per il successo. In questo senso è esemplare, secondo Gomez e Travaglio, la storia di Lorenzo Cesa, dall’ottobre del 2005 segretario dell’Udc al posto di Marco Follini. Formalmente incensurato (dopo la condanna per corruzione in primo grado il suo processo nel 2003 è stato annullato a causa di un errore procedurale della magistratura romana), Cesa non solo è stato arrestato nel 1993 perché accusato di essere uno dei collettori delle tangenti Anas versate all’ex ministro dei Lavori pubblici Gianni Prandini, ma ha pure confessato. Tanto che uno dei suoi lunghissimi (e fin qui inediti) verbali si apre con un significativo preambolo: “Intendo puntualizzare alcuni episodi che non ho riferito ai pm perché, per comprensibili ragioni, ero stordito e frastornato. Oggi mi sento più sereno e intendo svuotare il sacco…". Segue l’elenco particolareggiato di una decina di tangenti. Qualche esempio: “Ebbi modo d’incontrarmi con il ministro al quale segnalai la pratica. (…) Chiesi al ministro che cosa dovevo riferire al Cozzani (un imprenditore, ndr) e mi sentii rispondere che gli dovevo chiedere il 5 per cento dell’importo dell’appalto… Successivamente ci portammo presso lo studio del ministro Prandini. Io prelevai la borsa che mi consegnò contenente il denaro (…). Da solo mi portai nell’ufficio del ministro, nelle cui mani consegnai la capiente borsa. Trattavasi di una borsa in plastica rigida di colore grigio piuttosto spessa". E ancora: “Ricordo che una prima volta il Petrucco (un altro imprenditore, ndr) venne da me e mi consegnò una cartella rigida contenente denaro, il cui importo non mi fu detto né io lo contai. Cartella che io, senza nemmeno aprirla, portai al ministro e nelle cui mani consegnai. La seconda volta mi telefonò, venne di nuovo nel mio studio privato con una cartella analoga come la prima, era sigillata con dello scotch, e che parimenti portai al ministro". All’epoca dei fatti Cesa era un semplice consigliere comunale di Roma, considerato molto vicino all’allora segretario dc Arnaldo Forlani. Scomparso dalla scena politica viene recuperato alla politica attiva dall’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini che, dopo essere stato ascoltato come testimone nel suo processo, lo candida prima al Parlamento europeo, poi alle segreteria del partito e infine alla Camera. Nei giorni scorsi, in commissione Affari costituzionali, s'è tenuto un appassionante dibattito sul tema: può un imputato di mafia far parte della commissione Antimafia? Già il fatto che qualcuno abbia posto il problema. significa che il no è tutt'altro che scontato. Infatti alla fine è passato il sì. Tenetevi forte, perché questa è strepitosa. Angela Napoli, deputata calabrese di An e persona seria, propone di escludere dall'Antimafia i parlamentari sotto processo per mafia. Orazio Licandro, noto giurista catanese eletto nel Pdci, sgrana gli occhi: "Perché, non sono già esclusi?". Scorre il testo base delle legge istitutiva della nuova commissione Antimafia e scopre che no, non lo sono. Così propone un emendamento ad hoc. Ma il rifondatore comunista Francesco Forgione, che pure in Sicilia ha condotto battaglie solitarie contro mafia & politica, obietta: "Non sarà un affievolimento delle prerogative del parlamentare?". Il ds Luciano Violante, altro antimafia con le stimmate, concorda: "La materia è delicata, meglio lasciarla al buon senso del singolo parlamentare e dei presidenti delle Camere". Il meglio però lo dà Giampiero D'Alia (Udc): "C’è il rischio di creare una disparità inaccettabile: il pericolo è che possa far parte dell’Antimafia un condannato, ad esempio, per falso in bilancio". Si potrebbe stabilire che è escluso qualunque condannato e imputato, ma la soluzione viene scartata a priori: poi si faticherebbe a coprire gli organici. Dunque la proposta non passa: se ne riparlerà martedì in aula. Presto sapremo pure chi è l'imputato di mafia che aspira a far parte dell’Antimafia. Esclusi Provenzano e Messina Denaro, che non sono (almeno per ora) in Parlamento, il cerchio si stringe intorno ai 6 parlamentari indagati o imputati per concorso esterno: Romano (Udc), Malvano, Firrarello, Giudice e Dell'Utri (FI), Cusumano (Udeur). Ora analogo dibattito si accenderà in altre commissioni. Escludere gli imputati di pedofilia dalla commissione Infanzia? Precedente pericoloso. Escludere gli imputati di stupro dalla commissione Pari Opportunità? Allora chiamiamola Dispari Opportunità. Escludere gli evasori fiscali dalla commissione Finanze? Si rischia di favorire gl'imputati di abigeato. Escludere i rapinatori dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza? Attentato alle prerogative parlamentari. Escludere i ladri e i loro avvocati dalla commissione Giustizia? Sarebbe la prima volta, pare brutto.

- Ultimo messaggio audio di Bin Laden del 30 giugno 2006. Osama paladino dei musulmani di tutto il mondo? Non proprio: in questo passaggio autorizza ufficialmente l'uccisione degli sciiti e dei collaborazionisti da parte dei sunniti e dei fondamentalisti: "To those who accuse the knight of Islam of killing a certain sector of Iraq's people, I say to them ... Abu Musab had clear instructions to focus his fight on the occupiers, particularly the Americans and to leave aside anyone who remains neutral. But for those who refused (neutrality) and stood to fight on the side of the crusaders against the Muslims, then he should kill them whoever they are, regardless of their sect or tribe. For supporting infidels against Muslims is a major sin."

-La missione italiana in Iraq fu sempre sotto egida Onu? No. 15 carabinieri giunsero a Baghdad tra il 6 e il 7 maggio 2003 come guardia dell'ospedale da campo della Cri.

19/7/06- La condanna a 20 anni di Sonia Caleffi, l'infermiera killer del comasco e del lecchese. Fu accusata per la morte di 18 pazienti tra 2001 e 2003 a Sant'Anna e Valduce(due ospedali comaschi) e al Bellaria di Appiano. E poi di altri 12 morti (e tre tentati omicidi) al Manzoni di Lecco. Ora i giudici di Lecco la condannano per 5 omicidi e due tentati. Ma la prima perizia dei prof.Osculati e Garberi(Università di Varese)ordinata dalla Procura di Como escluse il nesso di causalità tra le inezioni di aria praticate e confessate dalla Caleffi e la morte dei pazienti, ritenendo quattro o cinque stantuffate in vena non sufficienti a creare emboli mortali. Per questo il Gip di Como aveva archiviato nel 2005 le accuse contro la Caleffi.

- Come cambierebbe la vostra percezione della guerra se scopriste che la possibilità di subire una morte violenta è del 50% più alta a Caserta che in Iraq, o in Sardegna rispetto a Nassiriya? O che a Washington si rischia l'omicidio 3 volte più che a Bagdad, e a Rio o in Colombia quasi 5? Abituatevi all'idea perché è tutto vero. L'immagine di un Iraq in fiamme è distorta. Lo dimostrano le statistiche dei più seri enti (pacifisti e non governativi) che si occupano di contare uno a uno i morti iracheni, senza ricorso a grossolani sondaggi o a elenchi disomogenei. Ovvero ICasualties e Iraqi body count (Ibc), ai quali va aggiunto il maggior studio accademico, ' Iraq Index', della Brookings Institution. Secondo IC fra 31/5/05 e 31/5/06 sono morti in modo violento, per cause di guerra e non, 8528 civili iracheni: visto che in Iraq vivono 28.5 mln di persone, si tratta di una media di 29.9 ogni 100.000 abitanti. Nel solo 2005 (gen e feb integrati da Ibc), i caduti annuali risultano 7831: 27.4 su 100.000. Lo confermano i risarcimenti pagati nel 2005 dagli Usa alle famiglie colpite: 25 mln $ per circa 8000 vittime. Un filo più alta la media di Ibc sull'intero periodo dell'occupazione. Tra 1/5/03 e 5/6/06 almeno 30.942 morti civili, 33.7 ogni 100.000 ab. Su per giù la cifra ammessa da Bush a fine 2005 a margine del World council, comprensiva però dei primi 42 giorni di bombe. Quanto all'Iraq Index, esso delinea una forchetta tra decessi certi o solo probabili: dall'1/5/03 al 28/2/06, conta tra 11.585 e 20.243 vittime, per una media tra 14.3 e i 25.7. Ma senza un termine di paragone questi numeri dicono poco. Secondo gli ultimi dati Censis, del Coordinamento degli interni e del rapporto '05 di Eures e Ansa, L'omicidio volontario in Italia, ad esempio a Caserta si son verificati 30 omicidi tanto nel '04 che nel '03. Una media ogni 100.000 ab. pari a 40.5. Eppure non pare che la città fosse in guerra. Neanche nel '01, quando la media fu 35.1. Sempre nel '04 la media registrata a R.Calabria segnava 19.4 (35 omicidi), nel '01 era 23.8. Nel '03 la media di Foggia è stata 20.6. A Napoli (116 omicidi tra gen e nov '04), si è sfiorato il 12, due punti sotto la stima irachena più certa. Robetta rispetto alla media partenopea dell'82 (24), o palermitana tra '82 e'83 (36.6 con 500 morti). In Italia l'anno dopo la fine della nostra guerra ('46) la media fu la stessa del conto di Brookings, 14. Altrove comunque va peggio. Stando al Crime Report del Dipartimento della Giustizia, tra '02 e '04 Washington ha registrato una media di 40.8 morti x 100.000 ab., con punta del 45.9. New Orleans nel '04 viaggiava sui 56, Detroit a 42. Poi Baltimora con 37, S.Louis 33, Atlanta 26, Philadelphia 22, Chicago 15.5, Dallas 20.2. A S.Paolo del Brasile si consumano 10.000 omicidi l'anno: media di 62.5 che a Rio sale a 65. E per l'ultimo rapporto Onu sul crimine, in Colombia, dove vivono in 15 mln più che in Iraq, la media è 61.7. In Sud Africa (11 mln in più) 49.6. Mentre nel paradiso Jamaica tocca 32.4 e in Venezuela 31.6. Persino in Russia (5 volte l'Iraq) il tasso supera quota 20, con 29.000 ammazzati l'anno. Da queste statistiche, per un paragone uniforme con l'Iraq, andrebbero tolti i caduti tra le forze dell'ordine. Tuttavia pesano per l'1%, dunque il quadro non cambia. Tornando ai metodi di conteggio delle vittime irachene, IC calcola tutti i civili ammazzati senza distinzioni. Brookings solo quelli causati dalla guerra. Mentre Ibc fornisce anche una seconda stima un po' più alta, includendo però i decessi indiretti: omicidi criminali, incidenti stradali o da salve celebratorie, morti da inquinamento e ordigni inesplosi. I primi due enti incrociano comunicati di Centcom, Difesa angloUsa e Mnf con fonti irachene (media e Ong). Inoltre Iraq Index screma i casi dubbi di Ibc. Il quale usa fonti giornalistiche, fissando un minimo di vittime al netto delle discrepanze. Per onestà ai totali andrebbero sottratti i civili uccisi dalla resistenza (46% per Lancet). E ove si scorporasse qualche enclave sunnita, il Paese eguaglierebbe la Scandinavia. Con un record di 0 morti nel '05 proprio nel Dhi Qar italiano, contro 75 omicidi nel '04 in una popolazione analoga come quella sarda. La prova del nove che le stragi post Saddam non sono da teatro bellico, sta nella lista dei caduti della guerra vera, dal 19/3 al 30/4 2003: in 42 giorni morirono 7300 civili. Per una media di 222.9. Dieci volte più di oggi. www.laltrogiornale.com

- Pantani si dopava. Tra le carte del dott.Eufemiano Fuentes sequestrate a Madrid, c'era anche l'acronimo di Pantani, PTNI. Secondo la Guardia Civil il legame risale all'ultimo anno di gare del ciclista romagnolo, il 2003. Sui fogli accanto alla sigla le gare che il corridore corse quell'anno. Fuentes prescrisse più di 40.000 unità di epo, 7 dosi di ormone della crescita, 30 di anabolizzanti, 4 di ormoni per la menopausa. A lui applicò una tariffa da 36.000 euro.

4/7/06- Quella italiana in Iraq una missione solo di pace? Niente civili iracheni uccisi?... C'ERA UNA VOLTA LA MISSIONE UMANITARIA [...]un soldato italiano spara a un miliziano, lo manca e colpisce un bambino che gioca tranquillo in casa sua. Che fare? [...]Gli americani restano coerenti con la loro scelta di «non contare» né i nemici neutralizzati, né i «danni collaterali». [...]Il 7 aprile 2004, dopo la prima Battaglia dei Ponti, il ministro della Difesa Antonio Martino aveva detto alle commissioni Difesa di Camera e Senato che «purtroppo» si erano registrate «vittime fra i civili iracheni: il numero è ancora imprecisato, ma potrebbe essere di circa quindici unità». […]Il punto non è quanti sono i morti. Il punto è che se fosse anche una sola, un'unica vittima innocente del nostro legittimo difenderci, che cosa ne è di una «missione umanitaria» che rifiuta di essere umana nei confronti delle sue proprie vittime? […]Devono passare più di due anni perché il granito della verità ufficiale si incrini. Il 25 gennaio 2006, davanti al procuratore militare di Roma, il caporal maggiore del Reggimento Lagunari Raffaele Allocca dichiara: «Sparai contro il mezzo perché così mi fu ordinato […]. Se mi fossi accorto che si trattava di un'ambulanza mai e poi mai avrei sparato». [...]Stando ad Allocca, i civili iracheni uccisi per mano italiana durante un conflitto a fuoco in Iraq sono cinque. Risarcimenti? Neanche a parlarne. Nemmeno dopo la testimonianza di Allocca. Almeno ufficialmente.

-WASHINGTON, 22 GIU Le Forze della Coalizione internazionale in Iraq hanno ritrovato, dopo l'invasione nel marzo 2003, ''circa 500 munizioni'' contenenti agenti chimici. Lo hanno annunciato parlamentari repubblicani americani citando la sintesi di un rapporto dei servizi segreti. ''Dal 2003, le Forze della coalizione hanno ritrovato circa 500 munizioni contenenti iprite e Sarin impoverito'', afferma il documento, secondo quanto hanno rivelato in serata alla stampa il senatore Rick Santorum e il presidente della commissione servizi segreti della Camera dei rappresantenti, Peter Hoekstra. ''Nonostante numerosi sforzi per localizzare e distruggere munizioni irachene risalenti a prima della Guerra del Golfo (1991), si stima che munizioni chimiche, caricate e non caricate, esistano ancora'', secondo il rapporto. ''A mio avviso, e' una scoperta incredibilmente significativa. L'idea che, come ripetono colleghi dell' opposizione (democratica), non ci fossero (in Iraq) armi di distruzione di massa e' di fatto falsa'', ha concluso Santorum. Le Forze armate Usa avevano fin dal 2004 rivelato di aver trovato un proiettile di artiglieria contenente gas Sarin e uno contenente iprite. Singolarmente, il Pentagono ha subito minimizzato l' importanza del ritrovamento annunciato dai due parlamentari. Un responsabile ha spiegato che si tratta di vecchie munizioni, di prima della Guerra del Golfo del 1991, ritrovate per di piu' ''in un tale stato di degrado che non avrebbero potuto essere usate efficacemente''. Il responsabile del dipartimento della Difesa, che ha chiesto di restare anonimo, ha precisato che si tratta per la maggior parte di proiettili d'artiglieria calibro 155 mm contenenti Sarin e iprite in differenti concentrazioni. ''Le distruggiamo nel luogo stesso in cui le troviamo'', ha spiegato. Il riassunto pubblicato del rapporto - che secondo Santorum risale a oltre due mesi fa ed e' stato elaborato da un servizio di informazione militare, il National Ground Intelligence Center - insiste sul pericolo della dispersione di tali armi, che ''potrebbero essere vendute sul mercato nero''. ''La loro utilizzazione da parte di terroristi o gruppi di insorti avrebbe conseguenze per le Forze della Coalizione in Iraq. La loro utilizzazione fuori dall'Iraq non puo' essere esclusa'', sostiene il testo.

- Il referendum costituzionale è alle porte, e i poli si confrontano da settimane sui presunti rischi e gli eventuali benefici derivanti dall'introduzione del premierato forte e della devolution. Nessuno sembra invece accorgersi che, ove passasse in questi termini la riforma della costituzione, il dominus a livello politico diventerebbe non tanto il premier o un governatore regionale, quanto il presidente della repubblica. Cioè una figura nominata all'interno dei palazzi, senza legittimazione popolare. Il tormentone sulla riforma che ridurrebbe i poteri del Quirinale, facendo della presidenza della repubblica una carica ornamentale, è stato uno degli spauracchi agitati dalle sinistre. La realtà è l'esatto opposto. Basta leggersi l'art.70 della nuova costituzione: "Qualora il governo ritenga che proprie modifiche a un disegno di legge, sottoposto all'esame del senato federale, siano essenziali per l'attuazione del suo programma, ovvero per la tutela delle finalità di cui all'art.120(interesse nazionale ecc., ndr), il presidente della repubblica può autorizzare il primo ministro ad esporne le motivazioni al senato, che decide in 30 giorni. Se le modifiche non sono accolte, il disegno di legge è trasmesso alla camera che decide in via definitiva a maggioranza assoluta. L'autorizzazione può avere ad oggetto solo modifiche ai sensi del 2° periodo 2°comma dell'art.70 ". In parole povere, su tutti i principi fondamentali che regolano le materie su cui verrà chiamato a legiferare il senato federale, il capo dello stato avrà un potere discrezionale di veto in un senso o nell'altro. A lui la decisione finale su quale versione della legge debba prevalere, se quella decisa dal governo o quella voluta dai rappresentanti delle regioni. E in ultima analisi la possibilità di paralizzare l'azione governativa. In teoria, in base alla riforma, spetterebbe al senato federale la potestà legislativa sui principi fondamentali di tutte le materie cosiddette concorrenti (la maggior parte). Dai rapporti internazionali al commercio con l'estero, dall'istruzione alle professioni, dalla ricerca scientifica alle reti di trasporto, dall'emittenza all'energia, dalla previdenza complementare al coordinamento della finanza pubblica e del tributario, dai beni culturali agli istituti di credito. Ma in caso di divergenze tra governo e assemblea federale, l'art.70 chiama in causa il capo dello stato. Il quale può autorizzare l'iter che assegna il parere finale alla camera, dove il governo ha la maggioranza, ma può anche non farlo. Anche oggi l'inquilino del Quirinale può rinviare alle camere un provvedimento che ritenga incostituzionale, ma solo per una volta. Mentre con le nuove regole, da garante con diritto di critica si trasformerebbe in arbitro politico assoluto. I poteri di cui oggi gode il Quirinale, la facoltà di sciogliere le camere e l'incarico al presidente del consiglio, sono discrezionali solo in teoria, condizionati all'aprirsi di una crisi di governo piuttosto che all'esistenza di maggioranze parlamentari.

- Libero...dalla sinistra. Tra i finanziamenti ufficiali degli Angelucci a Fitto anche 75mila euro di «Libero» Nel 2005 la cooperativa che edita il quotidiano ha versato alla lista «Puglia prima di tutto» due contributi. In tutto 195mila euro dal gruppo La rete di eventuali rapporti poco chiari tra l’ex governatore della regione Puglia Raffaele Fitto e l’imprenditore Giampaolo Angelucci, arrestato ieri, è tutta da provare e la magistratura di Bari è al lavoro. Ma in attesa dei passi dell’indagine c’è un documento ufficiale della Camera che attesta come Fitto e Angelucci fossero quantomeno non nemici, perché la famiglia dell’imprenditore ha versato in modo ufficiale attraverso società collegate alla Tosinvest quasi 200mila euro per la campagna elettorale dell’ex governatore. I contributi sono di meno di un anno fa, del luglio 2005, e risultano nell’elenco delle libere contribuzioni di privati e aziende a partiti e politici, come registrato alla Camera dei deputati. Ogni aiuto economico percepito in campagna elettorale va infatti dichiarato all’ufficio competente di Montecitorio. E così ha fatto anche Fitto per i contributi a «La puglia prima di tutto», la lista guidata in occasione delle elezioni regionali dello scorso anno che lo hanno contrapposto a Nichi Vendola. Nei tabulati della Camera risultano contributi a Fitto da vari singoli e società, soprattutto di costruzioni. Ma anche dalla cooperativa Editoriale Libero, facente capo agli Angelucci, con sede a Roma, con cui viene gestito il quotidiano Libero diretto da Vittorio Feltri. Si tratta di due versamenti datati 6 luglio 2005, uno da 25mila e l’altro da 50mila euro per un totale di 75mila euro. La cooperativa giornalistica si occupa dell’ «edizione, in via esclusiva, di quotidiani o periodici, anche in via telematica». Gli Angelucci, Giampaolo e Antonio, ne sono usciti nel novembre del 2004, ma come presidente è rimasto Arnaldo Rossi, amministratore delegato della Tosinvest SA, l’anello «controllante» degli Angelucci sulla cooperativa. Non sono questi, però, gli unici versamenti di aziende riconducibili all’azienda della famiglia dell'imprenditore arrestato nei confronti di Fitto. Nella stessa lista delle contribuzioni si trovano altri due «doni» di una società del gruppo Tosinvest, la Santa Lucia 2000 srl. La data è la stessa: 6 luglio 2005. Si tratta di una contribuzione da 25mila e di un’altra da 40mila euro per un totale di 65mila euro. La società si occupa della «gestione, dell’acquisto e della costruzione di case di cura e dello svolgimento di attività connesse e accessorie», oltre che della gestione di «lotterie, concorsi pronostici a premio ivi compreso - si aggiunge nello statuto - il gioco denominato bingo». Amministratore unico è Sergio De Benedetti, che è anche socio della cooperativa Libero. C’è infine anche una casa di cura che ha elargito soldi per la campagna di Fitto ed è la Santa Lucia di Sulmona, sempre del gruppo Tosinvest degli Angelucci, con due contribuzioni, sempre del 6 luglio, da 25mila e 30mila euro. Una casa di cura con sede in Abruzzo ha versato 100 milioni delle vecchie lire a Fitto. In realtà un senso c’è perché il contribuente è sempre lo stesso, il gruppo gestito dagli Angelucci. L’istituto si occupa di riabilitazione nel campo della neurologia e dell’ortopedia, e, come si legge nel sito, «fa parte del Gruppo Tosinvest Sanità, a cui afferiscono le strutture ospedaliere San Raffaele». Complessivamente dunque 195mila euro sono stati girati a Fitto dagli Angelucci attraverso una controllata, una casa di cura e la cooperativa giornalistica di Libero attraverso la via ufficiale della libera contribuzione nell’estate del 2005, anzi, in un solo giorno, il 6 luglio. Secondo i magistrati ci sarebbero stati, però, ulteriori finanziamenti non registrati. Ieri mattina, prima dell’arresto e dell’esplosione della notizia su tutti i media, il gruppo Tosinvest aveva inviato alle redazioni un comunicato in cui si precisava: «Il gruppo Tosinvest, in relazione alle notizie apparse oggi sugli organi di informazione e che lo vede protagonista, sottolinea l’estraneità del Gruppo stesso ed in particolare di Giampaolo Angelucci ai fatti riportati. Ribadisce altresì - conclude il comunicato - di riporre piena fiducia nell’operato della magistratura».

- L'arresto del 're' Vittorio Emanuele di Savoia. In realtà non si tratta di un re o ex re: suo padre Umberto II lo escluse dalla successione, escludendo di conseguenza anche il figlio Emanuele Filiberto. Infatti non riconobbe valore dinastico alle nozze con Marina Doria, e lo riteneva non dotato delle qualità di rigore e rispetto delle norme che il ruolo regale esige. Vittorio Emanuele tentò quindi, per poi conferire un titolo nobiliare a Marina Doria, di dichiarare decaduto suo padre, il quale morì nel 1983, quando il figlio aveva già 46 anni. Ecco cosa scrive il presidente della consulta dei senatori del regno, storico di casa Savoia Aldo Mola: affinchè non ci fossero dubbi Umberto fece chiudere nella bara il sigillo reale. Con la sua morte finiva la monarchia dei Savoia Carignano. Il 15 dicembre 1969 Vittorio Emanuele aveva scritto un incredibile decreto col quale dichiarò decaduto il padre e si proclamò re d'Italia. Con un secondo decreto fece duchessa di Sant'Anna di Valdieri Marina Doria.

- Con la devolution vi sarà in realtà meno federalismo di oggi. Si legge all'art.127: Il governo, qualora ritenga che una legge regionale pregiudichi l'interesse nazionale invita la regione a rimuovere le disposizioni pregiudizievoli. Qualora non rimuova entro 15 giorni, il governo entro gli ulteriori 15 giorni sottopone la questione al parlamento in seduta comune, che entro gli ulteriori 15 giorni a maggioranza assoluta può annullare la legge. Si chiama clausola di salvaguardia, e nel teso attuale non c'è.

- Con la devolution sottoposta a referendum assistenza e organizzazione sanitaria, organizzazione in materia di istruzione(e definizione dei programmi scolastici e di formazione di interesse specifico regionale) salva l'autonomia degli istituti, e polizia amministrativa locale passerebbero in esclusiva alle regioni. In realtà già oggi è così. Dll'art.117 della costituzione in vigore si desume che: Lo stato ha potesta legislativa esclusiva solo sulle norme generali dell'istruzione, sull'ordine pubblico e sicurezza ad esclusione della polizia amministrativa locale, mentre non si parla di sanità. C'è un riferimento a i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. Ma tutto questo impianto rimane identico anche nel testo 'riformato'. Anzi in quest'ultimo si inserisce un richiamo alle norme generali sulla tutela della salute che nel precedente mancava. Quanto alle materie concorrenti stato regioni, in entrambi i testi c'è un unico riferimento all'istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell'istruzione e formazione professionale. Il solo punto su cui ci sarebbero più poteri regionali con la devolution, riguarda dunque la quota dei programmi scolastici regionali. Ma con l'autonomia degli istituti già oggi ogni scuola può inserirli. Per il resto anche oggi l'assistenza e l'organizzazione sanitaria sono in mano alle regioni, così come vigili urbani e polizie locali e l'organizzazione scolastica.

20/6/06- Referendum federalista sulla costituzione del prossimo 25-26 giugno. Chi spinge per il sì alla devolution sostiene che per la prima volta si introduce il federalismo fiscale(sebbene entrerà in vigore entro 5 anni). In realtà esiste già. All'art.119 dell'attuale costituzione si afferma:"I comuni le province le città metropolitane e le regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. Hanno risorse autonome. Stabiliscono tributi ed entrate propri. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibili al loro territorio. Le risorse derivanti gli permettono di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite. Per promuovere coesione e solidarietà sociale lo stato destina risorse aggiuntive(fondo perequativo)." E questa parte della costituzione vigente non viene modificata dalla riforma sottoposta a referendum.

-Telecom Canone illegittimo Il canone della Telecom è illegittimo: lo stabilisce una sentenza del giudice di Pace di Torre Annunziata, Avv. Prof. Giuseppe D'Angelo. Il giudice ha accolto la domanda di un utente condannando la Telecom alla restituzione dei canoni e al pagamento delle spese legali. Il Giudice, dopo aver esaminato il disposto dell'art. 3 del D.P.R. n° 318/97, che impone alla Telecom di fornire “il servizio universale” su tutto il territorio nazionale, ha ritenuto che il “servizio universale” consiste nella fornitura di alcuni servizi, ma non comprende il canone di abbonamento. Il comma 4 della norma esaminata, attribuisce il servizio alla società Telecom SpA ed aggiunge che il servizio dal 1° Gennaio 1998 viene effettuato anche da altre società. Per legge l'onere del servizio universale deve essere sopportato solo ed esclusivamente dagli operatori che gestiscono reti pubbliche di telecomunicazioni, dai fornitori di servizi di telefonia vocale accessibili al pubblico, dagli organismi che prestano servizi di comunicazioni mobili e personali. Gli utenti finali, quindi, sono esclusi dal pagamento di costi aggiuntivi, come il canone che la Telecom - unica tra i gestori - richiede. Per la sentenza la clausola contrattuale che impone il pagamento del canone all'utente è vessatoria e inefficace perché - facendo riferimento all'art. 1469 bis del Codice Civile - al canone non corrisponde nessun servizio erogato da Telecom, giungendo all'assurdo pagamento del canone anche nei bimestri in cui non vi è stato traffico telefonico. Le sedi Codacons sono pronte ad assistere i consumatori che richiederanno alla Telecom la restituzione del canone degli ultimi 10 anni; con l'occasione si può anche chiedere la restituzione delle spese di spedizione delle bollette che la Telecom ha aumentato arbitrariamente da 0,17 centesimi a 0,37 Iva esclusa. www.codacons.it

-La Juve non ha iniziato a barare con Moggi. Dai verbali degli interrogatori dei magistrati si legge come Carbone rivela che nel passato sia stato proprio a lui a truccare le partite per conto de La signora: "Se avessi potuto raccontare i fatti, avrei raccontato di una famosa partita di Coppa dei campioni, Aston Villa Juventus 1-2 (del 1983). L'arbitro era il tedesco Eschweller che era uomo mio. Tramite Dal Cin volevo aggiustare quella partita e incontrai un dirigente della Juve, mi sembra Morini, al quale proposi l'affare...l'arbitro chiedeva 3 Rolex e 50 milioni in abbigliamento così come mi venne riferito da Nello De Martino. La partita venne truccata e la Juve vinse 2-1 ma io fui estromesso dall'affare e l'operazione fu condotta da Franco Dal Cin. coi dirigenti juventini tanto che dopo ci fu una furiosa litigata tra me e Dal Cin...".

15/6/06- Il test effettuato sui resti di saliva presenti dietro i francobolli delle lettere inviate dal serial killer a Scotland Yard Jack lo Squartatore era una donna Lo rivela l'esame del Dna Il codice genetico letto grazie a una nuova metodologia Jack lo Squartatore era una donna
Lo rivela l'esame del Dna
LONDRA - Jack lo Squartatore potrebbe essere stato una donna. La clamorosa rivelazione è avvalorata dalle analisi del Dna contenuto nei resti di saliva ancora presenti dietro i francobolli delle lettere che il serial killer inviò a Scotland Yard. Lo studio del Dna di Jack lo Squartatore a 118 anni dai fatti è stato reso possibile da una nuova metodologia messa a punto dall'Università di Brisbane. Il nome datole dagli scienziati è Cell-Track ID, e permette di amplificare le tracce del Dna residuo su documenti vecchi oltre un secolo per centinaia di volte, riportandolo ad un apprezzabile livello di leggibilità. Un processo applicato a quegli esigui resti di saliva rilevati sulle affrancature delle lettere (molto poche, su un totale di oltre 600 opera di sciacalli e mitomani) usate dall'assassino per sfidare la polizia. Ai medici legali di Brisbane è bastata una sola cellula per stabilire una serie di punti fermi sull'identità dello Squartatore, laddove anche le tecnologie in possesso dell'Fbi hanno bisogno di un campione 200 volte superiore. Ian Findlay, il responsabile dell'equipe, ha spiegato all'Independent: "La prova assoluta dell'identità di Jack lo Squartatore ancora manca, perchè anche se è possibile risalire al sesso dell'individuo, non ci è possibile trovare un nome certo". Dunque, niente nomi anche se, a questo punto, Jack lo Squartatore potrebbe addirittura essere quella Mary Parcey che, tempo dopo il quinto ed ultimo delitto del mostro dell'East End, uccise con modalità similiari la moglie dell'amante per finire a sua volta sulla forca.

Come cambierebbe la vostra percezione della guerra, se scopriste che la possibilità di subire una morte violenta è del 50% più alta per un abitante della città campana di Caserta che per un civile che vive nell'odierno Iraq? O che un americano che risiede a Washington o a Detroit rischia l'omicidio fino a tre volte di più del suo omologo di Baghdad, e uno della Colombia o di Rio de Janeiro quasi cinque? Cominciate ad abituarvi all'idea, perché è tutto vero. Lo dimostrano le statistiche sulle stragi irachene, compilate dai più citati osservatori indipendenti, quando vengono messe a confronto con le corrispondenti tabelle sul numero dei crimini violenti nei nostri Paesi occidentali. I documenti ufficiali, facilmente accessibili da chiunque, pure su internet, confermano inequivocabilmente una tesi che ci ha sempre ispirato nei precedenti reportage dall'Iraq: l'immagine di una terra in fiamme, dove non esiste più la minima parvenza di vita normale, è l'ennesimo frutto di una distorsione mediatica. Che soltanto svelando le nude cifre si riesce a riportare nella giusta prospettiva. Come ha finalmente tentato di fare, in un suo recente intervento al Congresso Usa, anche un primo membro dell'establishment, il deputato repubblicano dell'Iowa Steve King. Partiamo subito dalle cifre. Della contabilità quotidiana sui morti civili iracheni, che non si riduca a un mero sondaggio, si occupano pochissimi enti, tutti non governativi e filopacifisti. Quelli riconosciuti come i più attendibili a livello internazionale sono due: ICasualties e Iraqi body count (Ibc), ai quali va aggiunto il più serio studio accademico, dal titolo Iraq Index, della prestigiosa Brookings Institution. Secondo il gruppo di ICasualties, negli ultimi 12 mesi (31 mag 2005 /31mag 2006) sono morti in modo violento a causa della guerra 8528 civili iracheni. Ossia, considerato che in Iraq vivono 28.5 milioni di persone, una media di 29.9 ogni 100.000 abitanti. Analizzando i dati del solo 2005, i caduti annuali risultano un po'meno, 7831: 27.4 su 100.000. Una conferma incrociata viene dal consuntivo dei risarcimenti pagati l'anno scorso dagli americani alle famiglie colpite, appena svelato dal Boston Globe: 25 milioni di dollari per circa 8000 vittime. Solo leggermente più alta invece la media di Ibc, calcolata sull'intero periodo dell'occupazione occidentale. Dall'1 maggio 2003 al 5 giugno 2006 si conterebbero almeno 30.942 morti civili, 33.7 ogni 100.000 abitanti. Su per giù la cifra ammessa da Bush il 12 dicembre '05 a margine del World affairs council di Philadelphia, comprensiva però dei primi 42 giorni di bombe. Quanto infine all'Iraq Index, i ricercatori della Brookings delineano una forchetta con un minimo di morti accertati e un massimo di decessi molto probabili. Il periodo analizzato va dall'1 maggio 2003 alla fine di febbraio 2006, e conta tra 11.585 e 20.243 vittime, per una media oscillante tra i 14.3 e i 25.7 ogni 100.000. Ma senza un termine di paragone questi numeri dicono poco. Occorre commisurarli con la media di morti violente nel resto del mondo. E qui arrivano le sorprese, Italia in testa. Secondo gli ultimi dati del Censis, del Coordinamento presso il ministero degli interni e del rapporto 2005 'L'omicidio volontario in Italia' di Eures e Ansa, ad esempio nella città di Caserta si sono verificati 30 omicidi ogni 12 mesi tanto nel 2004 che nel 2003. Con una media di ammazzamenti ogni 100.000 abitanti pari a 40.54. Ossia fra 13 e 26 punti sopra quella irachena. Eppure non pare che in questi anni la città campana sia mai stata dichiarata zona di guerra. E neanche nel 2001, quando la media x 100.000 fu di 35.13. Sempre nel 2004 la media registrata a Reggio Calabria ha segnato 19.4 (35 omicidi), nel 2001 era del 23.8. E ancora, nel 2003 la media di Foggia, con 32 uccisioni, è stata di 20.6. Nella stessa Napoli, con 116 omicidi solo tra gennaio e novembre 2004, si è sfiorato il 12, appena due punti sotto la stima irachena più sicura. Certo, poca roba rispetto alle media partenopea del 1982 (24 x 100.000), o palermitana del biennio '82-'83 (36.6, con 500 morti per mafia). Mentre una percentuale di morti violente analoga alla stima di Brookings (14), la si registrò guarda caso nell'intera nazione l'anno dopo la fine del secondo conflitto mondiale, nel 1946. In effetti in altre zone del globo va molto peggio. A cominciare proprio dalle megalopoli americane. Stando al Crime Report del Dipartimento della Giustizia, tra 2002 e 2004 la capitale degli Usa, Washington, ha registrato una media di 40.8 morti per 100.000 abitanti, con una punta del 45.9: dal doppio al triplo che in Iraq. New Orleans nel 2004 ha viaggiato sui 56, Detroit sui 42. A seguire Baltimora con 37, St.Louis 33, Atlanta e Oakland 26, Philadelphia 22, Chicago 15.5 e Dallas 20.2. Il fondo si tocca però in un'altra America, quella del sud. A S.Paolo del Brasile si consumano 10.000 omicidi l'anno, 62.5 ogni 100.000 abitanti, senza che i nostri giornali gli dedichino una riga. E a Rio salgono a 65. Per l'ultimo rapporto Onu sul crimine, in Colombia, dove pure vivono 15 milioni di persone più che in Iraq, la media è di 61.7. In Sud Africa (11 milioni in più) del 49.6. Mentre nel paradiso jamaicano tocca i 32.4 e nel Venezuela i 31.6. Persino nell'enorme Russia, con una popolazione 5 volte quella irachena, il tasso supera i 20 morti ammazzati x 100.000: una strage da quasi 29.000 morti l'anno che nessuno si sogna di dipingere come una guerra. Va detto che da queste statistiche, per un paragone omogeneo con le stragi di civili iracheni, andrebbero sottratti i caduti tra le forze dell'ordine. Tuttavia si tratta di episodi marginali, che pesano sul totale intorno all'1%, e dunque non modificano il quadro. Tornando alle vittime irachene, lo scarto tra i vari conteggi si spiega con altrettante differenze nel metodo di raccolta dei dati. ICasualties calcola tutti i civili morti ammazzati senza distinzioni. Brookings solo i morti civili causati da atti di violenza legati alla guerra. Mentre Iraq body count include una serie di decessi indiretti, dagli omicidi criminali per il venir meno di un'autorità, agli incidenti stradali con mezzi della Coalizione a quelli molto diffusi di fuoco celebratorio (salve di kalashnikov al cielo). Fino alle morti da inquinamento degli acquedotti o da ordigni inesplosi. I primi due enti compilano le loro tabelle incrociando i comunicati di Centcom, Dipartimento della difesa Usa, Forza Multinazionale e Difesa britannica, con fonti irachene, mediatiche e di Ong. Inoltre l'Iraq Index è frutto di una scrematura dei casi dubbi raccolti da Ibc. Il quale monìtora unicamente fonti giornalistiche, fissando un numero minimo di vittime al netto delle più macroscopiche discrepanze tra i media. Ai vari totali andrebbero peraltro sottratti per onestà intellettuale i civili fatti fuori dai 'fratelli' della resistenza (almeno il 46% secondo Lancet). Se poi si scorporassero alcune roccaforti molto circoscritte del triangolo sunnita, statisticamente il resto del Paese somiglierebbe alla Scandinavia. Con un record di zero morti civili nel 2005 proprio nel Dhi Qar 'italiano', rispetto ai 75 omicidi del 2004 in una regione con popolazione analoga come la Sardegna. Comunque sia la sostanza non cambia: l'elenco di morti civili iracheni nell'era post Saddam, per quanto doloroso, in termini assoluti non è altissimo. La prova del nove la troviamo nella lista dei danni collaterali durante la guerra vera, dal 19 marzo al 30 aprile 2003: in 42 giorni morirono sotto le bombe -le stime stavolta coincidono- oltre 7300 civili. Per una media, questa sì di stampo bellico, di 222.9 morti violente ogni 100.000 iracheni, dieci volte più di oggi.

9/6/06- L'ennesimo video di Bina Laden di qualche giorno fa, in cui scagionava Moussaoui per l'11/9 e si attribuiva la paternità delle stragi: In realtà nel primo video a caldo trasmesso il 27 dicembre 2001 Osama neò di avere legami con l'undici settembre. E guarda caso gli Usa non lo hanno mai formalmente accusato davanti alla giustizia per quegli attacchi, come si deduce anche dal sito dell'Fbi... [leggi in esteso]

Qualche giorno fa l'espresso rivelava che... Abu Omar, la verità gli italiani con la Cia di Fabrizio Gatti e Peter Gomez Un maresciallo dei carabinieri prese parte al sequestro dell'imam a Milano. E parla di un commando con molti italiani. Ecco la svolta clamorosa nelle indagini sull’operazione segreta Un filo segreto porta da Palazzo Chigi al sequestro di Abu Omar, l’imam rapito a Milano e torturato in Egitto. Un segreto nascosto in una telefonata partita dalla segreteria di Gianni Letta, il potente sottosegretario al quale Silvio Berlusconi ha affidato la delega per i servizi di intelligence. Pochi giorni fa, come risulta a "L’espresso", da quel numero interno della presidenza del Consiglio qualcuno chiama l’ambasciata italiana a Belgrado. Ha moltissima fretta. Vuole parlare immediatamente con l’addetto alla sicurezza dell’ambasciatore: un maresciallo dei carabinieri che fino a un anno e mezzo fa ha lavorato nella sezione antiterrorismo del Ros di Milano. Ed è una coincidenza curiosa. Perché proprio in quelle ore in Procura a Milano il maresciallo sta rivelando una delle storie più compromettenti per il governo Berlusconi e l’intelligence italiana. La vera storia del rapimento di Abu Omar: il sottufficiale racconta che all’ora X, più o meno le 12 del 17 febbraio 2003, addosso all’imam bloccato in via Guerzoni, a metà strada tra il centro e la periferia milanese, non ci sono soltanto gli agenti della Cia. Al sequestro partecipano anche militari italiani. E lui lo sa bene: perché quel giorno il maresciallo dei carabinieri, nome in codice Ludwig, è con loro. Cadono così tre anni di versioni ufficiali che, una dopo l’altra, hanno sempre negato la presenza di italiani nel commando che ha rapito Abu Omar. A cominciare dalle dichiarazioni del ministro Carlo Giovanardi, mandato da Berlusconi l’anno scorso a rispondere al Parlamento: «Non è neppure ipotizzabile», ha detto Giovanardi a nome di tutto il governo, «che sia mai stata in alcun modo autorizzata qualsivoglia operazione di questa specie né, a maggior ragione, il coinvolgimento nella stessa di apparati italiani». Anche il generale Nicolò Pollari, direttore del Sismi, il servizio segreto militare, ha sempre smentito la collaborazione dell’Italia. Così come il generale ha ripetuto poche settimane fa a Bruxelles davanti alla commissione del Parlamento europeo che indaga sulle operazioni segrete della Cia: «Noi non abbiamo assistito tali comportamenti e nemmeno partecipato né appoggiato questo tipo di attività». Il maresciallo Ludwig non è il solo italiano coinvolto nell’inchiesta. Altri stanno per essere identificati come complici o testimoni: dovrebbero essere carabinieri, agenti dei servizi segreti oppure, ipotesi più remota, 007 privati ingaggiati per l’operazione. Ma il sottufficiale è al momento l’unico a rischiare già adesso il processo e il carcere per sequestro di persona. Perché il mese scorso il ministro della Giustizia uscente, Roberto Castelli, si è definitivamente rifiutato di presentare agli Usa la domanda di estradizione dei dipendenti della Cia in servizio in Italia: sono i 22 agenti americani del commando che ha rapito Abu Omar per i quali il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, già un anno fa aveva chiesto l’arresto. Il ministro ha anche respinto la richiesta della Procura di Milano di diffondere all’Interpol la nota per le ricerche internazionali. Grazie a Castelli, gli 007 della Cia potranno così andare ovunque nel mondo senza correre il rischio di essere fermati e consegnati all’Italia. Come pubblici ufficiali, i rapitori rischiano condanne fino a dieci anni. Più le aggravanti per le torture subite dall’imam. Ma a questo punto i carabinieri e gli altri italiani coinvolti nell’indagine manterranno la consegna del silenzio con la prospettiva di essere gli unici a pagare? Forse è proprio questo il motivo della misteriosa telefonata partita dal numero interno di Palazzo Chigi. Ludwig deve il suo nome in codice ai capelli biondi e al fisico da tedesco. Dopo il sequestro di Abu Omar ha fatto carriera: è stato selezionato per il posto di addetto alla sicurezza dell’ambasciata a Belgrado, incarico a volte riservato ad agenti del Sismi. Ma è nella sezione antiterrorismo del Ros di Milano che cominciano e finiscono i suoi giorni del Condor: la partecipazione a quella che qualcuno, per il suo soprannome, già chiama “operazione Ludwig”. La sezione antiterrorismo è la stessa da anni in prima linea nella caccia ai terroristi di Al Qaeda. E, con la Digos di Milano, è tra le squadre di investigatori più attive nel sud Europa. Tanto che, dopo l’attacco dell’11 settembre, la Cia è spesso negli uffici del Ros, nella grande caserma in via Lamarmora a un isolato dal Palazzo di Giustizia. L’agente americano in contatto con i carabinieri è Robert Seldon Lady, 52 anni, nato in Honduras e capo della Cia a Milano. È un uomo massiccio, con la barba appena sbiancata dall’età e le mani grandi come badili. Lady, Bob per gli amici, è nell’elenco dei 22 agenti consegnato al ministro Castelli: ha lasciato l’Italia giusto in tempo per evitare l’arresto. Nelle indagini contro Al Qaeda, tra il 2001 e il 2004 Bob si mette a disposizione degli investigatori italiani e fornisce notizie, riscontri fotografici, microspie supertecnologiche. Si fa anche molti amici sia nel Ros, sia nella Digos, sia tra gli agenti dei regimi nordafricani in azione a Milano. Nel 2002, qualche giorno prima di Natale, li invita tutti a un party. Appuntamento nella cascina ristrutturata che Bob ha comprato tra le colline di Penango, in provincia di Asti. Gli mancano pochi mesi alla pensione e con la moglie ha deciso di rimanere in Italia dopo il congedo. Sotto il cielo grigio di quel pomeriggio, agenti segreti e investigatori dell’antiterrorismo sfilano nel breve viale che dal cancello porta in casa. Abbracci, strette di mano. Gli auguri e i bicchieri di vino rosso del posto. Da quanto risulta a “L’espresso”, il maresciallo Ludwig è tra gli invitati. Di Bob Lady è un carissimo amico. C’è anche un capitano della stessa sezione del Ros. Un ufficiale che poche settimane fa il Sismi ha scelto tra gli aspiranti 007. Possibile che in tre anni non si sia mai accorto che, con il sequestro di Abu Omar, un suo maresciallo e forse altri suoi dipendenti si erano messi agli ordini di un servizio segreto straniero? Il giorno in cui tutti gli 007 di Milano si ritrovano nella cascina di Penango mancano tre mesi alla guerra in Iraq. I piani di invasione sono pronti. E forse in un cassetto dell’ambasciata americana a Roma è pronta la relazione per ottenere da Washington il via libera all’operazione Ludwig. Il bersaglio ha un nome lungo: Hassan Moustafà Osama Nasr, nato ad Alessandria d’Egitto il 18 marzo 1963. Nelle moschee di viale Jenner e via Quaranta a Milano lo conoscono come Abu Omar. Il ministero dell’Interno gli ha concesso lo status di rifugiato politico. E la Digos lo sta pedinando da tempo: l’imam è sospettato di reclutare combattenti e kamikaze da inviare in Iraq per la guerra ormai imminente. Forse quel giorno di dicembre, nella sua casa piemontese, Bob ha già spiegato a Ludwig le intenzioni della Cia. Forse gli ha già raccontato del piano di Abu Omar di far esplodere il pullman con gli allievi della Scuola americana di Milano: un piano di cui però la Digos non ha mai trovato riscontri. Bob e Ludwig si rivedono ancora nell’ufficio del Ros. E poi a cena a casa di Ludwig, ogni volta che Bob deve rimanere a Milano per lavoro. Il 16 febbraio 2003, da quanto risulta a “L’espresso”, vanno insieme in via Guerzoni. È una domenica, c’è poco traffico. Forse passano davanti al palazzo in via Conte Verde 18 dove Abu Omar abita con la moglie Nabila Ghali, in un appartamento messo a disposizione dalla moschea di viale Jenner. Alla fine del sopralluogo Bob consegna a Ludwig un cellulare. E gli ripete cosa dovrà fare. Il maresciallo del Ros deve fermare Abu Omar e chiedergli i documenti. Tutto qui. Oppure intervenire con il suo tesserino dei carabinieri nel caso l’operazione fosse ostacolata dall’improvviso controllo di una volante o dei vigili urbani. Gli agenti della Digos invece non sono più un problema: i pedinamenti di Abu Omar sono stati sospesi da almeno due mesi. La mattina dopo, il 17 febbraio, Ludwig è in ufficio. I suoi colleghi sono impegnati in un servizio a Cremona. Lui resta a Milano e all’ora stabilita - racconta - va all’appuntamento in moto. Deve aspettare il contatto in piazzale Maciachini. Si ferma un’auto. L’uomo al volante, l’unico a bordo, lo chiama con il nome in codice. È sicuramente italiano. Ludwig sale. Fanno tre isolati, girano in via Guerzoni e vedono subito Abu Omar arrivare a piedi. È l’ora X. Come in un film di spionaggio Bob Lady, regista dell’operazione, non si fa vedere. Il maresciallo scende dall’auto e chiede i documenti. L’imam dice di non avere capito. Lui ripete la domanda in inglese. L’imam consegna il passaporto. All’improvviso, da un furgone parcheggiato lì accanto, esce una squadra di uomini. Forse c’è qualche americano. Ma chi parla impreca in italiano, senza accento straniero. Prelevano Abu Omar, che grida, chiede aiuto. Il maresciallo Ludwig si sposta per non essere travolto. In meno di 30 secondi il furgone parte verso la periferia. Il maresciallo resta immobile, con il passaporto di Abu Omar in una mano e il cellulare di Bob Lady nell’altra. Butta tutto dentro il finestrino dell’auto che l’ha portato fin lì. L’italiano al volante accelera e se ne va. Poco dopo squilla il cellulare personale di Ludwig. È un ufficiale dei carabinieri che vuole avere notizie del suo dipendente. Forse è solo una coincidenza. Ma le antenne dei telefonini sui tetti del quartiere registrano: posizione, numeri, durata delle conversazioni. Dall’altra parte della strada una donna egiziana vede gli 007 in azione e racconterà tutto a un’amica. Nel giro di due giorni la comunità araba a Milano sa che Abu Omar è stato rapito. Viene presentata la denuncia alla Digos. L’indagine sembra facile: basterebbe chiedere alla Telecom e alle altre compagnie i dati sul traffico telefonico nella zona all’ora del rapimento. Ma i risultati arrivano soltanto in ottobre. E non servono a nulla perché non riguardano le telefonate del 17 febbraio, ma quelle del 17 marzo. Dopo otto mesi bisogna ricominciare le indagini daccapo. Adesso i nomi di altri italiani in azione con la Cia potrebbero ancora nascondersi dietro i numeri di telefonino. Soprattutto quelli rimasti senza intestatario. Una copertura ottenuta grazie alla complicità di alcune compagnie telefoniche. Come ha scoperto “L’espresso”, centinaia di schede Sim vengono periodicamente consegnate ai servizi segreti senza essere registrate. Numeri fantasma da usare e buttare dopo ogni operazione sporca. ------------------------------------ Ma nessuno che faccia notare chi fosse questo abu Omar: non proprio un martire... Il caso dell'imam rapito a Milano dalla Cia, con tutti i suoi strascichi giudiziari e diplomatici, si sarebbe potuto e dovuto evitare. Bastava che l'Italia rispettasse la Convenzione europea sui rifugiati del 1951, ratificata dal nostro Paese nel '54. Impedendo all'ex clerico e terrorista della moschea di viale Jenner Hassan Mustafa Osama Nasr, alias Abu Omar, di ottenere l'asilo politico nel nostro territorio, oppure revocandolo in seguito. Ma era il 1999, e la legge sull'immigrazione la Turco-Napolitano. Come dire che le frontiere erano una gruviera per immigrati clandestini, ai quali era sufficiente inventarsi una persecuzione in patria per ottenere quasi automaticamente lo status di rifugiato. Da giorni le opposizioni in Italia conducono una feroce campagna anti-americana, accusando gli Usa di aver sequestrato illegalmente un cittadino egiziano nel centro di Milano con l'intento di spedirlo al Cairo per farlo torturare. Violando, come ha affermato il Ds Angius, "almeno 10 leggi più la costituzione". Nessuno che si sia accorto di un piccolo dettaglio: ad essere in difetto giuridico era, da molto prima del rapimento, proprio l'Italia. Ricostruiamo i fatti. Abu Omar si materializza nella nostra penisola l'1 maggio 1997, a Bari. Vi giunge da clandestino, dopo una fuga precipitosa dall'Albania, dove aveva tentato di organizzare un'attentato al ministro degli esteri egiziano in visita a Tirana. Era dunque un ricercato nel suo Paese d'origine (Egitto), anche per la precedente appartenenza a un gruppo islamico fondamentalista dichiarato illegale (in quanto filo-terroristico) dal governo Mubarak. In punta di diritto, siccome in Egitto vige la pena di morte per i colpevoli di reati terroristici, l'Italia non avrebbe potuto estradare Abu Omar. Lo proibisce la Convenzione europea sull'estradizione del '57. Niente però ci impediva di rimpatriarlo espellendolo. Anzi, l'art.1/F della Convenzione sui rifugiati ci obbligava a farlo. Esso recita infatti: "Le disposizioni della presente convenzione non si applicheranno a quelle persone nei confronti delle quali si hanno serie ragioni per ritenere: a)che abbiano commesso un crimine contro la pace, un crimine di guerra o contro l'umanità, b)che abbiano commesso un crimine grave di diritto comune al di fuori del Paese di accoglimento e prima di esservi ammesse c) che siano responsabili di azioni contrarie ai principi dell'Onu". La Commissione europea, con un documento datato 5/12/2001, si è appellata agli stati firmatari della Convenzione del '51 affinchè ne rispettino in modo scrupoloso la clausola 1/F, "giacchè la Convenzione non ha mai inteso dare rifugio ai criminali, né porli al riparo dall'azione penale, al contrario". E ancora, "In base alla risoluzione Onu 1373, l'esclusione dallo status di rifugiato a chi partecipa ad atti di terrorismo trova fondamento nell'art.1/F". Per la cronaca, Abu Omar ha poi continuato la sua carriera da terrorista anche in Italia, come testimonia il mandato d'arresto appena spiccato dal giudice Salvini. Ma con la legge Bossi Fini quasi certamente non gli sarebbe dato asilo: il 91.04% delle domande del 2004 è stato respinto. I grossi guai per Abu Omar hanno origine nel giugno 2002. Le microspie della Digos restituiscono l’imam, ritenuto una «delle persone più pericolose sul piano dell’indottrinamento e reclutamento dei giovani», in base alla ricostruzione che ne fa il giudice che di lui si occupa, Guido Salvini. Viene ascoltato mentre «spiegava ad altri adepti come, dopo gli arresti che avevano smantellato alcune cellule soprattutto in Italia e in Germania, dovesse ricostituirsi una nuova organizzazione molto attenta ai criteri di sicurezza, e articolata in cellule in tutti i Paesi europei compresi alcuni Paesi dell’est». Ecco la «riunione in Polonia con gli sceicchi» di cui Abu Omar diceva: «La decisione finale è stata quella di cambiare completamente il fronte e di costruire una nuova organizzazione che si occupa del territorio nazionale e internazionale». «L’obiettivo è di creare uno Stato islamico nel nome di Dio... Ogni gruppo protegge l’altro senza distruggersi a vicenda e ogni gruppo deve essere lontano dall’altro... Ogni gruppo fa riferimento alla sua regione.. l’Italia fa parte dell’Austria, la Germania fa parte dell’Olanda, l’Olanda fa parte di Londra». «L'obiettivo è anche formare un esercito islamico...». «Creare uno Stato islamico nel nome di Dio». Perché «ogni attentato ha la sua regola. Ci sono delle novità che arrivano di là... c’è C'è, lo faranno...». Alla riunione, riletta come rinascita di Al Qaeda, e riletta alla luce degli attentati dell’11 settembre 2001, Nasr Osama-Abu Omar deve la sua «consegna controllata». Innanzitutto, chi è Abu Omar? All'uomo piace chiacchierare, forse troppo. Fin dal suo arrivo a Milano, accende qualche curiosità. Ha alle spalle una storia controversa. E' nato il 18 marzo del 1963 ad Alessandria d'Egitto e ha lasciato il Paese all'inizio degli anni '90. Gli archivi spionistici (americani, italiani, egiziani) lo definiscono "combattente in Afghanistan e in Bosnia". Nel 1996 è in Albania, dove sposa Marsela Glina. Mette al mondo un figlio. Finisce nei guai. Lo accusano di aver progettato l'assassinio del ministro degli Esteri egiziano in visita a Tirana. Lascia in tutta fretta il Paese e, dopo una sosta a Monaco di Baviera, riappare a Bari il primo maggio del 1997. Nel '99, la questura di Roma gli riconosce lo status di rifugiato. Ottiene un permesso di soggiorno. Nell'estate del 2000 è a Milano. Lo accoglie l'appartamento di via Conteverde 18, "una nostra casa di passaggio" - spiegano all'istituto islamico di viale Jenner - "per chi arriva in città senza soldi". Via Conteverde non è un indirizzo anonimo. Ci ha abitato qualche latitante eccellente delle prime inchieste milanesi sulle "cellule in sonno di Al Qaeda". Quella casa è, dunque, "un indizio di appartenenza" per la Digos di Milano. Il telefono di Abu Omar finisce sotto controllo, come i suoi amici, i suoi incontri, i suoi passi. La curiosità non sembra inutile. L'uomo si dà arie da "pezzo grosso". Scrive e pronuncia discorsi infiammati. Appare ai poliziotti "una testa calda". Ai suoi compagni sembra un impostore, un po' narciso. Agli uomini dell'intelligence sembra un uomo su cui lavorare. Ne hanno una conferma quando un tizio (ammesso che non sia una spia) saggia la sua disponibilità a darsi da fare per rafforzare un nuovo network del terrore pronto in Europa. Abu Omar si mostra disponibile. E' il 23 giugno 2005 quando il Gip di Milano Guido Salvini ha emesso un'ordinanza di arresto per associazione a delinquere finalizzata al terrorismo internazionale, ricettazione di documenti falsi e violazione delle norme sull'immigrazione clandestina, nei confrotni dell'ex imam della mosche adi via Quaranta Abu Omar.Citando nelle 105 pagine esigenze cautelari a sostegno del mandato d'arresto, oltre al pericolo di fuga e alla sua pericolosità. E ancora lo definisce "un'importante indagato", spiegando che "se non fosse avvenuta la'zione di abduction Nasr Osama sarebbe ora sottoposto al legittimo giudizio della magistratura italiana, definendo altresì il rapimento "atto nefasto ai fini dell'efficacia della complessiva lotta al terrorismo". In realtà la Digos al momento del rapimento aveva smesso di pedinarlo da almeno due mesi. ***Se il rapimento fosse stato realizzato con la compiacenza e il sostegno delle autorità italiane, la cola sarebbe stata di Nicola Calipari, all'epoca direttore della divisione operazioni del Sismi. i perfettamente dritto (Kant)""; 19 luglio 2006 Rassegna stampa del 14/7/2005 # Patriot Act per sempre?(lastampa) - 0 # Pensioni consociative(ilfoglio) - 0 # Fish and chips(ilfoglio) - 0 # La solitudine di Sharon(lastampa) - 0 # Inglesi arrendevoli, francesi inflessibili(New York Sun) - 0 # Schengen, sospenderlo è ritorno allo Stato massimo(istitutobrunoleoni) - 1 # Kirghizistan, l'elezione di Bakiev apre nuovi scenari(asianews) - 0 # Shahid as usual(ilfoglio) - 0 # Sarkozy sfida Chirac: «Inutile il discorso del 14 luglio»(corrieredellasera) - 0 # La vera sicurezza e la retorica(corrieredellasera) - 0 # Ma l'Iraq non c'entra(corrieredellasera) - 0 # Prodi vada a Nassiriya.Scriverà un bel documento(ilriformista) - 0 # "Presto l'Italia come Madrid".Lo rivela un pm di Brescia(affaritaliani) - 0 # E Castelli rivela: sappiamo che ci colpiranno a febbraio... (corriere.it) - 1 # La «scuola inglese» dei kamikaze Dietro quel gruppo c’è una mente(corrieredellasera) - 0 # Il «caro leader» Kim e i bimbi che non sorridono(corrieredellasera) - 0 # Pisanu/Con questo ministro si può osare di più(ilriformista) - 0 # Sangue a Beirut.Libano sull'orlo della guerra civile(panorama) - 0 # Lutonistan(ilfoglio) - 0 Il Programma del Legno Storto per le politiche del 2006 Sondaggio della settimana: Primarie della Cdl:chi voteresti come leader? Silvio Berlusconi 51% Pierferdinando Casini 5% Gianfranco Fini 18% Roberto Formigoni 6% Giulio Tremonti 11% Altro (indicare) 9% 10 commenti | vecchi sondaggi Argomenti forum # "Deficere:mancare" di PL de Piccoli & Figallo, ven 15/07/05, 04:44 (26 repliche) # Il vero grande statista di gianniguelfi, lun 11/07/05, 15:23 (44 repliche) # Avete osservato le banconote dell'euro ? di Lillina, gio 14/07/05, 20:04 # Enzo Bianco è rincitrullito di gianniguelfi, gio 14/07/05, 18:56 (5 repliche) # Quando i postcomunisti italiani ammetteranno di avere sbagliato?Quando finirà la loro boriosa arroganza? di lancillotto4648, gio 14/07/05, 14:41 (2 repliche) # Siniscalco ottimista: «Recessione finita» di jason971, gio 14/07/05, 07:55 (3 repliche) # Il premier ci prende per i fondelli di gianniguelfi, gio 14/07/05, 18:46 (5 repliche) # I giornali di oggi di Paolo Stefano, gio 14/07/05, 11:36 (3 repliche) # I giudici debbono applicare le leggi, non deciderle. di Lillina, mar 12/07/05, 12:53 (26 repliche) # La morale antiberlusconiana di De Michelis di lancillotto4648, gio 14/07/05, 16:51 (4 repliche) # cari amici rossi di lio, mer 13/07/05, 17:11 (9 repliche) # cos'è questo delirio di post nazisti? di clod, mer 13/07/05, 12:09 (16 repliche) # nella classe del figlio di paul_aster, gio 14/07/05, 16:23 (3 repliche) # La magistratura esautora se stessa dichiarando guerra al parlamento di lancillotto4648, gio 14/07/05, 16:59 (2 repliche) # Offendere Castelli costa solo 3.000 euro.... di jason971, gio 14/07/05, 08:51 (4 repliche) # Lo stato negherebbe un diritto di DrButirro, gio 14/07/05, 11:17 (8 repliche) # Professioni, la Ue attacca le tariffe di lancillotto4648, gio 14/07/05, 17:23 # Zapatero santo subito di gianniguelfi, gio 14/07/05, 13:59 (7 repliche) # Se l'Occidente minacciasse Al Queida di distruggere La Mecca al prossimo attentato? di Danianto, ven 08/07/05, 10:58 (17 repliche) # http://earth.google.com di gianniguelfi, gio 07/07/05, 18:57 (12 repliche) scrivi nuovo - altri argomenti Browse archives < July 2005 > D L M M G V S 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Manifesto # Tocqueville # Rete delle libertà # L'eco dei cittadini liberi # I nostri valori, la nostra giustizia # Comitato Nazionale per la giustizia # Centro Pannunzio # Forces Italiana # Partigiani del Terzo Millennio # Percorsi Liberali # Scuola di Liberalismo # Libreria del Ponte # Iscriviti alla newsletter Abu Omar in Albania era confidente della Cia Sarebbe stato rapito per riassoldarlo(corrieredellasera)Il rapporto con i servizi americani iniziato nel 1995 Le rivelazioni del «Chicago Tribune» sul caso dell'imam MILANO - La Cia ha rapito una sua creatura? Un’inchiesta giornalistica del Chicago Tribune ha fatto luce sul passato di Abu Omar, l’imam rapito a Milano il 17 febbraio 2003 e finito sotto tortura in Egitto: per questo sequestro di persona i magistrati milanesi hanno ordinato l’arresto di 13 agenti della Cia. Dall’indagine dei pm risulta che Abu Omar era arrivato in Italia nel 1997 dall’Albania, dove ha lasciato una moglie e tre figli. Ora il quotidiano di Chicago ha scoperto che tra il ’95 e il ’97 Abu Omar era diventato «il più produttivo informatore della Cia e dei servizi segreti albanesi»: il primo confidente degli 007 americani sulla Jamaa Islamyia, il gruppo integralista egiziano che nel ’98 parteciperà alla fondazione del Fronte di Al Qaeda. Il Chicago Tribune (che ha anticipato al Corriere le tre corrispondenze su Abu Omar pubblicate oggi da Milano, Alessandria d’Egitto e Tirana) è riuscito a far parlare i capi-dipartimento dei servizi albanesi (Shik), Astrit Nasufi e Flamur Giymisha, che avevano gestito Abu Omar e hanno confermato il suo ruolo di primo informatore della Cia. Un retroscena che s’incastra perfettamente nel quadro già accertato dalla Digos e sembra rispondere a una domanda chiave: perché la Cia, tra decine di integralisti europei, ha rapito proprio Abu Omar? Sentito come testimone, il suo fratello di fede Mohammed Reda, l’unico che riuscì a parlargli al telefono nel 2004, ha spiegato che Abu Omar, appena fu trasferito in Egitto, si sentì proporre un contro-reclutamento: «Il ministro dell’Interno Habib Al Adly gli disse che, se avesse accettato di lavorare come infiltrato dei servizi egiziani, lo avrebbero fatto tornare in Italia in 48 ore... Abu Omar rifiutò. Fu portato subito in un altro carcere dei servizi egiziani, dove fu sottoposto a torture tremende». Abu Omar era emigrato nei primi anni ’90 in Albania, dove lavorava per due fondazioni islamiche (Al Haramain e Rihs) che dopo l’11 settembre finiranno nella lista nera Usa dei presunti finanziatori di Al Qaeda. Il suo arresto è «accidentale»: allertato dalla Cia, lo Shik scopre che è intestata a lui una «Land Rover verde scuro» che allarma l’antiterrorismo. Dopo 10 giorni di interrogatori «senza troppe pressioni fisiche», dichiara Nasufi, all’epoca numero due dello Shik, «Abu Omar ha ammesso di far parte della Jamaa egiziana, ha fatto i nomi di una decina di affiliati e ha fornito almeno 20 o 30 temi d’indagine alla Cia». Gli stessi ufficiali albanesi ora in pensione spiegano che il loro dipartimento «era in sostanza un braccio della Cia»: ad addestrarli era «Mike», il capocentro dell’intelligence americana, morto nel ’96 in un incidente stradale e quindi sostituito da «Francis». La Cia riceveva «rapporti manoscritti» dopo ogni interrogatorio di Abu Omar e lo considerava «molto credibile»: «Era la prima volta - rivela Nasufi - che riuscivamo a rifornire gli americani di informazioni». L’imprevisto passato di confidente, secondo alcuni inquirenti milanesi interpellati ieri dal Corriere, offre la prima spiegazione credibile del rapimento e della proposta ricevuta da Abu Omar in Egitto: tornare a fare l’infiltrato, questa volta in Italia. Di certo nel 2002-2003 la Cia riceveva in via ufficiale le intercettazioni dell’inchiesta milanese che accusava Abu Omar di reclutare kamikaze per la guerra in Iraq, scoppiata un mese dopo il sequestro. Ma l’utilità del confidente potrebbe spiegare anche perché Abu Omar riuscì a sfuggire agli arresti con cui Cia e Shik decimarono nel 1997 la rete albanese della Jamaa. E perché Abu Omar, lo stesso anno della fuga da Tirana, ottenne addirittura «asilo politico» in Italia. Il gip: l’Imam rapito dalla Cia fu torturato anche ad Aviano di Alessandro Ruta La Procura ipotizza nuovi reati nel sequestro di Abu Omar da parte degli uomini dello spionaggio americano. In due testimonianze il racconto del rapimento. In un’intercettazione telefonica il leader della moschea di viale Jenner sosteneva di aver subito sevizie Abu Omar torturato già presso la base americana di Aviano subito dopo il rapimento da parte degli uomini della Cia? «Non è affatto da escludere», afferma il pm milanese Chiara Nobili. «A meno che - continua il magistrato - non sia l’imam stesso a fornire una versione differente dell’accaduto, ma in questo momento lui risulta irreperibile, anche perché le autorità egiziane, nonostante numerosi sollecitazioni, non ci hanno fatto sapere niente». Secondo il pubblico ministero ci si deve attenere per ora ai «dati di fatto»: l’imam è stato rapito e trasferito in breve tempo da Aviano a Rammstein e, infine in Egitto. Gli agenti dei servizi segreti americani, consapevoli dell’azione criminale che stavano svolgendo, hanno volutamente accelerato lo svolgimento delle operazioni. Alcuni giornali d’oltreoceano, come il Washington Post, in prima linea nel seguire la vicenda insieme al New York Times, sospettano che molti degli uomini della Cia attualmente ricercati sarebbero scappati oltre i confini italiani sotto falso nome grazie a dei complici presenti nella base di Aviano. I tabulati del traffico telefonico riguardanti il periodo del sequestro parlano chiaro. I magistrati vi hanno riscontrato una serie di contatti avvenuti tra i numeri delle stanze degli alberghi di lusso a Milano e in buona parte del nord Italia dove alloggiavano gli uomini e le donne della Cia attualmente sotto inchiesta e numerose altre utenze. Le chiacchierate vertevano sulla preparazione del rapimento, i momenti dell’azione e le fasi successive. La Digos di Milano, nell’aprile 2004, aveva già comunicato alla procura che, molto probabilmente, Abu Omar si trovava in una località balcanica, salvo poi essere smentita dalle autorità americane. In quello stesso periodo l’imam era riuscito a mettersi in contatto con la moglie, dopo più di un anno di silenzio e, pare, dopo essere stato liberato ad Alessandria d’Egitto. La donna, convocata dagli inquirenti, ha rivelato che Omar l’aveva tranquillizzata sulle proprie condizioni: in compenso le era stato impedito di rilasciare dichiarazioni a stampa e televisione. Quindici giorni dopo, però, Omar risultava nuovamente irreperibile. Un’altra telefonata, datata 8 maggio 2004, è di tutt’altro tenore: l’imam, che dialoga con una delle persone coinvolte nelle indagini di Milano, parla del sequestro e delle torture che hanno minato la sua salute. Dove la verità? Ci sono numerose versioni che si contraddicono a vicenda. Secondo una testimonianza di Elbrady Mohammed Reda, uno dei più stretti confidenti dell’imam, Abu Omar sarebbe stato rapito il 17 febbraio 2003 mentre si stava recando alla moschea di viale Jenner per pregare: un pulmino bianco gli si era avvicinato. Dal veicolo erano scesi due uomini, chiedendo all’imam i documenti e il permesso di soggiorno. Alla conferma che quello era l’uomo che stavano cercando, gli sconosciuti - che parlavano un perfetto italiano - lo avevano stordito con dello spray in bomboletta e spinto a forza dentro il pulmino. Dagli ambienti della Cia nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni. Dura, tuttavia, la presa di posizione del gip Nobili, nelle motivazioni del suo provvedimento che colpisce principalmente il capo del servizio segreto americano a Milano, Robert Seldon Lady, considerato la mente dell’intera operazione: «Abu Omar aveva lo status di rifugiato politico in Italia e questa condizione gli era stata riconosciuta dalle nostre stesse autorità, con la conseguenza che la sottrazione di un rifugiato dalla tutela dalla protezione del Paese ospitante costituisce un gravissimo attacco all'autorità dello Stato Italiano e ai trattati internazionali in materia. Soprattutto se il fine del rapimento sia stato costringerlo a rivelare notizie che si riteneva fossero a sua conoscenza in merito ad ambienti terroristici di matrice islamica». Abu Omar nasce ad Alessandria d’Egitto il 18 marzo 1963 e del primo periodo della sua vita si sa poco o nulla. L’unico dato certo è che viene ben presto attirato dalle nascenti organizzazioni del terrore egiziano, come Jamaa Islamyah, una delle più combattive, responsabili di sanguinosi attacchi ai turisti occidentali. Negli anni ’90 i duri e puri della Jamaa trovano rifugio in Europa, come Abu Omar che si sistema a Tirana, capitale dell’Albania appena uscita dal comunismo. Lavora per due fondazioni caritatevoli islamiche. Una di queste è l’Al Haramain, che dopo l’11 settembre finirà nella lista nera Usa con l’accusa di finanziare Al Qaida. Nel 1995 Abu Omar finisce nelle mani del Shik, i servizi segreti albanesi alleati degli americani. Un’inchiesta del quotidiano Chicago Tribune rivela come Abu Omar ceda subito facendo nomi di diversi «fratelli» della guerra santa. I suoi verbali d’interrogatorio vengono passati al capo stazione della Cia a Tirana che fa piazza pulita degli estremisti islamici annidati in Albania catturandone alcuni e consegnandoli a Il Cairo. Nel frattempo Abu Omar viene scarcerato e lascia una moglie con dei figli a Tirana per emigrare in Italia. Il primo aprile 1997 ottiene l’asilo politico nel nostro paese spacciandosi per perseguitato dalle autorità egiziane. A Milano, nel centro islamico di viale Jenner, assume di nuovo l’identità di capobanda del Jihad. Nella sua nuova vita italiana, Omar finisce ben presto sotto controllo dell’antiterrorismo. L’egiziano si specializza nel reclutamento e indottrinamento di aspiranti kamikaze. Il 24 aprile 2002 un’intercettazione della Digos milanese registra Omar che parla con un integralista il quale vuole fare «un grande attentato in Italia» per punire «ebrei e crociati». L’egiziano dai due volti gli risponde che «ogni attentato ha le sue regole... Lo faranno, lo faranno... quelli che sono sotto quel fratello di Londra». L’intercettazione sembra un minaccioso preludio degli attacchi kamikaze nella metropolitana della capitale inglese. Abu Omar viene sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003.

Dal Manifesto, 12 maggio 2006 Tutti spiati, o quasi. Se si è clienti della AT&T, della Verizion e della BellSouth, non c'è scampo: ogni telefonata fatta è stata segnalata a chi di dovere. Il numero dei coinvolti? Almeno 200 milioni di cittadini, cioè la totalità dei clienti di quelle tre compagnie. Gli unici che si sono salvati sono i circa 14 milioni di clienti della Qwest, che meritoriamente ha detto «no grazie» alla richiesta di segnalare le telefonate all'ormai famigerata National Security Agency (Nsa), nonostante in cambio di quella «delazione» fosse stato offerta anche una somma di denaro per ora ancora misteriosa. La denuncia di questa ennesima prodezza dell'Amministrazione Bush, apparsa ieri sulla prima pagina di Usa Today, ha investito come una specie di raffica di vento tempestoso tutti i palazzi del potere di Washington, dove già ci si stava preparando alla battaglia per la ratifica della nomina del generale Michael Hayden a capo della Cia. Hayden, che è stato a capo della Nsa fino al 2005, è l'uomo delle intercettazioni telefoniche illegali scoperte un paio di mesi fa e certamente negli hearing del Senato aveva già molte domande a cui rispondere. Ora non solo quelle domande saranno molte di più, ma la sua nomina stessa rischia di scatenare un putiferio. Anche questa vicenda è infatti direttamente riconducibile a lui. In pratica ogni giorno la Nsa riceve dalle compagnie compiacenti i tabulati delle «attività» di tutti i telefoni da esse gestiti. Esempio: oggi il numero tale ha chiamato venticinque altri numeri, che vengono debitamente forniti. Quelle informazioni finiscono nei cervelloni della Nsa che immagazzinano le informazioni: chi telefona a chi, quante volte lo ha fatto nell'ultima settimana, quanto lunghe sono state le conversazioni, eccetera. E se quei dati risulteranno «interessanti», non sarà difficile sostituire i numeri da cui quelle telefonate sono state fatte e quelli che le hanno ricevute con dei nomi e cognomi. Insomma nessuno ha più segreti. (Cerchiamo di non pensare a cosa succederebbe se il cervello dovesse scoprire che quel numero di Roma che un telefono di New York chiama più volte ogni giorno corrisponde a un giornale che si fregia della testatina «quotidiano comunista»). L'indignazione sollevata dalla rivelazione di ieri era palpabile e coinvolgeva sia i democratici che i repubblicani. Fra questi ultimi, anzi, il primo risultato è stato che quelli che si erano già detti intenzionati a votare «sì» alla nomina di Michael Hayden a capo della Cia, ora ci stanno ripensando. Ma le conseguenze di questa nuova scoperta non si fermeranno alle difficoltà che troverà Hayden. Questa infatti è l'ennesima prova che l'amministrazione Bush non sopporta l'esistenza delle regole e non intende rispettarle e l'insofferenza continua a montare e a espandersi. Lui, George W., ha dato esattamente la stessa risposta che fornì nel caso delle intercettazioni illegali. «Noi prendiamo di mira esclusivamente i membri di Al Qaeda e i loro noti affiliati. Non ci immischiamo nella vita privata di milioni di cittadini innocenti. Tutto ciò che stiamo facendo è perfettamente legale e del tutto appropriato». Ma quelle parole, senza una spiegazione concreta, non significano nulla se non un semplice «fidatevi di me», cioè una cosa che lui ha serenamente praticato per un lungo tempo, dopo gli attacchi terroristici del 2001, ma che ora - con la perdita verticale di fiducia che ha subito - non può più permettersi. Proprio mentre tutto il mondo politico si stava dibattendo nel fuoco di questa nuova faccenda, ecco arrivare una bella, ulteriore tanica di benzina: la notizia che il dipartimento della Giustizia ha chiuso la sua indagine sulle intercettazioni telefoniche. Non perché quell'indagine fosse conclusa ma perché gli uomini che ne erano incaricati non hanno avuto accesso ai documenti indispensabili per capire come esattamente sono andate le cose. La polemica al calor bianco dipende anche dal fatto che tali iniziative di intercettazione andrebbero autorizzate dal tribunale segreto che ne ha giurisdizione, la Fisa. Ma nessuno fa notare che la National Security Agency registra e analizza le telefonate di tutto il pianeta, e dunque anche americane, da oltre un decennio con Echelon: In the greatest surveillance effort ever established, the NSA global spy system captures and analyzes virtually every phone call, fax, email and telex message sent anywhere in the world. Quite obviously they cannot listen to everyone anywhere ALL the time, but they have the capability to choose when to listen and who to listen to, wherever they may be. James Bamford famously recalled how the NSA successfully intercepted satellite calls from Osama Bin Laden in the late nineties as he was talking to his mother. In the greatest surveillance effort ever established, the US National Security Agency (NSA) has created a global spy system, codename ECHELON, which captures and analyzes virtually every phone call, fax, email and telex message sent anywhere in the world. ECHELON is controlled by the NSA and is operated in conjunction with the Government Communications Head Quarters (GCHQ) of England, the Communications Security Establishment (CSE) of Canada, the Australian Defense Security Directorate (DSD), and the General Communications Security Bureau (GCSB) of New Zealand. These organizations are bound together under a secret 1948 agreement, UKUSA, whose terms and text remain under wraps even today. The ECHELON system is fairly simple in design: position intercept stations all over the world to capture all satellite, microwave, cellular and fiber-optic communications traffic, and then process this information through the massive computer capabilities of the NSA, including advanced voice recognition and optical character recognition (OCR) programs, and look for code words or phrases (known as the ECHELON “Dictionary”) that will prompt the computers to flag the message for recording and transcribing for future analysis. Intelligence analysts at each of the respective “listening stations” maintain separate keyword lists for them to analyze any conversation or document flagged by the system, which is then forwarded to the respective intelligence agency headquarters that requested the intercept. But apart from directing their ears towards terrorists and rogue states, ECHELON is also being used for purposes well outside its original mission. The regular discovery of domestic surveillance targeted at American civilians for reasons of “unpopular” political affiliation or for no probable cause at all in violation of the First, Fourth and Fifth Amendments of the Constitution – are consistently impeded by very elaborate and complex legal arguments and privilege claims by the intelligence agencies and the US government. The guardians and caretakers of our liberties, our duly elected political representatives, give scarce attention to these activities, let alone the abuses that occur under their watch.

WASHINGTON - Iran offered in 2003 to accept peace with Israel and to cut off material assistance to Palestinian armed groups and pressure them to halt terrorist attacks within Israel's 1967 borders, according to the secret Iranian proposal to the United States. The two-page proposal for a broad Iran-U.S. agreement covering all the issues separating the two countries, a copy of which was obtained by IPS, was conveyed to the United States in late April or early May 2003. Trita Parsi, a specialist on Iranian foreign policy at Johns Hopkins University School of Advanced International Studies who provided the document to IPS, says he got it from an Iranian official earlier this year but is not at liberty to reveal the source. But in 2003, Bush refused to allow any response to the Iranian offer to negotiate an agreement that would have accepted the existence of Israel. Flynt Leverett, then the senior specialist on the Middle East on the National Security Council staff, recalled in an interview with IPS that it was "literally a few days" between the receipt of the Iranian proposal and the dispatch of a message to the Swiss ambassador expressing displeasure that he had forwarded it to Washington. Interest in such a deal is still very much alive in Tehran, despite the U.S. refusal to respond to the 2003 proposal. Turkish international relations professor Mustafa Kibaroglu of Bilkent University writes in the latest issue of Middle East Journal that "senior analysts" from Iran told him in July 2005 that "the formal recognition of Israel by Iran may also be possible if essentially a 'grand bargain' can be achieved between the U.S. and Iran". [leggi in esteso]

Ha fatto rumore in queste settimane il pezzo pubblicato il 26 aprile sul Corriere da Pietro Ichino nel quale l'economista sosteneva che la Legge Biagi in base allelaborazione dei dati Istata non ha aumentato i precari: la percentuale degli occupati a termine sul totale dei dipendenti era cresciuta di due punti percentuali negli anni 90 col pacchetto Treu, ma dal 2000 al 2005 sarebbe rimasta stabile (da 1.931.000 su 13.222.000, a 2.026.000 su 14.507.000). In realtà, anche se ufficialmente la quota da noi è del 12.3% contro il 13 di Francia e Germania, Ichino tiene conto di tutte le forme di lavoro temporaneo tranne le finte partite Iva: se le inserissimo arriveremmo al 14.

Si parla sempre dei due ultimi campionati come quelli a rischi di penalizzazione per la Juve. In realtà il sistema Moggi esisteva già almeno dalla staione 1999. Lo afferma il teso del procedimento 43915/02/R con cui la Procura di Napli comunica l'indagine a carico "in ordine ai reati loro rispettivamente ascritti Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini, Paolo Bergamo, Pier Luigi Pairetto, Tullio Lanese, Massimo De Santis, Maria Grazia Fazi, Gennaro Mazzei, Francesco Ghirelli, Pasuqlae Rodomonti, Duccio Baglioni, Ianzio Scardina...Perchè rivestendo ciascuno all'epoca dei fatti le seguenti cariche...si associavano tra loro e con persone in corso di identificazione, avendo già nel passato(campionato di clacio di serie A 1999/2000) condizionato l'andamento del campionato stesso sino al penultimo incontro di campionato Juventus Parma, terminato 1-0, arbitrato da Mssimo De Santis, e non riuscendo nell0intento di garantire alla Juventus l'esito finale, in quanto gli accordi illeciti già stabiliti vennero compromessi dal clamore suscitato dall'arbitraggio apertamente favorevole alla squadra torinese da parte di De Santis (cfr. tel.n.5610 del 21/4/2005 tra Leonardo Meani e l'arbitro Pierluigi Collina ed in cui il primo racconta quanto riferitogli da Carlo Ancelotti, all'epoca allenatore della Juvcentus, non solo circa il fatto che Moggi ogni giovedì conosceva già in anticipo l'esito dei sorteggi arbitrali, ma anche in ordine alla fase finale di quel campionato ("al tempo della famosa partita, quella di...e di Perugia, dice la torta era stata pronta e...perchè è venuto fuori il casino, alla partita col Parma, lì cioè è venuto fuori il casino, i giornali sono esplosi, ma se non viene fuori quella roba lì...sai si è ribaltato il tutto, perchè è scoppiata la bomba, no?...ma se no..."); attraverso uno stabile vincolo associativo, realizzato e costantemente alimentato da molteplici contatti telefonici...".

La nostra in Iraq è solo una missione di pace? Ma oltre ai 3200, oggi 2600 di Nassiriya, abbiamo altri 166 soldati di cui nessuno parla mai: in servizio presso il comando britannico della divisione multinazionale zona sud est, presso il comando multinazionale di Baghdad. Senza contare quelli che operano presso centro di addestramento Nato a Baghdad e un nucleo di crocerossine volontarie.

E Pairetto disse a Facchetti: «Ti ho fatto mettere Meier» di Redazione Spunta per la prima volta l’Inter. L’ex designatore avvisa di aver scelto un arbitro adatto in Champions. Poi chiede due tessere da Milano Spunta la prima intercettazione legata all’Inter. È un colloquio telefonico tra il presidente nerazzurro Giacinto Facchetti e Pierluigi Pairetto. L’ex designatore arbitrale parla come componente della commissione arbitrale Uefa e l’argomento è la designazione di alcuni arbitri per le partite di Champions League. Quando Pairetto chiama Facchetti è il 15 settembre 2004. Seguirà un secondo colloquio, il giorno dopo. Al centro delle telefonate ci sono valutazioni sugli arbitri di Champions (l’Inter era in un girone con il Valencia, il Werder Brema e l’Anderlecht) e alcune tessere dell’Inter per Pairetto. L’intercettazione è nel fascicolo aperto dalla procura di Torino per frode sportiva e poi archiviato dai giudici. Così nell’inchiesta torinese che ha dato il via allo scandalo non era il solo Moggi ad avere rapporti con i designatori arbitrali. Il contenuto dell’intercettazione di Facchetti non ha lo stesso tenore di quelle del direttore generale bianconero che suggeriva - quasi pretendeva - le designazioni. Nel colloquio del dirigente nerazzurro, invece, è Pairetto a comunicare a Facchetti chi è stato scelto: «Ho fatto mettere Meier». Si riferisce all’arbitro che dirigerà la partita con il Valencia. Pairetto però non è certo e allora vuole richiamare Facchetti in un secondo momento. Però aggiunge: «... avevo fatto mettere Meier appunto perché è un arbitro molto...». Facchetti lo interrompe: «Sì perché lì a Valencia». Allora Pairetto riprende il discorso: «... affidabile, no no a Valencia è un ambientino... bello tosto, anche se ieri è stato un buon risultato, lui è stato bravo». La telefonata si dilunga, poi si cambia argomento. È Pairetto a farlo: «Per le tessere invece le hai già...». Facchetti replica: «Sì le tessere sono, guarda abbiamo... pensa che ieri hanno consegnato». Dopo altre battute Facchetti dice: «Mi sai dire il nome di chi viene a ritirarle». E Pairetto dice: «Te lo faccio sapere di chi viene a prenderle». È la prima volta che un dirigente nerazzurro entra nello scandalo intercettazioni. Qualche giorno fa sull’argomento, il presidente Moratti aveva detto: «È una situazione scioccante, e naturalmente lo sarà per tutti quelli che nel calcio partecipano generosamente e soprattutto intendo il pubblico. Spero che ci sia molto meno di quello che sembra in questo momento, questa è la speranza vera. Dare un giudizio non è simpatico nè giusto in questo momento. Il sentimento di qualche cosa che non funzionasse bene c'era, poi che fosse una situazione così sempre più marcia magari no. A me fa impressione». L'Inter era fino a quel momento una delle poche squadre non coinvolte nello scandalo, ma questo non consolava il patron nerazzurro. «Non fa certo piacere, e non la vedo come una rivincita. Non è una situazione che dia soddisfazione, è una situazione che segui con molto fastidio e dispiacere nei confronti di alcune persone, ma soprattutto con fastidio. Perché in questo ambiente conosco queste persone e mi dispiace siano in questa situazione per debolezza o per calcolo, ma dispiace siano coinvolte e poi vedremo se lo sono» (da Il Giornale)

Non c'è più lo stile Juve...Ma c'è mai stato? Carlo Petrini, tra l'altro compaesano di Moggi, ex giocatore di enoa, Roma e Milan, e capro espiatorio del calcio scommesse 1980, fece quanto segue: "Nell'80 la Juve si salvò perchè il teste chiave, Cruciani, fu corrotto il giorno prima di presentarsi all'udienza: all'incontro, davanti al cancello 5 di S.Siro, per comunicare la cifra che la Juve avrebbe dovuto pagare allo scommettitore pentito, c'era anche Petrini. Milan e Lazio furono retrocesse, il Bolona penalizzato.

Le Marchi condannate in primo grado, parlano di processo mediatico: ma furono proprio loro a richiedere alla corte la presenza delle telecamere in aula.

25/5/06- Le polemiche sulla partita a pallavolo di Erika Nardo. Il punto non è il fatto che per giocarla sia uscita dal carcere, perchè la struttura dove è rinchiusa, a Verziano Brescia, è in realtà una prigione 'a sicurezza attenuata': sembra una palestra comunale, offre serre, orti, celle aperte da cui si può entrare e uscire, laboratori, un campo da pallavolo usato anche per le gare della federazione. E lì Erika svolge anche lavoro di componentistcia per una cooperatvia carceraria e un corso di florovivaismo.

10/5/06- Quando disse: in Ungheria l’Urss porta la pace Giorgio Napolitano Come si può, ad esempio, non polemizzare aspramente col compagno Giolitti quando egli afferma che oltre che in Polonia anche in Ungheria hanno difeso il partito non quelli che hanno taciuto ma quelli che hanno criticato? È assurdo oggi continuare a negare che all'interno del partito ungherese - in contrapposto agli errori gravi del gruppo dirigente, errori che noi abbiamo denunciato come causa prima dei drammatici avvenimenti verificatisi in quel paese - non ci si è limitati a sviluppare la critica, ma si è scatenata una lotta disgregatrice, di fazioni, giungendo a fare appello alle masse contro il partito. È assurdo oggi continuare a negare che questa azione disgregatrice sia stata, in uno con gli errori del gruppo dirigente, la causa della tragedia ungherese. Il compagno Giolitti ha detto di essersi convinto che il processo di distensione non è irreversibile, pur continuando a ritenere, come riteniamo tutti noi, che la distensione e la coesistenza debbano rimanere il nostro obiettivo, l'obiettivo della nostra lotta. Ma poi ci ha detto che l'intervento sovietico poteva giustificarsi solo in funzione della politica dei blocchi contrapposti, quasi lasciandoci intendere - e qui sarebbe stato meglio che, senza cadere lui nella doppiezza che ha di continuo rimproverato agli altri, si fosse più chiaramente pronunciato, che l'intervento sovietico si giustifica solo dal punto di vista delle esigenze militari e strategiche dell'Unione Sovietica; senza vedere come nel quadro della aggravata situazione internazionaledel pericolo del ritorno alla guerra fredda non solo ma dello scatenamento di una guerra calda, l'intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d'Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all'Urss di intervenire con decisione e con forza per fermare la aggressione imperialista nel Medio Oriente abbia contribuito, oltre che ad impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell'Urss ma a salvare la pace nel mondo.

10/5/06- Pubblicato il Rapporto ufficiale del parlamento inglese sulle stragi di Londra: i terroristi agirono di loro iniziativa, non su ordine di Bin Laden.

10/5/06- L'Unione elegge Napolitano senza l'accordo della Cdl, che vota scheda bianca. E' la prima violazione del programma elettorale. Da pag.13 del programma dell'Unione, capitolo "Le garanzie istituzionali": "Il centro destra in questi anni ha spesso aggirato o cancellato gli strumenti posti a garanzia delle opposizioni e quindi del confronto e del pluralismo. Il rischio è quello di uno squilibrio che porti alla dittatura della maggioranza. Questo rischio deve essere combattuto riaffermando la necessità di equilibrio tra i poteri istituzionali attraverso appositi checks and balances. ...Eleveremo la maggioranza necessaria per l'elezione del presidente della repubblica, garante imparziale della costituzione e rappresentante dell'unità nazionale, e quella per l'elezione dei presidenti della camere, in modo da tornare alla convenzione che prevedeva una larga intesa sulla designazione dei presidenti, tutelandone il ruolo di garanti imparziali".

10/5/06- La Cdl non vota Napolitano perchè non si sarebbe rispettato il cosiddetto metodo Ciampi: scegleire una personalità garante e super partes d'intesa con l'opposizione. In realtà Ciampi quando fu eletto era ministro in carica del centrosinistra.

10/5/06- Berlusconi e i suoi non votano Napolitano presidente della repubblica. Affermando che gli elettori non capirebbero. In realtà cedono al ricatto leghista. In quanto Berlusconi aveva già detto di sì a Napolitano, comunicandolo al direttore del Tg5 Rossella, che si era venduta la notizia in tv. Lo fanno notare sia Fini che Casini che dicono rispettivamente: "Caro Mimun, chissà come sarà arrabbiato Rossella per quella notizia che gli ha dato il suo pricnipale informatore", e "Berlusconi aveva dato il via a Napolitano. Silvio ha un atteggiamento schizofrenico, è più intelligente di tutti noi, ha due cervelli". [leggi in esteso]

10/5/06- Previti già a casa dopo tre giorni di carcere. Sfruttando la ex Cirielli. Dunque si trattava di una legge ad personam, e Previti, che pur aveva fatto il beau gest di annunciare il suo voto contro l'emendamento salva ultrasettantenni, ora invece non si rifiuta di trarne vantaggio.

10/5/06- La guerra al terrorismo funziona? Nel rapporto 2006 del Dipartimento di stato solo nel 2005 si contano 360 attacchi suicidi con 3000 morti. Dal 2000 al 2004, in 5 anni erano stati secondo lo Csis 472. E fino alla metà del 2001 300. Gli attacchi suicidi fanno il 20% di tutti i morti per terrorismo.

9/5/06- ANSA (EST) - 08/05/2006 11/9: USA, MOUSSAOUI VUOLE RIMANGIARSI CONFESSIONE - Zacarias Moussaoui, che la scorsa settimana e' stato condannato all'ergastolo, per il ruolo avuto nella cospirazione della rete terroristica al Qaida che porto' agli attentati dell'11 Settembre 2001, ha oggi fatto sapere che vuole rimangiarsi la dichiarazione di colpevolezza . In un documento fatto pervenire alla corte federale che l'ha giudicato, quella di Alexandria, nel Nord della Virginia, alle porte di Washington, Moussaoui sostiene che il fatto che la giuria non l'abbia condannato alla pena capitale l'ha ora convinto della possibilita' di avere un processo equo. Per questo, Moussaoui, l'unica persona processata e condannata negli Usa per gli attacchi dell'11 Settembre 2001, vuole ritirare l'ammissione di colpevolezza e dichiara che la sua deposizione e' stata ''una completa invenzione''. La giuria, del resto, non aveva creduto al suo racconto, che lui e un altro terrorista avrebbero dovuto dirottare e pilotare, l'11 Settembre, unn quinto aereo sulla Casa Bianca. Poi, lui, che frequentava una scuola di volo, fini' in carcere prima del giorno fatidico. I legali di Moussaoui sanno bene che la legge non consente di modificare una dichiarazione di colpevolezza dopo che la sentenza e' stata pronunciata, ma hanno presentato lo stesso l'istanza a causa -hanno spiegato- 'del problematico rapporto' con il loro cliente. La scorsa settimana, al momento della sentenza, il giudice Leonie Brinkema aveva avvertito Moussaoui che aveva il diritto di ricorrere in appello, ma solo contro la sentenza; e aveva aggiunto che sarebbe probabilmente stato ''un atto futile''. (ANSA). ADNK (EST) - 09/05/2006 - 10.54.00 USA: GIUDICE NEGA NUOVO PROCESSO A MOUSSAOUI ------------------------------------------------------------------------------- (Adnkronos) - Non verra' ripetuto il processo negli Stati Uniti contro Zacharias Moussaoui, condannato la settimana scorsa all'ergastolo per gli attentati dell'11 settembre. Il giudice distrettuale Leonie Brinkema ha infatti immediatamento respinto l'istanza presentata ieri a sorpresa da Moussaoui, che aveva affermato di voler ritirare la sua dichiarazione giurata di colpevolezza e chiesto un nuovo processo ''per provare la mia innocenza nel complotto dell'11 settembre''. Il giudice Brinkema, titolare del processo appena concluso, ha spiegato che le regole processuali proibiscono il ritiro della dichiarazione di colpevolezza di un imputato dopo la sua condanna. ''Dato che l'imputato e' stato condannato il 4 maggio 2006 -ha detto- la sua mozione e' arrivata troppo tardi e deve essere respinta solo su questa base''.

9/5/06- La tortura era prevista nella politica di interrogatori deli Usa in Iraq? Le autorità lo hanno sempre negato, ma proprio oggi il viece assistente segretario alla difesa americanom Charles Stimnson ha ammesso davanti al Comitato Onu che vigila sul rispetto del trattato anti tortura del 1984, che l'esercito sta per pubblicare un manuale aggiornato sulle pratiche di interroatorio dei prigionieri in cui non è più presente quella del "waterboarding" (il prigioniero viene immerso nell'acqua fino quasi ad affogare. In tal modo viene ammesso implicitamente che finora questa tecnica era adoperata.

8/5/06- Scandalo intercettazioni nel calcio. Il problema non sono Moggi o Pairetto. Si tratta solo del prevedibile effetto di un vizio di sistema: gli organi tecnici dell'Aia(associazione italiana arbitri), ossia i designatori arbitrali, vengono eletti da statuto "sentita la Lega", ossia la squadre. Altra carenza procedurale, quella del presunto sorteggio degli arbitri. In realtà non si tratta di sorteggio integrale, ma di sorteggio di un nome tra quattro scelti dai designatori sulla base di criteri 'pettinabili' in modo da escludere alcuni piuttosto che altri (in base incompatibilità ambientale per vicinanza georafica, o per vicinanza temporale ecc.). La prova del nove sulle pastette del nostro campionato è la stagione 1985, l'unica col sorteggio integrale: vinse, unica volta, una squadra provinciale outsider, il Verona.

8/5/06- Parla Corinto Marchini ex fondatore delle Camicie verdi ed ex senatore del Carroccio. Al giornalista Claudio Lazzaro, che lo intervista per Camicie Verdi, un film di 78 minuti distribuito dalla Dolmen, rivela che Bossi lo chiamò all'una e mezza di notte, di cui il magistrato Papalia dovrebbe avere la registrazione, che "Le camicie verdi devono essere pronte a sparare ai carabinieri", in vista della dichiarazione d'indipendenza. Voleva inoltre che si briciassero i tricolori e le effigi dei carabinieri. Per giunta alcuni nella Lega gli riferirono di aver ricevuto l'ordine di uccidere Borgehzio per farne un martire. Ordine revocato solo una settimana prima del giorno fatidico.

8/5/06- Quale il giorno più bello per Bush in questi anni di Presidenza? "Quando ho preso all'amo un pesce persico di 7.5 libbre nel mio lago"

8/5/06- Anche il Brasile entra nel club atomico, ma stavolta nessun clamore. Brasile - inaugurazione centro per l’arricchimento dell’ uranio con centrifughe di nuova tecnologia brasiliana Su il “Corriere della Sera” di oggi è presente un articolo di Rocco Cotroneo riportante la notizia che il governo del Brasile ha annunciato venerdi l’ inaugurazione di un centro per l’arricchimento dell’ uranio, non lontano da Rio de Janeiro. La notizia non ha avuto molto clamore né in Brasile né all’ estero. Il Brasile ha già oggi due centrali nucleari in attività (nei pressi di Angra dos Reis) e vuole costruirne una terza. Attualmente l’ energia elettrica ricavata dalle due centrali nucleari soddisfa solo l’ 1-2 per cento del fabbisogno energetico del Brasile, am il govrno Lula punta molto a rafforzare la presenza del nucleare per creare una maggiore indipendeza dall’ estero. Il Brasile è un paese molto ricco di uranio, il quale uranio fino ad oggi è stato spedito via nave in Europa e qui è stato effettuato l’ arricchimento dell’ uranio a cura della Urenco. Ma il Brasile punta adesso a raggiungere la totale autonomia volendo completare sul proprio territorio tutto il ciclo integrale di produzione di energia atomica. Le intenzioni del Brasile sono dichiaratamente a fini esclusivamente pacifici e il Brasile stesso nega che l’ arricchimento dell’ uranio sia la strada per raggiungere la costruzione di armi nucleari, sostenendo che i propri impianti sarebbero in grado di arricchire l’ uranio-235 a meno del 5%, ben lontano dal 95% necessario per costruire una testata nucleare. Il Brasile ha dichiarato da tempo di essere in possesso di una tecnologia molto avanzata e sosteniene che le centrifughe sviluppate in Brasile sono le più moderne ed efficienti in ciroclazione: 25 volte più efficienti di quelle in uso negli Stati Uniti e in Europa. Questo ha creato anche un fatto interessante da ricordare: il Brasile (pur essendo firmatario dei trattati di non proliferazione) ha a lungo opposto resistenza alle ispezioni dell’ Iaea, giustificando tale condotta per tutelare il segreto industriale della propria tecnologia. Alla fine l’ Iaea ha potuto effettuare le ispezioni solo nel 2005 e solo dopo che i macchinari in questione fossero stati coperti con schermi opachi e limitando i controlli al processo. ABC News Brazil Unveils Uranium Enrichment Center Brazil Inaugurates Uranium Enrichment Center Capable of Producing Fuel for Country's Power Plants By PETER MUELLO The Associated Press RIO DE JANEIRO, Brazil - Brazil has inaugurated a uranium enrichment center capable of producing nuclear fuel for the South American country's power plants. Brazil's enrichment center will save millions of dollars the country now spends to enrich fuel at Urenco, the European enrichment consortium, Science and Technology Minister Sergio Rezende told the government news agency Agencia Brasil Saturday. Iran is seeking to produce the same fuel, but is facing international pressure against doing so. Brazil like Iran has signed the Nuclear Nonproliferation Treaty, and Brazil's constitution bans the military use of nuclear energy. Brazil has the world's sixth-largest uranium reserves, but has been unable to use the fuel for energy without shipping it to and from Urenco. Rezende stressed Brazil's commitment to the peaceful use of nuclear energy at a ceremony Friday at the plant built on a former coffee plantation in Resende, 90 miles west of Rio de Janeiro. In 2004, the Brazilian government drew attention when it refused unrestricted inspections by the International Atomic Energy Association, arguing that full access to its centrifuges would put it at risk of industrial espionage. Inspectors said they were satisfied after monitoring the uranium that comes in and out of the centrifuges. Brazil's nuclear program began during a 1964-85 military dictatorship, and the ruling generals had secret plans to test an atomic bomb underground in the Amazon jungle. The idea was scrapped in 1990. [leggi in esteso]

8/5/06- -L'AMMINISTRAZIONE BUSH AVREBBE COMUNQUE INVASO L'IRAQ IN OGNI CASO, IDIPENDENTEMENTE DAL DOSSIER SULLE ARMI DI SADDAM O DALLA SUA REALE MINACCIA NEI CONFRONTI DELL'OCCIDENTE? -Per i media di sinistra è un dogma a priori, tanto evidente che nemmeno necessita di un straccio di prova. Posizioni opposto ma altrettanto dogmatiche sulle testate di destra: gli Usa erano in buona fede e offrirono fino all'ultimo al raìs la chance di redimersi. Eppure c'è un modo per sapere chi ha ragione c'è. Grazie al contenuto del cosiddetto "Downing street memorandum", il verbale di un incontro tra Bush e Blair nella residenza del premier inglese, svoltosi il 31 gennaio 2003, a 1 mese e 20 giorni dall'invasione. A svelarlo, nel suo libro Lawless world, il professore di lege all'università di Londra Philippe Sands, per averlo letto de visu. Bush disse a Blair che era così preoccupato circa la difficoltà di trovare prove decisive contro Saddam, che aveva pensato di "far volare sui cieli dell'Iraq degli U2 spia in assetto da combattimento ma coi colori dell'Onu" sperando che il dittatore avrebbe tentato di abbatterli. "Se Saddam gli sparasse contro-spiegò Bush- sarebbe in violazione delle risoluzioni Onu".

8/5/06- Il DSM IV, o Manuale dianostico dei disturbi mentali, è la bibbia degli psichiatri di tutto il mondo. Vi sono classificati in quasi 1000 pagine tutti i disturbi dalla grande follia alle piccole nevrosi. Alcuni ricercatori americani sono andati a ricercare eventuali leami finanziari che leassero i redattori delle definizioni a industrie farmaceutiche. Risultato: più della metà degli esperti ha qualche conflitti d'interesse. E nel caso degli scienziati che hanno lavorato alla sezione dei disturbi dell'umore e malattie psicotiche (vedi la depressione o il disturbo bipolare), ossia quelle in cui i farmaci costituiscono il grosso della terapia, il 100 per cento aveva qualche legame finanziario (conferenze pagate, congressi, contratti di ricerca) con le aziende produttrici di quei farmaci. E nel 2001 è atteso il DSM V.

8/5/06- Oggi si vota per il nuovo capo dello stato.Ma è vero che si tratta di una carica solo formale? In realtà ha il potere di sciogliere le camere, di affidare l'incarico al premier, e soprattutto è il capo delle forze armate e della magistratura... Al presidente della repubblica, la costituzione riconosce il ruolo di capo dello stato. Questo significa che in ambito istituzionale egli è la massima autorità del paese. Certo è che negli ultimi anni il suo ruolo è stato gradualmente svilito, considerato un potere formale, inferiore al potere che spetta all'esecutivo. questa interpretazione è errata e lo è profondamente, se solo si considera che un governo per insediarsi, necessita del benestare del presidente della repubblica. Al quale spetta pure la discrezione di considerare ammissibili o meno i ministri proposti dal capo dell'esecutivo, che formeranno il governo. In pratica significa che se un ministro sia prima che dopo il mandato, tiene comportamenti anticostituzionali o che minano la sovranità dello stato, può essere rimosso dalla carica, qualora ne verificasse la necessità. Il presidente è il garante delle libertà democratiche, garante della costituzione, garante delle norme che regolano l'ordinamento repubblicano e della sovranità dello stato e della repubblica. Il capo dello stato è anche il capo delle forze armate e dell'ordinamento giudiziario. Capo, vuol dire tanto per essere chiari, chi ha il massimo potere, ossia la massima autorità in relazione ad esercito e magistratura. E' evidente che gradualmente qualcuno si è appropriato dei poteri che la costituzione ha stabilito al capo dello stato, interpretando le attribuzioni presidenziali, come formali. Ma le regole scritte sono chiare e non consentono molte interpretazioni. Sul fronte giudiziario, sembra che un guardasigilli, leggete bene, "colui che guarda i sigilli", ossia colui che convalida l'autenticità dei sigilli, cioè la validità dei documenti, abbia più autorità di colui che li ha emessi: il Capo dello Stato. Questo può riguardare ad esempio la grazia e l'indulto, materia giuridica che la costituzione attribuisce chiaramente al presidente della repubblica e non al guardasigilli, al quale non spetta alcun veto, ma solo appurare che le richieste ed i documenti siano giuridicamente corretti. Sul piano militare il capo dello stato, nessuna decisione può essere presa dall'esecutivo, senza il consenso del capo dello stato. Ma di più, egli come massima autorità delle forze armate, può effettuare riforme dell'ordinamento militare, purchè nel rispetto delle norme costituzionali, della convivenza civile nazionale ed internazionale. E così via. Riguardo ancora alla facoltà di sciogliere le camere e affidare l'incarico al premier, a sentire il giurista Valerio Onida, presidente emerito della Corte costituzionale e docente alla statale di Milano (il maggior costituzionalista su piazza), il presidente della repubblica gode della totale discrezionalità valutando la situazione politica del momento e gli interessi generali del Paese. Insomma il ritorno alle urne in caso di crisi, o voto di sfiducia in seno alla maggioranza, non è automatico. Qualche esempio? Scalfaro sciolse il parlamento nel '93 anche se esisteva una maggioranza a sostegno del governo Ciampi. Sempre Scalfaro non sciolse dopo le crisi di Berlusconi e Prodi, consentendo la nascita di maggioranze in ran parte (Dini) o limitatamente (D'alema) diverse.

8/5/06- "L'idea di usare aeroplani per colpire il World trade center uscì per la prima volta da un meeting di organizzazioni antimperialiste internazionali. Promosso nella primavera del 1991, per vendicare la guerra del Golfo, dal fratello dell'ex premier pakistano Benazhir Bhutto Mir Murtaza, capo del gruppo Zulfikar". Per inquadrare l'universo segreto della "Jihad rossa" basta una sola affermazione. Fatta con malcelato orgoglio attraverso il quotidiano arabo Al-Hayat di mercoledì 12 settembre 2002 dall'ex primula rossa del terrorismo mondiale, Carlos the jackal (lo sciacallo). E quindi confermata dalle tesi di un recente libro, "Revolutionary Islam", pubblicato in Francia a suo nome lo scorso 24 giugno. Un testo che rapporti delle intelligence israeliana, inglese, turca e greca hanno già definito il manifesto ideologico della nuova inquietante alleanza. Quella tra il terrorismo guerrigliero islamico e l'ala antimperialista dei movimenti di sinistra italiani ed europei. Precorsa appunto dal 'pioniere' venezuelano Carlos, alias Ilich Ramirez. Negli anni della formazione in Urss fino all'ultimo soggiorno sudanese in compagnia dell'erede designato Osama Bin Laden. Gli scritti firmati dallo "sciacallo", nella cella da ergastolano in un carcere francese, hanno il carattere perentorio di un ordine quando, annunciando la sua conversione alla religione islamica, incitano "tutti i rivoluzionari, inclusi quelli di sinistra e perfino gli atei" ad "accettare la leadership e l'esempio splendente di Osama Bin Laden…e aiutare a fare dell'Afghanistan e dell'Iraq la tomba dell'imperialismo americano". Analogamente si rivolge ai jihadisti, spiegando che, stante quale obiettivo più alto dell'umanità "la distruzione degli Usa attraverso un'orchestrata e persistente campagna di terrore", essi debbono "concludere alleanze con tutti i radicali, compresi maoisti e nazionalisti". Nell'ambito di una strategia mirata a "separare gli Usa dagli alleati e minarne così la fiducia, costringendoli ad accettare le richieste della rivoluzione". In quest'ottica, la convergenza fra estimatori della lotta armata di diversa estrazione rappresenta "la più pulita ed efficiente forma di guerra". Ma soprattutto la via maestra per coniugare "il fine di una più equa distribuzione della ricchezza", tipico dell'antagonismo occidentale, con la capacità operativa e finanziaria degli islamici, definiti "la sola forza transnazionale capace di contrastare la schiavitù totalitaria nell'epoca post-comunista". Quasi una teologia della liberazione stile Che Guevara, aggiornata ai conflitti asimmetrici del 21° secolo. Un modo per "salvare i molti uccidendo i pochi" e per bloccare "il piano americano di conquista del mondo" tramite azioni mediaticamente efficaci. Fu proprio Carlos, negli anni 70, a creare il primo "Fronte unito" che accomunava i gruppuscoli anticapitalisti vicini all'internazionale comunista e quelli dell'antisionismo arabo. Nelle dozzine di dirottamenti e attentati da lui realizzati, utilizzò uomini e armi della Red army fraction tedesca o Baader-Meinhoff gang, così come il sostegno di Kgb, Stasi, Die rumena, servizi yugoslavi, castristi, e Red Army giapponese. Stabilì contatti financo con le nostre Br. Islamica era però la matrice degli incarichi, affidatigli di volta in volta dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina di George Habbash, dal Mukhabarat iracheno o da Gheddafi, nei cui campi scuola sfilavano schiere di estremisti occidentali. Esemplare il rapimento dei ministri Opec a Vienna nel '75 portato a termine insieme a Yohannes Weinrach della Raf. Dopo il suo arresto, avvenuto nel 1994, i superstiti della struttura creata da Carlos travasarono poi nella nascente Al Qaeda, complice la vicinanza logistica tra l'ex primula e Osama, entrambi "ospiti" a Khartoum nei primi anni 90. L'ideologo qaedista Ayman Al Zawahiri ha a più riprese riconosciuto la necessità dell'alleanza tra fondamentalismo islamico e ateismo radicale introdotta da Ramirez, ovvero tra "dogma" marxista-leninista (o anarco-insurrezionalista-antimperialista) e islam rivoluzionario. Non è affatto un caso che Al Qaeda si sia sviluppata da un iniziale "Fronte internazionale islamico" di stampo sovietico. Sfruttare gli "utili idioti" in chiave agit prop fu uno dei cardini della lezione rivoluzionaria di Lenin (e dunque della formazione di Carlos), prima di riecheggiare nelle Fatwa di Osama Bin Laden. Ad esempio in quella dell'11 febbraio 2003 in cui, pur definendo i "socialisti" infedeli, sottolinea come "nelle presenti circostanze gli interessi dei musulmani concidono con quelli dei 'socialisti' nella guerra contro i crociati". Il risultato è sotto gli occhi di tutti: gli intrecci inconfessabili con la resistenza irachena e la galassia di Al Qaeda da parte del Campo antimperialista italiano (vedi la vicenda degli ostaggi), o del Comitato di solidarietà con la causa araba spagnolo, o ancora dei marxisti turchi filo-curdi o dei comunisti islamici della coalizione britannica "Stop the war", sono una realtà dimostrata ormai da numerose inchieste e relativi arresti. E intanto "lo sciacallo" gongola.

8/5/06- L'Unione propone come candidato unico al Quirinale D'alema. E' la prima violazione del suo famoso programma elettorale di 286 pagine. A pa.13 si legge infatti: "Eleveremo la maggioranza necessaria per l'elezione del presidente della Repubblica in modo da tornare alla convenzione che prevedeva una larga intesa sulla designazione dei presidenti".

8/5/06- -A SENTIRE GLI OPINIONISTI ISTITUZIONALI LA JUVENTUS SAREBBE STATA SCAGIONATA DALL'ACCUSA DI DOPING TRA IL 1994 E IL 1998. IL PRECEDENTE VIENE ANZI CITATO PER DSMINUIRE LA PORTATA DELLE NUOVE IMBARAZZANTI INTERCETTAZIONI TRA MOGGI E IL DESIGNATORE ARBITRALE PAIRETTO. MA LA SIGNORA DEL CALCIO FU ASSOLTA SUL SERIO? -Tutt'altro. La sentenza del 2004 che ha ribaltato in appello la condanna penale di primo grado per Girando e il dottor Agricola, non ha stabilito che il fatto non sussiste, bensì che all'epoca (e fino al 2000), non essendoci ancora in Italia una legge antidoping causa atavico ritardo legislativo in materia, non costituiva reato. Insomma, i numerosi trofei (tre scudetti ecc.) vinti dal club bianconero in quei 4 anni, furono raggiunti anche grazie a un aiutino chimico, che nel resto del mondo veniva già considerato illegale

5/5/06- -GLI IRANIANI SONO SINCERI QUANDO AFFERMANO DI VOLER CANCELLARE ISRAELE DALLA FACCIA DELLA TERRA? OPPURE SI TRATTA SOLO DI PROPAGANDA AD USO INTERNO, PER PUNTELLARE UN REGIME TRABALLANTE? -A fine aprile tre ingegneri israeliani hanno visitato l'Iran,fermandosi diverse settimane per contriubuire alla ricostruzione di alcune infrastrutture danneggiate dal terremoto di Busher, una zona dove è peraltro attivo uno dei siti nucleari della discordia. Tornati in patria hanno raccontato al quotidiano in lingua ebraica Yedioth Ahronot che era la quinta volta in Iran dei rappresentanti della loro azienda. Sembra che i rapporti fra i due Paesi possano valutarsi in "decine e decine di milioni di dollari l'anno", e che negli ultimi anni i rapporti commerciali abbiano "conosciuto una vera e propria fioritura". In Italia solo i più assidui lettori di Repubblica hanno avuto la fortuna apprendere la notizia. Per tutti gli altri, e per chi non legge l'ebraico, l'odio iraniano verso Israele rimane cieco e totale.

-E' MOUSSAOUI, APPENA CONDANNATO ALL'ERGASTOLO, IL VENTESIMO KAMIKAZE DELLA STRAGE ALLE TORRI GEMELLE? -FU OSAMA BIN LADEN L'IDEATORE E L'ORGANIZZATORE PRIMO DELL'11 SETTEMBRE? -Le risposte nel resoconto degli interrogatori a Khaled Sheik Mohamed ( qui nella versione pubblicata da Le Monde): "Khaled Sheik Mohammed andò in Afghanistan nel 1996 per convincere Bin Laden a dargli soldi e uomini per dirottare una decina di aerei negli Stati Uniti e farli precipitare su obiettivi militari e civili, cinque sulla costa Ovest, cinque sulla costa Est. All'inizio Bin Laden si mostrò dubbioso sulla realizzabilità del progetto. Qualche tempo dopo, però, nel marzo 1999 ha cambiato idea ed ha convocato Khaled Sheik Mohammed a Kandahar in Afghanistan per dirgli che il suo progetto si poteva realizzare e che aveva il sostegno di Al Qaeda. Bin Laden gli propose anche quattro persone pronte a un'operazione suicida: Walid Mohammed Saleh Ba'Attash (alias Khallad), Abu Bara Al Yamani, Khaled Al-Mindar e Nawaf Al-Hamzi. Khaled stimava che ci sarebbero voluti due anni per mettere a punto il progetto e realizzarlo. Dalla metà del 1999 Midhar e Al-Hamzi, che già avevano visti per gli Stati Uniti, erano stati designati per partecipare direttamente all'operazione. I kamikaze avrebbero dovuto dirottare aerei di compagnie americane che facevano servizio su voli attraverso il Pacifico e li avrebbero fatti esplodere in volo invece di dirigerli su obbiettivi a terra. A metà '99 anche Ba'Attash e Abou Bara erano stati destinati all'operazione. A quel punto, il progetto era di far esplodere contemporaneamente gli aerei, al suolo o in volo, negli Usa e nel Sud Asiatico in modo da ottimizzare l'effetto psicologico. Ma verso aprile o maggio del 2000 Osama bin Laden decise di annullare la parte asiatica dell'operazione: infatti sarebbe stato troppo difficile sincronizzare gli attentati. Khaled ha dichiarato di essersi sentito molto felice quando Bin Laden gli affidò la regia dell'operazione perché era stato lui stesso a suggerire il progetto, fin dal 1996, a Tora Bora, subito dopo la sua partenza dal Sudan. Khaled pensava che l'operazione sarebbe stata facilmente realizzabile. E fu in quel momento che suggerì di inviare dei mujaheddin ai corsi di pilotaggio in modo che fossero in grado di pilotare dei grandi aerei, dei "Boeing 707-400" e non dei piccoli aerei. Khaled pensava che la semplicità sarebbe stata la chiave del successo. Khaled non amava ricorrere a codici nei messaggi o nelle "mail" che si scambiava con gli altri. Chiedeva ai suoi uomini di tenere un comportamento assolutamente normale, negli scambi di lettere e messaggi dovevano avere un tono educativo, sociale o commerciale e di usare poco il telefono, solo per brevissime conversazioni. Khaled diede ad Atta tutta l'autorità necessaria perché i suoi contatti con lui stesso e con gli altri fosse ridotta al minimo indispensabile. Khaled proibì a tutti di contattare il Pakistan per qualsiasi ragione. Si arrivò persino a cancellare dai passaporti di tutti timbri e visti pakistani. Khaled ha raccontato che l'obiettivo degli attentati contro le Torri gemelle era di "svegliare il popolo americano". Khaled ha spiegato che se l'obiettivo fosse stato soltanto militare o governativo, il popolo americano non avrebbe preso coscienza delle atrocità che gli Stati Uniti commettono sostenendo Israele contro i palestinesi, né del carattere egoista della politica estera americana che corrompe i governi arabi e favorisce lo sfruttamento dei popoli arabi e musulmani. Già nel 1998, nel corso della prima riunione operativa, Bin Laden espresse il desiderio di colpire simultaneamente il Pentagono, la Casa Bianca e il Campidoglio. Quando Atta fu designato come uno dei futuri esecutori degli attentati, Bin Laden organizzò una nuova riunione a Kandahar per decidere quali obbiettivi andavano colpiti. L'idea era di concentrarsi su tre obbiettivi soltanto: uno militare, uno politico, uno economico. Khaled aveva varie proposte, decine di obbiettivi furono esaminati, si parlò del World Trade Center, una centrale nucleare, l'Empire State Building, un'ambasciata straniera a Washington, le sedi della Cia e dell'Fbi. Il gruppo pensava che sarebbe stato bene anche colpire un luogo dove vi fosse un'altra concentrazione di ebrei. Ma nessun obiettivo concreto fu indicato. Khaled era però certo che non sarebbe stato difficile: i grandi edifici erano totalmente vulnerabili ad attacchi aerei. Atta fece dunque una lista di obbiettivi preliminari. Bin Laden voleva che fossero colpite le due torri del WTC, il Pentagono e il Campidoglio e lasciava ad Atta la scelta di altri obbiettivi come la Casa Bianca, la torre Sears (a Chicago) e un'ambasciata straniera a Washington. Atta utilizzò un programma informatico per localizzare una centrale nucleare in Pennsylvania. I dettagli dell'operazione 11 settembre sono stati strettamente compartimentati e soltanto Khaled, Bin Laden, Mohammed Atef e alcuni membri dei futuri commandos erano al corrente degli obiettivi precisi, del calendario, delle identità dei partecipanti e del modello operativo degli attacchi. Numerosi alti responsabili e semplici quadri di Al Qaeda sapevano che Khaled preparava la partenza di uomini per gli Stati Uniti, ma nessuno conosceva gli obiettivi precisi né il metodo previsto per gli attacchi. A un certo stadio dell'allenamento di Atta, Bin Laden decise che lui sarebbe stato l'"emiro" dei kamikaze negli Stati Uniti, con Al-Hamzi come vice. Khaled afferma di non aver avuto alcun ruolo nella designazione di Atta come "emiro". Khaled dice di conservare di Atta il ricordo di un uomo di valore. Atta s'era molto ambientato nello vita occidentale, lavorava duro e imparava in fretta. Nessun altro membro di Al Qaeda ha partecipato alla scelta degli obiettivi né alla decisione di compiere attentati con aerei. Tutti gli altri furono messi al corrente del progetto soltanto nel momento in cui furono personalmente implicati, ciascuno nel suo ruolo, al complotto. Così i piloti che appresero i dettagli dell'operazione soltanto dopo aver dato il loro consenso. La decisione finale di colpire questo o quell'obbiettivo fu lasciata ai piloti. La divisione finale degli obbiettivi fu fatta da Atta, Shehi, Hanjour, Jarrah e Hamzi. E fu solo allora che gli altri membri dei commandos furono informati del piano operativo complessivo. Alla fine di agosto, quando gli ultimi dettagli dell'operazione erano stati fissati, Bin Laden annunciò al consiglio della "shura" di Al Qaeda che un grande attacco contro non precisati interessi americani avrebbe avuto luogo nel settimane successive, senza dare altri dettagli. Durante l'estate Bin Laden fece alcune allusioni vaghe a un attacco imminente il che aveva suscitato voci e pettegolezzi nella comunità jihadista mondiale. Durante un discorso pronunciato al campo di addestramento Al-Faruq chiese alle giovani reclute di pregare per il successo di un'operazione importante nella quale sarebbero stati impiegati venti martiri. Khaled si preoccupò per questa mancanza di discrezione e pregò Bin Laden di non parlare più pubblicamente dell'operazione. Per tre volte Khaled rifiutò di cedere all'insistenza di Bin Laden che voleva anticipare l'operazione. La prima volta fu nella primavera 2000, poco dopo l'arrivo di Atta e degli altri piloti negli Stati Uniti. Poi nel corso della primavera 2001, Bin Laden insistette nuovamente a due riprese con Khaled per anticipare ancora. Bin Laden voleva che gli attentati avessero luogo il 6 maggio 2001, sette mesi esatti dopo l'attentato contro la petroliera americana USS Cole nello Yemen. La seconda volta nel giugno o luglio 2001 perché aveva saputo che il primo ministro israeliano Ariel Sharon doveva andare in quei giorni alla Casa Bianca. In tutte e due le circostanze Khaled riuscì a convincere Bin Laden che gli equipaggi non erano pronti. Khaled dice che Moussaoui era stato reclutato per prendere parte a una seconda ondata di attentati previsti subito dopo l'11 settembre. Per questa seconda ondata era stato previsto di utilizzare uomini di origine europea o est-asiatica perché Khaled pensava che avrebbero potuto muoversi più agevolmente nel contesto delle prevedibili misure di sicurezza che sarebbero state attuate negli Stati Uniti dopo i primi attentati, nel quale erano invece impiegati uomini originari del Medio Oriente. È per questa ragione che Moussaoui, cittadino francese, era stato destinato alla seconda ondata di attentati. Khaled precisa che la seconda ondata di attentati non era ancora stata pianificata con esattezza né erano stati decisi tutti i dettagli. Khaled non aveva previsto che gli effetti della prima ondata sarebbero stati così catastrofici e che dunque la reazione degli Stati Uniti sarebbe stata così violenta che la preparazione della seconda fase dovette essere messa in attesa. Khaled sostiene che da un punto di vista operativo questi attentati riescono bene se si riesce a mantenere le informazioni in un circolo molto stretto: quando quattro persone conoscono i dettagli di un'operazione è pericoloso; quando li conoscono in due è bene; quando li conosce uno solo è meglio. Il fatto che Moussaoui non conoscesse l'obiettivo della sua missione né l'identità dei suoi compagni ha dato a tutta l'operazione 11 settembre un evidente vantaggio operativo". La versione di Khaled Mohammed riguardo a Moussaoui è stata avvalorata dalle analoghe testimonianze di altri due terroristi qaedisti: Sayf al Adl, e Waleed bin Attash alias Khallad (già ideatore dell'attacco alla Uss Cole del 2000). -Zacharias Moussaoui, il presunto 20° kamikaze dell'11 settembre è stato condannato all'ergastolo il 3 maggio 2006 dal tribunale di Alexandria, Virginia. Il circo mediatico ha fatto del processo un evento, all'insegna dei drammatici botta e risposta tra l'imputato, gli avvocati e il giudice. In questo contesto è passata inosservata la vera motivazione con cui la giuria ha condannato il franco marocchino: non per aver partecipato al complotto dell'11 settembre(altrimenti gli spettava la pena di morte), ma per averlo nascosto agli agenti che lo bloccarono prima del giorno fatale per una questione di visti, impedendo così agli americani di evitarlo. A definire minore il suo ruolo almeno tre iurati secondo il NYT. Insomma una responsabilità indiretta. Ma i media italiani non sembrano accorgersene. Ad esempio tutti i principali tg non rendono conto del reale motivo della condanna, limitandosi al generico annuncio della sua ormai accertata colpevolezza. D'altronde ad affermare l'estraneità di Moussaoui alla strage delle torri -malgrado la sua confessione spontanea (attribuibile a un evidente desiderio di martirio, dopo 4 anni passati a negare il proprio coinvolgimento), e nondimeno contraddittoria ("l'ho firmata perché tutti si riferivano a me come al 20° kamikaze, ed era piuttosto divertente", ha risposto il 27 marzo al suo avvocato Zerkin)- era stato già il vero ideatore e organizzatore dell'attacco al Wtc, tale Khaled Mohammed, negli interrogatori seguiti al suo arresto in Pakistan. Dal resoconto di questi, pubblicato qui in integrale, si evincono tutti questi elementi rimasti sconosciuti al grande pubblico. Inclusa l'identità del 20° kamikaze, Al Qahtani. Da notare che né quest'ultimo, né Khaled Mohammed, entrambi da tempo sotto custodia Usa, sono mai stati processati, come invano le famiglie delle vittime dell'11/9 domandano a gran voce. Forse il governo Usa, spalleggiato dai media, preferisce far credere che almeno uno dei partecipanti alle stragi neyorkesi, l'unico reo confesso, è già in carcere. E che Osama sia il vero responsabile dello storico attacco, così da poterne fare il capro espiatorio per continuare la guerra al terrorismo.

3/5/06- Con Ricucci in galera già da diversi giorni si ripropone l'interrogativo di fondo: la Falchi l'aveva sposato per amore o per i suoi soldi, vista anche la sua nuova carriera di produttrice cinematografica? Un indizio nella decisione del 27 dicembre scorso... Falchi-Ricucci,separazione dei beni. Dietrofront, i due coniugi si cautelano Fidarsi è bene, cautelarsi è meglio. Così Anna Falchi e Stefano Ricucci, sposatisi il 9 luglio 2005 in comunione dei beni, sono corsi ai ripari e dopo che il nome del finanziere è stato legato a quello di Fiorani e allo scandalo della Popolare di Lodi, hanno fatto dietrofront. Secondo il "Corriere" il 27 dicembre 2005 hanno cambiato regime e firmato la separazione dei beni. Ma l'amore, giurano, resta indissolubile. Al momento delle nozze, Stefano Ricucci, ex odontoiatra di Zagarolo, dichiarava un patrimonio da 2,6 miliardi di euro. Anna però diceva di essere talmente innamorata di lui, da non avervi fatto caso. La comunione dei beni, a sentire l'attrice, era stata un'idea del marito. "Non è stata una mia idea. Stefano ha un cuore incredibile, una generosità impensabile, cosa molto rara perché i parvenu sono tutti tirchi" aveva detto a Sabelli Fioretti durante un'intervista per il magazine del "Corriere". Di fronte all'obiezione che la comunione dei beni è un passo ardito, aveva replicato che il suo sì sarebbe stato a Stefano e non alla Magiste, la società del marito, e che quando ci si sposa mica si possono mettere dei paletti! Poi però l'idea di uno "steccato" tra i suoi guadagni e quelli del marito, si è resa necessaria. Che l'improvviso ripensamento di Anna sia giunto in concomitanza con lo scandalo che ha travolto Riccucci e con il sequestro di parecchi dei suoi pacchetti azionari, sarà certo un caso... Di fatto però, il 27 dicembre, presso il notaio Piero Mazza, i due coniugi hanno firmato l'atto di separazione dei beni, perché, si sa, il destino, è imperscrutabile ed è meglio cautelarsi. Pur garantendo che il matrimonio con Ricucci è solido, Anna ha poi preso l'aereo per gli Stati Uniti, dove ha in ballo alcuni affari. Qualcuno dice che l'attrice si stia dedicando alla sua nuova attività di produttrice, qualcun altro che invece stia per realizzare il sogno di fare un provino con Steven Spielberg. Tutti sono d'accordo sul fatto che abbia preferito lasciare Italia e consorte per un po', in attesa che si calmino le acque. (dal Tgcom)

3/5/06-Zacarias Moussaoui condannato all'ergastolo in America. Il ventesimo kamikaze, reo confesso, lo definiscono i media di tutto il mondo. In realtà non c'entra nulla con l'11 settembre. A confermarlo è l'ideatore del progetto Sheik Kahled Mohammed nella sua confessione dopo l'arresto avvenuto nel 2003 in Pakistan. La trascrizione del documento è stata resa pubblica lo scorso aprile. Da essa si ha anche un'altra conferma: il vero ideatore dell'attacco alle torri gemelle fu il pakistano di cui sopra, e non Osama Bin Laden. [leggi in esteso]

30/4/06- Quattro giorni fa altri tre soldati italiani uccisi in Iraq. Per un anno tutto era stato tranquillo, poi, con l'annuncio prematuro del ritiro con 12 mesi di anticipo a fini elettorali, gli attacchi sono ripresi. [leggi in esteso]

28/4/06- La mafia cambia nome, da Cosa nostra a la nostra società. emere dai pizzini per Provenzano ad esempio da parte del giovane capomafia di Agrigento Giuseppe Falsone: "...come prima cosa metto da parte il 2 o 3 % per nostra società...".

23/4/06- Dalle polemiche sulle presunte irregolarità nel contegio dei voti alle politche, emerge un dato inquietante: se brogli vi fossero stati (stavolta o altre volte) ad indagare su di essi sarebbe comunque la maggioranza dichiarata vincente prima di un eventuale controllo, e dunque ancora contestata. Tocca infatti pere legge alla Giunta delle elezioni dei rispettivi rami del parlamento, nominata dal nuovo governo, il riconteggio delle schede nulle o bianche (oltre 1 milione). Solo per quelle contestate (5000 scarse) è la magistratura ad indagare prima della nomina del nuovo esecutivo. Insomma, in tema di brogli il controllato coincide col controllore, nel caso specifico di sè stesso.

20/4/06- Il prossimo 26 aprile sarà il ventannale da Cernobyl. Ma fu davvero la gran tragedia entrata nella memoria collettiva? I più diversi enti sparano le cifre più varie, 16.000 morti, 270.000, 45.000 già morti, 120.000 invalidi gravi su 600.000 'likvidatory', addirittura milioni di persone nelle regioni circostanti condannate a morire in futuro. Queste le conseguenze, ma solo teoriche, della diffusione nell'atmosfera di 45 mln di curie di xeno 133, 7 mln di iodio 131, e di 1 mln di cesio 134 e 137. Eppure il rapporto dello scorso settembre di 100 esperti scienziati incaricati dall'Onu ha concluso che i morti accertati a 20 anni dall'evento sonoin tutto 56: 47 adulti, quasi tutti tra il personale che si occupò di tappare la falla, e 9 bambini nella popolazione della vicina città. Ecco la news release dell'Organizzazione mondiale della sanità, Aiea e Undp: Joint News Release WHO/IAEA/UNDP Chernobyl: the true scale of the accident 20 Years Later a UN Report Provides Definitive Answers and Ways to Repair Lives 5 SEPTEMBER 2005 | GENEVA -- A total of up to 4000 people could eventually die of radiation exposure from the Chernobyl nuclear power plant (NPP) accident nearly 20 years ago, an international team of more than 100 scientists has concluded. As of mid-2005, however, fewer than 50 deaths had been directly attributed to radiation from the disaster, almost all being highly exposed rescue workers, many who died within months of the accident but others who died as late as 2004. The new numbers are presented in a landmark digest report, “Chernobyl’s Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts,” just released by the Chernobyl Forum. The digest, based on a three-volume, 600-page report and incorporating the work of hundreds of scientists, economists and health experts, assesses the 20-year impact of the largest nuclear accident in history. The Forum is made up of 8 UN specialized agencies, including the International Atomic Energy Agency (IAEA), World Health Organization (WHO), United Nations Development Programme (UNDP), Food and Agriculture Organization (FAO), United Nations Environment Programme (UNEP), United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (UN-OCHA), United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation (UNSCEAR), and the World Bank, as well as the governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine. “This compilation of the latest research can help to settle the outstanding questions about how much death, disease and economic fallout really resulted from the Chernobyl accident,” explains Dr. Burton Bennett, chairman of the Chernobyl Forum and an authority on radiation effects. “The governments of the three most-affected countries have realized that they need to find a clear way forward, and that progress must be based on a sound consensus about environmental, health and economic consequences and some good advice and support from the international community.” Bennett continued: “This was a very serious accident with major health consequences, especially for thousands of workers exposed in the early days who received very high radiation doses, and for the thousands more stricken with thyroid cancer. By and large, however, we have not found profound negative health impacts to the rest of the population in surrounding areas, nor have we found widespread contamination that would continue to pose a substantial threat to human health, within a few exceptional, restricted areas.” The Forum’s report aims to help the affected countries understand the true scale of the accident's consequences and also suggests ways the governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine might address major economic and social problems stemming from the accident. Members of the Forum, including representatives of the three governments, will meet September 6 and 7 in Vienna at an unprecedented gathering of the world’s experts on Chernobyl, radiation effects and protection, to consider these findings and recommendations. Major study findings Dozens of important findings are included in the massive report: * Approximately 1000 on-site reactor staff and emergency workers were heavily exposed to high-level radiation on the first day of the accident; among the more than 200 000 emergency and recovery operation workers exposed during the period from 1986-1987, an estimated 2200 radiation-caused deaths can be expected during their lifetime. * An estimated five million people currently live in areas of Belarus, Russia and Ukraine that are contaminated with radionuclides due to the accident; about 100 000 of them live in areas classified in the past by government authorities as areas of “strict control”. The existing “zoning” definitions need to be revisited and relaxed in light of the new findings. * About 4000 cases of thyroid cancer, mainly in children and adolescents at the time of the accident, have resulted from the accident’s contamination and at least nine children died of thyroid cancer; however the survival rate among such cancer victims, judging from experience in Belarus, has been almost 99%. * Most emergency workers and people living in contaminated areas received relatively low whole body radiation doses, comparable to natural background levels. As a consequence, no evidence or likelihood of decreased fertility among the affected population has been found, nor has there been any evidence of increases in congenital malformations that can be attributed to radiation exposure. * Poverty, “lifestyle” diseases now rampant in the former Soviet Union and mental health problems pose a far greater threat to local communities than does radiation exposure. * Relocation proved a “deeply traumatic experience” for some 350,000 people moved out of the affected areas. Although 116 000 were moved from the most heavily impacted area immediately after the accident, later relocations did little to reduce radiation exposure. * Persistent myths and misperceptions about the threat of radiation have resulted in “paralyzing fatalism” among residents of affected areas. * Ambitious rehabilitation and social benefit programs started by the former Soviet Union, and continued by Belarus, Russia and Ukraine, need reformulation due to changes in radiation conditions, poor targeting and funding shortages. * Structural elements of the sarcophagus built to contain the damaged reactor have degraded, posing a risk of collapse and the release of radioactive dust; * A comprehensive plan to dispose of tons of high-level radioactive waste at and around the Chernobyl NPP site, in accordance with current safety standards, has yet to be defined. Alongside radiation-induced deaths and diseases, the report labels the mental health impact of Chernobyl as “the largest public health problem created by the accident” and partially attributes this damaging psychological impact to a lack of accurate information. These problems manifest as negative self-assessments of health, belief in a shortened life expectancy, lack of initiative, and dependency on assistance from the state. “Two decades after the Chernobyl accident, residents in the affected areas still lack the information they need to lead the healthy and productive lives that are possible,” explains Louisa Vinton, Chernobyl focal point at the UNDP. “We are advising our partner governments that they must reach people with accurate information, not only about how to live safely in regions of low-level contamination, but also about leading healthy lifestyles and creating new livelihoods.” But, says Dr Michael Repacholi, Manager of WHO's Radiation Program, “the sum total of the Chernobyl Forum is a reassuring message.” He explains that there have been 4000 cases of thyroid cancer, mainly in children, but that except for nine deaths, all of them have recovered. "Otherwise, the team of international experts found no evidence for any increases in the incidence of leukemia and cancer among affected residents." The international experts have estimated that radiation could cause up to about 4000 eventual deaths among the higher-exposed Chernobyl populations, i.e., emergency workers from 1986-1987, evacuees and residents of the most contaminated areas. This number contains both the known radiation-induced cancer and leukaemia deaths and a statistical prediction, based on estimates of the radiation doses received by these populations. As about quarter of people die from spontaneous cancer not caused by Chernobyl radiation, the radiation-induced increase of only about 3% will be difficult to observe. However, in the most exposed cohorts of emergency and recovery operation workers some increase of particular cancer forms (e.g., leukemia) in particular time periods has already been observed. The predictions use six decades of scientific experience with the effects of such doses, explained Repacholi. Repacholi concludes that “the health effects of the accident were potentially horrific, but when you add them up using validated conclusions from good science, the public health effects were not nearly as substantial as had at first been feared.” The report’s estimate for the eventual number of deaths is far lower than earlier, well-publicized speculations that radiation exposure would claim tens of thousands of lives. But the 4000 figure is not far different from estimates made in 1986 by Soviet scientists, according to Dr Mikhail Balonov, a radiation expert with the International Atomic Energy Agency in Vienna, who was a scientist in the former Soviet Union at the time of the accident. As for environmental impact, the reports are also reassuring, for the scientific assessments show that, except for the still closed, highly contaminated 30 kilometer area surrounding the reactor, and some closed lakes and restricted forests, radiation levels have mostly returned to acceptable levels. “In most areas the problems are economic and psychological, not health or environmental,” reports Balonov, the scientific secretary of the Chernobyl Forum effort who has been involved with Chernobyl recovery since the disaster occurred. Recommendations Recommendations call for focusing assistance efforts on highly contaminated areas and redesigning government programs to help those genuinely in need. Suggested changes would shift programs away from those that foster “dependency” and a “victim” mentality, and replacing them with initiatives that encourage opportunity, support local development, and give people confidence in their futures. In the health area, the Forum report calls for continued close monitoring of workers who recovered from Acute Radiation Syndrome (ARS) and other highly exposed emergency personnel. The Report also calls for focused screening of children exposed to radioiodine for thyroid cancer and highly exposed clean-up workers for non-thyroid cancers. However, existing screening programs should be evaluated for cost-effectiveness, since the incidence of spontaneous thyroid cancers is increasing significantly as the target population ages. Moreover, high quality cancer registries need continuing government support. In the environmental realm, the Report calls for long term monitoring of caesium and strontium radionuclides to assess human exposure and food contamination and to analyse the impacts of remedial actions and radiation-reduction countermeasures. Better information needs to be provided to the public about the persistence of radioactive contamination in certain food products and about food preparation methods that reduce radionuclide intake. Restrictions on harvesting of some wild food products are still needed in some areas. Also in the realm of protecting the environment, the Report calls for an “integrated waste management program for the Shelter, the Chernobyl NPP site and the Exclusion Zone” to ensure application of consistent management and capacity for all types of radioactive waste. Waste storage and disposal must be dealt with in a comprehensive manner across the entire Exclusion Zone, according to the Report. In areas where human exposure is not high, no remediation needs to be done, points out Balonov. “If we do not expect health or environmental effects, we should not waste resources and effort on low priority, low contamination areas,” he explains. “We need to focus our efforts and resources on real problems.” One key recommendation addresses the fact that large parts of the population, especially in rural areas, still lack accurate information and emphasizes the need to find better ways both to inform the public and to overcome the lack of credibility that hampered previous efforts. Even though accurate information has been available for years, either it has not reached those who need it or people do not trust and accept the information and do not act upon it, according to the Report. This recommendation calls for targeting information to specific audiences, including community leaders and health care workers, along with a broader strategy that promotes healthy lifestyles as well as information about how to reduce internal and external radiation exposures and address the main causes of disease and mortality. In the socioeconomic sphere, the Report recommends a new development approach that helps individuals to “take control of their own lives and communities to take control of their own futures.” The Governments, the Report states, must streamline and refocus Chernobyl programs through more targeted benefits, elimination of unnecessary benefits to people in less contaminated areas, improving primary health care, support for safe food production techniques, and encouragement for investment and private sector development, including small and medium-size enterprises. Notes Vinton, “The most important need is for accurate information on healthy lifestyles, together with better regulations to promote small, rural businesses. Poverty is the real danger. We need to take steps to empower people.” Chernobyl: the true scale of the accident: 1,2 | Next page RELATED LINKS - Health topic: accidents, radiation - Radiation Accidents and Emergencies: Chernobyl Employment | Other UN Sites | Search | Suggestions | RSS | Privacy © World Health Organization 2006. All rights reserved

18/4/06- La donna più desiderata del mondo e prossima moglie già incinta dell'uomo più desiderato (Brad Pitt), Angelina Jolie, è lesbica. Lo rivela la sua ex amante la top model asiatica Jenny Shimitzu. La quale scende persino nei dettagli: "incredibile cosa riesce a fare con quelle labbra carnose su ogni centimetro di pelle".

18/4/06- Calderoli e il ricorso sui 45.000 voti della Lega Alleanza lombarda alleatasi con l'Unione, ma presentatasi in una sola circoscrizione. Chi è causa del suo malo pianga sè stesso: fu infatti la Lega nord a mettere un veto all'alleanza della Cdl con questa Lega spuria. Se ci fosse stata, il centro destra avrebbe vinto alla camera di 20.000 voti su Prodi.

16/4/06- Decifrato il manoscritto che riabilita l'Iscariota. In copto, risale al 300 dopo Cristo. Un testo che riapre il dibattito storico e religioso Il Vangelo secondo Giuda "Fu Gesù a dirgli di tradire" Riletta la vicenda dell'uomo che vendette Cristo: qui diventa il discepolo più fedele "QUI si narra il segreto della rivelazione che Gesù fece parlando con Giuda Iscariota...". Così inizia la prima pagina di un fragile manoscritto in papiro che rilegge in modo radicalmente diverso la vicenda del "traditore" più odiato della storia e lo trasforma nel più fedele discepolo di Cristo; un documento straordinario che oltre a fornire inedite informazioni su Giuda Iscariota lo riabilita presentandolo come colui che consegna Gesù alle autorità su richiesta dello stesso Cristo: il Vangelo di Giuda. Al termine di un lunghissimo lavoro (cinque anni) una équipe di esperti linguisti, papirologi e studiosi di storia della religione, una vera e propria squadra di "detective biblici" è riuscita a decifrare il testo e a verificarne l'autenticità e il significato religioso. Il risultato, uno dei più eccezionali documenti dell'archeologia giudaico-cristiana, è stato svelato ieri a Washington nella sede della National Geographic Society. In Italia sarà pubblicato in esclusiva dal "National Geographic Italia" di maggio (in edicola dal 21 aprile) e con la rivista si potrà anche acquistare il libro "Il Vangelo perduto di Giuda Iscariota". Scritto su papiro e legato da un laccio di pelle il codice è stato redatto in copto - la lingua in uso allora in Egitto - intorno al 300 dopo Cristo; ritrovato negli anni Settanta (del '900) nel deserto presso El Minya, in Egitto finì nelle mani di mercanti di antichità, lasciò l'Egitto per giungere prima in Europa e poi negli Stati Uniti dove rimase in una cassetta di sicurezza a Long Island, New York, per 16 anni prima di venire acquistato dall'antiquaria di Zurigo Frieda Nussberger-Tchacos nel 2000. Un testo destinato a fare discutere storici, religiosi e filosofi, un testo che fa giustizia anche dell'odioso e brutale antisemitismo che per secoli si è nutrito della vicenda-leggenda di "Giuda il Traditore". Già nel titolo ("Il racconto segreto della rivelazione fatta da Gesù a Giuda Iscariota nel corso di una settimana, tre giorni prima la celebrazione della Pasqua") riecheggiano temi cari alla tradizione gnostica e che ebbero una grande diffusione agli albori del cristianesimo; vicende che contraddicono la storia più tradizionale, quella che ci verrà tramandata dai Vangeli ufficiali (di Luca, Marco, Matteo e Giovanni) e che verrà codificata dai dogmi della Chiesa cattolica nei secoli successivi. Nel documento - in cui non si fa alcun cenno alla crocifissione nè alla resurrezione - fin dalla prima scena Gesù ride dei suoi discepoli che pregano il loro Dio, il "dio minore" del Vecchio Testamento che ha creato il mondo. Li esorta a guardarlo e a comprendere cosa egli sia davvero, ma questi non lo fanno e non capiscono. Il passaggio fondamentale arriva quando Gesù dice a Giuda: "... tu supererai tutti loro. Perché tu farai sì che venga sacrificato l'uomo entro cui io sono". Aiutando Gesù a liberarsi del suo corpo terreno, Giuda lo aiuterà a liberare la sua entità spirituale, la sua essenza divina. Uno status, quello di Giuda, che viene più volte descritto come speciale: "Allontanati dagli altri, a te rivelerò i misteri del Regno. Un Regno che raggiungerai, ma con molta sofferenza. Ti ho detto tutto. Apri gli occhi, guarda la nube e la luce che da essa emana e le stelle che la circondano. La stella che indica la via è la tua stella". E Giuda "aprì gli occhi, vide la nube luminosa e vi entrò". Giuda Iscariota non solo non è "il Traditore" ma è - stando al codice copto - il mezzo attraverso cui Gesù di Nazareth raggiunge il suo scopo, dunque il discepolo decisivo, il più importante. Nel testo si prevede l'ira degli altri discepoli contro il traditore (Giuda ha una visione, "vidi me stesso mentre i 12 discepoli mi prendevano a sassate e mi perseguitavano") ma anche il fatto che sarà comunque superiore a loro: "Sarai maledetto per generazioni, ma regnerai su di loro", gli dice Gesù. Al papiro manca la parte finale e il testo si interrompe all'improvviso: "Essi (coloro che erano venuti ad arrestarlo) avvicinarono Giuda e gli dissero, "Cosa fai qui? Sei un discepolo di Gesù?". Giuda diede loro la risposta che volevano, ricevette da loro del denaro e glielo consegnò". Le 66 pagine del manoscritto non contengono solo il Vangelo di Giuda ma anche un testo intitolato "Giacomo" (noto anche come la Prima Apocalisse di Giacomo), una lettera di Pietro a Filippo e un frammento di un quarto testo che gli studiosi hanno deciso di chiamare provvisoriamente Allogeni (Book of Allogenes). (da Repubblica)

16/4/06- La Cdl e la richiesta di ricontrollare i risultati delle elezioni, una pretesa definita eversiva dall'Unione. In realtà il riconteggio delle schede contestate avviene per prassi in tutte le elezioni ad opera dei giudici e dei presidenti di seggio circoscrizionali.

11/4/06- Se la Cdl ha perso è colpa di Giorgio Panto, l'imprenditore tv di Progetto Nordest che dal terzo polo ha strappato al centrodestra 92.000 voti alla camera. La differenza tra Cdl e Unione alla camera è di 25.000 voti.

11/4/06- A risultati elettorali acquisiti si dà la colpa dell'ingovernabilità del Paese alla nuova legge elettorale. In realtà, se fosse stato in vigore quella vecchia, l'ingovernabilità sarebbe stata ancora maggiore: al senato la magioranza sarebbe andata alla Cdl, ma comunque sempre risicatissima (solo 350.000 voti di differenza), mentre alla camera, senza premio di maggioranza, avrebbe prevalso l'Unione per soli 25.000 voti, e dunque con una prevalenza in termini deputati praticamente inesistente. Grazie alla nuova legge elettorale invece, almeno alla camera l'Unione ha godrà di una maggiornaza di quasi 70 deputati.

10/4/06- Londra come Madrid! Il settimanale Observer pubblica in anteprima un'inchiesta ministeriale Kamikaze isolati: inchiesta su attacchi metrò "Al Qaeda non c'entra con attentati". Non fu Al Qaeda a progettare gli attentati del 7 luglio scorso a Londra. Gli attacchi che costarono la vita a 52 persone, furono opera dei quattro kamikaze che si fecero esplodere nella metropolitana e su un autobus; loro, e solo loro, prepararono il piano "semplice e poco costoso", servendosi di internet. A stabilirlo è stata l'inchiesta voluta dal governo britannico, secondo le prime indiscrezioni pubblicate oggi da 'L'Observer', il domenicale del quotidiano britannico 'Guardian'. Il rapporto sarà pubblicato ufficialmente tra qualche settimana e non mancherà di suscitare preoccupazione; nonostante il lavoro dei servizi segreti e delle forze dell'ordine, la Gran Bretagna si è dimostrata vulnerabile e impreparata di fronte a quattro balordi. "Gli attentati di Londra furono una faccenda, modesta e semplice, di quattro uomini apparentemente normali che si servirono di internet", ha dichiarato una fonte governativa al giornale. Per realizzare le bombe, i quattro spesero poche centinaia di sterline e non furono finanziati dalla rete di Osama bin Laden. Il video in cui si vedono il capo della banda, Mohammad Sidique Khan, e il vice di bin Laden, Ayman al Zawahiri, sarebbe stato realizzato dopo e non prima delle esplosioni. Gli inquirenti escludono poi che vi fosse un quinto uomo, come invece si era pensato dopo il ritrovamento di un ordigno inesploso nell'auto usata dagli attentatori. Di certo per il suo folle piano Khan fu ispirato dai viaggi in Pakistan e dalla convinzione che la politica estera del governo fosse deliberatamente anti-musulmana. I quattro agirono spinti anche dalla certezza che per il loro martirio avrebbero meritato il paradiso. Da notare che anche l'inchiesta spagnola sugli attentati di Madrid era giunta alla conclusione che non si trattava di al Qaeda, ma di cellule locali. [leggi in esteso]

5/4/06- Berlusconi e l'annuncio sul taglio dell'Ici alla fine dell'ultimo duello tv con Prodi. Un annuncio shock? Eppure ià oggi i sindaci possono non imporre l'Ici. Nell'annuario del contribuente 2005 edito dall'agenzia delle entrate si legge a pag.117, riguardo all'Ici: "i comuni possono elevare la detrazione per l'abitazione principale fino ad abbattere totalmente l'imposta dovuta per essa. Dall'1 gennaio 2001 l'aliquota ridotta prevista per l'abitazione principale si applica anche alle pertinenze". Ci. che ha fatto ad esempio il sindaco di Fagnano Olona.

5/4/06- Nelle dichiarazioni estortegli con la forza durante gli interrogatori da parte degli americani, l'inventore dell'11/9 Khalid Mohammed svela che il ventesimo kamikaze, arrestato prima del giorno fatale, non era Zacharias Moussaoui, in procinto di essere condannato a morte in quanto reo confesso, ma tale Mohamed Al Qahtani, "un beduino non sofisticato" sul cui ruolo ci furono discussioni accese tra Khalid e Osama Bin Laden. Come pure sul ruolo di due kamikaze sauditi che non sapevano l'inglese. Ebbe la meglio Osama: i due sauditi, così come Qahtani(catturato al suo inresso negli Usa) parteciparono all'azione. La quale doveva secondo Khalid originariamente svolersi con 12 aerei. Ma anche su questo Osama fece prevalere un piano meno ambizioso. Come avrete notato, dalla testimonianza di Khalid emerge anche la conferma del ruolo primario di Osama nella strage. Negato da larga parte del mondo musulmano e mai ammesso dallo sceicco del terrore nei video post 11/9. Peraltro Zacharias Moussaoui, quando gli è stato chiesto dal suo avvocato perchè avesse firmato la confessione in cui afferma di essere il 20° kamikaze dell'11/9, ha risposto: "Perchè tutti si riferivano a me come il 20° kamikaze ed era piuttosto divertente".

2/4/06- Berlusconi e Prodi si scontrano su tutto. Ma nessuno da sinistra nota un piccolo dettaglio che metterebbe fine a ogni discussione: il Cavaliere non avrebbe dovuto partecipare alla campagna elettorale, nè candidarsi. Fu lui stesso a prometterlo, nel famoso contratto con gli italiani del 2001. In cui promise che se non avesse rispettato 4 promesse sulle 5 formulate, non si sarebbe ripresentato la volta successiva. Ebbene, il contratto non è stato rispettato. Bastino un paio di esempi: l'aumento a un milione al mese delle pensioni minime l'hanno ricevuto solo 1.8 mln di aventi diritto, esclusi quasi 5 milioni; inoltre, le aliquote fiscali dovevano diventare solo due, e sono ancora quattro.

30/3/06- Uno studio britannico rivela che all'epoca non sempre i condannati venivano posizionati così come si vede nelle raffigurazioni del Cristo "L'immagine di Gesù crocifisso potrebbe essere tutta sbagliata" "L'immagine di Gesù crocifisso
potrebbe essere tutta sbagliata"
LONDRA - L'immagine della crocifissione di Gesù, così come è stata tramandata nei secoli, potrebbe essere sbagliata: a sostenerlo è uno studio che sarà pubblicato nel numero di aprile dalla prestigiosa rivista britannica Journal of the Royal Academy of Medicine, è possibile che l'immagine della crocifissione di Gesù così come è stata tramandata nei secoli sia sbagliata. Non ci sono certezze, insomma, che Gesù sia stato inchiodato alla croce mani e piedi, le braccia stese e la testa in alto - dicono gli scienziati Piers Mitchell e Matthew Maslen, della facoltà di medicina dell'Imperial College di Londra. "Le prove a disposizione indicano che le persone venivano crocifisse in diverse posizioni e che molteplici erano i modi con cui venivano appese alla croce", affermano i due. "Le vittime non erano sempre con la testa in alto, nè i piedi venivano sempre inchiodati da davanti", spiegano gli scienziati, aggiungendo che i condannati potevano essere messi a testa in giù, attaccati alla croce con delle corde e con i chiodi conficcati nei genitali. "Se la vittima aveva la testa in alto - affermano ancora - sotto i piedi a volte veniva messo un pezzo di legno in modo da sostenerne il peso e prolungarne l'agonia". Riguardo ai ritrovamenti archeologici, in Israele è stata individuata solo una prova dei metodi di crocifissione usati all'epoca dai romani: le ossa di un piede con un chiodo di 11,5 centimetri conficcato di traverso e che sarebbero - secondo un'iscrizione rinvenuta in un vicino ossario - di un ebreo di nome Yehonanan ben Hagkol. Nessun chiodo è stato trovato su mani e avambracci dello scheletro. (da Repubblica)

29/3/06- Ecco perchè i clandestini continuano a sbarcare sulle nostre coste... L'intesa Italia-Libia? Non è mai esistita Pisanu verso l'archiviazione Il pm di Roma chiederà di archiviare il fascicolo sulle espulsioni da Lampedusa. Il ministro: «Lo prevedevo. Si vergogni chi mi ha denunciato». E intanto si scopre che i famosi accordi con Gheddafi non sono mai stati stipulati ROMA Per il ministro dell'interno Giuseppe Pisanu «era già tutto previsto». Era scontato, cioè, che il pubblico ministero della Procura di Roma, Marcello Monteleone, chiedesse l'archiviazione al Tribunale dei ministri per l'inchiesta sugli abusi compiuti a Lampedusa nei confronti di centinaia di immigrati respinti verso la Libia dall'Italia. Inchiesta che, intanto, è riuscita a raccogliere documenti molto interessanti come l'ammissione, da parte del Viminale, che non esistono specifici accordi tra Italia e Libia sulla riammissione degli immigrati. Il ministro Pisanu, impegnato in questi giorni nel suo tour elettorale in Puglia, ha accolto con soddisfazione la notizia: «Ora - ha detto - voglio sommessamente rinnovare a coloro che hanno suscitato questa cagnara l'augurio che trovino il tempo e il modo di vergognarsene ». Alle parole del ministro dell'interno si associa tutta la maggioranza, dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini che parla di indagine «ridicola », allo stato maggiore di Forza Italia che accusa la sinistra di aver fatto «l'ennesima brutta figura». La stoccata è diretta ai parlamentari del centrosinistra che nel luglio scorso presentarono un esposto alla Procura della Repubblica contro ignoti, per chiedere una «verifica di legalità» circa le numerose espulsioni verso la Libia effettuate nel settembre e nell'ottobre 2004 e nel marzo 2005. Ma per tirare un sospiro di sollievo, il ministro Pisanu dovrà aspettare ancora qualche ora. L'avvocato che rappresenta i parlamentari, Pasquale Vilardo, impegnato in questi giorni a spulciare le 370 pagine del fascicolo d'inchiesta, fa infatti notare: «L'archiviazione è stata richiesta dal pm, ma noi abbiamo tempo fino al 31 marzo per opporci, e probabilmente lo faremo, visto che da una prima lettura degli atti risultano numerosi elementi che richiederebbero un supplemento di indagine ». I parlamentari, sottolinea Vilardo, «sono stati riconosciuti dalla Procura parte offesa. Un atto per nulla scontato in casi come questo, quando ai denuncianti viene puntualmente comunicata soltanto la sentenza di archiviazione». Il nome del ministro era finito nel registro degli indagati lo scorso 12 ottobre con l'accusa di omissione d'atti d'ufficio. Lui la prese malissimo, profondamente offeso dal fatto che la sua fedeltà alle istituzioni fosse messa in discussione. Ebbe modo di parlarne in quei giorni, ma senza rendere noto di essere indagato, proprio con la prima firmataria dell'esposto, la deputata del Prc Elettra Deiana: «Ricordo che era molto irritato. Cercai di spiegargli che la nostra denuncia non intendeva tirarlo in ballo, ma soltanto fare chiarezza su quanto stava accadendo a Lampedusa». Non si lasciarono rinconciliati, e nel frattempo le indagini sono andate avanti in un riserbo assoluto. D'altronde il pm ha interrogato solo tre persone, tutte interne al Viminale: il prefetto Alessandro Pansa, il prefetto Anna Maria D'Ascenzo, e il capo di gabinetto Carlo Mosca. L'obiettivo del procuratore era quello di risalire a eventuali direttive del ministero su come procedere a Lampedusa. Ovvio che non esista nulla di tutto questo, e che i testimoni abbiano negato che il Viminale abbia dato indicazioni precise. Tanto che nella richiesta di archiviazione si legge «la documentazione prodotta dai testi» non permette di ravvisare «una diretta responsabilità centrale» e dunque eventuali attività illegali o omissioni «ricadrebbero sull'autorità prefettizia locale», cioè sul prefetto di Agrigento. Il pm, inoltre, esclude che «l'indagine possa riguardare la sorte dei respinti in Libia, come richiesto con comprensibile senso di umanità dai firmatari». Intanto, però, grazie agli atti richiesti dai magistrati emergono particolari inediti: come in molti sospettavano non esiste alcun accordo tra Italia e Libia sui respingimenti degli immigrati. Diversi parlamentari avevano cercato di visionare quegli accordi, senza alcun risultato. Il Viminale ora spiega: «Tra Italia e Libia non vi è un accordo di riammissione. I respingimenti in Libia sono stati effettuati sulla base dei principi del diritto internazionale, in forza dei quali ciascun paese, anche in assenza di accordi formali, è tenuto a riaccettare tutti coloro che, cittadini omeno, siano partiti dal proprio territorio per entrare illegalmente in un altro paese». Peccato che di principi di questo tipo, nel diritto non vi sia traccia. (Dal Manifesto)

29/3/06- Berlusconi afferma che il Pil non è fermo (+0.1% secondo l'Istat nel 2005), in quanto non si terrebbe conto di un sommerso molto più grande in Italia che nel resto d'Europa. Non è vero: l'Istat calcola un sommerso del 16-17% nel Pil già dal 1987, quando con Craxi il Pil italiano superò per la prima storica volta quello della Gran Bretagna, facendo per qualche tempo del nostro Paese la quinta potenza economica del mondo. Il caso è ampiamente noto, e tuttora celebre.

29/3/06- La Cdl mette in croce l'Unione sul reperimento delle risorse per il taglio di 5 punti del cuneo fiscale (10 mld di euro) promesso da Prodi nel primo anno di governo. Nessuno dice che ad esempio Berlusconi ha promesso l'aumento a 800 euro delle pensioni al minimo nei primi 100 giorni di governo. Se anche fossero di quelli a cui l'ha aumentata nella legislatura uscente, si tratta secondo Lavoce.info di un esborso da 5.2 mld di euro. E se fosse esteso a tutti i pensionati 30 mld, o ali ultrasettantenni 0.5 mld, o agli over 70 e ai pensionati poveri 15 mld.

29/3/06- E' ufficiale. Gli islamici l'hanno negato per anni, dicendo che non c'erano prove. E in effetti lo sceicco del terrore nel famoso primo video dopo le stragi non l'aveva ammesso. Ma fu Bin Laden a ordinare l'11 settembre. Lo afferma per la prima volta un testimone. e che testimone. MOUSSAOUI, BIN LADEN MI DISSE DI COLPIRE CASA BIANCA Colpo di scena nel processo a Zaccarias Moussaoui, l'unico incriminato negli Usa per gli attacchi dell'11 settembre del 2001. L'imputato ha confessato oggi che Osama bin Laden gli aveva ordinato di schiantarsi con un aereo sulla casa Bianca. Chiamato sul banco dei testimoni dal suo avvocato, alla domanda specifica se all'epoca dei fatti facesse parte del gruppo di al Qaeda che progetto' gli attacchi, l'imputato ha risposto: "Si'". E ha aggiunto: "Dovevo pilotare un aereo e farlo precipitare sulla Casa Bianca". Quando l'avvocato gli ha chiesto di indicare chi gli aveva dato l'ordine, ha detto: "Osama bin Laden". Il trentasettenne cittadino francese di origine marocchina si e' discostato, quindi, da quella che era stata finora la sua linea difensiva. Moussaoui aveva ammesso che doveva partecipare ad una seconda ondata di attacchi suicidi contro obiettivi negli Usa ma aveva sempre negato di essere coinvolto nei piani dell'11 settembre. Con la sua deposizione, ha riconosciuto che quando fu catturato, prima degli attacchi, menti' agli agenti per non pregiudicare il piano diabolico che costo' piu' di 3.000 vite umane.

25/3/06- Chi ha ragione tra Prodi e Berlusconi sulla proposta dell'Unione di armonizzazre la tassazione sulle rendite? Le famiglie alla fine pagheranno più o meno tasse? Un conto del Sole 24 ore calcola in 89.1 euro in media a famiglia il danno (solo 5-6 euro l'anno per il 20% di famiglie più povere, e non superiore a 50 euro per quelle fino a 30.000 euro di reddito annuo). Ma al contempo il taglio del cuneo per le imprese porterebbe nelle tasche dei lavoratori 350 euro a testa in più al mese circa.

24/3/06- L'Iran sta davvero violando il Trattato di non proliferazione come sostenono Usa e Aiea? In realtà non starebbe violando quello, bensì il suo protocollo aggiuntivo del 1997. Che però l'Iran ha firmato senza mai ratificarlo a livello parlamentare come prevede la procedura. Dunque esso non è mai entrato in vigore. Il protocollo fu aggiunto per ottenere dagli stati informazioni e accesso libero agli ispettori, non solo sui siti e le materie nucleari in senso classico, ma anche su componenti e installazioni double use. Con poteri di ispezione molto più estesi da parte dell'Aiea. Fu la risposta alle centrifughe per l'arricchimento dell'uranio introdotte negli anni 70, dalle dimensioni facilmente occultabili. Il Trattato originario, del '68, prevedeva infatti il libero accesso da parte di tutti li stati firmatari, Iran incluso, del nucleare civile, a seguito della rinuncia formale a quello militare. Ma le installazioni nucleari militari erano allora impossibili da nascondere e da controllare. Eppure uno stato che volesse ritirarsi anche solo dal Trattato di non proliferazione oroginario potrebbe comunque farlo. L'art.X lo prevede, qualora "decida che la materia del trattato vada contro i supremi interessi nazionali". Esattamente ciò che l'Iran sostiene, quando dice di aver bisogno del nucleare per sopperire alla penuria di eneria da sovrappopolamento. Piuttosto, chi viola invece il Trattato di cui sopra sono ad esempio gli Usa e anche l'Italia: Agli articoli I e II si prescrive che nessuno stato firmatario già nucleare trasferisca la tecnologia nucleare militare "direttamente o indirettamente" ad altri. E che i destinatari non l'accettino. Cosa che invece è avvenuta tra Usa e Italia, visto che sul nostro suolo (vedi le basi di Ghedi e Aviano) stazionano almeno 40 bombe atomiche bunkerbuster di nuova generazione. Trattasi peraltro di una violazione da parte americana anche dell'art.VI, che impegnava gli stati nucleari a cessare "a una data vicina" la gara nucleare, e al disarmo nucleare totale.

23/3/06- Facciamo il punto sull'ennesima bufala di Rainews24, circa il presunto incappucciato di Abu Ghraib che riferiva di contractors italiani fra i torturatori. IL New YOrk Times, riprendendo fonti del Pentagono citate dal sito 'Salon' ha smentito che l'uomo intervistato dalla Rai fosse il celebre incappuciato sottoposto a scosse elettriche della foto assurta a simbolo delle sevizie sui detenuti iracheni da parte delle forze Usa. In realtà l'uomo della foto non era Al Kaissi ma tale Saad Faleh, non 'l'uncino', ma 'Ghilligan' (soprannomi affibiati ai due detenuti dalla squadraccia dei torturatori). Non a caso Al Kaissi comncià ad identificarsi con l'uomo della foto solo dopo molti mesi dalla sua scarcerazione, molte interviste e colloqui con esponenti di associazioni dei diritti umani, e nemmeno in una causa da lui intentata il 27 luglio '04. Rainews24 si difende sostenendo di aver diffuso l'immagine di un secondo incappucciato, appunto Al Kaissi, la cui mano sarebbe uncinata come la sua. Ma dalle foto visibili sul sito Rai non sembrano affatto delle mani simili, anzi la deformità appare interessare un'altra parte della mano, più probabilmente determinata da un legaccio unico di due dita insieme col filo dell'elettrodo. Fatto sta che Al Kaissi ha ammesso di non essere lui quello della foto pubblicata dalk New York Times che ha fatto il giro del mondo. E IL CRiminal investigation command dell'esercito Usa ha buon gioco nel sostenere che la foto è per ora unica (la seconda sarebbe un'altra versione della prima), e che dunque riguardo alla tortura con gli elettrodi trattavasi di caso patologico e non di prassi.

23/3/06. Ricordate la denuncia di Berlusconi circa gli intrecci politica affari tra i vertici dell'Unione e gli imprenditori impegnati nella scalata di Unipol alla BNL? Dagli interrogatori di Fiorani viene fuori che questi nell'estate '04 andò a far visita a Berlusconi su un natante al largo della Sardegna. Cercava una benedizione preventiva nella poi fallita scalata di Bpl ad Antonveneta. Berlusconi subordinò la sua presa d'atto al gradimento da parte dell'allora capo di Bankitalia Fazio. Addirittura Fiorani abbozzò poi con Doris, il responsabile della Banca-assicurazione berlusconiana Mediolanum, un accordo che facesse convergere gli interessi di tutti e tre, cavaliere compreso. L'incontro col premiere avvenne 4 mesi prima che Fiorani cominciasse l'insider trading su Antonveneta, accompagnato dal fan n.1 di Fazio il senatore di Fi Grillo. Berlusconi rispose che per lui andava bene se andava bene a Fazio. Quanto a Doris, Fiorani tentò di convincerlo a salire dallo 0,7% di Antonveneta, posseduto tramite la sua finanziaria lussemburghese, al 5%, per poi conferirlo al fronte Bpl antiolandese. Ma il massimo che Doris fece fu la chance di comprare lo 0.7. La storia di Doris la svela agli inquirenti il direttore generale di Bpl Gianfranco Boni.

22/3/06- Polemica tra i poli sui dati Istat e Bdi riguardanti i precari e l'occupazione. Sono di più o di meno? Cresce o diminuisce? Questioni di lana caprina, visto che:... da sempre l'Istat, come tutti gli altri istituti statistici considera 'occupati'... i cittadini che dichiarino di aver lavorato anche solo un'ora a settimana!

22/3/06- Il Pentagono ha iniziato a diffondere documenti ritrovati in Iraq, minute di incontri tra Saddam e i gerarchi, note degli 007ecc. Da uno di essi emerge come il 19 febbraio 2005 una delegazione irachena raggiunse il Sudan con l'autorizzazione del raìs per incontrare Osama, il quale suggerì di lanciare operazioni congiunte contro le forze straniere. (8 mesi dopo, guarda caso c'è un grosso attentato antiUsa a Riyadh). Saddam e Osama raggiunsero inoltre un accordo per la diffusione di trasmissioni di propaganda in Arabia Saudita, lasciando aperta la possibilità di "altre vie di cooperazione basate sul dialogo".

22/03/06- La polemica neli Usa sull'appalto per la gestione di alcuni porti a una società degli Emirati arabi, la Dubai World Port. Tutta una farsa i rischi per la sicurezza: il 95% dei container scaricati nei porti americani non subiscono controlli per verificare la presenza di materiale radioattivo utilizzabile per esplosivi. Ad affermarlo il leggendario leader dei portuali di S.Francisco Jack Heyman.

20/3/06- ANSA-REUTERS - PARIGI/TRIPOLI, 15 MAR - La Libia ha firmato un accordo di cooperazione con la Francia sull'uso pacifico dell'energia nucleare. In base all'intesa il paese nordafricano accrescera' , tra l'altro, la sua capacita' di produrre energia atomica per impianti di desalinizzazione dell'acqua. Il memoramndum di intesa e' stato firmato questa sera a Tripoli dove si e' recata una rappresentanza della Commissione francese per l'energia atomica. Per la parte libica ha sottoscritto l'accordo un responsabile dell'Ufficio nazionale per la ricerca e lo sviluppo. Secondo fonti libiche ora si potenziera' la produzione di materiale radioattivo per usi industriali e medici. Si generera' inoltre energia per trasformare l'acqua salata (del mare o di falde del deserto) in acqua potabile. Le fonti hanno anche sottolineato che l'accordo apre la via a investimenti francesi in Libia e allo sviluppo di ricerche comuni. Fino al 2003 la Libia e' stata messa ai margini della comunita' internazionale ma dopo avere firmato un protocollo aggiuntivo con l'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) e avere formalmente rinunciato ai suoi programmi nucleari segreti ha ottenuto nuove possibilita' di cooperazione. Il direttore dell'agenzia nucleare francese, Alain Bugat, ha affermato che ''l'accordo viene dopo che la Libia ha rinunciato al suo programma per la costruzione di armi di distruzione di massa ed e' diventata un esempio per altri paesi... La cooperazione con la Francia sara' strettamente limitata ad usi pacifici''. L'annunciato storico accordo è dunque stato firmato, senza un minimo di dibattito nell'Occidente, nè a livello politico nè a quello mediatico. E ora i guai saranno soprattutto per l'Italia.

20/3/06- I parlamentari italiani che, in vista delle elezioni politiche del 9 e 10 aprile prossimi, hanno avuto la sfacciataggine di sbandierare ai 4 venti la proposta avanzata dall'Ufficio di presidenza della Camera dei deputati a favore di una demagogica quanto fittizia riduzione del 10% dei loro lauti stipendi. Si tratta della classica foglia di fico dietro cui i boss delle cosche parlamentari di Montecitorio e Palazzo Madama nascondono in realtà stipendi da oltre 15 mila euro netti al mese (5.941 di indennità di funzione, più 4 mila di diaria, più 4.678 di rimborsi e un forfait annuale per i viaggi che va da 9 a 18 mila euro) più tutta una serie di privilegi e benefit da nababbo a cui si aggiungono, a seconda dei casi, le varie indennità di carica che spesso sono superiori allo stipendio base (vedi tabella in questa pagina). La norma inerente il "taglio" di stipendio è inserito nella Finanziaria 2006 e recita testualmente: "Le indennità mensili spettanti ai membri del Parlamento nazionale sono rideterminate in riduzione nel senso che il loro ammontare massimo, ai sensi dell'articolo 1, secondo comma, della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, è diminuito del 10 per cento. Tale rideterminazione si applica anche alle indennità mensili spettanti ai membri del Parlamento europeo eletti in Italia ai sensi dell'articolo 1 della legge 13 agosto 1979, n. 384". Attenzione alle parole: il "codicillo" condiviso da tutte le cosche parlamentari parla, non a caso, di "ammontare massimo" dell'indennità mensile dei parlamentari da ridurre del 10%. Ma va chiarito che lo stipendio dei parlamentari al momento dell'approvazione della Finanziaria era pari non al "massimo", ma al 96% dello stipendio dei presidenti di sezione della Cassazione cui è agganciato per legge. Sicché il taglio effettivo è di appena il 6%. Ma l'inganno non finisce qui! Perché c'è da considerare che a partire dal 1° gennaio 2006 gli stipendi dei parlamentari hanno subito l'ennesimo scatto di aumento biennale che equivale all'aumento recepito dai magistrati e che guarda caso è pari proprio al 6% vanificando del tutto la sbandierata riduzione dell'indennità parlamentare. Dunque non esiste nessuna riduzione di stipendio dei parlamentari; e che si sia trattato solo di una "furbata" per raccattare qualche voto in più alle politiche di aprile lo conferma il fatto che nelle stesse ore un'analoga proposta inerente la decurtazione del cosiddetto "assegno di reinserimento" (cioè la buonuscita dei parlamentari che è pari all'80% dell'indennità mensile per ogni anno di mandato effettuato), e del "vitalizio", (cioè la pensione dei parlamentari che, oltre ad essere cumulabile con qualsiasi altro reddito, è reversibile al 100%, scatta ai 65 anni d'età, 60 se l'ex parlamentare ha fatto più di una legislatura, e va da un minimo del 25% dell'ultimo stipendio percepito fino all'80% per i deputati con più di tre legislature alle spalle) è stata bocciata all'unanimità dai senatori di tutti i partiti del regime neofascista sia di destra che di "sinistra".

16/3/06- Alla metà di febbraio la Abc è entrata in possesso di 12 ore di registrazioni di Saddam coi suoi di prima della guerra. Tradotte per l'Fbi dall'ex ispettore Onu Bill Tierney. E' il 2000 quando Saddam parla coi suoiscienziati di un programma in corso per l'arrichimento dell'uranio attraverso il plasma. Per l'Iraqi survey group e il suo capo Charles Duelfer ogni progetto atomico del regime era stato abbandonato almeno dal '95, tre anni prima che gli ispettori abbandonassero il Paese. Eppure i media riportano solo la parte meno interessante delle reistrazioni, quando Saddam prevede in anticipo attentati in America. "The Iraqi plasma program. Location on tape ISGQ-2003-M0007379: O2:06:27 Briefing di Saddam con scienziati della Commissione per l'Industria militare e l'Aenzia per l'energia atomica. Si spiega al dittatore che 'l'attività applicata (sul plasma) è presente nel settore industriale, e non solo nella Comissione industriale militare, ma anche nell'Agenzia per l'energia atomica, sotto il Dr.Amer Al Ubaydi'. Il dottor Thamir spiega che "L'attività nel plasma non è morta perchè è permessa in alcuni dei nostri test (dall'embargo). Grazie a quanto fatto nel laboratorio nazionale iracheno nel realizzarla, abbiamo una larga base industriale. Abbiamo costruito una fabbrica per produrre sistemni al plasma. (..)Dopo il 1950 divenne possibile usare il plasma per controllare le reazioni di fusione nucleare, cioè controllare le bombe all'idrogeno. Gli Usa cominciarono un programma chiamato Shermut, l'Urss il Tokomak. (..)All'inizio del 2000 divenne possibile il trasferimento(..) che in inglese chiamano break even'." L'incontro verte sul ruolo di un centro di proposta aperto 6 mesi prima, esulle relazioni tra ricerca accademica sul plasma e applicazioni pratiche. Ps: oltre al controllo delle reazioni nucleari il plasma si usa anche per le simulazioni di armi nucleari.

12/3/06- "Daremo 50.000 dollari a chi dimostrerà che Maometto non fu un terrorista, assassino di massa, ladro, pedofilo, pazzo, come provano gli hadith. Ad esempio quello di Bukhari (V4B52N220-V9B87N127) in cui il profeta confessa: ". L'annuncio shock campeggia dal link di www.italian.faithfreedom.org (FF), il sito italiano di un gruppo internazionale di ex musulmani. I quali hanno dato il via a una contro jihad per smentire l'immagine di Maometto uomo di pace, tolleranza e autodifesa, rilanciata dall'Islam moderato in risposta alle vignette danesi che lo equiparano a un sanguinario terrorista. I nomi di questi kamikaze alla rovescia dicono poco, Ali Sina, Ahmed Simon, Meher Ali Khan. Forse sono fittizi per paura di una condanna a morte. Ma il loro network di siti fotocopia con filiazioni in Europa e Asia -da FF a Jihad-watch, Islamundressed, Secularislam- raggiungono già un certo pubblico. L'idea di fondo è raccogliere gli hadith sui 10 anni di vita guerriera e raid carovanieri del fondatore dell'Islam, citando parole sue e dei seguaci di allora. A contenerli è la Sunnah, per i sunniti fonte normativa primaria insieme al Corano. Ovvero la raccolta dei precetti che ogni buon musulmano deve seguire, tramandati dai teologi sotto forma Detti e atti del profeta, o hadith, oltre che fonte di agiografie e biografie del Maometto storico. Su parte del materiale però non vi è accordo a lovello accademico (quello qui considerato). Perciò abbiamo scelto di non riportare i resoconti di mutilazioni, decapitazioni o truculente torture coi cammelli riferiti da autori discussi quali Tabari o Ishaq. Il titolo di sahih, attendibile, viene invece tradizionalmente riconosciuto ai testi di Bukhari, vissuto due secoli dopo il profeta. Lo confermano i principali esperti italiani. Prima di proporveli abbiamo poi controllato una a una le citazioni di FF sul database della California University (www.usc.edu/dept/MSA/reference/searchhadith), grazie alla rispettiva sigla:Volume (V), Libro (B di book), Numero (N). Chiunque può verificare e interpretarli da sè. Lungi da noi suggerire in questa sede alcun giudizio offensivo che esuli dalla nuda cronaca, in un senso o nell'altro. Veniamo dunque agli hadith di Bukhari, divisi da FF in base all'accusa. Sotto il provocatorio titolo 'Maometto terrorista' si trova quello con cui abbiamo aperto, condito da 2 sure del Corano (8:12, 8:60), dove Allah dice agli angeli "Infonderò terrore nei cuori dei miscredenti", e ai musulmani "State pronti a spargere terrore nei cuori dei nemici". Altri indizi di una condotta terrorista vengono individuati nel V1/B11/N626: "Il profeta aggiunse: decisi di ordinare a un uomo di portare una torcia per bruciare tutti coloro che non avevano lasciato le loro case per la preghiera". E V3/B46/N717: "Il profeta aveva attaccato (la tribù dei) Bani Mustaliq senza preavviso, mentre facevano abbeverare il bestiame". Alla voci 'Assassino di massa', 'Predone, 'Subdolo guerrafondaio', vengono citati i seguenti passi. V4/B52/N270: "Il profeta disse: Chi è pronto ad assassinare Al Ashraf, che ha ferito Allah e il suo apostolo? Maslama gli disse: Vuoi che lo uccida io? Il profeta rispose di sì.". V4/B52/N256: "Fu chiesto al profeta se era permesso attaccare i guerrieri pagani di notte, con la probabilità di esporre donne e bimbi al pericolo. Rispose: Essi (donne e bimbi) appartengono a loro (i pagani)". V5/B59/N512: "Gli abitanti di Khaibar (luogo di una battaglia) corsero in strada, il profeta fece uccidere i guerrieri e prendere schiave le donne. I musulmani si divisero gli schiavi. Quindi si cominciò a requisire case e proprietà". V4/B73/370: "Il profeta disse: chiunque abbia ucciso un nemico possiederà i suoi averi". V4/B52/N280: "(Sconfitta la tribù Banu Qurayza) Sad disse: i guerrieri siano uccisi, donne e bimbi fatti schiavi. Il profeta: O Sad! Il tuo giudizio è simile a quello di Allah". E infine V5/B59/N443: "L'arcangelo Gabriele disse al Profeta: Perché deponeste le armi? Risfoderatele! Contro chi? Gabriele indicò i Banu Qurayza". E ancora, in tema di tolleranza verso in non credenti. V4/B52/N176:"L'apostolo di Allah disse: Voi (musulmani) combatterete con gli ebrei finchè alcuni si nasconderanno dietro le pietre". V4/B52/N288: "Il profeta sul letto di morte diede tre ordini: espellete i pagani dalla Penisola Arabica..". Ma la rassegna sulle presunte qualità negative di Maometto non si ferma nemmeno davanti al suo stato psicosessuale, definito "allucinato, maniacale, pedofilo" sulla base dei racconti di Aisha (la moglie di 9 anni del profeta già anziano): "la magia operava sull'apostolo di Allah, cosicché egli era solito pensare di aver avuto rapporti sessuali con le mogli mentre non era vero", V7/B71/N660."Il profeta soleva baciare e abbracciare le mogli mentre digiunava" (è proibito), V3/B31/N149. "Ero solita lavare le tracce di sperma dai vestiti del profeta, che quando si recava alla preghiera aveva ancora l'alone di acqua", V1/B4/N229. La missione degli apostati mediatici? "Una rivoluzione silenziosa" tesa ad "evitare un'altra guerra mondiale". Ai lettori si chiede di "donare online, fondare siti, tradurre articoli, diffondere una lettera all'umanità, fare lobby su stampa e politica". E non si tratterebbe di quattro gatti: solo su Faithfreedom il contatore segnala 2.076.796 contatti dal 14 luglio. www.laltrogiornale.com

10/3/06- Mentre il mondo si mobilita contro l'eventualità di un Iran nucleare, e gli Usa minacciano per la prima volta un attacco preventivo, c'è un altro Paese islamico, molto più vicino all'Italia e all'Occidente, che tra soli 10 giorni avrà libero accesso alla tecnologia atomica. Senza che nessuno porti il caso in consiglio Onu, o prefiguri sanzioni dissuasive. Nel completo silenzio da parte di governi e media. Quel Paese è la Libia, che all'inizio della prossima settimana firmerà un contratto per lo sviluppo del nucleare ad uso civile. A fornirgli tutto il necessario per realizzare dei reattori atomici, notoriamente utilizzabili anche in chiave militare, non sarà qualche stato canaglia del terzo mondo, bensì la civilissima Francia. Già colpevole d'aver venduto in passato quella stessa tecnologia ad altre pericolose dittature musulmane, dall'Iraq al Pakistan all'Iran, oltre che a Israele durante la crisi di Suez. Un azzardo che stavolta potrebbe rivelarsi fatale, considerato che il regime di Gheddafi, come dimostrano i recenti tumulti anti-italiani innescati dai Fratelli musulmani, appare sempre più insidiato dallo sbarco in forze di Al Qaeda nell'area di Bengasi. E se il nucleare, rincorso di nascosto per anni dal Colonnello, cadesse in mani sbagliate, la prima a farne le spese sarebbe proprio l'Italia, bersaglio atavico dei rancori coloniali libici. Stavolta Washington fa il pesce in barile. Occidental e Texaco sono appena tornate in Libia dopo l'embargo. E anche Roma tace: l'import di gas e le carrette del mare consigliano prudenza. Intanto Gheddafi zitto zitto sta per stringere uno storico accordo coi maggiori produttore e distributore mondiali di reattori ed energia nucleare, Areva ed Edf, entrambi francesi. Il negoziato è stato chiuso con successo dal presidente della commissione affari economici dell'assemblea nazionale, il deputato Patrick Ollier del gruppo di amicizia franco libico. Con la benedizione della Cea, Commissione francese energia atomica. I primi contatti datano maggio '05, ma ne aveva discusso già Chirac a Tripoli nel 2004. Visita non casuale la sua, all'indomani della rinuncia da parte del leader libico ai programmi segreti sulle armi di distruzione di massa. Quella che è stata definita la perestroika di Gheddafi era cominciata 5 giorni dopo la cattura di Saddam. A sorpresa il colonnello aprì 10 siti nucleari agli ispettori Onu, i quali scoprirono "uno sviluppo molto aldilà del previsto", tra "centrifughe già completate, e un sito per l'arricchimento dell'uranio". Ma era Gheddafi in persona a confessare nell'autunno '03 la fine del sogno dell'atomica, firmando il trattato di non proliferazione. Un bel sospiro di sollievo per la comunità internazionale, poter togliere la Libia dall'asse del male. Negli anni 80 Tripoli finanziava le bombe sul suolo europeo delle bande terroristiche dell'epoca, Br, Ira, Olp. Quindi fece saltare due aerei, il 747 Panam Londra New York sui cieli di Lockerbie nel 1988 (270 morti) e un DC10 Uta l'anno seguente sul Niger (170 vittime). Il bombardamento deciso da Reagan non modificò l'attitudine canaglia della Jamahiria. Bersaglio preferito l'Italia. Dai misteri di Ustica e di Bologna al lancio di 2 missili scud contro Lampedusa, dall'arresto di 23 pescatori di Mazara del Vallo fino al 'giorno della vendetta'. I recenti disordini contro la nostra ambasciata sono serviti per rilanciare minacciosi proclami, in assenza di un risarcimento per le stragi coloniali fasciste. Ma soprattutto hanno evidenziato il crescente peso del fondamentalismo in Cirenaica. Quanto alla Francia, difende l'accordo sostenendo che l'Aiea sorveglierà. Ma lo stesso affermò nel consegnare il reattore di Osirak a Saddam, sfruttando come anche oggi la proprietà da parte di Areva (con Cogema) della più grande miniera d'uranio del Niger. E dire che Chirac aveva appena affermato il diritto da parte francese di rispondere con le atomiche al terrorismo di stato. www.laltrogiornale.com

10/3/06 -Mieli schiera il Corriere con l'Unione. Intanto non è la prima volta (già si era schierato contro Berlusconi da direttore il 17 febbraio 1996. Inoltre lo stesso Mieli aveva firmato un impegno di indipendenza per il Corriere. Ecco cosa si lege sul sito del quotidiano alla voce Via Solferino. "I documenti dell'indipendenza". Alla fine dell'estate 2002, fonti giornalistiche serie annunciavano importanti cambiamenti nella società che controlla al cento per cento il Corriere della Sera. Domenica 8 settembre 2002 il Comitato di redazione lanciò dalle colonne del giornale un forte allarme intitolato "L'indipendenza del Corriere". Il giorno dopo, il "Patto di sindacato" Hdp respinse l'ingresso di un nuovo socio che sembrava cosa fatta. Si tirò un sospiro di sollievo. In quelle ore, il Comitato di redazione, temendo il peggio, allertò la stampa internazionale. Consegnò ai corrispondenti dall'estero di Roma e Milano, in italiano e in inglese, i principali documenti che sono alla base dell'indipendenza del nostro giornale. In quella occasione, cambiamenti negli assetti della società non ci furono. A quasi nove mesi di distanza i fatti avvenuti in via Solferino ci spingono a pubblicare quei documenti: La "Dichiarazione di indipendenza" e lo "Statuto dei giornalisti" firmato da Ferruccio de Bortoli l'8 maggio 1997. Dichiarazione di indipendenza del "Corriere della Sera" Da 30 anni si sono sempre più consolidati in via Solferino impegni solenni, patti giudiziari, regole scritte e non scritte e articoli pubblicati che costituiscono ormai un patrimonio culturale, ma anche formale che tutti riconoscono. Il 29 maggio del 1973 i princìpi base sono stati addirittura fissati sulla prima pagina del "Corriere": Indipendenza del giornale e dei giornalisti dal potere politico, indipendenza dai gruppi di pressione, "particolare impegno nell'informazione intorno ai problemi sociali, culturali, civili e ambientali a sostegno delle soluzioni più moderne, avanzate, idonee a eliminare gli squilibri, gli ingiustificati privilegi, le posizioni parassitarie, ed a promuovere il progresso verso una società più giusta ed equilibrata". Queste affermazioni un anno dopo hanno assunto anche valore giuridico con sottoscrizione davanti alla magistratura. Da allora prese corpo anche lo storico "Statuto del giornalista del 'Corriere' " aggiornato e firmato dal direttore di oggi Stefano Folli. L'insieme degli accordi tra l'editore e i giornalisti ha via via formato un corpus di, diritti, di regole riconosciute come specifica garanzia dei redattori rispetto all'editore/proprietà. una "carta dei diritti dei giornalisti". Sulla base di questo la "Dichiarazione di indipendenza" di oggi fissa anche i diritti del lettore e i conseguenti doveri di chi fa il giornale. In questo contesto, viene in evidenza anche il rapporto nei confronti dell' editore/proprietà come dovere del giornalista a tenere, di norma, verso gli azionisti, gli stessi comportamenti previsti nella "Dichiarazione" nei confronti di soggetti estranei alla redazione. Solenni princìpi e regole conseguenti sono anche contenuti nei programmi di insediamento di direttori del "Corriere". Lette in successione, alcune frasi formano una comune dichiarazione di intenti della testata valida nel tempo. Sono recepiti nella "Dichiarazione d'indipendenza del Corriere" - condivisa dal direttore Stefano Folli nel giugno 2003, e oggi da Paolo Mieli - anche affermazioni tratte dagli statuti di altri quotidiani e media internazionali di riconosciuta autorevolezza. Via Solferino, l'eredità "Un fatto è un fatto e una parola non è che una parola"… "Ci piace essere obiettivi; di piace ricordarci che tu, pubblico…vuoi anzitutto essere informato con esattezza; ci piace serbare, di fronte a' nostri amici migliori, la nostra libertà di giudizio". (Umberto Torelli Viollier, il primo giorno del "Corriere della Sera in edicola, 5-6 marzo 1876) Il Corriere della Sera è un quotidiano indipendente con una chiara vocazione europea, " libero da ogni condizionamento politico ed economico, sia esterno che interno". (Ugo Stille) Dove "informare significa, oltre che riferire gli avvenimenti, esplorarne le cause più profonde, indagare sui retroscena, non nascondere nulla. Una libera stampa che porti tutto alla luce del sole, senza complicità con gruppi d'interesse, chiarisce i sospetti, dissipa i dubbi alimentati ad arte; ha allora un effetto equilibratore e rasserenante." (Piero Ottone) Il giornalista vi entra "con la libertà di pensare, di scrivere, di controllare, di criticare, di correggere, di consigliare e, occorrendo, di denunciare". (Mario Borsa). "Sa che deve fare un giornale libero, garantire l'informazione più completa, cercare poi la cosiddetta 'verità possibile', registrare la dialettica tra molte verità per tentare di raggiungere la verità stessa, o almeno la non-menzogna". (Alberto Cavallari) La missione del "Corriere" Questa Dichiarazione di indipendenza riassume la "missione" del "Corriere della Sera" (in tutte le sue edizioni di giornale quotidiano e in tutti i tipi di media, elettronici, radiotelevisivi, canali satellitari, o cartacei in cui compare il suo marchio) e le idee guida condivise dai giornalisti e riconosciute dall'editore. La Dichiarazione richiama e fissa valori, consuetudini, regole e princìpi già affermati nel quotidiano, con l'obiettivo di consolidarli, renderli ancora più profondi e diffusi, applicarli laddove fossero disattesi.. Il quotidiano è il più classico organo di informazione, Ma è anche una industria e, come per qualsiasi altra impresa, il suo prodotto, il giornale, risponde a criteri di qualità e affidabilità, che in questo caso sono assoluti, poiché dalla fiducia del pubblico dipende il successo di mercato. Per essere grande un giornale deve battere i concorrenti e conquistare lettori. Deve però anche essere capace d'esprimere idee, convinzioni, progetti, sentimenti, deve essere capace di lasciare un segno sulla società del suo tempo. Con l'espansione, le fusioni, le alleanze, le incorporazioni, gli interessi economici che si collegano alla proprietà dei giornali diventano più numerosi e più complessi. C'è quindi una sfida quotidiana per mantenere credibilità, lealtà e indipendenza nel trattare le notizie , comprese quelle che incidono su vicende riconducibili alla proprietà del giornale stesso. "Ma il principio del giornalismo rimane semplice: dobbiamo essere onesti nei nostri giudizi e veritieri nei nostri reportage. Un muro… è innalzato per proteggere noi che facciamo il giornale anche dalle influenze aziendali". (Time, 24 gennaio 2000, in occasione dell'operazione Time-Warner-Aol) Garanzia per i lettori L'autonomia e la separatezza del "Corriere della Sera" da interessi diversi da quelli dell'informazione libera hanno una importanza primaria, soprattutto per i lettori. "L'indipendenza e la non manipolazione delle notizie sono una garanzia per i diritti dei lettori la cui salvaguardia costituisce la ragione ultima del lavoro di redazione" (El Pais) "I giornalisti devono fare ogni sforzo per conservare la fiducia dei lettori, per tenersi lontani dalla ribalta, per riportare le notizie, non crearle" (Washington Post). Autorevolezza e credibilità sono pure garantite da una netta distinzione fra notizie e pubblicità, fra scelte della redazione e criteri di marketing. Unico criterio della destinazione e suddivisione degli spazi riservati quotidianamente all'informazione (la foliazione) è la rilevanza giornalistica degli avvenimenti. Un obbligo quotidiano Il Corriere della Sera vuole presentare ogni giorno un'informazione di qualità, responsabile, imparziale, completa, accurata, corretta, comprensibile a tutti. Vuole pubblicare analisi chiare, inchieste di approfondimento, letture piacevoli, critiche puntuali opinioni stimolanti. Vuole dare un senso al flusso delle informazioni, mettere il lettore in condizione di sapere e capire, per poter elaborare un suo proprio giudizio. Una informazione corretta e libera è la base di una corretta e libera formazione dell'opinione pubblica, e quindi del sistema democratico e pluralista nel quale il "Corriere della Sera" si identifica secondo princìpi liberali e sociali. La responsabilità Il giornale si propone "la ricerca della verità con intraprendenza, responsabilità e correttezza, senza timore nei confronti di specifici interessi e senza finalità di proteggerne altri (....)L'esame di punti di vista opposti dev'essere la regola. Comprese le dichiarazioni di persone accusate o indagate. "Il potere del giornale comporta alcune specifiche responsabilità: ascoltare coloro che non hanno voce; evitare in modo assoluto qualsiasi atteggiamento arrogante; presentarsi al pubblico secondo le regole dell'onestà civile e della trasparenza. "La prima missione di un quotidiano è raccontare la verità fin dove può essere accertata. Il quotidiano deve raccontare tutta la verità di cui può venire a conoscenza. Il quotidiano deve essere al servizio del suoi lettori e del pubblico in genere, non degli interessi privati dei proprietari. Il quotidiano non deve essere alleato di alcun interesse particolare". (Washington Post) Nel concetto di responsabilità rientra anche il particolare legame funzionale fra il giornale e chi vi lavora, aspetto insieme etico e professionale. Il giornale è il prodotto, il frutto si direbbe meglio, dei giornalisti, considerati nelle singole capacità e funzioni. In questo senso ciascuno fa il suo giornale e ne è responsabile, sentendosi in ogni momento partecipe delle scelte e delle decisioni. L'imparzialità "Le notizie devono essere diffuse rispettando il principio di veridicità, dopo aver costituito oggetto di verifica di rigore e devono essere esposte, descritte e presentante con imparzialità". (Consiglio d'Europa) Imparzialità significa sapere che la realtà è complessa ed esistono punti di vista diversi: il giornalista deve tenerne conto, anche se imparzialità non equivale a distacco o neutralità. Bisogna sempre dare spazio a molteplici "verità". Ma l'imparzialità di un giornale (di un giornalista) è una disposizione mentale prima che l'applicazione di una tecnica. Non basta, per mostrarsi imparziali, affiancare in pagina, su una questione controversa, due pareri opposti di "esperti". La completezza Completezza non significa informazione pletorica, sovrapposizioni, ridondanza, "ricami", articoli interminabili. Al lettore spetta una chiara gerarchia delle notizie; facili collegamenti fra i vari articoli, fra cronache, analisi e commenti; semplici percorsi di lettura; sintesi. E tenendo conto sia del tempo che il pubblico può consacrare a ciascun fatto e alla lettura del quotidiano nel suo insieme, sia della varietà degli interessi dei lettori, il giornale deve fornire l'informazione che ogni cittadino ha il bisogno pratico e l'obbligo civile di conoscere; deve sia offrire spunti di svago, sia soddisfare chi legge non per distrarsi ma per il suo lavoro, L'informazione è in equilibrio tra la domanda del pubblico e l'offerta del giornale, che decide di porre certi temi all'attenzione. In nessun caso il prodotto deve essere condizionato dalle caratteristiche dell'organizzazione e degli organigrammi interni, dagli umori dei giornalisti che vi lavorano. L'accuratezza L'accuratezza si ottiene controllando i fatti e le fonti (che di regola devono essere citate), utilizzando più di una fonte salvo quando ciò sia impossibile, facendo una chiara ed esplicita distinzione fra fonti di prima e di seconda mano, evitando esagerazioni e montature. "Il giornalista deve sempre porsi le domande: Come lo sai? Come puoi esserne certo? Dov'è la prova? Chi è la fonte? Come lo sa? Quali sono i suoi interessi? Qual è la documentazione a supporto?" (Gruppo Gannett, Usa Today). L'uso di fonti anonime è l'eccezione, non la regola e deve essere giustificato in ogni caso: la legittima protezione di una fonte e il segreto professionale sono garanzie insostituibili, nel rispetto delle leggi, di ciascun giornalista. Il ricorso a 'fonti bene informate', allo 'osservatore', allo 'esperto', al 'diplomatico' talvolta è inevitabile. Ma non deve essere mai dovuto alla superficialità del lavoro d'inchiesta e alla mancanza d'impegno. Quando si usa materiale tratto da altri giornali o altri media, come a esempio fonti tratte da Internet, se ne deve riconoscere la provenienza. Sintesi di dispacci d'agenzia saranno presentate come tali. Redattori e inviati non appongono la loro firma per esteso se non hanno aggiunto una informazione originale o un contributo interpretativo a quelle dei dispacci (salvo casi di pubblico dominio concordati con la direzione). La "buona scrittura" non basta per presentare come articolo proprio un pastone d'agenzie e ritagli. E' preferibile l'uso della sigla qualora si utilizzino più agenzie o fonti internet con un lavoro giornalistico di selezione. Va preferita, ove possibile, l'osservazione diretta di un fatto da parte del giornalista, la cui testimonianza deve avere priorità, dopo una verifica, sulle altre fonti di informazione. Accuratezza significa anche titoli e sommari che corrispondono al contenuto dei fatti e dei dati contenuti negli articoli e non esagerano o riducono la portata della informazione. La correttezza I giornalisti del "Corriere della Sera" sono impegnati, nel loro lavoro, al massimo della correttezza "Un articolo non è corretto se omette fatti di grande importanza o significato. La correttezza include la completezza. Nessun articolo è corretto se riporta informazioni sostanzialmente irrilevanti a scapito di fatti significativi. La correttezza impone di praticare l'onestà nei confronti del lettore". (Washington Post). Quando un errore viene commesso, è importante che il giornale lo riconosca con franchezza, chiarezza e tempestività. Il giornalista replica, in linea di principio, solo sulle circostanze di fatto. La comprensibilità dei fatti Il lettore ha bisogno di conoscere i legami orizzontali dei fatti, di sapere quali conseguenze avranno per lui eventi lontani. Il "Corriere della Sera" presterà un'attenzione primaria non solo ai fatti italiani e a quelli europei, che ormai fanno parte degli affari "interni" e non più esteri, ma anche agli avvenimenti internazionali capaci di forti ripercussioni in Europa. Occorre occuparsi non solo degli avvenimenti (le notizie) ma anche dei processi in corso, e cioè delle notizie in incubazione, in modo da tenere il passo con la storia e non subire come "sorprese" sviluppi che sono in qualche misura prevedibili. La cronaca immediata non esaurisce il compito del giornalista. La cronaca va messa in prospettiva, per permettere al lettore di comprendere le cause dei fatti e le possibili conseguenze. L'analisi, separata dai fatti, è il primo indispensabile complemento della cronaca. Per raggiungere questo scopo, sarà anche favorito l'impiego dei giornalisti e dei collaboratori nelle loro aree di competenza. La tradizionale gerarchia delle notizie in termini di vicinanza/lontananza geografica si affievolisce. Così come è sempre meno valida la gerarchia delle informazioni che vede la politica al primo posto rispetto all'economia, alla società, alla cultura. Spesso infatti la politica non traina gli altri settori ma è trainata e condizionata da questi. Per capire "che cosa sta succedendo", "dove andiamo" è indispensabile utilizzare anche lo strumento dell'inchiesta, l'unico che consente di scavare nel presente e di anticipare una realtà in evoluzione. Il mestiere di giornalista "Il mestiere del giornalista è quello di un artigiano coscienzioso alle prese ogni giorno con le 'verità modeste' dei fatti…, che vanno rettificati, ritagliati, precisati quotidianamente. Il giornalismo non deve avere la pretesa di dire il vero, di imporre una verità chiusa e dominatrice. Il giornalismo deve essere assunzione di responsabilità, impegno professionale e presenza nel mondo. L'indifferenza è l'anticamera del cinismo". (Le Monde) Nello scegliere e valutare le informazioni o nel raccontare eventi, il giornalista non deve essere condizionato da interessi diretti o indiretti della casa editrice o dello stesso giornale quando è impegnato in attività di sponsorizzazione. "Un reporter potrà esprimere un giudizio giornalistico professionale, ma non un'opinione personale"(Bbc) I nuovi media Come l'edizione stampata, ogni altra forma che assume il Corriere della Sera (online, radio, tv, canali tematici, satellitari,ecc) fa capo alla responsabilità del direttore in ogni sua parte. Per i contenuti giornalistici e per i link immessi, questa responsabilità si esercita attraverso le strutture gerarchiche della direzione (vicedirettori, caporedattori, caposervizi, giornalisti); per gli altri contenuti immessi da altri soggetti aziendali (ad esempio la pubblicità) la responsabilità si esercita attraverso le tradizionali forme di vigilanza, verifica e controllo in atto nel quotidiano. I modi di lavoro sono quelli del "Corriere della Sera" con tutte le regole in vigore. Parere positivo sulla proposta di nomina di Paolo Mieli a direttore del Corriere Tutti i giornalisti del “Corriere della Sera” sono stati chiamati a pronunciarsi con voto segreto sulla proposta di nomina di Paolo Mieli a direttore. Lo scrutinio ha dato il seguente risultato: aventi diritto (compresi i giornalisti con contratto a termine): 379 votanti 318 favorevoli: 243 contrari: 55 schede bianche: 19 nulle 1 Le operazioni di voto sono state assistite a Milano dal notaio Uberto La Porta e a Roma dal notaio Giorgio Intersimone. Il Comitato di redazione ha portato quindi al presidente della società Piergaetano Marchetti e all’amministratore delegato, Vittorio Colao, parere positivo sulla proposta. I rappresentanti dei redattori del “Corriere della Sera” avevano incontrato lunedì il direttore designato e hanno ridefinito le tradizionali regole che garantiscono ai giornalisti, nell’esercizio del loro lavoro, l’autonomia rispetto alle possibili interferenze di natura economico-finanziaria, politica e pubblicitaria, anche da parte degli azionisti della RcsMediaGroup. Queste “carte” stabiliscono anche con quali princìpi il “Corriere”debba essere fatto ogni giorno e sono un presidio a tutela dei lettori che possono essere considerati i veri “proprietari” del giornale. Chi vuole, può leggere una sintesi dei testi (che Paolo Mieli sottoscrive al momento della nomina) in queste pagine, nella sezione “Via Solferino”. I documenti sono due: lo “Statuto dei giornalisti del ‘Corriere della Sera’” (nato nell’aprile 1972) e la “Dichiarazione d’indipendenza del ‘Corriere’” presentata per la prima volta nel 2002 e ufficialmente operante dalla crisi per l’uscita di Ferruccio de Bortoli nel giugno 2003. Lo “Statuto” e gli accordi storici pongono l’accento sull’autonomia dei giornalisti. La “Dichiarazione di indipendenza” dà priorità alle garanzie per i lettori, descrivendo i modi per assicurare in particolare: imparzialità, completezza, accuratezza, correttezza e comprensibilità dei fatti. Paolo Mieli ha anche concordato il numero dei giornalisti (portati a 371, più due vicedirettori preannunciati in aggiunta a quelli esistenti) necessario per uscire ogni giorno al meglio in edicola il ”Corriere della Sera” e la loro dislocazione di massima nelle diverse sezioni.

4/3/06- Video di 27 minuti ottenuto dall'Ap. Il 28 agosto '05 in videoconferenza Bush dal suo ranch in collegamento con gli esperti il giorno prima dell'uragano Katrina su New Orleans(1300 morti). Viene avvertito delle "proporzioni mostruose" e "danni catastrofici" dai vertici del centro nazionale uragani Max Mayfield; e del "rischio concreto che gli arini possano cedere" causando "l'allagamento della città". Michael Brown, ex capo della protezione civile, unica vittima eccellente dello scandalo, lo implorò con voce supplichevole. Bush non fa neppure una domanda, e chiude dicendo "Voglio assicurare la gente a livello statale che siamo perfettamente pronti".

4/3/06- Il discorso del presidente del consiglio al congresso Usa. Berlusconi ha ricordato i giovani soldati Usa morti per liberare l'Italia dal giogo nazifascista. Peccato che gli eredi di quelle dittature abbiano sottoscritto un patto elettorale solo qualche giorno fa con il medesimo presidente del consiglio.

28/2/06- La sicurezza dei porti Usa appaltata agli arabi della Dubai world port. Forse è un rischio, ma... L'11 settembre, gli aeroporti USA da cui partirono gli aerei che «terroristi arabi» lanciarono poi (nella versione ufficiale) sulle Twin Tower e sul Pentagono, la security era affidata alla ICTS, azienda israeliana con sede in Olanda. Anche la gestione delle bollette delle maggiori 29 compagnie telefoniche USA era ed è affidata alla Amdoc, azienda israeliana che già nel 1999 un rapporto segreto dell' FBI, «Top Secret Compartimentalized Information Report», avvisava potesse intercettare, e consegnare al Mossad, le telefonate in USA.

27/2/06- Polemica sul protezionismo tra Italia e Francia circa l'Opa di Suez su Gas de France che fa appassire lìopa di Enel. In realtà Enel non ha mai presentato alcuna opa, l'ha solo ventilata annunciandola.

22/2/06- Qualche giorno fa sono stati pubblicati dalle tv Usa i nastri tradotti dall'ex ispettore Onu Bill Tierney per l'Fbi, con le registrazioni fatte in segreto a Saddam prima della guerra. I media occidentali evidenziano il fatto che avesse previsto attacchi terroristici in America. Ma la notizia è un'altra: lui e i suoi scienziati discutevano dell'arricchimento dell'uranio col plasma come di un programma nascosto agli ispettori e ancora perfettamente in corso. [leggi in esteso]

18/2/06- Il Made in Italy in crisi? Tutt'altro. Nel 2005 se si esclude la bolletta petrolifera ed energetica, il nostro export tocca i 30.5 mld di euro.

18/2/06- Il legame tra Islam e violenza terroristica sono i musulmani per primi a sancirlo, non le vignette. Basta pensare ai simboli dei Fratelli musulmani (Corano e due spade), Brigate Al Aqsa(mosche e kalashnikov), Jihad(cupola di Al Aqsa e pugni chiusi). O alla maglietta conl faccione del "nostro grande guerriero sacro Osama" che afferma "è dovere di ogni buon musulmano diffondere l'Islam nel mondo con l'amore o con la forza", che si trova in qualunque suq nei Paesi islamici.

18/2/06- Prodi e i suoi fanno il pianto greco contro la nuova lege sul proporzionale con cui si voterà ad aprile, a loro dire costruita su misura per indebolire il prossimo esecutivo di centro sinistra. Ma il 25 aprile 2005, in un colloquio durante la parata per la liberazione, Berlusconi ch9iese a Prodi di aiutarlo a varare insieme un maggioritario puro, e il Professore declinò l'offerta citando il referendum perdente del 1999.

18/2/06- Sondaggio americano. La Penn Shoen and Berland sostiene che il trend di avvicinamento tra Cdl e Unione è iniziato da tempo, almeno da novembre: la Cdl avrebbe guadagnato 7 punti, Prodi e i suoi sarebbro scesi di 10. Ma il 25 novembre il Cavaliere, citando i risultati di un sondaggio Eromedia, la società a lui vicina, affermava: "Euromedia, la società che ci ha sempre indovinato, ci dà alla pari, 48.7 la sinistra, 48.6 noi".

16/2/06- Tra i nastri segreti con 12 ore di conversazioni registrate tra Saddam e i suoi gerarchi prima negli anni 90, ottenuti dalla Abc, non solo la previsione del raìs di attacchi terroristici sul suolo Usa. Passa inosservata una dichiarazione dell'allora responsabile delle Wmd, Hussein Kamel, genero di Saddam poi da lui ucciso dopo la fuga in Giordania. Parlando di come "nascondere informazioni" all'Onu: "Non abbiamo rivelato tutto quello che abbiamo, Non il tipo di ordigni, non la quantità di materiali che abbiamo importato, non il volume della produzione. Questi nastri furono alla base, tra gli altri, della campagna sulle armi di distruzione che ha portato alla guerra.

16/2/06- Le foto di un detenuto iracheno di Abu Ghraib coperto di escremtni fanno il giro del mondo dalla tv australiana. In realtà non era un torturato, ma uno squilibrato che si ricpriva dei suoi escrementi, e per qiesto definito 'Shit boy'.

15/2/06- Polemiche da destra per la candidatura dell'ex magistrato D'ambrosio. Ma la prima a salire sul palco della campagna elettorale '94 di Berlusconi fu l'ex Titti 'la rossa' Parenti, che indagò sulla tangentopoli rossa.

15/2/06- Gli Usa spogliano l'Iraq del suo petrolio? Gli automezzi che circolano in Iraq funzionano, ormai dall'inizio dell'occupazione, con carburanti importati dalla Turchia e dall'Arabia Saudita, che coprono la metà del fabbisogno interno iracheno. Ma ormai bisogna parlare al passato. L'Arabia Saudita ha interrotto le forniture dall'agosto scorso, lamentando milioni di dollari di bollette non pagate. La Turchia ha chiuso i rubinetti dal 21 gennaio, quando i mancati pagamenti del governo collaborazionista di Baghdad hanno raggiunto il miliardo di dollari. E anche dal Kuwait non arriva più nulla. L'occupante americano, finché ha «governato», ha mantenuto il prezzo di Saddam, 20 cents a gallone per la benzina, in pura perdita: il prezzo non copriva i nuovi costi di produzione. Oggi il governo «democratico» ha triplicato il prezzo, su intimazione - guarda un po' - del Fondo Monetario Internazionale, che non ha trovato momento migliore per imporre il dogma del «mercato». Era la condizione che il FMI poneva per concedere a Baghad un prestito di 685 milioni di dollari, cosa che ha fatto il 24 dicembre scorso.

15/2/06- Prodi promette una riduzione di 5 punti del cuneo fiscale nel primo anno di governo. Ma nel testo del suo programma da 275 pagine non c'è traccia.

13/02/06- ASSICURAZIONI - SILVIO AMA UNIPOL… Chi batte ama, dice il proverbio. Deve essere per questo che Silvio Berlusconi insiste a battere come un forsennato il chiodo dell'Unipol, le assicurazioni 'rosse' in realtà molto amate da lui e da tutta la sua famiglia. Il Cavaliere il 30 giugno dell'anno scorso ha infatti rinnovato di un anno la polizza Unipol per il suo parco auto personale. Alla stessa data hanno rinnovato le polizze per le proprie auto personali anche il figlio Piersilvio, che ha pagato all'Unipol ben 44.384,29 euro di 'premio', la figlia Marina, che ha pagato la più modesta cifra di 3.824,69 euro, e la moglie Veronica (all'anagrafe Miriam Bartolini), cliente dal 15 giugno 2001. Apprendiamo dalla polizza che la data di nascita della signora è il 19 luglio 1956 e che ha la residenza in un posto diverso da quello del marito. Se lui infatti figura risiedere ad Arcore, in via S. Giminiano 12, lei è rintracciabile al numero 55 di via Trento e Trieste, a Macherio. Alla stessa data ha rinnovato la polizza con Unipol anche il manager e amico di famiglia Adriano Galliani , sborsando 3.283,63 euro. Ma il premier ha fatto di più: ha assicurato in blocco la salute e l'assistenza sanitaria di tutti i 4 mila dipendenti Mediaset con Unisalute, emanazione della tanto battuta e amata 'rossa' Unipol. (G.N.)

13/02/06- L'occidente ha ingannato l'opinione pubblica sulle armi di distruzione di massa di Saddam? Non Berlusconi, che aveva detto: "Credo che ormai in Iraq non ci siano più armi di distruzione di massa"(16-10-02); "Non ho mai detto che Saddam non ha armi di distruzione di massa. Dico solo che ha avuto il tempo di distruggerle o di metterle da qualche altra parte"(17/10/02).

13/2/06- Berlusconi si proclama il Gesù Cristo della politica, perseguitato dai giudici dopo la sua discesa in campo. Mentre a suo dire tutto sarebbe sempre finito nel nulla. E invece no: è stato condannato diverse volte. [leggi in esteso]

11/02/06- Gli americani non trattano sui rapiti in Iraq? Forse sui rapiti italiani ed europei, perchè per far liberare Jill Carrol del CSM, hanno già scarcerato 80 detenute da Abu Ghraib, come richiesto dai sequestratori.

11/02/06- Hanno artefatto la vignetta che oltraggiava Maometto: c'era dunque un piano per incolpare l'Occidente. Eppure i grandi media glissano, manco fosse un dettaglio. ***Oltre a questa di Barrot ci sono altre due vignette farlocche, una un'immagine annerita presa da internet con un cane che sembra fare sesso con un uomo inginocchiato (Maometto secondo li imam), e un'altra, questa sì una vera vignetta con un Maometto diavolo pedofilo(ma chi l'ha disegnata non si evince). [leggi in esteso]

4/02/06- La sinistra accusa Berlusconi di aver fatto macelleria sociale. In realtà la spesa sociale complessiva è aumentata del 5% in medi al'anno circa durante il suo governo. Sono solo mutate le priorità di spesa. Ad esempio, a fronte di un taglio agli enti locali, è cresciuta da 63 a 90 miliardi la spesa sanitaria.

3/02/06- Si sostiene da parte islamica che la reazione alle vignette danesi sia la classica ultima goccia, dopo anni di angherie occidentali. Dunque a giustificarla non sarebbe il fatto in sé, ma il contesto. Ma chi mastica un po'di storia di Maometto sa che così non è: la prima vittima della censura musulmana, reo di aver composto una lirica satirica ai danni del profeta, e perciò da questi fatto assassinare, fu tale Abu Afak, addirittura nel 622 d.c a Medina. La vicenda è quasi ignota ai non addetti ai lavori. La riassumiamo in breve. Nel 622 Maometto si spostò coi suoi seguaci dalla Mecca, dove pare venisse deriso, alla più piccola oasi di Medina. Qui si sforzò di imporre in modo violento il suo ben noto corpus di proibizioni religiose. Tuttavia gli indigeni seguivano altre fedi, dall'ebraica alla pagana, e dunque recalcitravano. Tipica espressione del dissenso fu la presa in giro dell'anziano Afak, seguace del dio Manat e membro della tribù Ibn Awf. Il quale rivolgendosi ai suoi concittadini li canzonò dicendo: "Non ho mai visto gente più decisa di voi (i figli di Qayla) e dei vostri alleati: siete tipi da smuovere le montagne e che non si sottomettono mai al primo avventuriero venuto a dividervi con tutti i suoi divieti e le sue concessioni. Chi l'avrebbe detto che avreste fatto come con Tubba?". Chiarissimo il riferimento ironico alla progressiva resa di Medina alle bizzarrie di Maometto, mentre quella stessa città aveva resistito con ogni mezzo all'assalto degli yemeniti di Tubba. Quando apprese della lirica il profeta ordinò al suo apostolo Salim Al Amri di far fuori l'autore con un 'sarriyyah' (un raid mortale notturno). Ad esso si accompagnò analogo omicidio a freddo contro una poetessa locale, Asma Bint Marwan, che aveva osato stigmatizzare l'uccisione del povero vecchio. Lei fu uccisa mentre stava allattando. Simili segni di intolleranza furono anche alla base del primo conflitto tra ebrei e musulmani scoppiato sempre a Medina 2 anni dopo, e conclusosi con la cacciata di tutti i non convertiti.

1/02/06- Il pacchetto Pisanu per gli stadi prevedeva la nominalità del biglietto. Ma solo per chi lo compra, tenuto a compilare coi propri dati la richiesta. Mentre il venditroe non è tenuto a controllare un documento.

31/01/06-Saddam portò le armi di distruzione in Siria. "Saddam Hussein mi ordinò personalmente di equipaggiare aerei da guerra con bombe chimiche per gettarle su grandi centri abitati israeliani". Non è che una delle rivelazioni fatte dal generale Georges Sada, 65 anni, cristiano, già numero due delle forze aeree irachene, in una serie di conferenze e interviste tenute nei giorni scorsi in vista della imminente uscita del suo libro “I segreti di Saddam”. Sada, che è stato anche consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro iracheno ad interim Ayad Allawi, afferma anche che due piloti civili iracheni, coi quali dice di essere in rapporti di amicizia e confidenza, gli hanno raccontato d’aver trasferito armi chimiche irachene verso la Siria prima dell’inizio dell’invasione anglo-americana del 2003. A proposito del piano di bombardare le città israeliane con armi chimiche, Sada ha dichiarato in una recente conferenza d’aver ricevuto istruzione direttamente da Saddam di equipaggiare 96 aerei da combattimento di produzione russa con armi di distruzione di massa. Saddam gli diede questi ordini alla presenza di un certo numero di altre personalità dell’establishment della difesa. Secondo il racconto di Sada, fu lui a convincere Saddam che gli iracheni non erano in grado realizzare una tale missione, domandandogli di non lanciare il bombardamento chimico su Israele. Sada dice d’aver spiegato a Saddam che i piloti iracheni volavano “alla cieca” mentre quelli israeliani “hanno gli occhi”, riferendosi a una strumentazione avionica più sofisticata capace di individuare gli aerei nemici prima che giungano sull’obiettivo. Inoltre, in un’intervista rilasciata al Sun di New York, Sada ha detto che l’Iraq ha trasferito armi di distruzione di massa in Siria prima dello scoppio della guerra, usando aerei civili trasformati in cargo. “Vi sono armi di distruzione di massa che sono passate dall’Iraq alla Siria. Devono essere trovate e riportate in mani sicure” ha detto il generale iracheno, aggiungendo di confidare che siano state rilevate. Stando al racconto fatto da Sada al Sun, i due piloti che trasportarono le armi di distruzione di massa dall’Iraq in Siria lo hanno avvicinato a metà 2004, dopo la cattura di Saddam da parte delle truppe americane. “Li conosco molto bene – ha spiegato Sada – Sono miei buoni amici, ci fidiamo a vicenda. Siamo amici in quanto piloti”. Sada non ha voluto rivelarne i nomi, dicendo che temono per la propria sicurezza, e si è limitato a dire che oggi lavorano per altre compagnie aeree civili fuori dall’Iraq. Le brigate della Guardia Speciale Repubblicana, continua il racconto riferito da Sada, caricarono gli aerei di materiale comprendente anche “barili gialli con teschio e ossa incrociate su ciascuno”. I piloti hanno riferito che c’era anche un convoglio di camion via terra. I voli, 56 in tutto, attirarono poca attenzione perché si pensava che fossero voli civili che portavano aiuti dall’Iraq alla Siria, che aveva subito un’alluvione per il crollo di una diga nel giugno 2002. Sada ha raccontato che l’ufficiale responsabile del trasferimento delle armi era un cugino di Saddam Hussein chiamato Ali Hussein al-Majid, noto anche come “Ali il Chimico”. L’ufficiale siriano responsabile della ricezione delle armi proibite era un cugino del presidente siriano Bashar Assad, noto coi nomi di generale Abu Ali, Abu Himma o Zulhimawe. Durante un’intervista al Sun nell’aprile 2004, venne chiesto al vice presidente Usa Cheney se pensasse che le armi di distruzione di massa irachene fossero state trasportate in Siria. Cheney si limitò a rispondere d’aver visto questi rapporti.

31/01/06- In America si dibatte se chieder l'impeachment di Bush per aver autorizzato intercettazioni anti teorristiche sul popolo Usa. In realtà il 4° emendamento recita: "Il diritto della gente ad esser sicuri nelle loro persone, case, documenti eed effetti, contro immotivate ricerche o perquisizioni, non dovrà essere violato". La prevenzione contro il terrorismo non è un motivo valido?

30/01/06- La vittoria di Hamas occupa le pagine della stampa da qualche giorno. Nessuno dice però che in realtà Hamas non ha ottenuto il potere assoluto: in parlamento non ha la maggioranza dei due terzi richiesta per le riforme costituzionali, e soprattutto Abu Mazen, pur essendosi dimesso da premier il collega Abu Ala, è ancora presidente della Palestina. E' stato eletto un anno fa e il suo mandato scade nel 2008. E si tratta di un presidente alla francese con la preroativa di bloccare le leggi votate dal parlamento. Inoltre, in base allo statuto dell'Anp, i 60.000 uomini delle forze di sicurezza palestinesi sono sotto il comando del presidente, Abu Mazen.

30/01/06- Appena varata la legge sulla droga che quipara gli spinelli alle droghe pesanti quanto a sanzioni, Fini confessa da Fabio Fazio di aver provato uno spinello in Giamaica. Eppure in un'intervista all'Europeo del dicembre '88 aveva negato qualsiasi uso di droghe. Ora: o è un bugiardo, o comunque si è fatto la canna dopo l'88, quando la lotta alle droghe, leggere come pesanti, era già diventato il suo cavallo di battaglia, e dunque è un incoerente. Casini, che pure ha votato la nuova lege, aveva dichiarato a Le Iene di aver anche lui fumato uno spinello a 16 anni.

30/01/06- I media annunciano pomposamente che è stata approvata la riforma pensionistica che permette ai co co co e ai lavoratori saltuari e senza posto fisso di sommare i vari spezzoni di contributi. In realtà servono comunque almeno 6 anni di contribuzione per ogni tipo di ente gestionale. E servono almeno 40 anni di lavoro.

29/01/06- Emergenza gas. Dall'estero non ce ne mandano abbastanza? In realtà negli ultimi mesi abbiamo cominciato ad esportare l'elettricità prodotta col metano importato. Il prezzo dell'elettricità prodotta da noi con impianti ad alto rendimento risulta competitiva in Europa. Se l'Eni, quasi monopolista, avesse autorizzato più impianti di stoccaggio per le riserve l'emergenza di oggi non ci sarebbe stata. Ma forse era più conveniente rivendere all'estero il surplus.

29/01/06- Quanti sono davvero gli occupati con Berlusconi? Il premier sostiene che siano saliti sotto il suo governo, e che non si tratti di lavori precari ma quasi tutti stabili. In realtà gli oltre 22 milioni che lavorano secondo l'Istat sono coloro che hanno lavorato almeno un'ora alla settimana. E dei rimanenti 16.5 milioni in età da lavoro(15-64) gli 1.7 considerati disoccupati sono solo quelli che dichiarno di cercare attivamente un lavoro e ne accetterebbero uno qualsiasi. Ovvero coloro che si segnalano alle agenzie del lavoro 'ufficiali'.

29/01/06- Travaglio e Luttazzi assolti per la celebre puntata di Satyricon del 14 marzo 2001 che iniziò la stagione dell'editto bulgaro berlusconiano con le 'purghe' dalla Rai. I giudici han deciso che erano innocenti, non avevano diffamato l'allora aspirante premier, condannato a pagare le spese legali. Quando Travaglio parlò dello nstalliere della mafia Mangano, di come Berlusconi iniziò a far soldi ecc. non mentiva, citava semplicemente dei fatti processuali.

29/01/06- Polemica sulla legge sulla legittima difesa dei privati, appena approvata. Secondo la sinistra è il far west leghista. Ma nel 1999 i fucili autorizzati per difesa personale in Italia erano 2125, oggi 1118. Le pistole 46.000 contro 34.000.

29/01/06- Berlusconi più povero dopo l'ingresso in politica. Lui sostiene di aver perso 46.000 collaboratori dai 56.000 del 1993. Eppure nella classifica di Forbes sui più ricchi del mondo è passato dal n.48 al n.25.

27/01/06- Negli scorsi giorni si è visto finalmente in Italia il video della morte di Fabrizio Quattrocchi. Occasione per il centro destra di proclamarlo eroe, e per Veltroni e altri sindaci di grosse città di intitolargli vie, facendo me aculpa. Ma nessuna ricorda che... Fabrizio Quattrocchi, l'italiano ucciso il 14 aprile dello scorso anno a Baghdad, non era nè un mercenario nè una bodyguard, ma un agente contractor impegnato a tempo pieno nella lotta contro il terrorismo insieme ad altre persone che sarebbero poi entrate nel Dssa, una nuova organizzazione di intelligence nata dopo l'attentato di Atocha dell'11 marzo 2004. Lo ha rivelato il primo numero di News Settimanale. Quattrocchi alloggiava all'hotel Rashid, una sorta di quartier generale americano, utilizzava armi convenzionali e si esercitava al tiro tutti i giorni. Lo dimostrerebbero le immagini che News ha pubblicato in esclusiva tratte da un filmato inedito. Ora alcuni estratti di quel filmato sono online esclusivamente su newsettimanale.it. Nel video si raccontano gli ultimi giorni di vita di Fabrizio Quattrocchi. Si vede il contractor genovese che gira per Baghdad in macchina indicando obiettivi sensibili come il ministero degli Esteri, il palazzo di Saddam Hussein, la stazione. È ripreso in volto anche l'autista irakeno: colui il quale, secondo gli investigatori italiani potrebbe aver consegnato Quattrocchi, Agliana, Cupertino e Stefio ai sequestratori. Quattrocchi è poi ripreso in albergo, nella sua stanza, seduto sul letto vicino al suo fucile, un Fal 762. In altri frame si vede l'agente contractor mentre si esercita al tiro, con il Fal e con un fucile M16, contro un obiettivo posto a circa 100 metri, colpendolo sempre al centro. News pubblica anche una serie di foto inedite di un'operazione antiterrorismo condotta a Baghdad da altri contractot il 16 giugno 2004. I contractor fotografati in azione, feriti, uccisi, sono tutti consulenti tecnici e operativi di un nuovo servizio di intelligence antiterrorismo, il Dssa (Dipartimento studi strategici antiterrosimo). Si tratta di un'organizzazione organizzata in 6 divisioni la cui sede legale è in Italia e quelle operative in diversi paesi del mondo. Ne fanno parte tecnici ed esperti italiani, americani, israeliani, spagnoli, francesi, tedeschi, inglesi, russi e pakistani. Il responsabile e il suo vice sono italiani: Gaetano Saya e Riccardo Sindoca. Ambedue, secondo News, provengono dalla struttura della Nato Otan Stay Behind net e non smentiscono i loro collegamenti diretti con la Cia.

27/01/06- Il 18 dicembre Sharon a subito un infarto. Fu portato all'ospedale da Yoram Rubin , la fu guardia del corpo che 'fece' ammazzare Yitzhak Rabin. In quel primo ricovero gli furono dati in quantità dei farmaci vasocostrittori che secondo molti commentatori medici sui giornali israeliani hanno poi provocato l'emorragia cerebrale fatale del 4 gennaio successivo.

26/01/06. Hamas al potere in Palestina. Israele si lamenta. Ma fu proprio Israele a sostenerne la nascita negli anni 80, in chiave anti-nazionalismo dell'Olp di Arafat, allora filosovietico. Hamas era la filaiale palestinese dei Fratelli musulmani, ovvero del movimento di riferimento di Bin Laden e dei mujahideen afghani, sfruttati dal'Occidente nella guerra contro l'invasore sovietico. [leggi in esteso]

26/01/06- Berlusconi e la sua battaglia con Ciampi per il rinvio di due settimane dello scioglimento delle camere. E' davvero motivata dalla voglia di approvare ulteriori leggi promesse agli italiani, e rimaste indietro per l'ostruzionismo dell'opposizione, oppure dalla voglie di proseguire il tour mediatico che verrebbe meno con la par condicio, come afferma l'opposizione. In realtà con lo scioglimento delle camere non viene meno la possibilità di convertire in lege i decreti.

25/01/06- 1937 Adolf Hitler istituì l’ordine dell’Aquila Tedesca per decorare gli «stranieri meritevoli». Uno degli americani decorati fu il nonno dell’attuale presidente USA: il senatore Prescott Sh. Bush. La motivazione: avere fortemente finanziato, con la sua banca, il NDSAP, il partito nazionalsocialista. Il certificato di conferimento dell’onorificenza è firmato da Hitler e dal suo segretario di Stato Otto Meissner, e datato 7 marzo 1938. Il tutto è conservato negli archivi del Dipartimento della Giustizia USA, insieme a un’ingiunzione delle autorità americane a nonno Bush, datata 1942, a cedere le azioni di una banca legata al Terzo Reich.

24/01/06- Classifica internazionale sull'ottimismo riguardo al proprio futuro, da una ricerca Bbc alla Globescan in 32 Paesi. In Italia si definisce preoccupato l'80%, in Afghanistan e in Iraq prevalgono gli ottimisti col 70 e 65%.

24/01/06- Governo Berlusconi militarista e guerrafondaio? Eppure con lui le spes sono calate allo 0.84% del Pil dall'1.08 del 2001. Mentre Fassino, in caso di vittoria promette di riportarle all'1.5.

24/01/06- Si parla tanto dei punti di vista cattolici. Ma forse il popolo cattolico non esiste... Ricerca Eurispes: il 68.7% dei cattolici italiani è a favore dei Pacs. il 65.6 difende la lege sul divorzio. Il 77.8 è contrario al divieto dell'eucarsetia per i divorziati. L'83.2 è favorevole all'aborto se la madre è in pericolo. Il 72.9 e il 61.9 lo giustifica anche in caso di gravi anomalie del feto o in gravidanze provicate da violenza. Addirittura persino il 21.9 anche solo per non aver figli.

24/01/06- I primi reattori forniti a Teheran erano made in Usa 1967 Gli Stati Uniti forniscono all'Iran dello scià cinque reattori nucleari chiavi in mano. 1968 L'Iran aderisce al trattato di non proliferazione nucleare. 1969 Gli Usa garantiscono assistenza all'Iran per 23 centrali atomiche da costruirsi entro il 2000. 1975 L'allora segretario di Stato americano Henry Kissinger firma un nuovo accordo nucleare con l'Iran del valore di oltre 6 miliardi di dollari. 1976 Il presidente Ford firma per la realizzazione di una fabbrica per estrarre e processare il plutonio. 1978 La rivoluzione khomeinista blocca la cooperazione nucleare tra Usa e Iran. 1995 L'Iran rispolvera le proprie ambizioni atomiche e chiama tecnici russi a riaprire la centrale di Bushehr. 2005 Il nuovo presidente Ahmadinejad decide di perseguire fino in fondo la politica nucleare, ma è da almeno due anni che gli ayatollah ambiscono a far tornare l'Iran al livello delle altre potenze regionali (Pakistan, India, Israele) che già possiedono l'atomica.

22/01/06- Eydelie, ex mediano del Marisgli ai tempi della vittori sul Milan nella finale di Champions del '93, accusa i suoi compagni esser stati tutti dopati. Il Milan chiede il trofeo. In realtà molto probabilmente si fa solo pubblicità per un suo libro. Ma il Marsiglia va squalificato comunque: nella partita precedente quella finale aveva corroto i giocatori del Valencienne per aver vita facile nell'incontro del campionato francese. Falsando così i propri valori atletici. La federazione francese aveva punito il Marsiglia revocandoli lo scudetto ed escludendola dalle coppe per l'anno seguente.

22/01/06- Discorso di Bin Laden a oltre un anno dall'ultimo. Secondo i media la sua offerta di tregua all'America equivale a una dimostrazione di debolezza. In realtà è il più classico rituale dei guerrieri islamici dai tempi di Salidino: prima di attaccarlo, proporre la tregua o la resa all'avversario. Osama l'aveva fatto anche con l'Europa prima di colpire a Londra. Dunque sta per colpire negli Usa.

22/01/06- Berlusconi e la sua campagna contro gli intrecci tra finanza rossa e amministrazioni locali, in seguito al caso Unipol. Poi si scopre che anche i 10.000 dipendenti del Biscione li ha assicurato proprio con una polizza sanitaria di Unipol.

21/01/06- I metalmeccanici hanno paralizzato per l'ennesima volta l'Italia costringendo i padroni ad un aumento di 100 euro mensili. Tutti parlano di retaggio anacronistico di una categoria marginale, Invece ben il 50.3% del nostro export lo producono loro.

21/01/06- La riforma della Cdl sull'inappellabilità del primo rado di giudizio processuale, respinta da Ciampi. E' anche questa una lege ad personam per salvare i soliti noti, oppure è davvero un desiderio sincero di giustizia? La prova è semplice. L'inappellabilità riguarda infatti, non solo le sentenze che scaionano l'imputato con fornula piena, ma anche quelle per insufficienza di prove e per prescrizione.

20/01/06- Quel legame tra la Banca Rasini, il premier e Fiorani E' un torrido giorno d'agosto del 1998 quando la quiete vacanziera della Banca Popolare di Lodi viene turbata da una visita inattesa. Un plotoncino di uomini della Dia venuti da Palermo chiedono di vedere gli archivi della Banca Rasini. Cercano, su incarico del pool antimafia, i conti correnti di Silvio Berlusconi e tutta la documentazione relativa alle 25 "Holding Italiana" che custodiscono il capitale della Fininvest. L'indagine è quella a carico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro della mafia (inchiesta poi archiviata per il Cavaliere e approdata a rinvio a giudizio, processo e condanna di primo grado per Dell'Utri). Perché la Dia cerca quelle carte proprio alla Bpl? Perché dall'aprile 1992 la banca lodigiana, capitanata da Gian Piero Fiorani, ha inglobato (fusione per incorporazione) la Rasini. Cioè il piccolo e chiacchierato istituto creditizio milanese di Via Mercanti, a due passi dal Duomo, fondato dal banchiere Carlo Rasini in società con la famiglia siciliana Azzaretto. Lì Luigi Berlusconi, il padre di Silvio, ha trascorso tutta la sua vita professionale, entrandovi da sportellista e uscendone direttore generale. E' la banca che Michele Sindona, in un'intervista dal carcere al giornalista Nick Tosches, indicò fra quelle usate da Cosa Nostra per "lavare" i proventi dei suoi affari al Nord. La banca che a metà anni 60 concede i primi crediti e fidejussioni all'Edilnord del giovane Silvio. I pm Antonio Ingroia e Nico Gozzo hanno spedito la Dia a Milano per ricostruire i finanziamenti alle Holding Italiana a cavallo fra gli anni 70 e 80, quando il finanziere Filippo Alberto Rapisarda, ex amico e poi accusatore di Dell'Utri, fa risalire i presunti investimenti miliardari del capo della mafia Stefano Bontate nell'avventura televisiva del Cavaliere. Alla perentoria richiesta di vedere la carte della Rasini, l'ufficio legale della Bpl cade (o finge di cadere) dalle nuvole: "Della Rasini e dei conti Fininvest non ci risulta nulla". Ma il consulente della Procura Francesco Giuffrida, vicedirettore della Banca d'Italia a Palermo che partecipa alle perquisizioni, ha un asso nella manica. Tira fuori un estratto conto che dimostra l'esistenza di alcuni conti correnti intestati a Berlusconi o riferibili a Fininvest presso la Rasini. E si piazza nei vecchi uffici di Via Mercanti. A quel punto ai banchieri lodigiani torna improvvisamente la memoria: "Ci dev'essere un archivista in pensione che sa qualcosa". Il vecchietto puntualmente arriva e accompagna agenti e consulente all'ultimo piano della banca milanese. Apre cassetti. Estrae vecchi e polverosi dossier. Ed ecco ciò che gli inquirenti cercavano, o almeno una parte: la documentazione delle Holding Italiana. Che - lo si scopre allora - non sono 25, ma addirittura 38. La Rasini emerge anche dalle indagini del pool di Milano sul patrimonio "parallelo" del Cavaliere: quello accantonato su 105 libretti al portatore accesi presso il Monte dei Paschi di Siena, la Banca Popolare di Abbiategrasso, la Comit e la solita Rasini. Tra il 1988 e il '95 i libretti, materialmente in possesso di Giuseppino Scabini (che amministra il patrimonio personale di Berlusconi), registrano movimentazioni per 130 miliardi in entrata e 126 in uscita. Poi entrano in vigore le norme anti-riciclaggio, e il "nero" verrà trasferito in Svizzera. Oggi che dalle telefonate di Ricucci, Fiorani e Gnutti emerge il ruolo di Silvio Berlusconi nella scalata alla Rcs, torna alla mente quel vecchio legame affettivo e finanziario fra il Cavaliere di Arcore e il banchiere padano che custodisce gli archivi del suo passato. Entrato alla Bpl nel 1978 con un semplice diploma di ragioneria (si laureerà solo nel 1990, in Scienze politiche), Fiorani inizia la sua arrampicata gestendo due affari molto delicati: uno è la ristrutturazione del gruppo bancario in Sicilia (ingloba ben cinque banche sicule e fa della Lodi la seconda banca dell'isola, dopo il Banco di Sicilia); l'altro è appunto l'ingresso nella Rasini, prima con una partecipazione di controllo, poi con la fusione. Inglobandone il patrimonio, la clientela e gli archivi. Purtroppo gli archivi sono ampiamente incompleti. Alla fine la Dia e Giuffrida dovranno arrendersi di fronte alla "anomalia" di vari finanziamenti, non riuscendo a ricostruire la provenienza di almeno 113 miliardi di lire (anni 70), una quarantina dei quali giunti addirittura "in contanti". Colpa -diranno i pm al processo Dell'Utri- della condotta "poco collaborativa" della Bpl. Ma anche dell'altra banca con cui la prima Fininvest condusse gran parte delle sue operazioni: la Bnl, tramite le fiduciarie Saf e Servizio Italia e tramite la sua banca d'affari a medio termine, Efibanca. Efibanca emerge anche negli atti del processo milanese "toghe sporche": Stefania Ariosto racconta che Cesare Previti le parlò di "fondi illimitati" a disposizione di Berlusconi presso Efibanca per corrompere giudici romani. S'è poi scoperto che Previti era consulente di Efibanca fin dagli anni 70, quando l'istituto cominciò a prestare soldi alla Fininvest per l'edilizia e poi per le tv. Mutui per un totale di 230 miliardi di lire a 8 società del Biscione che - secondo un rapporto della Guardia di Finanza - "prescindono dalla prestazione delle garanzie effettive". Insomma, troppo generosi e poco garantiti. E a chi appartiene oggi Efibanca? Anch'essa alla Bpl, che l'ha acquisita nel dicembre 1999. Come su quelli della Rasini, anche sugli archivi di Efibanca è seduto oggi il ragionier Gian Piero Fiorani.

20/01/06- Con la destra più posti di lavoro precari? Sono l'83% di quelli creati. Sotto l'Ulivo erano il 65%.

20/01/06- Ieri Martino ha annunciato la fine della missione Antica Babilonia entro il 2006. Ma non si tratta di ritiro, come tutti sembrano capire, anche alla Casa Bianca. Nascerà, annuncia Martino, una nuova missione civile dal probabile nome di Nuova Babilonia, che per forza dovrà avere anche una copertura militare.

20/01/06- Quando D'alema , Veltroni, Prodi e Rutelli pranzavano con Bernheim l'opa su Bnl di Unipol non era ancora stata lanciata. L'incontro con Veltroni e Rutelli avvenne prima del 15 giugno, quello con Prodi 2 mesi prima quella data econ D'alema un mese prima. Dunque se anche avessero fatto pressioni, non era reato in oni caso. Lo svela l'ex presidente della Consob Luii Spaventa a Ballarò. *Inoltre, anche in caso di pressioni durante l'opa, la lege considera reato solo i comportamenti scorretti: ricatti, minacce, corruzione ecc.

16/01/06- Pranzi di Fassino, D'alema, Prodi o Rutelli con Bernheim delle Generali su Unipol/Bnl. Ma nessuno dice che se anche avessro fatto pressioni, non erano loro i decisori sull'opa, come invece Fazio.

15/01/06- Sharon morente: amici e nemici lo santificano per la svolta di Gaza, ma...PRIMA DEI MASSACRI DI SABRA E SHATILA NEL 1982 IN LIBANO, SI ERA DISTINTO CON UNA SERIE DI STRAGI LA CUI LISTA E' TROPPO LUNGA, TRA CUI "IL MASSACRO DI UNA SESSANTINA DI PALESTINESI NEL VILLAGGIO DI KIBYA NELL'OTTOBRE 1953, DA PARTE DEL 'COMMANDO 101' AGLI ORDINI DELL'UFFICIALE SCELTO ARIEL SHARON. INvece sul dogma di aver scatenato con la sua passeggiata sulla spianata delle moschee la seconda Intifada... Sbaglia chiunque pensi che l’intifada sia scoppiata a causa della famigerata passeggiata di Sharon alla moschea di Al-Aqsa – ha dichiarato ad esempio il ministro dell’Autorità Palestinese per le comunicazioni Imad Al-Faluji il 3 marzo 2001 ad Al-Safir – L’intifada era stata programmata in anticipo sin da quando il presidente Arafat era tornato dai negoziati di Camp David [luglio 2000], dove aveva rovesciato il tavolo del presidente Clinton”. Mentre il capo terrorista Marwan Barghouti, attualmente in carcere, dichiarò al Jerusalem Times l’8 giungo 2001: “L’intifada non è iniziata per la passeggiata di Sharon alla moschea di Al-Aqsa. L’intifada è iniziata perché i palestinesi erano contrari al processo di pace nella sua forma precedente.

15/01/06- Berlusconi attacca Fassino D0alema Prodi e Rutelli sui pranzi col presidente delle Generali Barnheim(8.7% delle azioni Bnl), nell'ambito del caso Unipol. Intanto Fiorani ha dichiarato ai iudici che incontrò due volte Berlusconi, a Roma e in Sardegna, una volta col maggiore fan di Fazio (Grillo di Fi), per spiegargli il progetto dell'Opa su Antonveneta.

14/01/06- Senatori e deputati si aumentano lo stipendio del 6%, per adeguarlo a quello dei presidenti di sezione della cassazione. Dunque neutralizzato il taglio del 10% delle indennità, deciso dalla finanziaria di Tremonti 2005, che in realtà si era fermato al 6%. Il trucco sta nella formulazione tremontiana:si è stabilito che la 'misura massima' dell'indennità dei parlamentari andava ridotta del 10%. E fino al dicembre scorso questa era al 96% dello stpendio per i parlamentari.

12/01/05-Berlusconi fustiga la sinistra sulla vicenda Unipol con l'accusa di aver voluto trarre vantaggio economico attraverso la politica. E lui con le sue tv? Non fu Craxi a permetterli di diventare il monopolista privato con legi ad hoc?

11/01/05- A Nassiriya e nell'intera provincia del Dhi Qar non esistono attualmente pozzi di petrolio. Né ce n'erano in passato. Tanto che la stessa popolazione locale è costretta a soddisfare il proprio fabbisogno importando il greggio dal nord (Baghdad) e soprattutto dal sud (Bassora). Se ne deduce che gli italiani non sono in Iraq per sfruttarne le risorse petrolifere. Anzi, persino la nostra base, Camp Mittica, si approvvigiona acquistando petrolio da fuori e precisamente dal Kuwait, che ci presenta una bolletta da 3.7 milioni di euro l'anno. Mentre la famosa raffineria di Nassiriya, quella che secondo certa stampa sarebbe stata guardata giorno e notte dai nostri militari in vista di un suo sfruttamento da parte dell'Eni, non solo non ha mai avuto alcun contatto con l'azienda petrolifera italiana, ma proprio grazie agli interventi del Cimic (la cooperazione dell'esercito) ha ripreso a funzionare in favore della popolazione. Dopo esser stata cannibalizzata per anni dagli uomini di Saddam. E la sua gestione, sicurezza compresa, è interamente in mano al ministero del petrolio di Baghdad. L'impianto in disuso, attribuito alle mire dell'Eni nelle immagini del reportage dietrologico di Rai 3 basato su un'interrogazione parlamentare, altro non era che una semplice struttura di stoccaggio come ce ne sono a decine nella zona, spacciata per raffineria. Eppure nel nostro Paese è ormai un dogma incrollabile il fatto che l'Italia sia andata in Iraq per sfruttarne il petrolio in chiave commerciale. Peccato che in zona pare non si sia mai intravisto nemmeno un inviato del Mae (ministero degli affari esteri) o delle attività produttive. Un'assenza clamorosa che può spiegare come mai il portavoce del contingente colonnello Giuseppe Perrone, prima della nostra partenza, ci abbia fatto latori di un paradossale appello: " Ci venissero a Nassiriya le nostre aziende: col loro aiuto allora sì che si potrebbe avviare un programma di ricostruzione davvero all'altezza delle aspettative della popolazione irachena". E anche, aggiungiamo noi, guadagnarci magari qualcosina, a livello di sistema Paese, da questa benedetta missione. Finora caratterizzata da un'opera di volontariato a fondo perduto, oltre che da una serie di polemiche infamanti quanto irreali. Le grandi cisterne recano tutte una piccola bandiera italiana sullo sfondo verde militare. E fanno bella mostra a Camp Mittica nel recinto del rifornimento, accanto al distributore di benzina, ai grossi camion per il trasporto del combustibile e a una messe di bidoni col logo di un sole che ride, pronti per l'uso. Ma il luogo di provenienza del prezioso contenuto è inequivocabile: Kuwait. Comincia così la nostra indagine sulle presunte relazioni inconfessabili fra Antica Babilonia e l'oro nero iracheno. Con la scoperta della prova regina che scagiona gli italiani dall'accusa di ripagarsi la missione saccheggiando le ricchezze locali, stornate dal capitolo ricostruzione come faceva a Baghdad la Cpa sotto Paul Bremer. Per giorni abbiamo addirittura insinuato che qualche carico di combustibile si nascondesse sulla misteriosa ex torre dell'acqua che svetta al centro della base. Finchè non è emersa una bizzarra verità: per il gasolio dei mezzi di camp Mittica, il kerosene per il generatore e la benzina degli aviogetti dell'aeroporto di Tallil, paghiamo una bolletta, e nemmeno agli iracheni ma ai kuwaitiani. In realtà per i primi due anni circa di missione ce la fornivano gratis, nell'ambito dei risarcimenti dovuti dal piccolo emirato all'Occidente a seguito della liberazione del 1991. Ma a luglio ci hanno comunicato che per il 2005 pagheremo ai tramiti degli emiri (gli americani) 26 centesimi al litro per spese di carico, scarico e distribuzione. Considerato che il consumo mensile della missione ammonta a 300.000 litri per i mezzi d'autotrazione, 800.000 per i gruppi elettrogeni, e 100.000 per la voce Avio, la spesa annuale si situa attorno ai 3.7 milioni di euro. Intanto la benzina costa al cittadino di Nassiriya 4 centesimi di dollaro al litro, meno di 80 lire: il governatore la mantiene artificialmente bassa, ancorata ai 50 dinari litro. Ma per noi è impossibile spendere meno comprando sul mercato locale. E' un luogo comune che il Dhi Qar galleggi sul petrolio, in realtà Saddam aveva solo fatto svolgere delle esplorazioni preliminari, ma neanche un singolo pozzo è mai stato scavato. E peraltro i giacimenti potenziali, con 2 miliardi di barili di riserve, sarebbero solo i sesti del Paese, molto dietro i 21 miliardi di Al Majnoon, i 15 di West Qurna, i 6 di Bin Umar ecc. Ce lo conferma il tenente del Cimic e ingegnere petrolifero Giusy Tarsia, colei che più si è occupata (per sette mesi) della materia, in qualità di supervisore dei lavori alla raffineria. "Sembra incredibile-afferma- ma anche sulle più dettagliate carte militari non è segnalato un solo pozzo attivo in tutta la regione". Il problema è che Saddam non investì uno spicciolo da queste parti. E tuttora il ministero del petrolio non provvede nemmeno alla ristrutturazione dei distributori cittadini, effettuata sempre a carico del Cimic. Quanto alla raffineria, tra Opc e Odc (Oil pipeline e Oil distribution company) riesce a stento a raffinare, stoccare e distribuire il carburante necessario agli abitanti del Dhi Qar per riscaldarsi e viaggiare in auto, anch'essa importandolo. E pure qui c'entra Saddam. Il quale cannibalizzò per anni l'impianto di Nassiriya ricavandone i pezzi di ricambio per quelli di Baghdad e Bassora, non potendo ordinarne di nuovi a causa dell'embargo. Solo grazie all'assistenza del Cimic si sta riattivando ad esempio la terza torre di raffinazione sulle quattro esistenti. Dopo aver già provveduto ad illuminare il perimetro del sito in chiave sicurezza, ripristinato le pompe, fornito materiale elettrico per il mantenimento, un generatore da 100 chilowatt, nuove stazioni per la regolazione, un poliambulatorio per gli incidenti sul lavoro e materiale antincendio. Con le nuove apparecchiature italiane sarà possibile inoltre completare il rifornimento di un'autocisterna da 30.000 litri ogni 20 minuti invece che in 45. Tutto ciò senza alcun coinvolgimento dell'Eni, il cui cane a sei zampe campeggia innocuo soltanto sui generatori di campo Mittica, prodotti da Cogemi. La missione italiana in Iraq, a differenza di quelle angloamericane, non ha mai fatto uso di contractors privati ad essa 'contigui'. Anche la guardia alla raffineria, comunque situata all'esterno della città, la fa una società irachena su incarico diretto del minister of oil. Non certo gli italiani, come sostenuto in un'interrogazione da Di Pietro, Occhetto e Tana De Zulueta, secondo cui la prima base italiana a Nassiriya, la Maestrale ex White Horse (quella della strage in pieno centro), si sarebbe scelta apposta a pochi metri dalla struttura. Gli unici civili italiani che danno un contributo alla missione, ma sempre da ufficiali del Cimic, sono dei singoli professionisti di altissimo livello, chiamati per la prima volta dalla cosiddetta riserva selezionata. Sono loro a elaborare i 'progetti di impatto veloce' che han permesso dalla seconda metà del 2005 di sveltire una serie impressionante di lavori in cantiere. Un compito che in condizioni normali spetterebbe ai tecnici dell'Onu. Senonchè la prevista missione Unami (United nations assistance mission for Iraq) a Nassiriya non ha mai messo piede. Al pari di Ong o protezione civile. Fortuna per gli iracheni che a supplire sono arrivati quelli dell'esercito col Cimic. Loro sì dei veri 'volontari'.

11/01/05- Salvo un paio di installazioni militari, Nassiriya non è mai stata bombardata. Né dagli americani né tantomeno dagli italiani. La grande battaglia del 2003 per la conquista della città si svolse in zona desertica all'esterno del centro abitato. E durante quella dei ponti del 2004 gli italiani non possedevano artiglieria. Ecco perché è sbagliato definire ricostruzione tutto quello che il nostro contingente sta facendo in loco a favore della popolazione civile, ed è tantissimo. In realtà si tratta di costruzione ex novo, visto che ai tempi di Saddam, e dunque ben prima della guerra, quest'area risultava sprovvista perfino dei servizi minimi di cui una comunità numerosa riesce solitamente a dotarsi. Complice l'atavico odio del raìs per gli sciiti, che addirittura tentò di affamare chiudendo i canali paludosi della mezzaluna fertile. L'equivoco si deve in gran parte alla campagna di disinformazione della stampa nostrana. Basta un esempio emblematico: si sente ripetere fino alla nausea che nel Dhi Qar oggi hanno la corrente solo per 12 ore al giorno, senza aggiungere che con Saddam erano 4. Ma c'è un aspetto forse ancor più sorprendente circa il programma italiano di aiuti: esso è frutto di un'opera di puro e semplice volontariato. Nella risoluzione Onu che sollecita e autorizza l'intervento della forza multinazionale si cita infatti, tra i compiti affidati alle truppe, solo quello di garantire la cornice di sicurezza che permetta la nascita del processo democratico. Neanche un cenno alla ricostruzione, o a un'eventuale costruzione dal nulla. Ovvero all'enorme lavoro profuso sul campo dai militari/genieri del Cimic, il dipartimento per la cooperazione civile e militare nell'ambito della missione dell'esercito Antica Babilonia, guidato con piglio manageriale dal comandante modenese Manuel Solastri. I cui progetti in materia di strade, fogne, scuole, energia, acqua potabile, sanità e quant'altro -ereditati dalla farraginosa gestione a guida civile targata Cpa- hanno cominciato ad accelerare proprio da quando l'incarico del Cimic, per effetto di una decisione illuminata, è divenuto per la prima volta da reparto a sé, conferendo maggiore libertà di manovra e una continuità dei finanziamenti. Partiamo dalla classica notizia che non esce. Un fatto ignoto financo a chi si occupi di Iraq in una redazione, in quanto constatabile solo coi propri occhi. Arrivando a Nassiriya, specie quando uno è già stato a Kabul e a Bagdad, è quasi impossibile non fare paragoni con gli altri epicentri della guerra al terrore. I bombardamenti sulla capitale irachena e il martellamento pesante su quella afgana li abbiamo sperimentati di persona. Denunciando lo scarso acume delle bombe 'intelligenti', e documentandone gli effetti: numerosi palazzi spesso civili saltati in aria, porzioni di interi quartieri ridotti in rovina, voragini e crateri in mezzo alle strade, o ancora la centrale elettrica e quella telefonica annichilite quasi una volta al giorno durante le prime settimane del conflitto. Ebbene, anche a Nassiriya ci saremmo aspettati di trovare i segni, magari sfuocati, di una situazione analoga. D'altronde la battaglia che porta il nome della città passò alle cronache come una delle più dure, nel corso della cavalcata americana verso Baghdad nel marzo 2003. E invece, girando per il centro abitato, e raccogliendo testimonianze incrociate da fonti civili, militari e giornalistiche, non si trova la minima traccia di una tempesta di fuoco. Nemmeno le tipiche strisciate o i parziali annerimenti che caratterizzano i prospetti degli edifici in una guerra a bassa intensità come quella israelo palestinese, a Ramallah o a Beit Lehem. Gli unici edifici colpiti con certezza dalle bombe americane furono la centrale del servizio segreto di Saddam, il Mukhabarat, e un paio di basi militari alle porte del capoluogo. Quanto alle successive battaglie sui ponti fra soldati italiani e ribelli giunti da fuori provincia, si è trattato di scontri con armi leggere, quasi un corpo a corpo da trincea. E non poteva essere diversamente, visto che l'artiglieria pesante, quella che permette di colpire a grande distanza e in maniera indiscriminata ampi bersagli, il nostro contingente non l'ha mai avuta, a ennesima dimostrazione dell'intento umanitario della missione. Lo stesso spirito che, tradotto in regole d'ingaggio, ci ha impedito di colpire l'ospedale da dove i miliziani sparavano indisturbati sulla base Libeccio. Una volta assodato quindi che la Nassiriya dei tempi di Saddam era praticamente identica a quella in cui sono sbarcate le nostre truppe a metà 2003, si può azzardare un paragone a prova di smentita tra la condizione degli iracheni del Dhi Qar al tempo della dittatura e i cambiamenti apportati dagli italiani. Delle ore di elettricità nelle case di Nassiriya, triplicatesi, abbiamo già accennato. Ora spieghiamo il perché. La centrale cittadina, situata proprio sulla strada da Camp Mittica al capoluogo, in conseguenza della sua posizione geografica di snodo fra nord e sud è sempre stata una delle più grandi del Paese, persino superiore a quella di Baghdad. Avrebbe potuto comodamente servire i bisogni della provincia, senonchè Saddam e i suoi la riconvertirono in modo da dirottarne la produzione verso la capitale e Bassora. All'occorrenza -leggi compleanno o celebrazioni varie di Saddam e della sua corte- pare che Nassiriya venisse addirittura lasciata nelle tenebre per giorni. Il settore energetico non era però l'unico a subire le bizzarrie degli Hussein. Il direttore del quotidiano locale, Abdul Odah, ci ha raccontato che del bilancio stanziato a livello centrale per Nassiriya ai tempi del Baath, non ne arrivava realmente più del 5%, una cifra irrisoria oggi moltiplicatasi per quindici. E infatti il sistema fognario urbano era inesistente: i liquami finivano senza precauzioni nel fiume Eufrate. L'acqua, a sua volta pescata dal grande fiume, non veniva depurata, causando infezioni e malattie. Le rare scuole erano poco più che ruderi senza equipaggiamento e supporti didattici. I pochi telefoni funzionavano solo a brevissima distanza, modello walkie talkie. Le strade erano asfaltate solo nel centro e all'ingresso di Nassiriya, col resto della regione fermo all'era degli Ziqqurat. L'ospedale somigliava a una cattedrale vuota ed inutile. Perfino l'edificio del governatore si presentava a dir poco cadente. Mentre nella provincia gli agricoltori non potevano nemmeno più coltivare la terra. Resa sterile dalla folle chiusura, dal '91 in poi, delle condotte e dei canali irrigui che rendevano da sempre fertile la Mezzaluna irachena nella zona delle paludi (Marshlands district). E dire che proprio qui, in virtù della straordinaria generosità del suolo, si sviluppò qualche millennio fa la prima civiltà storica umana, coi sumeri e poi con gli assiro-babilonesi. Da un solo punto di vista con Saddam andava 'meglio': c'erano in giro meno rifiuti e spazzatura, triste sintomo del decennale embargo che impediva il libero scambio e dunque il consumo delle merci. Grazie all'opera degli italiani ora tutto è se non altro molto diverso. Lasciamo parlare numeri e dati del Cimic, poi ognuno sarà libero di giudicare. Il totale dei progetti messi in cantiere solo negli ultimi 4 mesi è 91, di cui 23 nel settore acqua, 17+3 nella sanità, 20 per le strutture/materiali, 7 nelle strade, 5 nell'energia, 5 nelle pubbliche infrastrutture, 8 nell'istruzione, 3 nell'elettricità. Quelli conclusi solo fra settembre e 23 dicembre 2005 sono 29, per un valore di 1 milione di dollari più 406.000 euro. I progetti in corso di svolgimento restano 53 (per 3.3 milioni di euro + altri 539.000 dollari). Da agosto a Natale i cantieri visitati sono stati 189, i km percorsi 22.129. Per dare un'idea citiamo qualche progetto già terminato, del quale abbiamo fotografie comparative tra il prima (tempi di Saddam) e l'oggi (opera terminata). "Ripristino, ristrutturazione o realizzazione stazioni dell'acqua ad An Nasr, Al Fadlia, Al Karama, Al Eqtesadein, Al Shalog, Al Shufa, realizzazione rete idrica di Al Chibaish. Realizzazione strade as Al Esdenawaja (1 km), Al Zihariah (4 km). Realizzazione scuola 'Ibrahim Al mujaab' a Suq Ash Shuyukh, e della scuola di Al Esdenawaja. Ristrutturazione rete fognaria di Nassiriya. Lavori presso l'ospedale di Nassiriya (incendiato dagli insorti in fuga): ricostruzione delle corsie e della hall, costruzione alloggio per infermieri, riparazione ascensori e sistema antincendio, lavanderia, riparazione sistema di condizionamento, ristrutturazione bagni. Costruzione poliambulatori ad Al Hajim, Al Shakhaarah. Fornitura comando vigili del fuoco di Al Shatrah". Il 13 dicembre sono iniziati finalmente anche i lavori per la stazione di pompaggio, potabilizzazione, filtraggio e distribuzione dell'acqua della città di Nassiriya. E l'elenco potrebbe continuare all'infinito, senza scordare le innumerevoli distribuzioni di viveri, giocattoli o materiale scolastico, dall'orfanotrofio ai villaggi più sperduti, cui abbiamo avuto la fortuna di partecipare anche noi. Questa è la 'guerra' degli italiani in Iraq. Fossero tutte così. Il totale dei progetti Cimic dall'inizio di Antica Babilonia è 594, per un investimento di 18.711.278 euro. Quelli già conclusi nell'arco delle 8 missioni, con fondi misti nazionali e della coalizione, è pari a 531 per un importo di 13.838.617 euro. Gli altri 63 sono tuttora in corso. Il nuovo clima di libertà ha poi spianato la strada alla libera impresa. Il cui simbolo è diventato proprio l'ex edificio della strage italiana del 12 novembre 2003: sulle macerie della base Maestrale, ex Animal House, da due mesi sorge la lussuosa camera di commercio di Nassiriya, con 100 imprenditori già all'attivo. Non a caso nella periferia urbana, tra le ville dei nuovi ricchi spuntate come funghi, è tutto un fiorire di piccole botteghe e officine artigiane che producono dai divani ai piccoli compressori. Sono inoltre comparsi i cellulari, grazie alla rete della Iraqi communications company che copre tutta la città. La disoccupazione c'è, ma il dato ufficiale (25-40%) è meramente teorico: come in tutti i Paesi arabi infatti il lavoro nero non sembra mancare, coinvolgendo persino un terzo dei minori fra gli 8 e i 16 anni. Certo per vivere occorre lavorare, mentre con Saddam tre quarti delle famiglie le manteneva lo stato distribuendo generi alimentari e sapone con una tessera mensile ad hoc. Eppure i casi malnutrizione infantile si sono già ridotti dal 50 all'8%. E qualcuno già sogna la valuta pregiata che porteranno i futuri turisti, trasformando il Dhi Qar nell'eldorado archeologico del nuovo millennio. [leggi in esteso]

11/01/05- "Gli italiani non devono andare via, ma continuare a restare per aiutarci, nella provincia del Dhi Qar". La pensa davvero così il cittadino medio di Nassiriya, con punte del 99%. E stavolta non si tratta di un'opinione occasionale inserita al volo in qualche tg, o montata ad arte selezionando le interviste alla fonte. Al fine di sondare il tendenziale orientamento degli iracheni circa la nostra missione, noi abbiamo fatto le cose più seriamente, inviando sul campo alcuni imparziali interpreti locali che per qualche giorno hanno battuto il territorio. Raccogliendo 300 risposte a 3 diversi quesiti in merito all'opportunità che il contingente italiano abbandoni quel teatro di crisi. Insieme ad un'inaspettata quanto spontanea marea di riflessioni, pensieri, suggerimenti, lamentazioni, ringraziamenti. Tutti firmati con nome e dati personali (età, occupazione) da gente comune, quella che si incontra tra il suq, il car market e Al Habubi district, la via centrale dei negozi. Tanto che il portavoce del nostro contingente, il Colonnello Giovanni Perrone, ci ha chiesto di fotocopiargli il corposo faldone, giudicandolo una testimonianza importante anche per l'archivio dell'ufficio pubblica informazione dell'esercito. Forse non avrà un valore scientifico al 100%, ma costituisce un test già molto indicativo sul punto di vista dei diretti interessati, circa la nostra presenza in zona. Realizzato in maniera anonima senza insegne riconducibili alle forze 'occupanti'. Specie all'indomani della nuova polemica sul ritiro dei nostri soldati, innescata in Italia tra le fila dell'opposizione dalla visita del capogruppo Ds Violante a Camp Mittica, in occasione del capodanno. Al cosiddetto popolo della pace replicano dunque per la prima volta gli iracheni stessi. Del tutto ignari delle strumentalizzazioni di vario colore giocate sulla loro pelle qui in Occidente, dove è ormai un dogma quello della presunta volontà da parte loro di liberarsi immediatamente delle truppe straniere. Dimostrando per giunta d'aver compreso molto meglio di noi lo spirito profondo che anima l'operazione 'Antica Babilonia'. C'è il giudice che scrive una pagina intera per ringraziare l'Italia di aver curato la sua figlioletta malata, spedita a tempo di record in un ospedale del nostro Paese. Il piccolo commerciante che ci invita a risolvere i problemi di un traffico a suo dire impazzito, a partire dalla caduta del regime. O ancora la madre di famiglia preoccupata per il futuro dei suoi sette figli nel caso di una prematura partenza dei soldati italiani, visti quasi come angeli custodi. C'è un po'di tutto nelle centinaia di pagine consegnate ai 'sondaggisti' incaricati da Libero. Un caleidoscopio dei sentimenti contrastanti che animano il popolo iracheno a poco meno di 3 anni dal crollo della dittatura baathista. Paure, speranze, preoccupazione, gratitudine. E soprattutto il sorprendente desiderio di non vedere andar via il distaccamento italiano, percepito nella maggioranza dei casi come il contrario di una minaccia: una specie di assicurazione sulla vita. La questione è da tempo una delle principali nel dibattito politico nazionale. Il giudizio sull'utilità della missione a Nassiriya divide com'è noto quella parte dell'opposizione più vicina ai no global dal governo, accusato d'aver partecipato per compiacere gli Usa a un'avventura militarista invisa alla popolazione irachena. Una posizione più ambigua hanno invece i Ds e la Margherita, i quali pur sposando a parole la tesi del ritiro immediato, lo condizionano alle richieste dei governanti iracheni. Ad ogni modo la discussione sul ritiro sarà uno dei temi forti dell'ormai prossima campagna elettorale, e ove l'Unione prevalesse, potrebbe essere il primo provvedimento adottato dal nuovo governo di centro sinistra sotto il ricatto di Bertinotti e Verdi. Persino Berlusconi, per togliere una potente arma al suo competitor, ha avviato una progressiva riduzione del contingente, a differenza di altri alleati di ferro quali Corea, Romania o Australia. Quanto invece al popolo di Nassiriya, si dà per scontato che se potesse scegliere in piena autonomia -bypassando il governatore che pure si son votati- manderebbe al diavolo tutto l'Occidente italiani inclusi. Ma è davvero così? Per averne la prova, in un senso o nell'altro, occorreva porgli tre domande opportunamente differenziate. La prima rappresenta il quesito secco: "Volete che i soldati italiani se ne vadano da Nassiriya?". Le altre due pongono invece il problema in termini meno propagandistici e più corretti sotto il profilo geopolitico. Se gli italiani abbandonassero il campo sul modello degli spagnoli con Zapatero, la regione del Dhi Qar (grande come la Campania e con gli abitanti della Liguria) non verrebbe infatti lasciata a sé stessa. Solo un ingenuo può pensare che gli americani, o più probabilmente gli inglesi, non prenderebbero in qualche modo il nostro posto. Tanto più che Nassiriya costituisce proprio il trait d'union geografico tra il nord ribelle e il sud sciita. Un'area vitale per garantire i rifornimenti alle truppe Usa nel triangolo sunnita e a Baghdad, passando per l'aeroporto di Tallil già oggi controllato in coabitazione con gli italiani dalla U.s. air force. Ma un'area preziosissima anche per la resistenza e i terroristi, che potrebbero farne una roccaforte logistica naturale in chiave antiamericana, peraltro contigua all'Iran. In breve, la seconda domanda non poteva che essere: "Volete che i soldati italiani si ritirino, e che al loro posto, come certamente accadrà, arrivino americani o inglesi?". Con la terza abbiamo poi messo l'accento anche sull'aspetto umanitario della missione, chiedendo: "Volete che i soldati italiani restino, continuando a svolgere lo stesso compito di oggi: aiuto e solidarietà verso i bisogni della popolazione (elettricità, strade, fogne, scuole, economia, sanità ecc.)?". Ed ecco i risultati. Col primo quesito, quello secco, coloro che ci chiedono di rimanere vincono solo di misura su quanti auspicano il ritiro: 55% contro 42%, più un 3% che non sa o non risponde. Mentre passando al secondo, addirittura il 99% degli intervistati afferma di preferire che gli italiani rimangano per evitare l'arrivo degli anglo-americani. E anche con il terzo quesito 'umanitario', la percentuale dei favorevoli a che le nostre truppe continuino il lavoro che stanno già svolgendo è del 94%, contro un 3% di contrari e un altro 3% che non sa o non risponde. Insomma il trend più probabile indica come la maggioranza rigetti il nostro ritiro in ogni caso. E il dato diventa un plebiscito se solo si pensa alle conseguenze della nostra partenza, e ai frutti positivi che la missione arreca alla comunità. Altro che l'80% di "fortemente contrari" alla presenza occidentale rilevato nel nord sunnita appena qualche giorno fa dal quotidiano britannico Independent. Il punto che non si vuole capire è che esistono vari Iraq, come è ovvio in un Paese creato a tavolino ai tempi del colonialismo. Anche secondo Abdul Jabbar Odah, direttore del giornale Al Nassiriya (l'unico libero in città), la percentuale dei favorevoli alla permanenza degli italiani nel capoluogo tra le persone più acculturate supera l'85%, per scendere solo di poco nei villaggi rurali arretrati e tradizionalisti della provincia. E lui ha certo il polso della situazione, parlando continuamente con la gente per via del suo lavoro, focalizzato in massima parte sui bisogni popolari e le risposte più o meno efficaci da parte della Coalizione. Questo il tema che tira al momento, essendo la cronaca bellico-terroristica, come abbiamo dimostrato ieri, del tutto inesistente sulle pagine della stampa locale da almeno un anno. Odah spiega il favore che circonda la presenza italiana con due fattori: "Rispetto agli americani, voi siete meno arroganti, ci trattate da pari a pari, non ci guardate da un gradino più alto. Inoltre siete discreti, non sbandierate la vostra forza con la gente o con le autorità locali". Tutto ciò è tanto vero che addirittura uno degli intervistati del nostro sondaggio pare abbia risposto in maniera involontariamente comica: "Ma di quali italiani state parlando. Io non li ho mai visti. Dove sono?". E proprio per farsi conoscere di più, la sezione del contingente addetta alle cosiddette psy-ops (operazioni psicologiche) periodicamente fa attività di volantinaggio per le vie di Nassiriya. In realtà realizza una specie di 'pubblicità progresso', distribuendo un giornalino che reca consigli utili in materia di sanità, sicurezza, rapporto con i soldati della Coalizione. E con cui al contempo si segnala alla popolazione tutto quello che gli uomini della missione hanno costruito di buono riguardo a infrastrutture e servizi. A cominciare dall'assistenza più varia prestata solo negli ultimi tre mesi a più di 5000 iracheni alla reception di Camp Mittica. Considerato che una famiglia media è composta da 10 persone, anche così si spiegano i numeri del nostro piccolo sondaggio. Oltre che coi frutti dell'attività di mentoring, tutoring e governance training (addestramento all'autonomia decisionale) su polizia irachena e nuova classe dirigente locale, nell'ambito di una politica di collaborazione con gli onnipresenti clan tribali. Tutto un lavoro sotterraneo, e sempre in qualche modo 'psicologico', che sarebbe impossibile -è essenziale rimarcarlo- senza l'inestimabile cornice di sicurezza e di discreto controllo del territorio messa in opera quotidianamente dall'esercito italiano attraverso le pattuglie della brigata Ariete di Pordenone in primis, con l'ausilio delle squadre speciali di aeronautica e marina. Ma il vero rischio per il Dhi Qar, se gli italiani si ritirassero, ha anche un altro volto più subdolo, finora rimasto sullo sfondo: quello dell'aggressivo espansionismo iraniano. Gli analisti più attenti parlano apertamente del sogno di Tehran di riunire le 9 province sciite del sud dell'Iraq in un unico Shi'iteistan federato in prospettiva con la Repubblica islamica d'Iran. A tale obiettivo lavora, come dichiarato nel programma elettorale, Abdel Aziz Al Akim. Il leader del braccio armato iraniano in Iraq, la Badr organization, oltre che del partito probabile vincitore delle recenti elezioni parlamentari, lo Sciri. Il quale secondo il direttore Odah, ha trionfato anche a Nassiriya, con la maggioranza assoluta di quel 90% di voti andati all'Alleanza sciita unita.

11/01/05- Nassiriya- "Neanche una vittima per terrorismo o in seguito ad atti di guerra, durante il 2005, nè tra gli italiani né tra gli iracheni, a Nassiriya e nella provincia del Dhi Qar. E sempre nello stesso periodo, zero attacchi kamikaze, con autobomba o da Ieds (ordigni stradali improvvisati). E zero sequestri politici". Sta tutto in questi dati il trionfale anno 'bianco' conseguito dai militari del nostro contingente in Iraq, nel silenzio assordante della grande stampa. A fornirceli è il colonnello Paolo Maria Ortolani, comandante della Multinational special unit (Msu) dei carabinieri di stanza a Nassiriya, cui è affidata la gestione della centrale operativa mista delle forze dell'ordine dell'intera regione, o Pjoc (Police joint operation center). Una conferma incrociata ci viene anche da un'intervista al direttore dell'unico quotidiano indipendente della città, 'Al Nassiriya', Abdul Jabbar Odah. Se i numeri non sono opinioni, la conclusione è chiara: le forze italiane, rispetto ad altre zone d'Iraq -ma anche ad analoghi teatri di crisi- hanno compiuto una specie di miracolo. Qui la guerra è finita da un pezzo. I carri armati Ariete, inviati in tutta fretta sull'onda delle polemiche languono inattivi accanto ai Dardo, e gli elicotteri da combattimento Mangusta volteggiano solo sulla base. Mission accomplished, missione compiuta, sul fronte sicurezza. A dispetto della martellante campagna di stampa che dipinge in termini catastrofici l'operato dei nostri soldati. Negando gli esiti dell'operazione forse più efficace nella storia delle missioni all'estero. Un modello ormai preso ad esempio anche dagli anglo americani. Dietro al quale si celano una serie di piccoli e grandi segreti strategici che Odah riassume in un solo concetto: al marjaia, rispetto. A cominciare dal duro lavoro del personale coinvolto, realizzato in condizioni spartane che nulla hanno a che vedere con una macchietta da goliardi guerrafondai. L'impatto con la routine dei soldati italiani inviati in Iraq ha il suono ruvido e lancinante dei motori di un quadrielica C130. Quasi un presagio di ciò che li aspetta. E noi con loro. Perché per raccontare dal di dentro la missione Antica Babilonia stavolta abbiamo scelto di seguirla da giornalisti embedded, arruolati. In caso di prigionia, verremo equiparati al grado di maggiore. Lo prevede la nuova normativa sui Combat media center dell'esercito. Più un onere che un onore, vista la situazione che sembra attenderci nel sud Iraq. Almeno a fidarsi della stampa italiana. Citiamo dal Corriere del giorno prima delle ultime elezioni: "Nassiriya è una cittadina terrorizzata. Restiamo barricati in casa più tempo possibile. Ci sono talmente tanti uomini armati in circolazione che è l'unico modo di evitarli. La polizia e l'esercito non possono difenderci. Persino gli italiani coi carri armati e gli elicotteri sono in difficoltà". Firmato Adil Mohamed, ma sciolto in un pezzo da Erbil (il nord curdo). E che dire dell'Espresso, che in un articolo da Bagdad paragona le città irachene alla Saigon della fuga dal Vietnam. O della solita Rainews, che senza muoversi da Roma, con la messa in onda (a 2 anni dagli eventi) del celebre video di Nassiriya fa da sponda a chi proclama che il contesto della missione è quello ostile e cruento della guerra. Peccato che nessuno di questi signori si sia degnato di farci un giro a Nassiriya. Avrebbero scoperto un altro mondo. Quando abbiamo iniziato a battere città e circondario, protetti da un giubbotto anti proiettile da 15 kg, e da un elmetto al kevlar da 5, sospettavamo che la situazione fosse migliore del previsto, ma pur sempre caratterizzata da episodi sporadici di violenza anti-italiana o inter-etnica. Ebbene, tempo un paio d'ore ci eravamo già mezzo sfilati di nascosto il pesante giubbotto, imboscando l'elmo sul duttile Vm protector detto 'scarrafone'. L'atmosfera non poteva essere più rilassata e benevola. Sorrisi e saluti da parte di bambini e adulti ci accompagnavano ovunque: roba da tempi della liberazione di Bagdad. Persino nell'avamposto sunnita nel Dhi Qar, Shuk as Shuiuk, con l'eccezione del tiro di un unico sasso al Vm, meno frequente in Iraq che sulle strade italiane. Dove erano le frotte di miliziani armati? E di notte poi. Non uno scoppio, o una singola scarica, sottofondo immancabile del notturno iracheno. Ad illustrare tale stato di grazia, le statistiche ufficiali del Pjoc. Che nel 2005 registrano solo i seguenti episodi: "sequestro di una granata raccolta in una discarica da un ragazzo di anni 14 con l'intenzione di adoperarla contro un suo coetaneo", e "incendio dell'ufficio elettorale del partito di Allawi, senza intenti omicidi", peraltro innescato da un'intervista antisciita in tv, slegata dalla cornice elettorale. Per il resto un po'di delinquenza comune tra rapine, bande di trafficanti del deserto e mafia locale abituata alle mazzette di Saddam. Comunque anche nell'anno più caldo, il 2004, le vittime non furono più di 4 o 5, con alcuni episodi dubbi, quale l'assassinio per motivi incerti dell'interprete di Camp Mittica, Hussein. In realtà nel 2005 4 morti italiani purtroppo ci sono stati, gli sfortunati elicotteristi schiantatisi durante un viaggio in Kuwait. Ma un incidente meccanico, causa sabbia del deserto o scarsa visibilità, non è certo esclusiva di Nassiriya o della guerra. Nel 2005 gli americani hanno contato invece 840 morti in azione in Iraq (fino a 90 attacchi al dì) e 100 in Afganistan. E perfino il nostro contingente a Herat ha subito in questi giorni un attentato kamikaze, andato a vuoto per poco. Il miracolo del Dhi Qar non è però frutto del caso. Nè si tratta di un territorio pacifico a priori sotto il profilo etnico o religioso, come dimostra l'escalation di violenze contro gli inglesi a Bassora, pur omogenea alla zona di Nassiriya. Le chiavi del successo italiano si possono riassumere in quattro punti. 1-Prevenzione. Gli italiani, lungi dallo stare rintanati attraversano continuamente la città e la regione, ma con alcune eccezioni simboliche: si evita di passare dal viale dei partiti e da quello commerciale dei negozi, o davanti a una manifestazione di protesta, come la più recente contro il rincaro della benzina. La loro presenza verrebbe interpretata a prescindere al pari di uno sgarbo. Inoltre Camp Mittica è a 8 km fuori dalla città, e nelle località di provincia i nostri non arrivano mai inaspettati, facendosi precedere giorni prima da un'auto con l'altoparlante che preannuncia la visita, come gli antichi arrotini. 2-Addestramento all'autonomia. A Nassiriya tutti i posti di blocco fissi sono in mano alla nuova polizia irachena, che copre la provincia con 26 stazioni e oltre 10.000 uomini. Tutti addestrati dalle forze italiane in classi da 200 nell'apposita accademia alle porte della città. Altri 1699 soldati dell'esercito iracheno hanno preso poi servizio nel 2005. Nel Pjoc rimangono solo ufficiali di collegamento dei carabinieri a fare un controllo di qualità. Le nostre truppe costituiscono l'ultimo anello della catena, intervenendo solo quando Iraqi police, Iraqi Army e forze speciali irachene fanno cilecca. 3-Alta competenza. Investigazione, addestramento e controllo del territorio sono affidati ai Carabinieri della Msu. Che grazie all'altissima specializzazione dei vari reparti (anti rivolta, detective, addestratori, paracadutisti) e all'esperienza maturata in Italia, tengono in piedi la rete che impedisce agli insorti di infiltrarsi da nord o dall'Iran. 4-Ispirazione umanitaria e collaborativa. L'esercito ha firmato un Memorandum of understanding con il Consiglio provinciale per lo sviluppo della ricostruzione, l'organo civile che coordina aiuti e interventi. A differenza che in passato ora sono gli iracheni a segnalare le loro esigenze, e a decidere quali siano le priorità, in piena autonomia. E una volta individuato, il progetto viene dato in appalto a ditte esclusivamente locali che utilizzano manodopera del posto. Lo stile umanitario e dialogante è stato fin dall'inizio il marchio di fabbrica di Antica Babilonia rispetto agli alleati. Basti pensare che gli americani hanno avviato l'esperimento di un Reconstruction team in 3 province pilota non prima del 22 novembre scorso, a Mosul, Niniveh e Babil. E appena due giorni dopo hanno avviato i primi negoziati ufficiali coi sunniti, definiti dal portavoce del comando Usa Khalilzad "nazionalisti" invece che "nemici della patria". Sembrerebbe dunque che gli italiani, più che subalterni agli Usa, siano piuttosto un faro. E i suoi risultati il nostro continente li ottiene con una presenza inferiore alle 3000 unità su un territorio grande come la Campania e con gli abitanti della Liguria. In proporzione, i soldati angloamericani non dovrebbero essere più di 50.000. Per giunta il rapporto fra operativi e addetti alla logistica è almeno di 3 a uno, ossia su 3000 italiani solo 1000 escono sul campo a rotazione. Questo non significa comunque che la vita dei soldati di Camp Mittica sia rose e fiori. Tutt'altro. A parte le soddisfazioni morali, dal momento della partenza non c'è granchè di salvabile. L'imbarco si consuma in una stanzetta non riscaldata dell'aeroporto militare di Pisa, piena zeppa di ragazzini spauriti, con ciclopici zaini e ingombranti mitra ad altezza d'uomo. Quasi tutti meridionali, alla prima esperienza in Iraq. Il check in è a mezzanotte, la partenza per le 003. C'è chi è in viaggio già da un giorno, e fuori il freddo tocca i meno 5. Chissà perché si parte di notte, e si viaggia per 6-8 ore coi tappi nelle orecchie su aerei cargo stile carro bestiame dove il motore non è schermato, il riscaldamento e l'illuminazione approssimativi, e i sedili a retina e il bagno senza porta un mero sforzo di fantasia. Eppure oltre ai bagagli non trasportiamo altri rifornimenti. La simpatica discesa anti-missile a zig zag sulla pista di Tallil completa l'opera. Insieme al briefing d'accoglienza a Camp Mittica: occorre guardarsi da ragno cammello, lecmaniòsi, malaria, vesciche ai piedi, mosche della sabbia, evitare souvenir locali (possibili bombe), e come recitano appositi manifestini, imparare a "tacere" perché il nemico ti ascolta. Si è in servizio h 24, senza domeniche, turni di riposo, Natale o Capodanno. Alloggiati in baracche di fortuna (magari col tetto bucato) con una sola coperta nella gelida notte del deserto. I bagni sono alla turca e non riscaldati, l'acqua non è potabile. Solo gli alti gradi godono di alloggi vip in una zona riservata, dotati di qualche comfort. Se vuoi una tv o la parabola devi portartela a tue spese. Nemmeno la chiamata a casa (al buio) o le e-mail sono gratuite. E da Ciano, il bar della base, si paga pure per un semplice caffè. Le strade che attraversano Camp Mittica, grande come una città, non sono illuminate nè asfaltate, e bastano due gocce di pioggia per ritrovarsi nel fango fino al ginocchio. Respirando a pieni polmoni i super inquinanti scarichi del generatore a gasolio che giorno e notte appestano il compound. Tutto ciò per 3900 euro al mese per 4 mesi, 5 euro l'ora senza straordinari. Per lo stesso monte ore in Italia prenderebbero il doppio. E l'assicurazione sulla vita, dal costo di 8 euro, rifonde a detta dei più solo cifre modeste. A Nassiriya i soldati non diventano ricchi. In compenso, quando tornano in patria vengono spesso accolti con imbarazzo, manco fossero dei killer mercenari. Il rischio peggiore è che i novizi, proprio per contrastare lo stereotipo, tendano inconsciamente ad allentare le misure di sicurezza che un teatro mediorientale impone. Complice il clima da isola felice instauratosi a Nassiriya. In chiusura ci permettiamo quindi di reiterare un consiglio gratuito, unico appunto già mosso a voce a chi di dovere. Certi che verrà valutato senza malizia. Un carro Ariete all'ingresso di Camp Mittica, tra un cavallo di Frisia e l'altro, non guasterebbe in alcun modo il rapporto con la popolazione. E scaccerebbe anche l'ombra teorica di una seconda Animal House, ad opera di eventuali malintenzionati provenienti da altre zone d'Iraq. Dicevano i romani, si vis pacem para bellum, se vuoi conservare la pace preparati alla guerra. www.laltrogiornale.com

11/01/05- Si parla di Unipol come fosse anch'essa nel mondo delle cooperazione. Ma non è una cooperativa: è una spa quotata in borsa.

11/01/05- Sharon morente dipinto come l'eroe della pace per lo sgombero da Gaza. In realtà era stato lui da ministro dell'agricoltura con delega alle colonie a far insediare i coloni a Gaza.

11/01/05- Più laboratori precari con Berlusconi? Lo sostiene la sinistra quando lui si vanta di aver creato 1.5 mln di posti. Ma solo il 12.4% di questi nuovi lavori non è a tempo indeterminato.

11/01/05- Santoro cacciato dopo l'editto bulgaro da Berlusconi ingiustamente? In realtà Santoro non era innocente: l'authority sulla par condizio lo ha condannato per violazione.

11/01/05- Berlusconi nega di aver guadagnato grazie al conflitto di interessi, dicendo di esser più povero da quando è entrato in politica. Ma nel 1994 il suo patrimonio era di 3.1 mld, oggi è di 9.6.

11/01/05- Berlusconi si scaglia contro la sinistra parlando di conflitto d'interesse per la vicenda delle intercettazioni di Fassino e D'Alema su Unipol. Ma questi facevano solo il 'tifo' per la scalata alla Bnl, mentre Berlusconi una banca/assicurazione la possiede, la Mediolanum. *Inoltre Berlusconi nega di essere socio di Gnutti (il datore dei 48 mln di euro a Consorte) in Hopa spa. Ma nel 2005 Fininvest ha ricevuto 3.3 mln di euro di dividendi dalla partecipazione in Hopa. E infatti l'11 gennaio Fininvest e Mediaset hanno annunciato l'uscita da Hopa, esercitando l'opzione per venderne a Fingruppo il 5% della cassaforte. Smenandoci 50 milioni di euro.

11/01/06- Invece che resistenza irachena va chiamata resistenza algerina, marocchina, giordana e saudita. Con buona pace di chi si illudeva che a rivoltarsi materialmente contro l'Italia a Nassiriya, con la strage del 12 novembre 03, fosse stato il popolo iracheno. Gli arresti in Spagna di questi giorni han svelato anche l'identità del secondo kamikaze, fattosi esplodere con camion bomba contro la base Maestrale, uccidendo 19 italiani. E di colui che spedì l'aspirante suicida sulle rive dell'Eufrate. In base a esami sul dna di Ros e Guardia Civìl il nuovo kamikaze fu Bellil Belgacem, algerino. Mentre il primo shahid, già noto, era il saudita Abu Zubeir Al Saudi. Quanto al reclutatore, Mohamed Fahsi, arrestato lunedì, è del Marocco. Colluso col Gruppo islamico combattente marocchino e il Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento algerino. Ma non avrà ragione la Fallaci?

12/12/05-10/01/06: -Esecuzione di Tookie Williams: ammise di aver ucciso, mentre Shwarzy passa da aguzzino. A morte il killer che sognava il Nobel Alberto Flores D'Arcais da la Repubblica di Alberto Flores D'Arcais New York, 26 Ottobre 2005 Sarà giustiziato l'assassino pentito cinque volte candidato al premio per la Pace. Negli anni '70 era alla guida dei feroci Crisps Il 13 dicembre Stanley "Tookie" Williams, un tempo feroce boss di una gang, oggi simbolo di chi si oppone alla pena di morte, candidato al Nobel per la pace e premiato da George W. Bush, verrà giustiziato nel penitenziario di San Quentin, California. Era il 27 febbraio del 1979 quando Williams, capo della (nellla foto: Stanley Williams) famigerata gang di Los Angeles "Crisps", decise di trascorrere la serata rapinando uno di quei negozietti alimentari aperti fino a tarda notte. Sulla sua strada trovò Albert Lewis Owens, un commesso di 26 anni che fece le spese della "voglia" criminale di "Tookie" beccandosi a sangue freddo le pallottole della pistola del capogang; che tornato dai suoi "soldati" sbeffeggiò pubblicamente il morto ridendo dei "suoni strozzati" lanciati mentre moriva. Due settimane più tardi Williams sfondò il portone di un piccolo motel a conduzione familiare gestito da una famiglia di americani-asiatici uccidendo prima il marito, poi la moglie e finendo la scorribanda sparando in faccia alla figlia dei proprietari che sentiti gli spari si era alzata terrorizzata dal letto. Questa volta non la fece franca: arrestato, confessò gli omicidi raccontando allegramente ai poliziotti sconvolti che gli asiatici erano i suoi bersagli preferiti perché erano "pieni di soldi e tanto bassi che gli mettevo facilmente paura". Nel 1981 una giuria lo condannò a morte. Tookie ha confessato, pur rinnegandoli, i suoi delitti. - -La banca in cui era direttore il papà di Berlusconi, quella che gli concesse i primi finanziamenti, la Rasini, sapete da chi chi fu salvata sull'orlo della bancarotta? Da Fiorani della Popolare di Lodi. Sarà un caso... -Il sequestro dei 5 turisti italiani in Yemen tiene banco per giorni sulle prime. Intanto ci sono da un annetto 8 sequestrati italiani in Venezuela e nessuno ne parla. -Sondaggio della Oxford reaserch international in Iraq per il post elezioni: il 50.9% afferma che vorrebbe un uomo forte, più l'1.7 un governo militare e il 4.3 una forte oligarchia;solo il 28.2 la democrazia, e il 5.2 un governo di religiosi. -Non e' sufficiente "salutare" e basta. TELEFONO ANTIPLAGIO INFORMA ''Il saluto romano, di per se' solo insufficiente ad integrare gli estremi del reato previsto dall'art.5 Legge 20 giugno 1952, nr. 645, acquista rilevanza se fatta da persona armata di manganello in occasione di un comizio elettorale, per il pericolo di suscitare nel pubblico suggestioni ed incitamenti miranti alla riorganizzazione del disciolto partito fascista''. Cassazione1, 18 gennaio 1972, 704 - Un'altra sentenza della Cassazione del 23.6.1988 ha dato analogo parere.

12/12/05- L'alta velocità in Val Susa si basa sul tunnel alpino di 53 km in partenza da Venaus. Ma in galleria per ragioni di sicurezza non si va mai a 300 all'ora. La conferma dall sito del ministero delle infrastrutture, che nella presentazione del progetto paral appunto di "velocità di base di 220 kmh per i treni passeggeri ad alta velocità e di 120 kmh per quelli merci ad alta capacità".

12/12/05- Non solo per Lunardi conflitto d'interessi sulla Tav. L'altro ditta in prima fila nei lavori in Val Susa è la Cmc delle coop Rosse (Bersani responsabile economico dei Ds ne fu dirigente). Ecco come lo svela il sito stesso della Cmc: Fonte: http://www.cmc.coop/article.php?sid=105 In data 31 gennaio 2005 la Cooperativa Muratori e Cementisti - Cmc di Ravenna, quale capofila del raggruppamento che comprende Strabag AG, Cogeis SpA, Bentini SpA e Geotecna SpA, ha firmato il contratto per la realizzazione, nell’ambito della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, del cunicolo esplorativo di Venaus. L’appalto, il cui valore è di oltre 84 milioni di Euro, è stato aggiudicato al raggruppamento di imprese dalla società LTF (Lyon Turin Ferroviarie), posseduta dalla società italiana RFI - Rete Ferroviaria Italiana e dal Gestore della rete ferroviaria francese RFF - Réseau Ferré de France. La Società LTF è responsabile degli studi di progetto e della conduzione dei lavori di ricognizione sulla tratta italo-francese del nuovo collegamento ferroviario transalpino Torino - Lione. L’opera principale della Torino-Lione è il Tunnel di Base che unirà Saint Jean de Maurienne con Venaus, in Val di Susa, ed avrà una lunghezza di 53 km. La portata dell’opera - attraversamento del massiccio montuoso di Ambin ad una profondità media di 1.500 metri con un massimo di copertura rocciosa di 2.500 metri - è tale da rendere indispensabile un elevato numero di informazioni prima di poter procedere alla realizzazione di un progetto definitivo. Il cunicolo esplorativo di Venaus servirà quindi per acquisire ed aumentare le conoscenze essenziali per la realizzazione del futuro Tunnel di Base. Il cunicolo esplorativo di Venaus avrà una lunghezza di 10 km (di cui 3 opzionali) ed un diametro di 6 metri e correrà per la quasi totalità del suo sviluppo tra le due gallerie del futuro Tunnel di Base. Lo scavo del cunicolo sarà realizzato con una fresa circolare del diametro di 6,30 metri seguita da un "treno di servizio" della lunghezza di circa 150 metri, attrezzato specificatamente per l’installazione, la raccolta ed il monitoraggio dei dati geologici richiesti. I tempi di realizzazione per il cunicolo di Venaus saranno di circa quattro anni. Cmc può vantare una notevole esperienza nei lavori in sotterraneo avendo completato con successo nel corso degli anni, in Italia ed all’estero, più di 30 progetti eseguiti sia con scavo "tradizionale" sia "meccanizzato", per una lunghezza complessiva di 350 chilometri.

12/12/05- Ma in Iraq le cose vanno proprio così male? Secondo il 77% delle opinioni pubbliche mediorientali, sondate dal Pew institute, sì, decisamente peggio di prima della guerra. Ma secondo il sondaggio di oggidell'Oxford resear4ch international per Bbc, Abc, Time e Der spiegel, condotto su 1700 iracheni, così non è. Il 71% ha risposto che la sua vita attuale va molto bene o piuttosto bene. Quelli che han risposto sono saliti dal 13 al 22% rispetto a un sondaggio di febbraio 2005, e quelli che han risposto molto male son calati dal 15 all'11%.

9/12/05- Oggi la Bce ha alzato i tassi dello 0.25% dopo un lunghissimo periodo di stasi. Ma i tassi su cui Bce agisce sono solo quelli applicati alle banche nelle operazioni di rifinanziamento. Infatti le banche, 94 contro 36, su 167 sondate da Adusbef, hanno ritoccato i tassi per prestiti o mutui dello 0.50 fino all'1%. Non hanno invece alzato i rendimenti sui depositi. Ovviamente.

9/12/05- Telefono antiplagio e Codacons Adusbef: secondo la rivista americana 'Pesticide and toxic chemical news', l'itx puo' provocare irritazioni alla pelle, macchie e arrossamenti; quindi non si puo' escludere che tali danni colpiscano anche chi lo ingerisce. Le dosi di itx indicate nello studio americano EPA (Enviromental Protection Agency), riguardo la tossicita', sono comprese tra 4 e 30 microgrammi per litro; le dosi rilevate dal dottor Corradetti dell'Arpam di Ascoli Piceno, nel latte di proseguimento Nestle', sono in media di 250 microgrammi per litro. In realtà... Il prof. Ugo M.Pagnoni, ordinario di Chimica Organica presso l’Universita' di Modena e Reggio Emilia e collaboratore della Tetra Pak Carta Spa, che il 5/12/05 ha minimizzato i risultati di uno studio USA sulla tossicita' dell'itx contenuto nei tetra brik, contestando il comunicato Codacons-Adusbef-Antiplagio dell'1/12/05, Telefono Antiplagio precisa quanto segue: 1) Il prof. Pagnoni afferma che nella tabella 3-B.3 dello studio in questione sono effettivamente citati i valori riportati nel comunicato, ma in riferimento alla tossicita' per pesci, invertebrati ed alghe. Questi stessi valori, aggiunge Pagnoni, si ritrovano nella tabella 3-B.4, che si riferisce alla valutazione del rischio per l'ambiente acquatico.

8/12/05- Anniversario del golpe Borghese (notte tra 7 e 8 dicembre 1970). In una puntata speciale de La storia siamo noi di Raitre, l'allora responsabile dei rapporti internazionali dei complottisti, Adrano Monti, svela che gli americani avevano dato l'ok con Kissinger, mettendo una condizione: che Andreotti fosse il arante dell'operazione, messo a capo di una repubblica presidenziale guidata dalla giunta militare. Una rivelazione clamorosa, ma non così infondata. Fu, infatti, proprio Giulio Andreotti nel 1974, in veste di Ministro della Difesa, ad impegnarsi nella cancellazione dai dossier informativi, approntati dai SID per la magistratura, i nomi degli alti ufficiali piduisti coinvolti nei piani eversivi di quella notte, tra gli altri, di Giovanni Torrisi, successivamente nominato Capo di Stato Maggiore della Difesa, ma anche dello stesso Licio Gelli, il cui incarico, si scoprì, consisteva nel rapimento, alla guida di un gruppo di armati, del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Come ormai risulta dagli stessi documenti americani, l’ex- comandante della “Decima Mas”, fu reclutato dagli Stati Uniti, ancor prima della fine della guerra, e successivamente utilizzato, insieme ad ex-appartenenti alle formazioni militari della RSI e agenti dell’OVRA, per operazioni “coperte”. La prima fu a Portella della Ginestra, il 1° maggio del 1947, dove squadre di ex-fascisti, unitamente a gruppi di mafiosi e ai banditi di Salvatore Giuliano, spararono, su una folla di contadini, uccidendo 11 persone e ferendone altre 57. La Corte d’Assise di Roma ricostruì la vicenda in modo assai riduttivo, grazie soprattutto al ruolo svolto dal PM Claudio Vitalone. Si escluse che il piano avesse carattere nazionale. Il golpe venne definito come un atto “iscritto in un disegno lucido” ma “velleitario”, nonostante esponenti di Avanguardia Nazionale fossero penetrati, con il consenso dei Carabinieri, fin dentro il Ministero degli Interni, impossessandosi di ben 200 mitra. Si evitò di collegare fra loro i diversi progetti eversivi, si pensi alla ‘Rosa dei Venti’, e, soprattutto, si lasciò nel buio più completo il ruolo giocato dai servizi segreti ed i rapporti con le Forze Armate. Inutile dire che, dopo aver fatto cadere il delitto di insurrezione armata contro lo Stato, le assoluzioni riguardarono la maggior parte degli imputati e le poche condanne comminate (per cospirazione politica e associazione a delinquere) furono assai miti. La Corte d’Assise d’Appello nel novembre 1984 assolse comunque definitivamente tutti da ogni accusa. Il 24 marzo 1986 la Cassazione confermò definitivamente l’assoluzione generale. Per la giustizia, il golpe Borghese non era mai avvenuto. Il “principe nero” non venne mai processato, fuggito in Spagna nel marzo del 1971, quando in seguito all’inchiesta giudiziaria esplose la notizia del tentato golpe, morì nel 1974 in circostanze mai chiarite. Si parlò anche di un suo possibile avvelenamento.

8/12/05- Udienza del processo di Saddam. Eppure non è stata raccontata la cosa più importante accaduta in quell’udienza, una frase urlata da Saddam e riportata, timidamente, soltanto dal New York Times di martedì. L’ex dittatore, infatti, si è paragonato a Benito Mussolini e parlando di sé in terza persona ha detto che “Saddam Hussein è l’uomo che seguirà il percorso di Mussolini, il quale resistette all’occupazione fino alla fine”.L’ammirazione per Mussolini non è una novità. Nella sua biografia di Saddam, Carlo Panella ricorda come Khayrallah Tulfah, lo zio che fece al rais da padre e da mentore, partecipò al fallito golpe pro Mussolini e pro Hitler del maggio 1941. Il partito Baath, del resto, fu fondato a Damasco nel 1943, quando la Siria era una colonia francese e la Francia fascista.

8/12/05- L'inchiesta giudiziaria sul rapimento di Abu Omar da Milano da parte della Cia nel 2004. Gli 007 italiani del Sismi di Pollari lamentano d'aver subito un danno da quel rapimento, poichè Omar era sotto sorveglianza h24, e si sperava in un suo passo falso che facesse scoprire agganci e complici. Ma allora perchè quando fu rapito gli uomini dei nostri servizi non denunciarono il fatto alla magistratura. Eppure Berlusconi nega ancora una volta di aver autorizzatoil rapimento, come invece affermano gli americani.

7/12/05- La ferrovia trans-europea ad alta velocità fra Italia e Francia: costruirla o rinunciare? E' questo il falso dilemma che da giorni anima le rivolte popolari in Val di Susa e fa discutere di riflesso il mondo politico. Falso perché una linea ad alta velocità che unisce Milano e Torino con Lione e Parigi esiste già adesso, e con le sue 3 corse giornaliere è perfettamente funzionante. Una delle fermate è appunto Lione (ogni sera alle 20.57), che non è affatto stata cancellata dall'orario, come sostengono i verdi. I treni che vi circolano sono i mitici Tgv, che uniscono a una media di 160 km all'ora la pianura padana e le metropoli transalpine. Impiegando la metà del tempo che i pendolini italiani ci mettono sulle nostre tratte interne. Ed esattamente quanto impiegano i treni veloci tedeschi, spagnoli e inglesi sulle loro tratte d'eccellenza. Non ci credete? Ebbene, per dimostrarvelo noi di Libero abbiamo fatto il viaggio di persona, riuscendo comodamente a tornare a bomba nella stessa giornata, in tempo per una buona cena. Non senza ricavarne un dubbio inquietante: che tutta la saga della Tav piemontese altro non sia che un gigantesco equivoco, degno della miglior commedia dell'arte. Il nostro viaggio comincia all'alba delle 6.43 dalla stazione centrale di Milano. Il treno su cui saliamo al binario 3 fa parte della linea Milano-Torino porta Susa-Lione-Parigi. Ed ecco subito la prima sorpresa. Il nome del treno è Alessandro Manzoni, e vi si mangia con Chef express, ma non si tratta di un classico accelerato di Trenitalia, e neppure di un espresso di qualche genere. Neanche di un pendolino Etr made in Italy. Ad attenderci c'è un Tgv, Train a gran vitesse. Marchiato SNCF, le ferrovie francesi. Quello capace di sfrecciare fino a 320 all'ora. E' proprio il modello originale, inclusi i leggendari posti riservati ai forzati del cellulare nei corridoi divisori, e le abat jour gialle stile retrò in prima classe. La riga sulle fiancate è bluette, come per i modelli Atlantique. Manca solo il display col tachimetro sul muro, ma la velocità si intuisce dal rombo apocalittico prodotto quando incrociamo altri vettori in senso inverso. E ovviamente si può desumere dalla durata del tragitto. Benchè tutto il primo tratto, da Milano a Torino, insieme al successivo slalom fra le gallerie alpine, vengano percorsi con un andamento relativamente lento per un simile gioiello di tecnologia motrice, anche a causa della neve abbondante. Ciononostante i treni di questa linea impiegano solo 5.14 ore a macinare gli 836 km che separano Torino e Parigi e 3.20 ore per i 355 circa fra Torino e Lione. La media oraria sulla Torino Parigi è dunque di 160 km l'ora. Circa la stessa del treno 'proiettile' Ice che unisce Francoforte e Colonia (190 km in 70 minuti a 163 di media), o dell'omologo Ave, in servizio tra Madrid e Siviglia (471 km in 2.50 ore, a 166 di media). E ben più dell'ultimo nato tra i superveloci, il Londra Parigi (414km in 2.45 ore a 150 di media). Ergo, la Torino Lione Parigi è una linea ad alta velocità, ed esiste già. Non a caso la fermata a Lione viene effettuata nella stazione cittadina dedicata ai treni rapidi: la nuova Saint Exupery Tgv. La prova del nove si fa paragonando quanto ci impiegano i treni normali che pure fanno servizio sulla medesima direttrice in altri orari: le 3 corse veloci da Milano a Parigi, via Torino e Lione, totalizzano dalle 6.38 alle 7 ore su 955 km, invece il Torino Parigi Bercy delle 20.45, a raggiungere la Tour Eiffel ci mette 11.38 ore. Per fortuna almeno i passeggeri si rendono conto che viaggiamo su di un convoglio morso dalla tarantola: tra i nostri compagni di viaggio, anche e soprattutto sulla base di precedenti tragiche esperienze su altre linee, sono quasi tutti consapevoli del privilegio di chi prende il Tgv Manzoni, o il Caravaggio, piuttosto che l'Alexander Dumas. E giudicano l'epopea no-Tav in Val di Susa una storia surreale montata dai media. Con l'aiuto dei controllori e del loro prezioso orario palmare, li coinvolgiamo quindi in una sorta di 'toto medie' sulle più gettonate direttrici di casa nostra. Giusto per passare il tempo. Ad esempio il treno che collega Torino e Foggia, per fare 880 km, poco più che da Torino a Parigi, ci mette 10.16 ore, contro 5.14, alla media di 85 km orari. Mentre il Torino Padova percorre 366 km, appena più del Torino Lione, in 4.46 ore invece che 3.20, a una media di 76. Per non parlare di un qualsiasi Milano Bari (880 km per 9.31 ore, media 93) o Milano Foggia (11.47 ore su 1029 km, media 85), o Milano Reggio Calabria (14.15 ore per 1272 km, media 89). Insomma in Italia si viaggia nel doppio del tempo. E dire che a 'rallentare' un po' i Tgv italo francesi contribuiscono due limiti per ora invalicabili, confessati con imbarazzo dai controllori in servizio. Sulla tratta Milano Torino non si può andar troppo svelti per il gran traffico, anche se il Tgv ha comunque la precedenza. E nelle gallerie alpine il limite massimo è di 110 km all'ora (vedi il Frejus). Inoltre tra le metropoli padane e quelle transalpine si fanno ancora alcune inutili fermate intermedie in stazioni minori: Vercelli, Bardonecchia, Modane, Chambery. Cosa che non accade sulla Tokyo Osaka o sulla Parigi Lione Marsiglia, dove i convogli, casi unici al mondo, riescono a viaggiare in virtù di questo vantaggio a punte da 320 all'ora. In realtà quel che conta è sempre la media. E una da 200 km orari si può ottenere anche sulle rotaie attuali, con raggi di curvatura non superiori ai 3.5 km, senza i particolari accorgimenti delle reti pensate apposta per la Tav. Proprio mentre riemergono improvvise dal buio le luci della periferia meneghina, un tantino diverse rispetto alla grandeur parigina, ci viene spiegato che alla Torino Lione basterebbe ampliare la capacità dei transiti verso Milano e Novara (lotto di lavori già in fase avanzata) per poter abbattere la percorrenza media di altri 45 minuti, e fare così di questa linea forse la più veloce al mondo. Tutto ciò anche abbandonando per sempre l'idea dei 53 km di tunnel sotto la Val di Susa, decisi in piena autonomia dall'accordo bilaterale intergovernativo franco italiano del 29 gennaio 2001, ancora nell'era dell'Ulivo. Quel tragitto, essendo appunto in galleria, per questioni di sicurezza non si potrebbe certo attraversare a 300 all'ora, ma neanche a 150 (vedi il tunnel sotto la Manica). A chiarirlo è lo stesso ministero delle infrastrutture, che sul suo sito recita: "la velocità base dei treni merci sulla Torino Lione sarà di 120km/h": la stessa dei container che circolano sulla linea attuale. Liberare 13 miliardi di euro di risorse istituzionali (solo il 10% a carico dell'Ue) sortirebbe per giunta un ulteriore vantaggio. Si potrebbero investire per realizzare davvero l'alta velocità del corridoio europeo n.5 (est-ovest), destinato ad unire Lisbona e Kiev. Ma stavolta dove realmente manca: da Milano a Venezia, e sulla Trieste Lubiana Maribor. www.laltrogiornale.com

3/12/05- Milano- Se si votasse oggi per le politiche i due poli finirebbero alla pari, o addirittura risulterebbe in vantaggio il centro destra. Ergo, Berlusconi su questo punto non bara. Perchè i sondaggi pubblicati dai giornali o branditi dall'opposizione, quelli che dipingono un centro sinistra avanti di 7-8 punti, contengono un inganno tecnico, circa la quota dei cosiddetti indecisi, di cui il cittadino medio non s'accorge. Lo dimostra una recente quanto inedita analisi incrociata fra intenzioni di voto e autocollocazione politica fornita a Libero dal noto istituto di sondaggi Coesis Research. Mentre un'indagine dell'Istituto Cattaneo smaschera un secondo trucchetto usato da chi strumentalizza i dati: fare la tara con gli astensionisti. Come sempre nelle nostre inchieste partiamo dal basso, nel caso specifico dalla piazza. Fingendoci dei sondaggisti abbiamo chiesto a 100 passanti, fermati a caso in zona Duomo, quale pensavano che fosse l'attuale dislivello fra destra e sinistra in vista delle elezioni politiche di primavera. Quasi tutti si sono dichiarati al corrente di un vantaggio dell'Unione sulla Casa delle libertà. Ma neppure uno conosceva il meccanismo con cui i sondaggi vengono realizzati, di solito (non sempre) relegato nelle microscopiche note a pie' di tabella. Ossia scorporando la quota degli indecisi dall'esito finale. In parole povere quando si sente dire che l'Unione è avanti poniamo di 7 punti, vuol dire che lo è fra coloro che hanno già deciso chi voteranno, e non fra tutti gli elettori in assoluto. Non si tratta di un dettaglio. Mediamente negli ultimi sondaggi la quota degli indecisi è oscillata fra il 26 e il 30% dei cittadini elettori. Una massa mancante di votanti -superiore ai consensi del primo partito italiano- i quali a differenza degli astensionisti intendono sì recarsi alle urne, ma non sanno ancora chi sceglieranno. O piuttosto non lo dichiarano a una domanda diretta. Per carpirne l'orientamento di fondo basta infatti riformulare il quesito chiedendogli di autocollocarsi a centro destra o col centro sinistra. E' precisamente ciò che han fatto qualche settimana fa i ricercatori di Coesis guidati da Alessandro Amadori. Ponendo la domanda classica, "per chi votereste alle politiche se si svolgessero domani?", l'Unione risulta in vantaggio col 36% sul 31 della Cdl, e gli indecisi al 29%. Scorporando gli indecisi, le proporzioni diventano 50.7% contro 43.6, più un 5.6% che votano per altri partitini fuori dalle due coalizioni. Tuttavia se si conteggiano anche gli indecisi il quadro cambia. Di quel 29% di incerti solo 11 si dichiarano di centro sinistra, contro 16 del centro destra e 2 di 'altri'. Il totale è presto fatto: l'area del polo di centro destra sale al 45% contro il 47% del centro sinistra e l'8% degli altri. Per Amadori vi sarebbe insomma tra gli incerti una tendenza stabile a collocarsi intorno al 60% con lo schieramento moderato, e al 40 coi progressisti. Va inoltre considerato che le formazioni fuori dai Poli sono praticamente tutte di centro destra (Dc di Rotondi, Radicali di Taradash, As della Mussolini, Ft di Rauti, Fn ecc.), e che con ogni probabilità stringeranno alleanze pre-elettorali con la Cdl. Dunque di quell'8% secondo il sondaggio solo il 2 sarebbe appannaggio delle sinistre, contro il 6 di centro destra più altri e indecisi, portando l'attuale maggioranza a un potenziale 51% contro il 49 dell'opposizione. C'è infine un ulteriore asso nella manica di Berlusconi e soci. I cosiddetti votanti passivi. Coloro che vanno in cabina elettorale solo negli appuntamenti importanti, come le politiche, snobbando le consultazioni di medio termine. Alle ultime regionali ad esempio, alla vittoria delle sinistre per 52% a 44 ha contribuito in maniera determinante l'astensione: il 10% in più rispetto alle politiche 2001. Un'inchiesta campionaria dell'Istituto Cattaneo ha quantificato l'orientamento di questi votanti passivi, e solo il 28..8% di essi si è collocato a centro sinistra. Un dato confermato dalla prevalenza in quello schieramento dei votanti attivi (chi non si perde un'elezione), il 48%, e degli astensionisti protestari (a casa per protesta), 34.2%. Se alle politiche si ripetesse il risultato delle regionali, anche col solo apporto dei votanti passivi la Cdl otterrebbe un pareggio, contenendo il distacco a 384.000 voti. Senza contare che nel 2001 alcuni dei soggetti di destra indipendenti dalla coalizione non erano scesi in campo. www.laltrogiornale.com [leggi in esteso]

1/12/05- Il terzo protocollo della convenzione di Ginevra sulle armi incendiarie ne proibisce l'utilizzo sui militari in zone ad alta concentrazione di civili, ma solo se vengono sganciate da aerei, non se sparate con pezzi di artiglieria come a Fallujah.

1/12/05- Polemiche per l'approvazione della riforma del Tfr, che introduce la possibilità di una previdenza privata complementare. In realtà si introduce (dal 2008) solo il silenzio assenso, ma già dai tempi del governo di centro sinistra, e tutt'oggi, chi vuole può già costruirsi una previdenza complementare

1/12/05- Disordini e proteste in Val di Susa anti tav. Coi lavori in partenza. Ma l'alta velocità fra l'Italia e Lione esiste già: il tgv francese fa tappa a Milano.

30/11/05- Pianeta sempre più caldo? Non proprio... Un gruppo di scienziati inglesi ha misurato il caldo fiume sottomarino che contribuisce a mantenere mite il clima del Vecchio Continente Corrente del Golfo sempre più lenta c'è il freddo nel futuro del Nord Europa Dal 1989 lo scioglimento del Polo le ha tolto il 30% di flusso Nel giro di un decennio ci saranno in media 10 gradi in meno. Più fa caldo, più ghiaccio polare si scioglie. Più ghiaccio polare si scioglie, più la corrente del Golfo si diluisce, rallentando la sua corsa. Più la corrente del Golfo rallenta la sua corsa, più farà freddo nelle zone baciate oggi dal suo tepore, a cominciare dalle coste atlantiche del nord Europa. Proprio mentre le delegazioni di tutto il mondo sono riunite a Montreal per cercare una difficile intesa su come ridurre le emissioni di gas serra, una conferma a questo inquietante scenario da tempo annotato sui quaderni degli scienziati che studiano i cambiamenti climatici, arriva oggi da una ricerca della National Oceanography Centre dell'Università di Southampton, in Gran Bretagna. A bordo di una nave, i ricercatori inglesi hanno viaggiato lungo il 24esimo parallelo, la linea immaginaria che congiunge le Bahamas all'Africa occidentale. Fermandosi ogni 50 chilometri, hanno inabissato gli strumenti per misurare la salinità e la temperatura dell'acqua e tracciare così l'andamento del caldo fiume sottomarino che si forma nel Golfo del Messico e dopo un lungo precorso nelle profondità dell'Atlantico arriva a lambire le coste di Inghilterra, Irlanda, Norvegia e Islanda, garantendo a questi paesi e a quelli dell'intera area un clima relativamente mite. Analoghe rilevazioni erano state compiute nel 1957, nel 1981, nel 1992 e nel 1998. La sorpresa per gli scienziati è stata scoprire che il volume del flusso d'acqua è diminuito del 30 per cento rispetto al 1998. La colpa, a loro avviso, sarebbe del massiccio afflusso d'acqua dolce nell'Atlantico causato dallo scioglimento dei ghiacciai artici e dal flusso dei fiumi siberiani, gonfiati dalle maggiori piogge. L'acqua dolce è meno densa di quella marina perché priva di sale; il suo afflusso nell'Atlantico settentrionale è stato così massiccio che la densità media dell'acqua è diminuita e l'acqua, divenuta più fredda, ha rallentato il suo flusso verso nord. "Il crollo delle temperature nell'Europa nord-atlantica non sarà improvviso, come raccontato nel kolossal hollywoodiano L'alba del giorno dopo", ha spiegato Meric Srokosz, coordinatore scientifico al Natural Environment Research Council britannico, che sovrintende la ricerca. "Stiamo parlando di un arco di tempo di una decade o giù di lì. E arriverà non un'era glaciale, bensì una serie di inverni più rigidi e regolari". In media circa 10 gradi in meno. Sempre nel caso, ovviamente, che la situazione non peggiori ulteriormente accelerando il ritmo di scoglimento dei ghiacci polari. I Paesi direttamente interessati dal fenomeno saranno sicuramente la Gran Bretagna, l'Irlanda, la Francia settentrionale, i Paesi Bassi e la Scandinavia, ma forse anche la Germania. Si tratta, come detto, di uno scenario che gode di molti sostenitori, ma se il mondo scientifico ha ormai raggiunto un'opinione pressoché unanime sul fatto che il clima del pianeta sta cambiando, capire il come e il quando è ancora oggetto di studi e ricerche ben lontane dal dare una risposta definitiva. Basti ricordare che appena pochi giorni fa l'Agenzia Europea per l'Ambiente (Aema) ha presentato un rapporto a Bruxelles in cui si rileva come il Vecchio Continente abbia subito, negli ultimi decenni, un surriscaldamento superiore a tutta la media del pianeta e rischi la desertificazione in vaste aree meridionali. Ma si tratta di contraddizioni solo apparenti. Il clima è un sistema complesso fatto di moltissime variabili e una tendenza al cambiamento in un certa direzione (in questo caso il caldo) potrebbe improvvisamente innescare una reazione di segno opposto.

30/11/05- I non iracheni sono una infima minoranza fra gli insorti iracheni. Proprio nel documento "National strategy for victory in Iraq", presentato oggi da Bush, lo si afferma nella parte dedicata all'analisi dei gruppi della resistenza. [leggi in esteso]

30/11/05- Gli Usa sono punibili o no per i trattamenti al limite della tortura autorizzati da Rumsfeld e Cheney? Gli Usa sono firmatari della convenzione Onu dell'84 che proibisce "dolore severo o sofferenza, sia fisica che mentale". Queste pratiche sono un reato anche per la legge federale americana.

30/11/05- Primo trapianto di faccia al mondo, titolano i giornali. Protagonista una donna sfigurata per merito dei chirurghi dell'ospedale Herriot di Lione. Ma non si tratta di una faccia 'nuova', In realtà dal cadavere di un suicida è stata prelavata la pelle dal naso in giù. Una volta attaccata al viso della donna si adatterà come una maschera alle ossa della donna, senza cambiarne la fisionomia. E tutti i dibattiti sul rischi psicologico ed esistenziale di svegliarsi con la faccia di un altro?

30/11/05- Quella del fosforo bianco sui civili di Fallujah altro non era che una bufala costruita ad arte dalla Rai. Ad affermarlo è il testimone oculare dell'esercito americano intervistato nell'inchiesta della tv di stato, l'ex marine Jeff Englehart. Il quale in un'intervista al quotidiano 'Denver post' accusa gli uomini di viale Mazzini, Sigfrido Ranucci e l'ex braccio destro di Santoro Maurizio Torrealta, di aver manipolato il montaggio televisivo delle sue dichiarazioni per fargli dire ciò che in realtà non aveva mai sostenuto. La smentita di Englehart si aggiunge a una serie di elementi tecnici e giuridici -alcuni inediti svelati in esclusiva da Libero- che fanno crollare la tesi contenuta nel documentario italiano. La cui eco è ciò malgrado giunta in ogni angolo del pianeta, alimentando la retorica antiamericana del popolo della pace, che dell'uso di armi chimiche a Falluja ha ormai fatto un dogma. La notizia che vi raccontiamo, il lettore medio l'avrà trovata (con un po'di fortuna) sciolta o nascosta in qualche breve dal mondo. Alla schieratissima stampa di casa nostra non fan gioco i titoloni se a guadagnarci è l'immagine dei marines. Eppure del caso del fosforo bianco in Iraq si discute da settimane. E gli autori del 'pezzo' cominciano oggi un tour celebrativo nel centro sociale napoletano Officina 99. Tutto era cominciato con un'inchiesta del canale all news della tivù pubblica Rainews24, in cui si denunciava l'uso americano di armi chimiche sui civili della roccaforte sunnita di Fallujah, durante la campagna contro insorti e terroristi dell'autunno 2004. A supporto si esibiva la testimonianza di uno specialista dello Us Army (Englehart), presente in città al momento dell'attacco, e alcune foto di cadaveri consumati dal fuoco ma coi vestiti intonsi. L'obiettivo politico-giornalistico era fin troppo ghiotto: dimostrare che gli americani, venuti in Iraq per togliere a Saddam le armi di distruzione di massa, proprio loro ne avevano fatto uso contro la popolazione inerme. Nell'intervista concessa alla Rai Englehart dichiarava d'aver sentito un ordine via radio che autorizzava l'impiego di fosforo bianco (in gergo Wiskhey Pete) su bersagli umani a Fallujah. Ma soprattutto costui sembrava affermare, in risposta a una domanda diretta del giornalista Rai, di aver visto personalmente vittime civili del fosforo bianco nella martoriata città. Senonchè lo stesso Englehart, intervistato dal quotidiano dell'area di Colorado Springs, il Denver post, fornisce alla giornalista Erin Emery ben altra versione. La Rai, accusa l'ex soldato Jeff, "non ha fatto buon giornalismo". Nel suo racconto, la domanda rivoltagli dal reporter italiano era la seguente: "ha mai visto dei morti civili innocenti in Iraq?". La risposta fu ovviamente positiva. Tuttavia, nel corso del montaggio questa risposta generica sarebbe stata poi abbinata a un quesito diverso: "ha mai visto donne e bambini uccisi dal fosforo bianco?". Insomma, rincara Englehart, "la risposta giusta nel contesto sbagliato". Un commento che mette la pietra tombale all'inchiesta Rai, già indebolita da altri piccoli 'dettagli'. A cominciare dalle foto dei cadaveri consumati, con indosso vestiti intatti di stampo civile. E' l'effetto tipico del fosforo, concludevano Torrealta e soci, la prova regina: il WP fa bruciare le carni mentre risparmia le vesti. Il primo a smentirli è stato il direttore del sito Globalsecurity, l'esperto militare internazionale John Pike. "Il fosforo brucia qualunque materiale, figurarsi i vestiti- ha dichiarato al New York Times- non a caso viene adoperato per distruggere armi ed equipaggiamenti". Ma com'era prevedibile gli anti americani di professione han subito respinto il giudizio al mittente, bollato quale amico dei neocon e quindi non attendibile. Libero è però in grado di citare un documento super partes che conferma l'analisi di Pike. Il manuale per chirurghi di guerra d'emergenza in dotazione alla Nato. Al capitolo III, dal titolo Ferite da fosforo bianco, si legge: "I frammenti di questo metallo, che si accendono con l'aria, possono penetrare nei tessuti molli, ma la maggior parte dei danni cutanei risulta dalle bruciature da combustione dei vestiti". D'altronde basta accostare a un tessuto un fiammifero (la capocchia è di fosforo) per vederne l'esito. Per giunta l'Agenzia per le sostanze tossiche del governo Usa, ATSDR, nella sua avvertenza sul WP, addirittura afferma: "non sappiamo se possa penetrare nella pelle che non sia già tagliata o bruciata". I cadaveri mostrati da Rainews erano dunque sfigurati dalla putrefazione o da altre cause violente. Solo che a giudicarli nel documentario è stato chiamato un biologo partigiano, il direttore del Centro diritti umani di Fallujah l'iracheno Al Deraji. Lo stesso che di fronte al Parlamento Ue ha denunciato l'inverosimile uso a Fallujah anche di armi nucleari. Quanto infine alla presunta violazione della Convenzione sulle armi incendiarie del 1980 (il Wp non è arma chimica), al punto 3 del protocollo III art.2 se ne descrive l'uso legittimo contro obiettivi militari, così definiti: "ogni obiettivo che per sua natura luogo o scopo contribuisca all'azione militare". E come considerare altrimenti trincee minate e trappole esplosive disseminate dai ribelli intorno a rifugi zeppi di uomini in armi? Ma a proposito di falsi scoop: vero o fasullo che fosse, quello di RaiNews24 scoop non era di certo. Il tam tam sull'uso del fosforo a Fallujah è vecchio di un paio d'anni. Il 10 novembre 2004 Spinner e Fekeiki già scrivevano sul Washington Post: "Alcuni pezzi d'artiglieria hanno sparato proiettili al fosforo bianco su Fallujah. I ribelli hanno riferito d'essere stati attaccati da una sostanza resistente all'acqua". www.laltrogiornale.com

26/11/05- Nel 1946 furono gli arabi palestinesi che scatenarono la guerra (assieme agli eserciti invasori di Egitto, Iraq, Giordania, Siria) che non riconobbero una risoluzione ONU che prevedeva, in quei territorio, la costituzione di 2 Stati indipendenti (uno palestinese ed uno ebraico).

26/11/05- Tutto un complotto di Bush e dei neocons la storia della rmi di distruzione di massa di Saddam? Memoria corta... [leggi in esteso]

26/11/05- Taormina anticipa le conclusioni della commissione parlamentare sul caso Ilaria Alpi, da lui presieduta. Le perizie più moderne del Centro nazionale della polizia scientifica smentiscono le tesi del circo mediatico (12 anni di film, libri, articoli, premi giornalistici, trasmissioni). Non si trattò di un agguato premeditato con un colpo alla tesa tipico delle esecuzioni, ordinato da mandanti eccellenti per far cancellare un'inchiesta scomoda sul traffico di armi e rifiuti tossici e sulle malefatte della cooperazione. A sparare per primi furono proprio gli uomini della scorta della Alpi, poi datisi alla fuga. I suoi uccisori risposero al fuoco in movimento, di passaggio, ad una distanza di 15-20 metri, colpendo prima l'operatore Hrovatin, che proprio abbassando la testa permise al secondo proiettile di bucare il sedile e colpire Ilaria. Anche i testimoni che secondo l'accusa avrebbero testimoniato la teoria dell'agguato, chiamati alla sbarra hanno smentito le ricostruzioni di stampa. Sui risultati hanno concordato tutti i rappresentanti della commissione, sia di maioranza che di opposizione, incluso anche il consulente della famiglia Alpi).

26/11/05- Epidemia di rapine in villa da parte di bande dell'est negli ultimi giorni. Ma i dati contraddicono l'allarmismo: secondo Pisanu sono calate nei primi 11 mesi 2005 rispetto allo stesso periodo 2004 da 288 a 237 quelle compiute da bande (3 o più componenti), il meno 17.7%.

26/11/05- Storico affidamento da oggi della frontiera di Rafah (Gaza-Egitto) ai palestinesi, per la prima volta in piena autonomia. Sarà vero? No perchè... Un evento senza precedenti nella storia del popolo palestinese - che fa seguito al ritiro delle forze di occupazione israeliane da Gaza - che tuttavia non rappresenta ancora la realizzazione di una sovranità piena su quel confine. Solo i palestinesi residenti ufficialmente a Gaza, ossia in possesso della «carta di identità», potranno entrare ed uscire da quel territorio (apparentemente) senza problemi. Questo senza dubbio è un importante passo in avanti dopo 38 anni di disagi e abusi subiti al transito di frontiera. Ma tutti gli altri palestinesi - quelli della Cisgiordania, che vivono in altri paesi, o che vivono a Gaza senza documenti (si tratta nella maggior parte dei casi di donne sposate ad abitanti del luogo, giunte con visti «turistici» scaduti in qualche caso da anni) - potranno entrare o rientrare nella Striscia solo per il transito israeliano di Kerem Shalom. A quel punto saranno solo le autorità di Tel Aviv a decidere la loro sorte. L'anagrafe palestinese infatti restata nelle mani di Israele e coloro che non risultano nei computer israeliani ufficialmente non risiedono in Cisgiordania o Gaza, e dunque sono considerati stranieri.

26/11//05- La Rice ha appena annunciato, confermando le anticipazioni di Berlusconi, che verranno ridotte di un paio di brigate i marines iracheni. Dunque comincia il ritiro. In realtà si torna a prima del referendum e delle elezioni di gennaio: da 155.000 a 138.000. Ossia il contingente del primo anno di guerra, quello più bersagliato dagli attacchi della guerriglia. [leggi in esteso]

26/11/05- Non solo latte. Sono altri 1200 i prodotti a rischio contenitori tossici, e la cosa incredibile è che nella lettera all'Ue la Tetrapack sostiene che la tecnica di produzione è stata cambiata subito per il latte d'infanzia, per tutti gli altri s'impegna a farlo entro fine anno. In una lettera inviata alla direzione generale dei consumatori Ue, è la stessa Tetrapack, il 27 settembre scorso, ad ammettere il problema con l'inchiostro Itx sulle confezioni per il latte d'infanzia, ma non solo, anche per altri 1200 prodotti a base di latte e grassi: dessert di formaggio, bevande alla soia, yoghurt, creme, latti aromatizzati ecc. Già alla data della lettera Tetrapack afferma però di aver cambiato la tecnica di produzione per il latte d'infanzia, mentre per gli altri prodotti solo entro fine anno. Lo svela Mi manda Raitre. Altra deduzione collaterale: l'Ue sapeva da almeno due mesi, e non ha mosso un dito.

24/11/05- Quando era Saddam a buttare il fosforo gli americani lo definivano arma chimica. "Given that the US and UK went into Iraq on the ground that Saddam Hussein had used chemical weapons against his own people, we need to make sure that we are not violating the laws that we have subscribed to." ROME -- The controversy over the American use of white phosphorus as a weapon of war in Fallujah deepened yesterday when it was revealed that a US intelligence assessment had characterised WP as a "chemical weapon". The Italian journalist who sparked the controversy, Sigfrido Ranucci, told a press conference in Rome that while a colleague was browsing American Defence Department websites he had stumbled on a declassified intelligence report from the first Gulf War. The file was headed "Possible use of phosphorous chemical weapons by Iraq in Kurdish areas along the Iraqi-Turkish-Iranian borders". The report was made in late February 1991 during the Iraqi crackdown on the Kurdish uprising that followed the coalition victory against Iraq. "Iraqi forces loyal to President Saddam may have possibly used white phosphorous (WP) chemical weapons against Kurdish rebels and the populace in Erbil and Dohuk. "The WP chemical was delivered by artillery rounds and helicopter gunships." The intelligence report added that "reports of possible WP chemical weapon attacks spread quickly among the populace in Erbil and Dohuk. "As a result, hundreds of thousands of Kurds fled from these two areas across the border into Turkey". Ranucci commented that "when Saddam used WP it was a chemical weapon but when the Americans use it, it's a conventional weapon. The injuries it inflicts, however, are just as terrible, however you describe it".

24/11/05- La Palestina storica comprendeva un territorio corrispondente agli attuali Israele, territori dell'ANP, Libano, Giordania, parte della Siria e del Sinai. Anche se si escludono le piccole parti di Siria ed Egitto, vi sono ben due Stati indipendenti arabo-palestinesi, ovvero la Giordania, creata dagli Inglesi nel 1921 e indipendente dal 1946, ed il Libano, indipendente dalla Francia nel 1941. La Giordania rappresenta addirittura il 70% della Palestina storica. Per questo, all'inizio, nessun Paese arabo considerava l'idea di un ulteriore Stato arabo-palestinese; la proposta dell'ONU del 1947, sulla divisione della rimanente Palestina, fu boicottata dagli Arabi che non solo erano contrari allo stato di Israele, ma anche ad un nuovo Stato arabo. L'obiettivo di Giordania, Egitto e Libano (probabilmente anche della Siria) era di spartirsi quel territorio fra di loro. E infatti, dopo la guerra del 1948-49, l'Egitto occupò la striscia di Gaza, e la Giordania occupò la Cisgiordania; fino all'occupazione ebraica del 1967, nessuno parlò mai di rendere Gaza e la Cisgiordania indipendenti. Fu Arafat, diventato presidente dell'OLP nel 1969, che rilanciò l'idea di un nuovo Stato arabo-palestinese sui territori di Gaza e Cisgiordania. Ma la Giordania, ad esempio, fu subito contraria a questa idea, infatti già nel 1970 represse duramente i profughi Cisgiordani ("settembre nero") e cacciò la direzione dell'OLP dal proprio territorio. Solo nel 1982 ci fu un riavvicinamento fra il re giordano e Arafat, e soltanto nel 1988 la Giordania rinunciò ufficialmente alla rivendicazione della Cisgiordania. Dagli anni ottanta, quindi, il mondo arabo è abbastanza concorde sul fatto che ci debba essere lo Stato indipendente di Gaza e Cisgiordania, mentre soltanto pochi Stati arabi riconoscono tutt'oggi lo Stato di Israele.

23/11/05- Tutti parlano della liceità o meno dell'utilizzo di armi al fosforo da parte degli americani sui civili di Fallujah. E Washington si difende dicendo che gli Usa non sono firmatari del trattato che limita l'uso del fosforo bianco in zone abitate da civili. In realtà il fosoro era sempre sparato dentro colpi d'artiglieria convenzionale. E secondo la convenzione di Ginevra, firmata dagli Usa, e le leggi umanitarie del diritto internazionale, è illegale comunque colpire i civili, sia con armi lecite che illecite. A Falluja li Usa hanno colpito persino ospedali. Lo spiega Karen Parker, capo della Association of humanitarian lawyers di S.Francisco.

23/11/05- Ma la legge sull'aborto è inapplicata, come sostiengono Ruini e Storace? Sì, e non perchè non si applica la serie di misure di prevenzione previste. La donna in realtà può abortire solo in caso di pericolo serio fisico o psichico per la sua salute, entro i primi 90 giorni, solo per pericolo di vita suo o del nascituro dopo i 90 giorni. Peraltro i volontari nei consultori, oggetto delle polemiche e proposti da Ruini e Storace in seguito alle polemiche per il diffondersi dell'utilizzo sperimentale della pillola Ru486, negli ospedali, sono previsti dalla stessa legge. [leggi in esteso]

22/11/05- Questo è l'elenco dei nomi dei rappresentanti italiani in Parlamento, nazionale o europeo, che hanno ricevuto una condanna: Berruti Massimo Maria (deputato FI) Biondi Alfredo (deputato FI) Bonsignore Vito (eurodeputato UDC) Bossi Umberto (eurodeputato Lega Nord) Cantoni Giampiero (senatore FI) Carra Enzo (deputato Margherita) Cirino Pomicino Paolo (eurodeputato Udeur) Dell'Utri Marcello (senatore FI) Del Pennino Antonio (senatore FI) De Michelis Gianni (eurodeputato Socialisti Uniti per l'Europa) De Rigo Walter (senatore FI) Frigerio Gianstefano (deputato FI) Galvagno Giorgio (deputato FI) Jannuzzi Lino (senatore FI) La Malfa Giorgio (deputato PRI) Maroni Roberto (deputato Lega Nord) Rollandin Augusto (senatore Union Valdotain-DS) Sgarbi Vittorio (deputato FI, passato al centrosinistra) Sodano Calogero (senatore UDC) Sterpa Egidio (deputato FI) Tomassini Antonio (senatore FI) Visco Vincenzo (deputato DS) Vito Alfredo (deputato FI)

22/11/05-«Insorti», il 90% sono iracheni Uno studio diffuso ieri da un centro di studi strategici statunitense afferma che circa 3.000 stranieri partecipano all'insurrezione armata in Iraq. Ma aggiunge che il numero è irrilevante, perché la resistenza «resta in gran parte un fenomeno interno». Lo studio è del Centre for Strategic and International Studies, che ha sede a Washington e si proclama «non-partitico». Afferma che il numero di volontari stranieri nella resistenza irachena è contestato; alcune fonti americane parlano di un migliaio di stranieri nel movimento diretto da al-Zarqawi ma il Csis cita piuttosto fonti saudite secondo cui sono circa 3.000. Secondo il centro studi americano però questo numero «impallidisce di fronte al numero di insorti iracheni». «Esperti Usa e dell'intellicenge irachena stimano che almeno il 90% dei combattenti sono iracheni»; fonti della coalizione occupante in Iraq indicano che solo il 3,8% dei 13.300 detenuti al momento attuale sono stranieri.

22/11/05- C'è una parte moderata dei leader iraniani (Khamenei guida spirituale suprema) che si oppone ad Ahmadinejad il falco? Lo sostengono tutti i maggiori analisti. Ma... L'Iran e il nucleare Fatwa segreta: «Giusta l’atomica islamica» La Guida suprema Ali Khamenei: non possiamo essere più deboli degli infedeli La Guida suprema dell’Iran Ali Khamenei ha emesso una fatwa segreta per autorizzare lo sviluppo dell’arma nucleare. E lo ha comunicato al presidente Ahmadinejad il 13 settembre alla vigilia dei lavori dell’Assemblea Onu. Per dare maggiore peso alla sua mossa, Khamenei ha specificato che il decreto religioso si ispira a quanto indicato dal fondatore della Repubblica islamica, l’ayatollah Ruhollah Khomeini. Una precisazione che ribalta quanto la tradizione dei mullah ha sempre sostenuto: ossia che l’imam Khomeini fosse contrario alla messa a punto dell’atomica. In passato alcuni esponenti del clero sciita avevano ricordato come l’ayatollah avesse condannato l’uso di mezzi non convenzionali. «La potenza nucleare - diceva - è un genio che deve essere rimesso nella bottiglia». Invece, secondo l’attuale leader, Khomeini avrebbe cambiato idea poco prima della sua morte ed era pronto ad annunciarlo. Ma i consiglieri - è la spiegazione - lo hanno dissuaso ritenendo che fosse controproducente. La preparazione del documento sarebbe però proseguita con l’assistenza di alti dirigenti religiosi. Il rovesciamento del parere di Khomeini è funzionale alla crisi in corso. La scelta del regime di proseguire sulla via nucleare, nonostante le forti pressioni internazionali, ha sollevato riserve all’interno della nomenklatura. Tanto è vero che si sono levate voci per avvertire sui rischi diplomatici del piano atomico. Ecco allora la provvidenziale fatwa, uscita da sotto il mantello di Khamenei. Durante il colloquio con Ahmadinejad, la Guida ha indicato i due cardini ai quali fissare la strategia di Teheran. Mostrando una copia della fatwa, che è conservata in una cassaforte, Khamenei ha sottolineato che è necessario «salvaguardare la Repubblica islamica e i suoi principi» usando qualsiasi mezzo, compreso lo sviluppo di ogni tecnologia che possa proteggere l’Iran e gli sciiti. Di conseguenza - siamo al secondo punto - le capacità di difesa non possono essere inferiori a quelle dell’Ovest, della Russia, «dei cristiani e degli infedeli». Ahmadinejad ha replicato denunciando quei membri del regime che hanno osato criticare l’attuale politica. Servono misure dure contro di loro, ha detto il falco. E, a scanso di equivoci, ha usato le parole in farsi «sar benist konid». Traduzione: vanno liquidati. Khamenei ha rassicurato il presidente sostenendo che la rivelazione sulla fatwa è un segnale di incoraggiamento a continuare sulla strada intrapresa malgrado l’Iran si senta assediato. Sostegno seguito da una raccomandazione. Vale il ricorso alla taqiya , il principio sciita che permette di mentire in casi particolari e di negare l’appartenenza etnico-religiosa se questo comporta sofferenze. Applicandolo al nucleare, i dirigenti iraniani possono tranquillamente affermare di perseguire progetti civili e non militari. Ma come è trapelata la notizia? Le voci sulla sua esistenza erano emerse nel maggio 2005 ma solo di recente se ne è avuta la conferma dopo la visita a Qom di un esponente pachistano sciita con buoni contatti all’interno dell’ufficio della Guida, in particolare con il responsabile Mohamedi Golpayegani. L’emissario ha raccolto non solo l’indiscrezione ma anche la perplessità dei religiosi più esperti, sempre dubbiosi sull’autorevolezza di Khamenei.

22/11/05- L'avvocato della mamma di Cogne, Taormina, rifiuta la nuova perizia chiesta dal tribunale di Torino per la sua assistita. Eppure aveva inserito la richiesta di una nuova perizia fra le motivazioni della richiesta del processo d'appello, dopo la condanna in primo grado.

22/11/05- Il fosforo usato a Fallujah fa incendiare anche i vestiti? La prova, afferma l'esperto generale Carlo Jean, la può fare chiunque: basta provare ad avvicinare un vestito con un fiammifero acceso (la capocchia che brucia è di fosforo).

22/11/05- E' attendibile la fonte dell'inchiesta Rai sul fosforo bianco a Fallujah? Il biologo Al Durani, capo dello schieratissimo Centro diritti umani di Falluja, durante l'audizione al parlamento europeo dice che a Fallujah sono state usate anche armi atomiche.

21/11/05- Ancora nel 1998 i sedicenti "esperti demografici" dell'ONU profetizzavano che la popolazione umana sulla Terra sarebbe cresciuta dai 6 attuali fino a 14 miliardi, facendo mancare le risorse, provocando fame e devastazione dell' "ambiente". I malthusiani fanatici , ONU e anglo-americani in prima linea, promuovevano, e tuttora impongono nei Paesi poveri, pratiche di "regolazione delle nascite"(1) per ridurre la natalità. Hanno avuto successo, anche troppo (2). Oggi, gli stessi "esperti" si sono ridotti a prevedere che la popolazione umana crescerà solo fino a 9,1 miliardi nel lontano 2100, per poi ridursi ineluttabilmente: nel 2300 l'umanità sarà di soli 2,3 miliardi, un terzo dell'attuale. E tutto ciò nella previsione, ormai ottimistica, che il tasso di fertilità per donna (TFR, "total fertility rate") resti sull'attuale 1,85, ossia 1,85 figli per ogni donna (il TFR deve essere di 2,1 figli per donna, per assicurare la stabilità della popolazione).

21/11/05- Al Qaeda, ovvero l'intranet database dei mujaheddeen islamici creato in comune dai governi dei Paesi arabi musulmani. [leggi in esteso]

21/11/05- E' vera devolution? Devolution. Si è molto discusso se il federalismo previsto da questa riforma sia più o meno spinto di quello introdotto dal centrosinistra con la riforma del Titolo V. L'unica certezza è la confusione che deriva da due spinte contrapposte. Da un lato le regioni avranno potestà legislativa esclusiva su assistenza e organizzazione sanitaria e organizzazione scolastica (e i sindacati ne temono gli effetti sul contratto nazionale della pubblica amministrazione), così come sarà riservata alle regioni «ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello stato» e nascerà dal nulla una nuova polizia «amministrativa regionale». Dall'altro An per contraltare alle richieste leghiste ha chiesto e ottenuto le clausole «di interesse nazionale» e «di supremazia». In base alla prima il governo può bloccare una legge regionale eventualmente chiamando il parlamento in seduta comune ad annullarla. In base alla seconda lo stato può sostituirsi alle regioni (ma anche alle province, ai comuni e alle città metropolitane) nel caso di mancato rispetto di norme e trattai internazionali oppure di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica. Oppure quando lo richiedano la tutela dell'unità giuridica o economica e i livelli essenziali delle prestazioni relative all'esercizio dei diritti civili e sociali. A ben vedere è un campo di intervento in grado di smentire qualunque «devolution».

21/11/05- Ma quale scoop sul fosforo bianco di Rainews24. Sentite cosa scrivevano da Fallujah il 10 novembre 2004 Spinner, Vick e Fekeiki: "Alcuni pezzi d'artiglieria hanno sparato proiettili al fosforo bianco che hanno creato una cortina di fuoco non spegnibile con l'acqua. Gli insorti han riferito d'essere stati attaccati con una sostanza che ha sciolto loro la pelle, una reazione coerente con le ustioni da fosforo bianco."

20/11/05- Anche i manuali dell'esercito Usa proibiscono l'uso di fosforo bianco in zone popolate. [leggi in esteso]

20/11/05- La più grossa delle notizie che non escono: ogni giorno muoiono per fame nel mondo 24.000 persone, di cui 18.000 bambini. *E in Italia 7000 morti e 20.000 invalidi gravi all'anno da incidenti automobilistici.

20/11/05- Woytila non era il papa più popolare possibile. Col suo successore Benedetto XVI i fedeli alle udienze sonon raddoppiati: da maggio a settembre 2005 410.000 presenze all'udienza del mercoledì e 600.000 in piazza S.Pietro per l'Angelus. Nello stesso periodo 2004 erano stati 194.000 e 262.000.

Berlusconi e il governo affermano di non aver partecipato alla guerra in Iraq, di essere arrivati solo a conflitto concluso sotto la cornice di legalità dell'Onu. Invece la risoluzione Onu che chiedeva l'intervento della forza multinazionale era del 16 ottobre 2003, successiva alla partenza delle truppe italiane, autorizzate alla missione con una mozione del senato il 15 aprile 2003. Non c'entra nulla invece la risoluzione 1546 dell'8 giugno 2004, citata a sproposito dagli esponenti dell Cdl.

20/11/05- La storia dei missili libici contro Lampedusa il 15 aprile del 1986 era fasulla. Lo rivela l'allora capo dell'areonautica Generale Basilio Cottone alla rivista Pagine di difesa. D'altronde non si erano mai trovati rottami, malgrado ricerche anche con sottomarini, nè morìe di pesci nella zona dell'impatto di due tonnellate di plastico. E Gheddafi non ce l'aveva certo con l'Italia, avendolo proprio Craxi avvertito dell'imminente attacco Usa sulla Libia, permettendogli di salvarsi. Fu invece una manovra di servizi occidentali su mandato dei nostri alleati che non vedevano di buon occhio la politica filoaraba di Craxi

19/11/05- Quando si arrestò Riina si poteva arrestare tutta la cupola mafiosa. Riina stava andando infatti a una riounione con tutta la cupola. Emerge dal processo.

18/11/05- Passa la devolution ma è un federalismo solo formale: si trasferiscono alle regioni competenze (che in molti casi hanno ià, vedi la sanità che già oggi è al 95% gestita dalle regioni), ma non si introduce un corrispondente federalismo fiscale. Ossia il diritto dovere per le regioni di autofinanziarsi per le nuove materie di loro esclusiva pertinenza.

18/11/05- "Able Danger": Former FBI Director Louis J. Freeh slammed the 9/11 Commission Thursday saying it ignored – or "summarily rejected" – the most critical piece of intelligence that could have prevented the horrific attacks of September 11, 2001. Writing in the Wall Street Journal's opinion page, Freeh gave a blistering review of the Commission and says new revelations indicate it is "a good time for the country to make some assessments of the 9/11 Commission itself." The former Bureau Director, who resigned his position just months before Sept. 11, 2001, points out that the U.S. government had learned of the identity of Mohammed Atta the year prior to the attacks. Atta was one of the ringleaders of the group, and piloted an American Airlines plane that slammed into one of the Twin Towers. Freeh recounts that military intelligence operation code-named "Able Danger" concluded in February 2000 that military experts had identified Atta as an al-Qaida agent operating in the U.S. "Subsequently, military officers assigned to Able Danger were prevented from sharing this critical information with FBI agents," Freeh writes. "Why?" he ponders, suggesting the failure to share such intelligence may be a smoking gun pointing at federal malfeasance in the case. Story Continues Below Freeh maintains that the Able Danger intelligence, if confirmed, is "undoubtedly the most relevant fact of the entire post-9/11 inquiry . . . Yet the 9/11 Commission inexplicably concluded that it "was not historically significant." Two members of the House, Curt Weldon (R-Pa.) and Dan Burton (R-Ind.), have reported that shortly after the 9/11 attacks they provided then-Deputy National Security Adviser Stephen Hadley with a "chart" displaying pre-attack information about al-Qaida that had been collected by Able Danger. But a spokesperson for the White House said that "a search of National Security Council files had failed to produce such a chart." The final 9/11 Commission report, released on July 22, 2004, concluded that "American intelligence agencies were unaware of Mr. Atta until the day of the attacks." Writes Freeh: "This now looks to be embarrassingly wrong." The Coming Shock on Wall Street - Urgent Report Can Pheromones Fix Your Relationship? Men: Attract Women Now Knock His Head Right Off In fact, Freeh discloses that 10 days before the report was released, commission staffers met with a Navy officer who said that Able Danger had identified Atta as an al-Qaida member and told the Commission the unit "had identified Mohammed Atta to be a member of an al Qaeda cell located in Brooklyn." But the commission determined that "the officer's account was not sufficiently reliable to warrant revision of the report or further investigation. Said Freeh: "This dismissive and apparently unsupported conclusion would have us believe that a key piece of evidence was summarily rejected in less than 10 days without serious investigation . . . "No wonder the 9/11 families were outraged by these revelations and called for a ‘new' commission to investigate." Though Freeh never blames any Clinton administration officials by name, responsibility for the intelligence failure would squarely fall on the Clinton administration as Able Danger's information was uncovered before George Bush became president. Congressman Weldon, who has led Congressional efforts to shed light on the Able Danger claims, alleges that Jamie Gorelick, one of the Sept. 11 Commissioners, prevented the full committee from learning of Able Danger's crucial information. Gorelick has served as deputy attorney general during the Clinton administration. "There's a cover up here," Weldon said. "It's clear and unequivocal." Freeh argues the Able Danger information requires a new inquiry. He also praised the chairman of the Senate Judiciary Committee, Arlen Specter (R-Pa.), for examining some of these matters. Specter said at one hearing: "If Mr. Atta and other 9/11 terrorists were identified before the attacks, it would be a very serious breach not to have that information passed along ... We ought to get to the bottom of it." Freeh writes in the Journal: "Indeed we should. "The Joint Intelligence Committees should reconvene and, in addition to Able Danger team members, we should have the 9/11 commissioners appear as witnesses so the families can hear their explanation why this doesn't matter.

18/11/05- Nor is it a coincidence that military interests behind the coup which are responsible for planting bombs at the Colombian and Spanish diplomatic missions in Caracas are protected in the US, despite their being terrorists. In Boca Raton, Florida lives Venezuelan business executive Nelson Mezarhane - a banker and stockholder of the opposition daily El Globo. He is wanted by the Venezuelan justice system for having participated in the assassination of Judge Danilo Anderson, who was bringing to trial those individuals who were implicated in the April 2002 coup attempt. We must also mention the fact that terrorist Luis Posada Carriles, another fugitive of Venezuelan law, is a "guest" of the US immigration service, which has refused to extradite Posada Carriles to Caracas. With such information, it should not come as a surprise that the Pentagon has included Venezuela in its plans for future "preventive wars," despite President Chavez' prediction that if this were to ever occur, Latin America would explode in a ball of fire.

17/11/05- La tav in Val di Susa per unire Torino e Lione è una priorità per l'Europa? Eppure il Paese che ospita la gran parte dell'opera, la Francia, nel documento del 14 ottobre 2005 del ministero dei trasporti non l'ha inserita fra le priorità.

16/11/05- Immigrati rozzi e ignoranti? Vero il contrario. Secondo l'ultimo dossier Caritas sono più istruiti degli italiani: 12% di laureati, 28% diplomati, 33% con licenza media. Contro il 7, 26 e 30 degli italiani.

16/11/05- Secondo l'Unione nazionale per la lotta all'analfabetismo ci sono in Italia 6 milioni di analfabeti. In realtà il dato si riferisce a coloro che non sono in possesso del diploma di licenza elementare.

16/11/05- Berlusconi e le case per tutti: dà la colpa ai iornalisti, dicendo che si riferiva solo agli sfrattati. Ma l'11 novembre a Sorrento davanti ai giovani di Forza Italia aveva detto: "Daremo una casa a tutti gli italiani in difficoltà. Sono il 19% della popolazione, ma abbiamo un piano fattibile". Peraltro proprio il suo governo non ha reiterato la legge di salvataggio degli sfrattati: secondo il Sunia questo governo a settembre ha cancellato qualsiasi provvedimento a tutela degli sfrattati, in particolare per ultrasessantacinquenni e portatori di handicap.

16/11/05- L'Onu ha reintegrato l'unico suo uomo licenziato in seguito allo scandalo oil for peace. Il cipriota Joseph Stephanides, è stato ripreso con tanto di scuse dalla commissione disciplinare interna.

16/11/05- Oggi Bossi in senato a Roma per lo storcio varo della Devolution. Tutta una farsa: il sì definitivo è rinviato a un referendum confermativo previsto dalla costituzione quando una legge di modifica costituzionale non è approvata nella secodna votazione da entrambi i rami del parlamento con maggioranza dei due terzi dei componenti (art.118). E a differenza di quello abrogativo questo referendum non prevede il quorum. Esso si svolgerà comunque dopo le elezioni di primavera.

16/11/05- "Me lo sentivo che ti saresti sentita male di nuovo". Una frase ambigua, pronunciata da Stefano Lorenzi alla Franzoni in caserma nelle ore successive all'omicidio del figlio Samuele.

15/11/05- Fosforo bianco di Fallujah. Ecco il dettaglio decisivo: fa bruciare i vestiti, dunque la prova portata dal documentario di Rainews24 è falsa. In più il fosforo incendia la pelle solo se c'è una ferita o un'apertura dove può cominciare a drenare acqua, facendo reazione con essa. [leggi in esteso]

14/11/05- Ecco come la pensa il governatore sull'acqua! L'accesso all'acqua è un diritto fondamentale delle persone In questi giorni si stanno intensificando le occasioni di confronto con diversi movimenti e associazioni a proposito della delicata e importante questione dell'acqua. Con il sindaco Iervolino e il presidente Di Palma abbiamo già incontrato, tra gli altri, alcuni rappresentanti di Emergency e Rete Lilliput. E' nostra ferma intenzione proseguire un costruttivo confronto con queste associazioni e con Alex Zanotelli. Il dibattito che si è sviluppato nella società civile, e che si rispecchia su questo come su altri blog, è un elemento fondamentale per affrontare e approfondire un tema così vitale per le nostre comunità. Nei prossimi giorni continueremo a confrontarci apertamente, per conoscere il più ampio ventaglio di opinioni ed esperienze possibili. Come istituzione pubblica, abbiamo due doveri fondamentali: preservare l'acqua come bene pubblico e garantirne forme di gestione efficienti e capaci di rispondere ai bisogni di tutti i cittadini. Questi due obbiettivi sono stati stabiliti da una legge nazionale, la legge Galli del 1997, che recepisce la normativa europea. L'accesso all'acqua è un diritto fondamentale delle persone, che noi siamo fortemente impegnati a garantire. Con questo spirito la Regione Campania prenderà parte come protagonista a Waterfacility, un programma comunitario nato per sostenere la produzione e la distribuzione di acqua in diversi paesi africani, dei Caraibi e del Pacifico. Per rispondere prontamente a uno dei bandi di prossima scadenza, la Regione sta costituendo un gruppo di lavoro ad hoc che coinvolgerà rappresentanti di Ong e della società civile esperti della tematica acqua.

14/11/05- LA ROCKSOIL - CHE SI OCCUPA DELLA TAV E' DEL MINISTRO LUNARDi. LA ROKSOIL E' UNA SOCIETA' DEL MINISTRO PIETRO LUNARDI - E' QUELLA A CUI SONO STATI AFFIDATI I LAVORI DELLA TAV - LA LINEA AD ALTA VELOCITA' CHE DOVREBBE DISTRUGGERE LA VAL DI SUSA. IL 16 NOVEMBRE MANIFESTIAMO INSIEME A LORO PER QUESTA ASSURDA OPERA E PER EVITARE CHE LUNARDI COME SILVIO CONTINUINO A MANGIARSI I NOSTRI EURO IN PIENA CRISI... Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi Sessantadue anni, ingegnere, esperto di fama internazionale in materia di gallerie e di metropolitane, Pietro Lunardi opera da più di trent'anni in Italia e all'estero. E' stato tra i progettisti del traforo del Monte Bianco e di quello del Frejus, ha realizzato tratti di metropolitane a Lione e Marsiglia, a Singapore e a Canton ed anche a Roma, nel periodo dell'amministrazione Rutelli. Ha coordinato il programma delle grandi opere per la Casa delle Libertà. Ha fondato nel 1979 la Rocksoil spa, attiva nel campo delle grandi opere e del tunnelling. Lunardi è stato anche docente di Consolidamento del suolo e delle rocce e Difesa e conservazione del suolo nelle Università di Firenze e di Parma. Ora deve risolvere un problema: quello del conflitto di interessi per la Rocksoil. Lo stesso Lunardi ha anticipato all'Espresso, due giorni fa, che lo risolverà perché, ha detto, "è evidente che molti contratti della Rocksoil ricadranno nella mia competenza, se sarò ministro". (10 giugno 2001) La Rocksoil è nata nel 1979 in forma di S.r.l. avendo per oggetto la progettazione, la consulenza e l'assistenza tecnica di opere di ingegneria civile, nell'ambito della meccanica delle terre e delle rocce, dell'idraulica e dell'idrogeologia, nonché la ricerca, lo studio e l'applicazione di apparecchiature e tecnologie riguardanti le stesse. Fin dall'inizio la Rocksoil, sotto la guida dell'Ing. Pietro Lunardi, allora professore di "Consolidamento del suolo e delle rocce" presso l'Università di Firenze, e con la collaborazione di un nucleo affiatato di tecnici, si è conquistata un ruolo di protagonista sulla ribalta italiana degli operatori del settore, grazie all'introduzione ed alla messa a punto di tecnologie innovative. Risalgono ai primi anni, infatti, gli studi e le applicazioni sperimentali della tecnologia jet-grouting, oggi considerata fondamentale nel campo del consolidamento e della stabilizzazione dei terreni. Da allora la crescita della Società è stata progressiva e costante e la peculiarità delle esperienze accumulate l'ha resa un'azienda leader nel settore della progettazione di opere in sotterraneo, di fondazioni speciali e di opere di stabilizzazione di scavi impegnativi e di grandi movimenti franosi. Le sue procedure progettuali e costruttive trovano crescenti consensi in Italia e all’estero, dove sempre più di frequente ad esse vien fatto riferimento per l’aggiornamento di normative e capitolati (vedi ADECO-RS). La crescita e la sempre maggior importanza delle commesse acquisite hanno indotto ad assumere, nel 1989, una più appropriata forma societaria: è nata così la Rocksoil S.p.A., che conta attualmente su oltre 60 collaboratori. La società opera nel campo della Geoingegneria intesa come conoscenza e rispetto degli equilibri naturali della crosta terrestre. Per dimensioni s’inserisce tra lo studio professionale e la grande società d’ingegneria, mantenendo del primo l'agilità e responsabilità dei singoli tecnici e della seconda il carattere di impresa organizzata ed integrata tra le varie specializzazioni. Questa struttura, ottimizzata per favorire la fusione di risorse e competenze diverse, e l'entusiasmo dei suoi tecnici esaltano l'innata capacità della Rocksoil di ideare soluzioni originali ed efficaci, molte delle quali hanno già profondamente cambiato, negli ultimi anni, il modo di progettare e costruire opere di Geoingegneria

14/11/05- Primi attentati di Al Qaeda in Giordania (57 morti): tra i morti guarda caso c'è il capo del servizio segreto palestinese, Bashir Nafih, che si trovava nel Grand Hotel Hyatt.

14/11/05- L'Iran reagisce alle critiche mondiali sulla frase circa la necessità di distruggere Israele, pronunciata dal presidnete Ahmadinejad al famoso convegno di novembre sul sionismo: si bolla il tutto come una maliziosa interpretazione occidentale. E invece parlano i missili: quelli Shahab, dove durante la parata militare del 25 settembre, anniversario della guerra con l'Iraq, campeggiava la scritta, identica alla successiva frase del neopresidente: "Cancelleremo Israele dalla carta geografica".

14/11/05- Finanziaria 2005. L'11 ottobre Tremonti dice al senato che non c'è divario tra previsioni del dpef e andamento dei conti. Il 14 corregge i conti per 1.9 mld, e il 28 per altri 6. La finanziaria finale che si va a votare ora è intorno ai 50.000 mld di vecchie lire. Quasi lacrime e sangue.

13/11/05- Gli USA hanno importato dalla Cina per quasi 197 miliardi di dollari, ed hanno esportato in Cina meno di 34 miliardi. Il deficit commerciale degli USA verso la Cina è superiore del 30% al totale delle importazioni americane di petrolio. A questo punto, Craig Roberts nota giudizioso: «ci ripetono che dobbiamo raggiungere l'indipendenza dalle importazioni energetiche (petrolio) perché il nostro futuro dipende da questo. Ma nello stesso tempo, ci dicono che la globalizzazione - ossia la nostra dipendenza dalle merci estere - è una buona cosa. Ma perché l'indipendenza energetica è più importante dell'indipendenza industriale, dell'indipendenza progettuale e tecnologica?». Qui viene messo il dito nella piaga dell'ortodossia ultraliberista: la dipendenza da merci estere provoca la perdita irreparabile di competenze tecniche, capacità e inventività nazionali, a vantaggio di Cina e India.

12/11/05- Finita la conta ufficiale dei morti italiani da tsunami da parte della Farnesina: numero finale 40.

11/11/05- Michael Moore, il campione anti guerra e multinazionali dell'America bushiana possiede azioni della Halliburton e di altre mega compagnie Usa. Come George Soros, sostenitore di un più alto livello di tassazione per i ricchi americani, ha tutti i suoi soldi in paradisi fiscali all'estero. Lo svela un nuovo libro di Peter Schweizer. Mentre uno dei critici di punta del Pentagono, lo studioso Noam Chomsky, ha visto tutta la sua carriera accademica sponsorizzata dall'esercito Usa. [leggi in esteso]

10/11/05- La sinistra italiana litiga al suo interno sul senso da dare al ritiro dall'Iraq, in caso di vittoria elettorale: ritiro immediato (Rifondazione comunisti italiani e verdi, o fissazione di un calendario per il ritiro (Fassino, D'alema e la Margherita) magari condiviso con l'eventuale opposizione (come ha chiesto Martino). Ma si fanno i conti senza l'oste: l'Onu ha appena deciso all'unanimità in consiglio di sicurezza di rinnovare per un altro anno la missione multinazionale in Iraq, ovvero la richiesta alle nazioni di contribuirivi con truppe, al 31 dicembre 2006.

5/11/05- La finanziaria taglia di 350 milioni gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo, lasciandone solo 50 mln. Ma l'inganno era cominciato ben prima. Vi ricordate la promessa dei Paesi ricchi di cancellare il debito di quelli poveri seguita al Live 8 di qualche mese fa? Sui 50 miliardi complessivi all'Italia ne toccavano 3. Peccato che Tremonti, ossia uarda caso l'autore di questa finanziaria, avesse inserito nell'accordo una frase ambigua: "L'Italia s'impegna a portare avanti una legge che autorizzi i pagamenti della sua parte per l'intera durata dei prestiti cancellati". Ovvero per 40 anni, l'arco di tempo in cui i debiti condonati via via scadranno.

5/11/05- Lo scandalo Nigergate e la storia del falso dossier, fabbricato ad arte da un ex 007 italiano, hanno rinfocolato le posizioni di chi sostiene che Bush abbia mentito al mondo sulle armi di distruzione di massa, per giustificare il conflitto. Forse lui ha mentito davvero, e forse c'erano altri mezzi per tenere a freno Saddam. Ma le rami di distruzione di massa il raìs le aveva davvero, e infatti, benchè i media dicano il contrario, sono state trovate. [leggi in esteso]

3/11/05- Panico in Occidente per le parole di Ahmadinejad su Israele. Ma in Iran non comanda lui: l'autorità suprema è quella religiosa, ossia l'ayatollah Khamenei, successore di Khomeini. Ahmadinejad non ha l'ultima parola sulle leggi, non controlla l'esercito nè la tv o la radio di stato.

3/11/05- Berlusconi ha detto qualche giorno in un'intervista a La sette che non voleva la guerra in Iraq, aggiungendo che comunque l'Italia era arrivata ad ostilità finite su richiesta Onu. Non è vero: il parlamento votò il si alla missione di Nassiriya a luglio 2003, prima della risoluzione Onu che istituisce la missione multinazionale per motivi di sicurezza. Inoltre i carabinieri a guardia del presidio della Cri a Baghdad erano arrivati già a pochi giorni dallo scoppio della guerra, quando ancora Bush non aveva dichiarato "mission accomplished".

3/11/05- Rafsanjani rettifica le dichiarazioni di Ahmadinejad sulla cancellazione di Israele dalle mappe. Dicendo nel sermone del venerdì che l'Islam e l'Iran in particolare nutre grande rispetto per gli ebrei e disprezza solo i circoli sionisti responsabili dell'oppressione palestinese. In Iran ci sono anche le colombe, commenta l'Occidente, ed è in atto una guerra interna coi falchi. In realtà lo stesso Rafsanjani nel 2001 aveva affermato che il problema Israele va risolto con una sola bomba nucleare, col minimo danno per il mondo islamico.

2/10/05- AVIARIA Affari d'oro per Mr Rumsfeld Che dietro all'allarme «aviaria» si nascondano grossi interessi economici è cosa più o meno nota. Quello che invece pochi forse sanno è che una delle persone che più ne sta beneficiando è il segretario Usa alla difesa Donald Rumsfeld. A rivelarlo è stata ieri la Cnn, che ha reso noti i legami tra Mr Rumsfield e Gilead Science, la compagnia californiana proprietaria dei diritti del Tamiflu, il vaccino all'influenza aviaria. Secondo quanto riportato dalla Cnn, il segretario alla difesa è stato presidente della compagnia dal 1997 fino al 2001, anno in cui ha raggiunto la Casa Bianca. Mantenendo però, anche da quella data, una partecipazione nella società valutata tra i cinque e i venticinque milioni di dollari. Negli ultimi sei mesi, la paura di una pandemia e la corsa al Tamiflu (prodotto dal colosso farmaceutico svizzero Roche) hanno fatto salire il valore delle azioni Gilead (che riceve da Roche una percentuali sugli utili pari al 10% delle vendite) da 35 a 47 dollari. Cosa che - dice la Cnn - ha reso il capo del Pentagono più ricco di almeno un milione di dollari. Tra l'altro - nota la Cnn - proprio il governo federale americano è uno dei consumatori del Tamiflu: in luglio, il Pentagono ne ha ordinato quantità per un valore di 58 milioni di dollari (destinate alle truppe americane sparse per il mondo), mentre il congresso sta prendendo in considerazione un acquisto multimiliardario. La Cnn riporta come Mr Rumsfeld, all'imperversare dell'«emergenza aviaria», abbia considerato l'ipotesi di disfarsi del suo pacchetto azionario, chiedendo consigli a ufficiali governativi e giudici privati. A fronte del rischio prospettato di insider trading, il capo del Pentagono ha pensato bene di tenerle. Verosimilmente, senza troppi dispiaceri. [leggi in esteso]

2/11/05- Perchè solo tre fra i Paesi islamici riconoscono a tutt'oggi l'esistenza di Israele? [leggi in esteso]

2/11/05- Iraq, non era un bambino il kamikaze di Kirkuk. In un primo momento si era parlato di un kamikaze bambino, una ragazzino di dieci anni che si sarebbe lanciato a Kirkuk, città nel nord curdo, contro l’auto di un ufficiale della polizia irachena con indosso una cintura esplosiva. Ma successivamente la storia è cambiata: non un bambino, ma un uomo avrebbe compiuto l’attentato. È quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa, che cita fonti della sala operativa congiunta di polizia e forze armate irachene. «L'attentato è avvenuto oggi alle 07:55 e il terrorista era un adulto e non un bambino», ha detto la fonte, che ha chiesto di mantenere l'anonimato. La fonte ha anche confermato che l'ufficiale obiettivo dell'attentato, il generale di polizia Khattab Abdallah Areb, è rimasto ferito nell'esplosione, così come una delle sue guardie del corpo. Il generale Khattab ha personalmente raccontato di aver visto un bambino di età compresa tra i dieci e i tredici anni, che indossava una cintura esplosiva, correre verso il convoglio sul quale stava viaggiando e farsi esplodere. Nell'attentato è stato ferito anche l'autista del generale. Fonti delle forze di sicurezza hanno detto che altre due esplosioni di ordigni contro pattuglie della polizia e dell'esercito, avvenute a Kirkuk hanno causato cinque morti, due poliziotti e tre guardie nazionali.

1/11/05- E' una polpetta avvelenata francese il dossier fasullo del Nigergate? Eppure sarebbe stato un autogol: le due uniche miniere di uranio del Niger sono controllate in esclusiva da una ditta francese. Dunque, se Parigi avesse voluto accreditare l'acquisto illegale da parte di Saddam, si sarebbe autoincolpata.

1/11/05- Risoluzione Onu che intima alla Siria di collaborare nelle indagini sull'omicidio di Hariri. Ma la notizia è un'altra: se non lo farà, ci saranno "serie conseguenze", termine che ingergo diplomatico significa l'uso della forza militare. Lo specifica la Rice. Ma anche nel testo delle risoluzione è specificato. Infatti, quando si cita l'art.VII della Carta Onu, che parla di misure economiche, e nel caso ciò non bastasse di misure militari.

30/10/05- Nigergate. Il dossier falso l'ha sì fornito un italiano, il carabiniere Rocco Martino. Ma questi non si dice che fu cacciato dal Sismi in epoca precedente, e quando redige il falso è a stipnedio della Direction general della sicurezza estera francese (Dgse). Dunque fu Parigi a preparare la polpetta avvelenata a Bush e alleati.

30/10/05- L'Iraq attaccò veramente i curdi ad Halabja nell'88? (Il principale eccidio di Saddam, usato come argomento per spodestarlo con la guerra). Abbiamo un rapporto a circolazione limitata su Halabja redatto dai Servizi segreti militari statunitensi (Defense Intelligence Agency - DIA) del quale, in parte, ha dato conto la nota rivista americana «Village Voice» nel numero del 1-7 maggio 2002: “La causa della maggior parte delle vittime di Halabja è stato il cloruro di cianogeno[3], un agente chimico mai utilizzato dall’Iraq, mentre è stato semmai l’Iran ad interessarsene. Quanto ai morti a Halabja a causa del gas mostarda[4], l’ipotesi più probabile è che essi siano stati colpiti da armi irachene, poiché non è mai stato rilevato che l’Iran ne abbia fatto uso”[5]. In un altro rapporto su Halabja frutto di un convegno di addetti militari delle ambasciate statunitensi del Medio Oriente e di analisti militari e politici della CIA e della DIA durato due giorni, i cui risultati si fondano su indagini sul campo accessibili a chiunque e su intercettazioni delle comunicazioni via telefono e via radio degli eserciti iracheno ed iraniano da parte della NSA, si trova una valutazione di quel che accadde a Halabja: “Postulando che il cloruro di cianogeno è stato il più infame utilizzo in guerra di agenti chimici per l’uccisione di curdi a Halabja, se consideriamo che l’Iraq non ha una storia di utilizzo di questi due elementi [cloruro di cianogeno e cianuro di idrogeno[6]] mentre l’Iran ce l’ha, si può concludere che è l’Iran il responsabile di questo attacco”. Questo rapporto ufficiale è rinvenibile al seg. indirizzo: http://www.fas.org/man/dod-101/ops/war/docs/3203/ Riportando quanto contenuto in un altro rapporto del Ministero della Difesa degli Stati Uniti, il «Washington Post» del 3 maggio 1990 ha affermato che il massacro di Halabja avvenne come esito dei cannoneggiamenti reciproci con armi chimiche tra gli eserciti iracheno ed iraniano allo scopo di prendere possesso della località[7]. Dunque, da fonti differenti sullo stesso tema, si può concludere che quanto si verificò a Halabja iniziò con il cannoneggiamento dell’esercito iraniano con cloruro di cianogeno allo scopo di conquistarla, provocando così, involontariamente, la maggior parte delle vittime civili curde. Ma l’esercito iracheno, per liberarla, la bombardò con gas mostarda, quando però il massacro di civili curdi era già avvenuto. Per questo le vittime delle armi irachene erano iraniani ed elementi delle forze di Talabani ad essi alleate[8]. Perciò, mai e poi mai Colin Powell potrà accusare l’Iraq dell’eccidio di civili a Halabja, se non sconfessando le fonti militari americane dell’epoca di Bush sr. durante la quale egli ricopriva un alto incarico militare… Ad ogni modo, non c’è ipocrisia più grande dei proclami di Washington relativi al suo interesse verso i curdi, poiché nel 1994, mentre la Turchia era il più grande importatore di armi americane al mondo, più di un milione di curdi era in fuga verso Diyarbakir per scampare dalle violenze turche nel Kurdistan turco occupato. 8] Un altro importante articolo che contraddice la versione dei fatti sostenuta dagli americani è quello di Stephen C. Pelletiere, A Glimpse of The Past: A War Crime or an Act of War?, «New York Times», 31 Jan. 2003 ( http://www.uruknet.info/?p=880 ). Stephan C. Pelletiere rivestiva l’incarico di CIA’s senior political analyst durante la Guerra Iran-Iraq.

30/10/05- Secondo la legge americana sui crimini di guerra del 1996, Bush, Cheney, Rumsfeld e Gonzales dovrebbero essere condannati al carcere a vita per aver dato ordine di violare o impedito la violazione della Convenzione di Ginevra riguardo alle torture irachene. Propio il ministro alla giustiuzia Gonzales aveva chiesto al presidente di abbandonare la Convenzione, proprio per evitare le sanzioni della legge 18 Usc 2441. [leggi in esteso]

30/10/05- Ci sarà un Bushgate sulla storia del falso dossier dell'uranio iracheno, e della vendetta trasversale dell'amministrazione sull'agente Cia Valerie Palme? No. Perchè il giudice chaiamato a giudicare sulle accuse al consigliere Libby è Reggie Walton, nominato proprio da Bush nel 2001 nel distretto di Columbia, e già nominato da Bush padre come n.2 della lotta alla droga nell'89.

30/10/05- Saddam aveva accettato di andarsene in esilio per evitare la guerra. Lo rivela Al Arabiya.A fare la proposta fu il presidente degli Emirati arabi, Zayed bin Sultan. Tutto avvenne nel marzo 2003 in un vertice dei Paesi della Lega araba, che rifiutarono compatti l'eventualità, a cui avevano aderito anche gli Usa. Per bocca del seretario della Lega Amr Moussa, questi respinsero il piano.

29/10/05- Il taglio del 10% degli stipendi dei politici inseriti in finanziaria, e applaudito da tutti: consiste in un risparmio di 23 milioni di euro l'anno, ma nello stesso documento finanziario intanto si sono aumentati i rimborsi ai partiti per 40 mln di euro. Peraltro negli ultimi due anni gli emolumenti dei politici erano saliti di 800 euro a persona, mentre il taglio del 10% ne fa risparmiare solo 590.

29/10/05- 25.902 civili iracheni uccisi fra 1 gennaio 2004 e 16 settembre 2005. Lo dice il primo rapporto del Pentagono al Congresso Usa. Uccisi da chi? Dai cosiddetti insorti iracheni. Quelli uccisi fra 20 marzo 2003 e 19 marzo 2005 dalle forze della coalizione sono 9270, e in combattimenti con la guerriglia 1258 (dati Iarqi body count).

26/10/05- Niente di nuovo sotto il sole (iracheno).... Perchè Roberto Rossellini girò, nel 1947, il film "Germania anno zero" e non "Italia anno zero"? Perché per oltre mezzo secolo abbiamo creduto che la bomba esplosa nella chiesa di S. Miniato fosse stata lanciata dai nazisti e non dagli americani come hanno dimostrato le ricerche più recenti? Perché abbiamo dovuto attendere l'inizio del nuovo millennio per sapere che le truppe americane commisero in Sicilia molti eccidi, come quello del 14 luglio1943, quando un'intera guarnigione italiana, arresasi il giorno prima, fu passata per le armi? In un breve e denso seggio, intitolato "Le piccole Dresda d'Italia", lo storico Sergio Bertelli si chiede perché un intero capitolo della seconda guerra mondiale sia stato dimenticato dalla nostra storiografia. Una rimozione, secondo lo studioso, all'origine di un altro fenomeno: la natura solamente ideologica dell'antiamericanismo italiano. L'antiamericanismo avrebbe potuto avere basi ben più concrete se solo la nostra storiografia avesse riportato le atrocità commesse dagli americani e dai loro alleati in Italia tra il 43 e il 45 e le sofferenze delle popolazioni civili sotto i bombardamenti e avesse sottolineato l'inutilità militare (e la conseguente natura puramente terroristica) della maggior parte degli attacchi aerei da noi subiti. Durante tutto il corso della guerra l'Italia fu sottoposta a un martellamento aereo che non aveva scopi militari, bensì aveva lo scopo di fiaccare il morale della popolazione civile e spargere il terrore come politica. Una vera e propria guerra sanguinosissima guerra psicologica! L'elenco è lunghissimo; citiamo solo alcuni episodi: la distruzione dell'abbazie di Montecassino (che a trovato gli storici americani più disposti a raccontarne di quelli italiani), la bomba americana che colpì San Miniato al Tedesco (che da allora perse questo riferimento al Sacro Romano Impero); limitandosi alla terribile estate 1943, quale utilità strategica e militare avranno mai avuto le bombe sganciate in agosto su Milano, in due ondate successive, le notti tra il 7 e l'8 e tra il 12 e il 13? "Quel che più stupisce -dice Bertelli- è la totale assenza di ordini agli aviatori del Bomber Command per risparmiare la popolazione e i monumenti artistici: furono colpiti il Duomo, l'ospedale Maggiore, il Castello Sforzesco, la Basilica di S. Ambrogio, il Palazzo Reale, l'Archivio di Stato, rasi al suolo la Scala., il Teatro dei Filodrammatici, il Teatro Dal Verme, il Teatro Verdi, i grandi magazzini Rinascente". Questi attacchi fanno il paio coi raid su Roma del 19 luglio1943, quando la deposizione di Mussolini era già stata decisa e che fecero in poche ore 6000 vittime civili (furono bombardati quartieri popolari densissimamente popolati come San Lorenzo, San Giovanni e il Tiburtino). Ma gli episodi più inutili e più atroci avvennero dopo l'8 settembre 1943: il 7 aprile 1944 Treviso fu distrutta. Il 20 novembre, durante un bombardamento su Milano, fu rasa al suolo la scuola "Francesco Crispi", nel rione di Gorla: morirono 184 bambini e 19 maestri. Bertelli scrive:"…a Norimberga, al processo dei criminali di guerra, mancavano certamente alcune sedie…". Lo studioso si riferisce al famoso generale israelita inglese "Bomber" Harris, capo del Bomber Command, che aveva elaborato questa atroce tattica: bombardamento sulle popolazioni civili a tre ondate successive; alle bombe dirompenti seguivano gli spezzoni incendiari e, nel terzo passaggio, bombe a scoppio ritardato di 6-12 ore per non lasciare scampo ai sopravvissuti che si aggiravano tra le macerie dopo essere usciti dai rifugi antiaerei.

26/10/05- Cofferati nella bufera per aver ordinato lo sgombero dei baraccati sul lungo Reno. Ma lo sgombero non l'ha ordinato lui: bensì l'organo competente, la prefettura che poi l'ha ordinato alla questura.

26/10/05- Dati delle Commissione antimafia: il 25% dei calabresi sono in qualche modo tributari della n'drangheta. In Sicilia sono solo il 12% quelli della mafia, in Campania il 10% della camorra, in Puglia il 3% della Sacra corona.

25/10/05- I sì hanno vinto il referendum sulla nuova costituzione irachena. In realtà il testo su cui hanno votato gli iracheni non sarà lo stesso che entrerà in vigore: in base a un accordo in extremis accettatom dalla principale formazione sunnita (il partito islamico iracheno), prima del referendum sono stati 4 articoli che prevedono la possibilità di emendare la Carta entro 4 mesi dalla promulgazione.

24/10/05- L'unico farmaco contro l'influenza aviaria è il Tamiflu, andato a ruba in queste settimane di attesa del virus. Chi era il presidente dell'azienda che lo produce in esculsiva (la Gilead Sciences), e che in questi giorni ha fatto profitti a non finire? Era Donald Rumsfeld, ministro della difesa Usa, fino al momento della nomina con Bush figlio.

24/10/05- Bush è coerente nella sua guerra al terrorismo? No, perchè non persegue il noto terroristo cubano Posada Carrilles, antesignano di tutti gli Osama attuali, al quale dà impunemente asilo in America. [leggi in esteso]

22/10/05- Un altro "muro della vergogna in Medioriente. La barriera difensiva di Israele, si sa, suscita la riprovazione di molti governi e di molte opinioni pubbliche nel mondo. Tuttavia, quando la minaccia terroristica si fa più pressante ( anche per motivi meno forti, come il contenimento dell'immigrazione) può capiate che venga imitata. Ora, ad esempio, l'Egitto costruisce il suo "muro" per proteggere Sharm el Sheik. Anche l’Egitto avrà il suo muro di separazione. Sorgerà nel Sinai attorno alla località balneare di Sharm el-Sheikh. Venti chilometri di cemento armato alto due metri che chiuderà in una morsa la città. Per accedervi ci saranno soltanto due ingressi uno a sud per chi viene dal Cairo, l’altro a nord per chi viene da Taba e Santa Catherina. A giudicare dal primo tratto, attualmente in costruzione, questa opera non sarà così imponente quanto il muro eretto dal premier israeliano Ariel Sharon lungo i 300 chilometri di «linea verde» in Cisgiordania. In compenso sarà munito di telecamere, torri con guardie armate e pattugliato notte e giorno da ronde della polizia. Insomma, quanto basta per evitare il ripetersi di attentati terroristici (come quelli del luglio scorso) in questa zona turistica che attira ogni anno milioni di visitatori. Ma l’idea di vivere in un ghetto non è piaciuta agli abitanti di Sharm el-Sheikh e tanto meno ai beduini residenti nei pochi agglomerati nel deserto vicino. Sembra che il muro di separazione e «antipatriottico», come lo ha battezzato il quotidiano indipendente egiziano «al-Masri al-Youm» sia proprio destinato a beduini, gli autoctoni della penisola del Sinai. Si vuole impedire a loro l’accesso alla città respingendo gli indesiderati. Come se non bastassero gli attuali quattro posti di controllo fissi, sorvegliati dalla polizia, ai quattro ingressi della città e quelli mobili lungo le strade interne a cominciare dalla Peace Road, il viale della pace. Il partito dell’opposizione liberal-nazionalista «al-Wafd» è stato il primo a condurre una campagna contro il muro di separazione a Sharm el-Sheikh definendolo il «muro della vergogna» e spiegando che si tratta di una azione illegale e anti-costituzionale. Ma l’inossidabile governatore Mustafa Afifi (è al suo posto da 18 anni da quando fu nominato) ha spiegato al quotidiano «al-Wafd» che questa opera monumentale avrà diversi benefici. Il primo, quello di evitare l’attraversamento delle strade da parte dei dromedari, causa di incidenti stradali nel Sinai (ma non cosi frequenti a Sharm). Il secondo, è quella di impedire il contrabbando di droga e di esseri umani da e verso la località balneare attraverso i sentieri impervi nel deserto conosciuti soltanto ai beduini. Quanto costerà all’erario? A causa del black out informativo le voci sono discordanti: venti milioni di pound (3 milioni di euro) oppure 20 milioni di dollari (otto milioni di euro). Ma il generale Afifi assicura che tutti i costi li incolleranno i grandi investitori che operano nella città. «Questo muro non si ha da fare. Perché è un affronto agli abitanti del Sinai considerati persone poco affidabili, anzi dei traditori. Sappiamo poi che i maltrattamenti subiti dai beduini dopo l’attentato di Taba, un anno fa, furono all’origine della vendetta che innescò poi l’attentato di Sharm el-Sheikh. La soluzione è quella riconoscere i diritti degli abitanti autoctoni del Sinai e risolverli», scrive il giornalista Majdi Mehana di «al-Masri al-Youm». Molti infatti dicono che il muro di Sharm el-Sheikh non impedirà le azioni illegali né tanto meno gli attentati. Per l’ex generale di polizia, Mustafa al-Kasheg «è sintomo della incapacità delle forze di sicurezza di controllare la città». E lo psicologo Said Nufal mette in guardia dal fatto che l’attrito fra i beduini e lo Stato è destinato ad aumentare anziché diminuire.

22/10/05- Così è la vita, a Lampedusa. Una troupe televisiva si trasferisce quindici giorni nell'isola per documentare l'odissea degli immigrati dopo aver letto un'intervista di Giorgio Napolitano che difende i centri di permanenza temporanea (li ha inventati lui). E incappa in una manovra politica che restituisce un pezzo d'Italia nascosto laggiù, a pochi chilometri dall'Africa. E' andata così per il video firmato da Mauro Parissone e Roberto Burchielli, «Ultimi giorni a Lampedusa» che andrà in onda stasera su La 7 nella trasmissione «Così è la vita». Parissone e Burchielli hanno assistito alle grandi manovre realizzate pochi giorni prima l'ispezione del parlamento europeo nel cpt lampedusano avvenuta il 15 settembre scorso. Trovarono solo 11 persone. Ora si capisce perché. La telecamera dei due reporter registra l'avvio delle operazioni di pulizia del centro in vista della visita. Si vedono gli operatori de La Misericordia intenti a ramazzare a terra e l'inizio di una serie di trasferimenti di massa. Immigrati imbarcati su un traghetto, altri messi in fila sulla pista dell'aeroporto con le fascette di plastica ai polsi per essere caricati su un aereo. Qualcuno di loro saluta i compagni. Un altro invece piange. «Nel campo rimangono solo undici persone - racconta Mauro Parissone - undici uomini che sono stati scelti accuratamente. Il rapporto tra questi "fortunati" e chi lavora nel campo è molto stretto. Ci viene addirittura da pensare: ma non è che sono collaboratori o informatori lasciati li' apposta?». Le immagini del centro di permanenza sono state catturate dalla finestra di un appartamento che i videoperatori hanno preso in affitto, una volta capito che «il vero nocciolo della questione è il cpt». Si può così osservare una bella scenetta: gli «ospiti» del centro invitati a fare il saluto militare, e qualcuno addirittura il saluto nazista, anche se sono in pochi a stendere il braccio. La telecamera segue l'arrivo della delegazione europea e la delusione causata dall'assenza di immigrati. Con loro c'è anche l'eurodeputato leghista Mario Borghezio che non fa una bella figura: si guarda bene dal comunicare ai suoi colleghi dei trasferimenti avvenuti. Eppure lo sa. Il video riporta fedelmente le sue parole, pronunciate solo il giorno prima - visto che aveva deciso di precedere la delegazione: «Una cinquantina sono già partiti, per la Libia». In un'altra sequenza Borghezio racconta a un passante dell'arrivo della Commissione per la «questione dei clandestini» - «ce li abbiamo sempre tra i coglioni», dichiara, e non si capisce se si riferisce agli europarlamentari o agli immigrati ma non è comunque un bel vedere. Il video nasconde anche una sorta di cortocircuito del buon giornalismo. Un giorno gli operatori appostati alla finestra notano un immigrato che li fissa, ha una tuta bianca e la «faccia da paraculo». Temono di essere stati scoperti, pensano si tratti di uno di quegli immigrati in confidenza con polizia e carabinieri. In realtà era Fabrizio Gatti, il giornalista dell'Espresso che si è fatto passare per un immigrato per entrare nel centro. Gatti fissa la casa perché da quelle parti ha dato appuntamento al suo fotografo. Il giornalista e la troupe, infatti, erano all'oscuro l'uno degli altri. Ora i due lavori, messi insieme, dicono più di quanto si sia mai detto su Lampedusa.

22/10/05- Con la riforma costituzionale e la devolution arriva anche il taglio di deputati e senatori: da 630 a 500 e da 315 a 252. Ma da quando? Da 5 anni dopo l'elezione del primo senato federale, ossia dal 2016. Sempre che il refrendum annunciato dalla sinistra non cancelli tutta la riforma.

22/10/05- Più che innalzare la libertà del sistema informativo italiano, Celentano ha accresciuto la disinformazione: la classifica di Freedom House (FH) sulla libertà di stampa, illustrata dal molleggiato quale prova della barbarie mediatica del nostro Paese (crollato al 77° posto), è un documento scandalosamente anti-scientifico, fondato su un sondaggio d'opinione di ex giornalisti sconosciuti e presunti analisti senza titolo, stipendiati dalla stessa FH, quasi tutti americani mai sbarcati in Italia. E che hanno attinto da "una varietà di notizie domestiche e internazionali", dimenticandosi di citare proprio Santoro e Biagi. Si tratta dunque di un rapporto soggettivo e inattendibile. [leggi in esteso]

21/10/05- L'Iran è un Paese sotto embargo Usa. A qualsiasi azienda americana, grazie all'International emergency economy act o Ieepa, è proibito fare affari con la teocrazia sciita, accusata di volersi dotare dell'atomica. Fonti interne alla Hulliburton hanno permesso al giornalista indipendente Jason Leopard di scoprire che l'azienda Usa lavora in stretto contatto con uno dei responsabili del programma nucleare di Teheran, Cyrus Nasseri, fornendo componenti chiave per la costruzione di un reattore nucleare. Nasseri è anche vicepresidente della Oriental oil Kish, una delle maggiori companie petrolifere private iraniane, nonchè membro della delegazione che ha negoziato proprio con gli europei proprio sul programma nucleare. Questi è stato interrogato pochi giorni fa dalle autorità del suo Paese per aver rivelato segreti nucleari alla Halliburton ed aver ricevuto da essa almeno un milione di dollari. I legami tra Oriental Kish e Halliburtonin erano divenuti pubblici già a gennaio, quando la prima annunciò di aver ottenuto un subappalto per trivellazioni da una controllata della multinazionale Usa registrata alle Cayman. Le aziende Usa utilizzano le controllate off shore per aggirare la legge sull'embargo. La Halliburton cominciò a fare affari in Iran nel '95 con Cheney amministratore delegato.

21/10/05- Beslan, provate accuse ai militari russi. Nikolai Shepel, procuratore generale russo ha ammesso che le forze d'assalto russe usarono i lanciafiamme nell'assalto alla scuola nella quale, un anno fa, terroristi ceceni tenevano in ostaggio centinaia di bambini. L'altissimo bilancio ufficiale di 331 morti sarebbe quindi dovuto alle modalità con le quali le forze di sicurezza russe assalirono la scuola, a colpi di artiglieria pesante, bombe a mano e lanciafiamme; un approccio che determinò non solo l'esplosione delle cariche piazzate dai terroristi, ma che uccise per mano russa decine dei bambini tenuti in ostaggio. L'uso dei lanciafiamme, a lungo negato dai militari russi, era stato testimoniato dai parenti delle vittime, che si sono lamentati con Putin per il quadro irreale dipinto dalle prime inchieste. Il cambio dei giudici che seguono il caso ha prodotto qualche risultato finora, anche se non è per nulla scontato che alla fine si pervenga a condanne a carico delle forze di sicurezza russe, uscite indenni anche dalla carneficina che hanno provocato al teatro di Mosca.

20/10/05- Il processo a Saddam non è pienamente legale, secondo gli standard internazionali: con una norma dell'ultimo minuto sono stati modificati i diritti della difesa. Saddam in sostanza non può più autodifendersi, possono difenderlo solo un difensore d'ufficio o nominato dalle parti. La paura che Saddam parli dei suoi pluridecennali rapporti economico militari con l'Occidente, fa novanta...

20/10/05- Travaglio da Luttazzi non calunniò Barlusconi, disse la verità.Lo dicono i giudici, negando il risarcimento chiesto dal Premier. Cade così la tesi sostenuta per 5 anni dal Cavaliere e dai suoi. Intervenendo alla trasmissione di Luttazzi, Satyricon, il 14 marzo 2001 in piena campagna elettorale Travaglio affermò che: "Dagli atti di una requisitoria risulta che alcuni pentiti rivelano di aver incontrato prima delle stragi Berlusconi e Dell'Utri...Nella sua ultima intervista Borsellino disse che la procura di Palermo stava indagando sui rapporto fra Berlusconi, Dell'Utri e Mangano, e che questi due parlavano al telefono di un cavallo, in gergo una partita di droga".

20/10/05- La direttiva Bolkestein sulla libera circolazione di prestatori di servizi e professionisti nell'Ue porta in piazza folle che temono di perdere il lavoro, sotto i colpi delle tariffe sottocosto dei lavoratori dell'est. In realtà si tratta di un clamoroso ecquivoco. La paura dell'idraulico polacco o dell'infermiere slovacco era giustificata rispetto alla prima versione della normativa. Ma essa è stata poi modificata: per i prestatori stranieri si applicano regole e leggi del Paese dove si lavora, non quelle dei Paesi d'origine.Dunque non serve a nulla nenache delocalizzare all'est con società fittizie per importare manodopera.

20/10/05- In parlamento voto finale per la riforma costituzionale: le opposizioni gridano al 'colpo finale' verso la democrazia nel nostro Paese, con l'introduzione di super poteri per il premier e la divisione della nazione su base ultrafederalista. Forse non hanno letto bene il testo delle riforme... Federalismo. AS (Accusa delle sinistre): la riforma federale della costituzione è troppo audace, abbandonerà il sud a sé stesso, cancellando la possibilità per il governo di far prevalere l'interesse nazionale. RF (Realtà dei fatti): il rivisto articolo 70 della nuova costituzione recita "Qualora il governo ritenga che proprie modifiche a un disegno di legge, sottoposto all'esame del senato federale, siano essenziali per l'attuazione del suo programma, il Presidente della Repubblica autorizza il primo ministro ad esporne le motivazioni al senato, che decide entro trenta giorni. Se tali modifiche non sono accolte il disegno di legge è trasmesso alla camera, che decide in via definitiva a maggioranza assoluta sulle modifiche proposte". Si tratta della cosiddetta clausola di salvaguardia dell'iinteresse nazionale, ripristinata dopo l'infinità di conflitti di attribuzioni su materie concorrenti tra stato ed enti locali, scatenata dalla riforma del titolo V ella costituzione da parte dell'Ulivo. Premierato. AS: dotando il premier del potere di sciogliere le camere a suo piacimento, la riforma della costituzione in chiave presidenzialista configura una sorta di dittatura de facto. RF: il riscritto articolo 94 recita "In qualsiasi momento la camera può obbligare il primo ministro alle dimissioni, con l'approvazione di una mozione di sfiducia. Qualora essa sia presentata con l'indicazione di un nuovo primo ministro, da parte dei deputati appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni in numero non inferiore alla maggioranza dei componenti della camera, il primo ministro si dimette e il presidente della repubblica nomina quello designato dalla mozione".

20/10/05- Economia e competitività, ambiente e salute, libertà d'espressione e legalità, conflitti e sicurezza. Sono i macroparametri in base ai quali misuriamo la qualità della vita. Ma da qualche tempo la nostra valutazione, invece che rifarsi a dati obiettivi, si basa sulle pagelle comparate che pubblicano grandi organismi internazionali. Mettendo a confronto le principali nazioni, e dandoci l'impressione di vivere sull'orlo del baratro. Caso tipico l'Italia, dipinta come un Paese in caduta libera, la cui posizione nelle varie classifiche peggiora, per la gioia delle opposizioni. Eppure, chiunque abbia girato il mondo sa che lo stile di vita dell'italiano medio non è secondo a nessuno. E che la rappresentazione dell'umanità come malato terminale non corrisponde al trend. La ragione di un tale scarto è presto detta. Quando arrivano le classifiche i media le spacciano per oro colato, senza approfondirne le specifiche tecniche. Altrimenti scoprirebbero che i criteri su cui si fondano sono anti-scientifici. Poichè i dati provengono più che da indicatori statistici dalle risposte a questionari inviati alle classi dirigenti locali, insomma sono frutto dell'autopercezione soggettiva. Solo così si spiegano alcuni evidenti paradossi: un'industria cinese meno competitiva di quella italiana e un Brasile più attento di noi alle faccende ambientali. O ancora una stampa del Sud Africa (patria del sottaciuto genocidio boero) più libera di quella nostrana, un Botswana meno corrotto di noi, e una Russia che spende meno di Roma in armi e militari. La più sbandierata è senza dubbio la classifica sulla competitività dei sistemi Paese compilata dal World economic forum. Al 1° posto figura la Finlandia. Al 2° gli Usa sono. Nel 2004 l'Italia si situa al 47° (pari merito col Botswana), rispetto al 21° del 2001. Davanti a noi Grecia e Giordania. Ma la cosa più inverosimile è che la Cina si classifica dietro di noi, quarantanovesima, l'India al posto n.50 e la Romania al 67. Cinesi e rumeni addirittura peggiorando dal 2003, quando si trovavano alle posizioni 49 e 63. Nel frattempo la Cina ha superato il Giappone quanto a quote di commercio mondiale, ha mandato a spasso migliaia di addetti del made in Italy e ha strappato proprio a noi il sesto posto tra le potenze industriali, superando il nostro Pil. L'India ha scavalcato gli Usa nella produzione di chip. Inoltre intere zone del territorio indo-cinese sono divenute l'eldorado delle delocalizzazione, giusto perché lì l'ambiente produttivo è 10 volte più competitivo che in Occidente. Ed è sufficiente sbirciare in Romania per scoprire che ci si trasferiscono i protagonisti del 'miracolo' del nord est italiano. Ma di tutto ciò i 3 indici che determinano la classifica non tengono conto. Quello sulla tecnologia è composto per metà dalle domande di un sondaggio svolto fra imprenditori ed esperti, del tipo: "qual è la posizione tecnologica del vostro Paese rispetto ai leader mondiali?", "le vostre aziende sono ricettive nei confronti delle nuove tecnologie?". Un altro 16.6% viene da altre domande quali "le leggi sul commercio elettronico sono all'altezza?", o "il governo promuove l'information technology?". Completamente affidato alle risposte al sondaggio è poi il secondo indice, sulle Pubbliche istituzioni, che raccoglie opinioni su "l'indipendenza della magistratura dal potere politico" o la "protezione legale degli assetti finanziari". L'apice del ridicolo si tocca però col terzo, che indagando sull'Ambiente macroeconomico, chiede ai sondati di prevedere se il loro Paese sarà in recessione, o se il governo spreca risorse, una domanda questa che pesa per un quarto. Inutile dire che le risposte sono discrezionali, inscindibili dalla cultura d'appartenenza. E in Italia l'attitudine a lamentarsi è uno sport nazionale, più diffuso che in tanti Paesi del terzo mondo, vedi Botswana o Giordania, che pure il nostro tenore di vita se lo sognano. Al contrario gli americani si sentono sempre primi della classe, benchè il loro debito gemello (interno ed estero) sia già oggi in mano cinese. Passando ora alle questioni ecologiche, ancora il World economic forum pubblica una classifica annuale dei Paesi più attenti alla sostenibilità ambientale. L'Italia vi figura al 69° posto, dietro la Grecia, patria dello smog che oscura il Partenone, la Russia delle discariche nucleari, o il Brasile che distrugge la foresta amazzonica, rispettivamente alle posizioni 67, 33 e 11. Tuttavia, tra i parametri che contribuiscono a formare la pagella finale (ben 76) scopriamo il solito largo uso di sondaggi ("survey"): ce n'è sulla "politica ambientale governativa", o su "conoscenza creativa in scienza e tecnologia dell'ambiente", e su un vago "indice di innovazione ambientale nel settore privato". Manca invece qualunque riferimento serio agli effetti che i danni all'ambiente producono. Non si considera ad esempio che la vita media degli italiani è la terza al mondo, dopo Giappone e Svezia, essendosi allungata in mezzo secolo di 12.9 anni per gli uomini e di 15.4 per le donne. Mica male per una nazione di inquinatori. Né si cita l'annuale Relazione sullo stato sanitario del Paese, che registra un calo costante dell'incidenza di malattie, dal cancro all'ictus. Anche per la classifica annuale sulla libertà di stampa, redatta stavolta da Reporter senza frontiere, il giudizio sulla situazione italiana proviene in toto dalle risposte a un questionario spedito ai partner dell'organizzazione stessa (14 gruppi d'espressione in 5 continenti e 130 corrispondenti), oltre a giornalisti, giuristi e studiosi. Sono quindi una semplice opinione degli intervistati, o meglio degli interpellati che hanno rispedito il questionario compilato. Risultato: l'Italia si piazza al n.39, superata, si fa per dire, perfino da Bulgaria, Sud Africa, Benin, Bosnia, Lituania, El Salvador. Solo una posizione più su rispetto all'analoga fresca classifica sulla corruzione, dove ci piazziamo al n. 40 dietro Botswana, Cile, Uruguay o Giordania, grazie all'ennesimo survey "svolto tra uomini d'affari e analisti nazionali", come specificano le "note agli editori". L'unica classifica internazionale dove gli italiani sembrano occupare un posto decente risulta alla fin della fiera solo quella delle spese militari. Secondo il Sipri (Stokholm international peace research institute) nel 2004 l'Italia avrebbe conquistato il 7° posto assoluto, con 27.8 miliardi contro i 19.4 della Russia o i 15.1 dell'India. Dato palesemente ridicolo, non fosse che, sotto la voce spese militari si annoverano in un calderone indistinto il costo di armi e uomini per le missioni estere e gli stipendi e i mezzi per tutte le forze dell'ordine in servizio in patria, considerate a torto alla stregua di soldati. La stampa si guarda bene dal segnalarlo, quando riporta la classifica del Sipri. Come pure dal far notare che, malgrado le spese militari nel mondo aumentino da 6 anni, il numero dei conflitti e delle relative vittime diminuisce. Nel 2004 ci son stati nel mondo 30 conflitti di cui 11 a bassa intensità (meno di 1000 morti l'uno), contro i 37 del 2000 e i 51 del 1992. E le vittime hanno toccato il loro punto storico più basso proprio nell'anno della guerra all'Iraq: nel 2003 sono state 20.000, rispetto alle 40.000-100.000 degli inizi degli anni 90, alle 700.000 del 1951, o ai 45 milioni di morti della seconda guerra mondiale. Il compito di smascherare l'inattendibilità di questi rapporti 'creativi', che rovinano il buon nome di tanti Paesi, toccherebbe agli intellettuali. Peccato che nella lista più citata, quella diffusa da 'Foreign policy'a settembre, tra i primi 100 a livello mondiale compaiano solo 2 italiani, entrambi di estrema sinistra: Eco e il maestro dei terroristi Toni Negri. In realtà gli unici conosciuti dal pubblico della rivista, che ha costruito il suo elenco con un referendum fra i propri lettori, tutti anglofoni.

19/10/05- Comincia il processo a Saddam. Ma manca un imputato essenziale: le ditte occidentali che gli hanno venduto le armi per fare le stragi di cui è accusato. Le 12 stragi partono da quella del 1982 a Dujail (143 morti a nord di Baghdad quale rappresaglia per un fallito attentato). Un episodio di cui l'Occidente e gli Usa erano al corrente quando cominciarono dal dicembre 1983 gli aiuti e gli invii di armi. Le ditte furono anche italiane, e i fondi soprattutto: i 5000 miliardi dello scandalo Bnl, serviti all'Iraq per farsi l'arsenale usato poi contro l'Iran. [leggi in esteso]

16/10/05- Licei divisi in otto specializzazioni, con scelta obbligatoria tra due cicli: umanistico e professionale. La riforma Moratti delle superiori è legge, ed entrerà in funzione dall'autunno 2007. Si fa per dire: fra qualche mese se vincerà il centro sinistra verrà cancellata.

14/10/05- La guerra americana in Iraq è illegale. E non per i soliti motivi sempre citati, opinabili e infatti opinati. L'illegalità nasce dalla violazione della costituzione Usa, che prevede che la guerra venga preceduta da una dichiarazione di guerra fatta dal Congresso, non dal presidente. Il fatto che il Congresso, alla vigilia delle elezioni congressuali 2002 abbia delegato questo potere al presidente, non cambia il dettato costituzionale. La corte suprema, arbitro unico delle controversie costituzionali, ha sancito da tempo che nessun organo costituzionale può delegare i suoi poteri ad un altro in maniera legale. Se fosse toccato al congresso decidere molto probabilmente la guerra in Iraq non ci sarebbe stato, in quanto da un'analisi approfondita sarebbe emersa l'incosistenza delle accuse di Bush sulle armi di distruzione di massa. Ironia della sorte, le truppe Usa sono proprio oggi in Iraq per far svolgere il referendum sulla nuova storica costituzione, mentre, sulla base di un ordine che viola il teso di quella a stelle e strisce

14/10/05- Vigilia di primarie nel centro sinistra. Per evitare brogli chi vota dovrà firmare l'adesione al programma dell'Unione. Ma se non esiste un programma unitario dell'Unione!! Le primarie servono proprio per scegliere il programma di quale candidato adottare, salvo poi emendarlo con aggiunte degli alleati alla convenzione programmatica già prevista a gennaio.

13/10/05- La riforma elettorale proporzionale del centro destra è stata approvata dagli elettori già prima delle elezioni 2001: la Cdl l'aveva inserita nel programma ("da realizzare entro il quarto anno di legislatura su modello regionale", ovvero in senso proporzionale) della campagna elettorale vonta in quell'anno.

13/10/06- Berlusconi grida "E' falso" alla camera mentre Franceschini della Margherita legge le sue dichiarazioni contro una riforma elettorale unilaterale proposta e poi ritirata dall'Ulivo prima delle elezioni 2001. Ma Franceschini mette sul suo sito l'audio di Berlsuconi che pronunciò in viva voce quelle frasi.

13/10/05- Un sondaggio di Ipsos public affairs, gruppo Gallup, sancisce che il popolo americano vuole molto di più l'impeachment di Bush, per aver mentito sui motivi della guerra in Iraq, rispetto a quanto desiderava quello di Clinton ai tempi della Lewinsky. Il 50% ha risposto per la messa in mora di Bush, contro il 36% di Clinton.

13/10/05- L'appalto per il ponte sullo stretto va all'Impregilo (gruppo Fiat). Ma il mercato non crede che il ponte si farà mai: con la sinistra al governo tra qualche mese, come indicano i sondaggi, l'opera verrà archiviata come non prioritaria. La borsa infatti ha reagito con un misero +0.69% il primo giorno e un crollo del 5.27 il giorno successivo all'annuncio da parte del governo.

12/10/05- La maggioranza afferma che la legge ex Cirielli in votazione alla camera è all'insegna del garantismo, riducendo i tempi della prescrizione per ovviare alla lunghezza dei processi. Falso: la prescrizione secondo il nuovo dettato scatterebbe comunque dal momento della commissione del reato, non dall'inizio del processo.

12/10/05- In parlamento non c'è il voto segreto. Un deputato di An svela il trucco usato dalla maggioranza per blindare il voto sul ritorno al proporzionale, monitorando il voto dei propri deputati: "ci han costretti a votare mettendo solo l'anulare nel cassettino per il voto, e non tutta la mano. In tal modo si può schiacciare solo il tasto 'giusto'..". Vito, Leone e Alfano controllavano fila per fila. Il sospetto era stato innescato da un'insinuazione ironica di Calderoli, smentita da Casini che aveva rassicurato (invano) parlando di voto sereto al 101%.

12/9/05- Ricordate l'infermiera killer di Como, rea confessa di aver ucciso decine di pazienti iniettando siringhe d'aria? Ebbene, non troverete titoloni al riguardo, ma la Procura di Como ha chiesto l'archiviazione della accuse. In base alla perizia della stessa procura in cui i professori Osculati e Garberi scrivono citando la letteratura in materia, che è molto difficile uccidere pazienti con quel metodo, e nel caso servirebbero quantità d'aria molto maggiori e un tempo di agonia molto più lungo rispetto alla morte improvvisa.

10/10/05- Niente Ici su tutti gli immobili della chiesa, anche se commerciali: ma è l'art.7 del concordato dell'85 a prevederlo.

10/10/05- Lapo Elkann era cliente abituale dei tre travestiti, uno dei quali un cinquantenne barese, i quali aveva invitato al festino fatale a base di sesso e droga. E con altri transex era stato in quell'appartamento altre sette volte da luglio a oggi. Dunque il fidanzamento con la Stella era una copertura per la sua omosessualità. Eppure nessuno fa titoloni su questo, ci si focalizza solo sulllo scivolone della droga.

9/10/05- Il Papa beatifica il vescovo anti-Hitler, Von Galen. "La fede non si ridice a sentimento privato-ha detto Ratzinger al'Angelus-magari da nascondere quando diventa scomoda, ma implica la coerenza e la testimonianza anche in ambito pubblico". Come vescovo di Munster fra '33 e '46 si era pronunciato contro l'eliminazione fisica degli ebrei e degli handicappati, e definì diabolico il nazismo. Invece Ratzinger fu soldato nazista e a guardia di una fabbrica dove erano costretti a lavorare gli internati dei campi di concentramento. Stessa impudenza aveva manifestato il nuovo papa il 19 maio, quando assistendo a un film sul suo predecessore, definì provvidenziale la successionedi un pontefice tedesco a uno polacco, in quanto enrambi testimoni su fronti avversi della stessa barbarie (nazista). Già fronti avversi: uno da partigiano anti nazista, l'altro da nazista che scelse di servire Hitler invece dell'obiezione di coscienza, ovvero preferì fare delle propria fede un fatto privato invece che essere coerente.

9/10/05- Il centro di Lampedusa oggetto della denuncia dell'Espresso in realtà non è un vero Cpt, centro di permanenza temporanea. E' un centro di prima accoglienza, dove gli immigrati, che a differenza che nei Cpt sbarcano a pochi metri dalla struttura, vengono smistati in pochi giorni o poche ore verso i Cpt di altre regioni. Dove resteranno 60 giorni in attesa del foglio di via o del (teorico) rimpatrio. Dunque la richiesta della sinistra di chiudere i Cpt, dove le condizioni di permanenza sono ben diverse e costose (100 milioni di euro l'anno) risparmierebbe proprio Lampedusa. Peraltro i guai di Lampedusa nascono dal fatto che una struttura da 200 posti ospita fino a 1000 persone la volta: occorerebbe non chiuderlo ma ingrandirlo.

9/10/05- Terremoto in Pakistan: le vittime sono così tante (almeno 40.000) perchè il governo non fa un minimo di prevenzione: spende tutto in armi. Il 6.6% del prodotto interno lordo sta alla voce difesa, tra esercito (620.000 uomini, programma nucleare fra 25 e 50 testate, conflitto in Kashmir ecc.). Il 67% del budget annuale governativo (la finanziaria). Lo rivela il tink tank di Mumbai Strategic foresiht group. In Italia la cifra è l'1.8% sul Pil, in India il 2.5. La media mondiale è attorno al 2%.

9/10/05- Bush confessò che era stato Dio in persona ad ordinargli di attaccare Afghanistan e Iraq. Lo rivelò al vertice di Sharm quattro mesi dopo lo'invasione irachena. Lo svela un testimone, l'allora ministro degli esteri palestinese Nabil Shaat alla Bbc

8/10/05- Nel 2004 la povertà è aumentata secondo l'Istat. Ma la soglia della povertà relativa dal 2001(ultimo anno dell'Ulivo al governo) al 2004 è passata da 7.828.000 a 7.588.000. Tra 2001 e 2002 (ultimo dato disponibile Istat causa studio nuova metodologia) la povertà assoluta da 3.028.000 a 2.916.000.

8/10/05- Oltre 11 milioni di poveri in Italia. Ma l'Istat informa che sono stati modificati per i dati 2004 i parametri rispetto a quelli del 2003. E' stata aumentata la soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti, rappresentata dalla spesa media mensile procapite: dagli 874 euro del 2003 ai 920 del 2004. Aumentando così la soglia del 5.2%, i poveri sono automaticamente aumentati dell'1% sui residenti italiani (dal 12 al 13%).

8/10/05- Quelli della resistenza irachena contro i civili sono crimini contro l'umanità e crimini di guerra. [leggi in esteso]

7/10/05- Nobel per la pace all'agenzia atomica Onu, l'Aiea. E' come dare un premi antimafia a Riina, essendo proprio l'Aiea, inizialmente Atoms for peace, responsabile della proliferazione di armi nucleari nei paesi del terzo mondo. Dal Pakistan alla Cina all' India,i quali l'ahhno poi passata a Iran, Corea del nord, e (quasi) Iraq e Libia. Proprio l'Aiea gestisce guarda caso a Trieste, il suo centro internazionale di addestramento nucleare per gli scienziati di tutti i Paesi canaglia. Dove hanno studiato i padri del proramma di Saddam, il segretario nucleare di Osama, e dove oggi studiano gli iraniani e i siriani. Persino la fondatrice di Abolition 2000, una delle organizzazioni globali per l'eliminazione del nucleare, dichiara: "L'Aiea il più efficace agente per la diffusione delle armi atomiche nel pianeta, con la sua promozione di cosiddetta tecnologia nucleare pacifica". [leggi in esteso]

7/10/05- L'uragano Katrina non ha prodotto disoccupazione. Si millantavano 150.000 posti persi, forse addirittura oltre 1 milione di persone a spasso per anni. E invece il tasso Usa a settembre, rispetto ad agosto scende di 35.000 unità.

6/10/05- Inchiesta dell'Espresso sulle pessime condizioni all'interno del Cpt di Lampedusa: Pisanu affida un'indagine interna al prefetto di Agriento Bruno Pizzuto, il quale però è anche il responsabile della struttura sotto accusa!

5/10/05- Niente Ici per gli immobili della Chiesa in finanziaria. In realtà si tratta di una norma vecchia di 13 anni, di cui la cassazione ha precisato con una sentenza il dettato. Ma soprattutto non è vero che sotrarrà fondi ai comuni, 300 milioni solo al comun e di Roma: i proprietari di quegli immobili finroa non hanno comunque mai pagato l'Ici su di essi.

4/10/05- Le sinistre accusano: la finanziaria 2005 toglie 3.5 miliardi agli enti locali, obbligandoli a tagliare altrettanti servizi al cittadino, o ad aumentare le tasse del 10.6%. Piccolo inganno: i tagli imposti agli enti locali sono al netto della spesa sociale e del personale.

4/10/05- Quella di San Francesco diventa una festa nazionale ufficiale. Eppure il patrono della pace viene dipinto in maniera capovolta. C'è un episodio di Francesco alla Crociata molto significativo che ci viene abitualmente taciuto ma che troviamo in mezzo a gli altri nel libro delle Fonti Fraecescane : dopo essere scampato per miracolo alla morte e avere subito dai musulmani percosse sanguinose, Francesco riesce a raggiungere il sultano Malil-Al-Kamil. Con lui c'era un altro frate, di nome Illuminato, che ci riporta il dialogo intercorso tra il poverello di Assisi e il Sultano. Sentiamo la testimonianza di Frate Illuminato: "II Sultano sottopose a Francesco un'altra questione: "II vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuoi togliervi la tonaca" Quanto più voi cristiani non dovreste invadere le nostre terre!". Rispose il beato Francesco: "Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo. Altrove, infatti, è detto: "Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo lontano da tè. E, con questo, Gesù ha voluto insegnarci che, se anche un uomo ci fosse amico o parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell'occhio, dovremmo essere disposti ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tentasse di allontanarci dalla fede e dall'amore del nostro Dio. Proprio per questo, i cristiani agiscono secondo giustizia quando invadono le vostre terre e vi combattono, perchè voi bestemmiate il nome di Cristo e vi adoperate ad allontanare dalla religione quanti uomini potete. Se invece voi voleste conoscere, confessare e adorare il Creatore e Redentore del mondo, vi amerebbero come se stessi!".

4/10/05- Esercitazione anti terrorismo a Roma (Matilda). Pronto soccorso e ospedali pronti ad accogliere i feriti senza alcuna sbavatura, vigili del fuoco che accorrono in gran numero. Peccato che le comparse della fiction antiterrorismo non corrispondano precisamente a quanto quotidianamente accade nella capitale. E che per garantire la riuscita dell'operazione Matilda i numeri sarebbero stati truccati. A denunciarlo è il sindacato di base Rdb-Cub, molto radicato nel settore della sanità e dei vigili del fuoco, appunto, e i pacifisti romani. «Roma ha normalmente 77 vigili in servizio, oggi erano 166. Molti sono stati fatti venire dalle altre province del Lazio. Specialmente gli specialisti, che normalmente a Roma sono 13 e oggi erano molti di più», spiega Sergio Cararo del Comitato per il ritiro delle truppe dall'Iraq. Qualcosa di analogo anche a Milano due settimane fa, quando all'esercitazione antiterrorismo avevano partecipato «210 vigili del fuoco, contro i 120 normalmente in servizio ogni giorno». E ancora: «Normalmente, anche a causa dei continui tagli alla sanità, i pronto soccorso degli ospedali romani non riescono ad affrontare i codici rossi. Oggi invece è stato raddoppiato il personale dei reparti. C'è stata poi qualche incongruenza: ad esempio non sono state impiegate le due ambulanze dell'ospedale Spallanzani predisposte per gli attacchi non convenzionali». Per questo, si chiedono le Rdb, «quale può essere il valore da attribuire a una simulazione che mette in campo in maniera fittizia fino al 50 per cento delle risorse realmente presenti sul territorio nella quotidianità? E anche volendo ricordarla come evento formativo per il personale, come fare se gran parte del personale sanitario presente nei pronto soccorso era stato temporaneamente spostato da altri reparti di degenza?». La realtà, denuncia il sindacato di base, è fatta di una cronica carenza di organici.

3/10/05- La peggiore catastrofe della storia americana. Un'ecatombe planetaria senza precedenti. L'11 settembre della natura, che si ribella ai danni dell'uomo. Un'intera città, New Orleans, spazzata via coi suoi abitanti, e uno stato completamente distrutto, la Lousiana. 10.000, 25.000, forse 100.000 morti, quasi 1 disperso ogni 2 residenti. Così, con titoli da Armageddon, l'uragano Katrina si conquistava le aperture dei media non più di un mese fa. Ieri è finalmente terminata la conta ufficiale dei morti. Ebbene, quelli certi sono 964, in proporzione come se in Italia ne fossero morti 186. Ma potete scommettere che nessun tg titolerà mai "Scampato pericolo, Katrina non era l'uragano dei record". Fra le 'notizie che non escono' del 2005, lo psicodramma Katrina si merita un posto d'onore. La Federal emergency management agency (Fema) ha appena concluso 23.000 ricerche porta a porta solo tra New Orleans e dintorni, rovistando ogni centimetro di canali, sottotetti e macerie.. Lo stesso han fatto le autorità a Biloxi, Gulfport, Mobile, Pascagoula. E la cifra non cambia: un totale di meno di mille vittime. Intendiamoci, i morti sono sempre una tragedia, indipendentemente dal numero. Non è poi escluso che a giorni se ne aggiungeranno altre decine, dalle 221 salme rinvenute negli obitori dello stato del Mississipi, ove defunte a causa dell'uragano invece che in altre circostanze. Tuttavia è ormai ovvio che non saranno più necessarie le 25.000 body bags mortuarie inviate a scopo precauzionale dal governo federale. E giudicate realistiche dagli inviati del Tg3 in quel di New Orleans. I quali per settimane ci hanno spacciato un uragano purtroppo nella media, come l'evento del secolo. Vedrete quando l'acqua si ritirerà, presagivano le solite cassandre. Persino all'ombra del Superdome pareva i caduti si contassero a dozzine, mentre già si davano per spacciati i pazienti degli ospedali. Faceva comodo, oltre che notizia, rappresentare una superpotenza in ginocchio, dando la croce a un'amministrazione di "inquinatori, neoliberisti e razzisti". Nessuno che si sia preso la briga di guardarsi la serie storica dei più mortali uragani americani, per scoprire che l'equazione uragano = morte e distruzione non è proprio una recente esclusiva di esecutivi neocon. E che dire di quando stragi ben peggiori avvengono nel terzo mondo: se va bene lo leggete nelle brevi. L'uragano Mitch 7 anni fa causò 9190 vittime in centro America. Ma i morti hondureni o nicaraguensi non sono strumentalizzabili, ergo non fanno vendere. Anche allora si parlò più che altro dei pochi morti a stelle e strisce e della mancata prevenzione. Ora come allora, a rimpallarsi la colpa in una gogna mediatica un cast d'eccezione: il presidente Bush, il sindaco di New Orleans Nagin, il governatore della Louisiana Blanco e il capo della Fema Brown, unico silurato. Perfino quando la catastrofe avviene altrove i colpevoli diventano americani. S'è visto con lo tsunami: anche lì il mancato allarme fu imputato agli Usa, non all'Onu o al governo islamico indonesiano che scialacquava in armi. La tragedia di New Orleans è solo l'ultimo capitolo della disinformazione. Che ha toccato l'apice con la bugia delle dighe attorno alla città: se Bush le avesse fatte rinforzare, spiegano gli scienziati che l'acqua le avrebbe travolte con una potenza ancor maggiore, causando solo più morti. Non esiste infatti argine che possa reggere per giorni la furia delle onde con uragani di classe dal 3 in su.

3/10/05- Berlusconi si lamente della proposta do primarie dell'Udc: in America le fanno solo per trovare lo sfidante, il presidente in carica si ripresenta automaticamente, sostiene. Falso: anche Bush ha fatto le primarie per il suo secondo mandato.

3/10/05- Esponenti di destra e sinistra sulla riforma elettorale nell'autunno del 2000 sostenevano posizioni contrarie a quelle di oggi. Ecco una mappa dei voltagabbana della politica italiana. [leggi in esteso]

3/10/05- La nuova riforma elettorale stabilisce un meccanismo vincolante fra premier annunciato prima delle urne e coalizione vincente. In realtà secondo la costituzione è il capo dello stato a scegliere in piena libertà il premier.

2/10/05- Con la nuova legge elettorale si rischia che la maggioranza che vince nelle urne non corripsonda a quella che governerà. Infatti se una coalizione fosse formata in toto o in pmaniera consistente da partitini fino al 2%, la maggioranza dei loro voti verrebbe buttata a causa dello sbarramento al 3% interno alle coalizioni.

3/10/05- 892 892: costa meno del 12? Solo se risponde l'operatore e la chiamata non oltrepassa il minuto e 5 secondi. Lo si spiega solo nelle righe piccole, non in tv.

3/10/05- L?impasse sull'inizio dei negoziati per l'ingresso della Turchia dell'Ue si era incagliato sul disaccordo turco circa l'inresso di Cipro nella Nato, risolto con un'arzigogolata formula diplomatica, che non impedisce trattative alla Ue, lasciando solo alla presiedenza col consenso del consiglio il diritto allo stop. Sennchè anche la Nato è regolata dal principio dell'unanimità, e la Turchia potrà opporsi in quella sede.

2/10/05- L'ex questore di Genova assassinato in circostanze misteriose qualche giorno fa nella sua casa di Andora, aveva appena denunciato la Banca d'Italia, chiedendo il risarcimento degli utili per i cittadini italiani, dopo aver letto un pezzo di chi scrive sul quotidiano 'Libero', in cui si svelava la violazione dell'art.3 da parte dell'istituto di via Nazionale. Ce lo aveva annunciato proprio la vittima, in numerose telefonate fatteci sul cellulare nei giorni precedenti la morte. Sarà una coincidenza, ma intanto la storia dell'aiuto cuoco reo confesso che lo ammazza in solitudine durante un tentativo di furto regge sempre meno, e presenta lacune macroscopiche.

1/10/05- Sentenza storica. Per la prima volta un giudice sancisce la violazione della lege dulla proprietà da parte di Bankitalia, e ne quantifica i danni in almeno 5 miliardi di euro, 87 per ogni cittadino italiano. Condannando via Nazionale a un primo concreto risarcimento, sulla base di una denuncia presentata da chi scrive insieme all'Adusbef. E bollando come illecita la divisione deli utili del periodo 1996-2003 della nostra banca centrale fra le banche private italiane, diventate sue proprietarie. Il pronunciamento porta la firma del giudice di pace di Lecce Cosimo Rochira, ede è stato emesso il 15 settembre scorso.

1/10/05- Polemiche sulla possibilità di far entrare la Turchia nell'Ue. Come se dovesse accadere domani. In realtà, quel che è in ballo non è l'ingresso, e neanche un ingresso differito, bensì il semplice avvio di negoziati che durerebbero almeno 10 anni senza garanzia di riuscita.

1/10/05- Berlusconi, il giorno dopo l'annuncio della proposta di ritorno al proporzionale, aveva rassicurato l'opposizione: non facciamo questa lege per ribaltare il risultato cancellando i voti dei piccoli partiti, provvederemo a togliere lo sbarramento al 4%. A distanza di qualche giorno, nel disegno di legge in votazione al parlamento c'è comunque uno sbarramento, anche se al 2%. E danneggia più la sinistra che la destra,

1/10/05- Cindy Sheehan, la madre della pace divenuta icona del popolo pacifista americano, colei che da mesi chiede invano un incontro con il presidente Bush per rimproverargli la morte di suo figlio in Iraq, in realtà si era già incontrata col presidente, 11 settimane dopo la morte del figlio Casey, avvenuta nell'aprile del 2004. E in quell'occasione aveva detto ben altre cose circa Bush, facendosi addirittura baciare dal presidente, come testimonia una foto pubblicata dal giornale locale, il Vacaville Reporter. La Sheehan incontrò Bush con tutta la sua famiglia, insieme ad altre 16 famiglie di reduci scomparsi in Iraq, presso Fort Lewis vicino Seattle. "Ho un nuovo rispetto per lui-dichiarò la Sheehan al Reporter- perchè Bush era sincero e non era obbligato a incontrarci. So che è sincero riguardo alla libertà degli iracheni, e che sente dolore per la nostra perdita. So che è un uomo di fede. Il presidente ci ha dato il regalo della felicità di stare insieme per la prima volta dopo 11 settimane". Orea la Sheehan chiama Bush bastardo e vile. Ma soprattutto, la domanda che dice di voler porre al presidente, e che a suo tempo non pose (perchè suo figlio è morto in Iraq), non ha senso: Casey partì volontario per l'Iraq (è mio dovere , disse), e c'è una sua foto in divisa vicino a una sagoma di John Wayne. INutile dire che la Sheehan le ha tolte dal sito dedicato alla memoria del figlio, dove prima campeggiavano.

1/10/05- Il nuovo capo assoluto delle forze armate americane si chiama Pace! Ed è peraltro un italo americano, figlio di baresi. [leggi in esteso]

30/9/05- Scompare da domani il vecchio 12 per le informazioni telefoniche. Sostituito da altri numeri, che nelle pubblicità in tv promettono un risparmio rispettom al passato. Tutt'altro, secondo le prove dell'associazione Altro consumo: Su una chiamata media di 1.43 minuti, si spendeva col vecchio 12 automatico 0.61 euri, con l'operatore 2.08. Ora col 1254, 3.04 euri, con l'892 892, 3.21, e con l'892424, 2.63. Ma quel che non dice Altro consumo è che in pratica il 12 già non esisteva da anni. Chiunque provasse a chiamare veniva messo in attese lunghissime oppure congedato da un nastro che per motivi di intenso traffico, a qualunque ora della giornata invitava di continuo a richiamare 'più tardi'. Dunque all'utente non rimaneva che chiamare il 412 (3.04 euri per 1.43 minuti), o l'892424. Entrambi i servizi erano già attivi da tempo.

30/9/05- Nella finanziaria varata dal governo non c'è più il taglio dell'Irap (12 miliardi in 3 anni), promesso un'infinità di volte dal Berlusconi e dal suo governo dal 2001 ad oggi e nei mesi passati.

30/9/05- Bonolis si sfoga da Mentana: Affari tuoi era la mia trasmissione, l'ho creata io, e ogni volta che la vedo condotta da un altro mi si stringe il cuore. Non dice che il format esisteva anche prima di lui, e andava già in onda in altri Paesi. Anzi, gli olandesi che l'avrebbero 'inventata', in realtà l'hanno copiata dal gioco delle celebre 'Bustarella' di Ettore Andenna degli anni 70. [leggi in esteso]

30/9/05- Trovato l'accordo nella Cdl per la riforma elettorale. Con l'introduzione di uno sbarramento al 10% per le coalizioni, al 2 per i partiti interni ad esse e del 4 per quelli esterni. Secondo la Cdl dovrebbe rendere l'Italia più governabile. Invece si tratta pur sempre di coalizioni, che governeranno grazie al premio di maggioranza. E non esiste una legge che obblighi i deputati a votare in parlamento come impone il capo della loro coalizione. Nè nella nuova bozza di legge elettorale è previsto alcun vincolo di maggioranza o clausola anti-ribaltone.

30/9/05- In finanziaria anche un fondo per il rimborso ai trombati dagli scandalifinanziari (Cirio, Parmalat, bond argentini. Ma l'intervento viene coperto utilizzando i cosiddetti conti silenti, ovvero i depositi bancari che non vengono movimentati da almeno 15 anni. Insomma sempre coi soldi di altri cittadini italiani. Un'operazione che i consumatori dell'Adoc giudicano una truffa.

30/9/05- Varata la finanziaria 2005. Il governo pubblicizza molto gli 1.3 miliardi di provvedimenti per le famiglie. Ma intanto taglia 2 miliardi di cuneo fiscale alle imprese, esonerando i datori di lavoro dal pagamento dei contributi sociali ai lavoratori fino a un punto percentuale dal 2007 e mezzo punto dal 2006. E l'esonero vale in primis per "l'aliquota contributiva per assegni per il nucleo familiare, e sui contributi per maternità e disoccupazione".

28/9/05- Gli equivoci sulle Crociate sono fin troppo comuni. Vengono ritratte come una serie di guerre sante contro l'Islam, generalmente lanciate da papi assetati di potere e condotte da fanatici religiosi. (...)qual è la verità sulle Crociate? Gli studiosi ci stanno ancora lavorando su. Ma molto può già esser detto con certezza. Intanto, le Crociate contro l'Oriente furono in ogni caso guerre difensive. Rappresentavano una risposta diretta alle aggressioni musulmane, un tentativo di arginare e controbattere la conquista musulmana di terre cristiane. I cristiani dell'undicesimo secolo non erano fanatici paranoici. Dai musulmani bisognava realmente difendersi. Sebbene gli arabi sappiano essere pacifici, l'Islam nacque in guerra e crebbe nello stesso modo. (...) Quando Maometto stava per intraprendere la guerra contro La Mecca, nel settimo secolo, il Cristianesimo era la religione dominante. In quanto fede dell'Impero romano, attraversava il Mediterraneo intero, incluso il Medio Oriente dove nacque. Il mondo cristiano, perciò, era il primo obiettivo dei primi califfi, e tale sarebbe rimasto per i condottieri musulmani dei successivi mille anni. Con formidabile energia, i guerrieri dell'Islam si avventarono contro i cristiani subito dopo la morte di Maometto. Ebbero successo. Palestina, Siria ed Egitto – un tempo le aree più fervidamente cristiane del mondo – soccombettero rapidamente. Nell'ottavo secolo, gli eserciti musulmani avevano conquistato tutto il nord cristiano dell'Africa e la Spagna. Nell'undicesimo secolo, i turchi selgiucidi conquistarono l'Asia Minore (la Turchia moderna), cristiana fin dal tempo di san Paolo. Il vecchio Impero romano, noto ai moderni come Impero bizantino, fu ridotto ad uno spazio geografico inferiore a quello dell'attuale Grecia. Disperato, l'imperatore di Costantinopoli spedì missive ai cristiani dell'Europa occidentale, chiedendo aiuto per i loro fratelli e le loro sorelle dell'Est. Questo è quanto fece nascere le Crociate. Non il progetto di un papa ambizioso o i sogni di cavalieri rapaci, ma una risposta a più di quattro secoli di conquiste, con le quali i musulmani avevano già fatti propri i due terzi del vecchio mondo cristiano. A quel punto, il Cristianesimo come fede e cultura doveva o difendersi o lasciarsi soggiogare dall'Islam. Le Crociate non furono altro che questa difesa.(...) Spesso si ritiene che l'obiettivo centrale delle Crociate fosse la conversione forzata del mondo musulmano. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. (...) Ai musulmani dimoranti nei territori conquistati dai crociati generalmente fu concesso di conservare le loro proprietà, il loro sostentamento, e perfino la loro religione.(...) Fu solo nel 13° secolo che i francescani intrapresero qualche tentativo di conversione dei musulmani. Tentativi senza successo, infine abbandonati. In ogni caso, si trattò di persuasione pacifica, non di minacce o addirittura di violenza.

28/9/05- Un giudice per l'immigrazione di El Paso, in Texas (lo stato del presidente), ha deciso che Posada Carriles non sarà estradato in Venezuela, che lo voleva indietro in quanto cittadino anche venezuelano oltre che di nascita cubana. La motivazione è straordinaria in quanto il no del giudice William Abbott è stato motivato con il timore che Posada possa essere torturato dai venezuelani e quindi, in nome della Convenzione dell'Onu contro la tortura, gli è stato concesso di restare per altri 90 giorni nel paese che manda in giro per il mondo, da Guantanamo all'Egitto, i presunti terroristi islamici per poterli torturare a piacere). Se entro quel termine Posada non sarà estradato a qualche paese terzo che non sia né il Venezuela né Cuba, «al novantunesimo giorno andremo dal giudice e gli chiederemo che sia liberato», ha annunciato ieri il suo avvocato, aggiungendo che entro la fine della settimana sarà avanzata la richiesta per la cittadinanza Usa. Posada rimarrà ospite delle autorità d'immigrazione a El Paso. L'avvocato dice che è «molto felice». Il caso di Posada Carriles era molto imbarazzante per Bush, debitore (per la sua prima presidenza) della comunità cubana anti-castrista di Miami, dove presto il vecchio terrorista potrà probabilmente ricongiungersi alla famiglia, massicciamente schierata per la sua liberazione con relativi (e dovuti) riconoscimenti per i servigi resi alla causa. Perfino il New York Times si era mosso per dire che fra tutte le ipotesi maneggiate da Bush l'unica da escludere era consentire a Posada (scoperto in maggio per essere entrato illegalmente negli Usa) di restare a qualsiasi titolo Ovvie le reazioni a Caracas e all'Avana, accolte probabilmente con soddisfazione segreta. Posada Carriles è accusato in Venezuela per l'attentato commesso nel 76 contro un aereo civile della Cubana de Aviacion in cui morirono 73 persone e a Cuba per una lunga sequela di attività terroriste. Una riguarda anche l'Italia perché nel `97 fu lui a organizzare la semina di bomba contro hotel dell'Avana. Una di quelle bombe uccise il cittadino italiano Fabio di Celmo. Perché non è l'Italia a chiedere l'estradizione di Posada?

28/9/05- Cindy Sheehan la madre del soldato ucciso in Iraq che guida la campagna anti-Bush, rimproverando il presidente di non averla mai voluta incontrare. La Sheehan accusa BUsh della morte del figliolo, ma non dice che questi era andato in Iraq da volontario!

28/9/05- Il nostro Sismi è un servizio segreto affidabile o no? Vi ricordate l'allarme del Sismi, una settimana dopo le bombe di Londra, sull'esistenza di una scuola per kamikaze a Milano, poi riulanciata due settimane dopo dal direttore del servizio in persona davanti al Copaco? Era tutta una bufala. Lo ha dimostrato l'indagine dei Carabinieri del Ros, i quali hanno appurato come la fonte della notizia sia un alcolizzato e cocainomane, trovato nudo in casa, che soffre anche quando è astemio e non si droga di deliri mentali. Il rapporto dei CC è stato comunicato al Sismi il 3 agosto, invitando gli 007 ad un incontro, a cui non a caso non si sono mai presentati.

28/9/05- L'Italia solo 47sima nella classifica annuale sulla competitività dei Paesi redatta dal World economic forum. Davanti a noi tutti i Paesi dell'Ue meno la Polonia, e pure Thailandia, Giordania, Botswana o isole Salomon. Ma si tratta davvero di una classifica seria? Teoricamente viene stilata sulla base di vari parametri, quali l'inefficienza del settore pubblico, la corruzione, carenza di infrastrutture, assenza di risorse per ricerca e formazione, rigidità del lavoro, ampliamento del debito pubblico. Ebbene, giudicate da voi: la Cina figura al 49° posto, meno competitiva dell'Italia!

28/9/05- I reality sono delle finzioni recitate? Un suggerimento può venire da un trucco usato a La talpa di Italia 1 per simulare le sabbie mobili che inghiottono un concorrente: si tratta di una pedana meccanica posizionata in uno stagno, che progressivamente si abbassa. Lo dimostra un filamto di Strscia. D'altronde la conduttrice del programma Paola Perego non è nuova ai tarocchi, anche con Al posto tuo su Raidue faceva litigare degli attori che poi lo confessavano a Striscia.

27/9/05- Il made in Italy? Sempre più made... all'estero. Ad esempio il 18% delle collezioni Armani si produce nell'Europa dell'est. E anche poco meno di quelle di Valentino.

27/9/09- La stampa privilegia l'opposizione. Questo il ricorrente piagnisteo di Berlusconi. E invece, secono i dati dell'osservatorio di Pavia, almeno per le tv non vale. ECco i dati sull'esposizione in minuti fra Berlusconi e Prodi: dal 17 aprile al 16 settembre 1349 minuti di esposizione contro 466. E per gli schieramenti: nello stesso periodo, nei tg 13.6% per soggetti istituzionali, 39.8 per il governo, 13.9 per la Cdl, 30.4 per l'Unione. Nelle trasmissioni d'informazione 0.2 per istituzionali, 26.1 governo, 19.3 cdl, 45.9 unione.

26/9/05- Berlusconi assolto nella All Iberian, titolano i media. Ma non è stato assolto, bensì è stato dichiarato non più punibile in quanto nel frattempo il reato di flaso in bilancio è stato depenalizzato, e il fatto non costituisce più reato. Ma lo era all'epoca delle contestazioni, nei bilanci Fininvest 1089-1995. Dunque Berlusconi: 6 prescrizioni, 4 assoluzioni nel merito, 1 amnistia: mai condannato, ma per ben 7 volte non scagionato o colpevole.

26/9/05- Perchè Fazio ci teneva tanto a mantenere italiana Antonveneta? Che gli olandesi, già soci di Geronzi in Capitalia, volessero in tal modo mangiarsi via via Mediobanca, le Generali e la Rizzoli Corriere della sera.

26/9/05- Berlusconi assolto nel processo all iberian grazie alla legge sul falso in bilancio dal suo stesso governo approvata. Ma il centro destra rinfaccia a Prodi d'aver fatto lo stesso con il processo per la svendita Cirio Bertolli De rica, depenalizzando l'abuso d'ufficio patrimoniale. In realtà Prodi fu prosciolto pienamente dall'accusa senza alcun riferimento a questa legge, che pure fu effettivamente varata per salvarlo in ogni caso.

26/9/05- I centristi del governo chiedono contemporaneamente le primarie e la riforma elettorale proporzionale. Senza pensare che già il proporzionale è una primaria in sè: votando di più un partito o l'altro si vota anche automaticamente il futuro premier, che a differenza che nel maggioritario non viene indicato prima delle urne.

26/9/05- Perchè i Pacs se bastano dei contratti privati (eredità, affitto, mutua assistenza, ecc.), si chiedono i neocon della Cdl? Perchè un contratto privato può sempre essere impugnato da terzi.

25/9/05- Fazio ha autorizzato delle opa illecite? Il tar del Lazio, intervenuto su richiesta di Abn Ambro, l'ha assolto il 13 luglio, ed è l'unico tribunale competente a giudicarne l'operato (atti amministrativi), dando così il via libera all'opa della Bpi di Fiorani. E anche la Consob aveva dato via libera a quest'opa su Antonveneta 11 giorni dopo l'ok 'illecito' di Banikitalia.

25/9/05- Il vero antagonista di Ratzinger nell'elezione a Papa non fu Martini ma il cardinale argentino Jorge Maria Bergoglio, che gli arrivò alle spalle con 26 voti contro 84. Contro un voto ciscuno anche per Shoenborn, Biffi e Law. Martini prese 10 voti solo alla prima delle tre votazioni, contro 47 di Ratzinger e 9 di Bergoglio. Lo svela il diario segreto del conclave, emerso malgrado il divieto assoluto di divulgarlo alla stampa.

25/9/05- Vi ricordate il tetto del 2% alle spese delle pubbliche amministrazioni, su modello dell'Inghilterra con Gordon Brown, sbandierato qualche tempo fa dal governo Berlusconi come prova dei tagli alla spesa pubblica? Ebbene la Corte dei conti ha scoperto che in soli sei mesi il tetto è stato sfondato : i consumi intermedi sono cresciuti del 10%, li investimenti fissi lordi del 9.3.

25/9/05- Il riscaldamento globale invece che determinare più uragani violenti li ha diminuiti. Lo dicono i dati dello Us National Hurricane Center, che li raccoglie da oltre 150 anni: dal 1901 al 1950 ci furono 34 uragani di categoria 3, 4 o 5. FRa 1951 e 2000 solo 28.

25/9/05- Dopo una settimana di psicodramma (la sostituzione di Siniscalco, l'emergere delle primarie anche nella Cdl, l'umiliazione di Berlusconi da parte di Follini che lo ha sfidiciato, la sifiducia del premier a Fazio), i sondaggi danno il centro sinistra in vantagio di 9-10 punti sul centro destra. In realtà in tutti i sondaggi per convenzione si fornisce la percentuale non di tutti gli italiani potenziali votanti, ma solo di quelli che hanno già deciso, scorporando gli indecisi. Che attualmente sono al 29%.

25/9/05- Maradona nuova star di Ballando con le stelle, per cui la Rai lo paga 1.3 milioni di euro. Mentre il Pibe de oro deve ancora al fisco italiano oltre 31 milioni di euro per il mancato pagamento dell'Irpef tra 1985 e 1990.

24/9/05- Fazio sostiene che le sue decisioni sulle Opa straniere sono state imparziali. Eppure nel colloquio con Letta, che cercava di convincerlo ad abdicare, ha detto: se me ne vado chi farà diga contro l'assalto francese alle Generali?

24/9/05- La Bce rispoende a Berlusconi che tocca ai governi nazionali sfiduciare i governatori delle banche centrali, nel caso il nostro Fazio. E invece c'è l'art.14 dello statuto della Bce che gli dà il potere di cacciare i governatori nazionali, i quali compongono appunto il direttivo della Bce, in caso di condotta scorretta o disonesta. Se Fazio venisse mandato via dalla Bce giocoforza decadrebbe anche in Italia, non potendo più rappresentare il Paese in ambito europeo nella estione dell'euro, sua funzione primaria.

24/9/05- Berlusconi ripete che tocca alla Bce cacciare Fazio, il governo non può fare altro. E non dice che basterebbe introdurre nella legge di riforma di Bankitalia un emendamento che fissi a 70 anni il limite massimo per un governatore per restare in carica. Così a Fazio resterebbero solo pochi mesi prima della pensione. L'emendamento era stato bloccato dalla Lega già in sede di discussione, pena l'uscita dalla coalizione. Altra opportunità per il governo sarebbe poi togliere la vigilanza sulle banche a Bankitalia e darla all'Antitrust.

24/9/05- Nell'ultimo finanziamento (1 agosto 2005) per la missione in Iraq sono stati stanziati 212 milioni di euro per la parte militare e solo 25 per aiuti umanitari. Considerando che la provincia di Di Qhar ha circa 150.000 familie per una popolazione di 900.000 abitanti, la spesa per la missione militare italiana, se fosse distribuita alla popolazione sarebbe pari a un buono stipendio mensile (280 euro) per ogni famiglia per la durata di un anno. Peraltro dei fondi umanitari gran parte saranno spesi in Italia per programmi di formazione (con un costo di migliaia di euro per corsista), musei virtuali (con il decreto attuale vengono stanziati altri 2 milioni, sugli 800.000 stanziati precedentemente ben 150.000 sono stati utilizzati per la realizzazione di un CD dimostrativo), spese di ambasciata (3 milioni, tra cui un terzo stanziamento per il consolato di Bassora, mai aperto), e-government (2 milioni, che saranno intascati da due aziende italiane), aggiornamento tecnologico (gestito dal gruppo Trevi, già destinatario di contratti di ricostruzione). Solo 4 milioni di euro saranno destinati alle attività di "Cooperazione Civile-Militare" del contingente italiano a Nassiryia, ma dei 50 progetti finanziati precedentemente con lo stesso ammontare, secondo il sito del ministero della Difesa, nessuno è stato completato.

24/9/05- Un raggiro di Stato in piena regola: circa l'80 per cento dell'8 per mille è destinato a finanziare missioni militari all'estero, soldi per le guerre in Iraq, Afghanistan, Timor Est, Kosovo. Una somma di 80 milioni di euro: è questo il "furto" ai danni di ignoti contribuenti che in calce alla loro dichiarazione dei redditi mettono ogni anno la firma per devolvere l'8 per mille dell'Irpef direttamente allo Stato. Magie contabili che beffano in toto la buona fede dei tanti che si illudono che il loro obolo andrà invece a sostenere attività sociali, progetti internazionali contro la fame nel mondo o il recupero e il restauro di beni culturali. In realtà solo le briciole, ovvero 910.941 mila euro pari allo 0,9 per cento del totale sono destinati a debellare la piaga della fame e della povertà. Il grosso, ovvero 80 milioni di euro pari per l'esattezza a 79, 6 per cento del totale, viene speso in sicurezza e missioni militari all'estero. L'ennesima denuncia arriva dalla Campagna Sbilanciamoci che, carte e tabelle alla mano, fa le pulci alla finanziarie dello Stato. «Nel 2004 - sottolinea Giulio Marcon, portavoce della Campagna Sbilanciamoci - si è arrivati ad una situazione che ha dell'incredibile: ben 80 dei poco più dei 100 milioni di euro destinati allo Stato dai contribuenti sono stati stornati per finanziare le missioni militari italiane e in particolare quella in Iraq che pesa per oltre il 50 per cento sui costi di tutte le missioni all'estero». Fatta la legge trovato l'inganno, si potrebbe dire. L'articolo 48 della legge 222/1985 che istituisce l'8 per mille parla chiaro: le somme devono essere utilizzate «per interventi straordinari per la fame nel mondo, per calamità naturali, per l'assistenza ai rifugiati, per la conservazione dei beni culturali». «Ma la volontà dei cotribuenti non è rispettata» dice Marcon. «Il trucco contabile utilizzato dal governo e dal parlamento è quello di ridurre il fondo 8 per mille stornandone una parte per esigenze di finanza pubblica». Due righe nella finanziaria e il gioco è fatto. E le due righe compaiono esattamente al comma 69 dell'articolo 2 della Lege 350/2004 che è poi la la legge finanziaria. La quota destinata all'8 per mille «è ridotta - vi si legge testualmente - di 80 milioni di euro annui a decorrere dal 2004». E poiché le previsioni assumono spesso valenza triennale il "furto" potrebbe crescere fino ad arrivare a 240 milioni di euro. «Si tratta - precisa Marcon - di una violazione di sostanza e di merito della legge 222. I soldi degli italiani - aggiunge - sono utilizzati per finalità diverse da quelle previste dalla legge». Una "manovra" che rende la legge dell'8 per mille un vero e proprio Pozzo di San Patrizio come ha commentato giorni fa Il Sole 24 Ore sottolineando come anche il secondo governo D'Alema avesse fatto ricorso a tale metodo per finanziare le operazioni militari in Macedonia e in Kosovo. -La famiglia Agnelli è tornata azionista di maggioranza della Fiat attaraverso una triangolazione con Ifil e Merril Lynch. Ma il suo 30% dovrà comunque fare i conti col 26.7 delle banche, che hanno convertito il 20 settembre i loro crediti non ripagati in azioni. Gli Agnelli non vogliono salire oltre il 30%, soglia oltre la quale scatta l'obbligo di Opa. Ed ecco la vera notizia: la Fiat non è dunque già da tempo di proprietà deli Agnelli, che sono solo il socio di maggioranza relativa.

24/9/05- La Juve è favorita dagli arbitri? Per sciogliere l'eterno dilemma è sufficiente un piccolo conto. Vedere quanti falli in media sono necessari prima che un direttore di gara decida di ammonire un giocatore juventino, e confrontare il risultato con quello delle altre squadre. Ebbene, nel 2004 la media è stata di 12 falli prima di ogni ammonizione pere la Juve, e di 7-8 (e via via a scendere) per tutte le altre squadre.

24/9/05- In molti accusano Ruini di indebita ingerenza negli affari politici italiani, dopo la sua uscita sull'incostituzionalità dei Pacs preannunciati da Prodi. Ma Ruini è un cittadino italiano, e come tale gode della più ampia libertà di espressione. Mentre se si trattasse di un quesito referendario, sfruttare il suo ruolo per orientare le scelte degli elettori sarebbe un reato (e lo fu l'appello a non votare all'ultimo referendum sulle staminali e la procreazione assistita).

23/9/05- All'isola dei famosi non si mangia? Ma se hanno 350 grammi di riso e un numero imprecisato di gallette in dotazione ogni settimana...

23/9/05- Prime prove anti attentato a Milano. Ma i 3 bersagli non erano a sorpresa, bensì annunciati con settimane d'anticipo. Dunque non ha senso dire che la risposta delle forze dell'ordine e dei soccorsi è stata perfetta.

23/9/05- Fazio secondo Giuliano Ferrara, Oscar Giannino e altri importanti commentatori, oltre che per i suoi numerosi fan politici, sarebbe totalmente innocente. Come ha sancito il Tar del Lazio e la Bce, nella vicenda delle decisioni sulle Opa intercettate non avrebbe commesso alcun illecito, dunque non dovrebbe dimettersi. E la violazione dell'art.3 dello statuto circa la proprietà di Bankitalia?

23/9/05- Anche nell'Opa di Unipol su Bnl i 'concertisti erano informati del via libera di Fazio prima del tempo, esattamente come nell'Opa di Fiorani su Antonveneta. A informare Consorte e D'alema fu Cossiga, dopo aver avuto assicurazioni da Fazio. Lo ha rivelato lo stesso ex presidente in tv, domandando come mai queste intercettazioni non siano state anch'esse pubblicate, e non abbiano provocato lo stesso scandalo di quelle tra Fiorani e Fazio.

23/9/05- La morte del cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal. Il colpo che lo rese celebre fu la cattura di Eichmann. Ma il capo del commando israeliano che lo rapì in Argentina, ed ex capo del Mossad, Harel, ha sempre negato che la dritta fosse giunta da Wiesenthal.

23/9/05- Fazio è colpevole: aveva deciso di dare l'ok all'opa di Fiorani su Antonveneta ancora prima di ricevere i pareri positivi dei 3 giuristi esterni utilizzati per smentire quello negativo dei due ispettori di Bankitalia. Lo rivela l'intercettazione di un colloquio telefonico del capo della vigilanza di Bankitalia Francesco Frasca. Alle 10.45 del 9 luglio, due giorni prima il via libera all'Opa di Fazio, affermava: "Il governatore mi ha già anticipato che lui vuole dissentire(al parere negativo dei suoi ispettori), ora non le sto a spiegare come...". Peccato che la procura di Roma, che indaga sulla vicenda, non potrà utilizzare questa intercettazione, in quanto in possesso della procura milanese, poichè il codice vieta il travaso delle bone fra procure diverse.

23/9/05- Ruini ha detto che i Pacs di Prodi sono incostituzionali, facendo riferimento all'art.29: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio." Ma in quest'articolo non si parla di generi, si dice genericamente matrimonio: potrebbe essere tanto etero che omo!

23/9/05- Con l'ordine esecutivo 13224 del 24 settembre 2001 gli Usa bloccavano i beni e proibivano transazioni finanziarie con chiunque fosse in odore di terrorismo. Il 24 agosto scorso hanno dato un finanziamento all'Anp per 50 mln di dollari. Lo ha firmato il console generale americano in Palestina Jacob Willis per proetti teoricamente dedicati alla casa e a infrastrutture.

23/9/05- Il 6% dei ricoverati negli ospedali italiani muore per errori medici. [leggi in esteso]

23/9/05- La Corea del nord si rimangia il dietrofront dal nucleare militare, chiedendo prima un reattore nucleare civile ad acqua per produrre elettricità. Come dire, aderendo al Trattato di non proliferazione, rinuncio al militare ma non al civile. Mentre gli Usa preferirebbero una rinuncia totale a una tecnologia double use. Eppure nel 2000 l'americana Abb ltd.stipulò coi coreani un contratto da 200 mln di dollari per la costruzione di due centrali ad acqua leggera. E nel consiglio della Abb sedeva proprio Rumsfeld.

23/9/05- La Banca centrale europea non censura Fazio per la sua condotta nelle opa su Antonveneta. C'entrerà qualcosa il fatto che il suo capo Trichet, sia stato anche lui al centro di una vicenda amaloga? Come governatore della Banca di Francia, e controllore della correttezza dei conti delle ziende pubbliche, fu accusato all'inizio dei '90 di diffusione di informazioni false e ingannevoli e presentazione di conti infedele, nel crack del Credit Lyonnais (un buco ai danni dei risparmiatori di 15 miliardi di euro). Fu prosciolto per ragion di stato guarda caso quando si intravvide una candidatura francese, la sua, alla Bce.

23/9/05- Dopo quattro anni di guerra al terrorismo islamico sorge spontanea una domanda. Le modalità con cui l'Occidente affronta la mortale sfida sono le migliori possibili, oppure esiste un approccio più efficace e meno cruento? La risposta sta tutta in un semplice dato: con la sola spesa pagata dagli Stati Uniti per la guerra in Iraq e Afghanistan, si potrebbe far arrivare nel garage di ogni famiglia americana la berlina più diffusa in versione 'ibrida' (alimentazione mista a benzina e batteria). Tagliando dell'80% il fabbisogno nazionale di petrolio e ponendo così fine alla schiavitù dell'oro nero, che da decenni incatena i destini del primo mondo a quelli del Medioriente. L'esempio dell'America è lampante ma si può facilmente estendere ai suoi alleati, Italia in testa, considerate le enormi cifre che spendiamo fra missioni all'estero e sicurezza interna. [leggi in esteso]

22/9/05- Lavoro sempre più precario, donne emarginate e crisi del mezzogiorno. Le 3 grandi bugie. In Italia c'è una-cosa-una che funziona: è il mercato del lavoro. Merito della Legge Biagi, ma anche del cosiddetto "Pacchetto Treu" varato all'epoca dal governo dell'Ulivo e del quale la sinistra oggi si vergogna. I dati diffusi ieri dall'Istat, nella rilevazione relativa al secondo trimestre del 2005, dicono che il tasso di disoccupazione è sceso al 7,5% e che il numero degli occupati è arrivato a 22.651.000, in aumento di 213.000 unità - cioè dell’1% - rispetto allo stesso periodo del 2004. L’aumento del numero dei lavoratori nell’ultimo anno è il risultato della crescita dell’occupazione dipendente (+381.000 unità, pari al 2,4%) e del calo dei lavoratori indipendenti (partite Iva etc.), 168.000 in meno rispetto al 2004. L'uso di una calcolatrice ci dice poi che, rispetto al secondo trimestre del 2001, cioè al momento del cambio di consegne tra il centrosinistra e il centrodestra, l'aumento degli occupati è stato di 1.183.000 unità, pari al 5,5%. Siccome per la sinistra è intollerabile che qualcosa in questo Paese oggi vada meno che da schifo, subito dagli esponenti dell'opposizione e dai sindacalisti della Cgil è scattata la campagna di disinformazione, con tanto di corsa a chi la sparava più grossa per smontare la buona notizia. Delle due strade che aveva davanti l'Unione, partecipare alla festa rivendicandone (correttamente) parte del merito e negare che ci sia alcunché da festeggiare, ovviamente hanno scelto quella sbagliata, confidando nel fatto che tanto nessuno va mai a fare le pulci ai numeri. Cesare Damiano, responsabile lavoro dei Ds, dice che «i dati resi noti dall'Istat confermano quanto abbiamo continuato a segnalare nel corso di questi anni: cresce l'occupazione, precaria, nel centro-nord e diventa sempre più difficile la situazione nel Mezzogiorno e, in modo generalizzato, quella dell'occupazione femminile». Dice Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil: «Si conferma la fine del ciclo positivo iniziato a metà degli anni novanta, con una situazione sempre più drammatica nel Mezzogiorno e per l'occupazione femminile in generale». Titola l'Unità: «Aumentano i contratti a termine. Dramma disoccupazione al Sud e per le donne». Dunque: lavoro sempre più precario, sempre più donne emarginate dal lavoro, Sud messo sempre peggio. I tre luoghi comuni cari alla sinistra. Solo che sono tutti e tre luoghi comuni falsi. Lavoro sempre più precario? E' vero che ci sono sempre più lavoratori "precari", cioè assunti a termine? Certo che è vero: il loro numero aumenta, come aumenta quello di tutti gli occupati. E' vero che il lavoro in Italia è sempre più precario? No, perché il numero degli assunti con contratto a tempo indeterminato cresce, e aumenta più di quello dei "precari". Ad oggi i "precari" sono il 12,5% dei lavoratori dipendenti. Lavoratori dipendenti "precari", cioè con contratto a termine nel secondo trimestre 2005: 2.048.000. Lavoratori dipendenti con contratto a termine nel secondo trimestre 2004: 1.919.000. Lavoratori dipendenti con contratto a termine nel secondo trimestre 2001: 1.639.000 (in questo caso il dato omogeneo non esiste, perché nel frattempo è cambiato il criterio di rilevazione, comunque la differenza è minima). Se ne ricava che dal 2004 al 2005 il numero dei "precari" è aumentato di 129.000 unità, mentre dal 2001 al 2005 è aumentato all'incirca di 409.000 unità. Tenete a mente questi due numeri. Lavoratori dipendenti "stabili", cioè con contratto a tempo indeterminato, nel secondo trimestre 2005: 14.473.000. Lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel secondo trimestre del 2004: 14.221.000. Lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel secondo trimestre del 2001: 14.020.000 (anche qui il dato omogeneo, cioè calcolato con identica modalità, non esiste). Se ne ricava che dal 2004 al 2005 il numero degli assunti con contratto "sicuro", cioè a tempo indeterminato, è aumentato di 252.000 unità, mentre dal 2001 al 2005 è aumentato all'incirca di 453.000 unità. Dunque, non solo i posti di lavoro "precari" non sono stati creati a discapito di quelli "stabili", ma non ne hanno nemmeno impedito la crescita, che è stata addirittura superiore a quella dei contratti a tempo determinato. A dimostrazione che il lavoro “flessibile” non blocca la crescita di quello stabile, anzi spesso lo aiuta. Donne sempre più emarginate dal lavoro? Una bufala. Il numero delle donne che lavorano nel secondo trimestre del 2005 è stato pari a 8.855.000, in aumento di 77.000 unità rispetto al 2004 (+0,9%) e di 653.000 unità (+6,8%) rispetto al luglio del 2001. Quindi, rispetto all'andamento dell'intero mercato del lavoro (+5,5% nel giro di quattro anni), in questi quattro anni l'occupazione delle donne è cresciuta, in media, 1,3 punti percentuali in più. A sinistra sostengono che se la disoccupazione scende lo si deve solo all'effetto statistico prodotto dalle donne che smettono di cercare lavoro, e quindi sono escluse dal conteggio ufficiale dei disoccupati: torna comodo, perché dà l'idea di un Paese ormai depresso, abbandonato a se stesso che si chiude in casa per lasciarsi morire. A parte l'evidente malafede (se gli italiani stanno alla fame nera come ci vuole far credere la sinistra, si presume facciano di tutto per cercare un lavoro, invece di tirarsi indietro) questo, ovviamente, non spiega come mai i posti di lavoro delle donne siano in aumento. Sud messo sempre peggio? E' la bugia più subdola. A sinistra vale il principio per cui se un povero vince una Ferrari e un altro povero ne vince dieci, la situazione del primo è peggiorata perché il suo divario dal secondo si è accresciuta. Stesso discorso. Perché l'occupazione al Sud, in questi anni, non solo non è diminuita, ma è aumentata. Non come al Nord, molto meno, ma è comunque cresciuta. E quindi si sta meno peggio di prima. Nelle regioni del Mezzogiorno si contavano 6.461.000 occupati nel secondo trimestre del 2005; 6.443.000 nel secondo trimestre del 2004; 6.363.000 nel secondo trimestre del 2001. Dunque, nell'ultimo anno nel Sud si sono creati 18.000 nuovi posti di lavoro (+0,3%), mentre negli ultimi quattro anni i nuovi contratti sono stati 98.000 (+1,5%).

22/9/05- Tremonti ritorna ministro dell'economia. E'stato Fini a chiederlo a Berlusconi in cambio di una sua sfiducia formale al governatore di Bankitalia Fazio. 14 mesi fa era avvenuto esattamente il contrario: Fini aveva chiesto la testa di Tremonti (o io o lui aveva minacciato), in quanto reo di essersi messo contro Fazio accusandolo dello Scandalo Parmalat. Quando si dice la coerenza...

19/9/05- Introduzione del risarcimento diretto nelle assicurazioni. C'è chi grida alla truffa sostenendo che senza l'assistenza di un leale i danneggiati spunteranno cifre più basse. Non hanno letto la lagge: rimane salva la possibilità dell'assistenza legale, semplicemnete rifiutando l'offerta della propria assicurazione. E' l'ultima versione dell'art.149.

19/9/05- Clinton, in seguito all'attentato al jet della Twa, ordinò al suo vice Gore di creare un sistema per la sicurezza aerea che impedisse tra l'altro il dirottamento di aeroplani. Si chiamava Civil aviation passenger protection system (Capps). E funzionò benissimo individuando 11 dei 19 dirottatori dell'11/9 come possibili terroristi.

19/9/05- I due britannici arrestati dalla polizia irachena a Bassora e liberati dai tank inglesi. Sono stati pescati con parrucche finte e attrezzatura per mettere bombe, mentre sparavano a poliziotti iracheni e preparavno un attentato. Lo dice anche la Bbc world radio. Erano degli improbabili agenti infiltrati, o sono i soldati occidentali a mettere le bombe, come una parte della 'resistenza' denuncia da tempo? Londra tace imbarazzata.

19/9/05- La Chiesa contro i patti di convivenza civile di Prodi. Il matrimonio c'è già, chi vuole si sposi sostiene. E i divorziati allora?

19/9/05- E' un luogo comune che i prezzi degli alimentari siano impazziti: nell'ultimo anno sono scesi secondo le associazioni dei consumatori dello 0.2%, mentre tutto il resto saliva.

19/9/05- Empasse post elettorale in Germania dopo il pareggio fra Spd e Cdu. E' la riprova che non funziona il modello elettorale proposto appena da qualche giorno dal centro destra italiano (prpoporzionale con sbarramento al 5%).

19/9/05- La Francia ha criticato aspramente la brutta figura americana per la mancata prevenzione per l'uragano Katrina. Ma a fondare la città in quel punto, alla confluenza tra fiume, lago e oceano, furono proprio loro (la Lousiana era una colonia francese, come tradisce il nome di Novelle Orleans, poi New Orleans).

19/9/05- Anche se l'allarme a New Orleans fosse stato tempestivo e chiaro (ordine di evacuazione totale obbligatorio), non avrebbe avuto effetti molto diversi: in città sarebbe rimasta comunque la popolazione povera nera che non possdeva un'auto. E in America i mezzi pubblici sono quasi inesistenti.

19/9/05- Clinton ha lanciato la sua Global initiative contro la povertà nel mondo, rastrellando 1.2 miliardi dollari a margine del supervertice Onu. Eppure è stato lui fra 1994 e 2003 a far abbassare il numero dei sussidi di famiglie americane povere beneficiarie da 5 a 2 milioni, introducendo limiti temporali e modalità restrittive alla concessione nel 1996: per non più di 2 anni consecutivi e non oltre 5 nell'arco della vita, e subordinata alla partecipazione a programmi di inserimento lavorativo (workfare). I risultati si sono visti con evidenza fra le vittime dell'uragano Katrina.

19/9/05- Magdi Allam contro l'Ucoii: perchè è un'emanazione dei Fratelli musulmani (fuorilegge in Egitto, a suo dire). Eppure in un libro del maggio 2001 (Islam in ITalia, di Guerini e ass., pag.55) diceva: "è mistificatorio dire che l'Ucoii è un'emanazione dei Fratelli musulmani". Peraltro in Egitto i Fratelli musulmani sono ufficialmente fuorilegge ma praticamente tollerati, tanto che hanno sedi, iscritti e sostengono pubblicamente candidati alle elezioni.

19/9/05- I morti dell'uragano Katrina dovevano essere decine di migliaia. C'era chi riferiva della spedizione di 65.000 body bags. A due settimane dal disastro i morti accertati sono solo mille.

18/9/05- L'attuale opposizione ulivista nel suo programma per le politiche 2001 sosteneva una riforma della legge elettorale prendendo a modello il sistema tedesco (proporzionale con sbarramento al 5%). Oggi Prodi grida al ritorno al passato quando propone in modello analogo la Cdl. Come mai? Non sarà perchè Prodi non ha un suo partito, e se si votasse col proporzionale non andrebbe nemmeno in parlamento?

18/9/05- "Se la maggioranza cercherà di adottare una legge elettorale senza il consenso dell'opposizione ci opporremo con tutti i mezzi, in parlamento e nel Paese. In nessun Paese si è mai cambiata la legge elettorale in campagna elettorale, e in ITalia la campagna elettorale è cominciata. Non si possono cambiare le regole del gioco quando la partita è iniziata." Silvio Berlusconi, leader dell'opposizione, La Padania, 5 ottobre 2000, a cinque mesi dalle elezioni.

18/9/05- Ma la riforma elettorale proporzionale è davvero un trucco di Berlusca per vincere le elezioni come sostiene l'opposizione? In realtà Berlusconi ha sempre sostenuto, a ragione, che lo svantaggio nei sondaggi della Cdl non è reale in quanto si contano i voti e non i seggi: nel 2001 col 55% dei voti la Cdl ottenne il 90% dei seggi parlamentari. Mentre in termini di voti, nei sondaggi prevalgono le maggioranze bulgare dell'Unione nelle regioni rosse. Concentrandosi su Lombardia, Veneto, Puglia e Sicilia viceversa il centro destra potrebbe fare il pieno di seggi ribaltando la situazione. Ma se passa il proporzionale sul maggioritario uninominale non ci riusciranno più.

18/9/05- La Germania non avrebbe dovuto andare a elezioni anticipate. Shoroeder lo decise dopo il tonfo del suo partito nella più popolosa e ricca regione del Paese alle recenti regionali, la Nord Reno Vestfalia. Ma a queste politiche la Spd ha vitno di 8 punti sulla Cdu.

18/9/05- Centrosinistra in festa per lo storico risultato delle sinistre alle elezioni tedesche (più della metà dei voti). Fingono di non accorgersi che Shroeder ha detto che non alleerà mai con la sinistra estrema di Oskar Lafontaine (analogo di Bertinotti, con cui Prodi è invece alleato).

18/9/05- All'Onu si firma la prima risoluzione contro il rischio di terrorismo nucleare. E intanto in Italia all'Ictp di Trieste insegnamo agli scienziati di tutti i Paesi canaglia a farsi l'atomica.

17/9/05- Alain Delon è depresso e annuncia il suicidio. Così hanno sintetizzato l'intervista a Paris Match dell'attore francese i media italiani. In realtà nell'intervista aveva detto soltanto "non lascerò a Dio di decidere il momento della mia morte". Il riferimento era ai suoi noti problemi cardiaci. Quanto alla presunta crisi di fama, ipotizzata dai commentatori nostrani per spiegare la depressione, essi ignorano che Delon ha dovuto interrompere per problemi di salute una tournèè teatrale e che la prossima primavera reciterà nel prestigioso ruolo di Giulio Cesare nel proseguimento delle avventure di Asterix.

17/9/05- Mentana nel suo nuovo programma Matrix dedica una puntata alle raccomandazioni. Ma non parla di quelle, notissime, al Tg5 sotto la sua direzione. I cognomi parlano chiaro: Scalfari, Sottile, Gervaso ecc.

17/9/05- E' psicosi da rischio di influenza aviaria. La gente smette di mangiare polli e uova. Senza rendersi conto che polli e uova, una volta cotti o bolliti, sono perfettamente sani:tutti i virus muoiono oltre i 60-70 gradi di temperatura.

17/9/05- La riforma elettorale annunciata dal governo Berlusconi è tutt'altro che un ritorno al proporzionale, anzi è la più maggioritaria possibile. Supponiamo infatti che in Italia invece che due schieramenti al 45% ce ne siano 4 al 23% l'uno. Uno di destra estrema, uno di centro destra, uno di sinistra estrema e uno di centro sinistra. O magari una nuova DC. Si tratta di un'eventualità tutt'altro che impossibile a realizzarsi, visto il clima di litigiosità che caratterizza da sempre i due poli. Ebbene, in questo caso il mini schieramento che magari col 24% prendesse un punto in più di quelli avversari, avrebbe in dono secondo la nuova legge la maggioranza assoluta dei seggi, ossia vedrebbe raddoppiati i suoi voti. Neanche in Inghilterra esiste un premio di maggioranza tanto ampio, e la possibilità tecnica di un maggioritario così spinto.

17/9/05- Se anche la Cdl emendasse la proposta di riforma elettorale dello sbarramento al 4%, per il centro sinistra sarebbe comunque un danno. Il motivo di un ritorno al proporzionale da parte del centro destra è infatti il seguente: in base alle analisi sul voto in tutte le elezioni della seconda repubblica, la somma dei voti nel proporzionale ottenuta dai partiti del centro destra è sempre superiore alla quota ottenuta dai propri candidati nei collegi uninominali, mentre per il centro sinistra è storicamente il contrario. Di più: nell'uninominale maggioritario la sinistra va in credito di alcune centinaia di migliaia di voti, un differenziale decisivo in un'elezione testa a testa.

17/9/05- Sharon acclamato come 'pacifista' dopo il ritiro da Gaza e il discorso all'Onu sul diritto dei palestinesi ad un proprio stato. Nessuno che si ricordi delle stragi da lui firmate, da Qibya nel 1952 a Sabra e Shatila nel 1982, a Jenin nel 2002. In punta di diritto in ternazionale dovrebbe essere processato dal tribunale internazionale dell'Aia, non parlare indisturbato all'Onu.

17/9/05- Supervertice 'delle riforme' per i 60 anni dell'Onu: su 190 stati membri, gli Usa hanno una presenza militare in ben 121. Forse sarebbe meglio chiamarle Nazioni unite... d'America.

17/09/05- Monito di Ciampi a Fazio: "rettitudine e rispetto della legalità guidino gli uomini degli istituzioni". Ma proprio lui era ministro del tesoro quando fu privatizzato il capitale di Bankitalia, creando il noto conflitto d'interessi fra controllori e controllati alla base degli scandali finanziari successivi, in violazione dell'art.3 dello statuto della Banca centrale.

17/09/05- La stessa legge elettorale che la Cdl vorrebbe introdurre ora, fra le proteste dell'opposizione, è già in vigore a livello regionale quasi analoga proprio nella rossa Toscana governata dal Centro sinistra.

17/09/05- L'opposizione accusa il governo di non cercare una larga intesa per la riforma elettorale. Citando il tentativo del centro sinistra di fare anch'esso una riforma elettorale alla vigilia delle elezioni 2001, un tentativo da cui si ritirarono davanti al no del Polo. Ma alla vigilia delle elzioni del 2001 fu l'Ulivo a fare a colpi di maggioranza un'altra riforma altrettanto delicata per l'architettura dello stato, quella federalista (titolo quinto della costituzione).

17/09/05- L'opposizione accusa il governo di voler fare la riforma elettorale 'a colpi di maggioranza'. Ma non è illegale, anzi il dovere della maggioranza è proprio quello di fare riforme non bipartisan: si chiama democrazia. Ovvero una 'dittatura' temporanea della maggioranza sulla minoranza.

17/09/05- Per ottenere la governabilità, più che una riforma elettorale servirebbe una legge che obbligasse i deputati di una maggioranza o di un partito a votare tutti compatti, sempre e comunque. La Cdl ad esempio aveva in questa legislatura una maggioranza schiacciante di oltre 100 deputati alla camera. Ma una legge siffatta assomiglierebbe molto all'istituzione di una dittatura.

17/9/05- La Cdl annuncia una riforma elettorale in senso proporzionale. Berlusconi la presenta come un rimedio all'instabilità che hanno caretterizzato le ultime legislature. In realtà la riforma prevederebbe uno sbarramento al 4% (niente seggi per i partiti che non lo raggiungono), nel caso migliore, o addirittura nessuno sbarramento nell'ultima versione proposta dal premier. Dunque in ogni caso non riguarderebbe nè l'Udc (data dai sondaggi fra il 6 e il 7), nè la Lega (fra il 4 e il 4.5) nè sull'altro versante Rifondazione comunista (fra il 5 e il 6). Ossia i piccoli partiti che nei rispettivi schieramenti hanno creato turbolenze e ribaltoni, impedendo alla maggioranza di rispettare il suo programma.

8/05- Collina ha rassegnato le dimissioni in seguito al conflitto d'interessi per lo spot della Opel. Ma aveva avuto l'ok per lo spot dalla Lega con Lanese prima che la stessa Lega gli prorogasse con procedura speciale il contratto da arbitro per altri sei mesi. Allora sapevano che avrebbe fatto prima lo spot e poi ancora l'arbitro... ***Lo sgombero da Gaza. La prima guerra arabo israeliana è del 1948. Finita con l'armistizio di Rodi e una linea di armistizio. Ma i palestinesi non presero mai parte agli accordi. L'intesa riguardò Egitto, Siria, Giordania, Libano, le potenze attaccanti. Con l'armistizio l'Egitto mantenne il controllo di Gaza, la Giordania quello della Cisgiordania. Ciò significa che prima del'48 i palestinesi non avevano un loro stato. ***

8/05- Ccp n. 57286221(causale conferenza), 46676698(Iraq) e 12134623(video 13 dicembre), intestati presso Poste Italiane a Leonardo Mazzei ed Emanuele Fanesi del Campo Antimperialista, e al Centro studi troskista Pietro Tresso di Foligno. C/c n.8542 aperto dalla 'Associazione di solidarietà col popolo palestinese'di Genova alla Banca nazionale del lavoro del capoluogo ligure, e ancora ccp n. 22246169 al Banco Posta, (causali Gaza). Cinque conti correnti, tutti attivi e regolari, che però grondano sangue: creati da cittadini italiani per raccogliere fondi rispettivamente a favore della 'resistenza' armata irachena, di una prima grande conferenza internazionale a sostegno (finanziario) dei compagni di Zarkawi, in programma proprio a Roma in ottobre, e delle attività di Hamas in Palestina. La somma del ricavato finora è di oltre 350.000 dollari, che non è detto possano essere usati un giorno per un attentato sul suolo italiano. Ma che senza dubbio in Iraq e Palestina possono finanziare infinite stragi. A denunciarlo con toni sdegnati, chiedendoci invano da ormai due mesi di intervenire, non è la solita Cassandra filo sionista, bensì 44 deputati del Congresso americano. Che in una memorabile lettera al nostro ambasciatore in America Sergio Vento, auspicano il congelamento di quei conti e la messa fuori legge degli sponsor italiani del terrorismo islamico. Anche e soprattutto in vista della kermesse romana, che secondo i congressmen farà schizzare verso l'alto l'afflusso di 'donazioni'per la causa. Identico pressante appello è venuto anche dal direttore della Task force anti terrorismo della Dia Caleb Temple davanti all'omonimo sottocomitato del Congresso, tenutosi a fine luglio. E dal prestigioso Centro ebraico Simon Wiesenthal, in una lettera al presidente della Banca centrale europea (Bce) Trichet. Tutti interpreti di iniziative senza precedenti, che in un Paese serio avrebbero monopolizzato il dibattito politico e le prime pagine. Invece dall'Italia non è arrivato uno straccio di risposta. Nessuno se li è filati. Troppo impegnati a varare tra mille polemiche un fantomatico pacchetto antiterrosimo, o a rifinanziare la costosa missione in Iraq, mentre gli amici dei terroristi gestiscono impunemente una rete di finanziamenti qui a casa nostra. Con la complicità involontaria di Poste Italiane e Bnl. Cui basterebbe ritrarsi temporaneamente dai contratti firmati con Mazzei e soci, in attesa di lumi da parte degli inquirenti. Un obiettivo non impossibile da raggiungere, magari con l'aiuto dei lettori e di un buon numero di messaggi di protesta all'ufficio relazioni col pubblico delle due istituzioni, coinvolte loro malgrado. Il nostro quotidiano è stato il primo a sollevare lo scandalo, l'articolo venne citato dal Washington Times, l'organo di stampa più vicino al Pentagono. Era il 12 marzo 2004, all'indomani delle stragi di Madrid, quando chi scrive partecipò in incognito in un centro sociale milanese a una tappa di questa specie di Telethon del terrore, organizzata dal Comitato Iraq Libero sotto l'egida del Campo Antimperialista. Erano passati una decina di mesi dall'avvio della campagna e Leonardo Mazzei ci confessò che erano state raccolte già diverse migliaia di euro. Specificando che dei soldi i resistenti avrebbero fatto ciò che volevano: "fondare giornali, aprire una sede, o comprare armi", ad libitum. In un'intervista di 2 mesi prima alla Bbc, Mazzei quantificò in 14.165 dollari (12.000 euro di allora) il ricavato dei primi 8 mesi. Oggi, fatte le dovute proporzioni, potrebbe essere almeno 3 volte tanto. Senza contare i denari raggranellati con la vendita della cassetta della manifestazione nazionale a favore della resistenza con rassegna stampa, al prezzo di 15 euro. A questi vanno poi aggiunti i 30.000 euro che il Comitato Iraq Libero sta raccogliendo per l'organizzazione della grande conferenza di Roma (Chianciano 1-2 ottobre). E quelli che arriveranno proprio grazie alla spinta mediatica dell'evento. Per lanciarlo è stato creato un nuovo sito ad hoc: www.iraqiresistance.info. Sempre coi numeri dei conti dove versare in bella evidenza. Gli stessi pubblicizzati in ogni tappa del lungo tour che da oltre due anni vede gli Antimperialisti battere in compagnia di resistenti iracheni le principali città della Penisola. Spesso ospitati in sale di consigli regionali e provinciali o sedi di sindacato. E comunque supportati a livello propagandistico da tutta una serie di gruppi collaterali della galassia rossa filoislamica: Collettivo Iqbal Masiq di Lecce, Associazione romana Assadakah, Circolo viareggino Iskra, Comitato italo arabo di Torino ecc. "Financial activities external to Iraq", così le ha definite il presidente repubblicano del Comitato antiterrorismo del Congresso Sue Kelly, sulla base della relazione di Caleb, mostrando nel corso dell'audizione proprio un poster degli Antimperialisti italiani che invita a donare per la resistenza. Bloccare un conto che scotta, grazie alle ultime norme antiterrorismo non dovrebbe costituire un problema per l'Italia. Ma se nessuno provvede avranno ragione gli amici dei kamikaze, che il 15 agosto in una manifestazione all'ambasciata italiana di Istanbul esponevano il seguente striscione: "Le leggi antiterrorismo non possono fermare la lotta del popolo". [leggi in esteso]

8/05- Tutti gli osservatori, ora che Israele ha lasciato Gaza, invitano Sharon a non usare il ritiro come una scusa per abbandonare la road map. Ma la road map prevede come primo atto che i palestinesi smilitarizzino le loro milizie. Cosa mai avvenuta e neppura annunciata. Anzi, alle celebrazioni per la 'liberazione' di Gaza, tutti, da Hamas all'Anp, hanno affermato davanti alle folle festanti che Gaza è solo la primavittoria nella guerra di liberazione.

8/05- Gli iraniani sono o meno in buona fede? La loro rincorsa al nucleare è davvero trasparente e non strumentale come giurano i loro leader, quando parlano nei consessi internazionali o quando trattano coi negoziatori europei? Una risposta rivelatrice può venire dall'analisi dei discorsi rivolti dai responsabili del programma nucleare alla propria audience interna. Ossia in un contesto in cui sono costretti a dire la verità. Come è capitato al capo negoziatore iraniano con la troika europea, oltre che membro del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, Hosein Musavian. Ecco la trascrizione fedele di quanto ha dichiarato il 4 agosto scorso dagli schermi del secondo canale della tivù di Teheran. Difendendosi dalle accuse dei falchi di aver sprecato tempo prezioso, sulla via del nucleare, in inutili negoziati con l'Occidente, prima di decidersi a rompere le trattative e a ricominciare l'arricchimento dell'uranio a Isfahan e Natanz. Ogni commento è quasi superfluo. "Quelli che ci criticano non sanno che in quella fase, agosto 2003, avevamo bisogno ancora di un anno per completare l'impianto di Isfahan, perché potesse essere operativo. Se avessimo lavorato solo con l'Aiea (Agenzia atomica Onu), come secondo questi avremmo dovuto fare, l'Aiea ci avrebbe dato solo 50 giorni di tempo prima dell'ultimatum, per sospendere l'arricchimento dell'uranio. Ma grazie ai negoziati con l'Europa abbiamo guadagnato un altro anno. Altrimenti l'Aiea avrebbe consegnato il dossier sull'Iran al Consiglio di sicurezza Onu nell'ottobre 2003, appena scaduti i 50 giorni. E ciò avrebbe privato l'Iran della possibilità di terminare l'impianto di Isfahan. E anche per completare l'impianto di Natanz avevamo bisogno di 6-12 mesi, per completare il lavoro sulle centrifughe. Entro quell'anno (di negoziati con l'Europa) le poche centrifughe di Natanz necessarie per la fase preliminare hanno potuto diventare operative. Durante quel periodo abbiamo potuto convertire 36 tonnellate di Yellow cake (uranio) in gas, e immagazzinarlo. Proprio grazie alle trattative con l'Europa, anche dopo l'ultimatum dei 50 giorni, abbiamo continuato a lavorare per due anni. E per di più in questi due anni, grazie all'accordo di Parigi, siamo entrati nel club internazionale del ciclo del combustibile nucleare con un delegato iraniano. Anche il decennale divieto americano di farci cominciare un negoziato per aderire all'Organizzazione internazionale per il commercio è stato rimosso. Inoltre gli europei ci hanno dato garanzie sulla sicurezza dell'Iran, e la sua indipendenza, scongiurando l'invasione del Paese. Risultati questi ben aldilà dei progressi raggiunti nel frattempo dalla Corea del Nord." Insomma tutta una recita per poter mettere la comunità internazionale davanti al fatto compiuto. Come è puntualmente accaduto. Ma la cosa più grave è che tutto questo è stato ordito anche e soprattutto grazie all'Italia. Chi ha letto la nostra inchiesta sul Centro per la fisica nucleare di Trieste (Ictp) di qualche settimana fa, ricorderà che l'interlocutore privilegiato dell'Ictp in Iran è proprio il dipartimento di fisica nucleare dell'università di Isfahan. E anche gli studenti iraniani che abbiamo incontrato in un'aula dell'istituto venivano da lì. Le conoscenze apprese a Trieste da qualche loro predecessore, saranno certo tornate buone al momento di riprendere le operazioni sull'uranio.

8/05- I 9000 coloni ebrei sloggiati da Gaza hanno ricevuto 250.000 dollari ciascuno per il disturbo. I palestinesi proprietari delle 30.000 case abbattute a Gaza in 4 anni di Intifada per "ragioni di sicurezza" (vedi la costruzione della barriera protettiva sul confine con l'Egitto a Rafah), non hanno ricevuto nulla. ***Polemiche su sul ruolo di Scelli e della Cri nelle vicende degli ostaggi italiani in Iraq. L'accusa è di non aver rispettato il ruolo neutrale dell Cri. Ma dagli anni 70 la Croce rossa italiana, diversamente da Quella internazionale, è in realtà diretta da un commissario di nomina governativa, non eletto dai rappresentanti delle associazioni locali o da branche interne. E non basta. Fra queste branche due (infermiere volontarie e corpo militare) dipendono sostanzialemente dal ministero delle difesa).

8/05- Israele si è davvero ritirato da Gaza? In realtà i palestinesi ancora non hanno il controllo del confine con l'Egitto, nè possono disporre del porto liberamente e non hanno diritto a un aeroporto.

18/8/05- Ora che Israele sta completando il ritiro dalla Striscia di Gaza, commentatori e analisti chiedono a Sharon di non usare il ritiro come una scusa per abbandonare la Road map. Non dicono però che il primo punto della Road map prevede il disarmo delle milizie palestinesi da parte dell'Anp. Cosa non ancora avvenuta, nè prima nè dopo Gaza.

17/8/05-Ennesimo incidente mortale in pochi giorni ad un aereo di linea, stavolta in Venezuela. Dopo l'Atr italiano e il jet cipriota. Sembra la stagione più nera per gli aerei. E invece le statistcihe dicono che non è così: fino al 16 agosto di quest'anno si sono verificati nel mondo 80 incidenti aerei con 714 morti; mentre alla stessa data del 2002 incidenti 108 e 996 morti, e anche alla stessa data del 2000 108 incidenti e 935 morti. L'anno più nero fu il 1996 (2079 morti in 187 incidenti), seguito dal '95(1569 morti in 181 incidenti).

17/8/05- Nel Bangladessh scoppiano tutte insieme 350 bombe. 15 solo a Dacca, la Capitale. E' un "avvertimento" dei fondamentalisti islamici "a Bush e Blair". Ma sulla stampa occidentale finisce nelle brevi. E se fosse accaduto a Londra?

16/8/05- I commentatori vendono il ritiro israeliano da Gaza come un passo verso la pace fra ebrei e palestinesi nel solco della Road Map. Non dicono che la Road Map prevedeva sì il ritiro di Israele da Gaza e Cisgiordania, ma solo dopo il disarmo da parte dell'Anp di gruppi e infrastrutture terroristiche in quei territori: che non è mai avvenuto, anzi alla vigilia dello sgombero dei coloni israeliani, Hamas ha affermato ufficialmente che non deporrà le armi, e la stesso partito al governo, Al Fatah, ha rilanciato lo slogan oi Gaza domani Gerusalemme.

16/8/05- Tg e giornali ci hanno ricamato sopra per giorni, ma l'sms inviato da un passeggero morente sull'areo cipriota della morte a un parente a terra, era un falso. Non altrettanto spazio, complice anche il Ferragosto, ha avuto oggi la smentita da parte della polizia greca che ha annunciato l'arresto dell'autore dxella beffa,Nektarios Voutas, il quale ha già confessato.

16/8/05- Negoziato sulla nuova costituzione irachena: sciiti e curdi saranno comunque costretti al compromesso con i sunniti. Poichè i sunniti potrebbero in ogni caso rigettare la costituzione nel referendum di ottobre, se i due terzi in almeno 3 delle 4 province a maggioranza sunnita voteranno contro.

16/8/05- L'aereo cirpiota precipitato per una perdita di pressione. I piloti sono partiti lo stesso pur sapendo del guasto e di una tentata riparazione last minute. Ma è tutto legale: i manuali prevedono una minimum equipment list di cose indispensabili per il decollo, è l'impianto di pressurizzazione non è compreso. L'unico obbligo è di ripararlo entro 3 giorni.

15/8/05- L'11 settembre ha un colpevole: Clinton. Sua la responsabilità dei mancati controlli che potevano far arrestare i dirottatori un anno prima della strage. La rivelazione arriva dal deputato repubblicano Kurt Weldon, il quale già il 27 giugno aveva ne aveva parlato al congresso, ma solo quando in questi giorni il New York tomes lo ha ripreso è scoppuato il caso. Tipico esempio del potere della stampa di far esistere o meno una notizia di per sè epocale. Weldon ha dimostrato che la Commissione d'inchiesta sull'11/9, che aveva escluso nel suo rapporto finale ogni responsabilità dell'amministrazione nella mancata prevenzione della strage, non aveva inserito pur essendone a conoscenza (come il portavoce della commissione stessa ha confermato) un piccolo dettaglio. Ossia il fatto che un'unità dell'intelligence americana di nome Able danger, creata nell'ambito del Comando operazioni speciali, già nell'agosto del 2000 identificò Mohammed Atta e alcuni dei suoi compagni come terroristi di una cellula di Al Qaeda che preparava un attentato negli Usa. Peccato che il vice ministro della giutizia di Clinton, Jamie Gorelick proibì all'intelligence di dividere l'informazione con l'Fbi, in quanto in quel momento si ritenne che Atta avesse una Green card (permesso di soggiorno permanente), e dunque non si potesse legalmente intervenire contro di lui. uarda caso nell'ottobre 2003 l'ex consiliere per la sicurezza nazionale di Clinton Sandy Bergere fu beccato a rubare e distruggere documenti dagli Archivi nazionali, mentre li consultava per preparare la testimonianza degli ufficiali di Clinton davanti alla commissione d'inchiesta sull'11/9.

15/8/05- Per mesi l'opposizione e il giornalismo alternativo hanno picchiato sul fatto che l'Italia avesse deciso di partecipare alla missione irachena con l'obiettivo di una contropartita economica di primo piano nella ricostruzione. Ma se così fosse sarebbe stao finora tutto inutile: l'Italia, terzo Paese per truppe ha ricevuto solo il 2% (340 mln di dollari) sugli appalti del triennio 2004-2007. Inoltre le imprese petrolifere italiane non hanno ancora ottenuto una loro collocazione, nemmeno rispetto ai contratti assegnati all'Eni a suo tempo da Saddam, sempre congelati. A rivelare tutto ciò è la Relazione semestrale al parlamento sulla politica informativa e sulla sicurezza, presentata dal Cesis (i nostri 007). Oggettiva proprio in quanto di sponda governativa.

15/8/05- Come va davvero l'Iraq? Le condizioni economiche sono migliorate oppure no grazie alla cacciata di Saddam? A sentire i governi alleati, compreso il nostro, la situazione è molto migliorata. Ma nella 'Relazione semestrale al parlamento sulla politica informativa e sulla sicurezza', il Cesis (organo che coordina Sismi e Sisde) dice la verità, oggettiva in quanto espressa dagli apparati di informazione di un Paese presente in Iraq, che avrebbe l'interesse a dipingere tutto di rosa. Ecco qualche dato dalla Relazione: la popolazione irachena vive al 55% sotto il livello di povertà, il reddito medio annuo è di 780 dollari, l'energia elettrica nella maggior parte delle province viene erogata dalle 9 alle 15 ore la settimana, dei 18 miliardi di dollari promessi dai donors solo 5 sono stati versati, benchè vengano poi utilizzati in ran parte per la sicurezza, la disoccupazione è al 25%.

15/8/05- L'Italia comincia alla cetichella il ritiro dall'Iraq: 130 marò del S.Marco tornano a casa e non saranno rimpiazzati. Questo avviene ad appena due giorni dalla scadenza dell'ultimatum lanciato dalla brigate Abu Afs Al Masri il 17 luglio, che dava ai Paesi 'crociati' tra i quali si citava l'Italia, un mese di tempo per ritirarsi dall'Iraq, ed evitare così una campagna di attentati nelle loro capitali. Sarù un caso?

14/8/05- Israele si ritira da Gaza. Ma cui prodest? A chi giova? La partenza dell'esercito un territorio senza legge in mano alle bande del terrorismo islamico che hanno insanguinato Israele e non solo durante gli ultimi anni. E che hanno già aperione to la porta ai cugini di Al Qaeda, facendogli impiantare già la prima sezione in loco. La 'sede' ha aperto il 2 agosto, e si stratta del primo avamposto qaedista sul Mediterraneo a un tiro di schioppo dalle coste europee e del sud Italia. Ma nemmeno Israele sarà più sicuro col ritiro da Gaza: i missili Kassam di Hamas ed Hizb'allah invece di partire dal lontano Libano potranno partire dalla confinante Gaza o dalle 4 colonie della West Bank abbandonate al pari di Gaza in questo storico ritiro del 17 agosto 2005. [leggi in esteso]

12/8/05- La Rai qualche giorno fa ha perso i diritti del calcio in chiaro per la serie A. E con esso la possibilità di trasmettere i gol a Noventesimo minuto. Eppure l'art.21 della costituzione garantisce il diritto di cronaca. Nel caso, specifico, già alle 18 della domenica la Rai potrebbe trasmettere almeno i 90 secondi sufficienti per mostrare i gol della giornata, come aviene in un servizio da tg.

12/8/05- L'economia americana ha recuperato tutti i posti di lavoro persi da seguito dell'11 settembre, tornando ai livelli pre-2001. Eppure secondo il dipartimento del lavoro Usa le aziende private sono ancora in rosso di 1.16 mln di posti. La verità è che a guidare la riscossa sono le aziende della difesa, che hano beneficiato della guerra al terrorismo con +1.33 mln di posti negli ultimi 4 anni, e le amministrazioni pubbliche con+0.76 mln di posti. In barba all'ideologia liberista a stelle e strisce.

12/8/05- Si parla molto dei 'concertisti' di destra, Ricucci, Fiorani, Gnutti, all'assalto di Rcs, Antonveneta e Bnl, e poco della scalata di Unipol, l'assicurazione delle cooperative di sinistra, alla Bnl. Le opa lanciate dai primi, almeno formalmente erano legali. Mentre Unipol, conquistando il controllo di Bnl ha violato il proprio statuto, il quale stabilisce quale oggetto sociale e missione societaria la prevalenza del settore assicurativo. Con l'acquisizione di Bnl la ragione sociale è divenuta più bancaria che assicurativa, e dunque, o lo statuto verrà modificato oppure l'operazione è giuridicamente nulla. Il problema è che la modifica dello statuto fa scattare il diritto di recesso a favore degli azionisti di minoranza, rendendo l'operazione più onerosa. A confermarlo un'esperto di diritto del calibro di Guido Rossi, peraltro storicamente vicino alla sinistra.

12/8/05- Gli Usa e la comunità internazionale sono in rotta da tempo con la Corea comunista del nord a causa del suo programma nucleare civile, di cui approfitta per ricavare armi atomiche. Sapete qual'è l'unico Paese che approva pubblicamente, e l'ha ripetuto oggi, il diritto di Pyogyang a un programma nucleare civile? Proprio il suo vicino Corea del sud, che l'Occidente ha speso cifre incalcolabili per difendere dalla possibile aggressione della dittatura comunista del nord, durante e dopo la Guerra di Corea.

11/8/05- Nuovo allarme negli Usa per il rischio di attentati di Al Qaeda con l'utilizzo di autobotti. Eppure, mentre la notizia viene rilanciata in prima pagina dai media di tutto il modno, nessuno si accorge che contemporaneamente il livello ufficiale d'allarme negli Stati Uniti, innalzato dopo gli attacchi di Londra, viene abbassato di un grado, passando ad arancione. Che questi allarmi siano farlocchi?

11/8/05- Il costo della benzina è alle stelle, tocca il record di 67 $ al barile. In realtà, su 1.30 euro a litro della benzina verde alla pompa, solo 47 centesimi di euro sono da attribuire al costo reale del petrolio. Altri 47 li paghiamo in tasse europee, e 36 in accise allo stato italiano. Da notare che le accise aumentano in proporzione al prezzo. Dunque il 75% del costo della benzina in Italia è dovuto alle tasse.

11/8/05- La Croce rossa cambia simbolo per non urtare gli islamici. Rinunciando alla croce. Quello che gli islamici ignorano è che la croce rossa su sfondo bianco non rappresenta un simbolo cristiano, ma è una raffigurazione capovolta, in quanto ai colori, della bandiera svizzera, Paese dove la Cri appunto nacque.

11/8/05- Ennesima smentita dell'effetto negativo dell'euro sul nostro export: il saldo commerciale italiano con gli Usa è salito nel giuno 2005 a 1759 mld di dollari contro i 1678 del mese precedente. Per un totale nei primi 6 mesi 2005 di 9271 mld. A fornire questi dati è il ministero del commercio Usa. Alla faccia della campagna leghista per l'abolizione dell'euro e il ritorno alle svalutazioni della lira.

11/8/05- Oggi Antonveneta domani il mondo... Il progetto dei 'concertisti' intercettati (Fiorani, Ricucci, Gnutti, Consorte ecc.) non era semplicemente quello di scalare un paio di banche, bensì di prenedere il controllo dell'intero sistema capitalistico italiano, mangiandosi prima o poi anche Capitalia (la banca di Geronzi che ha ereditato il ruolo della Mediobanca di Cuccia) e la prima industria del Paese, la Fiat. Lo rivelano le intercettazioni su Consorte(il n.1 di Unipol, l'assicurazione della sinistra che ha guidato la cordata anti-straniera in Bnl). E' il 6 luglio quando Consorte parla con Sposetti, il tesoriere dei Ds, dicendogli di fare una cosa per lui, cioè di verificare la notizia secondo cui sembra che si stia preparando un'opa sulla Fiat. Sposetti risponde che la cosa è molto possibile. Le intercettazioni sul ragioniere che muove i soldi di Ricucci, tale argiulo, senalano poi fra 4 e 28 luglio, manovre misteriose sul titolo Capitalia.

11/8/05- Berlusconi si chiama fuori dalla scalata al Corriere, dicendosi estranei alla vicenda anche dopo la scoperta di una cordata guidata dal suo banchiere storico e membro del consiglio Fininvest, Livolsi. In effetti a norma di legge gli sarebbe del tutto impossibile scalare personalmente o attraverso una società di facciata o un prestanome la Rcs. A vietarlo è la stessa legge Gasparri (o 112) varata di recente dal governo. La quale vieta fino al 2010 ai detentori del mercato televisivo di entrare in quello della carta stampata, direttamente o indirettamente.

11/8/05- C'è un legame tra gli attentati del 7 luglio e quelli del falliti del 21 luglio a Londra? Gli inglesi sostengono di sì, e proprio per questo chiedono con urgenza l'estradizione di Hamdi Issac, il kamikaze etiope catturato a Roma. Ma la prova che così non è viene proprio dall'Italia: Invano i pm Ionta e Saviotti, titolari dell'inchiesta su Issac hanno cercato un aggancio con gli attentati del 21 luglio e quelli del 7, poichè tra i 56 morti c'era anche l'italiana Benedetta Ciaccia, e questo avrebbe consentito al pool romano di procedere direttamente contro l'etiope invece che estradarlo in Inghilterra. Oggi i pm italiani gli possono contestare solo l'associazione con finalità di terrorismo internazionale, e dunque non possono trattanerlo a lungo in Italia, come sarrebbe utile per costringerlo a confessare leami e reti terroristici nel nostro Paese.

11/8/05- Da un lato gli Usa guidano una crociata contro la possibilità che l'Iran sviluppi un proramma nucleare. Ma al contempo la Halliburton, la più nota ditta americana di forniture energetiche e militari, è al fianco di uno dei responsabili del proramma nucleare iraniano nonchè membro della delegazione che ha negoziato con gli europei, Cyrus Nasseri, fornendo componeneti chiave per la costruzione di un reattore nucleare. In violazione dell'International emergency economy act, o Ieepa, che proibisce ad aziende americane di fare affari con la teocrazia sciita. Nasseri è stato non a caso interrogato pochi giorni fa dalle autorità iraniane per aver rivelato segreti nucleari alla Halliburton e aver ricevuta da questa 1 milione di dollari. I rapporti tra Nasseri e Halliburton sono cominciati a ennaio, quando la Oriental oil Kish, di cui Nasseri è vicepresidente, ha affidato un subappalto per trivellazioni a una controllata della Halliburton, la Halliburton products and service. La quale è domiciliata alle isole Cayman, proprio per sfuggire allo Ieepa. Proprio l'amministrazione Bush si è opposta con ogni mezzo ai tentativi di riportare sotto controllo l'enorme numero di società Usa che trovano rifugio nei paradisi fiscali. D'altronde la Halliburton ha cominciato a fare affari in Iran già dal 1995, quando suo amministratore delegato era l'attuale vicepresidente Dick Cheney.

11/8/05- Ieri giornali e tv hanno dato nei titoli la notizia del prolungamento della missione Onu in Iraq. Nessuno però si è premurato di spiegare a lettori e ascoltatori che non si tratta della missione militare della Forza multinazionale che agisce sotto egida Onu, bensì di quella solo umanitaria e autonoma delle Nazioni Unite (United nations assistance mission for Iraq, Unami). Che dal momento dell'attentato contro la sede Onu di Baghdad del 19 agosto 2003, agisce peraltro dai Paesi limitrofi al territorio iracheno.

11/8/05- Non passa ormai giorno che notizie di stampa comunichino piani di ritiro delle truppe Usa dall'Iraq. Sarà, ma intanto i soldati americani in Iraq aumentano: a gennaio, in vista delle nuove elezioni, si passerà dai 140.000 attuali a 160.000.

10/8/05- Nel secondo trimestre 2005 il Pil sale dello 0.7%. Il governo grida alla ripresa. L'opposizione afferma che comunque non è ancora una svolta. Chi ha ragione? La crescita dello 0.7 è rispetto al primo trimestre 2005, quando c'era stato un meno 0.5%. Dunque si tratta di una ben più modesta crescita dello 0.2 dall'inizio dell'anno. Ma in realtà è più corretto confrontare periodi omogenei, e dunque il secondo trimestre 2005 col secondo 2004: un misero +0.1%. Inoltre secondo le stime contenute nel rapporto Istat, il Pil acquisito nell'intero 2005 dovrebbe segnare un calo dello 0.1% sul 2004. Mentre secondo Eurostat il pil dell'eurozona crescerà nell'intero 2005 del+1.4%. Per non parlare degli Stati Uniti (+3.6%).

10/8/05- De Benedetti rinuncia con una lettera ai giornali all'alleanza con Berlusconi nellla società salva imprese lanciata in borsa di recente. La sinistra si nera scagliata contro il tradimento l'ingegnere, ora la destra fa altrettanto, definendo vergognosa la marcia indietro del Patron di Repubblica. Nessuno che faccia notare il vero nodo della vicenda: non ci si accorge che il vero scandalo è il conflitto d'interessi di Berlusconi. Com'è possibile che il capo del governo crei una nuova impresa mentre è ancora in carica? E' ovvio che, come tutte le aziende, i suoi rapporti con lo stato saranno vitali per la sua esistenza, e a capo dello stato c'è proprio il suo proprietario.

10/8/05- Berlusconi si chiama fuori dalla scalata di Ricucci e del suo banchiere storico Livolsi (creatore di Mediaset e attuale membro del consiglio di Fininvest), affermando di non averci niente a che fare. La smentita arriva dalle solite intercettazioni di questi giorni a Ricucci e soci (Livolsi e Agag, lo spagnolo della famiglia Aznar e Briatore). Il quale afferma al telefono, il 5 luglio alle 19.49: "Sto ancora aspettando che il presidente (Berlusconi) mi riceva". "Ho riferito a Livolsi di chiamarlo per le 20 di questa sera", risponde il suo interlocutore ("Zio Romi"). Aggiungendo che "Il presidente deve stare attento perchè Roma non è la Sardegna". "Devi intervenire-incalza Ricucci-se nò non c'è via d'uscita. E' importante che sia io a incontrarmi col presidente, devo dirgli cose che neppuree Livolsi conosce". Infine, il 22 luglio alle 20.50, interviene Briatore con Ricucci: "Vorrei darti una mano con Rcs. Sto organizzando una cena. Vieni? Ci sarà Aznar e inviterà anche il Cavaliere e Galliani".

10/8/05- Si parla tanto del ruolo di Fazio nella vicenda Antonveneta, ma quello giocato da Barlusconi non è meno scorretto. Invece di lasciar decidere al mercato, come prevedono le regole della concorrenza Ue, anche il premier si è schierato in favore di una delle due squadre, quella degli italiani. Lo svelano le intercettazioni, nel passaggio in cui Gnutti, alle 00.29 del 12 luglio, chiama la moglie Ornella, riferendo quanto segue: "Ciao, sono a cena con Berlusconi, Il governatore (Fazio) ha firmato un minuto fa il via libera, e Berlusconi ha parlato al telefono in diretta con Fiorani". Frioani poco prima aveva detto al telefono a Gnutti "Ho sentito il presidente Berlusconi commosso della cosa...". ECco dunque perchè Berlusconi invece che scagliarsi contro Fazio, ha fatto il pesce in barile prendendosela coi giudici. Del fatto che l'operazione Antonveneta andasse avanti con quelle modalità illegali e discutibili, lui era non solo informato ma convinto sostenitore.

9/8/05- L'Iran ha ripreso l'attività nucleare ad Isfahan. Proprio la città con la cui università il centro di fisica nucleare di Trieste Ictp intrattiene un rapporto privilegiato, formando schiere di tecnici atomici col finanziamento del nostro ministero per la ricerca.

9/8/05- Tehran pretende di aver ripreso l'attività nucleare ad Isfahan col permesso e sotto controllo Aiea (l'agenzia atomica dell'Onu). Eppure le operazioni sono ripartite senza aspettare i test di buon funzionamento del sistema di videosorveglianza Aiea. Lo ha denunciato il capo dell'Agenzia El Baradei.

9/8/05- Standard and poor's rivede in negativo il suo outlook sull'Italia, a causa del debito galoppante. E le opposizioni gridano alla crisi e allo sfascio del governo Berlusconi. Nessuno fa notare che lo stesso iorno Moody's, laltra agenzia di ratin altrettanto prestigiosa della prima, ha deciso di non rivedere il suo giudizio sull'Italia.

9/8/05- Ricucci è un tipo trasparente no? Per mesi è andato avanti il tormentone sull'immobiliarista romano d'assalto. E si sono sprecati i sospetti sulla fonte dei suoi infiniti denari, con cui, pur senza aver mai prodotto nulla a livello industriale, sta arrivando a comprarsi il Corriere della Sera. Lui ha sempre smentito di aver dietro qualcuno. Ma oggi viene sbugiardato dai fatti: al suo fianco nella scalata al Corrierone c'è la merchant bank di Ubaldo Livolsi. Colui che salvò dai debiti la Fininvest di Berlusconi, trasformandola in Mediaset. D'altronde Ricucci aveva barato già all'inizio della sua carriera: lui, semplice odontotecnico, fu condannato per abuso della professione dentistica.

8/8/05- Altro che ritardi italiani, sono gli inglesi ad aver tardato due anni prima di accorgersi che il fallito kamikaze del 21 luglio a Londra (stazione di Sheperd's Bush) era un terrorista, malgrado una lettera dei responsabili della moschea frequentata dal giovane etiope che lo denunciava. Da giorni i quotidiani britannici conducono una campagna irridente contro i ritardi della giustizia italiana nel consegnare a Scotland Yard Issac Hamdi, catturato a Roma all'inizio di agosto. Eppure i media italiani ignorano totalmente una notizia che capovolge la situazione a favore degli inglesi. Il 24 luglio 2003 i capi della moschea di Stockwell. frequentata da Issac, inviarono una lettera al vicecomandante della polizia di Briton, citando oltre a Issac anche sua moglie e molti suoi amici intimi, il cui comportamento veniva definito nei seguenti termini:"incitano all'odio razziale e religioso, diffondono letteratura e punti di vista estremisti, ci minacciano e cercano di prendere il controllo della moschea, per trasformarla da moderata in un'altra Finsbury park". La polizia installò una telecamera dentro la moschea, ma secondo uno dei responsabili, Toaha Qureshi, "sottovalutarono il livello della minaccia. Se non lo avessero fatto, oggi molte vite sarebbero state salvate". Gli inquirenti inglesi ritengono infatti che il gruppo del 21 luglio fosse collegato con quello sanguinario del 7 luglio, visto che anche l'esplosivo era dello stesso genere.

8/8/05- Usa e Gran Bretagna accusano l'Iran di violare il trattato di non proliferazione, mascherando con scopi civili il tentativo di dotarsi di bombe atomiche. In realtà a violare quel trattato in questi anni sono state proprio le due potenze anglosassoni. Aldilà del mancato 'disarmo completo a una data vicina' cui impegnava i Paesi firmatari l'art.VI del trattato. Gli Usa hanno rinnovato da tempo il loro arsenale nucleare. Ad esempio le decine di atomiche americane presenti sul suolo italiano (basi di Ghedi e Aviano) sono del tipo B-61, dispieate negli anni 90 per le loro qualità di bunkerbusting (penetrazione profonda in chaive antibunker) e le dimensioni ridotte che la rendono trasportabile dagli F-16 e dai Tornado. Inoltre lo scorso mese il Senato Usa ha stanziato 4 milioni di dollari per la realizzazione di ancor più 'robust nuclear earth penetrator'(RNEP) e l'anno scorso il Congresso ha destinato fondi per il 'rimpiazzo delle testate atomiche'. Senza contare il poderoso rilancio sotto Bush junior dello scudo spaziale di reaganiana memoria, proibito dal trattato Amb. Quanto alla Gb, l'ex ministro degli esteri Robin Cook, nel suo ultimo articolo prima di morire (datato ultima settimana di luglio), ha denunciato l'avviato rimpiazzo da parte del governo inlese, senza passare dal parlamento nè avvertire il pubblico, delle vecchie atomiche Trident con mezzi di nuova generazione presso la fabbrica di Aldermaston. Il portavoce dell'impianto ha precisato che si tratta di nuove 'mini-bombe nucleari' utilizzabili come testate o sui missili Cruise.

8/8/05- Non fu le bombe atomiche americane a provocare la resa del Giappone: come lo storico Tsuyoshi Hasegawa ha ampiamente dimostrato, fu l'inresso dell'Urss nella guerra del Pacifico l'8 agosto (due giorni dopo Hiroshima) a costringere l'impero del sol levante a quel passo.

8/8/05- La nomina del nuovo direttore generale della Rai Alfredo Meocci è illegale. Essendo stato di recente a capo dell'authority per le telecomunicazioni, in base all'art.2 comma 9 della legge 481 del 1995, egli non può per 4 anni lavorare in aziende controllate dallo stato (perfino in qualità di consulente). Il motivo è chiaro: ad esempio Meocci si troverà a rappresentare da Dg Rai il ricorso al Tar contro la multa all'azienda per sforamento del tetto pubblicitario, comminata proprio dall'authorty per le tlc quando lui al vertice.

6/8/05- Si discute sulla liceità o meno delle intercettazioni a Fazio. E Berlusconi promette un decreto per limitarne fortemente l'uso da parte della magistratura, e la conseguente pubblicazione sulla stampa. Nessuno però che parli dell'avviso di garanzia: che fine ha fatto lo strumento previsto dalla legge proprio per avvertire il cittadino che si sta indagando su di lui? Di questo istituto, formalmente obbligatorio e sempre in vigore, si sono perse le tracce. Aldilà dell'opportunità morale, e degli esiti dell'indagine, rimane irrisolto il problema del vulnus giuridico rispetto a una norma che consente all'imputato di non autoaccusarsi con le sue mani (vedi il quinto emendamento negli Usa).

6/8/05- Anniversario di Hiroshima. Le decine di miliaia di morti per la bomba atomica americana vengono continuamente ricordati. Ma nessuno pensa agli altrettanti caduti vittime nella seconda guerra mondiale di bombe convenzionali, quasi vi fosse una differenza morale fra un bombardamento a tappeto continuato per anni ad opera degli alleati, ad esempio su Roma o su Milano, e una singola atomica. La morte è morte, sia che arrivi per autocomubustione da fungo nucleare, o per il crollo di un tetto sulla testa, come sulle nostre città negli anni 40, o sull'Iraq di oggi.

6/8/05- 60° anniversario della prima atomica americana su Hiroshima. L'allora presidente Truman lo annunciò al suo popolo via radio dicendo definendo la settima città giapponese "una base militare"... La disinformazione non è cominciata oggi...

5/8/05- Se i qaedisti e gli antiamericani del mondo islamico l'avessero saputo, forse la storia sarebbe cambiata: a far diventare nucleare Israele non sono stati gli Usa, che anzi erano contrari, ma Gran Bretagna e Francia. Fu nel 1959, che il governo Mc Millan vendette a Israele, via nave, le 20 tonnellate di acqua pesante che gli servivano,attraverso una triangolazione con la Norvegia che inizialmente le aveva fornite proprio a Londra (prima che la Gb abbandonasse questa tecnica nucleare optando per la grafite). Lo ha scoperto la Bbc rovistando in un oscuro archivio di documenti declassificati del Foreign office (Pulic records office). La Francia dal canto suo provvide a spedire altre 4 tonnelleate di acqua pesante, e a realizzare il reattore nucleare sotterraneo di Dimona nel deserto del Neghev. Londra fece tutto di nascosto agli americani, in quanto Eisenhower era contrario alla proliferazione, Parigi spacciò il reattore come una macchina di ricerca per usi civili (irrigazione del deserto). Oggi Israele possiede circa 200 ordigni nucleari. Ed è grazie alle atomiche che i Paesi arabi hanno dovuto accettarne l'esistenza, rinunciando alla pluridecennale guerra contro l'espansionismo ebraico in Palestina. E dire che in cima alle motivazioni di Al Qaeda per l'attacco alle torri figurava il sostegno Usa a Israele.

5/8/05- Berlusconi fa il pesce in barile e si scaglia contro i giudici nello scandalo che vede il governatore di Bankitalia Fazio nella bufera accanto ai banchieri ea gli immobiliaristi d'assalto suoi amici protagonisti della scorretta scalata ad Antonveneta. Forse Fiorani e Ricucci gli ricordano qualcuno: sè stesso... [leggi in esteso]

5/8/05- Meocci nuovo direttore generale della Rai. Fu assunto al Tg1 da Fede, che lo descrive come uno rispettoso delle gerarchie e dei politici.

4/8/05- Una parte dei Ds ancora sostiene Fazio (D'alema, Visco, Salvi, Violante), mentre il resto dell'opposizione chiede la sua testa: non sarà perchè Bankitalia si deve ancora esprimere circa l'Opa di Unipol (area centro sinistra) sulla Bnl, nello scontro con gli spagnoli?

4/8/05- L'Iran annuncia la ripresa dell'arricchimento dell'uranio. Si prospettano sanzioni all'Onu e forse un attacco militare preventivo da parte degli Usa o di Israele, per impedire a Tehran di farsi la bomba atomica sfruttando la tecnologia nucleare. Ma chi insegna agli iraniani e ad altre schiere di scienziati di Paesi canaglia come fare? Proprio l'Italia. In un centro frequentato in passato dai padri del programma nucleare di Saddam e dal 'segretario nuclerare' di Osama! [leggi in esteso]

4/8/05- L'Iran annuncia che sta per riprendere l'arricchimenti dell'uranio, rompendo la pausa concordata con l'Ue. L'Occidente è contrario a un Iran nucleare, anche solo civile, perchè teme che dal civile si passi alle armi atomiche. Che sarebbero una violazione del trattato di non proliferazione nucleare. Il quale trattato però Israele vìola da decenni, possedendo un aresenale clandestino di 200 bombe atomiche. Eppure nè gli Usa nè l'Europa gli hanno mai rimproverato nulla.

4/8/05- La legge antifumo è una burla. Il Tar del Lazio ha sancito che una semplice circolare del ministro della salute per imporre agli esercenti di locali pubblici la vigilanza o fargli chiamare la polizia in caso di inadempienze, non basta. Ci sarebbe volita una legge in piena regola. Dunque, da oggi gli esercenti che non fanno la spia non rischiano multe.

4/8/05- Ieri la riunione del consiglio dei ministri sul caso Fazio Bankitalia. Berlusconi si è dato malato, riferendo placche sulla gola. Troppo pigro per pigliarsi aulin e antibiotico, come ogni umile insegnante o impiegato di qualunque ufficio, e non mancare a una seduta così importante? Oppure la voglia di evitare una patata bollente, per inimicarsi l'establishment bancario che controlla Bankitalia e verso cui la Mediaset ha enormi debiti? Quando si dice il conflitto d'interessi... Oppure semplicemente Berlusconi sa che nell'area di centro destra non vi sono in questo momento personalità adatte a ricoprire quel ruolo sostiuendo Fazio, e non vuole che su quella poltrona siedano altri più vicini all'opposizione.

4/8/05- Si parla tanto della probabile decisione del governo di introdurre il mandato a tempo per il governatore di Bankitalia. oggi in carica a vita. Ma solo modificando lo statuto della Banca ciò sarebbe possibile. E lo statuto lo può modificare solo l'assemblea interna dei sindaci, a sua volta nominata dall'assemblea dei proprietari del capitale, ossia le maggiori banche private italiane.

4/8/05- Anche se Fazio fosse sostituito, come conseguenza dello scandalo sulle intercettazioni, il problema della parzialità di Bankitalia non cambierebbe di un millimetro. Chiunque sia nominato a guidare la nostra banca centrale dovrà infatti rappresentare gli interessi dei detentori del capitale, come in ogni società per azioni che si rispetti. E a possedere Bankitalia, in violazione dell'art.3 dello statuto, sono le maggiori banche private italiane, le quali vedono l'ingresso degli stranieri sul mercato nazionale come il fumo negli occhi. Ecco dunque il vero problema da risolvere: non Fazio, ma l'illegalità in cui opera Bankitalia da qualche anno.

3/8/05- L'attentato, che sia a Roma o a Milano, è dato dai nostri apparati di sicurezza come molto probabile. Ma le ambulanze quante sono? A Roma 45 per 3 milioni di persone. Nel capoluogo lombardo solo 28 per 1.5 milioni di cittadini.

3/8/05- Nell'anniversario della strage di Bologna appena passato, nessuno ha avuto il coraggio di ricordare che ala sentenza di condanna a Fioravanti e Mambro (dei Nar di setrema destra) è avvenuta sulola base di due testimoni davvero poco affidabili: Massimo Sparti della banda della Magliana, smentito dai suoi stessi familiari e scarcerato come premi per l'accusa ai Nar, e Angelo Izzo, l'ex massacratore del Circeo tornato a colpire proprio quest'anno. In realtà la pista più probabile era, già 25 anni fa, quella del terrorismo islamico. Una versione che convince anche l'allora ministro deli interni Cossiga. L'arresto in Italia del terrorista palestinese Saleh, mentre nel '79 trasportava dei missili terra aria, ci mise sulla lista nera del gruppo cui questi era ancora legato, quello della primula rossa del terrorismo islamico soprannominato Carlos. Lo paventava un'informativa dell'Ucigos al Sisde datata 11 luglio '80. Guarda caso due dei suoi uomini il giorno della strage erano a Bologna: Thomas Kram, e la moglie del brigatista Padula, Christa Frohlich, venuta a trovare il marito in carcere. Da notare che la presenza dei due a Bologna fu individuata dalla indagini franco tedesce, non dalla polizia italiana.

3/8/05- La mente degli attentati di Londra (quelli sanguinari del 7 luglio), Haroon Rashid Aswat, catturato il 20 luglio in Zambia, era un agente doppio che lavorava per il servizio segreto Mi6 britannico. O meglio, fingeva di dare informazioni su Al Qaeda, mentre era ancora fedele all'organizzazione. A rivelarlo, in diretta nella trasmissione Dayside della più vista rete di informazione americana, la Fox news, è l'ex procuratore al ministero della giustizia ed esperto di terrorismo John Loftus. Il quale racconta per la prima volta ciò che ritengono al ministero Usa. Aswat entrò in Inghilterra due settimane prima degli attentati, e se ne andò in aereo proprio la mattina della strage. Indisturbato, malgrado fosse sulla lista dei ricercati da tempo. Dunque l'intelligence di Londra gli ha permesso di farlo. Così come, dal 1999, aveva bloccato due volte il suo arresto chiesto dagli americani, la prima volta mentre Aswat si trovava a Seattle, la seconda posteriore all'11/9, quando fu segnalato in Sud Africa. Come altri del suo gruppo (Al Muhajiroun, 'Gli emigranti', guidati dall'imam con l'unciono della mosche adi Finsbury park), l'Mi6 l'aveva ingaggiato già dai tempi del Kosovo nel 1995, per aiutare i musulmani di quella regione. La storia quindi si ripete: anche Osama aveva lavorato per la Cia in Afghanistan.

2/8/05- Il generale Custer, passato alla storia per la sconfitta di Little big horn ad opera degli indiani Cavallo pazzo, non ebbe colpe. A sostenerlo con prove scientifiche, è la rivista specializzata Wild west, che addossa la responsabilità del massacro al mancato intervento del sottoposto di Custer maggiore Reno, a cui era stato affidato il compito di attaccare il nemico da un'altra posizione, e che non lo fece. I detective della rivista hanno dimostrato che Reno non poteva non aver sentito li spari della battaglia fra Custer e gli indiani.

2/8/05- Fazio sotto tiro dopo la pubblicazione di imbarazzanti intercettazioni che ne sanciscono la parzialità. Larghe fette del mondo politico chiedono le sua dimissioni da governatore a vita di Bankitalia. Ma in realtà secondo l'art.19 dello statuto della Banca, che è un ente di diritto pubblico indipendente dallo stato, la nomina e la revoca del governatore spetta al consiglio superiore della Banca stessa. Ne fanno parte il governatore e il resto del direttorio, oltre a ai consiglieri eletti dalle assemplee locali dei partecipanti presso le 13 sedi dell'Istituto. Al presidente della repubblica, su proposta del governo, spetta poi approvare le nomine decise dal consiglio. Ma Fazio è già stato nominato, e la revoca dovrebbe partire dal Consiglio.

2/8/05- Nuovi poteri alle forze armate in chiave antiterrorismo. Sono stati introdotti in un decreto omnibus appena approvato in parlamento. Le opposizioni denuncuano che si tratta di leggi speciali, in quanto vi si fa riferimento (nell'art.12 ter) all'art.4 della legge Reale (n.152, 22/5/1975). Che permette di perquisire "alla ricerca di armi, esplosivi, e strumenti di effrazione" qualunque persona "il cui atteggiamento o presenza, in realzione a specifiche o concrete circostanze di luogo e di tempo, non appaiono giustificabili". Ciò che dalle opposizioni non saprete mai, è che tale norma, oggi estesa alle forze armate, è oggi tranquillamente in vigore per le forze dell'ordine. E permette a polizia e carabinieri di perquisire chiunque senza che per questo l'Italia sia diventato uno stato di polizia di stampo sudamericano. E comunque le forze armate potranno solo perquisire, non accompagnare in questura o in caserma i fermati come accadeva durante l'operazione antimafia Vespri siciliani qualche anno fa.

2/8/05- Il pacchetto antiterrorismo appena approvato in parlamento porta a 24 ore dalle 12 attuali il tempo del fermo di polizia per identificare i sospetti. Ma come la mettiamo con i consolati che chiudono nei weekend?

2/8/05- Il nuovo presidente della Rai sarà Claudio Petruccioli. Suo cugino è Oreste Scalzone, ex leader di Potere operaio condannato a 9 anni per associazione sovversiva e banda armata, latitante in Francia dall'81. Intervistato, Scalzone dice che sono legati e si sentono.

1/8/05- Hamdi Issac, il quarto kamikaze di Londra catturato a Roma viene dipinto dalla stampa come un freddo e diabolico terrorista di professione. Si tratta invece del criminale più pasticcione della storia recente: anche i bambini sanno che i cellulari sono intercettabili, ma lui lo usato quello intestato alla moglie, per giorni dopo il fallito attentato, chiamando da Londra Roma e Milano.

1/8/05- Il quarto kamikaze di Londra catturato a Roma. Si tratta dell'etiope Hamdi Issac. Come mai, si domandano gli investigatori, dopo i falliti attentati del 21 luglio è scappato proprio in Italia? Aveva forse in programma altri attentati nel nostro Paese? Per rispondere basta un dettaglio: Issac era vissuto in Italia fino a 10 anni fa. A Roma aveva fatto le scuole medie: era uno dei ragazzi delle compagnie hip hop anni 90, sul muretto di via Flaminio.

1/8/05- Tra i 65 punti del libro bianco leghista antiterrorismo figura anche la proposta di introdurre il codice di guerra, ovvero la legge penale militare, anche in conflitti diversi da una guerra classica. Tradotto: introdurre la pena di morte anche per gravi reati di terrorismo. Ma è una minaccia che funzionerebbe con i kamikaze aspiranti suicidi?

1/8/05- Prodi definisce per la prima volta le truppe italiane in Iraq 'occupanti'. Qualcuno gli spieghi che la risoluzione 1511 del 16 ottobre 2003 ha legalizzato il mandato della forza multinazionale di cui l'Italia fa parte:all'art. 13 "autorizza la Forza multinazionale sotto comando unificato a prenedere tutti i provvedimenti necessari al mantenimento della sicurezza e della satbilità in Iraq", e al 14 "esorta i Paesi membri dell'Onu a dare il proprio contributo anche con l'invio di forze militari". All'art.2 della risuoluzione Onu 1546 del giugno 2004, si recita poi: "Il consiglio di sicurezza saluta il fatto che, sempre entro il 30 giugno 2004, finirà l'occupazione e l'autorità provvisoria della Coalizione cesserà di esistere, e l'Iraq riaffermerà la propria completa sovranità". Dunque la missione italiana oggi non è più 'occupante'. Tuttavia parte dei nostri uomini erano già andati in Iraq anche prima delle suddette risoluzioni.

31/7/05- Berlusconi e De Benedetti, fino a ieri nemici mortali, alleati al 50% in una società di borsa che risana medie imprese italiane in difficoltà, per poi rivenderle e guadagnarci. Cdb web tech, così si chiama il titolo. E dire che da vent'anni l'ingegnere definisce Berlusconi un pericolo per la democrazia! Evidentemente i soldi non hanno colore. Al pari degli inciuci.

30/7/05- Prodi annuncia in pompa magna: se vinceremo noi ritireremo le truppe dall'Iraq. O almeno questo è ciò che riportano giornali e tg. Perchè a ben leggere l'intera dichiarazione, Prodi ha detto: "la natura della nostra missione dovrà cambiare: non più militare ma di ricostruzione civile e materiale del martoriato Paese". Insomma, cambia solo il nome, ma non la sostanza:impossibile qualsiasi missione umanitaria senza una copertura militare, in un territorio che ammazza ogni occidentale a tiro.

30/5/05- Il governatore Fazio nella bufera dopo la pubblicazione delle intercettazioni da cui emerge la sua parzialità nel gestire le Opa straniere ad Antonveneta e Bnl, a tutto vantaggio della cordata italiana di Fiorani della Banca popolare di Lodi. Tutto il mondo politico lo attacca, meno la Lega, che lo difende a spada tratta e chiede anzi l'intervento del garante della privacy. Come mai? Eppure i leghisti erano stato al fianco di Tremonti contro Fazio durante lo scandalo Parmalat, quando i mancati controlli di Bankitalia avevano rovinato migliaia di risparmiatori italiani. Nel frattempo però Fazio ha avuto un ruolo decisivo nel salvataggio della banca 'padana' Credieuronord, ad opera proprio di Fiorani. Inoltre gli industriali del nord est, fedudo leghista, hanno puntato alla grande su Antonveneta, con la speranza di far nascere una grande banca con azionisti del nord ma che non fanno parte del cosieddetto salotto buono, espressione di quei poteri forti che hanno sempre visto la Lega come un parente rozzo da emarginare.

29/7/05- La schiuma isolante che riveste l'esterno dello Shuttle si è staccata ancora una volta e ha colpito la navetta, durante il suo primo volo a due anni e mezzo dall'incidente mortale (causato sempre da questo stesso inconveniente). Nessuno lodice, ma gli incidenti hanno cominciato a verificarsi con frequenza e gravità inusitate, da quando le nuove regole ambientali imposte dall'allora presidente Clinton attraverso l'Agenzia per la protezione ambientale, hanno costretto la Nasa ad eliminare il Freon dalla schiuma isolante. L'ha ammesso pubblicamente già nel settembre 2002 uno dei progettisti della schiuma in questione per il contractor Lockheed Martin.Dal 1997, prima missione senza Freon, le mattonelle esterne isolanti sono risultate danneggiate in media al 40% dopo ogni viaggio.

28/7/05- Il neo presidente iraniano Ahmadinejad è passato su tutti i media del mondo come uno degli studenti che rapirono ostaggi americani nel '79 nell'ambasciata di Tehran. Ora il portavoce della Casa Bianca McLellan chiarisce che gli Usa non hanno la prova che fosse nel gruppo che agì, e non solo uno dei capi del movimento studentesco. In Iran persino i suoi acerrimi rivali politici riformisti ne negano il coinvolgimento. Ma bastava guardare l'accostamento tra le due foto, una attuale di Ahmadinejad, l'altra del rapitore del '79 che gli somiglia: l'arcata sopraccigliare e il naso sono con tutta evidenza diversi.

28/7/05- Era atteso da oltre un anno e mezzo. Il nuovo 'Piano strategico militare nazionale per la guerra al terrorismo' degli Usa. In esso si rispolvera la vecchia realpolitik per sconfiggere i gruppi islamici estremi nel cui humus crescono i terroristi. Ovvero il sostegno ai regimi 'moderati' e filooccidentali di Arabia, Pakistan, Yemen, Egitto. Eppure Bush nel discorso inaugurale del suo secondo mandato aveva lanciata una crociata per la democratizzazione di questi Paesi. Sono passati solo 6 mesi.

27/7/05- Nel riuscito attentato terroristico al Ghazala gardens di Sharm el Sheik, hanno perso la vita anche diversi italiani, oltre a decine e decine di altri turisti. I media parlano di colpo grosso dei terroristi che avrebbero ridicolizzato il sistema di sicurezza insieme egiziano e occidentale. La spiegazione invece è molto più prosaica e casuale: l'albergo era superprotetto, ma una guardia giurata si è dimenticata di rimettere a posto un paracarro, permettendo all'auto dell'attentatore di correre verso la reception.

27/7/05- Il centro destra afferma con sdegno che non imiterà la GB nel concedere ai suoi agenti antiterrorismo la licenza di uccidere (shoot to kill) per primi e senza indugio in caso di sospetti kamikaze. Come accaduto nel metrò di Londra col povero brasiliano innocente. Eppure proprio pochi giorni fa il governo Berlusconi ha modificato l'art'52 sulla legittima difesa da parte dei cittadini, abolendo l'obbligo a reagire in modo proporzionale all'offesa in caso di rischi per la propria incolumità o anche di semplice furto in casa.

27/7/05- Il consiglio dei musulmani britannici condanna le bombe nella capitale inglese. In Italia l'Ucoii (Unione comunità islamiche) emette una fatwa contro il terrorismo. Il potente Cair (Council on american islamic relations) aveva fatto altrettanto l'anno scorso con la campagna 'Not in islam name'. Come pure l'ayatollah Sistani in Iraq. Dunque non è vero che non esistano musulmani moderati, come afferma la Lega tra mille polemiche. Il problema è che gli estremisti non seguono gli insegnamenti degli imam moderati.

27/7/05- Nei 10 giorni precedenti l'attentato a Londra la sterlina è caduta del 6% rispetto al dollaro (100% annualizzato). Dopo anni di apprezzamenti, e senza alcuna ragione apparente. Anche prima dell'11 settembre successa la stessa cosa al dollaro. Qualcuno vendette appena prima delle due torri. Per l'universo antagonista si tratta della prova che dietro alle bombe ci sono i servizi occidentali. Ma perchè non potrebbero essere stati i terroristi o qualche loro ricco amico arabo ad approfittare della soffiata? Al Qaeda lo fece prima dell'11/9. E' stato dimostrato dalle autorità di borsa Usa.

27/7/05- La riforma sulla giustizia che colpisce i giudici è stata da poco approvata. Berlusconi e il Polo hanno consumato la loro vendetta postuma sugli emuli di Mani Pulite. Ma è davvero così? Giudicate da voi, scorrendo uno a uno i punti contestati, definiti persecutori e incostituzionali dalle opposizioni e dai magistrati. Divisione delle carriere:il concorso per entrare in magistratura resta unico per gli aspiranti giudici e per i futuri pm. Dopo 5 anni il magistrato dovrà sì scegliere una delle due strade, ma potrà di nuovo cambiare funzione sostenendo un esame orale, frequentando un corso alla scuola della magistratura e cambiando distretto. Solo allora la scelta diverrà irrevocabile. Concorsi: sull'esito dei concorsi l'ultima parola sarà sempre del Csm. Scuola della magistratura: corsi ed esami della nuova scuola serviranno solo a concedere idoneità, la decisione finale sugli scatti di carriera in avanti spetterà sempre al Csm. Nomine: eliminato il potere del ministro di impugnare davanti al Tar le delibere del Csm (salvo vizi di illegittimità formale). Relazione del ministro: il Guardasigilli non indica le linee di politica giudiziaria, si limita a presentare eventuali leggi e riforme che il governo intende far approvare dalle camere. Vi sembra forse che Castelli abbia qualcosa da festeggiare, o i magistrati da lamentarsi?

27/7/05- Anche gli attentatori di Londra del 21 luglio venivano da fuori. Malgrado il luogo comune dei kamikaze made in Britain ad esempio i due terroristi ancora in fuga Hassan Omar e Muktar Ibrahim, vennero in Gran Bretagna da bambini, portati dall'Africa Orientale.

26/7/05- Il consigliere e guru elettorale di Bush, Karl Rove, è nella bufera per aver rivelato a scopo di ritorsione, il nome di un'agente donna Usa sotto copertura. O almeno questo si capiva guardando ieri i Tg. Nessuno che riferisse la smentita dei suoi stessi accusatori: Matthew Cooper della rivista Time, uno dei due beneficiari della fuga di notizie dichiara quanto segue: Rove non nominò l'agente, si limitò ad indicare che era all'ufficio armi di sterminio della Cia, ed era la moglie dell'ambasciatore Wilson. Come saprete, Rove sostenne che era stata lei, contraria alla guerra all'Iraq, non la Cia, a mandare in Niger Wilson per smentire l'accusa a Saddam.

25/7/05- Il giovane brasiliano ucciso da Scotland Yard in quanto sospetto kamikaze nel metrò di Londra era innocente. La polizia riafferma il diritto alla "licenza d'uccidere" in casi simili, e si difende dicendo che il giovane era scappato dinanzi all'alt intimato dagli agenti. Quel che non si dice è che quegli agenti erano in borghese: scarpe da ginnastica, maglietta, e pistola. Chi di noi, come il brasiliano, non avrebbe pensati a dei malviventi?

25/7/05- Approvato il pacchetto sulla sicurezza antiterrorismo. L'opposizione grida allo stato di polizia. In particolare per la nuova norma che permette anche ai servizi segreti le intercettazioni telefoniche preventive. In realtà anche i servizi dovranno avere prima l'ok del magistrato, come accadeva finora per le forze dell'ordine. Ma il punto vero è che queste intercettazioni preventive, siano esse della polizia giudiziaria o dei servizi, non hanno comunque alcun valore processuale. Non si può insomma utilizzarle come prove. Anzi, la legge ne impone la distruzione dopo l'ascolto da parte del magistrato.

25/7/05- La Lega l'ha avuta vinta-titolano i giornali- nel pacchetto sicurezza antiterrorismo è stato inserito anche il prelievo forzoso della saliva degli indagati di cui non si conosca con altri mezzi l'identità. Nessuno spiega però che non sarà automatico e di massa, ma solo dietro richiesta della polizia al pubblico ministero, e dietro autorizzazione ad personam di quest'ultimo.

23/7/05- Il Comune di Torino concede il voto agli immigrati e spacca il centrodestra, che con la Lega chiede lo stop alla delibera. Così titolano tutti i giornali. In realtà il voto concesso non è un vero voto: è quello per l'elezione dei consigli di circoscrizione, che non hanno alcun potere reale oltre a quello meramente consultivo.

22/7/05- Problema evasione fiscale (200 miliardi l'anno sottratti all'erario). In realtà non è che lo stato non riesca a scoprire gli evasori. Sembra incredibile: li scopre però non incassa il dovuto. Secondo la Cgia di Mestre tra il '98 e il 2003 l'erario ha incassato solo il 10.9% dei 19.3 mld di euro di evasione accertata. Cpme mai? perchè la riscossione è affidata ai privati, in gran parte banche, pagati in base al numero di pratiche gestirte, non ai risultati ottenuti. Se lo stato incassasse in proprio dovrebbe accollarsi anche i 7500 esattori oggi presso le banche.

21/7/05- Il governo vara il Documento di programmazione finanziaria ed economica, prevedendo incassi nella finanziaria 2006 per 5 miliardi sotto la voce "recuperi da evasione fiscale". Eppure, nell'intero 2004 i fondi recuperati così sono stati solo 148 milioni di euro. Alla faccia dell'ottimismo!

18/7/05- Abbiamo liberato l'Iraq da un regime dispotico. Di questa frase si roempino la bocca da due anni i governanti dei Paesi della Coalizione che ha cacciato Saddam. Chissà se la pensano così anche le donne irachene, ovvero più della metà della popolazione di quel Paese. E' stata infatti approvata la prima bozza della nuova costituzione irachena: scompare con l'art.14 la legge sui diritti personali del 1959, che dava alle donne il diritto di scegliersi il proprio marito e in caso di divorzio affidava la questione a un giudice. Restituendo alla legge islamica della famiglia d'appartenenza tutto il diritto di famiglia(matrimoni, divorzi, eredità).

15/7/05- L'ex braccio destro di Berlusconi, fondatore di Publitalia e di Forza Italia, Marcello Dell'Utri, è un mafioso, e agiva da tramite con l'attuale premier per evitare che i familiari dell'allora patron Fininvest venissero sequestrati dalla malavita. Consentendo anche che Cosa nostra percepisse lauti guadagni a titolo estorsivo dall'azienda di Berlusconi. Sta scritto nelle motivazioni della sentenza della procura di Palermo che nei mesi scorsi lo ha condannato a 9 anni di reclusione, depositate oggi. [leggi in esteso]

15/7/05- E' ufficiale. Gli israeliani sapevano in anticipo delle bombe di Londra del 7 luglio. A confermare quella che molti avevano bollato come una leggenda telematica, è il capo del Mossad Meir Dagan, che al più importante giornale tedesco, Bild, dichiara: "l'Ufficio del Mossad a Londra è stato avvertito 6 minuti prima dell'attacco". Il Mossad aveva infatti bloccato il ministro delle finanze israeliano Netahnyau, impedendogli di recarsi a una conferenza prevista all'ora delle bombe proprio in corrispondenza della stazione colpita di Liverpool street. - 15/7/05- Lo stagista del Tempo, protagonista dello scoop sui colonnelli di An, sorpresi al bar mentre parlavano male di Fini, è ormai diventato un eroe. Gli si dedicano trasmissioni, e l'ordine dei giornalisti afferma che ha fatto bene il suo lavoro. Eppure, in un Paese serio, verrebbe cacciato da quello stesso ordine, in quanto ha registrato di nascosto una conversazione privata in un bar. La stampa tende a tacere questo 'dettaglio', ma è ovvio che se non avesse avuto una cassetta con l'inciso delle voci, il giorno dopo i tre colonnelli di An avrebbero facilmente potuto smentire l'autore dell'articolo. D0altronde proprio il direttore del Tempo Bechis ha fatto carriera registrando di nscosto i suoi interlocutori. Dunque viene il dubbio che il 'colpo di fortuna' dello stagista in realtà sia stato cercato chissà quante altre volte. Peraltro, l'argomento (gossip politico da osteria) non giustificava una scorrettezza che andrebbe utilizzata solo in casi estremi per scoperchiare scandali, truffe o smascherare reati.

12/7/05- Bush deve sostituire un membro della Corte suprema, e gli avversari lo accusano di puntare su un ultraconservatore, che non riflette la pluralità di vedute della società Usa. In realtà a regolare la nomina dei giudici della Corte è l'art.3 della costituzione americana fin dal 1788. L'art., che assegna al presidente la nomina, non prevede alcun requisito, nemmeno a livello legale, per gli eletti. E infatti in passato non sono mancati casi di giudici che non avevano la minima preparazione giuridica.

10/7/05- Tutti gli osservatori sostengono che la strage di Londra smentisce la teoria del terrorismo venuto da fuori: i kamikaze stavolta sarebbero immigrati di seconda generazione nati e cresciuti in Inghilterra. Nessuno però parla del chimico, colui che teneva l'esplosivo nella vasca da bagno ad Alexandra grove. Questi era egiziano, entrato in Inghilterra con un permesso di studio, dopo studi in America, Specializzandosi in biochimica all'università di Leeds. Nè della mente del gruppo, un uomo collegato ad Abu Faraj al Libi che agisce in Pakistan, giunto in ran Bretagna solo due settimane prima degli attentati e ripartito da Heatrow proprio la mattina del fatidico 7 luglio. Anche tra 10/7/05- L'Italia non abolirà temporaneamente l'accordo di Shenghen per paura del terrorismo, come chiede la Lega. Secondo tutti i partiti si tratterebbe di un vulnus irreparabile e senza precedenti alla costruzione europea. E invece l'Italia già lo fece: ripristinò temporaneamente i controlli alle frontiere per motivi di sicurezza durante il G8. [leggi in esteso]

10/7/05- I magistrati contestano la costituzionalità della riforma sulla giustizia e preannunciano scioperi. Il guardasigilli Castelli replica che il Csm non ha diritto di esprimere pareri politici. Chi ha ragione? Basta leggere l'art.105 della costituzione: al Csm spettano assunzioni, assegnazioni, trasferimenti, promozioni e provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati. Queste le sue competenze. 10/7/05- Dopo le bombe di Londra, per la paura di attentati la Francia ripristina temporaneamente i controlli alle frontiere abolendo l'accordo di Shenghen. Eppure l'Inghilterra era fuori da Shenghen. [leggi in esteso]

9/7/05- Benedetta Ciaccia, l'unica vittima italiana dell'11 settembre londinese, opera di terroristi pakistani, avrebbe dovuto sposarsi proprio con un pakistano e proprio l'11 settembre prossimo. Peraltro il giorno della tragedia, giungendo in treno, aveva perso la sua solitia coincidenza, altrimenti avrebbe sarebbe ancora viva.

9/7/05- Dopo gli attentati di Londra e le nuove minacce online a Berlusconi, scatta di nuovo l'allarme terrorismo anche in Italia, e in parlamento si vota con urgenza un nuovo draconiano pacchetto sicurezza (e la Lega lo ritiene addirittura insufficiente). Quasi l'attentato dovesse colpirci a brevissimo termine. Eppure, a sentire il ministro (leghista) Castelli, l'attentato in Italia è atteso tra febbraio e maggio del prossimo anno, nella finestra tra le olimpiadi invernali di Torino e le elezioni politiche. Lo ha affermato il capo del Comitato di controllo sui servizi Bianco in un'audizione riservata.

8/7/05- Vi ricordate di tutto il polverone sollevato da Al Bano perchè la seconda moglie Loredana Lecciso si dedicava alla tv spazzatura, tra balletti improvvisati e apparizioni prezzemoline? Ebbene, ora il cantante ha annuncia la sua partecipazione al fianco dell figlia Romina junior nientemeno che all'isola dei Famosi 3: il vertice della nuova tv reality/spazzatura.

8/7/05- Poco prima dell'ora delle bombe di Londra il ministro delle finanze israeliano Netahnyau era atteso proprio nella zona delle esplosioni per una conferenza economica. Ma non vi è mai arrivato, anzi non è mai uscito dalla sua camera d'albergo. Secondo la radio dell'esercito israeliano glielo ha impedito il suo servizio di sicurezza. Come faceva a sapere in anticipo del pericolo? Scotland Yard ha smentito un'altra affermazione della Radio israeliana secondo cui ad avvertire il ministro sarebbe stata proprio la polizia inglese.

4/7/05- Il Live aid di ieri a Roma? Un flop. Da noi giornali e tiggì avevano sbandierato ai quattro venti una mega partecipazione di pubblico, stimendolo in 700.000 spettatori al Circo Massimo. Secondo la questura in realtà erano 200.000. Ma per la fonte imparziale della Bbc gli spettatori "sono cresciuti a sera fino a 50.000, malgrado gli organizzatori sperassero di raggiungere il milione".

3/7/05- Non c'era nessun attentato in preparazione lo scorso inverno, nè a Milano città nè all'areoporto di Linate. I due allarmi, ripresi allora con renade evidenza da stampa e tg, erano stati lanciati solo per farcsi pubblicità da Saya e soci, arrestati in questi giorni per aver fondato una specie di antiterrorismo parallelo con lo scopo di ricevere finanziamenti e sfondare in politica.

3/7/05- Ecco perchè l'Italia gli aveva dato asilo politico quando fuggiva dalla comunità islamica albanese: Abu Omar, l'imam rapito dalla Cia a Milano, è un ex agente doppio che allora era ancora al soldo della Cia. La stessa Cia lo ha poi rapito a Milano non perchè lo riteneva un pericoloso terrorista, bensì per convincerlo con le cattive a riprendere a fare il doppio gioco nella comunità islamica, stavolta italiana.

30/6/05- Berlusconi, parlando agli azzurri dell'assemblea di 'Giovane Italia', ammette per la prima volta che 'il governo ha fatto meno di quanto doveva', quanto a risultati e mantenimento delle promesse. Prima delle regionali, recatosi da Vespa, aveva deriso le accuse dell'opposizione, sostenendo che il contratto con li italiani era stato rispettato in toto, e che il suo governo aveva fatto anzi più di quanto il contratto prevedesse.

28/6/05- E' impazzito Tom Cruise? Sull'attore americano che inprovvisamente straparla, salta sui divani dei talk show e abbraccia la gente per strada, si sprecano le diagnosi a mezzo stampa. Guarda caso recentemente, sempre in un talk show, malgrado i tentativi del conduttore di zittirlo, Cruise aveva preso una dura posizione contro la psichiatria (elettrochoc, uso di antidepressivi, e specialmente del Ritalin ai bambini).

28/6/05- Durante i primi 4 anni dell'attuale governo Berlusconi le tasse invece che calare sono cresciute, ovvero il calo è stato superato dagli aumenti: considerando anche le una tantum l'aumento è stato rispetto all'inizio della legislatura del 2%. E in assoluto la riduzione è stata molto minore che durante l'ultima legislatura del centro sinistra: 19.3 miliardi di tagli sull'Irpef con l'Ulivo, considerando anche la restituzione del fiscal drag, 12.2 con Berlusconi, che si riducono a 6.4 calcolando la mancata restituzione del fiscal drag. I dati sono del rapporto Nens il centro studi di Visco e Bersani. Ma il governo non ha potuto smentirli nel dettaglio.

28/6/05- La procura di Milano emette 13 ordini di cattura per altrettanti agenti, in seguiti al rapimento da parte della Cia dell'imam Abu Omar dal centro di Milano. In realtà 11 nomi su 13 degli indagati risultano falsi: identità di copertura.

28/6/05- Dal punto di vista giuridico è L'Italia ad aver torto nella vicenda dell'Imam rapito dalla Cia dal centro di Milano. [leggi in esteso]

28/6/05- Berlusconi ci ha riempito la testa per mesi del progetto del partito unico, come il solo modo per salvare il sistema politico italiano dal ricatto dei partitini. E ora che la riforma elettorale arriva in parlamente, che ti fa? Con la massima incoerenza presenta fa proporre in commissione affari costituzionali da Fi l'introduzione di una norma che consenta la presentazione alle prossime politiche di un numero maggiore di simboli partitici (7) accanto ai candidati della coalizione per camera e senato.

28/6/05- Berlusconi stanzia 180 milioni dal suo conto personale per pagare nella prossima campagna elettorale (le politiche 2006) 1000 mercenari dell' "Onda azzurra", incaricati di battere ogni collegio in cerca di voti. Lo rilevano indiscrezioni di fonti coinvolte nell'operazione. Vi ricordate la reazione sdegnata del cavaliere quando solo pochi mesi fa Prodi definì i militanti azzurri dei mercenari (invece che dei volontari)? Per una settimana l'Italia intera fischiò idealmente l'uscita del professore, ritenuta unanimemente una gaffe. 28/6/05- Immigrati e stupri: ne commettono soloil 3.6% del totale. Il resto è tutto rigorosamente nostrano. [leggi in esteso]

28/6/05- Chi c'è dietro l'immobiliarista d'assalto Stefano Ricucci, l'ex odontotecnico tresteverino che sta scalando l'azionariato addirittura del Corriere della sera, guardato in cagnesco dal vecchio salotto buono del capitalismo nostrano? Se lo chiedono da settimane tutti i giornali. E' quasi un gioco di società. Vi diamo un indizio: Uscendp dall'assemblea annuale di Confcommercio, dove era stato invitato per la prima volta, Ricucci si è infilato sulla vettura di Romano Comincioli: compagno di scuola di Silvio Berlusconi e senatore di Forza Italia.

28/6/05- L'opposizione dipinge la Bossi Fini sull'immigrazione come una legge disumana. Da destra la difendono a spada tratta citandone i risultati, pur imputando a due sentenze della Corte costituzionale d'averla indebolita. Chi ha ragione? Si tratta della solita farsa: la Bossi Fini, che prevede il carcere per i clandestini recidivi, è virtualmente inapplicata. A causa della debolezza della sua formulazione giuridica. Mentre le sentenze della Consulta ne hanno in realtà inasprito leggermente le pene. [leggi in esteso]

28/6/05- Gli stupri perpetrati da immigrati irregolari in questi giorni a Milano hanno rilanciato la polemica suiìlla presenza di clandestini. Il governo si difende dicendo di averne espulsi un numero molto maggiore che ai tempi del centro sinistra. Ma c'è un grande equivoco: espulsione non significa automaticamente accompagnamento alla frontiera o rimpatrio. Tutt'altro. [leggi in esteso]

28/6/05- Rumsfeld conferma: li Usa stanno negoziando una tregua con i sanguinari insorti in Iraq, responsabili di aver uccisi quasi 1800 soldati americani. E poi si rifiutano di tenere qualsiasi rapporto diplomatico o negoziato sul nucleare con l'Iran...

28/6/05- Comincia oggi la causa di beatificazione di papa Woityla. Che dovrebbe essere la più oggettiva possibile, affidata a un esperto di diritto canonico, di storia e teologia. Senonchè, il postulatore della causa, incaricato di indagare, raccogliere le prove a favore e i miracoli, è anch'egli un religioso polacco, Oder Slawomir.

27/6/05- La lega oggi propone la castrazione chimica per gli stupratori, in seguito alla scia di violenze ai danni di ragazze italiane che hanno visto protagonisti immigrati extracomunitari. Si tratta o meno di una mossa demagogica e razzista? La risposta in una vicenda di meno di un anno fa, protagonista il ministro della giustizia leghista Castelli, che insabbiò lo stupro di una quattordicenne di Pordenone ad opera di un militare americano della base di Aviano. Anche quella volta insieme allo statunitense c'erano 3 albanesi. [leggi in esteso]

27/6/05- In Italia, per la prima volta dal 1992, nel 2004 il numero dei nati sopravanza quello dei morti, e la popolazione cresce di mezzo milione. Tutti i tg danno la notizia con grande evidenza: "non siamo più il Paese della natalità zero". E invece lo siamo ancora: sono gli immigrati a farci crescere facendo figli. Una media di due su tre nuovi nati nel 2004 sono figli di immigrati, non di italiani. Fosse stato per noi la popolazione sarebbe diminuita.

26/6/05- L'intero occidente preoccupato per l'elezione di un ultraconservatore come Ahmadinejad alla presidenza iraniana. Ma dov'è il problema: a comandare realmente, ossia ad evere l'ultima parola su tutte le decisioni del governo, in Iran è la uida spirituale ayatollah Khamenei, non il presidente della repubblica. E Khamenei era già un ultraconservatore antiamericano. Non a caso Ahmedinejad è un suo uomo.

26/6/05- L'Occidente intero è preoccupato che al posto del 'moderato' Rafsanjani abbia vinto il falcco Ahmadinejad alle presidenziali in Iran. In realtà Rafsanjani era un leader terrorista, riconosciuto tale da una corte tedesca e dall'Fbi.Altro che progressista, pragmatico portatore di cambiamento e modernista. L'incoraggiante ritratto dipinto dai newsmagazine occidentali era e rimane un'alchimia giornalistica. D'altronde, se fosse diventato un riformista, il consiglio dei guardiani, cui spetta approvare le candidature, non avrebbe mai permesso a Rafsanjani di ricandidarsi. [leggi in esteso]

26/6/05- Appena pochi giorni fa la Lega aveva guidato una durissima crociata contro gli stupratori, nei tre casi verificatisi tra Milano e Bologna ad opera di immigrati extracomunitari. Castriamoli, hanno proposto gli esponenti del Carroccio, giurando che non lo facevano per razzismo, e che nel caso fossero stati italiani avrebbero montato la stessa identica campagna. Ebbene, oggi una ragazza minorenne di Lecco rivela di essere stata violentata da un gruppo di amici italianissimi, anzi lombardi come lei. Ma dalla Lega stavolta c'è silenzio totale.

25/6/05- Il caso dell'imam milanese rapito dalla Cia il 17 febbraio 2003 finisce in parlamento, e si riaccende la polemica con gli Usa. Ma non si sottolinea abbastanza che l'egiziano Abu Omar, secondo il giudice di Milano Guido Salvini, reclutava e indottrinava kamikaze per l'Iraq. E che la Cia l'avrà rapito per portarlo in Egitto. Ma chi l'ha interrogato e torturato in quel Paese erano gli egiziani.

25/6/05- Della valle(quello delle scarpe Tod's) attacca Ricucci, l'immobiliarista romano che sta scalando il Corriere della sera aumentando la sua partecipazione. Lo accusa di scarasa trasaperenza finanziaria. E' la resa dei conti tra vecchio e nuovo capitalismo italian, scrivono i giornali. Eppure la finanziaria di Della Valle, ka Dorint, quella attraverso cui deteiene partecipazioni per 7-800 mln di euro in Bnl, Corriee della sera e Mediobanca, è domiciliata in Lussemburgo, e dunque non presenta bilanci in Italia.

19/6/05- Lo scandalo delle torture ad opera di americani nel carcere di Abu Ghraib aveva tenuto banco per mesi su tv e giornali di tutto il mondo. Ma quando a fare le torture sono iracheni a danno di altri iracheni (i collaborazionisti) la notizia finisce nascosta in qualche pagina interna o taciuta proprio del tutto. I marines impegnati nell'operazione Lancia hanno trovato una camera di tortura gestita dalla guerriglia, a Karabila al confine con la Siria. Elettrochoc, ganci per appendere i prigionieri al soffitto, vasche dove annegarli ecc. Non mancava nulla nell'officina dell'orrore, come hanno raccontato alcuni sopravvissuti. Dall'inizio della guerra gli americani hanno trovato almeno una ventina di lughi analoghi utilizzati dalla cosiddetta resistenza per torturare i connazionali.

19/6/05- Berlusconi parla e straparla quais ogni girono di partito unico e della necessità di ridurre il peso dei partiti minori sul governo. Poi Forza Italia presenta alla camera una proposta di riforma della legge elettorale che prevede l'ampliamento fino a 8 dei simboli di partito inseribili sulla scheda elettorale, accanto a quello della coalizione.

18/6/05- Su una cosa Iran e Stati uniti sono d'accordo: le attuali elezioni iraniane sono truccate. Lo sostengono infatti anche gli esclusi dal ballottaggio, sia conservatori ultrareligiosi (Qalibaf), che riformisti (Moin). Spiega un altro trombato al primo turno, il delfino del presidente uscente Khatami, Karrubi: "Il consiglio dei guardiani ha nominato il sindaco di Teheran Ahmadinejad(lo sfidante di Rafsanjani al ballottaggio)senza alcuna elezione. Del denaro è passato di mano, questo voto è truccato".

18/6/05- I critici della proposta leghista di uscita dall'euro sostengono che abbandonando la moneta unica torneremmo ai tempi in cui il nostro debito non aveva freni. E invece no: il trattato di Maastricht, coi suoi limiti sul debito (3-3.5% sul Pil) rimarrebbe comunque in vigore.

18/6/05- In Iraq un kamikaze fa strage di 20 corpi in un ristorante della zona verde. A sentire i telegiornali sembra il solito copione. Salvo per un 'piccolo' dettaglio detto en passant: si tratta del primo suicida a piedi, su modello delle stragi in Israele. Un peggioramento nella strategia degli insorti, che finora avevano utilizzato solo veicoli bomba.

18/6/05- Caos in formula uno per il ritiro al gran premio di Indianapolis di tutte le vetture gommate Michelin, dopo un comunicato dell'azienda che non garantiva più la sicurezza in gara delle sue forniture. I commentatori Rai danno fiato per due ore alle forti proteste da parte del pubblico deluso presente all'autodromo. Eppure, proprio in America, nelle formule più diffuse (Nascar, Indy) le gare vengono addirittura interrotte per questioni di sicurezza molto più spesso che da noi: ogni volta che piove.

18/6/05- Mussolini non morì da "cencio tremolante e disfatto", come sostenuto dal suo giustiziere comunista Walter Audisio. Ma col braccio teso in un ultimo saluto fascista, trapassato proprio per questo da un proiettile con una traiettoria inequivocabile. Lo dicono gli studiosi di medicina leale dell'università di Pavia dopo uno studio computerizzato sulle foto dell'esecuzione avvenuta il 28 aprile '45 a Mezzegra (Como), e della swuccessiva autopsia.

17/6/05- La madre assassina di Lecco aveva premeditato l'assassinio di suo figlio Mirko. Dalle indagini condotto prima del 18 maggio, emerge infatti che Maria Patrizio aveva comprato lo scotch con cui poi ha inscenato la finta aggressione da parte di un estraneo, già due giorni prima del delitto. Dunque non si trattò di un raptus. E crolla così anche la difesa basata su una sorta di amnesia nel momento della tragedia. Ciò malrado la signora Patrizio non risiede in carcere, ma in una struttura psichiatrica per mamme assassine. Questa vicenda, definita 'Cogne 2', aveva strappato titoloni per giorni. Oggi la notizia della premeditazione va in una breve negli inserti interni locali dalla Lombardia.

17/6/05- Salta l'approvazione del bilancio Ue in seguito allo scontro con la Gran Bretagna per il congelamento degli sconti sui contributi per l'agricoltura. Molti giornali titolano: l'Europa è morta. E invece non si rischia nulla: se il bilancio non viene approvato, continua a valere l'attuale struttura di spesa, come prevede l'art.272 del trattato Cee. Come in qualsiasi azienda in cui, in caso di mancato accordo, si va all'esercizio provvisiorio.

16/6/05- Prodi rinuncia a fare la sua lista dell'Ulivo. L'annuncio era venuto in pompa magna per bocca del professore, dopo lo strappo della Margherita che a sua volta il 20 maggio si sganciava dal progetto della lista unica del centro sinistra per le prossime politiche. Persino ieri sera, intervenendo a Porta a Porta, Prodi aveva ribadito: "Non posso accettare di regnare senza governare, Non ho mai pensato di essere indispensabile, ma coerente sì. Altrimenti ingannerei il Paese", "Non rinuncerò mai all'Ulivo, è il progetto politico della mia vita. Viene prima di tutto, di fronte ad esso anche la mia candidatura passa in secondo piano", aveva spiegato l'ex presidente Ue per settimane e fino a 24 ore fa. Ergo, da oggi Prodi sta ingannando il Paese.

16/6/05- Gli imprenditori contro il governo per lo slittamento del taglio Irap al 2006. Ma è davvero così brutta questa tanto vituperata Irap? Essa nacque per sostituire 7 tasse preesistenti, e grazie alla sua bassa aliquota (4-5%) ha ridotto il carico complessivo delle società di capitale di non meno di 4-5 miliardi di euro secondo le stime più prudenti.

16/6/05- Durante la campagna elettorale 2001 Berlusconi aveva giurato: non mi occuperò di Rai, dunque, a prescindere dalla mia uscita da Mediaset, non ci sarà alcun conflitto d'interesse a livello mediatico. Oggi il premier si è opposto alla nomina di Claudio Petruccioli a presidente Rai. "Non acceteremo un candidato scelto dall'opposizione-ha spiegato- da parte nostra c'era la scellta di Monorchio".

16/6/05- Chi aveva ragione nel quarantennale conflitto tra Israele e Palestinesi? Gli israeliani erano degli invasori illegali, oppure avevano un diritto di qualche genere ad occupare Cisgiordania e Gaza? La risposta l'ha data in questi giorni lo stesso stato di Israele attraverso la sua più alta corte, quella suprema. Ma dopo decenni di corrispondenze asfissianti dalla terra santa, i media hanno dato la notizia alla stregua di una breve di scarsa importanza: i giudici hanno affermato che su Cisgiordania e Gaza Israele non ha alcun diritto, si tratta quindi di territori occupati, non contesi.

16/6/05- Assolti i 62 agenti che al termine del G8 di Genova malmenarono senza motivo 93 manifestanti all'interno della scuola Diaz. Si sostiene che sarebbe impossibile identificarli. Piccola contraddizione: i loro capi verranno invece processati per quei reati. Dunque, aprocesso i capi dei picchiatori, ma non i picchiatori stessi.

16/6/05- Le stragi italiane sono rimaste tutte senza colpevoli. E' ormai un luogo comune sostenerlo. Lo stesso si è detto qualche giorno fa quando la cassazione ha assolto Zorzi e Maggi per le bombe di piazza Fontana, giudicando inattendibile il pentito che li accusava. Eppure, proprio la madre di tutte le stragi, quella del '69 alla banca dell'agricoltura di piazza Fontana, non è affatto rimasta senza colpevoli. Nelle motivazioni della sentenza, appena pubblicate, si afferma che i due neofascisti veneti Franco Freda e Giovanni Ventura vengono riconosciuti colpevoli. Solo che non possono essere riprocessati una seconda volta per lo stessom reato, in quanto assolti irrevocabilmente dalla corte d'assise di Bari. Freda oggi fa il libraio a Brindisi, Ventura ha una catena di ristoranti in Argentina.

16/6/05- Un terzo di tutti i reati che si commettono in Italia, oltre la metà in alcune regioni, sono opera di immigrati. Ad esprimersi così il ministro degli interni Pisanu, subito ripreso da tutti i giornali. In realtà doveva specificare: sono opera di immigrati clandestini, perchè su 171.907 reati per cui altrettanti immigrati sono stati denunciati nel 2004, solo 96 sono stati commessi da regolari, il resto da clandestini. E il fatto che in Italia girino impunemente quei clandestini è responsabilità del governo.

16/6/05- Non c'entrava niente il fatto che lui non voleva avere figli. Alla base della rottura della coppia più bella del mondo, quella tra gli attori Brad Pitt e Jennifer Aniston, c'era il tradimento di lui. A rivelarlo è l'ex star di Friends a un giornale inglese: "Brad mi tradiva con Angelina Jolie, ecco perchè ci siamo lasciati".

16/5/05- I giornali italiani sono liberi e indipendenti? Mettono la trasparenza verso il lettore al primo posto? In base a una ricerca Ipsos, solo il 19% degli editori italiani sono editori 'puri', ossia di mestiere fanno solo quello. La maggioranza, il 42%, sono invece industriali di altri rami, con un evidente conflitto d'interessi.

15/6/05- L'uccisione di un barista in provincia di Varese, Claudio Meggiorin, da parte di un albanese, provoca tumulti di piazza fomentati in chiave razzista dalla Lega. Secondo la ricostruzione dei suoi amici e dell'avvocato della famiglia della vittima, venduta per buona dai leghisti, Meggiorin sarebbe stato colpito a morte mentre faceva da paciere in una rissa tra due albanesi. Ma Meggiorin aveva davvero un'indole da paciere? Evidentemente non da molto, visto che era stato diffidato dall'andare allo stadio di Varese, in quanto protagonista di scene da guerriglia urbana col gruppo di tifosi neonazista 'Blood and Honour'. Coi quali aveva mantenuto l'amicizia, tanto da spingerli a inscenare violenti tumulti di piazza alla notizia dell'uccisione del loro compagno. Ma forse saranno anche loro dei pacieri..

15/6/05- La nostra bilancia commerciale è in profondo rosso per il quarto mese consecutivo. Il mondo politico dà la colpa al supereuro e all'invasione di merci cinesi. E invece non è così. Analizzando la natura delle importazioni si scopre infatti come l'85% dei 5.8 mln di euro di disavanzo (differenza tra export e import) sia da addebitarsi alla voce 'bolletta energetica'. Dunque è l'acquisto all'estero di idrocarburi (o meglio la mancanza di centrali nucleari che producano energia senza di essi) la nostra vera croce, non la Cina. E visto che gli idrocarburi si comprano in dollari, se non ci fosse l'euro e il suo supercambio la nostra bolletta energetica secondo stime dell'Unione petrolieri sarebbe più alta di 8.5 miliardi di euro l'anno.

15/6/05- Infuria la polemica tra Ciampi e il ministro della giustizia Castelli sui poteri del presidente della repubblica in merito alla concessione della grazia, col presidente che chiede alla consulta di pronunciarsi facendo da arbitro. Il caso è esploso a seguito della mancata grazia a Sofri, voluta da Ciampi ma non controfirmata dal guardasigilli. Eppure non si vede proprio da dove nasca il dubbio. La costituzione è infatti chiarissima, e all'art. 87, tra i poteri del presidente della repubblica include anche questo: "Può concedere grazia e commutare pene". Non si fa cenno alla necessità che il ministro della giustizia controfirmi. E com'è noto, il dettato costituzionale ha la prevalenza, quanto a gerarchia giuridica, su tutte le altre leggi di ogni ordine e grado. Ciò nonostante, Castelli definisce "devastanti" a livello istituzionale le conseguenze di un pronunciamento della consulta favorevole alla tesi del capo dello stato.

14/6/05- Il commissario europeo Mandelsson, autore dell'intesa, parla di accordo straordinario. L'export di tessile cinese verso l'Europa verrà contingentato fino al 2008 a tassi di crescita non superiori a una forchetta tra l'8 e il 12.5% l'anno. Qualcuno gli riferisca che solo nei primi sei mesi del 2005 l'export di tessile cinese è cresciuto del 950%.

14/6/05- Il viminale l'ha promosso questore. Lui è Vincenzo Canterini, ex comandante del reparto mobile di Roma e del nucleo anti-sommossa, è tra i 29 funzionari rinviati a giudizio per le violenze alla scuola Diaz durante il G8 di Genova, oltre che per falso e calunnia nel fermo dei 93 arrestati nella scuola.

14/6/05- La morte di Lady Diana fu il frutto di un complotto premeditato? Da anni l'opionione pubblica di tutto il mondo se lo domanda senza trovare risposta. Ma dall'indiscrezione di un tabloid inglese arriva il tassello forse decisivo: appena qualche settimana prima dell'incidente l'autista dell'auto su cui morì la principessa, Henry Paul (sopravvissuto alla tragedia), aveva depositato su 13 conti sparsi per l'Europa ben 75.000 sterline (110.000 euro). Mica male per un che guadagnava meno di 30.000 euro all'anno.

14/6/05- Il mondo gioisce per la cancellazione da parte dei Paesi ricchi di 40 miliardi di dollari di debito delle nazioni povere sub sahariane. Ma con l'estinzione del debito vengono anche meno controlli e condizioni a cui la concessione, e la successiva restituzione, erano state condizionate. Lasciando i governanti africani liberi di gestire queste somme senza vincoli. Come? Secondo un recente rapporto dell'Agenzia Onu per l'Africa (Uneca), su ogni dollaro di aiuti, mediamente l'80% della cifra finisce all'estero (in banche svizzere o americane) sotto forma di fuga di capitali. [leggi in esteso]

14/6/05- Intervenendo alla "Conferenza sulla casa dei moderati" a Todi, Berlusconi annuncia che alle prossime elezioni i partiti del centro destra andranno ognuno col proprio simbolo. Non si scioglieranno quindi dentro un nuovo partito unico, come il premier aveva assicurato in numerosi discorsi nell'arco di due mesi dopo la sconfitta alle regionali, promettendo agli italiani che il suo intento era quello di "passare alla storia" come il creatore del partito moderato italiano. Addirittura aveva fissato un ultimatum per gli alleati, ingiungendogli di decidere entro l'estate. E tanto era deciso sulla via di questo progetto da affermare, parlando il 27 aprile scorso a Montecitorio: "o il partito unico o non mi ricandido". "Gli elettori ci hanno dato un segnale inequivocabile-aveva motivato- se andassimo alle elezioni del 2006 ancora divisi, ci punirebbero di nuovo". Dunque, se terrà fede alle sue stesse affermazioni, da oggi Silvio Berlusconi dovrebbe essere fuori dalla gara per le prossime politiche.

12/6/05- Il Papa no ha mai invitato all'astensione. Così i cattolici hanno difeso Ratzinger di fronte alla denuncia del ginecologo Antinori, che ha querelato le gerarchie della Chiesa per violazione della vigente legge elettorale. La quale vieta ai ministri del culto di sollecitare gli elettori all'estensione in occasione di referendum. E invece anche Ratzinger ha pronunciato la parola fatidica. L?ha fatto 2 giorni prima del voto, durante la catechesi dell'udienza generale in Vaticano. Citando in maniera subdola quanto immotivata un commento di uno sconosciuto scrittore cristiano, Barnasufio di Gaza. Costui, riferendosi al libro dei Profeti, versetto 1.7, chiosò: 'Che cosa è il principio di sapienza se non astenersi da tutto ciò che è odioso a Dio?'.

10/6/05- Lo scorso 31 maggio il consiglio di sicurezza dell'Onu ha prolungato di un anno la missione della Forza multinazionale in Iraq. O almeno così titolano agenzie e giornali italiani. In realtà, nel comunicato stampa delle Nazioni unite si riafferma l'osservanza delle risoluzione 1546, che prevede il ritiro del mandato alla missione entro il 31 dicembre 2005. Più precisamente, nel testo della risoluzionesi, al punto 12 si legge: 'decidiamo che il mandato della Forza multinazionale verrà riesaminato a 12 mesi da questa risoluzione (entro l'8 guigno 2005 ndr), e che avrà termine comunque alla fine del processo politico descritto nel precedente paragrafo 4'. Il paragrafo 4 recita: 'elezioni per la formazione di un'assemblea nazionale transitoria entro il 31 dicembre 2004, incaricata a sua volta della formazione di un governo transitorio e della redazione di una costituzione, che porterà infine a un governo costituzionalmente eletto entro il 31 dicembre 2005'.

10/6/05- Berlusconi va all'aeroporto ad accogliere l'ostaggio liberato Clementina Cantoni. Non c'era andato appena qualche giorno fa, per accogliere le bare dei nostri 4 soldati rimasti uccisi nello schianto del loro elicottero in Iraq.

10/6/05- Secondo il rapporto sulle spese militari del Sipri di Stoccolma, le prime 15 potenze del mondo spendono 10035 miliardi di dollari l'anno. Con soli 13 miliardi si sfamerebbe tutta l'Africa per un anno.

10/6/05- Allarme rosso per l'invasione di prodotti dalla Cina. Ciò che pochi sanno è che però la maggior parte di questo import, il 59% del totale, è rappresentato da prodotti di aziende occidentali che hanno delocalizzato in Cina.

9/6/05- Ylenia, la figlia di Al Bano e Romina non è ancora viva, magari nascosta su qualche isola sperduta. La ragazza si suicidò sul serio, buttandosi nel Mississipi. La conferma Al Bano racconta di averla avuta da un poliziotto di New Orleans che vide una ragazza che somigliava ad Ylenia buttarsi nel fiume pronunciando la frase "Ok, io appartengo all'acqua". Era la stessa identica frase che Ylenia pronunciava da piccola per vincere la paura di tuffarsi in mare.

9/6/05- I giornali lanciano la notizia: il patto di sindacato fra i soci del salotto buono del capitalismo italiano, detentori della maggioranza del pacchetto di controllo del Corriere della sera, hanno appunto blindato il proprio patto per impedire a Ricucci di comprarsi la testata. Intestando fiduciariamente il 51% delle loro azioni a un unico fiduciario, PierGaetano Marchetti, con la clausola di poterle vendere soltanto in blocco. Un modo per impedire 'tradimenti' in favore di Ricucci. Senonchè, secondo gli esperti di diritto societario, il codicillo inventato dall'alleanza degli attuali proprietari verrebbe comunque spazzat via in caso di Opa ostile da parte del palazzinaro romano d'assalto. Non ha infatti alcuna forza coercitiva versi i membri del Patto di sindacato.

9/6/05- Secondo il rapporto del Sipri di Stoccolma, il più accreditato istituto di ricerca sulle spese militari, l'Italia spende in questo campo più della Russia, dell'India o di Israele: 27.8 mld nel 2004 contro 19.3, 15.1 e 10.7.

9/6/05- Esce il rapporto del Sipri di Stoccolma sulle spese militari sul nostro pianeta. Imputato numero uno gli Usa, che spendono 455 miliardi l'anno, più di tutti gli altri grandi Paesi messi insieme. Ma si tratta del 3.9% del Pil, mentre durante la guerra fredda spendevano il 6%.

9/6/05- Berlusconi annuncia la prossima messa in vendita delle case popolari italiane parlando all'assemblea annuale dell'associazione dei costruttori (Ance). I cui membri verranno chiamati a dar corpo al progetto in un apposito tavolo governativo. Il premier non si è accorto che anche volendo non potrebbe venderle, perchè non sono di proprietà dello stato ma delle regioni.

9/6/05- Capovolto lo stereotipo su immigrati e criminalità: era un italiano la mente della banda albanese delle rapine in villa, che per tanto tempo ha terrorizzato il nord est. Maurizio Rizzetto, un insospettabile ex direttore di banca, guidava gli extracomunitari segnalandoli le ville dacolpire, fornendo assistenza loistica e ricettando la merce rubata. A lui restava il 40% del frutto dei colpi.

9/6/05- Oggi i Ds gridano allo scandalo per l'appello astensionista dell chiesa e del centro destra in merito ai referendum sulla fecondazione e la ricerca genetica. Due anni fa però invitarono gli italiani ad astenersi al referendum sull'art.18.

9/6/05- La Lega propone di ritirarci dall'euro in quanto il cambio delle nuova moneta, rivalutatasi in maniera abnorme rispetto al dollaro (e allo Yuan che gli è agganciato), danneggia le imprese italiane che esportano all'estero. Riducendo al lumicino la quota del made in Italy, specie sui mercati esterni ad Eurolandia. Ma è davvero così? Non proprio. Per rendersene conto basta consultare le più recenti statistiche di Istat e Ice (Istituto per il commercio con l'estero dello Stato). E scoprire che l'export italiano non è in crollo verticale come ci si potrebbe aspettare, anzi:gli indici sono tutti positivi, e il suo valore complessivo sul Pil è addirittura maggiore rispetto al 1995, l'anno d'oro del made in Italy, quando le svalutazioni della lira ci permettevano di competere ad armi pari con tutti. [leggi in esteso]

7/6/05- La Lega si propone di presentare un referendum che ci faccia uscire dall'Euro ripristinando la lira. Tutti prendono sul serio questa proposta estrema e la discutono tra mille polemiche. Nessuno s'è accorto che secondo la costituzione italiana (art.75) i referendum non possono riguardare leggi di ratifica di trattati internazionali. E l'euro fu introdotto nel nostro Paese proprio con una legge di ratifica del trattato di Maastricht (poi sostituito da quello di Roma dell'ottobre 2004 sulla costituzione europea).

7/6/05- La Lega proprone un referendum per abolire l'euro, diventato super euro, che penalizza le nostre aziende che esportano all'estero. Ma perchè la Banca centrale europea non abbassa i tassi per ridimensionare l'euro, agevolando così l'export europeo? Perchè nel suo statuto si cita come missione dell'istituto quella di mantenere nei Paesi Ue l'inflazione al 2%. E per riuscirci bisona avere una moneta fortissima senza svalutazioni strategiche.

7/6/05- La brigatista Cinzia Banelli, la pentita del gruppo delle Br che uccise il prof.Marco Biagi, proprio in virtù del suo pentimento viene considerata persona a rischio (di vendetta da parte delle Br), e perciò verrà inserita in un programma di protezione. Quando si dice le contraddizioni della giustizia: se a suo tempo lo stato avesse concesso la scorta a Biagi, da lui sollecitata con accenti disperati, oggi il giuslavorista sarebbe ancora vivo. La stessa Banelli ha testimoniato che il gruppo di fuoco aveva scelto Biagi solo perchè senza scorta. E oggi, proprio all'assassina del professore bolognese la scorta non viene negata.

7/6/05- Tanto rumore per nulla. Così potremmo commentare la vicenda del referendum contro il divieto di estrarre cellule staminali da embrioni umani, sul quale si esprimeranno gli italiani tra qualche giorno. Mentre da noi infuria una vera e propria guerra di religione, in America hanno già cancellato del tutto il problema: il gruppo di ricerca di Yuri Verlinsky del Reproductive genetic institute di Chicago ha annunciato infatti di aver ottenuto per la prima volta al mondo 10 linee di staminali senza utilizzare embrioni, clonandole da altre linee di staminali già esistenti. Il metodo innovativo consiste in una centrifugazione che consente di espellere il nucleo per poi passare alla fusione della cellula denucleata con quella di un donatore adulto. Una volta riprogrammata quest'ultima, ecco le staminali embrionali, ottenute senza più creare (condannandoli a morte) nuovi embrioni.

6/6/05- Qualche giorno fa la notizia era espolsa come una bomba dalla pagine di Gente e di Chi: il capitano della Roma Totti avrebbe tradito la promessa sposa (in agosto) e già incinta di lui Ilary Blasi, andando a letto con la soubrettina Flavia Vento. Totti e la Vento hanno ovviamente smentito. Ma nessuno dei due ha querelato i due settimanali..

6/6/05- Bossi e i suoi ministri oggi preannunciano un referendum per tornare l'Italia alla lira. Ma nell'agosto del 1996, in vista della dichiarazione d'indipendenza della Padania avvenuta a Venezia di lì a poco (il 15 settembre), fu proprio Bossi a nome della Lega a scrivere al presidente della commissione europea Santer, chiedendo ondicazioni su come far aderire la Padania all'unione monetaria fin dall'inizio (previsto per l'1 gennaio 1999). Il 2 settembre Santer rispose che era impossibile far entrare nell'euro la sola Padania. Qualche tempo prima, il 3 marzo '95, in una dichiarazione all'Ansa, Roberto Calderoli, oggi campione della battaglia per l'uscita dall'Euro, definiva la nostra lira "carta straccia". Perealtro il 17 giugno 2001, ancora Bossi dal raduno di Pontida, affermò che "se la lira non fosse entrata nell'euro sarebbaro fallite non solo le grandi imprese ma anche le piccole imprese italiane, perchè costo del denaro e inflazione sarebbero saliti alle stelle, provocando la secessione della Padania".

4/6/05- Rutelli si pronuncia a favore dell'astensione ai referendum sulla procreazione assistita. Sposando la linea del Vaticano oggi che guida la post democristiana Margherita. Ma nel 1988, quando era ancora coi Radicali di Pannella, si batteva alla camera in favore di una proposta di legge sull'inseminazione artificiale che prevedeva ad esempio la fecondazione eterologa per ogni donna (non solo per quelle sterili come chiede l'attuale quarto quesito referendario). E in quella sede bollava il dissenso dell chiesa come "il più retrivo proibizionismo che pretende di trasferire nella legislazione dello stato quanto previsto dalla teologia morale cattolica e codificato dal diritto canonico".

4/6/05- Solo ieri la stampa di tutto il mondo rilanciava con grande evidenza le conclusioni dell'indagine interna del generale Jay Hood sulle presunte autorizzate profanazioni al Corano avvenute a Guantanamo: nel rapporto c'era la conferma dell'indiscrezione pubblicata dal settimanale Newsweek (Corano buttato nel Water da parte delle guarde americane), costretto poi a fare marcia indietro sul contenuto dell'articolo in seguito ai violenti disordini causati dalla notizia in alcuni Paesi islamici e alle relative pressioni del governo americano. Aveva dunque ragione Newsweek fin dall'inizio? Tutt'altro. In realtà, a leggerlo in integrale, il rapporto di Hood non conferma in alcun modo le accuse del settimanale, anzi le smentisce. Da esso emerge infatti quanto segue: nel gennaio scorso furono due detenuti di Guantanamo, e non due guardie, a buttare dopo averlo stracciato il Corano nel water, quale forma di protesta contro i loro carcerieri. Analoghe proteste estreme si verificarono almeno in altri 15 casi.

3/6/05- Un paio di giorni fa tv e giornali hanno sparato titoloni sulla confessione notturna di Maria Patrizio, la mamma di Lecco accusata di aver annegato il suo figlioletto Mirko mentre gli faceva il bagnetto. La signora ha dunque ammesso, dopo giorni di dinieghi, di averlo ucciso lei intenzionalmente. E proprio grazie alla completa assunzione di responsabilità avrebbe avuto il beneficio prima degli arresti domiciliari, poi del ricovero in una struttura ospedaliera non carceraria a Castiglione delle Stiviere. E invece no. Da più precisi dettagli sull'esito dell'interrogatorio decisivo, emerge che la Patrizio non ha ancora mai ammesso di aver ucciso lei il piccolo Mirko. Ha solo ammesso di averlo "tenuto sott'acqua troppo tempo " e poi di "non aver capito più nulla".

3/6/05- La chiesa intera, dal Papa a Ruini all'ultimo parroco di periferia, sta violando la legge con la sua campagna a favore dell'astensione nel referendum sulla fecondazione assistita e la ricerca sugli embrioni. Secondo l'art.98 della vignete legge elettorale (Testo Unico titolo VII): "Il pubblico ufficiale, l'incaricato di un pubblico servizio, l'esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investitto di un pubblico potere o funzione militare, abusando delle proprie attribuzioni o nell'esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati o a vincolare i suffragi degli elettori a favore o in pregiudizio di detrminate liste o di determinati candidati o ad indurli all'astensione, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni". Ciò vale anche in occasione di referendum, come precisa l'art.51 della legge 352/1970: "Le disposizioni penali contenute nel titolo VIII Testo unico leggi elettorali(..)le sanzioni previste dagli art. 96, 97, 98 del suddetto testo si applicano anche quando i fatti negli articoli stessi riguardino le firme per richiesta di referendum o per proposte di legge, o voti o astensioni di voto relativamente ai referendum".

3/6/05- Esiste una via alternativa, legale e senza effetti collaterali, al congelamento degli embrioni per ottenere la fecondazione assistita. Un metodo con cui si registra una percentuale di successi del tutto analoga, che però non è toccato dalla legge 40 in quanto non crea embrioni soprannumerari destinati a morire. E dunque praticabile indipendentemente dall'esito dell'imminente referendum. Si tratta di una tecnica in cui l'Italia è prima al mondo, basata sul congelamento dei soli ovociti, le cellule uovo femminili. Da noi la effettuano già il 30% dei centri specializzati, eppure nessuno osa parlarne. [leggi in esteso]

2/6/05- I promotori dei referendum abrogativi della legge 40 citano tra gli aspetti negativi dell'attuale normativa il fatto che l'impianto contemporaneo di tre embrioni innalzi la probabilità di avere parti plurigemellari. E' esattamente il contrario: la percentuale di parti di questo genere era più alta prima della legge 40, quando non c'era il tetto di 3 embrioni impiantabili, e dunque se ne impiantavano anche di più. Inoltre l'impianto dei 3 embrioni non è un obbligo: la legge dice massimo 3, ma se ne possono impiantare anche 2 o solo 1.

2/6/05- Infuria il dibattito sullo statuto dell'embrione in vista del referendum:il dilemma è se sia lecito sacrificarlo per farci ricerca terapeutica, oppure va considerato una persona. Eppure, a giudicare dai numeri, la strage degli embrioni non sembra proprio tale. In una gravidanza naturale solo un'embrione su tre diventa un figlio, ma se si volesse tentare una gravidanza artificiale con un embrione creato apposta per la ricerca (ottenuto per trasferimento nucleare togliendo il nucleo dell'uovo e sostituendolo con un nucleo di cellula somatica), allora le gravidanze riuscite secondo i ricercatori sarebbero 1 ogni 100 embrioni utilizzati per i primati, e intorno a 1 ogni 1000 per la specie umana.

1/6/05- E' partita proprio da Roma, negli scorsi giorni, in collaborazione col sindaco Veltroni, la campagna di Blair per la cancellazione del debito con l'Occidente dei Paesi africani. Ma l'Italia è penultima tra le nazioni occidentali quanto ad aiuti allo sviluppo: malgrado l'impegno di tutti gli stati donatori a destinare lo 0.7% del Pil, noi versiamo solo lo 0.17. Dietro di noi solo gli Usa con lo 0.12.

1/6/05- Il quarto dei referendum per i quali voteremo tra una decina di giorni riguarda la fecondazione eterologa, attualmente vietata dalla legge italiana, ossia l'utilizzo del seme di un donatore esterno per fecondare l'embrione di una coppia sterile. Di solito si identifica la eterologa con la donazione da parte di un maschio del suo spermatozoo, equiparandola inconsciamente a una 'cornificazione' sui generis da parte della donna. In verità, nella stragrande maggioranza delle fecondazioni eterologhe è una donna estranea alla coppia a donargli il proprio ovulo. I metodi per ovviare alla sterilità maschile sono infatti molto più efficaci di quelli per aiutare le donne sterili.

1/6/05- I promotori del referendum a favore della ricerca sugli embrioni motivano la loro battaglia per l'abrogazione del divieto tirando in ballo i 31.000 embrioni orfani, abbandonati nei congelatori quale prodotto di scarto (o meglio in soprannumero) delle tecniche di fecondazione assistita. Se vince il referendum potremo finalmente utilizzare quegli embrioni per la ricerca, dicono. E invece solo poche centinaia di quegli embrioni congelati sono davvero orfani, ossia non più collegabili, in seguito a separazioni o a gravi lutti, a qualche persona in carne ed ossa. Gli altri hanno tutti un padre e una madre con nome e cgnome. E chi vuole andarseli a prendere dovrà prima chiedere il loro permesso.

1/6/05- Tra poco più di 10 giorni voteremo per i referendum, tra i quali il quesito che abolisce il divieto di ricerca sugli embrioni a scopo terapeutico. Eppure l'Italia ha ratificato la convenzione di Oviedo, che proibisce ai Paesi firmatari ogni ricerca sugli embrioni. La ratifica avvenne il 28 marzo 2001 con la legge 145.

31/5/05- De Villepin nuovo primo ministro francese, al posto di Raffarin: è un fedelissimo di Chirac, responsabile della sua segreteria per anni, ma nessuno l'ha mai eletto, i suoi incarichi non sono mai passati dalle urne.

30/5/05- Il referendum per abolire il divieto di ricerca sulle staminali? Una farsa. Oggi in Italia chi vuole può tranquillamente fare ricerca sulle cellule staminali embrionali umane, importandole dall'estero per un tozzo di pane. Come fanno appunto alcuni ricercatori italiani (vedi il Cattaneolab dell'Università di Milano). Come persino noi saremmo stati in grado di fare, acquistando per 850 euro una linea di staminali embrionali umane da una banca di cellule su Internet, o dalla sua filiale milanese, con una semplice autodichiarazione. Una pratica assolutamente legale. Perchè la legge 40, che i referendum si propongono di modificare, in realtà vieta solo la ricerca sugli embrioni, ma non su cellule già da essi ricavate. Quante linee di staminali per la ricerca si sarebbero potute comprare coi 700 miliardi spesi per oranizzare il referendum? [leggi in esteso]

30/5/05- Il quarto dei referendum sulla fecondazione assistita propone di abolire il divieto, contentuto nell'attuale legge 40, alla fecondazione eterologa (quella in cui la donna viene fecondata con lo sperma di un donatore esterno alla coppia). Il mondo cattolico e il Vaticano sono invece contrari alla rimozione del divieto. Ma se per paradosso tale divieto ora vigente fosse stato in vigore ai tempi di Gesù, avrebbe fatto una vittima illustre: il Cristo non sarebbe mai nato, in quanto figlio (per i credenti) di una fecondazione eterologa, essendo stata sua madre Maria messa incinta dallo spirirto santo e non dal marito.

29/5/05- A norma di legge la Corte costituzionale sta operando in violazione della costituzione, e dunque tutti i suoi atti da quando questo è iniziato sono giuridicamente invalidi. Il plenum della Corte secondo il dettato costituzionale deve essere composto da 15 giudici, mentre da mesi sono solo 13 a causa dei litigi tra i due Poli, che non si mettono d'accordo sull'elezione dei due mancanti.

26/5/05- Stampa e tv li hanno spacciati come l'ultimo caso di reduci giapponesi rimasti nella giungla dai tempi della seconda guerra mondiale. Ma a far rimanere i due soldati del sol levante Yoshio e Tsuzuki nascosti per 60 anni in una foresta delle Filippine non è stato il senso del dovere, bensì la paura di essere processati per diserzione.

23/5/05- I giornalisti del Corriere e di Repubblica, Battistini e Caferri, arrestati ed espulsi a Cuba qualche giorno fa, non sono le ennesime vittime dello stile dittatoriale del regime castrista, come tutti i media hanno evidenziato. Semplicemente erano a Cuba per fare il loro lavoro in occasione di una riunione dell'opposizione antiCastro, ma per entrare avevano richiesto solo un visto turistico. Tutti gli altri colleghi della stampa italiana inviati a Cuba per lo stesso motivo, avevano invece regolarmente chiesto un visto per motivi di lavoro, che era stato concesso senza problemi.

23/5/05- Secondo un sondaggio a tre settimane dai referendum su embrioni e staminali, solo il 42% degli italiani dichiara che andrà a votare. Eppure secondo un altro sondaggio il 50% ancora ignora che si voterà. Sorge il dubbio che si gonfi ad arte il numero degli astensionisti.

23/5/05- Si parla con non chalance della missione che la volontaria italiana rapita a Kabul, Clementina Cantoni, svolgeva in Afghanistan in aiuto a 10.000 vedove locali. Quasi fosse la cosa più normale del mondo assisterle. Quello che non si dice è che queste donne sono abbandonate a sè stesse non perchè le rispettive famiglie d'origine non esistano più o non abbiano mezzi per sostenerle, bensì per la tradizione afghana di tagliare ogni rapporto tra le famiglie originarie e qualunque donna rimasta vedova.

22/5/05- Bush e i suoi se ne sono gloriati per giorni in goni occasione: con un'operazione congiunta in Pakistan è stato catturato il n.3 di Al Qaeda, il libico Abu Farraj al Libbi. Ma era davvero un pesce tanto grosso? I dubbi non mancano. Il suo nome non compariva infatti nella lista dei più ricercati dell'Fbi nè in quella del programma di taglie "ricompensa per la giustizia" del dipartimento di Stato. Vi compariva invece il nome di un altro libico, Anas Al Liby. Che si sia trattato di uno scambio di persona?

22/5/05- Finalmente in questi giorni è giunta la prima condanna di Radio Vaticana per le emissioni elettromagnetiche fuori legge sulle popolazioni circostanti. Ma la condanna è avvenuta sulla base dell'articolo 674 del codice penale che sanziona i reati minori "contravvenzionali" per i quali la prescrizione subentra dopo soli 4 anni e mezzo. Dunque, siccome si tratta del primo grado di giudizio, e sicuramente il Vaticano ricorrerà in appello ed eventualmente in cassazione, i responsabili della radio, grazie ai tempi medi della giustizia italiana, sono già oggi certi di farla franca in ogni caso.

22/5/05- E' solo tutta colpa della Cina se il nostro tessile arretra? A dire il vero andava male già prima che i dazi sull'import cinese venissero aboliti (31 dicembre 2004): tra il 2000 e la fine del 2004 l'export del tessile italiano era calato del 4.9%, e gli addetti si erano ridotti di 249.000 unità (-29.4%), mentre avevano chiuso 10.300 imprese (-9.1%).

22/5/05- Lo strappo di Rutelli, che ha bocciato la lista unica tra Margherita e Ds, e dunque il progetto del partito unico del centro sinistra, nasconde un'altra grossa novità tra le pieghe della mozione approvata a maggioranza dallo stato maggiore della Margherita: alle prossime politiche la Margherita andrà col proprio simbolo, non più con quello unico dell'Ulivo come successo nel 2001 per gli alleati dei Ds. Dunque a morire non è solo il partito unico, ma anche l'alleanza elettorale tra i partiti del cnetro sinistra (L'Ulivo) con cui si sono presentati agli elettori dal '96 a oggi.

22/5/05- Il neoministro della sanità Storace annuncua il blocco per due anni del prezzo delle medicine: le industrie farmaceutiche potranno aumentarli d'ora in poi solo nel gennaio degli anni dispari, e dunque non prima del gennaio 2007. Peccato che il decreto di Storace non dica nulla su quanto potranno aumentare i prezzi alla data fissata. Ogni due anni gli aumenti le industrie potranno farli salire a piacimento per compensare i mancati aumenti intermedi.

21/5/05- Se il nuovo movimento autonomista di Raffaele Lombardo, che ha permesso al centro destra di vincere la battaglia per le comunali di Catania, ripetesse alle prossime politiche lo stesso exploit in tutta la Sicilia, l'Udc, da cui Lombardo è fuoriuscito, non raggiungerebbe a livello nazionale lo sbarramento del 4% necessario per entrare in parlamento.

21/5/05- I rapitori di Clementina Cantoni sono dei criminali comuni, non dei combattenti islamici. Questo sostengono i governi italiano e afghano. Ma il rapitore che rivendica e ricatta chiamando dal cellulare della volontaria, Timour Shah, era il capo del secondo distretto della polizia dei Talebani.

21/5/05- Nesweek si era rimangiato tutto chiedendo scusa, dopo che la notizia aveva causato 15 morti in incidenti nel mondo islamico: la storia del corano buttato nel gabinetto davanti ai prigioniero, dai torturatori americani di Guantanamo, non era basata su fonti di prima mano. Peccato che oggi il Comitato della Croce rossa internazionale abbia rivelato che tra 2002 e 2003 aveva inviato agli Usa dei rapporti che dimostravano ripetuti abusi sul Corano a Guantanamo, riscontrando dal 2003 un conseguente cambio delle regole negli interrogatori.

20/5/05- Da indiscrezioni di stampa Prodi minaccia la scissione di una parte della Margherita se il presidente del partito Rutelli farà passare oggi in direzione il suo no alla lista comune con i Ds per le politiche 2006. Pochi sanno però che Prodi, malgrado venga considerato uno dei fondatori e dei maggiori esponenti della Margherita, non ci si è mai iscritto. E' la riprova che il suo progetto di sciogliere la Margherita in un partito unico del centrosinistra viene da lontano.

19/5/05- Il caso del bambino annegato mentre la madre gli faceva il bagnetto in provincia di Lecco, già definito dalla stampa 'Cogne 2'. La signora afferma che il bimbo è morto mentre lei veniva legata e imbavagliata da un ladro. E ora si fa avanti un testimone ad avvalorare questa tesi, confermando d'aver visto uno sconosciuto aggirarsi attorno alla casa. Ma nessuno fa notare che si tratta di un testimone assolutamente di parte: il pensionato Silvio Colombo è amico di vecchia data del nonno paterno del bambino annegato, con cui ha lavorato per anni alla Falck di Arcore.

18/5/05- Il cantautore Battiato l'aveva promesso dal palco: se perderà il candidato dell'Ulivo Bianco, me ne andrò da Catania. In realtà Battiato a Catania non vive già più da tempo. La sua residenza principa,le è a Milo, una manciata di km più in là, sulle pendici dell'Etna.

18/5/05- Dall'America parte l'allarme, "passeggero sospetto": costretto a un atterraggio d'emergenza il volo Alitalia Milano Malpensa-Boston. Come è potuto succedere che un nome di quelli sulla lista nera antiterrorismo venisse autorizzato all'imbarco? La spiegazione è semplice quanto inquietante. Il garante per la privacy in Italia vieta di effettuare controlli preventivi all'imbarco (a differenza degli Usa, dove le autorità trasmettono la lista dei passggeri al Dipartimento per la sicurezza 15 minuti prima). Dunque, qualunque volo parta dall'Italia lo fa senza controlli preventivi sulla lista dei passeggeri. In barba a qualsiasi politica di prevenzione antiterrorismo.

18/5/05- Ennesima retata antidoping al giro d'Italia. Fa rande scalpore il sequestro nella stanza del vincitore di tappa McEwan di una macchina ipobarica, l'Altitrainer, che serve per aumentare il sangue nell'ossigeno simulando la respirazione in alta quota. Senonchè, non si dice con la stessa evidenza che queste macchine sono ammesse dall'agenzia antidoping mondiale Wada e dal ciclismo internazionale, tanto che Lance Armstrong negli Usa ne è testimonial pubblicitario.

17/5/05- Lite nell'Ulivo tra Prodi e Rutelli sull'opportunità di presentarsi alle prossime politiche con la lista unica della Fed, che comprenda in un solo simbolo DS e Margherita. Ma gli conviene proprio? Alle Europee 2004 si presentarono uniti e la Fed prese il 29.5%, alle regionali di quest'anno, andando divisi in 5 regioni, Ds+Margherita hanno raccolto 6.4 punti in più, il 35.9%.

17/5/05- Le ripetute rivendicazioni (e relativi ricatti) del sequestro della volontaria italiana in Afghanistan, Clementina Cantoni, vengono ritenuti attendibili in quanto chi chiama lo fa dal cellulare della stessa Cantoni. Non si tiene però conto che il cellulare potrebbe benissimo essere stato ceduto a chicchessia.

17/5/05- Berlusconi rifiuta per l'ennesima volta di rinnovare il contratto agli statali, accusando i sindacati di aver fatto richieste troppo esose: aumenti da 111 euro al mese contro una media di 96 del settore privato. E' una bufala. La cifra di 111 è il picco tra gli aumenti delle varie tipologie di statali, la media, che va spalmata ad esempio anche sui lavoratori degli enti locali (la maggioranza del totale), è sui 96-97 euro.

17/5/05- Clementina Cantoni, la volontaria milanese rapita ieri sera a Kabul, è caduta in mano ai suoi sequestratori ad un orario in cui, secondo una direttiva interna dell'organizzazione per la quale lavorava (Care Afghanistan) datata 9 marzo, in quanto membro dello staff non avrebbe più dovuto circolare per la città. Nè tantomeno passare il resto della serata in un ristorante del centro come si apprestava a fare. Dunque, al momento del sequestro, avvenuto tra le 20.30 e le 21, si stava muovendo per Kabul in violazione di un coprifuoco. Fissato per i dipendenti di Care alle 8 pm (le 20) dal direttore di Care Afgthanistan Paul Barker, come da lui stesso annunciato alla Bbc. [leggi in esteso]

15/5/05- Non è vero che il principe Alberto di Monaco, succeduto al padre scomparso di recente, non abbia figli e dunque eredi. Ne ha due segreti, il primo concepito con la hostess africana Nicole Coste due anni fa, il secondo una bambina una bambina già tredicenne fatta insieme alla cameriera di fast food californiana Tamara Rotolo. Lo rivelano i maggiori tabloid europei. Ma la notizia vera è un'altra: i due eredi al trono del principato sono dei mulatti, essendo le madri una di colore l'altra latina.

14/5/05- La Rai rinuncia all'acquisto dei diritti di trasmissione di parte del mondiale, a favore della pay tv Sky. E' un colpo storico per l'immagine di viale Mazzini e del suo ruolo di servizio pubblico sostenuto dal canone. Ma davvero non c'erano i soldi, come predica il direttore generale Cattaneo? Eppure, appena qualche settimana addietro la tivù pubblica aveva esibito con orgoglio il primo bilancio in attivo da decenni: 120 milioni di euro nell'ultimo esercizio. Usandone anche solo 40 milioni-tanto ha sborsato Sky per le 39 partite in esclusiva- la Rai si sarebbe portata l'intero pacchetto mondiali evitando la figuraccia.

13/5/05- Ancora echi polemici sulla giustificazione di Berlusconi al calo del Pil nei primi tre mesi del 2005. Imputato dal premier all'anticipo delle vacanze pasquali, mentre l'opposizione parla di grande bufala. Chi ha ragione? Gli italiani lavorano meno o più che nel resto d'Europa? Ecco la risposta definitiva. Se invece di calcolare solo i giorni di ferie si sommano a questi anche quelli delle festività, il confronto con buona parte dell'Europa cambia infatti radicalmente: in Austria i giorni liberi sono 38, in Finlandia, Svezia e Portogallo 37, in Danimarca, Francia e Spagna 36, in Grecia e Norvegia 32, e in Italia solo 31.

13/5/05- Infuriano gli scambi d'accuse tra governo e opposizione sull'ipotesi, già avanzata da Bertinotti e ora ripresa da una parte della maggioranza come mezzo per finanziare i tagli all'Irap, di tassare le rendite patrimoniali e finanziarie. Sembrerebbe un atto da bolscevichi, e invece la verità è un'altra: in Italia la tassazione sulle rendite è del 12.5%, mentre in media in Europa è del 20%.

13/5/05- Dall'interrogatorio in tribunale dell'attore di 'Mamma ho perso l'aereo', Makulay Culkin, spesso ospite a casa diMichael Jackson, emerge un particolare inedito sulla camera da letto della rockstar, finita sotto processo per pedofilia. Si tratta di una camera a due piani, ecco forse perchè in tanti riferiscono di averci dormito.

12/5/05- L'anchorman del Tg1 Giorgino cacciato dalla conduzione in video dopo un'intervista in cui stigmatizzava i taraccamenti nei servizi su Berlusconi da parte del suo direttore Mimun (applausi finti al posto di fischi ecc.). Striscia la notizia manda però in onda un servizio taroccato del '97 a firma di Giorgino, in cui si dovrebbe vedere un presunto malvivente albanese brandire un kalashnikov sulla spiaggia degli scafisti: invece ha in mano un beretta del nostro esercito privo del caricatore.

12/5/05- Berlusconi dà la colpa del calo del Pil nei primi due mesi del 2005 (-o.5% rispetto allo stesso periodo del 2004) alla minor produttività dovuta alle vacanze pasquali, quest'anno anticipate rispetto all'anno scorso. In realtà la comparazione Istat è fatta a parità di giorni lavorati, già "depurata" delle ferie in più.

12/5/05- Approvato il dcreto sulla competitività che taglia l'Irap alle imprese. Berlusconi celebra davanti alla platea di Confindustria i "12 miliardi di tagli all'Irap". In realtà per quest'anno a venire sono solo 4, altri 4 sono previsti l'anno successivo e li ultimi 4 in quello dopo ancora. Peccato che questo governo tra un anno decada per ritornare alle urne. Dunque si promettono 8 miliardi di tagli solo fittizi, in quanto previsti sotto governi potenzialmente diversi dall'attuale.

12/5/05- Il Pil Italiano cala dello 0.5% nei primi due mesi del 2005, e Berlusconi si difende dando la colpa alle vacanze pasquali. In effetti secondo i dati dell'International labour oraganization (Ilo) in Italia si fanno più vacanze che in altri Paesi europei (e due giorni di vacanza equivalgono a un calo del Pil dello 0.1%): 7.9 settimane di ferie all'anno per gli italiani, contro le 6.5 del Regno Unito, le 7 di Francia e Spagna; e ancora, 1619 ore lavorate all'anno da un italiano rispetto alle 1707 di un inglese o alle 1807 dello spagnolo. Tuttavia la statistica non tiene conto dei giorni di mancato lavoro imputabili a malattia, maternità o permessi. Aggiunendo anche questi ai giorni di ferie si arriva in Italia a 10 settimane l'anno, lo stesso che in Germania e praticamente lo stesso che nel Regno Unito (9.9) e in Francia (9.7).

11/5/05- La notizia è stata oscurata da tutti i grandi media. Eppure, nella sostanza, si trattava nè più nè meno di una seconda tangentopoli. In seguito al crack della Parmalat, dagli interrogatori di Calisto Tanzi erano infatti emersi una serie di fondi neri destinati dall'azienda a quasi tutti i maggiori esponenti politici nazionali. I magistrati di Parma ieri hanno rinviato a giudizio Tanzi e i manager del gruppo confermando l'accusa di finanziamenti illeciti ai partiti per 15.9 milioni di euro in 20 anni. Contemporaneamente però, con una decisione quanto meno schizofrenica, sono stati assolti i destinatari di tali fondi: inclusi quelli che hanno confessato d'averli ricevuti, come Prodi, Casini, Buttiglione, Castagnetti. Resta invece in piedi l'accusa al solito Berlusconi, per aver incassato tra il '94 e il 2001 3.5 milioni di finanziamenti dalla Parmalat in favore di Forza Italia. Inutile dire che anche stavolta le notizie su questa tangentopoli bis sono finite di taglio basso nelle pagine interne dei giornali (sul Corriere ad esempio a pag.15), mentre nei Tg sono state censurate del tutto. ***Prodi è estraneo alla tangentopoli 2, perchè in pratica non beneficiò se non in maniera simbolica del finanziamento ai partiti da parte della Parmalat di Tanzi. Il testimone che pareva averlo incastrato ha infatti ritrattato l'accusa di aver incassato finanziamenti per 300.000 euro tra '96 e 2003, riducendo il contributo a 4500 euro totali nel '96, non segnalati in quanto sotto il limite dei 10 milioni di lire previsto allora dalla legge.

11/5/05- Il sindaco Cofferati è uno che non rispetta le promesse? Questo almeno sostengono i sindacati dei dipendenti comunali di Bologna, che si son visti rifiutare il premio produttività stabilito dal predecessore del 'cinese'. La risposta sta nella storia personale dell'ex n.1 della Cgil: il 21 settembre 2002, quando lasciò il sindacato per riprendere il suo posto da semplice impiegato in Pirelli, giurò davanti a frotte di giornalisti che era una scelta di vita definitiva, non un bluff in attesa di proposte per buttarsi in politica. Neanche un anno dopo, il 13 giugno 2003, si trasferiva a Bologna per cominciare l'avventura da Sindaco di Bologna.

11/5/05- Nel balletto sulla concessione degli aumenti ai 3 milioni di lavoratori statali, giudicata dall'asse del nord un ritorno all'assistenzialismo da prima repubblica che accresce invece di tagliare l'idrovora del pubblico impiego, il governo si difende citando i tagli all'organico delle pubbliche amministrazioni inserito nella finanziaria 2005. "Non inferiore al 5% della spesa complessiva per i posti in organico". Una norma cui tener fede entro aprile 2005, pena il blocco totale delle assunzioni. Peccato però che la finanziaria valga solo per i ministeri e gli enti pubblici non economici, cioè solo per il 10% di tutti i dipendenti pubblici.

11/5/05- Il vicepresidente del consiglio e leader di An, Gianfranco Fini, dice che ai referendum sugli embrioni voterà 3 volte sì. Optando dunque per la liceità delle manipolazione a fini terapeutici e procreativi. Una posizione coraggiosa e coerente? Tutt'altro, visto che appena due anni aveva fortemente impegnato Alleanza nazionale perchè il parlamento approvasse la legge 40 (che i referendum vogliono abrogare). E che già nel '99 esprimeva in due lettere al Corriere in risposta a un intervento di Veltroni, la sua totale contrarietà al libero utilizzo degli embrioni. [leggi in esteso]

11/5/05- Il vicepresidente del consiglio Fini afferma che l'Italia si ritirerà dall'Iraq verso febbraio 2006 "in base al calendario Onu". Secondo la risoluzione 1546 dell'Onu invece, la missione multinazionale scade il 31 dicembre.

10/5/05- Altro che megataglia e caccia vivi o morti ai superterroristi. Il governo di Kabul ha offerto l'amnistia al Mullah Omar (il deposto capo del regime Talebano in Afghanistan, fuggito durante la guerra). Il quale peraltro ha rifiutato.

10/5/05- Si riaccende la polemica sull'aumento ai 3 milioni di dipendenti statali. Da un lato (Lega e Fi) chi sostiene che più di 100 euro sono troppi, dall'altro chi dice che sono adeguati (An e Udc) perchè il contratto è scaduto da troppo tempo. Chi ha ragione? Il contratto degli statali è scaduto sì da oltre 16 mesi, ma in questo periodo l'inflazione ha intaccato gli stipendi a un ritmo del 2.9x100 ogni 12 mesi. Mentre gli statali chiedono un aumento dell'8x100.

9/5/05- Spopola il film "Le crociate" di Ridley Scott. Ma nella realtà storica i cavalieri che dall'Europa cristiana andavano a combattere i musulmani, durante le battaglie in Terrasanta non indossavano copricapi occidentali e abiti con la croce, bensì turbanti, il burnus (la lunga veste di seta araba) e sopra l'elmo la kefiah. Esattamente alla maniera dei loro nemici.

8/5/05- Forza Italia, attraverso il suo coordinatore Bondi, dà luce verde all'ipotesi di una rielezione di Ciampi alla presidenza della Repubblica, proposta dal centro destra a Prodi. Un segnale di Berlusconi agli alleati, circa la sua indisponibilità a lasciare la politica che conta per accontentarsi di un ruolo onorifico al Quirinale?

8/5/05- Il prossimo 18 novembre inizierà il semestre bianco impostoci periodicamente dalla partecipazione alla Ue. Dunque, se il governo cadesse, il presidente Ciampi fino a maggio (naturale scadenza della legislatura) non potrebbe convocare nuove elezioni, ma solo nominare un nuovo governo "tecnico-istituzionale bipartisan". E forse è a questo che puntano i centristi del Polo, confidando sull'incarico a una personalità loro vicina (lo stesso presidente della camera Casini?), magari per modificare in senso proporzionale la lege elettorale con l'aiuto dei centristi dell'Unione. O per pilotare l'elezione del successore di Ciampi (il cui mandato scade sempre nella primavera 2006).

8/5/05- Il Vaticano aveva respinto con sdegno l'indiscrezione supadre Konrad Hejmo, il religioso sospettato si aver spiato papa Wojtyla durante il suo pontificato per conto dei comunisti polacchi. Ora però lo condannano a 3 settimane di vacanza forzata, ammettendo implicitamente la sua colpevolezza.

7/5/05- Obbedì agli ordini del governo italiano il generale Marioli, colui che la sera del 4 marzo avrebbe dovuto avvertire all'aeroporto di Baghdad i colleghi americani circa l'arrivo dell'auto con la Sgrena e Calipari, e che invece insistette con l'ufficiale di collegamento Green perchè non ne parlasse a nessuno. Palazzo Chigi oggi, nel riconfermare Pollari a capo del Sismi, ha aggiunto che "il Sismi operò secondo le direttive del governo, che ne approvò l'operato". Dunque l'input di non avvertire dell'arrivo della Sgrena li americani venne dal governo al Sismi e tramite esso a Marioli.

6/5/05- Assolto il marine americano che era stato ripreso da una telecamera della Nbc, mentre uccideva un iracheno ferito disteso per terra e disarmato nella moschea di Falluja. IL caso fece rande scalpore qualche mese fa. L'assoluzione riconosce tra le regole d'ingaggio dei soldati Usa la possibilità di sparare al nemico che si finge morto. Dunque nel caso specifico si trattò di un semplice errore di valutazione del marine, che riteneva il nemico armato. Ma fu davvero un incidente, e non la prassi? La risposta da un dettaglio che i pezzi su questa vicenda di solito omettono: quel giorno nella moschea di Falluja quello stesso soldato, di nemici che secondo lui si fingevano morti ne uccise non uno ma tre, come ha accertato l'autopsia sui corpi, tutti crivellati dalla pallottole del suo M-16.

6/5/05- Fra un massimo di 23.3 e un minimo di 6.6 milioni di euro. Tanto sono fruttati in riscatti all'industria del terrorismo iracheno i 5 sequestri di italiani nell'ultimo anno. Stando alle indiscrezioni dei più prestigiosi organi di stampa del mondo. Quanto basta per finanziare migliaia di ulteriori sequestri o di attentati kamikaze (a 1000 euro l'uno, secondo il listino prezzi fornito dal colonnello Al Samaraee della Iraqi police), e 5 volte tanto in attacchi alla coalizione (200 euro a colpo). [leggi in esteso]

6/5/05- L'Italia intera critica gli americani per non avere concesso che i suoi soldati, colpevoli della morte di Calipari, si sottoponessero al giudizio della magistratura militare romana. Sotto mira c'è una postilla, inserita dagli Usa nella risoluzione dell'Onu che autorizza la missione multinazionale in Iraq, in cui si afferma che per qualunque reato i soldati americani possono essere giudicati solo da tribunali nazionali. Ma in realtà anche per i nostro soldati italiani in missione all'estero sarebbe lo stesso: secondo la legge italiana potrebbero essere giudicati solo dalla magistratura militare romana.

6/5/05- Il soldato ispano-americano che sparò a Calipari e ferì la Sgrena, Mario Lozano, non potrà comunque essere indagato nè condannato dalla magistratura italiana. Malgrado un artificio informatico abbia reso leggibile il suo nome, nel documento ufficiale esso infatti era coperto da omissis. E i processi si possono svolgere solo sulla base di documenti ottenuti in modo legale.

6/5/05- Blair ha vinto le elezioni in Gran Bretagna, e tra l'esultanza della sinistra europea comincia così il suo terzo storico mandato. Ma non governerà per i consueti 4 anni. Tra due o tre anni gli subentrerà il suo vice Gordon, molto più conservatore di lui, come prevede la staffetta annunciata prima del voto.

5/5/05- La Cia voleva la testa di Osama in una scatola con ghiaccio e quelle degli altri capi di Al qaeda in cima a picchie conficcate nel terreno. A rivela re gli ordini del capo della missioner cfer Black è uno degli incaricati della caccia nell'Afghanistan del dopo 11 settembre, Gary Schroen.

5/5/05- Nasce il primo governo democraticamente eletto della storia irachena. Ma forse non il più onesto: quale ministro del petrolio è stato nominato Ahmed Chalabi, pupillo dei neocons Usa, già colpito da una condanna a 22 anni di lavori forzati in contumacia in Giordania per bancarotta fraudolenta.

5/5/05- La Cassazione chiude definitivamente, senza colpevoli, il processo per la strage di Piazza Fontana. Perchè tanto stupore? Si sa che la Cassazione è solo un giudice di legittimità, non certo la sede per accertare la verità, che emerge nei giudizi precedenti. Il processo che conta, in mancanza di vizi procedurali, è l'appello:nello specifico quello di assoluzione del 2004.

5/5/05- E' polemica sull'inserimento e successiva approvazione, nel decreto sulla competitività, dell'emendamento "salva bancarottieri", che riduce la condanna massiam per un crac societario (come quelli Parmalat o Cirio) a soli 4 anni. Ma il problema non è la lievità della pena, come sembrerebbe dai resoconti dei tigì. Bensì la sua eliminazione totale, ottenuta in maniera surrettizia grazie a una precedente legge del governo Berlusconi che ha ridotto i tempi della prescrizione per i reati finanziari: scatta già dopo 5 anni, elevabili a non più di 7.5. Considerando i tempi medi di un processo in Italia (7 anni), e quelli ancor più lunghi dei grandi processi con centinaia di migliaia di danneggiati, quali Parmalat o Cirio, Tanzi e Cragnotti, quand'anche condannati,avrebbero così la sicurezza di non finire mai in carcere.

5/5/05- Vincita record da 72 milioni di euro all'Enalotto per un gruppo di sistemisti milanesi. Ma durante l'estrazione in diretta tv, milioni di spettatori hanno visto che una pallina è caduta per terra uscendo dall'urna. Una persona si è chinata a raccorglierla e l'ha reinserita a marine dell'inquadratura. Senza controlli nè verifiche. Era la prima volta che veniva usato la nuova macchina elettronica per l'estrazione, dopo anni di bimbi bendati.

5/5/05- Divampa la polemica sulla concessione dei benefici della Legge Gozzini al mostro del Circeo, tornato a colpire durante la semilibertà dalla trentennale condanna al carcere. Da più parti si lega la concessione dei benefici al fatto che Izzo ebbe il ruolo di pentito in vari processi di mafia e di terrorismo nero. In realtà, se anche non si fosse mai pentito, solo tenendo un comportamento esemplare in carcere (evitando le ripetute evasioni di cui si è macchiato), grazie allo sconto per buona condotta previsto dalla legge sarebbe uscito in semilibertà molto prima che negli ultimi mesi.

5/5/05- Il boss Maiorano, padre della ragazzina uccisa dal mostro del Circeo, si dispera sulla tomba della figlia e le scrive una lettera postuma. Lui stesso però qualche anno fa, aveva strappato per sempre un leccese di 17 anni ai suoi genitori, tagliandogli la testa nell'ambito di un regolamento di conti della Sacra Corona Unita.

5/5/05- Dietro i delitti del mostro del Circeo Angelo Izzo, un 'dettaglio' della sua vita psicosessuale che i suoi difensori adoperarono come attenuante ai tempi della prima condanna per ll stupro e il massacro di due donne nel 1975. Izzo è un soggetto ipodotato, ovvero è nato con un pene molto piccolo. Da qui il desiderio di onnipotenza sull'altro sesso e, forse, anche il movente del suo nuovo duplice omicidio su due donne a Campobasso.

5/5/05- I nuovi delitti del mostro del Circeo. Fu proprio su suggerimento di Angelo Izzo (il 'mostro') che il pentito di mafia Pellegriti accusò Lima (il braccio destro di Andreotti) di essere il mandante dell'omicidio Mattarella. Un'accusa cavalcata per anni dalla sinistra forcaiola e dai Dipietristi, rivelatasi invece, nei processi che ne seguirono, una enorme bufala.

5/5/05- Berlusconi alla camera definisce irregolare il posto di blocco a cui fu ucciso Calipari il 4 marzo a Baghdad. Tuttavia in un passaggio del rapporto italiano sulla tragedia, si legge: 'Peraltro il conducente (il maggiore Carpani del Sismi che quella sera era alla guida)era al corrente del fatto che gli americani talvolta ricorrevano a questi tipi di blocchi stradali senza segnali nè cartelli indicatori, definiti "Illegal Checkpoints", nel gergo della comunità occidentale a Baghdad, conosceva le loro modalità operative e sapeva che poteva imbattersi in uno di essi. Calipari e il conducente erano inoltre stati avvertiti dal comandante del corpo multinazionale (Marioli) della pericolosità rappresentata dal personale di pattuglia del contigente americano e del mervosismo recentemente dimostrato ai checkpoints'.

3/5/05- Il battaglione di cui facevano parte anche i soldati che uccisero Calipari, in seguito a un precedente ferimento di un civile presso lo stesso checkpoint, era stato sottoposto a una specifica seduta di istruzione. Nel corso della quale erano stati affrontati l'uso della segnaletica (mancante la sera della tragedia di Calipari), delle luci chimiche (idem), e un particolare accento fu posto sull'impiego graduale della forza per discernere l'intento ostile. Lo rivelano i rapporti della commissione investigativa.

3/5/05- La morte di Calipari fu colpa del generale italiano Marioli, o dei suoi superiori italiani. Nel rapporto italiano sull'uccisione di Calipari si conferma la versione americana del dialogo tra l'ufficiale di collegamento americano Green e il nostro rappresentante quella sera all'aeroporto di Baghdad, incaricato di avvertire il comando (tramite Green) dell'arrivo della Sgrena, Generale Mario Marioli. Anche secondo il documento italiano Marioli si limitò a chiedere a Green se sapeva niente dell'operazione in corso. reen rispose di no, ma che pensava si trattasse delle Sgrena. Marioli gli rispose che era nel giusto, ma agiunse che era meglio che non lo sapesse nessuno. Frase che il capitano Green, aiutante di campo di Marioli, intese come l'ordine del suo superiore di non farne parola ad altri. Dunque fu Marioli, al quale toccava avvertore gli americani, a non farlo. Non è dato capire se lo sbaglio fu suo, o aveva degli oridni in tal senso dall'Italia. Sta di fatto che il suo nome non viene citato nelle ultime tre righe del rapporto italiano, dove si afferma: "E' da valutare aderente alla realtà dei fatti quanto asserito dalla Sgrena, dal conducente della Toyota (maggiore del Simsi Carpani), e dal responsabile del Sismi a Baghdad (Zarconi, presente al fianco di Marioli all'aeroporto)".

3/5/05- Rapporto Calipari versione americana. Da un lato si dà la colpa dell'incidente al fatto che l'auto con gli italiani andava troppo forte, nel suo superamento della Alert line sulla rampa verso la Irish route (tra i 70 e gli 80 km all'ora secondo la dichiarazione del conducente maggiore Carpani, che viene citata come prova nel rapporto). Giustificando così l'operato dei soldati del checkpoint. Contemporaneamente si afferma però quanto segue, dando conto di un esperimento svolto a sorpresa dalla commissione investigativa Usa il 25 marzo (21 giorni dopo la tragedia), con l'obiettivo di determinare la velocità media delle auto che accedevano, nella stessa fascia oraria in cui avvenne l'incidente, alla rampa del checkpoint incriminato: 'tra le 19.46 e le 20.15 su 30 auto civili analizzate, la velocità media di superamento della Alert line (tracciata così come la sera della sparatoria), era di circa 45 miglia orarie (72 km all'ora).

3/5/05- I soldati che spararono a Calipari avrebbero dovuto smantellare il checkpoint molto prima del suo passaggio. L'ambasciatore Negroponte aveva infatti deciso di tornare nella green zone in elicottero,e quindi non era più necessaria la presenza di una pattuglia sulla strada per l'aeroporto. Il comando però non provvide a comunicarglielo. Ragion per cui quei soldati rimasero al checkpoint molto di più (1 ora e 20) di quanto previsto dalla procedura standard. Che, considerato l'alto livello di rischio (e dunque di stress) del compito, impone un cambio della guardia con uomini freschi ogni 15 minuti ai checkpoint statici. Lo afferma il rapporto americano.

3/5/05- La sera in cui fu ucciso Calipari il plotone di guardia al checkpoint era totalmente isolato dall'aeroporto. Non funzionava infatti il sistema telefonico attraverso internet , il Voip, adoperato per le comunicazioni. Dunque, se anche il comando avesse vuluto avvertirli del passaggio dell'auto con gli italiani, non ci sarebbe riuscito. Lo afferma il rapporto americano.

3/5/05- Sotto accusa i benefici della legge Gozzini dopo il nuovo duplice omicidio di due donne da parte del mostro del Circeo Angelo Izzo, in semilibertà per buona condotta. Eppure i detenuti che recidivano tra quelli che beneficiano della Gozzini sono solo lo 0.2%. 104 su 50.000.

3/5/05- Berlusconi anticipa il nome del nuovo partito unico, "Alleanza della libertà". E così tradisce la vera natura del cosiddetto partito: non veramente 'unico', sul modello americano, ma appunto un'alleanza tra sogetti politici comunque separati.

3/5/05- Nel rapporto americano sulla tragedia di Calipari si accusava il maggiore del Sismi Carpani, quella sera alla guida dell'auto con la Sgrena e Calipari, di lenta reazione ai segnali luminosi di stop in quanto stava parlando al cellulare. Non si dice però che l'auto era a cambio automatico, e dunque poteva essere guidata con una mano sola.

3/5/05- Rapporti Calipari. Si è speculato per giorni sulle intercettazioni di telefonate tra i nostri agenti a Baghdad e Roma, in merito alla necesdità di portare il più in fretta possibile in Italia la Sgrena, una volta liberata. Magari per farla partecipare quella sera stessa al festival di Sanremo. Ma nel rapporto degli inquirenti italiani si dice che l'aereo della nostra aeronautica che attendeva la Sgrena la sera della sua liberazione, aveva quale destinazione del piano di volo un Paese dell'area del Golfo, non il rinetro immediato in Italia.

3/5/05- Rapporto Calipari versione italiana. Tutta la colpa viene data all'assenza di segnali o cartelli che avvertissero dell'approssimarsi del checkpoint. E' agli atti che gli americani si giustificarono dicendo: 'i cartelli di quelle unità erano da alcune settimane in mano ai tecnici che avrebbero dovuto coprirne con nastro adesivo alcune parti /frasi giudicate offensive per i civili'.

3/5/05- Il rapporto italiano scagiona i nostri agenti da ogni responsabilità, dando tutta la colpa della tragedia di Calipari all'assenza di segnali che avvertissero dell'approssimarsi del checkpoint, e un errore da stress da parte degli americani. Eppure in un passaggio recita: 'Peraltro il conducente (il maggiore Carpani del Sismi che quella sera era alla guida)era al corrente del fatto che gli americani talvolta ricorrevano a questi tipi di blocchi stradali senza segnali nè cartelli indicatori, definiti "Illegal Checkpoints", nel gergo della comunità occidentale a Baghdad, conosceva le loro modalità operative e sapeva che poteva imbattersi in uno di essi. Calipari e il conducente erano inoltre stati avvertiti dal comandante del corpo multinazionale (Marioli) della pericolosità rappresentata dal personale di pattuglia del contigente americano e del mervosismo recentemente dimostrato ai checkpoints'.

3/5/05- I soldati che spararono all'auto di Calipari, quella sera erano ancora in fase di apprendistato. Li affiancavano gli uomini del battaglione precedente, da cui avrebbero ricevuto le consegne solo il giorno dopo.

3/5/05- Rapporto americano su Calipari. Tra le parti maldestramente oscurate dal Pentagono, fino alla rimozione degli omissis con un semplice copia incolla da parte di un blogger nostrano, c'è la confessione del comando Usa su come vadano realmente le cose in Iraq. Per dimostrare che i soldati sono sotto stress, si cita il numero segreto degli attacchi subiti dalla Coalizione tra luglio 2004 e marzo 2005: 15.257. Più di 3000 solo tra novembre e marzo. Molti di più di quelli ufficialmente dichiarati.

30/4/05- Il capitano Green(ufficiale di collegamento tra italiani e americani nel comando della coalizione) seppe della liberazione della Sgrena venti minuti prima dell'incidente, come testimonia il rapporto Usa. Ma non avvertì nessuno perchè secondo lui il nostro rappresentante più alto in grado nel comando alleato, Generale Mario Marioli, pur annunciandogli dell'arrivo della Sgrena, aggiunse "è meglio se non lo sa nessuno". Per Green era l'ordine di un superiore.

30/4/05- Nel rapporto americano sulla vicenda Calipari si legge che "nessun militare americano senza tema di smentita era stato informato dagli italiani della missione di recupero e trasporto dell'ostaggio fino a dopo l'incidente". In un altro passaggio del documento si dice però: "Il capitano Green (l'ufficiale di collegamento tra italiani e americani nella coalizione) non era stato informato del recupero e trasporto della Sgrena fino a poco prima dell'incidente al posto di blocco 541". Quando? questo viene svelato in un ulteriore passaggio: "Alle ore 20.30 il maggiore generale Marioli(rappresentante italiano nel comando della Coalizione a Baghdad) si avvicinò al capitano Green e gli chiese se il luogotenente colonnello Zarconi (uomo del Sismi nella Coalizione) agli avesse detto cosa stava succedendo. Lui rispose di nò, ma che sospettava si trattasse della Sgrena (..) Il maggiore generale Marioli avvertì soltanto Green in modo che non fosse sorpreso all'arrivo della signrorina Sgrena".

30/4/05- Il maggiore Carpani, alla guida dell'auto con Calipari e Sgrena, ha dichiarato alla commissione americna d'indagine che quando sentì i primi spari d'avvertimento da parte dei soldati Usa ebbe paura di un agguato e dunque, invece che frenare, accelerò per arrivare prima possibile all'aeroporto. Provocando così la tragica reazione del mitragliere americano.

30/4/05- Non era un checkpoint ma un blocking post (posto di blocco) generico da zona di guerra quello che sparò all'auto di Calipari e Sgrena il 4 marzo a Baghdad. Lo chiarisce il rapporto sulla tragedia, versione americana. Dunque i soldati che lo realizzarono non seguivano le procedure previste per i normali checkpoint (cartelli d'avviso, posizionamento visibile al centro della carreggiata). Nè, di conseguenza, le relative regole d'ingaggio, più prudenti rispetto a una situazione considerata bellica a tutti gli effetti.

30/4/05- Secondo il rapporto Calipari, versione Usa, il maggiore Carpani del Sismi, alla guida dell'auto con gli italiani, andò oltre i normali tempi di reazione nel bloccare l'auto perchè al moemnto in cui incrociò il check point stava parlando al cellulare.

30/4/05- Rapporto Calipari, versione americana. Scagionati i soldati che spararono, in quanto (si sostiene) l'auto andava troppo veloce. Ma il punto del documento in cui lo si dimostra è il seguente: "Entrambi, lo specialista e il sergente, hanno percepito che la macchina stava viaggiando 50 km sopra il consentito". Dunque si tratta solo di una percezione soggettiva, niente riferimenti a filmati da satelliti militari (come da indiscrezioni della Cbs) o altro.

30/4/05- Rapporto Usa sul caso Calipari. Il maggiore del Sismi Carpani, alla guida dell'auto con gli italiani la sera fatale, avrebbe detto alla commissione inquirente che pensava di viaggiare a 70-80 km/h al momento in cui incrociò il checkpoint.

30/04/05- Presentato il rapporto americano sulla tragedia in cui perse la vita Calipari. Scagionati i soldati che spararono, perchè (si sostiene) l'auto degli italiani andava troppo forte. Ma in un altro punto del documento si dice anche che proprio al sottopasso allagato che immetteva sulla strada per l'aeroporto (sottopasso di Route Vernon) poco prima del checkpoint, l'auto dovette per forza rallentare: "Mister Carpani, che stava guidando, ha dovuto rallentare per passare sotto Route Vernon".

30/4/05- Sul cammino delle devolution, la riforma federalista voluta dalla Lega, saranno comunque gli italiani a decidere: la rete dei governatori di centro sinistra, che dopo le elezioni di aprile governano quasi tutte le regioni del sud, preannunciando il suo debutto a Napoli il 3 maggio ha anche affermato che presenterà un referendum per abolire le devolution nel caso venisse approvata in via definitiva.

29/4/05- Il partito unico di cui parla Berlusconi non sarà comunque tale: l'eventuale partito unico tra Fi, An e Udc, per avere la speranza di vincere le elezioni dovrebbe sempre fare un'alleanza con soggetti che hanno già rifiutato l'idea di aderire, quali Lega, Psi, la Mussolini, o con chiunque altro si presentasse per racciliere voti nell'elettorato moderato. E lo stesso avverrebbe nell'area del centro sinistra con Rifondazione comunista ecc. Se non si elimina la quota residua di proporzionale nell'attribuzione dei seggi (25%) il bipolarismo perfetto all'americana è impossibile.

29/4/05- Secondo la Cbs, sulla base di indiscrezioni dal Pentagono, un satellite militare americano avrebbe ripreso il filmato della sparatoria in cui è morto Calipari ed è rimasta ferita la Sgrena. Dimostrando che l'auto con gli italiani andava troppo forte, a 96 km/h. Un dato ottenuto sulla base dei meno di 3 secondi passati tra le segnalazioni di stop da parte dei soldati (con luci, a braccia e colpi in aria)e i colpi a bersaglio. E' noto però che i satelliti spia non filmano ma scattano semplicemente delle foto. E tra una foto e l'altra passano decine di secondi. Dunque, come avrebbero fatto a contare i socndi della sequenza tutti di fila?

28/4/05- La commissione Usa sostiene che i soldati che uccisero a Baghdad il capo del Sismi rispettarono le regole di ingaggio. Dunque gli italiani avrebbero avuto tutto il tempo per vedere il posto di blocco, i segnali luminosi di stop, i colpi in aria e poi per terra, le segnalazioni a braccio, e quindi fermarsi. Ecco in cosa consistono queste famose regole secondo la registrazione del satellite americano che filmò la scena, resa nota da fonti del Pentagono alla Cbs: tra il momento in cui la pattuglia vide l'auto e l'inizio della sparatoria passarono meno di 3 secondi (!), ovvero il tempo necessario a un'auto che va a 96 km all'ora per passare da una distanza di 130 metri a una di 42. Quasi un battito di ciglia.

27/4/05- Vi ricordate la scuola di San Giuliano di Puglia, quella della strage dei bambini durante il terremoto del 31 ottobre 2002? L'ingegnere che progetto e dichiarò agibile il secondo piano dell'edificio, poi crollato a causa di macroscopici difetti di costruzione, ha ricevuto l'incarico dal vicino Comune di Larino di responsabile per la sicurezza dei lavori della nuova zona artigianale.

27/4/05- Partito della libertà. Così si chiamerà il partito unico del centro destra proposto da Berlusconi per le prossime elezioni agli alleati, nel discorso d'insediamento del suo governo bis.

27/4/05- Erika, l'assassina di Novi Ligure, sta per entrare in un carcere per adulti dopo aver compiuto il 21° anno d'età, e perciò ha paura. Non è proprio così: entrerà comunque in un carcere dove esiste la sezione "giovani" (21-25 anni), e ovviamente quella femminile. E' una prassi del diaprtumento dell'amministrazione penitenziaria quella di rinchiudere le detenute provenienti dai carceri minorili solo in una sezione occupata da coetanee del loro stesso.

27/4/05- Nel suo primo incontro coi prelati tedeschi Papa Ratzinger ha confessato che avrebbe preferito non essere eletto. Ha paragonato il momento in cui capì che i voti convergevano su di lui come l'avvicinarsi di una ghigliottina, dicendo di aver pregato Dio che non lo eleggessero. Nei suoi ultimi anni, ha aggiunto sperava di poter fare un vita più comoda.

27/4/05- Indiscrezioni di ex della Cia e delle forze armate Usa riferiscono, sulla base dell'intercettazione delle chiamate di Calipari in Italia, prima durante e dopo la liberazione della Sgrena, che la troppa fretta nel rimpatriare l'ostaggio appena liberato aveva un motivo preciso. Permetterle di parlare in diretta, al suo arrivo a Ciampino, all'interno del festival di Sanremo in corso quella sera: un gran colpo per il governo a un mese dalle regionali. Una sola osservazione: se gli americani avevano intercettato Calipari il giorno della liberazione della Sgrena, allora erano ben al corrente della missione, mentre la relazione che scagiona i soldati Usa accusa l'Italia di non averli informati, imputando proprio a questo la tragedia.

27/4/05- Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto rapita lo scorso febbraio a Baghdad, ha svelato un 'dettaglio' circa la sua liberazione in un'intervista alla collega e icona no-global Naomi Klein: malgrado i media continuino imperterriti a dire il contrario, la strada percorsa dall'auto con a bordo lei e Calipari, non era l'autostrada principale per l'aeroporto, ossia la Irish route definita la strada più pericolosa del mondo da giornalisti, militari e contractors di tutto il mondo. Bensì un'altra secondaria, riservata a diplomatici e alti gradi oltre che off limits per gli iracheni, che dalla green zone porta sempre verso l'aeroporto incrociando la Irish solo al 10° km. Si tratta della via che Saddam utilizzava per raggiungere in totale sicurezza e solitudine l'aerostazione dal suo palazzo. Ad essa possono accedere solo personale accreditato dalle ambasciate e i papaveri della coalizione, in partenza dall'aeroporto o dalla green zone (la zona superprotetta del quartier generale Usa e degli alberghi). Dunque, se anche l'ufficiale di collegamento americano Green, informato dell'arrivo della Sgrena 25 minuti prima della tragedia, avesse provveduto ad avvertire tutti gli eventuali checkpoint del fatto che gli italiani stavano arrivando dalla Irish route, non sarebbe servito a nulla. La pattuglia volante 504 in cui si imbattè l'auto di Calipari -inviata quella sera per proteggere il passaggio dell'ambasciatore Negroponte- non era lì a guardia dell'autostrada principale ma con la missione di "tener pulito" l'accesso della strada secondaria da cui appunto l'ambasciatore sarebbe transitato. Non a caso, nei minuti successivi alla sparatoria, quando Green apprese dell'accaduto, affermò che non c'era alcun posto di blocco 504 sulla Irish route. E, come risulta dal rapporto del generale Marioli e del capocentro Sismi, persino a una sua prima richiesta in tal senso al comando militare sul campo, gli fu risposto 'nessun checkpoint'. I soldati Usa si videro dunque venire incontro un'anonima berlina con targa irachena su una strada riservata ai riconoscibilissimi gipponi blindati con mezzi corazzati di scorta al seguito del corpo diplomatico e dell'esercito. [leggi in esteso]

27/4/05- Malgrado in termini numerici (ma non in termini assoluti) gli stanziamenti per il sud sotto Berlusconi sono cresciuti rispetto ai governi dell'Ulivo, l'attuale esecutivo non ha comuqnue mantenuto la promessa contenuta nel suo programma del 2001: portare al 45% del totale nazionale i fondi per il meridione. A fine 2003 era sotto il 38%, in calo dal 40.4% di inizio 2001.

27/4/05- L'opposizone accusa il governo di alterare il dato dei fondi per il sud includendo nella somma anche gli aiuti comunitari per le aree depresse. Stavolta il regolamento Ce 1260 del Consiglio per i fondi strutturali, art.11, gli dà ragione, poichè prescrive ai governi nazionali di considerare aggiuntivi gli stanziamenti europei, e di non usarli come un pretesto per ridurre quelli nazionali sostituendoli con quelli assegnati da Bruxelles. ESso recita infatti: per assicurare un reale impatto economico gli stanziamenti dei fondi non possono sostituirsi alle spese a finalità strutturali pubbliche o assimilabili dello stato membro".

27/4/05- Nel rapporto degli americani sull'uccisione del nostro 007 Calipari a Baghdad, avvenuta la sera della liberazione della Sgrena, si afferma che il proiettile fatale "colpì la regione parieto-occipitale con traiettoria da dietro verso avanti". Il che vuol dire secondo gli estensori del rapporto l'auto di Calipari non si era fermata prima di raggiungere il checkpoint, come sostenuto dalla Sgrena e dal guidatore del Sismi maggiore Corsaro. Non si accorgono però che da questa deduzione balistica discende anche altro: se i soldati spararono all'auto quando essa aveva già superato il checkpoint (e lo dimostra il proiettile che arriva nella testa di Calipari da dietro e non dal lato o da davanti), vuol dire allora che fu fatto fuoco quando non c'era già più pericolo per gli uomini del posto di blocco, visto che la Toyota Corolla era sfilata senza esplodere.

27/4/05- Nel colloquio con Prodi durante l'anniversario della liberazione, Berlusconi gli ha proposto di appoggiare una riforma elettorale che abolisca la residua quota proporzionale del 25x100 nell'attribuzione dei seggi. Dunque un passaggio al maggioritario puro. Il premier ha poi spiegato alla camera che con l'attuale sistema semimaggioritario le coalizioni finiscono sotto scacco dei partitini minori. Ma nel 1999 fu proprio Forza Italia a non sostenere il referendum che aboliva la quota proporzionale, per il quale non si raggiunse appunto il quorum.

26/4/05- Se si tiene conto dell'inflazione e si calcola il dato in rapporto al Prodotto interno lordo, invece che in astratto, i fondi stanziati per il sud sotto Berlusconi sono gli stessi che negli anni dell'Ulivo: il 6.5-7% del Pil.

26/4/05- Polemica sulle risorse al sud. La sinistra accusa il governo di barare sulle cifre, affermando che la crescita statistica degli stanziamenti per il sud sotto il governo Berlusconi, rispetto agli anni dell'Ulivo, deriva dal fatto che vengono conteggiati gli aiuti europei, il cui utilizzo da parte delle regioni meridionali si è raddoppiato negli ultimi anni. E invece i fondi del centro destra per il mezzogiorno sono più alti anche senza contare i fondi Ue: la somma di risorse ordinarie e aggiuntive, indipendentemente dalle risorse Ue, supera ampiamente negli anni di Berlusconi l'analoga somma del triennio 98-2000. Nel '98 era di 15 miliardi, oggi si avvicina ai 20. Inoltre i fondi comunitari sono sempre soldi nostri: secondo gli ultimi dati disponibili l'Italia versa all'Ue 1.977,9 milioni di euro l'anno in più di quanto riceva. Semplicemente, fino a qualche anno le regioni meridionali sfruttavano solo per meno della metà tali aiuti europei alle aree sottosviluppate.

26/4/05- Divampa la polemica, tra le fila dell'opposizione e anche della stessa maggioranza, sulla proposta (fraintesa) di Tremonti di vendere le spiagge. Il solito teatrino virtuale: Tremonti non potrebbe mai venderle perchè per la costituzione il demanio è inalienabile. Inoltre, per legge, le spiagge non sono di competenza del governo ma degli enti locali.

26/4/05- Berlusconi, nel presentare il programma del suo nuovo governo alla camera, annuncia l'abolizione dell'Irap. In realtà è l'Europa a costringerci a farlo in ogni caso, avendo giudicato questo tipo di tassa sul lavoro incompatibile con la normativa comunitaria. L'ingiunzione ad abolirla è arrivata da parte di Bruxelles solo qualche settimana fa.

26/4/05- La famiglia Agnelli perde la proprietà della Fiat: le quattro maggiori banche italiane annunciano che convertiranno in azioni, come da contratto, i loro prestiti che Corso Marconi non riesce a ripagare. Avranno il 27% del gruppo, contro il 22% degli Agnelli.

26/4/05- Il discorso programmatico d'insediamento del governo Berlusconi alla camera è stato trasmesso in diretta sulla Rai (2). Quello con cui qualche giorno fa si dimise al senato prima di recarsi al Quirinale, non fu trasmesso da alcuna rete italiana.

26/4/05- Nasce il Berlusconi bis alla camera. Ma gli Udc, unici nella maggioranza, e Follini in particolare, non applaudono al discorso programmatico d'insediamento.

26/4/05- Il Berlusconi bis nel giorno del suo debutto in parlamento fa il mea culpa su statali e sud: aumenteremo le risorse, dice il premier, ammettendo che le elezioni sono state perse per la scarsa attenzione in quei due settori. E invece le cifre rivelano che il governo Berlusconi ha speso di più per statali e sud dei precedenti dell'Ulivo, altro che disattenzione. Per gli statali nel quadriennio 98-01 per i rinnovi contrattuali l'Ulivo spese 9.4 miliardi di euro, in quello 01-05 La Cdl ha stanziato 11 miliardi. Quanto al sud, la spesa in conto capitale delle pubbliche amministrazioni per il sud fu di media di 16.4 miliardi l'anno nel '98, '99, 2000, salita a 20.4 nel 2001-02-03, a 21 nel 2004, a 22.7 nel 2004. [leggi in esteso]

25/4/05- Colloquio di 10 minuti tra Berlusconi e Prodi alle celebrazioni della liberazione. I tg lo descrivono come un semplice incontro a livello umano, cordiale. Non dicono che è stato Berlusconi ad avvicinarsi per cercare di convicerlo a votare un'eventuale riforma della legge elettorale.

25/4/05- Il papa nomina il Cardinale nigeriano Arinze al posto che era suo prima di diventare pontefice (vescovo di Velletri-Segni). Un indizio sulla sua successione?

24/4/05- Si ricompone almeno per ora lo scontro tra Follini e Berlusconi. I grandi giornali lo imputano alla litigiosità tipica dello spirito italico. Invece è frutto del sistema elettorale imperfetto: una volta è la Lega, un'altra i comunisti. Stavolta l'Udc, pur raccogliendo alle ultime politiche del 2001 il 3.5% dei voti, ha ottenuto 39 deputati alla camera, molti di più di quanti gliene spettavano. E' colpa di un sistema uninominale che non dà un premio di maggioranza al partito che prende di più, secondo la formula classica all'inglese che gli italiani pensavano di aver introdotto col referendum Segni nel '93. Il decreto legge Mattarella, votato qualche mese dopo quel referendum che come impone la costituzione era solo abrogativo, riscrisse la legge elettorale creando un'inefficace ibrido. In cui qualunque partito che non raggiunga il 51% dei voti, ha bisogno di allearsi (cedendo quindi collegi) anche con piccoli partitini, che poi tenono sotto scacco il parlamento. ***Comunemente si crede che il difetto dell'attuale legge elettorale sia il fatto che solo il 75% dei collegi viene aggiudicato col sistema uninominale, mentre il restante 25% ancora col proporzionale. In realtà a salvare un po' questa legge è giusto il proporzionale: senza di esso i partiti con più voti sarebbero ancora meno rappresentati in parlamento, e dunque ancor più sotto ricatto dei partiti minori.

23/4/05- Landolfi subentra a Gasparri come ministro delle comunicazioni. Da capo delle commissione di vigilanza parlamentare sulla Rai, nel 2000 aveva fatto una raccomandazione in favore della giornalista Marilù Lucrezio presso l'allora direttore del Tg1 Gad Lerner. A rivelarlo lo stesso Lerner, che il giorno delle sue dimissioni andò in tivù sventolando il bigliettino autografo con la richiesta di Landolfi.

23/4/05- Zacarias Moussaui, l'unico imputato finora per le stragi dell'11 settembre, si dichiara colpevole e rischia così la pena di morte. Ma il tribunale americano che lo sta processando lo accusa di essere uno dei dirottatori delle torri gemelle, che non partecipò all'azione solo per un caso. Mentre lui sostiene di essersi allenato a dirottare un aereo contro la Casa bianca con un altro gruppo, diverso da quello dell'11 settembre. Un piano che non arrivò mai alla fase operativa.

23/4/05- Storace da oggi ministro della salute al posto di Sirchia: l'esponente di An aveva perso il suo posto da governatore alle elezioni nel Lazio, proprio per la sua gestione della sanità in quella regione. Sotto il suo governo il deficit sanitario laziale è diventato uno dei più corposi d'Italia, obbligandolo, primo al mondo, a cartolarizzare gli ospedali. Una pratica che ha valso alla regione il triplice declassamento nel rating da arte di Moody's, Standard and poor's e Fitch.

23/4/05- Nasce il ministero per lo sviluppo e la coesione sociale, affidato al siciliano Miccichè. Inteso come un ministero per il mezzogiorno che bilanci l'asse del nord che ha fatto perdere le elezioni. Peccato che questo nuovo ministero sia senza portafoglio...

21/4/05- Rese note le motivazioni della sentenza del processo Sme, che assolse Berlusconi lo scorso dicembre. L'impianto accusatorio era basato sulle testimonianze di Stefania Ariosto, che ha riferito d'aver assistito al pagamento di bustarelle ai giudici a casa di Cesare Previti: i giudici affermano che la teste non ha mai saputo descrivere l'interno della casa di Previti, ergo non c'è mai stata. Franato a priori anche il movente economico della presunta corruzione perpetrata dal cavaliere: è la sentenza della corte suprema-scrivono sempre i giudici-che impedì l'attribuzione della Sme a De Benedetti, non certo la sentenza di primo grado emessa dal giudice Filippo Verde (il presunto corrotto). Come è pututo durare per 8 anni un processo fondato su due pilastri che fin da subito si rivelarono inesistenti?

20/4/05- Ordinava agli altri di partire per fare la jihad in Iraq, ma quando suo figlio ha deciso di prenderlo in parola (lo comunicava in un bilietto d'addio), preso dal panico ha fatto di tutto per bloccarlo. E' successo al saudita Salman al-Odeh, lo sceicco che ha emesso la fatwa che impone a tutti gli islamici di combattere il satana americano in Iraq. Il figlio è stato rintracciato in tempo a un centinaio di km dal confine iracheno (dichiarando che era solo uno scherzo al padre).

20/4/05- Gli attuali alleati della Casa della libertà rimarranno tali anche alle prossime elezioni perchè ci sono costretti: secondo una simulazione di Roberto D'Alimonte se si votasse oggi la Cdl senza la Lega perderebbe 52 seggi, senza Udc 49, senza An 159.

20/4/05- La benzina in Italia è la più cara dell'intera Europa a 25: abbiamo un differenziale sulla media Ue del +0.06 euro (115 lire).

20/4/05- Nella battaglia in corso per il controllo di alcune banche italiane fra gruppi stranieri e Bankitalia c'è in gioco ben più dell'internazionalizzazione di qualche istituto di credito. Il rischio è che se si apre la porta alle acquisizionei da parte degli stranieri, in pochi anni lo stesso capitale della Banca d'Italia diventi a maggioranza estera. In quanto sono le principali banche private italiane a detenerlo, in fragrante violazione dello statuto (art.3 ultimo comma) della nostra banca centrale. [leggi in esteso]

20/4/05- Finalmente un papa pacifista. Così la sinistra ha commentato la scelta da parte di Ratzinger del nome di Benedetto. Ispirata secondo tutti i commentatori al precedente di papa Benedetto XV, passato alla storia come il papa della pace per aver definito la prima guerra mondiale una strage inutile. Ma a giudicare dai discorsi e dal catechismo da lui redatto, il nuovo papa è tutt'altro che un pacifista. E' anzi il teorico ufficiale della moderna visione cattolica della guerra giusta. [leggi in esteso]

20/4/05- La profezia di Malachia ci aveva preso: si parlava di un papa eletto nella "gloria dell'olivo". Ebbene, i benedettini sono definiti anche olivetani, perchè hanno diffuso la coltivazione dell'olivo in Europa. E il nuovo papa è un Benedetto.

19/4/05- Il neo papa Ratzinger aveva chiesto più volte al suo predecessore di poter lasciare la carica cardinalizia per problemi di salute (al cuore). Al pari del suo rivale progressista Carlo Maria Martini (Parkinson e diabete). Martini fu accontentato, Ratzinger no. Ecco entrambe venivano considerate candidature solo di bandiera per coagulare voti su latri. E perchè nessuno poteva prevedere l'elezione del tedesco, o meglio il fatto che lui la accettasse.

19/4/05- La profezie di Nostradamus sull'elezione del papa era sbagliata: secondo i più accreditati interpreti avrebbero dovuto eleggere un nero (il nigeriano Arinze).

19/4/05- Eletto papa Ratzinger. Il quale fece parte della gioventù hitleriana, e militò nell'esercito della Germania nazista. Disponendo trappole anti carro armato al confine tra Austria e Ungheria e prestando servizio in un'unità antiaerea a guardia di una fabbrica di motori per bombardieri della Bmw a Monaco, in cui venivano impiegati i prigionieri del campo di concentramento di Dachau. I suoi critici gli rimproverano di non aver scelto l'obiezione di coscienza, come altri fecero pur tra mille ritorsioni. Quelle che invece subì per il suo antinazismo suo proprio padre Joseph, che sofrì molto nel vedere i suoi due figli arruolati nella Hitler jugend. [leggi in esteso]

18/4/05- I bookmakers inglesi (sito Paddypower.com) danno come più probabile nome scelto dal nuovo papa, chiunque sarà, quello di Benedetto. La quota è di 3 a 1.

18/4/05- Nel conclave appena aperto, in seguito alla defezione di due cardinali extraeuropei per motivi di slaute, quelli del vecchio continente sono la maggioranza. Forse un indizio della probabile elezione di un papa europeo.

18/4/05- Tutti i giornali hanno titolato sulla prima condanna ufficiale della Cuba di Castro in seno alla commissione sui diritti umani dell'Onu. Nessuno ha aggiunto che nella stessa riunione è stato condannato anche Israele per le condizioni di vita nei territori occupati, la costruzione del muro e l'uso della violenza contro civili palestinesi.

18/4/05- Durante una delle riunioni a porte chiuse di questi giorni di crisi, Berlusconi ha svelato ai suoi quale potrebbe essere la formula elettorale per il 2006 senza l'Udc: "vogliono sfilarsi? Faremo la Casa delle riforme, con noi, An e la Lega, e il ruolo dell'Udc lo facciamo ricprire alla nuova Dc di Rotondi".

18/4/05- Alla vigilia dell'elezione di un nuovo papa, si tessono le lodi del grande Wojtyla. Col suo carisma ha fatto folle di proseliti, si sostiene unanimemente. Ma i dati dell'ufficio statistico vaticano per l'Italia dicono il contrario, nel confronto tra 1991 e 2001: chi frequenta la messa settimanale è passato dal 39.2 x100 al 34.8x100, le ordinazioni sacerdotali da 547 a 492 l'anno, i matrimoni religiosi da 257.000 a 190.000, i battesimi dall'89.9x100 all'86.1x100, gli iscritti alle scuole secondarie cattoliche da 243.000 a 143.000 ecc.

18/4/05- I giornali hanno linciato per giorni il presunto autore del lancio del bengala contro il portiere milanista Dida, passato sulle tivù di tutto il mondo come "la vergogna di S.Siro". Spiegando che era lo stesso che lanciò un motorino qualche tempo fa sempre dalle tribune del Meazza. In realtà nel filmato del lancio del motorino nel 2001 lui si trovava nelle gradinate inferiori, quelle sulle quali la moto piombò: sfortuna volle che fosse fotografato mentre dava un calcio all'oggetto piovutogli addosso. Viene fuori inoltre che sempre questo ultrà interista, Matteo Saronni, era già uscito dallo stadio al momento del lancio del bengala, come testimonia una sua chiamate dal cellulare ad amico, del cui orario è rimasta traccia. Se ne era andato dopo la fine del primo tempo, e dunque c'è stato un altro errore di persona. I media però stavolta non sparano la notizia.

18/4/05- Rese note le ultime parole del Papa prima di morire: disse ai medici "lasciatemi tornare al padre". Ma la Chiesa non era contro l'eutanasia?

18/4/05- Ciampi irritato dalle mancate dimissioni di Berlusconi, avrebbe preferito l'apertura formale della crisi in seguito al ritiro dei ministri Udc, giudicato dal Quirinale una modificazione importante dell'assetto governativo . Eppure proprio quando Ciampi era presidente del consiglio, nel 1993, Pds e Verdi ritirarono 5 ministri (per protesta contro la mancata autorizzazione a procedere contro Craxi). E Ciampi non si dimise.

18/4/05- Il figlio di Carolina non sarà in futuro l'erede di Alberto di Monaco alla guida del principato: il figlio del defunto Ranieri ha infatti una figlia segreta, la tredicenne Jazmin Grace Grimaldi, figlia di una cameriera californiana

18/4/05- Berlusconi non si dimette e l'opposizione grida allo strappo istituzionale, accusando il premier di non rispettare le procedure. Invece è tutto perfettamente legale: secondo l'art.94 della costituzione, la crisi di governo si può aprire in seguito al venir meno della maggioranza, ossia se un decimo dei componenti della camera firma una mozione di sfiducia. Finchè essa non è presentata e votata in parlamento, l'esecutivo non è obbligato a dimettersi.

18/4/05- Berlusconi dice non mi dimetto, "perchè è stato il popolo a darmi l'incarico", alludendo al fatto che alle politiche 2001 sul simbolo del centro destra c'era scritto il suo nome. Ma la costituzione non era ancora stata cambiata (la riforma che introduce il premierato legando i destini della maggioranza e del capo del governo, è di qualche settimana fa). Dunque a norma di legge la Coalizione del centro destra avrebbe potuto benissimo indicare un'altro premier o cambiarlo durante la legislatura. L'importante, agli occhi del presidente della repubblica, è solo che non muti la maggioranza, ossia che il primo ministro (chiunque egli sia) ottenga la fiducia.

18/4/05- Grossa "sorpresa" di Berlusconi, che sale al Quirinale ma non si dimette, come da precedente accordo con Udc e An. Ma quale sorpresa?! Il premier l'aveva detto già da due giorni che non si sarebbe dimesso. La dichiarazione era su tutti i siti dei maggiori quotidiani.

18/4/05- Non ci saranno più le elezioni anticipate: Berlusconi, uscendo dal colloquio con Ciampi, ha affermato che andrà alla camera non subito ma "in settimana", dunque non ci sarebbe più il tempo tecnico per convocarle entro fine giugno. Ergo, Berlusconi accontenterà l'Udc, dimettendosi.

18/4/05- Si imputa alla Lega di aver fatto perdere le regionali al centro destra per la devolution. E invece la riforma federalista firmata dal Carroccio ha attenuato la devoluzione di materie legislative esclusive alle regioni, rispetto a quelle previste dalla riforma del titolo quinto varata dall'Ulivo appena prima del voto alle politiche 2001. Introducendo per giunta ilo riferimento alla salvaguardia dell'interesse nazionale che in quella mancava.

18/4/05- Follini ha commissionato prima di aprire la crisi di governo un sondaggio alla Lorien consulting, chiedendo quale sarebbe stato il risultato elettorale dell'Udc in caso di uscita dal governo ed elezioni anticipate: + 5% è stata la risposta.

18/4/05- I due rivali, al centro della crisi di governo, sono il più ricco (Berlusconi) e il meno abbiente (Follini) tra i parlamentari.

18/4/05- In teoria, secondo il diritto canonico, il conclave può eleggere papa qualunque semplice battezzato. Anche un laico. Che in caso di elezione diverrebbe automaticamente vescovo.

18/4/05- Oggi inizia il conclave. In origine il fatto di tenere sotto chiave i cardinali non fu determinato da esigenze di riservatezza, ma dal fatto che i cardinali, ospiti della Roma bene a Viterbo, si trovavano così bene da allungare alle calende greche il periodo delle votazioni. I fedeli decisero quindi di chiuderli a chiave finchè non fossero usciti col nome del nuovo pontefice.

17/4/05- Secondo i grandi media in Iraq i sunniti hanno sequestrato gli sciiti di un'intera cittadina, Madaen, per costringere i rivali ad abbandonarla. Gli uomini di Zarkawi però dal web gridano che è tutta una montatura dell'esercito per occupare la zona. Chi ha ragione? Fonti di polizia totalmente oscurate dalla stampa, in realtà quantificavano gli ostaggi in soli 3.

16/4/05- Secondo la costituzione, teoricamente il presidente della repubblica (Ciampi) potrebbe risolvere in completa autonomia la crisi nel governo tra Berlusconi e Follini: decidendo tutto da solo di respingere le dimissioni dei ministri Udc, o anche quelle eventuali del premier, o ancora sciogliendo le camere per andare al voto o per affidare l'incarico di primo ministro a un altro.

16/4/05- Il piano di Berlusconi e di chi nella Cdl sta subendo lo strappo dell'Udc, è quello di salire lunedì da Ciampi con la firma di Follini in calce al patto per un Berlusconi bis, e concludere il tutto con il voto di fiducia alla camera entro martedì-mercoledì. Ma così non ci sarebbe il tempo materiale per Ciampi di fare il giro di consultazioni con segretari ed ex presidenti come la legge prevede. Sorge dunque il sospetto che, una volta fatto firmare Follini, Berlusconi intenda puntare a un semplice rimpasto di ministri senza crisi di governo: potrebbe essere proprio questo il vero motivo della disputa con l'Udc, il motivo per cui Follini non ha ancora voluto firmare. Vuole prima esser sicuro che il premier poi vada realmente a dimettersi.

16/4/05- Da oggi in vigore le draconiane misure volute dal ministro Pisanu per arginare la violenza negli stadi (interruzione della partita in caso di disordini e incidenti anche minimi). Eppure non cambiano leggi paradossali: portare bengala e fumogeni nello stadio non è reato, lo è solo usarli a fini violenti; nemmeno l'invasione di campo è reato, lo è solo se "pericolosa".

15/4/05- Tra le varie cose dette da Berlusconi durante la riunione di maggioranza in cui s'è consumato lo strappo dell'Udc, ce n'è una molto importante passata sotto silenzio: nella foga del discorso il premier ha indicato chi ritiene essere il proprio successore alla guida del centro destra, il ministro degli interni Pisanu.

15/4/05- Il congedo di Placanica ha riacceso le accuse reciproche fra destra e sinistra sulla morte di Carlo Giuliani nel G8 di Genova. Ma due fatti essenziali vengono sempre dimenticati quando si parla della vicenda. 1)Quando Placanica sparò, Giuliani stava partecipando ad un attacco violento assieme ad altri compagni alla jeep dei carabinieri in cui il suo uccisore sedeva: mentre altri con una trave cercavano di rompere i vetri dell'auto, Giuliani tentava di scagliare un pesante estintore all'indirizzo dei suoi occupanti. 2)Indipendetemente dallo sparo, la jeep, non guidata da Placanica, calpestò inavvertitamente in marcia indietro il corpo Giuliani dandogli il colpo di grazia.

15/4/05- Il carabiniere che uccise Carlo Giuliani al G8 di Genova, Mario Placanica, è stato congedato d'ufficio dall'Arma per sopragiunta inidoneità psicologica. Ma in casi come questo di solito si ricorre a una sistemazione in ufficio non al congedo. Quello che ha determinato tanta severità è stata un'intervista al tg1 in cui Placanica sosteneva di non esser stato lui ad uccidere Giuliani ("Ho sparato in aria, ho coperto responsabilità di altri"). Ciò che ritiene anche il padre del ragazzo ucciso, Giuliano Giuliani.

15/4/05- L'amnistia, chiesta da Papa Wojtyla e calendarizzata in parlamento grazie allo sciopero della sete di Pannella, potrebbe diventare l'ennesima legina ad personam per Berlsuconi e i suoi amici. Qualora la corruzione non venisse esclusa dai reati punibili con pene fino a 4-5 anni, beneficiati dal provvedimento (ove approvato). Le solite paranoie contro il premier? No, perchè la proposta sull'amnistia sponsorizzata al senato dal centrodestra e formalizzata dai senatori a vita, prevede l'amnistia "per tutti i reati non finanziari compiuti entro il 31 dicembre 04, per cui è stabilita una pena detentiva non superiore a 5 anni". Dunque la corruzione non è esclusa.

15/4/05- Finalmente Berlusconi si tradisce. Durante la litigata con Follini che annunciava lo strappo, si è lasciato sfuggire la seguente frase:"uno come me che ha un patrimonio di 20.000 miliardi deve trattare con gente come voi. Ma visto che sono generoso quando sarò alle Bahamas vi manderò una cartolina". Dunque il premier controlla ancora il gruppo da cui sosteneva di essersi separato per non dare adito a conflitti d'interesse.

15/4/05- Follini apre la crisi e Berlusconi si sfoga: "si comporta come se fosse un nemico, non un alleato". Ma lo scopre oggi? Avrebbe fatto meglio a ricordarsi, prima di stringere alleanze con lui, di quando Follini, da consigliere d'amministrazione della Rai tra 1986 e 1993, tuonava contro l'allora Fininvest e il suo boss Berlusconi negli anni della guerra totale tra tivù private e tivù pubblica.

15/4/05- Berlusconi afferma che non accetterà mai un Udc con un semplice ruolo di appoggio esterno, in quel caso meglio tornare alle urne. Eppure Follini prometteva appoggio su tutti i provvedimenti del nuovo programma di svolta annunciato dalla Cdl per la fine della legislatura, dai provvedimenti sulla competitività a quelli per sud, famiglie, salari. Ma a preoccupare Berlusconi è l'approvazione della devolution cara alla Lega, che l'Udc avrebbe avuto libertà di non votare. Senza sicurezze sulla devolution sarebbe la Lega ad aprire la crisi al posto dei centristi.

15/4/05- L'Udc chiede un atto di discontinuità forte. ossia che Berlusconi si dimetta e torni in parlamento con una nuova squadra e un nuovo programma per formare un governo bis. Ma il cavaliere non ci sta: perchè teme che la sua maggioranza non gli rivoti la fiducia, facendolo cadere a favore di un nome nuovo (Casini? Fini? Letta?). E' per questo che insiste tanto sul fatto che Follini firmi un nuovo patto d'alleanza prima del passaggio parlamentare, minacciando altrimenti il voto anticipato.

15/4/05- Follini ci mette la faccia aprendo la crisi ritirando i ministri Udc dal governo. Ma non bisogna dimenticare che l'esponente più rappresentativo dell'Udc è il presidente della camera Casini (sposato alla figlia del palazzinaro romano e mecenate dei rivali di Berlusconiani Caltagirone), che si tiene defilato ma è il vero puparo dell'operazione.

15/4/05- Da indiscrezioni nel rapporto preliminare americano sulla morte di Calipari si afferma che i soldati Usa hanno seguito tutte le regole d'ingaggio. E quella di sparare al vano motore invece che agli occupanti? Dalle foto dell'auto su di esso non si vedono colpi.

14/4/05- Almeno nel Lombardo-Veneto la Casa delle libertà sostiene di aver vinto alle regionali di due settimane fa. Ma in queste due regioni ha perso 823.000 (700.000 solo in Lombardia) del totale dei voti ceduti (oltre 1.800.000)

14/4/05- Dopo la sconfitta alle regionali Berlusconi e i suoi dichiarano di voler rilanciare la Coalizione rinsaldandone l'unità attraverso la nascita di un partito unico (partito popolare) tra Fi e Udc. Ma non era proprio con l'Udc che il premier ha registrato in questi 4 anni maggiori dissensi e divergenze d'opinione sul programma? Vedi l'asse del nord Fi-Lega contro quello del sud rappresentato appunto dall'Udc.

14/4/05- L'amnistia chiesta da Papa Wojtyla è stata calendarizzata in parlamento in seguito allo sciopero della sete di Marco Pannella. Ma è davvero utile vararla? Con l'indultino di un anno fa, su 6000 detenuti scarcerati 1500 sono poi tornati a commettere reati e dunque in galera.

14/4/05- La tragedia di Calipari avvenne alle 20.55 ora di Baghdad. Si è sempre detto che si era ancora lontani dal coprifuoco alleato, che scattava alle 22.30. Tuttavia chiunque abbia percorso quella strada sa che appena cala il buio si svuota, ed è deserta già da un paio d'ore prima del termine. Gli iracheni sanno bene che gli attacchi contro gli americani si verificano generalmente col favore delle tenebre dopo l'imbrunire, e che da quel momento, indipendentemente dall'orologio, i soldati Usa hanno il grilletto facile. Non a caso i driver iracheni rifiutano incarichi serali. E' l'unico modo per non rischiare, visto pure che le modalità del coprifuoco sono state più volte ritoccate con brevissimo preavviso nell'arco degli ultimi mesi, e anticipate alle 19 in coincidenza con le elezioni. Durante la liberazione delle due Simone, cui Calipari partecipò, il coprifuoco non era ancora in vigore, è stato introdotto il 9 novembre.

14/4/05- La Nbc anticipa che nel rapporto preliminare degli americani sulla morte di Calipari e il ferimento della Sgrena, avvenuti a Baghdad poco dopo la liberazione della giornalista del Manifesto: i soldati che spararono vengono totalmente scagionati, in quanto non informati circa l'arrivo dell'auto con gli italiani. A Roma scoppiano infinite polemiche, e i due connazionali che partecipano alla commissione mista d'inchiesta si rifiutano di sottoscrivere il documento. Nessuno sembra però essersi accorto che se anche la pattuglia americana fosse stata informata, si sarebbe aspettata che l'auto con Calipari e Sgrena arrivasse dalla strada per l'aeroporto, su quei 17 km della tristemente famosa Irish route in partenza dalla zona verde. E non di vederseli sbucare da un sottopasso urbano (quello di Ameriya) che incrocia la strada per l'aeroporto solo a poche centinaia di metri dal grande checkpoint automatizzato (senza personale) e a 5 km dall'ingresso dell'aerostazione. Il generale Marioli e il capo centro del Sismi dichiarano di aver avvertito l'ufficiale di collegamento Usa dell'arrivo dei connazionali, ma senza specificare che non sarebbero giunti dalla via maestra. La pattuglia peraltro non si trovava esattamente sulla strada per l'aeroporto, ma proprio di guardia all'incrocio tra il sottopasso e la Irish route, al fine di tenere 'pulita' quest'ultima per il passaggio dell'ambasciatore Negroponte. Per questo l'ufficiale di collegamento americano Green, appena dopo la tragedia smentì che vi fosse un cechkpoint sulla strada per l'aeroporto.

14/4/05- Berlusconi vende il 17% delle azioni di Mediaset. Non lo fa per liberarsi del conflitto di interessi (mantiene il controllo dell'azienda col 34%), nè per monetizzare in vista della campagna elettorale. A spaventarlo è l'eventualità, più che probabile dopo il crollo alle regionali, di una vittoria alle politiche (anticipate o tra un anno) da parte del centro sinistra. Con l'Unione al governo verrebbe abolita la legge Gasparri e con essa al possibilità per il Berlusconi politico di attingere alle casse di Mediaset.

14/4/05- Anche quest'anno Berlusconi risulta nelle cifre diffuse dalla camera il parlamentare più ricco: 12.7 milioni di euro nel 2004. O almeno questo è ciò che dichiara. Perchè secondo le classifiche internazionali (vedi quella di Forbes) il premier, essendo proprietario di Mediaset, dispone nel 2004 di un patrimonio sopra i dieci miliardi di euro: cresciuto in un anno di due miliardi.

13/4/05- Secondo Ue e Fondo monetario internazionale il deficit italiano è aumentato in maniera consistente. In realtà ad essere aumentato è il rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo: ossia non siamo più indebitati, siamo soltanto cresciuti di meno.

13/4/05- L'Ue crea una grossa polemica annunciando che punirà l'Italia perchè il deficit è andato oltre (3.6%) la soglia di tolleranza prevista dal recente allentamento del trattato di Maastricht, che prevede uno sforamento massimo del 3.5%. Ma l'indomani il Fondo monetario internazionale dice che siamo non oltre il 3.5%. E nessuno ne parla.

13/4/05- L'albanese Ndoj, il re delle rapine in villa, fugge rocambolescamente da S.Vittore. In realtà una guardia assiste al fatto, ma non può sparargli per fermarlo perchè la legge vieta di far fuoco contro i detenuti all'interno del carcere.

12/4/05- Se non ci sarà una vera e propria crisi di governo Berlusconi non deciderà per le elezioni anticipate. Perchè votando a giugno si sarebbe già in periodo balneare, e dunque a forte rischio astensionista: l'astensionsismo vacanziero, per ovvi motivi, colpisce statisticamente di più tra i benestanti e meno tra i poveri, e dunque più tra l'elettorato moderato che in quello di sinistra. Anche il voto anticipato ad ottobre viene scartato dal Premier, in quanto in quel periodo il governo è assorbito dalla finanziaria e non potrebbe fare campagna elettorale a tempo pieno.

12/4/05- Si fa strada l'ipotesi di elezioni anticipate. L'ultima data utile è il 26 giugno, scrivono i giornali. In realtà la legge non pone alcun limite di tempo, sono i partiti che non vogliono votare in un periodo balneare, col rischio di perder voti.

11/4/05- La Cina è attraversata dalle proteste contro l'introduzione in Giappone di testi negazionisti delle barbarie compiute dai nipponici in Cina nella seconda guerra mondiale. Guarda 'caso' le proteste, impossibili da tenere senza il placet del governo, arrivano mentre all'Onu si discute della possibilità di dare un seggio permanente in consiglio al Giappone.

11/4/05- Vi ricordate del presunto tentativo di rapimento di un bimbo sotto gli occhi della madre da parte di due zingare qualche mese fa in quel di Lecco? Le polemiche allora si sprecarono, quando le due imputate furono in breve rilasciate. Oggi il giudice spiega: fu tutto un equivoco, le donne cercavano l'elemosina, e quella che protese un braccio verso l'infante in realtà aveva in mano il bicchiere delle offerte.

11/4/05- La mamma di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo dal 1° settembre 2004, riafferma la bontà del filmato girato col cellulare da una guardia giurata, in cui si vede una bambina che secondo la signora Pipitone sarebbe Denise. L'indizio più importante, il segno di un taglio sulla guancia sinistra che anche la bambina aveva. Ma il taglio nel filmato non si vede. E' solo la guardia giurata a raccontare a posteriori di averlo notato.

10/4/05- Pannella annuncia la fine dello sciopero della sete durato una settimana. I suoi medici confermano però che ieri aveva bevuto una spremuta d'arancia.

10/4/05- E ora anche il governo della Lombardia, come quello nazionale è ostaggio della Lega: in base ai risultati delle regionali i 15 consiglieri conquistati dal Carroccio sono indispensabili al Pirellone per la maggioranza di Formigoni.

10/4/05- Durante il funerale del Papa c'erano capi di stato da tutto mondo, seduti in chiesa in ordine alfabetico: l'alfabeto utilizzato è stato quello francese, perchè se si fosse adoperato quello italiano o americano il presidente Bush, in rappresentanza degli Usa, sarebbe finito in ultima fila, mentre col francese Etatats-Unis era tra i primi.

10/4/05- Dopo 35 anni d'attesa Carlo d'Inghilterra ha sposato finalmente la sua Camilla. Eppure durante il matrimonio celebratosi a Windsor gli sposi non si sono scambiati neanche un sinolo bacio.

10/4/05- Una ricerca pubblicata sul British medical journal conferma: la dieta mediterranea fa vivere più a lungo. Ma la media, calcolata su una coorte di 74.600 cittadini di 9 nazioni europee, è solo di un anno in più per chi la segue.

10/4/05- Il 2 febbraio scorso cominciava il viaggio finale del Papa col fatale ricovero al Gemelli. Accadeva nel decennale esatto della lacrimazione della madonnina di Civitavecchia (Roma). E a distanza di ore dalla pubblicazione sul giornale della diocesi del dossier che ne riconosceva la genuinità. La veggente di Fatima suor Lucia aveva predetto la morte di Wojtyla dopo una ultima apparizione di Maria alle porte di Roma. [leggi in esteso]

9/4/05- An e Udc accusano il premier di aver perso alle regionali per colpa dell'asse del nord con la Lega, che avrebbe fatto dimenticare lo sviluppo del sud. Eppure il sud, quanto a sviluppo industriale è messo meglio del nord e del centro: nel 2004 nella circoscrizione sud e isole si sono iscritte all'Unioncamere 137.177 nuove imprese (84.764 ad esempio nel nord est), e il saldo attivo rispetto alle cessazioni è risultato di 35.012 unità (12.793 nel nord est). Fra 2001 e 2004 il sud ha sempre superato quanto a saldi positivi le altre circoscrizioni del Paese, aumentando anche il suo peso sul totale nazionale delle imprese fino al 33.2%.

9/4/05- Gli analisti concordano: Berlusconi ha perso alle regionali perchè gli italiani si sono sentiti più poveri a causa del mancato controllo governativo sull'inflazione da Euro, i bassi salari e un taglio delle tasse che ha beneficiato solo i ricchi. Ma a giudicare dai numeri viene il sospetto che il punto debole del centrodestra sia la comunicazione. Povertà: secondo l'ultimo dato Istat disponibile, nel 2003 le famiglie povere sono calate al 10.6% dall'11% del 2002; in totale i poveri sono scesi da 7.828.000 del 2001 a 6.786.000 del 2003, 1.042.000 in meno. Euro: se il governo avesse calmierato per legge i prezzi l'Italia sarebbe stata espulsa dall'Organizzazione mondiale per il commercio, con danni incalcolabili per la nostra economia; la Cina per entrare nella Wto ha dovuto prima abolire il controllo statale sui prezzi. Stipendi: i nostri non sono i più bassi dell'Occidente, su 30 Paesi Ocse siamo 18i;ad esempio in Francia son più bassi del 4.3%, in Spagna di oltre il 15%, e persino in Svezia hanno salari minori che da noi. Tasse: il taglio promesso nel contratto con gli italiani è stato rispettato per le fasce di reddito tra 0 e 26.000 euro, non per quelle dai 26.000 euro in su.

9/4/05- Nichi Vendola si insedia quale nuovo presidente della regione Puglia. E' l'unico politico al mondo con l'orecchino.

9/4/05- Oggi lo Stato italiano rende onore al defunto Papa, ma nel 1979, all'inizio del suo pontificato, il nostro servizio segreto (Sismi) aveva riempito la Santa sede di microspie, per ascoltare i discorsi privati di Giovanni Paolo II. La prova in un rapporto del Sismi del 24 maggio 1979, intitolato "Vaticano: impianti d'ascolto".

9/4/05- "Il più grande funerale di tutti i tempi", così tv e giornali definiscono quello del Papa. Parlino i numeri. Secondo la protezione civile hanno visitato la salma di Wojtyla, riuscendo ad entrare in S.Pietro, 1.400.000 persone, su poco più di 3 milioni di fedeli giunti a Roma dal giorno della morte. Meno di quanti parteciparono ad esempio al funerale del pilota di formula 1 Ayrton Senna il 5 maggio 1994 in Brasile: circa 4 milioni di brasiliani accompagnarono la bara del campione.

7/4/05- Se si andasse ad elezioni anticipate a giugno, salterebbe sicuramente la riforma federalista. Mancherebbero infatti sufficienti giorni di lavoro parlamentare per condurne in porto l'approvazione. Il rischio resterebbe alto anche in caso di elezioni ad ottobre. Ecco perchè la Lega si oppone al voto anticipato.

7/4/05- La minaccia di elezioni anticipate da parte di An e Udc in seguito alla sconfitta della Cdl alle regionali è un bluff: secondo i sondaggisti, traducendo in seggi i risultati delle regionali, se si votasse oggi per le politiche su 93 seggi per il centro destra An e Udc correndo da sole ne prenderebbero solo 8 contro gli 85 di Fi e Lega.

7/4/05- Nella prima messa dopo la sua morte Giovanni Paolo II viene definito "Il grande", come si usa solo con i Papi santificati. E al suo funerale Ratzinger rompendo una tradizione secolare di prudenza dice che il Papa è già affacciato alla finestra del paradiso, davanti alla folla che scandisce "san-to". Intanto si moltiplicano le testimonianze di presunti miracoli compiuti da Wojtyla durante la sua vita. Ma pochi sanno che per le procedure di beatificazione e di santificazione valgono solo i miracoli realizzatisi per intercessione del defunto post-mortem.

7/4/05- Ecco chi saranno gli eventuali successori di Berlusconi: il presidente della camera Casini o Gianni Letta. I nomi sono usciti involontariamente da una riunione infuocata in cui gli alleati hanno cercato di convincere il premier ad elezioni anticipate dopo il crollo alle regionali. MInacciando in alternativa il cambio di leadership nel 2006 o già per questo scorcio finale di legislatura.

7/4/05- I media di sinistra in questi giorni si sono appropriati della figura di Papa Wojtyla trasformandolo nel campione del pacifismo. Ma ci si dimentica che egli, pur avversando le due guerre del Golfo, sollecitò invece l'intervento militare (bombe sui serbi) per fermare l'eccidio in Bosnia. Il 7 agosto 1992 dette mandato al suo segretario di stato di fare la seguente dichiarazione: "Per frenare questa guerra, per recare soccorso alle popolazioni e indagare sulle accuse di atrocità, gli stati europei e l'Onu hanno il dovere e il diritto di ingerenza per disarmare chi vuole uccidere".

6/4/05- La morte del Papa costa agli italiani 70 milioni di euro: tanto ha perduto la Rai in mancati introiti pubblicitari in questi giorni di black out dei palinsesti, fagocitati dalla non stop vaticana. Ed essendo la Rai un'azienda statale saremo noi a dover coprire il buco.

6/4/05- Il centro sinistra alla vigilia delle elezioni aveva denunciato per l'ennesimo volta il conflitto d'interesse di Berlusconi, diffondendo i dati dell'osservatorio di Pavia sulla presenza dei politici in tv (63x100 per quelli della Casa dellle libertà, solo 18% per l'opposizione). La rovinosa sconfitta del centrodestra dimostra che fra lo strapotere mediatico di Berlusconi (proprietario di Mediaset e azionista di riferimento della Rai) e le preferenze elttorali non c'è una relazione di causa effetto. produce effetti elettorali.

5/4/05- All'indomani della bruciante sconfitta alle regionali per Forza Italia, crollata al minimo storico, Berlusconi fa chiudere a chiave il portone di Palazzo Chigi. Ed è la prima volta. Ma aveva un motivo: negarsi ai giornalisti in attesa di comparire dopo 9 anni a un dibattito in tivù con quelli del centro sinistra,su Raitre a Ballarò.

5/4/05- Il centro destra ha perso sonoramente le regionali, ma sostiene di non aver niente da recriminare almeno sulle mancate alleanze: "la Mussolini e la nuova Dc sono risultati ininfluenti", dice Fini. Invece in Puglia, alleandosi con Alternativa sociale e la Dc di Rotondi, Fitto avrebbe superato Vendola di uno 0.32%.

4/4/05- La Casa delle libertà perde le elezioni regionali. Una parte dell'opposizione chiede le dimissioni del governo, citando il precedente di D'Alama, che si dimise da premier dopo analoga sconfitta negli anni 90. In verità il governo di centrosinistra non andò a casa, ma a D'alema successo per un altro anno Amato.

1/4/05- Mentre il Papa muore il suo attentatore Ali Agcà lancia un'accusa gravissima. "Durante la mia azione avevo complici dentro il Vaticano". O almeno così raccontano giornali e tivù. in realtà, in un'altra parte della sua dichiarazione il terrorista turco ha detto anche questo: "Il 13 magio del 1981 nessuno al mondo sapeva del mio attentato".

1/4/05- La conferma ufficiale viene dal portavoce Navarro Valls. Il Papa non ha voluto affrontare il suo malessere più grave intubato in un ospedale dotato di rianimazione o dialisi, ma nel suo appartamento come un romano pontefice. Ecco perchè, attraverso il suo medico personale Buzzonetti e il segretario particolare Dziwisz, ha detto no alle pressioni dei medici del Gemelli che volevano ricoverarlo dopo la gravissima crisi cardiocircolatoria e respiratoria di ieri sera. Anzi, lui e il suo entourage rifiiutarono le indicazioni dei medici del Gemelli già quando, appena operato di tracheotomia, al pontefice fi ingiunto di restare in una camera sterile ospedaliera finchè il buco con la cannula non fosse stato richiuso. L'alternativa era un'infezione certa e la morte, come puntualmente è stato. Ma il Papa non era contro l'eutanasia?

1/4/05- Il Papa è alle soglie della morte a causa di un'infezione alle vie urinarie: anche Paolo VI era morto di un'infezione alle vie urinarie.

1/4/05- Stavolta è molto più grave, ma a differenza che in passato non viene ricoverato al Gemelli. Il medico personale che cura Papa Wojtyla nel suo appartamento in queste ore di gravissima agonia è dunque Renato Buzzonetti, lo stesso che nel 1978 fu chiamato a constatare la misteriosa morte di Giovanni Paolo I° (Papa Albino Luciani) a 33 giorni dalla sua elezione. Un decesso sul quale permangono tuttora grossi dubbi, tanto da portare varie documentate inchieste giornalistiche all'ipotesi di un complotto per avvelenarlo. Buzzonetti allora stilò con immotivato ritardo il suo referto, e non ordinò l'autopsia per capire i motivi di un infarto del miocardi in un uomo grosso modo sano e che anzi soffriva di pressione bassa.

31/3/05- La Cnn: al papa è stata impartita l'estrema unzione, ergo sta morendo. In realtà l'estrema unzione non si chiama più così, ma unzione degli infermi. E viene impartita a malati d'ogni genere, non solo ai moribondi. Lo stesso Wojtyla l'ha ricevuta più volte in questi ultimi due mesi.

31/3/05- Berlusconi appena qualche giorno fa intervenendo a Bari all'assemblea di Confindustria, aveva gridato tra gli applausi "aboliremo l'Irap" (dichiarata poco prima dall'Ue una tipologia di tassa non conforme alla normativa europea). Ma dove reperire i 33 miliardi di euro l'anno che l'Irap fa introitare alle amministrazioni pubbliche? Oggi nel salotto di Vespa, il premier aggiusta il tiro, confermando il sospetto che si fosse trattato del solito annuncio pre-elettorale: "ridurremo del 30% l'Irap", dice a mezza bocca.

31/3/05- Quattro promesse su cinque del contratto con gli italiani di Berlusconi non sono state rispettate al 100%, dunque a oggi il premier non potrebbe ricandidarsi alle prossime elezioni. Ma il proramma contenuto nel contratto, corrispondente a 47.5 milioni di specifici provvedimenti singoli, è stato comunque rispettato per tre quarti (il 75.6% del totale). Probabilmente la più alta percentuale di qualunque govrno del dopoguerra. [leggi in esteso]

29/3/05- Altro che effetto dell'emozione, il silenzio di Wojtyla nel giorno di Pasqua. Il Papa non parlerà più in pubblico. Lo sostiene lo specialista dell'ospedale Gemelli Stefano Ruggieri, dove il Papa è stato sottoposto alla tracheotomia che da alcune settimane gli impedisce di emettere parole.

26/3/05- L'unità al centro della bufera per aver pubblicato un falso, scrivendo che il padre di Storace picchiò un ebreo. Il direttore costretto alle scuse. Eppure anche Europa, il giornale della Margherita, ha pubblicato un articolo identico nei contenuti, e nessuno dice niente.

25/3/05- Il presidente Bush si fa in quattro per far sì che i giudici sospendano il distacco dei tubi che alimentano Terri Schiavo. E' sinceramente commosso e desideroso di salvare una vita, o si tratta solo di propaganda politica per guadagnare voti tra gli elettori ultrareligiosi, che, come alle ultime presidenziali, potrebbero rivelarsi decisivi per suo fratello Jeb, qualora decidesse di presentarsi alle prossime elezioni? Ecco la risposta. Nel Texas, lo stato di cui era governatore George W. Bush, è oggi in vigore una legge da lui voluta nel 1999. Si chiama Legge sulla futilità dell'assistenza' e in casi come quello di Terri consente ai medici di staccare la spina, anche contro il volere dei familiari, ove i pazienti non siano in grado di pagare le spese ospedaliere per l'assistenza.

24/3/05- L'opposizione commenta con toni apocalittici il sì del senato alle riforme costituzionali: premierato=dittatura e federalismo=divisione del Paese. Ma se fossero stati al potere loro, cosa avrebbero fatto? Esattamente le stesse riforme, uguali identiche a quelle fatte oggi dal centro destra. Che avevano promesso pari pari nel programma dell'Ulivo per le politiche 2005. [leggi in esteso]

24/3/05- Approvate oggi in senato le riforme costituzionali (federalismo e premierato). Il centro sinistra parla con toni apocalittici di divisione del Paese e dittatura. I media parlano di svolta epocale. Ma in realtà le riforme in questione sono ancora tutt'altro che approvate. Saranno in ogni caso gli italiani a respingerle o confermarle con un referendum. L'attuale costituzione prevede infatti che ogni modifica costituzionale sia sottoposta a referendum, qualora non venga approvata dal parlamento con una maggioranza di due terzi. Cosa impossibile se il centro sinistra vota contro.

24/3/05- La lega esulta:la riforma federalista della costituzione viene approvata in senato, l'Italia diventa una repubblica federalista. "Abbiamo vinto la nostra battaglia storica". Ma è vero federalismo? Giudicate voi dal testo del riscritto art.70:'Qualorail governo ritenga che proprie modifiche a un disegno di legge, sottoposto all'esame del senato federale, siano essenziali per l'attuazione del suo programma, il Presidente della Repubblica autorizza il primo ministro ad esporne le motivazioni al senato, che decide entro 30 giorni. Se tali modifiche non sono accolte, il disegno di legge è trasmesso alla camera, che decide in via definitiva a maggioranza assoluta sulle modifiche proposte'. Dunque nella riforma è stata inserita questa clausola di salvaguardia, per cui il governo (che alla camera ha la maggioranza) può bloccare e modificare qualsiasi legge regionale se la ritiene contraria all'interesse nazionale. ***24/3/05- L'opposizione equipara la riforma costituzionale che introduce il premierato a una dittatura de facto del primo ministro, in quanto lo autorizzerebbe a sciogliere le camere a suo piacimento. Ma sentite cosa recita il riscritto art.94: 'IN qualsiasi momento la camera può obbligare il premier alle dimissioni, approvando una mozione di sfiducia. Qualora essa sia presentata con l'indicazione di un nuovo premier, da parte dei deputati appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni in numero non inferiore alla maggioranza dei componenti della camera, il primo ministro si dimettee il presidente della repubblica nomina quello designato dalla mozione'.

23/3/05- Non saranno invalidate le elezioni nel Lazio e in Lombardia, dove la Mussolini è stata riammessa malgrado quasi tutte le firme di As secondo gli inquirenti siano risultate false. Perchè le sentenze sugli eventuali ricorsi (amministrativi, civili e penali), coi tempi della giustizia italiana, arriverranno non prima di 4 o 5 anni. Ad esempio quelle sui ricorsi delle regionali del 2000 sono arrivate da poco, quando i presidenti eletti in quelle elezioni, che si chiedeva di dichiarare irregolari, avevano già concluso il loro mandato. già scaduta.

23/3/05- Il centrodestra accusa il centrosinistra di aver autenticato le firme false della Mussolini, per farla partecipare alle regionali, drenando voti a Storace. Ma gli autenticatori non erano solo di partiti dell'opposizione:tra essi c'era ad esempio il presidente della provincia di Viterbo, il forzista Giulio Marini, che addirittura rivendica il suo dovere istituzionale di garante imparziale del pluralismo.

23/3/05- Il centro sinistra fa il diavolo a quattro in senato per protestare contro l'approvazione delle riforme costituzionali volute dal centrodestra. Definite l'inizio di una dittatura e della divisione del Paese. Eppure nel programma delle politiche 2001 l'Ulivo prometteva agli elettori che, qualora avesse vinto, avrebbe fatto... queste stesse identiche riforme. [leggi in esteso]

22/3/05- Berlusconi accusa Prodi di aver sempre remato contro la modifica del patto di stabilità europeo sul deficit. Attribuendosi l'intero merito dela revisione sancita ieri da Bruxelles. Ma carta canta: le agenzie del 21 ottobre 2002 riportavano con grande evidenza un'uscita dell'allora presidente della commissione europea Prodi. Che definiva il patto di stabilità "un patto stupido". Peraltro in quell'occasione Berlusconi, che aveva vinto da un anno le elezioni martellando proprio sulla spesa pubblica senza freni dei governi ulivisti, pare non accolse con favore la dichiarazione del rivale.

22/3/05- Due giorni fa Berlusconi ha promesso davanti alla platea di Confindustria che abolirà l'Irap. Dando la colpa alla sinistra di averla imposta. Ciò che non dice è che l'Irap non fu una nuova tassa, ma andò semplicemente a raggruppare sotto un solo nome 7 tasse diverse che comunque esistevano.

22/3/05- I media annunciano il colpo di scena: il consiglio di stato ha riammesso la Mussolini alle regionali del Lazio, dopo che il Tar l'aveva esclusa. In realtà la vera notizia è un'altra: le prossime elezioni regionali nel Lazio non saranno comunque valide, e sarà necessario ripeterle. La sentenza del consiglio di stato non dice infatti che le firme di As erano false, bensì che la prova della falsità è stata raggiunta con metodi irregolari. Dunque, che vinca Storace o Marrazzo, il perdente potrà impugnare davanti al Tar il risultato, con la certezza di invalidarlo grazie alle firme fasulle di uno dei competitori, Alternativa sociale.

22/3/05- Era stato nominato da Clinton il giudice federale della Florida che ha deciso di non riattaccare la spina della sonda che tiene in vita Terri Schiavo. In America i giudici sono di nomina politica, dunque lui era ovviamente un liberal pro-eutanasia, come il partito (democratico) che l'ha designato. E il blitz legislativo di Bush per salvare la Schiavo non ha fatto che politicizzare ancora di più la vicenda.

21/3/05- E' stata una trappola o un broglio doloso la vicenda delle firme false di alternativa sociale? La Mussolini è vittima o criminale? La risposta sta tutta in un dato: a Roma, dove As, Forza nuova e gli altri gruppi affiliati della destra estrema hanno la loro base, su 2000 firme raccolte, solo 35 non erano fasulle. E' realistico pensare che tra i nutriti cortei di neofascisti o negli affollati teatri che i fan della Mussolini o di Fiore hanno affollato in campagna elettorale, si sia riusciti a tirar su solo poche decine di firme?

21/3/05- I brogli elettorali dovrebbero essere uno dei reati più gravi, in qualsiasi democrazia. Invece il partito della Mussolini, per le firme false al massimo rischia una multa tra 500 e 2000 euro. Il reato di broglio è infatti stato depenalizzato nel 2004 (prima prevedeva 8 anni di carcere).

20/3/05- Storace definisce legale l'intrusione nella banca dati dell'anagrafe capitolina, con cui la società della regione Laziomatica gli ha fornito le prove delle firme false della Mussolini. Lo fa citando l'art.391 quater del codice in materia di indagini difensive, che consente a un avvocato di chiedere alla pubblica amministrazione la visura di documenti atti a dimostrare un reato. Senonchè, l'articolo in questione impone appunto la richiesta, non l'acquisizione di nascosto.

19/2/05- Novità bomba nel caso di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da ormai 7 mesi:sua mamma giura di riconoscerla in un filmato amatoriale consegnato agli inquirenti da un testimone che l'ha ripresa casualmente col cellulare. O almeno così dicono tutti i tg. In realtà la mamma di Denise aveva già visionato questo 'nuovo' filmato già un mese dopo la scomparsa, affermando che quella non era sua figlia.

19/3/05- L'auto di Calipari non andava forte come dicono gli americani. Dalle foto risultava colpita anche una delle gomme: se l'auto fosse andata ad alta velocità lo scoppio di un pneumatico l'avrebbe fatta sbandare, cosa che non è successa.

18/3/05- Il ministro degli interni Pisanu incarica il prefetto di Roma di indagare sullo scandalo delle firme false della Mussolini candidata alle regionali nel Lazio. E sul presunto ruolo del candidato presidente della Cdl Storace, sospettato di essere il mandante del blitz di pirateria informatica con cui gli uomini di An sarebbero venuti a conoscienza dei brogli. Piccolo dettaglio: il figlio di Pisanu è candidato anch'egli in quelle stesse elezioni con la lista Storace. Non sorprende che suo padre avesse dato con una missiva un parere a Storace circa le modalità giuridiche per escludere, in caso di brogli, il partito della nipote del duce dalle elezioni.

17/3/05- Proseguono in sede Ue le polemiche sul dumping commerciale cinese, che si fonda spesso sull'export di prodotti contratti. E' vero, la Cina è il primo contraffattore al mondo, ma ha tolto lo scettro solo negli ultimi anni, insieme alla Corea del sud, proprio all'Italia, che comunque è sempre terza.

16/3/05- Berlusconi va da Vespa e annuncia che la sua candidatura alle politiche del 2006 è ormai certa. "Perchè -afferma-ho già realizzato ogni punto del contratto con gli italiani". E secondo la promessa in esso contenuta, a firma Silvio Berlusconi, ne bastavano anche solo 4 per non pregiudicargli la ricandidatura. Vespa non ha nulla da obiettare, la sua è un'intervista con domande concordate, senza diritto di parola. Ma la realtà è l'esatto opposto: Berlusconi non ha rispettato sicuramente 4 dei punti del contratto. Dunque non dovrebbe più ricandidarsi. Punto 1. Prometteva la riduzione a 2 aliquote, 23x100 fino a 100.000 euro, 33 oltre: nella recente riforma fiscale le aliquote sono 3 e per scaglioni diversi (23x100 fino a 26.000 euro, 33x100 da 26000 a 33.500, 39x100 fra 33.500 e 100.000, 43x100 oltre i 100.000). Punto 2. Prometteva una "forte riduzione del numero dei reati rispetto agli attuali 3 milioni": quando nacque il secondo governo Berlusconi i reati erano 2.934.406, nell'ultima relazione della cassazione sono oggi 2.886.281, solo lo 0.6x100 in meno rispetto al 2001. Punto 3. Prometteva l'aumento delle pensioni minime a un milione di lire al mese: solo 1.8 milioni di pensionati al minimo stanno godendo oggi dell'aumento, altri 4 milioni almeno ne sono stati esclusi. Punto 4. Prometteva il dimezzamento del tasso di disoccupazione che nella media del 2001 era al 10.2x100: oggi è all'8x100, non certo al 5.1x100. ***16/3/05- L'unica promessa rispettata del contratto con gli italiani di Berlusconi, è quella al punto 5, sulle grandi opere. Ma non perchè il governo abbia ben operato, bensì perchè era una promessa virtuale, in pratica già mantenuta prima ancora di venire formulata. Infatti, sui 196 miliardi di budget del programma decennale per le grandi opere, 121 sono di opere da completare, solo 75 di opere nuove. E nei siti delle opere da completare i cantieri sono ovviamente già presenti (in qualche caso da oltre 30 anni, vedi l'autostrada Salerno Reggio), o comunque solo da reinaugurare con uno scenografico taglio di nastro. Nel testo della promessa non c'è infatti alcun riferimento alla copertuta finanziaria dell'opera, ma unicamente alla 'Apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal piano decennale per le grandi opere considerate di emergenza'. E sempre nel medesimo testo si cela un'altro trabocchetto: non si parla di tutte e 125 le grandi opere previste dal programma decennale del ministero dei trasporti, venduto in tv come quello da realizzare, ma soltanto delle 26 opere considerate d'emergenza, cerchiate in rosso nel programma della Casa delle libertà tuttora consultabile sul sito di Forza Italia: Ferrovie (Roma-LaSpezia, Napoli-Reggio, Palermo-Messina-Catania), Metrò(Milano, Genova Roma, Napoli)Autostrade(trafori M.Bianco, Frejus, Mercantour, pedemontana lombarda e veneta, raddoppio Milano-Brescia,passante Mestre, nuova Rome Venezia-Cesena, Parma-Verona, Bologna-Firenze, Cecina-Civitavecchia, Galleria Gran Sasso, variante Caserta, tangenziale Napoli, Sorrentina, statale 268 Vesuvio, Salerno Reggio, Palermo-Messina e Siracusa-Gela). [leggi in esteso]

17/3/05- Prosegue la polemica circa i dazi sui prodotti cinesi che la Lega chiede a gran voce. L'europa non può diventare protezionista rispondono in coro tutte le altre forze. Dimenticando che già lo è: l'Ue impone da decenni dazi sull'import di prodotti agricoli dall'Africa per tutelare la produzione europea, che altrimenti sparirebbe da un giorno all'altro, travolta dai prezzi infinitamente più bassi della merce d'oltre africana.

17/3/05- La risoluzione dell'Onu che definisce il mandato per la missione multinazionale in Iraq e i tempi del ritiro, non parla però del numero di truppe da inviare e/ da ritirare. Dunque Berlusconi potrebbe lasciare anche solo 10 soldati in Iraq (quanto il contingente delle isole Tonga) senza trasgredire ai propri doveri.

16/3/05- Berlusconi annuncia: da settembre via le prime truppe italiane dall'Iraq. Bush e Blair lo correggono, 'era solo un auspicio, ce ne andremo insieme, solo quando l'Iraq sarà in grado di autogestirsi'. E lui conferma conferma. Mentre l'opposizione parla di confusione. Ma in tutto questo dibattito nessuno si è accorto che, almeno in punta di diritto, l'Italia è in Iraq su mandato dell'Onu, a cui spetta in base alla risoluzione 1546 decidere le date di ritiro della missione multinazionale in Iraq. Al Punto 12 della 1546 si dice infatti che le truppe se ne potranno andare soltanto a processo politico democratico completato, ovvero con la formazione del governo costituzionalmente eletto dal 31 dicembre 2005. Tuttavia, si dice anche che a un anno dalla 1546, ossia l'8 giugno prossimo, la risoluzione dovrà essere riconfermata o meno dal consiglio di sicurezza. [leggi in esteso]

15/3/05- In seguito all'uccisione di Calipari abbiamo scoperto che l'Italia ha a Baghdad un generale, Mario Marioli. Il quale ricopre il grado di 'Vicecomandante generale del Multinational corps Iraq'. Ovvero è il numero due, da vice del comandante in capo Usa Casey, dell'intera forza multinazionale presente in Iraq (la cosiddetta coalizione), non solo del contingente italiano. Se sulla missione più o meno pacifica delle nostre truppe si può discutere, non altrettanto per quella di Marioli. Che da vicecomandante della Coalizione è responsabile anche della missione (di guerra) americana.

14/4/05- E' polemica sulla proposta leghista di una taglia su unabomber, dopo l'ennesimo attentato. Eppure, mentre si recalcitra sull'ipotesi di premiare il benemerito che facesse arrestare il bombarolo, lo stato paga regolarmente da anni pentiti e collaboratori di mafia pluriomicidi.

14/3/05- Italiani sottopagati? L'erosione dei salari è uno dei cavalli di battaglia dei neo-catastrofisti. Ma dall'ultimo rapporto Ocse emerge che gli stipendi italiani, pur più bassi rispetto a Germania o Usa, sono comunque più alti ad esempio di quelli francesi, svedesi o spagnoli.

13/3/05- Smascherate le ex prostitute moldave che hanno fatto arrestare per sequestro di persona don Cesare Lodeserto, il prete direttore a San Foca del più grande Cpt per immigrati. Appena dopo la denuncia erano state trasferite in un'altra struttura, ma da lì hanno richiamato il Regina pacis di S.Foca e hanno chiesto di poter rientrare, sostenendo che nel Cpt di Lodeserto si trovavano meglio...

13/3/05- Unabomber ha colpito ancora in una chiesa a Motta di Livenza: erano dunque innocenti i due fratelli friulani linciati dai media in febbraio, su input della procura, come colpevoli praticamente certi. Al punto che i giudici gli avevano rivolto un appello a confessare.

12/3/05- Gli americani sapevano o meno della liberazione della Sgrena? Un dibattito surreale è nato intorno a questa domanda. Al momento della sparatoria, alle 20.55 ora di Baghdad, le agenzie avevano battuto la notizia (che a sua volta riprendeva un precedente lancio di Al Jazeera) già da 20 minuti. Persino nella sala stampa del festival di Sanremo c'era già stato un applauso.

11/3/05- Berlusconi da quando è premier avrebbe a suo dire perso ogni controllo sulle sue attività imprenditoriali. Eppure oggi la rivista Forbes, nella sua classifica annuale sui più ricchi del mondo, afferma che il patrimonio di Berlusconi è cresciuto in un anno di 2 miliardi di euro, facendolo balzare dal 30° al 25° posto nel mondo.

10/3/05- Fini giura che per liberare gli ostaggi in Iraq non si è mai pagato un riscatto. Secondo tutti gli analisti non è vero, ma il governo non può autoincolparsi di un atto vietato dalla normativa anti-sequestri. E invece il motivo non è questo: la legge sul blocco dei beni dichiara reato il pagamento del riscatto solo in caso di rapimenti a scopo di estorsione, mentre quelli iracheni sono comunque a sfondo politico.

10/3/05- Bush chiede alla Siria il ritiro totale delle sue truppe dal Libano. Ma non a Israele quello dalle alture del Golan in territorio siriano o dalle 'fattorie' di Sheeba in quello libanese.

10/3/05- La lega pone un ultimatum al governo sull'imposizione di dazi contro l'invasione commerciale cinese. L'Europa e la Wto ce li boccierebbero, è il commento di tutte le altre forze politiche. E invece sono già 58 i prodotti sui quali l'Ue ha già imposto da tempo dei dazi anti-Cina:tv a colori, biciclette, accendini, lampadine, bilance ecc.

9/3/05- Sulla strada socondaria utilizzata da Calipari per giungere all'aeroporto, a differenza che sulla via principale, di solito non ci sono veri e propri posti di blocco se non in prossimità dello scalo. Quella maledetta sera ce n'era uno 'volante' perchè doveva passarci il supercapo dei servizi Usa Negroponte.

8/3/05- Quella su cui viaggiavano la Sgrena e Calipari per recarsi all'aeroporto non era la strada principale per lo scalo di Baghdad, ma una strada secondaria, presa per dribblare eventuali attacchi terroristici (o forse per nascondersi agli americani). Dunque, se anche gli americani erano informati dell'arrivo di Calipari, non gli si era però specificato che non dovevano attenderlo sulla strada principale.

6/3/05- A Sanremo non ha vinto Gigi D'alessio. Sconfessati coloro che dicevano da settimane che questo festival era truccato, indicando nel cantante partenopeo un già sicuro vincitore.

6/3/05- Giuliana Sgrena afferma che non tornerà più in Iraq. Ma i media non riportano che nella stessa intervista al Tg5 ha in realtà aggiunto quasi di nascosto due piccole paroline alla frase: "per ora".

6/3/05- Il mondo esulta: Assad annuncia il ritiro immediato di quasi tutte le sue truppe dal Libano. IN realtà ha annunciato solo lo spostamento nella valle della Bekaa, che come i media eviatno di dire per rovinare il quadretto, è appunto sempre in Libano. In futuro (ma non dice quando) il dittatore siriano promette che le arretrerà al confine tra Libano e Siria, senza specificare però se oltre quello siriano o dentro quello libanese.

6/3/05- La Sgrena e Calipari viaggiavano su un auto non blindata. Una normale berlina, che i nostri 007 avevano affittato quel giorno stesso al loro arrivo da Abu Dhabi, presso il comando americano all'aeroporto di Baghdad.

6/3/05- Giuliana Sgrena e il suo compagno Pier Scolari accusano: quello in cui ha perso la vita l'agente del Sismi sulla strada dell'aeroporto non è stato un incidente ma un agguato degli americani. Per uccidere una giornalista in possesso di informazioni compromettenti, o comunque un ostaggio liberato attraverso la trattativa coi sequestratori, in barba alla prassi aggressiva dei G.I. Una sola domanda: perchè, se era un agguato, gli americani non hanno finito l'opera, e hanno addirittura soccorso la Sgrena? Nei lunghi minuti trascorsi prima dell'arrivo dei soccorritori, chiamati peraltro dagli stessi 'assassini', ce ne sarebbe stato ampiamente il tempo...

5/3/05- Tra i 6 e gli 8 milioni di dollari. Tanto è costato il riscatto per la liberazione dell'inviata del Manifesto. Di quanti mitra, ordigni, chili d'esplosivo, mortai, Rpg, ecc. entreranno in possesso i 'resistenti' iracheni grazie a quei soldi?

4/3/05- Tutti i media aprono con la notizia che gli americani hanno ucciso il liberatore della Sgrena e ferito lo stesso ostaggio appena liberato. In realtà i comandi Usa hanno confermato solo che a far fuoco sono stati uomini della coalizione, senza specificare per ora la nazionalità.

4/3/05- Le opposizioni insorgono: il rapimento e il tragico epilogo della liberazione di Giuliana Sgrena sono il frutto della guerra e della partecipzaione italiana. Dimenticano di dire che se non ci fosse stata la guerra la Sgrena non sarebbe mai andata in Iraq a raccontarla. E che i giornalisti francesi, ovvero, di una nazione che non ha preso parte al conflitto, vengono rapiti comunque.

3/2/05- Nel voto alla camera alla fine l'ha spuntata via Nazionale. La Banca d'Italia conserva intatti e in esclusiva i poteri sulla vigilanza bancaria, e Fazio la carica di governatore a vita. Eppure Fazio e Bankitalia sono fuorilegge: avendo infatti violato da anni l'art.3 dello statuto, che obbligava a mantenere in mano pubblica il capitale dell'Istituto, tutti gli atti intrapresi da quella data sono giuridicamente invalidi. La violazione ha beneficiato guarda caso tutte le maggiori banche private italiane, che pur essendo l'oggetto dei controlli di Bankitalia, ne sono al contempo azioniste di maggioranza. Come sorprendersi se poi ci scappa qualche 'svista' come nei crac Parmalat o Cirio, aziende verso cui queste stesse banche erano esposte per miliardi di euro. [leggi in esteso]

2/03/05- Scende di un punto la pressione fiscale nel 2004. Ma in realtà, sempre secondo l'Istat, il calo è dovuto al venir meno delle una tantum (leggi condoni), mentre sono cresciute sia le imposte dirette (+3.4x100) che le indirette (+4.2). Alla faccia dello sbandierato taglio delle tasse.

2/03/05- Il governo esulta. Secondo l'Istat il debito sul Pil è al 3x100 nel 2004, dentro i parametri di Mastricht. Piccolo dettaglio: sempre secondo un comunicato Istat, "a causa di un danneggiamento dei dischi dei server del 28 febbraio, non è stato possibile valutare il Pil a prezzi costanti". Dunque il Pil su cui si è calcolato il debito non è depurato dall'inflazione.

2/03/05- Per l'Istat la pressione fiscale nel 2004 è scesa di un punto rispetto al 2003, dal 42.8x100 al 41.8: esattamente il livello a cui era ai tempi in cui il ministro delle finanze era l'ulivista Visco. Soprannominato dal centro destra Fisco, proprio per l'esoso regime fiscale che caratterizzò la sua gestione secondo la Cdl.

1/03/05- I cantanti chiedono la sospensione delle scommesse Snai sul Festival di Sanremo. Ciò non fermerebbe però gli scommettitori, che avrebbero comunque a disposizione le agenzie britanniche su internet.

1/03/05- Fino a domani aperte le scommesse sul festival di Sanremo nei 22.000 punti Snai. Nessuno sfregio alla regolarità della gara, dicono dai monopoli di stato. Eppure ci sono una quantità di addetti ai lavori (orchestra, giurati, giornalisti, uomini del programma) che sentono le canzoni nei giorni precedenti la messa in onda. Potendo così regolarsi su quale sia la più appetibile, o dare delle dritte alle stesse agenzie di scommesse.

28/02/05- Usa e Israele dovranno decidere entro fine aprile se bombardare le installazioni nucleari iraniane. Intorno a quella data arriveranno infatti nel Paese le barre d'uranio russe come da contratto appena stipulato. Allora sarà dunque troppo tardi per un'azione che non abbia conseguenze da guerra atomica: colpire le barre di uranio situate negli impianti, quand'anche utilizzate solo per scopi civili, equivarrebbe a trasformarle in 'bombe sporche', con conseguenze non dissimili dallo scoppio di armi atomiche.

28/02/05- Grave scontro tra Berlusconi e Ciampi sui veti 'sinistri' del capo dello stato alle riforme della Cdl. Non si capisce dove sia il problema: secondo l'art.74 della costituzione il presidente della repubblica può sì rinviare alle camere una legge che ritiene incostituzionale, ma solo per una volta:quando gli ritorna il testo approvato per la seconda volta è tenuto a controfirmare (a meno di improbabili proveddimenti dal carattere 'eversivo'). Il centro destra ha una netta maggioranza in parlamento. E, a norma di legge, non sarebbe nemmeno obbligato a recepire alcuna osservazione di Ciampi.

27/02/05- Si è concluso il viaggio europeo di Condoleeza Rice e Bush, mirato a ricucire la frattura con gli alleati sull'Iraq e sul prosieguo della guerra al terrorismo. Un trionfo politico e mediatico secondo tutti gli osservatori. Eppure gli americani sono tornati a casa a mani vuote: niente truppe per il tetaro iracheno da Francia, Germania e Russia. E niente rinuncia alla fornitura di armi e combustibile nucleare da parte di Mosca a Siria e Iran.

27/02/05- Con un annuncio storico Mubarak introduce la democrazia in Egitto. In realtà si tratta per il momento di un'operazione di facciata. Saranno infatti esclusi dalle presidenziali di settembre i principali contendenti: il movimento dei Fratelli musulmani, maggioritario nel Paese, è dichiarato fuorilegge; il sociologo Saadeddin, l'unico ad aver provato finora a candidarsi, è in carcere con la falsa accusa di brogli; nè la popolare scrittrice femminista El Sadaawi potrà candidarsi, proprio in quanto donna.

27/02/05- L'ex segretario di stato americano Powell afferma che il caos iracheno si deve all'esiguo numero di truppe Usa inviate nel Paese. E dire che era considerato la colomba dell'amministrazione Bush...

27/02/05- L'Iran ha firmato oggi il contratto con la Russia per la fornitura di combustibile nucleare. Contemporaneamente Teheran rivendica il diritto a continuare le ricerche per arricchire uranio in proprio, suscitando le ire degli Usa. Giura di volerlo usare solo per scopi pacifici. Ma per l'unica centrale nucleare civile del Paese, Busher, il contratto coi russi prevede appunto che l'uranio giunga da Mosca, e che ritorni indietro una volta 'acceso' il reattore, impedendo così agli iraniani di estrarne plutonio per eventuali atomiche.

27/02/05- Mubarak annuncia l'introduzione del multipartitismo elettorale in Egitto. Coincidenza, il segretario di stato Usa Rice aveva appena annullato la visita in Egitto, prevista il 2 marzo, per protesta contro la reclusione dell'unico oppositore di Mubarak. Mettendo così a rischio il rinnovo del sostegno annuale di Washington al Cairo: 2 miliardi di dollari a fondo perduto.

26/02/05- Putin delude Bush non rinunciando alla vendita di armi alla Siria. Dice di farlo per mere ragioni economiche, e non politiche. Ma è già noto che la Siria, strangolata dall'embargo, non potrà pagare le forniture di Mosca.

26/02/05- Furono proprio i partiti cristiani che oggi guidano dagli scranni dell'opposizione la 'rivoluzione dei cedri' per scacciare i siriani dal Libano, a chederne nel 1976 l'ingresso nel Paese. Scatenando così la guerra civile.

26/02/05- La Siria annuncia il ritiro dal Libano, spostando le sue truppe al confine del Paese. E l'Occidente esulta. Purtroppo ha la memoria corta: di semplici ridispiegamenti come questo ce ne sono stati già altri cinque.

26/02/05- Polemiche sulle conseguenze della legge 'Salva Previti'. Per l'opposizione e i giudici libererà orde di criminali, che godranno della prescrizione dei loro processi. Nessuno nota però che, contemporaneamente, quadruplicherà il numero dei detenuti: eliminando i benefici della Gozzini per i recidivi (i due terzi di tutti i carcerati) ed aumentando le pene per reati minori.

26/02/05- La madre accusatrice di Michael Jackson nel processo per molestie ai danni di suo figlio (e sequestro forzato dell'intera famiglia) è un'abitueè della causa per danni: denunciò la catena di grandi magazzini Penney per aggressione e trattenimento forzato, in occasione del fermo seguito a un furto di merce da parte del figlio.

25/02/05- Non è stata l'influenza a provocare i problemi respiratori del Papa, bensì il Parkinson. E' tipico in chi ha questo morbo l'indebolimento dei muscoli che servono per espettorare il catarro. Che dunque ristagna nella trachea impedendo il passaggio di aria e cibo.

25/02/05- La sentenza definitiva conferma che i giocatori della Juve tra 1994 e 1998 erano dopati. Peccato però che la giustizia penale arrivi tardi: ormai i reati sono prescritti. La squadra non rischia quindi di vedersi togliere i 2 scudetti, la coppa Italia, la coppia dei campioni, l'intercontinentale, le supercoppe italiane o quella europea vinte in quel periodo. Ma non ci si può proprio fare più nulla? Al contrario: la giustizia sportiva, che risponde solo a sè stessa, se solo volesse potrebbe in ogni momento sfilare dalla bacheca juventina quei trofei immeritati.

24/02/05- Il nuovo super capo dei servizi segreti Usa, Negroponte, è ebreo. E il neoministro della sicurezza interna americano, come figlio di israeliani doc, ha la cittadinanza dello stato ebraico. Non sarà uno scontro di civiltà con l'Islam, ma ci assomiglia molto.

24/02/05- "Il Csm boccia la legge sulle prescrizioni (o salvapreviti)". Così titolano oggi i quotidiani, dando l'impressione che l'organo di autogoverno dei magistrati abbia il potere di bloccare la legge. Invece si tratta di un mero parere espresso dall'ufficio studi del Consiglio, e fatto proprio dal plenum. L'unico a poter influire sull'iter della legge sarà eventualmente il presidente della repubblica quando si troverà a dover firmare la legge non ancora approvata dalle camere.

23/02/05- E' polemica sulla fine dell'embargo delle armi alla Cina tra Bush in visita in Europa e i suoi interlocutori del vecchio continente. Col presidente Usa che ritiene rischiosissima la decisione Ue di revocarlo a breve. Qualcuno lo avverta che l'Europa viola quell'embargo già da anni: L'Italia solo l'anno scorso ha esportato armi alla Cina per 127 milioni di euro. Francia e Germania per 3 o 4 volte tanto. L'Italia peraltro lo ha fatto in violazione di una legge nazionale, la 185. Arrivando, per negarlo, ad affermare il falso nella relazione governativa al parlamento. [leggi in esteso]

23/02/05- Gli sciiti hanno deciso, sarà Jafaari, leader del partito Dawa, il primo premier democratico iracheno. Viene dipinto mcome un islamico duro e puro, in realtà è già stato vicepremier del governo di transizione sotto Bremer, caratterizzandosi sempre per l'opposizione alle pressioni di chi chiedeva un calendario per il ritiro delle truppe straniere.

22-02-05 Ucciso a Falluja l'assassino di Baldoni: rivelatosi essere un uomo doc di Al Qaeda, e non un sicario della controguerriglia americana, come una certa sinistra ha sostenuto per mesi. Si chiamava infatti Hisham Mahmoud Hussein, secondo la polizia un noto militante di un gruppo legato ad Al Zarkawi. Costui si vantava pubblicamente della decapitazione del nostro concittadino, oltre che della miriade di altri attentati antioccidentali di cui era autore.

22/02/05- Il capo del Sisde (Mori) e il capitano "ultimo" rinviati a giudizio per non aver perquisito il covo di Riina. In realtà il vero sospetto che anima l'azione della procura di Palermo, è esattamente quello opposto: sulla base delle dichiarazioni dell'ex procuratore capo palermitano Vincenzo Rovello, si ritiene che la perquisizione ci sia stata, ma che le carte trovate fossero talmente scottanti da indurre a tenerla segreta. Guarda caso tutto il mondo politico difende compatto Mori e Ultimo dall'offensiva della procura.

21/02/05- Smascherato l'inganno degli inviati delle tv italiane in Iraq. Da oggi sono tutti rientrati in patria, in seguito all'allarme lanciato da fonti locali, che parlavano di rischio di rapimento direttamente dalle stanze d'albergo. Fino ad ora i giornalisti tv raccontavano (si fa per dire) l'Iraq senza muoversi dalle loro camere nella superprotetta zona verde, ripetendo a pappagallo notizie d'agenzia comunicategli dall'Italia. Insomma erano dei semplici figuranti con dietro il fondale della guerra. Addirittura, per impedirgli di uscire dall'hotel, alcune produzioni avevano smesso di mandare in loco operatori mobili.

19/02/05- La manifestazione per la liberazione della Sgrena chiede il ritiro delle truppe. E riapre il dibattito tra destra e sinistra. In realtà il popolo iracheno si è già espresso: alle elezioni del 30 gennaio ha votato solo al 13.8x100 per il premier Allawi, l'unico a non chiedere l'immediata partenza delle truppe occupanti ritenendone illegittima la presenza. E se avessero votato anche gli insorti sunniti quella percentuale sarebbe stata ancora più bassa.

18/02/05- La bilancia commerciale italiana ha chiuso il 2004 con il primo passivo annuale dal lontano '92. Tutta colpa dell'Euro forte? No, perchè in Germania o Francia l'export cresce. E il deficit italiano comprende anche il commercio con l'area Euro.

17/02/05- Bush nomina super capo delle intelligence di 15 agenzie Usa (Cia ed Fbi incluse) John Negroponte. Questi fu ambasciatore Usa dall'81 all'85 in Honduras, mentre uno squadrone della morte statunitense ('Battaglione 316') torturava e uccideva schiere di attivisti. Inoltre Negroponte fu quello che rifornì illegalmente i contras, di base appunto in Honduras, a rovesciare il governo sandinista nicaraguegno, democraticamente eletto. Vedi scandalo sulle armi Iran-contras sotto Reagan.

17/02/05- I veri rapitori della Sgrena sono gli stessi che avevano mandato la prima durissima rivendicazione da internet, giudicata allora inattendibile. La sigla del gruppo che si vede nel video in cui Giuliana chiede piangendo il ritiro delle truppe, non vuole infatti dire "Mujaheddin senza frontiere". Così l'hanno tradotta tutti i media italiani, ma nell'artigianale montaggio del video la scritta sovrimpressa non appare visibile per intero: in arabo le ultime due lettere possono anche preludere alla frase "(Mujaheddin) della Mesopotamia".

15/01/05- L'Unione vota no al rifinanziamento della missione a Nassiriya, chiedendo una svolta radicale, ossia che della crisi irachena si faccia carico l'Onu. In realtà l'Onu non potrebbe neanche volendo. Non ci sono truppe pronte da inviare in Iraq da parte di Paesi che non hanno partecipato alla guerra: nazioni arabe, Francia, Germania e Russia hanno ripetuto fino alla noia che non sono disponibili.

13/02/05- Muore suor Lucia, l'ultima dei pastorelli veggenti di Fatima. I media ricordano che aveva previsto con decenni d'anticipo l'attentato al Papa nel testo del terzo segreto. Peccato che secondo la profezia il pontefice non avrebbe dovuto sopravvivere alla palottola di Alì Aktchà.

13/02/05- Sciiti delusi per non aver raggiunto la maggioranza alle elezioni irachene, di cui sono usciti oggi i risultati. In realtà, se anche avessero avuto il 51x100 non gli sarebbe servito granchè: per votare la costituzione e il nuovo primo ministro, ci vogliono per legge i due terzi (66.6%) dell'assemblea legislativa.

11/02/05- Paul Volcker,il capo della commissione d'inchiesta sulle tangenti del programma Oil for food, risulta egli stesso a libro paga di due dei soggetti più coinvolti nello scandalo che vede Onu e aziende di mezzo mondo sul banco degli imputati. Precisamente l'azienda petrolifera Total (2 mld di euro in petrolio da Saddam) e la Banque national de Paris (gestiva in esclusiva le compravendite di petrolio per il famigerato programma 'umanitario' Onu). Inoltre sempre lui è direttore del braccio economico dell'ente deputato proprio a curare per conto del Palazzo di vetro le pubbliche relazioni e l'immagine dell'Onu in America. [leggi in esteso]

10/02/05- Polemiche per l'esiguità della pena inflitta alle due zingare che a Lecco avevano tentato di rabire un bambino sotto gli occhi della madre. Ma la colpa stavolta non è dei giudici, bensì dei politici che non hanno corretto una legge iniqua: solo 8 anni di pena se la vittima è un minore, 16 se è un adulto.

9/02/05- Al posto di Ulivo e Gad nasce L'Unione...sovietica?!

9/02/05- L'Ulivo (poi Gad) diventa da oggi l'Unione. Curioso nome per un'alleanza in cui qualche giorno fa, al congresso dei Ds, ha visto la luce la Fed (Federazione). Della quale fanno parte solo democratici di sinistra, Margherita, Sdie repubblicani, ma non i verdi, Rifondazione e Comunisti.

9/02/05- Si sposano Carlo d'Inghilterra e la sua Camilla. Ma già convivevano: nella Clarence house, residenza della regina madre.

9/02/05- La Rice, durante la sua prima visita in Europa e alla Nato, si scaglia contro l'Iran. Accusandolo di violare il trattato di non proliferazione nucleare Onu, perchè non rinuncia ai suoi processi d'arricchimento dell'uranio. La Rice non dice però che a violare per primi il trattato da divesi decenni sono proprio gli Stati Uniti e i loro alleati europei, Italia in testa. Lo conferma la recente declassificazione di documenti e foto satellitari top secret del governo americano sulle armi atomiche cedute dagli Usa a Paesi del vecchio continente. Ne parla oggi il New York Times, citando enti indipendenti come il Bollettino degli scienziati atomici o il Natural resources defence council. L'Italia ospita 40 ordigni atomici nella base di Ghedi (Bs) dell'aeronautica militare nazionale, e altri 50 nella base Usaf di Aviano. Il doppio di quanto si ipotizzava. Sono tutti delle B-61, bombe di ultima generazione apparse tra anni 80 e 90. Dunque l'Italia, in base al diritto internazionale, è senza dubbio uno stato canaglia, dotato di armi distruzione di massa. Al contrario dell'Iraq di Saddam, il nostro Paese ha infatti violato il Trattato di non proliferazione Onu (Npt), da noi ratificato nel '75. Che vieta agli stati storicamente non-nucleari di dislocare sul proprio territorio atomiche proprie o altrui in maniera diretta o indiretta. [leggi in esteso]

8/02/05- 'Palestinesi e israeliani deporranno le armi. Giorno storico. Finisce la seconda Intifada' Così hanno aperto ieri i tg sul primo vertice tra Abu Mazen e Sharon a Sharm el Sheik. Peccato sia la solita truffa mediatica: Hamas e Jihad islamica, ovvero i responsabili dell'80% degli attentati contro Israele, affermano che la promessa di Abu Mazen non li riguarda. D'altronde c'erano già state altre 10 tregue come quella di oggi, negli ultimi 4 anni. Mai rispettate. [leggi in esteso]

8/02/05- Sono una farsa le polemiche sulla liberazione del presunto terrorista islamico Mohammed Daki, assolto dal tribunale di Milano. In realtà gli uomini della Digos lo seguono a vista dal momento del suo ritorno a Reggio Emilia da uomo libero.

8/02/05- Tutto sbagliato, tutto da rifare. Prodi ha cominciato da un paio di giorni la 'stesura itinerante' del programma del centro sinistra per il 2006. definendo il nostro un Paese allo sbando. Ma come sarebbe oggi l'Italia se nel 2001 avesse vinto l'Ulivo? Uguale identica, stando alle 122 pagine del loro programma di allora, ancora consultabile online. In cui non manca nessuno dei poi criticati provvedimenti berlusconiani, dalle tasse ai tagli al welfare, dal ponte al federalismo, dalle missioni militari alla giustizia, e perfino alcune leggine 'ad personam'. [leggi in esteso]

7/02/05- "Io ai miei tempi ho combattutto contro la dittatura e mia figlia ha preso da me. Lei è per la pace, non per la guerra". Ad esprimersi così, ricordando di aver fatto parte da partigiano comunista della brigata Matteotti, è il padre della giornalista rapita Giuliana Sgrena. Ma se il sig.Franco avesse combattutto la dittatura al fianco degli alleati nell'Iraq di oggi, lo avrebbero accusato di collaborazionismo. E avrebbe avuto contro la cosiddetta resistenza antiamericana che sua figlia considera legittima.

7/02/05- Non era sola Giuliana Sgrena il giorno del rapimento nel recinto dell'università di Baghdad. Con lei anche il fotografo italiano Franco Pagetti che però lavora per Time, e dunque aveva per contratto una scorta armata di 3 persone al seguito. Dovendo decidere chi rapire tra i due stranieri, i terroristi hanno preferito la Sgrena perchè senza scorta.

7/02/05- Il vertice degli ulema sciiti iracheni (Ayatollah Sistani incluso), sull'onda della vittoria elettorale, comincia a rivelare il suo vero volto. Chiedendo l'adozione da parte della futura assemblea costituente di una costituzione basata solo sulla legge coranica. Per gli Usa è l'incubo di una seconda teocrazia di stampo iraniano. Quel che nessuno dice è che però praticamente ogni Paese islamico arabo ha nella costituzione il riferimento alla sharia come unica fonte legislativa. Compresi nazioni laiche quali Egitto o Algeria.

6/02/05- A Giuliana Sgrena, l'inviata del Manifesto rapita in Iraq, il suo giornale non aveva fatto l'assicurazione di guerra. L'ha rivelato lei stessa in una cena con dei colleghi (Biloslavo, Negri, Schiavullo) prima della partenza del 23 gennaio.

6/02/05- Giuliana Sgrena era già stata rapita in un'altra occasione. Era il giorno in cui gli americani entrarono a Baghdad colpendo il Palestine. Fu vittima di un rapimento lampo col suo autista, caricati con la forza su una macchina carica di kalashnikov e bombe a mano.

5/02/05- Relazione finale sullo scandalo Oil for food:Benon Sevan, ex gestore del programma, accusato di corruzione. Ma la notizia bomba che nessuno ha riportato è un'altra, nascosta tra le pieghe del documento: entra nell'inchiesta da imputato anche il predecessore di Annan alla guida dell'onu, Boutros Ghali, accusato di aver appaltato all'azienda petrolifera di un suo cugino un lucroso contratto di acquisto del petrolio iracheno negli anni del programma gestito dalle Nazioni Unite.

5/02/05- I radicali contesi dai due poli per una possibile alleanza elettorale, si vendono al miglior offerente. Ma Pannella e soci non tengono conto dei sondaggi tra i loro elettori: i due terzi si sentono di centro sinistra e vorrebbero un'alleanza con Prodi.

5/02/05- Ecco perchè Mohammed Daki non scapperà. Il presunto terrorista assolto a Milano in primo grado, la cui espulsione è stata respinta in attesa dell'appello, non tornerà uccel di bosco nel suo Paese, il Marocco: lì rischierebbe la pena di morte per l'accusa di terrorismo. Altrettanto rischioso sarebbe per lui andare da clandestino in qualche altro Paese dove non risulta imputato. E dove perciò, qualora lo fermassero, lo rimanderebbero in Marocco. Per Daki il processo italiano è dunque una manna.

5/02/05- Berlusconi al consiglio di Fi si scaglia contro lo statalismo della sinistra. Eppure, proprio sotto il governo della Cdl i dipendenti pubblici sono cresciuti di 122.000 unità.

4/02/05- L'Istat risponde alle polemiche sull'attendibilità dei suoi dati rivedendo il paniere dei prodotti sui cui calcola l'inflazione. Entra l'estetista ed esce il lettore cd. Non cambia però il peso delle singole voci sul paniere:ad esempio le spese per la casa sono solo il 9.3%, mentre nella realtà l'affitto si mangia più della metà dello stipendio.

4/02/05- Presentata la relazione dell'indagine interna Onu sullo scandalo Oil for food. Lungi da noi negare la responsabilità oggettiva del Palazzo di vetro. Ma nessuno ricorda che a comprare il petrolio di Saddam sottobanco, alla faccia della coerenza, erano in gran parte gli Stati Uniti. Che a parole dicevano di voler strozzare il raìs con le sanzioni, accusandolo di stornare gli introiti dell'oro nero per il riarmo. Mentre poi, dietro al paravento dell'autonomia d'impresa, davano mano libera alle proprie aziende (Esso Mobil, Chevron Texaco, Solero) per importare petrolio iracheno a basso costo in America, allora a secco del greggio venezuelano. Come? Fingendo di comprarlo sul mercato, attraverso la triangolazione con intermediari di Paesi terzi. Nell'anno precedente la guerra ne importarono così 500.000 barili al giorno, il 39% di tutto l'export di Saddam (2.3 mln al dì). Saliti nei due mesi precedenti l'invasione (5 dicembre-1 febbraio 2003) al 62%, per 1.6 miliardi di dollari. (Dati Us energy dept./Onu). [leggi in esteso]

3/02/05- La Gran Bretagna lancia con alcuni partner europei una proposta di grande piano Marshall contro la povertà in Africa. Ma l'Italia e gli Usa non raccolgono, sostenendo che il mondo ha dato già molto a quel continente, senza risultati. Eppure il saldo non torna: 540 miliardi di dollari spesi per sostenere l'Africa dalle nazioni del primo mondo dal 1970 in qua, ma 570 pagati nello stesso periodo dall'Africa in interessi verso quegli stessi Paesi.

3/02/05- Non esce ancora il famigerato 53. E la febbre del lotto sale. Ma in termini matematici il fatto che non esca da tanto tempo non accresce la probabilità che venga estratto: ogni volta la probabilità è sempre la stessa, identica a quella degli altri 17 numeri.

1/02/05- Allawi rassicura: coopteremo i sunniti nel governo. In realtà i candidati di religione sunnita alle elezioni, tra arabi moderati e curdi, erano il 52% del totale.

31/01/05- Clamoroso autogol dei sunniti iracheni, che nelle loro province hanno pressocchè disertato le urne. Quelle di ieri erano elezioni anche provinciali. E rinunciando a conquistare la maggioranza anche nell'Al Anbar nel Salahuddin e nel Niniwe, i sunniti si sono preclusi la possibilità di bloccare l'adozione di una nuova costituzione o di scegliere la secessione da Baghdad, come concede l'art.61 della costituzione in vigore, nel caso lo chiedano almeno 3 province.

31/01/05- Contro ogni previsione 8 milioni di iracheni hanno affollato le urne per dare il via al processo di formazione di un loro governo autonomo. Un segno di approvazione alla guerra 'di liberazione' della coalizione occidentale? Tutt'altro. Si tratta di 8 milioni di voti per chiedere la partenza delle truppe straniere: tutti i partiti candidatisi, nessuno escluso, hanno infatti al primo punto dei loro programmi il ritiro delle forze di occupazione.

30/01/05- Il vincitore delle elezioni irachene, ayatollah Al Sistani, non ha votato:vive a Najaf da anni ma è cittadino iraniano.Saddam invece poteva votare, ma non c'era alcuno seggio in prigione.

30/01/05- Lotto. Il 53 non esce da 180 turni. Sembra senza precedenti. Ma solo a fine agosto 2004 era uscito il 67 dopo un'assenza di 192 turni. E nessuno se ne era accorto.

30/01/05- La sinistra sfiducia il ministro per le infrastrutture Lunardi per l'odissea da neve sulla A3. Ma la colpa della mancata chiusura dell'autostrada non è sua: toccava alla Polizia stradale, che dipende dal ministero degli interni.

30/01/05- Affluenza oltre le previsioni alle prime elezioni irachene libere. Che sia il 72x100 o il 60, il punto è che sono elezioni più che valide: hanno votato infatti almeno tanti iracheni quanti americani alle presidenziali di novembre (60.7x100), forse di più.

30/01/05- In Iraq la vendetta della storia: nel 1924 furono gli sciiti a boicottare le elezioni britanniche, e da lì rimasero emerginati per 80 anni sotto il giogo sunnita. Oggi le parti si invertono.

29/01/05- Il dossier della diocesi di Civitavecchia conferma: la lacrimazione della madonnina fu vero miracolo. Eppure, negli articoli e nelle trasmissioni dedicate alla notizia (vedi Vespa) non si cita mai un fatto essenziale:che i proprietari della statuetta, la famiglia Gregori, non si sono mai sottoposti al test del dna per escludere che il sangue lacrimato non fosse il loro. Peraltro quel sangue aveva connotazioni di genere maschile.

29/01/05- Storiche elezioni in Iraq? In realtà ancora non si vota per un governo, come si può essere indotti a credere dalla retorica mediatica. Bensì per eleggere un'assemblea legislativa transitoria che avrà il compito di eleggere a sua volta un altro governo provvisorio, in attesa di redigere una costituzione in base alla quale verrano poi finalmente convocate (tra molti mesi) le vere e definitive elezioni politiche.

28/01/05- Da oggi in vigore gli effetti del taglio delle tasse. Che riducendo le aliquote anche per i redditi più alti, e dunque intaccando il principio della progressività contributiva, viola la costituzione: art 53 "tutti sono tenuti a concorrere alla spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività".

28/01/05- Cela uno scopo non dichiarato la decisione di Bush di concentrare al Pentagono il lavoro di intelligence prima svolto dalla Cia e al tre agenzie. La Cia è sottoposta per legge a controllo parlamentare, il Pentagono no.

28/01/05- Primo giorno col taglio delle tasse di Berlusconi. L'opposizione sotiene che l'entità del taglio praticamente ne annulla l'effetto. Il punto è invece un altro: 6 miliardi di tasse tagliate in Irpef con l'ultima finanziaria, ma 12 di maggiori tasse in Ici, imposte indirette, bolli e certificati, Tarsu, studi di settore, sigarette, riscossione ecc. Senza contare l'aumento delle tasse locali per il taglio dei trasferimenti dal centro.

28/01/05- Bufera nel centro sinistra sulle primarie. Prodi dice a Bertinotti di rinunciare alla sua idea di candidarsi, definendola stramba. Ma l'idea delle primarie non era di Bertinotti, bensì di Prodi, che nel lanciarla qualche mese fa ne aveva persino messo per iscritto il regolamento: libera competizione tra i candidati.

28/01/05- Blocco per neve sulla Salerno Reggio. L'Anas si difende dicendo che aveva avvertito in aniticipo gli utenti di portarsi le catene. Piccolo dettaglio: sull'A3 non c'è la corsia d'emergenza dove montare le catene.

27/01/05- Lo stato ammette che il fumo è dannoso, vietandolo da qualche giorno nei luoghi pubblici. Non smette però di speculare sulla vendita delle 'bionde': incassa il 75% del prezzo di ogni pacchetto. Miliardi di euro all'anno(11.4 nel 2004), l'entrata principe tra le imposte indirette, lucrati in barba alla salute dei cittadini.

27/01/05- Il governo oppone il segreto di stato sui lavori alla residenza sarda del premier (villa Certosa). Letta spiega che la villa rappresenta la sede alternativa del governo in caso d'emergenza. Senonchè, la pianta e le altimetrie della tenuta sono pubblicate da tempo nel libro dell'architetto Gianni Gamondi. Non sarà che col segreto si vogliono invece nascondere le prove degli abusi edilizi?

27/01/05- Unabomber ha colpito ancora (nel trevigiano). In coincidenza con l'ultima puntata della fiction tv di Canale 5 'Ris-delitti imperfetti', basata guarda caso sul racconto delle imprese criminogene del bombarolo del nord est.

27/01/05- I capi di stato di tutto l'Occidente commemorano le vittime dell'Olocausto nazista nel 60° dalla liberazione di Auschwitz. Gran parte di quei morti, quelli uccisi tra il 1942 e il '45 sono però sulla coscienza dei loro Paesi. Il presidente israeliano e quello polacco accusano: gli alleati sapevano dei lager già dal 1942, ma non intervenirono per 3 lunghi anni.

27/01/05- Grande cerimonia con 40 capi di stato per i 60 anni dalla liberazione di Auschwitz. Domanda: gli alletai, che irruppero nel lager nazista nel 1945 erano dei liveratori o degli occupanti?

26/01/05- Tre dei cinque presunti terroristi islamici assolti al processo di Milano figurano nell'attuale lista dei terroristi stilata dall'Onu. Come pure il gruppo cui erano affiliati, Ansar al Islam. E dire ce la giudice Forleo aveva basato la sua sentenza proprio sui distinguo della normativa Onu. [leggi in esteso]

25/01/05- Si infiamma la polemica sulla necessità del ritiro italiano dall'Iraq dopo la morte del maresciallo Cola. In quel Paese manteniamo la sicurezza, dice il governo. Ma la nostra costituzione, all'art.11, ci vieta, per risolvere controversie internazionali, qualunque campagna condotta con l'ausilio di strumenti di carattere bellico, senza distinguere tra attacco, difesa 'umanitaria' o autodifesa. Dunque la nostra missione è fuori legge.

25/01/05- Bufera sull'assoluzione a Milano dei reclutatori di kamikaze per l'Iraq. Per il giudice la guerriglia contro l'invasore straniero non è terrorismo. Quasi tutti sparano a zero contro la sentenza, ma cosa ne direbbero se l'imputato si fosse stato a suo tempo Mazzini, o Garibaldi, o i partigiani dell'attentato anti nazista di via Rasella?

25/01/05- Infuriano le polemiche sui disservizi del digitale terrestre, che impediscono a molti utenti di guardarsi la partita acquistata. Non si parla però del vero disservizio: paghiamo un canone alla Rai che non trasmette alcuna partita e in chiaro e in diretta. Se non fa servizio pubblico, a che serve allora il canone?

25/01/05- E' spettacolo surreale la polemica sulla sentenza milanese che assolve 5 presunti terroristi islamici. Non è infatti mai entrata in vigore la convenzione Onu del '99 su cui si basa il dispositivo assolutorio. La giudice ne cita il passaggio in cui si distingue tra guerriglia (legittima) e terrorismo (criminale). Ma non si è accorta che quel documento non è valido, perchè non s'è mai raggiunto l'accordo tra Paesi che giustificano la 'resistenza' e chi la giudica terrorismo. [leggi in esteso]

24/01/05- Bush precisa il senso della guerra al terrorismo nel primo discorso radiofonico del suo secondo mandato: "combattere i terroristi all'estero per non farlo in America". Ecco dunque perchè ha invaso l'Iraq, per farlo diventare una calamita per terroristi islamici, portandoli lontano dagli Usa. In questa prospettiva il suo obiettivo è pienamente centrato.

24/01/05- Fiat in crisi nera: 1.7 miliardi di perdite in 9 mesi e 15 miliardi di debiti, mentre la Gm non offre più di 1 miliardo di buonauscita. Così, da Corso Marconi fanno balenare la richiesta di un sostegno statale. Prima di darglielo si tenga conto che, con la cifra ricevuta finora in contributi statali, 1 milione di miliardi in lire, Fiat potrebbe oggi rendere multimiliardari tutti i suoi dipendenti nessuno escluso, consegnando oltre 14 miliardi (in lire) a ciascuno di loro personalmente.

23/01/05- Rinviare le elezioni irachene ad un momento più favorevole, evitando quella che sarebbe senza i sunniti una finta consultazione? Lo chiedono i più prestigiosi quotidiani e gran parte dell'opinione pubblica. Ma bisognerebbe violare di nuovo il dettato Onu oltre alla costituzione irachena: il consiglio di sicurezza ha stabilito che le elzioni debbano svolgersi entro gennaio 2005, come la costituzione provvisoria del marzo 2004.

23/01/05- E' appena terminato il periodo del tradizionale pellegrinaggio alla Mecca per 2.5 mln di musulmani. Quest'anno novità epocale: per la prima volta il predicatore ufficiale della grande moschea, lo sceicco Al Sudeis, ha arringato la folla con un sermone contro l'uso del terrorismo, definito eretico.

23/01/05- Si incolpa della morte del maresciallo Cola a Nassiryia il mancato invio degli elicotteri Mangusta, dove il mitragliere è protetto da vetri antiproiettile. Ma non si dice che il Mangusta non è un mezzo multiruolo, non può caricare altro equipaggio a bordo. E la missione in cui è caduto Cola, il recupero di una squadra di portoghesi sotto attacco, prevedeva comunque l'utilizzo di un elicottero da trasporto come il "Grifone", oltre a un eventuale Mangusta (ove ci fosse stato).

22/01/05- 10 miliardi di dollari di donazioni, e non si trovano 20 milioni per il sistema d'allarme. Fallisce la conferenza mondiale Onu che avrebbe dovuto varare il sistema d'allarme tsunami per l'oceano indiano. Alla fine solo una dichiarazione di principio, niente scadenze nè stanziamenti. Proprio come due anni fa a Bonn. Che uso fa fa l'Onu del mare di donazioni?

22/01/05- E' in corso a Kobe la Conferenza mondiale Onu sulla riduzione dei disastri che dovrebbe varare il nuovo sistema d'allarme tsunami nell'Oceano indiano, o Iewp. Ma nessuno dice che il progetto Iewp era nato ad un'analoga conferenza Onu nel 2003 a Bonn. Rimanendo poi lettera morta.

22/01/05- Gli Usa hanno dato il via libera a Israele per distruggere le presunte installazioni militari nucleari iraniane nel caso Teheran si rifiutasse di smantellarle. A tradire il segreto è stato Cheney, quando a margine dell'investitura presidenziale ha dichiarato:"L'Iran è la prima minaccia per il mondo, e se non riuscissimo a convincerli a fare marcia indietro sul nucleare, ci penserebbe Israele a colpirli". Finora l'amministrazione aveva sempre escluso un attacco preventivo israeliano.

22/01/05- Americani uguali e contrari agli arabi, quanto ad aiuti alle vittime dello tsunami. E anche peggiori. Il telethon della Nbc ha raccolto solo 18 milioni di dollari, contro i 130 nel 2001 per le vittime dell'11/9. L'Arabia, accusata di tirchieria per gli 80 milioni pro tsunami raccolti col telethon sulla tv di stato, ne raccolse 160 per i parenti dei kamikaze palestinesi nel 2002.

22/01/05- Berlusconi conferma: con Blair e Bush discuteremo passate le elezioni in Iraq un exit-plan delle truppe. I 3 statisti dimenticano però la risoluzione 1546 con cui l'Onu ha autorizzato l'invio di missioni di peace enforcing in loco: "il mandato avrà termine solo se richiesto dal governo iracheno, una volta completato il processo politico definito nel par.4". La richiesta non è finora mai stata formulata. Ed eventualmente potrebbe esserlo solo quando sarà in carica, dopo ulteriori elezioni e la nascita di una nuova costituzione, un governo non più transitorio ma definitivo.

22/01/05- Berlusconi fa beneficenza:due giorni fa 10 miliardi a Don Gelmini, 660 adozioni a distanza in Sri Lanka oggi. Prima di donare avverte però le agenzie di stampa perchè ne diano notizia. Il suo scopo è davvero aiutare, nel qual caso non farebbe differenza farlo in segreto, oppure prevalgono il marketing e la strategia politica?

21/01/05/- L'america abbatterà le tirannie dovunque si trovino nel mondo, continuando nel solco dell'esportazione militare forzosa della democrazia. Così i media hanno interpretato lo storico discorso d'insediamento di Bush. E invece il discorso ha annunciato (almeno a parole) una marcia indietro radicale rispetto al modo con cui è stata condotta la guerra al terrorismo sinora. "...La fine delle tirannie nel mondo- ha detto Bush- non è primariamente compito delle armi: sebbene difenderemo noi stessi ove necessario, la libertà per sua natura deve essere scelta e difesa dai cittadini, e sostenuta dalla legge e dal rispetto delle minoranze...l'America non imporrà il suo stile di governo a chi non lo vuole. Aiuteremo invece gli altri a trovare la loro strada, la loro forma di libertà, a percorrere la loro propria via".

21/01/05- Bush nel suo discorso d'insediamento: continueremo ad abbattere le tirannie in tutto il globo. Ma tra i Paesi dell'asse del male non compaiono e non compariranno mai gli alleati strategici in aree dove gli Usa acquistano o acquisteranno il petrolio, come Arabia, Egitto, Pakistan, Uzbekistan ecc. Tutte dittature, al pari dell'Iran o dello Zimbabwe. Lotta alle tirannie dunque, ma solo dove conviene.

20/01/05- Che ci faceva la Lecciso ieri sera a cena con Berlusconi a palazzo Grazioli? Ebbene, pochi sanno che il padre della compagna di Al Bano, Fulvio Lecciso, è stato vicesindaco di Lecce per Forza Italia dal '97 al 2002, e tuttora è consigliere comunale azzurro nella giunta della Poli Bortone. Prossimamente Loredana: una soubrette del biscione in quota forzista, o una futura candidata per la Cdl?

20/01/05- Ecco i nuovi paesi dell'asse del male nel secondo mandato di Bush: Bielorussia, Zimbabwe, Burma, Cuba. Scompaiono Libia e ovviamente Iraq, restano Iran e Corea del nord. La lista l'ha fornita il neosegretario di stato Condoleeza Rice in un'audizione al senato sottovalutata dai media, distratti dal quasi contemporaneo insediamento del presidente.

20/01/05- E' come se oggi ci fosse stato un secondo tsunami: i morti passano da 165.000 a 225.000 in poche ore. Com'è possibile? C'eravamo tutti dimenticati che l'Indonesia aveva interrotto il conteggio ufficiale appena dopo la tragedia.

19/01/05- Appena dopo lo tsunami l'Indonesia si è vista alzare il rating da B a B+ da parte di Standard and poor's, che nella motivazione tecnica evidenzia i 36 miliardi di dollari di liquidità dal surlpus commerciale, e dunque la tranquillità nel restituire i 6 miliardi di debito estero annuo. Invece di subire un declassamento i Paesi vittime dell'ecatombe ci stanno guadagnando, grazie al fiume di aiuti e alla cancellazione del debito, diventati una moda. Di cui non avevano bisogno, visto che il loro pil cresce del 6 per cento annuo e le zone colpite contribuiscono solo per il 2 per cento al prodotto nazionale. Inoltre godono di uno sbilancio commerciale a loro favore nei confronti del rsto del mondo. Ma intanto l'Italia ha abbonato già 31 milioni di debito all'Indonesia, definendolo "un dovere profondo".

19/01/05- Nella sua relazione annuale la corte dei conti loda il governo per la sua politica taglia-spesa. Ma contemporaneamente si lamenta del taglio al suo bilancio (-9 per cento dal 2001)...

19/01/05- Shumacher ha donato 7.5 milioni di euro per le vittime dello tsunami. Ma non paga le tasse: ha la residenza a Montecarlo, dove non si pagano imposte.

18/01/05- Alle primarie pugliesi del centro sinistra si poteva votare senza fornire prove di essere del centro sinistra. Solo presentando un documento e affermando, sulla fiducia, di essere elettori di quell'area. E i brogli? Non sarà che Vendola, vincitore di misura, l'hanno eletto proprio i suoi nemici di centrodestra?

18/01/05-C'era l'Onu non gli americani a capo del centro antitsunami delle Hawaii che avrebbe potuto lanciare l'allarme, e non l'ha fatto "per mancanza di numeri" in agenda. Indonesia e Thailandia erano tra i beneficiari del network. Mentre oggi le Nazioni unite tengono una conferenza a Kobe per avviare un sistema internazionale d'allarme tsunami: qualcuno li avverta che l'Onu lo dirige alle Hawaii già da 36 anni. [leggi in esteso]